Considero molto buono il settimo degli incontri su Francesco che Rusconi e io abbiamo tenuto l’altro ieri in una parrocchia romana avendo a tema “Amoris laetitia”: e già è in programma l’ottavo incontro per il gennaio 2018. Nei primi commenti metto la traccia del mio prologo. Qui si può leggere il dossier di argomenti che avevo preparato in previsione delle domande. Ed ecco
la registrazione audio dell’intera serata, che era presso la parrocchia del Cuore Immacolato di Maria a piazza Euclide. Nella presentazione parlano il parroco padre Pasquale Cenciarelli e la moderatrice Adriana Elena. Erano presenti forse novanta persone.
Presentazione:
Rusconi – Accattoli:
Domande parte 1:
Domande parte 2:
Famiglia e matrimonio in “Amoris Laetitia”. Mio prologo 1. Nei dieci minuti della parlata d’apertura mi sono detto grato al Papa per i Sinodi sulla famiglia e per Amoris laetitia: grato sia come padre sia come “operatore pastorale”: una qualifica ad eccesso che mi vedo attribuita quando partecipo da parrocchiano attivo ai convegni della Quarta prefettura, della Zona centro di Roma, del Vicariato. Alle volte il parroco mi dice “parla con questa coppia”. Grato a Francesco come padre di figli credenti che non si sposano (una sola su cinque è sposata), ma che sono stati praticanti fin oltre i vent’anni e che immagino un giorno tornino alla pratica trovandosi sperduti e irregolari nella comunità. Eccomi contento che il Papa abbia fornito indicazioni per “integrare tutti”, ovvero ogni persona che intenda dirsi e farsi cristiana. Questo documento io ero lì ad aspettarlo come la terra lo scorso agosto attendeva la pioggia.
Mio prologo 2. Come parrocchiano attivo ho partecipato l’anno scorso al convegno della Quarta prefettura (Monti – Termini) che si tenne in preparazione di quello dell’intera città sull’accoglienza dell’esortazione papale. In essa avemmo una foto mossa ma affollata delle famiglie ferite e del disamore per il matrimonio che caratterizza questa porzione di città e di Chiesa. I pochi che si sposano, i fidanzati quasi tutti conviventi compresi quelli dei corsi prematrimonio, il parziale ritorno alla pratica di conviventi o sposati solo in comune che spesso si verifica quando arrivano i figli, la richiesta del battesimo da parte di coppie irregolari. Tre casi in una sola parrocchia di coppie omosessuali chiedenti il battesimo di loro bambini. Una coppia di conviventi, lei divorziata, si è rivolta direttamente a me per chiedere se potevano venire al convegno: “Noi non eravamo davvero cristiani ma ora vorremmo esserlo”. Ovviamente li ho inseriti secondo l’indicazione del Papa. Persino il caso di un’immigrata dominicana che chiede il battesimo essendo sposata a un poligamo.
Mio prologo 3. Il cuore dell’esortazione è nelle parole “integrare tutti” e cercare sempre “il bene possibile”. Integrare ovviamente non vuol dire sanatoria, condono, assoluzione d’ogni errore, ammissione indiscriminata ai sacramenti: ma vuol dire offrire a ogni richiedente uno spazio, un ascolto, un ruolo. Magari in attività caritative o culturali. Restare aperti a ognuno che bussa, si trattasse anche dei più lontani. Il messaggio del Papa è di operare una “conversione pastorale” che metta ogni comunità nella condizione di poter proporre il messaggio del matrimonio cristiano alla reale umanità di oggi. In tutto questo lo specifico tema dei divorziati risposati è minimo tra quelli che bussano o che vanno invitati a entrare: uno su cento. Mentre il problema che ci circonda è la disaffezione di massa dal matrimonio, non più amato e non più cercato.
Integrare tutti. Quando dico che l’incontro è stato ottimo non mi riferisco soltanto alla sala piena: insieme alla serata del 13 marzo nella mia parrocchia, questa è stata la più affollata. Mi riferisco in primo al sostanziale rispetto dell’argomento – che non sempre si era avuto in precedenza – e al fatto che sia io sia Rusconi abbiamo indicato nell’integrare tutti il messaggio centrale del documento. Una convergenza che reputo più importante di tutte le divergenze sommate insieme. Per la buona cronaca della serata che Rusconi ha fornito nel suo blog, cliccate qui:
http://www.rossoporpora.org/rubriche/vaticano/744-accattoli-rusconi-parioli-calienti-reazioni-dibattito-teleticino.html
Qui parla il parroco, il padre Pasquale. Adriana Elena, moderatrice, è alla mia sinistra. Io in mezzo come mercoledì.
Un’immagine della sala. Le ottanta sedie predisposte non sono bastate.
Ma che tipi ‘sti due.
Molto interessante a proposito dei papi questa intervista
di Aldo Maria Vali a Messori
http://www.aldomariavalli.it/2017/12/15/la-versione-di-messori/
Ussignur.Messori è convinto che ogni ovvietà che dice la dice solo ed esclusivamente lui.Sono decadi che penso al mio morire e credo di non essere per nulla originale.Mio padre refrattario ad ogni manifestazione esteriore di religiosità ,massime le discussioni,ci ha insegnato a pregare “x la buona morte” da sempre. Con l età la passione di Messori di fare il Virgo Singolaris cresce esponenzialmente e con lui il dolente Aldo Maria Werthera Valli,lo scopritore di cattolicissima acqua calda calda,ci va a nozze (d’oro) 🙂 🙂 🙂
….Singularis
Aspetto con ansia il commento di Messori alla prossima intervista a Valli.
Ho pubblicato l’intervista, dopodiche liberi voi di leggerla, di non o condivedere quello che ha scritto e detto.
Io lo ritendo il piu grande esperto di storia della Chiesa in vita;
i sui libri, le sue interviste e l’amicizia personale con Wojtyla e Ratzinger ne fanno anche un dei piu esperti del Cattolicesimo,
per cui lo leggo sempre con interesse, ma come si dice degustibus.
Più che un esperto un apologista….de gustibus…
Cristina vicquery
Rif. ore 15.45 di ieri – Et – Et
Molte attenzioni all’intervista a Messori. Mi accodo, sottolineando due-tre perle.
a) Se a 76 anni, e prevedendone statisticamente almeno altri 6-7 (ma anche di più), si riceve il quinto sacramento, non mi pare il caso – concilio o postconcilio che sia – di chiamare “estrema” questa sacra unzione. Mi pare più giusto intenderla – se non si è malati, come auguratamente non lo sono i coniugi Messori – come “unzione di anzianità o di terza età”.
b) L’idea che i propri papi siano stati solo l’ultimo e il penultimo prima dell’attuale (“e tocca ad altri misurarsi con altri pontificati”) dice molto dei suoi legami professionali in piena maturità, ma poco di quel “et et” cattolico di cui Messori si considera l’alfiere. E’ come se per me (cresciuto presto e forte nell’affezione al papa) valessero i due papi che ho seguito da ragazzo-giovane dall’inizio alla fine, Giovanni e Paolo; poi una lunga pausa di indifferenza (così si misurano altri con l’altro papa ed il successivo) e poi, verso la vecchiaia, un paio di papi ancora (questo e il precedente), in attesa della estrema unzione che riceverò sotto l’ultimo papa. Ma lodevole, in fine di argomento, il proposito di Messori di stare zitto sul papa di oggi e di invitare altri autorevoli giornalisti a stare zitti. Speriamo.
c) “L’et-et” compare – secondo Messori intervistato – nel giudizio finale, di cui è vietato parlare solo a suo pregiudizio. Sembra il suo (di Messori) giudizio finale una partita a due tempi. Prima il tempo della misericordia (risultato parziale), poi, il secondo, quello del giudizio, che “metterà giudizio” a quello parziale. Per pensare che davvero così siano le cose dovremmo avere strappato molte pagine di Vangelo. Ma, giustamente, chi è Messori per buttare a mare pagine intere di Vangelo?
Messori fa bene a tenere un profilo basso, a stare zitto e appartato anche per dare un esempio. In un mondo in cui I vari preti, vescovi, papi, non passa giorno che non diano interviste, sembra che ormai nella Chiesa non si parlino piu’fra loro,amichevolmente,in famiglia, ma solo per interposti giornalisti , con gran grancassa mediatica. In altri tempi I papi parlavano coi collaboratori ma anche coi vescovi coi sacerdoti e coi laici che chiedevano udienza. Magari ne uscivano poi fuori dei libri come quelli di Jean Guitton coi colloqui.con Paolo VI o quello appunto di Messori coi colloqui con Ratzinger “Rapporto sulla fede”
Oggi la dinamica della comunicazione e’diversa:interviste in prima pagina dei quotidiani non solo del papa, ma anche dei vari cardinali. E cosi’oggi leggiamo che il card.Muller ha detto questo, domani che ilil card. Kasper ha detto quest altro, che il card. SCHONBORN ha detto quest’altro ancora, che pero’Il card. Burke sostiene che.
Poi c e’pure il superiore dei gesuiti padre Sosa che rilascia interviste dirompenti padre Spadato che twitta che due piu due non fa quattro.
Insomma in in mondo simile si puo’capire l a decisione controcorrente di Messori di non parlare ne’pro ne’contro argomenti di attualita’e.personaggi di attualita’ come papa Bergoglio e Amoris Laetitia.
E’un modo di porsi anticonformista:in fondo se Messori e gia ‘con tutto l’essere proteso verso la dimensione dell’eternita’, della vita eterna, l’attualita’ gli parra’come appunto apparve a Dante la Terra,
L’AIOLA CHE CI FA TANTO FEROCI
Messori forse avra’ fatto suo il famoso motto di San Bruno e dei certosini:
Stat Crux dum volvitur orbis et tempora labuntur
( Rimane fissa la Croce mentre la Terra ruota e i tempi passano)
La Croce e’ Asse del mondo , intorno a cui ruotano tempo e spazio. Quanto piu’ sei vicino al Centro, all’Asse del Mondo, alla Croce , tanto meno dai importanza e consistenza al continuo mutamento e alle cose contingenti .
( Pur con le debite differenze questo e’ anche un insegnamento buddista: nel buddismo c’ e’ L’ immagine della ruota cosmica, per uscire dal continuo rivolgimento e dal moto perpetuo di morte-rinascita, il saggio si porra’ al Centro da dove vedra’ che ogni movimento e’ illusione e raggiungera’ cosi’ L’ illuminazione )
Ero arrivato anch’io alla stessa conclusione Maria Cristina, e I commenti sopra riportati
mi hanno dato Le stesse sensazioni che ho provato quando un Bruno qualsiasi voleva dare lezioni di calcio a Maradona.
Stessa sensazione che ho avuto io, Salcone, leggendo l’ultimo Messori.
rif. 11.33 e 11.47 – Et meriti et (pochi) demeriti di Messori
Messori è riuscito anche a far scomodare il buddismo, senza che questo fosse tacciato di falsa religione e di perversa via alla (non) salvezza. Miracolo che non gioverà alla fama supercattolica di Messori, ignaro di questa assimilazione.
Alla “perfida” abitudine, da parte di papi e cardinali, di rilasciare interviste e avviare lunghi dialoghi, storicamente ha proprio dato (benedetta e benefica) una pesante e brillante mano Messori. Lasciamoglielo questo merito.
Come gli riconosciamo di essere uno (non l’unico) dei tanti bravi cristiani, magari anonimi, che, all’età di 75 anni, e prima, pensano e si preparano serenamente alla morte. Ciò che tranquillamente si usa, data la possibilità acquisita di lunga vita, soprattutto in epoca postconciliare.
Caro p Amigoni , il mio semplice accostamento fra la frase di San Bruno “Stat crux dum volvitur orbis” e la ruota cosmica dei buddisti non c’ entra nulla con Vittorio Messori, e’ semplicemte una mia associziazione di idee. A volte nella storia spirituale dell’ umanita’ capita che due concetti simili appaiano, in tempi e luoghi lontanissimi fra loro. Chi ha studiato storia delle religioni comparateha continuamente questi deja vu deja vecu.
Quello che volevo dire è ‘ che Messori giunto ad un certo punto del suo ” itinerario” terreno abbia voluto tirare i remi in barca. Non vuole più’ combattere le battaglie dell’ attualita’. Stessa posizione spirituale di Benedetto XVI che tace nel suo ritiro e non si schiera come forse vorrebbe qualcuno. Saggia decisione!
Lasciate che coloro che gia’ si sono incamminati collo spirito nell’ Ultimo Viaggio non siano tirati indietro dagli schiamazzanti corvi e cornacchie, lasciate che procedano nel silenzio dove solo si rivela il Deus Absconditus.
Ho ascoltato il dibattito della incontro Rusconi accattoli. Mi ha positivamente colpito la disposizione data dalla conferenza episcopale campana a proposito della applicazione della famosa nota Al capitolo otto della esortazione . Ho una sola perplessità . Questa applicazione che toglie il discorso dal foro interno per portarlo al foro esterno che Luigi ha evidenziato è esclusiva della Campania e non è in alcun modo della Chiesa universale ! A mio parere ci vorrebbe una pronunciamento ufficiale che questa è la via che deve essere seguita onde evitare che la questione si risolva alle dimensioni delle maniche del confessore chiamato a discernere!