Il blog di Luigi Accattoli Posts

Se aveste fede – dice Gesù in più luoghi dei Vangeli – potreste dire a un monte “spostati” o a un gelso “vai a piantarti nel mare” e il monte e il gelso vi obbedirebbero: nella lectio di Pizza e Vangelo che faremo lunedì 30 faremo a pugni con i paradossi e le iperboli di Gesù sulla preghiera, partendo da Marco 11, 20-26. Nei commenti trovi la scheda di preparazione alla lectio e il testo di Marco, nonché l’invito dei naviganti ad attraccare e a collegarsi

Pettirosso su un ramo scheggiato: particolare da me fotografato di una tela di Alessandro Allori: Santa Maria Maddalena penitente, 1600-1602 circa- Firenze, Museo Stibbert
Ecco a voi il Gran Sasso: lo metto per porre una domanda ai visitatori in vista della prossima lectio di Pizza e Vangelo nella quale leggeremo le parole di Gesù che sono in Marco 11, 23: Se uno dicesse a questo monte: “Lèvati e gèttati nel mare”, senza dubitare in cuor suo, ma credendo che quanto dice avviene, ciò gli avverrà. La domanda è questa: vi risulta che sia mai capitato questo spostamento di montagne per sola fede, o che sia stato sognato da qualche cristianuccio e narrato in leggende auree? Io conosco una sola leggenda siffatta, dal Milione di Marco Polo, e la riporto nel primo commento. Chi sa di altre mi dia una mano

Il grido di pace rivolto ieri dal Papa a Israele e ad Hamas – “Fratelli, fermatevi! Fermatevi!” – credo di doverlo fare mio e prolungarlo, come so e come posso, nell’impotenza che tutti ci blocca e ammutolisce. Nel primo commento riporto l’intero appello di Francesco e poi, di giorno in giorno, cercherò di prolungare quel grido, se non altro evocando altre analoghe grida di pace. Invito i visitatori a unirsi a me, come crederanno e come potranno.

Il Presepe di Arnolfo di Cambio che è in Santa Maria Maggiore, dove amo per primi l’asino e il bue, umanissimi testimoni della Natività – insomma, quel Presepe non trova pace. Prima – e nei secoli – era nella cripta della cappella del Sacramento, o Sistina. Trasmigrò poi nel Museo della Basilica. Da lì emerse gloriosamente e andò a posarsi sul primo altare di sinistra della Cappella del Sacramento già nominata. Entrando ieri in Santa Maria Maggiore l’ho trovato, a sorpresa, in fondo – ovvero all’inizio – della navata di sinistra, davanti – ovvero dietro – alla Porta Santa. Dentro una teca, con una gran luce sopra a mo’ di aureola collettiva degli otto personaggi. Primi fra tutti l’asino e il bue
Particolare della Cacciata dal Tempio , affresco di Giotto che è a Padova nella Cappella degli Scrovegni – con esso introduco la registrazione audio della serata di Pizza e Vangelo di lunedì 16 ottobre, nella quale abbiamo letto la Cacciata com’è narrata nel capitolo 11 del Vangelo di Marco. Qui sotto il link alla registrazione, nel primo commento una mia divagazione sui mercanti del Tempio di ieri e di oggi

Hai sradicato una vite dall’Egitto,
hai scacciato le genti e l’hai trapiantata.
Ha esteso i suoi tralci fino al mare,
arrivavano al fiume i suoi germogli.

Questo era il Salmo Responsoriale  [Dal Salmo 79: La vigna del Signore è la casa d’Israele] che abbiamo pregato nella Domenica XXVII del tempo ordinario, quella che cadeva il giorno dopo l’attacco di Hamas a Israele, avvenuto in giorno di Sabato, come prescrive il protocollo della vendetta. Nel primo commento svolgo il mio salmo della desolazione

Gesù caccia i mercanti dal Tempio – mosaico di Monreale che metto qui per introdurre la lectio che faremo lunedì 16 su quell’episodio profetico e simbolico come viene narrato nel capitolo 11 di Marco. Chiave primaria per intendere quel gesto forte di Gesù e di tenere insieme, come fa l’evangelista, i venditori e i compratori, e di fare attenzione al fatto che tra i compratori vi sono pellegrini ben intenzionati, proprio come quelli di noi che vanno ai santuari e comprano dalle bancarelle di Loreto, di Lourdes, di Fatima, di San Giovanni Rotondo, icone, candele, foulard e quant’altro viene offerto. Nei commenti la scheda e l’invito di chi passa di qui a collegarsi.

“Quando ho occupato posizioni di potere ho fatto solo cattiverie. Le facevo a fin di bene, o perchè ero nervoso, ma le facevo in modo da farmi perdonare, perchè i peggiori cattivi – io in questo caso – sono quelli che poi la buttano sul buono, perchè vogliono essere amati”: parole veritiere di Paolo Mieli, dette l’altro ieri da Gramellini, alla 7. Avendo avuto Mieli come direttore al Corsera, a due riprese, per un totale di nove anni, posso confermare sia le cattiverie sia il rinculo buonista. Spiego la cabala nel primo commento

Stamane sul palco dell’Ottobrata Romana, in Piazza di Santa Maria ai Monti, il vescovo del Settore Centro Daniele Libanori con i portavoce delle comunità religiose presenti in parrocchia. La seconda persona da destra è l’organista Paolo Tagliaferri che ha fatto le presentazioni, la settima è il parroco don Francesco Pesce che ha preso l’iniziativa di questa uscita in piazzetta. Nel primo commento l’elenco delle comunità presenti nel Rione