Nell’ultimo capitolo del primo volume del Signore degli Anelli c’è la visione apocalittica del mondo in guerra che si offre allo sguardo di Frodo quando infila l’anello per sfuggire agli occhi infuocati di Boromir e – correndo ciecamente – sale sulla vetta dell’Amon Hen, il Colle dell’Occhio, dove respirando affannosamente si siede sul Seggio della Vista: “Ovunque guardasse vedeva i segni della guerra. Le Montagne Nebbiose parevano formicai; gli Orchetti pullulavano da migliaia di buchi. Sotto le fronde del Bosco Atro influiva il conflitto tra Elfi e Uomini e bestie feroci. La terra dei Beorniani era in fiamme; una nube sovrastava Moria; nubi di fumo s’innalzavano ai confini di Lòrien., Uomini a cavallo galoppavano sjull’erba di Rohan; lupi uscivano a frotte da Isengard. Dai porti dello Harad salpavano navi da guerra; da est, infine, gli Uomini si spostavano incessantemente: spadaccini, lancieri, arcieri montati, i cocchi dei capi militari, i carri carichi di merci. L’Oscuro Signore spiegava tutte le sue schiere”. Segnalo questa pagina – e quella che la precede e quella che la segue – come la migliore veduta a me nota della seconda guerra mondiale, negli anni della quale Tolkien scrive la trilogia dell’Anello.
Ovunque guardasse vedeva i segni della guerra – 9
4 Comments
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[Segue dal post] Mi piace immaginare che Tolkien abbia scritto questa pagina nel 1941 mentre don Primo Mazzolari scriveva Tu non uccidere, che non troverà editori fino al 1954, quando lo pubblicherà – anonimo – Rienzo Colla come secondo volume dell’unica collana della Locusta che in mezzo secolo produrrà 325 titoli (vedi post del 20 luglio: Un abbraccio a Rienzo Colla che si cibava di locuste). Gli anni della seconda guerra mondiale insegnarono all’umanità il ripudio della guerra.
Buonasera a tutti. Sul libro non so dire nulla, di Tolkien, quando ero quindicenne ho letto solo “Lo Hobbit o la riconquista del tesoro”.
Volevo segnalere al Sig. Luigi una frase che si trova a Napoli sul muro di fronte all’uscita di una scuola elementare (strano perchè la ritengo una riflessione da “adulti”):
“Nella vita potrai fare di tutto, tranne che perdonare te stesso”.
Ritengo, per me, mooooolto vera.
Cordiali saluti, e l’augurio di spensierate vacanze a tutti, e a chi come me già le ha fatte ed è già al lavoro, auguro buon lavoro.
@Ubi humilitas
Credo che se è Grazia perdonare chi ci fa del male, il perdonare sé stessi è essere autentici “uomini eucaristici”, ovvero, donare tutto a Dio anche le proprie colpe … E questo non è “solo” Grazia, questo è – come dice San Paolo – “Cristo che vive in noi” come figlio rendendoci figli autentici di Dio.
La cosa strana è che un figlio si aspetta sempre – bene o male – il perdono dei genitori (purtroppo dandolo per scontato e dimenticando che sono comunque persone), ma questo non càpita “per defaut” quando il Padre in questione è Dio.
E per il post … bé … non so se l’umanità ha imparato proprio bene questo ripudio alla guerra … Ci sarà stato per un attimo, ma da quelli che si vede temo che se l’è già scordato.
Non so se quella di Tolkien sia, anche per me, “la migliore veduta della seconda guerra mondiale…”. E’ certo però che è difficile andare oltre la profondità dell’analisi contenuta nella frase “L’Oscuro Signore spiegava tutte le sue schiere”. Solo la lettura spirituale della storia può cogliere il senso della storia. E solo una sua rivisitazione simbolica può darcene la “veduta”.