Visitatori belli, vi chiedo pazienza ma i prossimi quattro giorni per me sono pieni come uova sode e dunque non so che cosa potrò fare qui, né se riuscirò a informare in dettaglio del quarto incontro con Giuseppe Rusconi avvenuto oggi pomeriggio: c’era meno gente delle altre volte, eravamo 17 compresi noi, ma si è discusso con migliore reciproco ascolto, che è quello che conta. Anche Giuseppe ne era soddisfatto. Nei commenti altre pagliuzze.
Ottimo il dibattito con Rusconi su Bergoglio
29 Comments
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Registrazione audio. Appena possibile inserirò qui nel blog la registrazione audio della conversazione e fors’anche qualche foto, come ho fatto le altre volte. Sono incerto sui tempi perché domani di buonora parto per Bologna dove partecipo a un appuntamento del Regno redivivo, il primo dopo la chiusura e la rinascita. Anche di questo vi dirò. Dopodomani, appena rientrato a Roma, ripartirò per Recanati, mia terra d’origine per una visita parenti e rientrerò a Roma lunedì 1° maggio. Come se non bastasse sono stato richiesto dal Corsera di seguire con continuità il viaggio del Papa in Egitto per eventuali contributi. Scriverò com’è mia regola anche in questi giorni di trasferte, ma non so quanto e quando. Mando un bacio a tutti ringraziando per la pazienza.
Buone (intense) giornate Luigi.
Ciao.
Luigi perdonami, una curiosità, (se ritieni di rispondere ovviamente)…Nella breve sosta a Roma ti recherai a votare alle primarie del PD?
“… ma si è discusso con migliore reciproco ascolto, che è quello che conta. Anche Giuseppe ne era soddisfatto.”
Della serie: meno siamo, meglio stiamo. 😀
Aspettiamo la registrazione, Luigi.
Rispondo dal treno. Nella giornata di domenica sono stabile nelle Marche e voterò nel seggio Osimo 1. Mi sono iscritto online x il voto fuori sede. Voterò Renzi.
Errare humanvm est, perseverare autem diabolicvm…
La pioggia battente, probabilmente, ha fatto si che ci fosse qualche sedia vuota, ma non ha impedito l’ottima riuscita dell’incontro (scontro) Accattoli/Rusconi: entrambi professionisti, entrambi preparatissimi . Avvolti dal profumo inebrante di ottimo incenso, circondati dall’oro di ieratiche icone – portatrici di realtà segrete- che sembravano scrutarci severe che dire: anche se pochi ,ciascuno ha dato il proprio contributo in una friendly atmosphere molto edificante. A me è piaciuto tantissimo tanto che parteciperò anche al prossimo…
Buon lavoro Luigi porta un saluto per me alla bella Recanati! Un bacio…
Federico, però le “u” o le scrivi tutte “v” o non ne scrivi nessuna 😉
Ecco in due tempi la registrazione audio del dibattito: prima noi due e dopo le domande e le risposte…
http://www.rossoporpora.org/rubriche/interviste-a-personalita/691-papa-in-egitto-intervista-al-gesuita-samir-khalil-samir.html
“Padre Samir, ha incontrato papa Francesco per parlare dell’argomento?
Sì, lunedì 4 giugno 2016. Per mezz’ora. Il Papa era seduto a Santa Marta nel suo piccolo appartamento. Mi ha detto subito che voleva assolutamente ‘ricucire’ lo strappo con Al-Azhar, che aveva sospeso ogni contatto con il Vaticano negli ultimi anni di Benedetto XVI, autore della famosa Lectio magistralis “Fede, ragione e università – Ricordi e riflessioni”, tenuta il 12 settembre 2006 a Ratisbona. La ‘Lectio’ suscitò, da gente che non ne aveva neppure letto il testo, una montagna di proteste e decine di atti di violenza. Perciò, dopo l’attentato alla bomba in una chiesa copta di Alessandria (notte del primo gennaio 2011, 21 morti e 79 feriti), papa Benedetto XVI ha chiesto al governo egiziano di “prendere misure efficaci per la protezione delle minoranze religiose”. Subito dopo, l’imam di Al-Azhar aveva deciso di rompere le relazioni con il Vaticano.
Si può evincere da ciò che papa Francesco è disposto a tutto pur di ricucire lo ‘strappo’?
Sì, il suo scopo è quello di fare di tutto per riconciliarsi pubblicamente con il mondo musulmano. Per lui tutte le religioni sono religioni di pace e tutte le religioni hanno i loro fondamentalisti. Lo si evince anche da certe sue considerazioni fatte a braccio, rispondendo alle domande dei giornalisti sull’aereo papale. Come quando, di ritorno dal viaggio apostolico in Polonia, mise sullo stesso piano la violenza dei fondamentalisti musulmani con quella di chi in Italia, Paese cattolico, uccide la fidanzata o la suocera…. Il fatto è che il Papa ha conosciuto l’Islam tramite un bravo iman di Buenos Aires…
Ciao Luigi.
Grazie per il tuo riscontro datomi stamane alle ore 08.12.
😉 😉
“per lui tutte le religioni sono religioni di pace”
Una sola è la “vera” pace quella di cui parla Cristo. Vi lascio la pace vi dò la mia pace”. tutte le altre sono la pace di questo mondo .
NON tutte le religioni sono religioni di pace come non tutte le religioni possono essere ugualmente vere perchè se fossero tutte ugualmente vere allora sarebbero tutte relative e quindi tutte parzialmente false.
Basterebbe leggere San Tommaso D’Aquino per capire che la Verità di una religione non può essere vera se è vera la la verità della religione opposta e Credere che Dio è Trinità come credono i cristiani è OPPOSTO da dire che Allah è UNO e che è bestemmia dire che ha un Figlio, come sostengono i musulmani , e dire che Cristo è Figlio di Dio è diverso da dire che Cristo non è figlio di Dio, come sostengono gli ebrei.
Se A è il contrario di B , A e B non possono essere contemporenemente veri, ma uno solo dei due sarà vero e l’altro falso oppure tutte e due falsi.
dire che tutte le religioni sono di pace e vere vuol dire FALSIFICARE di fatto le religioni. allora sarebbe nella verità anche chi non credesse in nulla..
Basta leggere san Tommaso D?Aquino e prima di lui Aristotele e il pricipio di contraddizione.
Ma ormai la logica tomistica ed aristotelica ha abbandonato i nostri pastori che parlano come le star e i politici: emotivamente e facendo appello solo all’emozione invece che alla ragione . Dire che tutte le religioni sono di pace suona bene anche se non significa nulla.
Solo nel mio oratorio cristiani e islamici vanno perfettamente d’accordo.
“Dire che tutte le religioni sono di pace suona bene anche se non significa nulla.”
Per lei non significa nulla, e nulla significa per i fondamentalisti come lei.
Il Dio di tutti gli uomini è il Dio della pace. Sono gli uomini, con le loro religioni costruite secondo i loro princìpi e i loro gretti ideali, a non volere la pace. Neanche il Cristianesimo è stato esente da questo errore,
che sempre produce fiumi di sangue.
Il primo passo verso la guerra è dire che il “loro” Dio è quello vero e giusto, e quello degli altri è falso.
Proprio come fa lei, signora Venturi.
Nel mio oratorio i ragazzi mussulmani hanno assistito di buon grado alla benedizione impartita dal parroco ed hanno ascoltato una breve catechesi su Dio misericordioso, cosa che ignoravano. Le madri delle ragazzine islamiche hanno parlato a tutti dell’Islam, dicendo che è una religione di pace, e che non è lecito uccidere in nome di Dio. Meglio di così!!
cara Antonella, anche io cristiana vado perfettamente d’accordo coi miei pazienti proveninti dall’india e che credono in Visnù e Shiva, coi miei pazienti algerini che credono in Allah, coi miei pazienti cinesi che credono in Budda.
ma questo andare “perfettamente d’accordo” rimane su un piano umano, di rispetto umano, di gentilezza umana . Se però mi obbligassero a pensare che la credenza in Shiva e Visnu ” o in Maometto va “perfettamente d’accordo “” con quella in Cristo, allora non saremmo nello stesso piano.
Si fa confusione fra due piani. Quello prettamente umano in cui musulmani ebrei e cattolici nonchè induisti, buddisti, seguaci di Manitù ecc. possono andare perfettamente d’accordo, perchè persone gentili, miti e rispettosi gli uni degli altri, e il piano della verità:
Ripeto ctedere che Dio è Trinità non è LA STESSA COSA che credere in Allah, in Manitù,o nella dea Kalì.
Chi dice il contrario fa confusione fra due piani che non devono essere confusi. Uno è quello della convivenza pacifica con gli altri uomini, che è un piano umano in cui tutti siamo chiamati ad essere pacifici, rispettosi dell’altro che se fosse un satanista. L’altro è il piano della Verità. io non sono rispettosa e non devo per forza essere in pace e accordo “intellettuale “con chi è satanista o seguace della dea Kalì.
Negli oratori vanno bambini di tutti i tipi, io direi che la maggioranza sono bambini di nessuna religione, nel senso che appartengono a famiglie agnostiche, che non credono in nulla, se non forse nel Dio Denaro.
E’ ovvio che a livello di oratorio tutti questi bambini, cristiani, musulmani, agnostici, vanno d’amore e d’accordo.
Ma questo non significa nulla. a meno di non voler sostenere che tutte le religioni sono uguali , egualmente false, e dunque forse la miglior cosa per la pace universale sarebbe non credere a nessuna religione , a nulla di “divisivo” cioè che ti divide dal tuo prossimo. Non creder a niente o credere a tutto è la miglior cosa per la pace universale.
Però Gesù nel Vangelo ( certo non c’erano i registratori a registrarlo, come dice padre Sosa) ha detto chiaramente che LUI è venuto a portare la divisione fra gli uomini:
“Non crediate che io sia venuto a portare la pace sulla terra . sono venuto a portare non pace ma spada ! venni a dividere l’uomo da suo padre, e la figlia da sua madre, e la sposa dalla suocera, e nemici dell’uomo saranno quelli di casa sua (Matteo 10, 34-36)
e ancora quando gesù specifica che lui da’ la pace “non come la da’ il mondo”
vuol dire che la pace superficiale, la pace “assenza di conflitti” la pace “andiamo tutti perfettamente d’accordo” non è la pace di Cristo!
per andare tutti perfettamente d’accordo non c’è bisogno di Cristo, anzi Cristo è la “pietra d’inciampo”
Vedi tu come può convincersi di avere ragione una persona quando parla di religione.
Si prendono frasi in ordine sparso da un testo ritenuto sacro e, voilà!, i giochi sono fatti.
L’accordo e le buone maniere, l’ assenza di conflitti, non si identificano con la pace del Cristo. Infatti, LUI ha detto chiaramente che “è venuto a portare la divisione fra gli uomini”. Perché la Sua pace non è quella del mondo.
Ragion per cui è molto meglio rivendicare, con pieno diritto, l’assoluta propria verità considerando l’altrui verità alla stregua di spazzatura o giù di lì.
Cortesi sì, ma tanto per mostrare che si è educati e che la gentilezza di maniera , deve essere esibita. Insomma, una bella lezione di buona educazione tutta superficiale. Che, beninteso, è tutt’altro che accettare che le altre religioni sono valide quanto la propria. Tanto varrebbe, allora, non credere a nessuna religione.
Di fronte a una logica di tale forza non si può che restare a bocca aperta per l’ammirazione.
Vai a chiedere tu in che cosa consiste la “pace del Cristo” contrapposta a quella del mondo.
Ho tutte le ragioni di credere che chi ha fatto sfoggio di sì luminosa logica, non sappia dare risposta, oppure vada a rispondere che la pace del Cristo sia tutta racchiusa nella dottrina della Chiesa e nei sacri testi della Tradizione, scrigni preziosi da cui attingere a piene mani per asserire la Verità.
Sfugge un particolare importante: tutte le grandi religioni hanno le loro Tradizioni e vi attingono le loro verità.
Dunque, dobbiamo non credere a nessuna religione?
Niente affatto. Crediamoci alla nostra religione, nella quale– non dobbiamo dimenticarlo– ci è capitato di ritrovarci per puro caso. Ché se fossimo nati in India, saremmo con tutta probabilità induisti, e se fossimo nati in un paese arabo, saremmo musulmani, e via discorrendo.
Fermo restando che pressoché in ogni religione sono nate correnti con corpose frange fondamentaliste, l’una contro l’altra armate, anche se metaforicamente il più delle volte. E meno male!
La verità è che l’unica legge, valida per tutte le religioni prese nella loro purezza e senza malsani contorni idealistici, e presente in tutte le grandi religioni, è quella cui si riferiva Gesù parlando della Sua Pace.
Ed è l’Amore, questa unica verità.
La Sua pace, cioè, si identifica con l’Amore variamente declinato, che è l’essenza di Dio. Ma non è solo il Cristianesimo a parlare di amore; anche le altre religioni ne parlano, anche se in maniera diversa dalla nostra.
Quel filo rosso che dice: “ama il prossimo tuo come te stesso”, che è come dire: “non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te”, percorre tutte le religioni del mondo. Il che significa che Dio ha fatto sentire la sua voce, ovvero il comandamento dell’Amore, a tutti i popoli, a qualsiasi religione appartengano. Solo seguendo Dio lungo questo filo rosso si giunge alla “Pace del Cristo”.
Il Cristo da cui si origina la religione cristiana, ha incarnato l’Amore al livello massimo, espresso nel sacrificio sulla Croce, col quale si è addossato i peccati del mondo intero. Dei meriti del Sacrificio del Cristo beneficiano, pertanto, tutti gli uomini di questo mondo: cristiani, ebrei, musulmani, induisti etc…
La differenza cristiana rispetto alle altre religioni consiste proprio in questo, PER CHI CI CREDE.
In ogni caso, anche a chi non riesce a credere in questa “assurdità” che è invece un autentico “miracolo”, deve essere ben presente che il bene(l’amore) visibile nelle altre religioni riflette l’unico volto di Cristo in cui risplende la gloria di Dio, Padre di tutti gli uomini.
Se qualcuno riuscisse a convincersi di questo, credo che davvero la Pace del Cristo regnerebbe fra noi.
Correggo:”contorni idealistici” sta per CONTORNI IDEOLOGICI.
Amore variamente declinato: senza questa pace interiore è vano cercare la pace esteriore.
Per chi è convinto che la via per raggiungere la Pace lasciataci dal Cristo e il mezzo con cui viene garantita la salvezza ai cristiani siano la dottrina così come i testi sacri, riporto alcune parole dette da due teologi che scrivono su un settimanale cattolico molto diffuso. Le ho lette poco fa e mi sono sembrate giuste e condivisibili.
“La dottrina cristiana non è un sistema chiuso…ma è viva, sa inquietare, sa animare. Ha volto NON RIGIDO, ha corpo che SI MUOVE e SI SVILUPPA, ha carne tenera: la dottrina cristiana si chiama Gesù Cristo.”
“…il fatto che [nei testi sacri, compresi Bibbia e Corano] ci siano contraddizioni dipende dal “calarsi” del messaggio nello spazio e nel tempo, mutando così di tono e talvolta apparentemente anche di contenuto in base alle circostanze. Letti globalmente e contestualizzati, tuttavia, tali testi vedono prevalere l’armonia in noi stessi, con gli altri e con l’ambiente.
Chi rifiuta o non cerca almeno tale armonia, che prefigura il nostro destino futuro, NON FA ALCUNA AUTENTICA ESPERIENZA CHE POSSA DIRSI RELIGIOSA NEL VERO SENSO DELLA PAROLA.”
Mi sembra che da queste parole si evinca che la dottrina non deve essere fissa e statica, dunque sia passibile di cambiamento almeno in parte, e che la religione cristiana è sostanziata soprattutto di Amore. Quell’amore che deve creare l’armonia in noi stessi e fra i popoli, e che, in ultima analisi, è definibile come la Pace di cui parla Gesù.
Relativismo allo stato puro!
Ce le diciamo di tutti i colori con perfetta faccia di tolla.
Tolla dal latino “tabula”, tavola.
Magister e io ai ferri corti.
Interviene Rusconi e tutti ghignano.
La locandina dell’appuntamento visibile da via di Borgo Pio.
Nel dibattito fra Accattoli e Rusconi ho notato che il secondo mette in campo diversi pretesti per criticare, sia pur benevolmente, papa Francesco. A mio avviso, tali pretesti non sono persuasivi, anzi sono forzati. È come quando si cerca la quadratura del cerchio. E non mi sorprende, perché chi vuole criticare, molto spesso si arrampica sugli specchi. Il che è, del resto, una regola generalizzata.
Dice, per esempio, che il Papa, quando va in visita in una città o in un Paese, con i suoi gesti e le sue parole ha interesse a colpire nell’immediato il PUBBLICO, e però non si vedono effetti concreti dopo le sue visite. Non riesce a cambiare, cioè, la mentalità corrente.
Arriva sì al cuore della gente semplice, ma poi le conseguenze sul piano reale non si vedono.
Mi permetto di rilevare innanzitutto che non è opportuno sottovalutare il cuore dei semplici. Ma faccio anche presente che non sono solo i semplici ad essere toccati da Bergoglio; tanto è vero che i più importanti giornali del mondo lo mettono in prima pagina. E molti personaggi illustri ne vengono colpiti e lo citano costantemente. Questo vuol dire che si avverte in profondità che le sue parole non sono vuote.
Quanto ai risultati effettivi, può davvero credere il sig.Rusconi che essi debbano vedersi realizzati il giorno dopo le visite del Papa? Può egli credere che le parole di papa Francesco equivalgano ad una sorta di bacchetta magica?
Di solito, secondo il principio del “gutta cavat lapidem” le conseguenze si vedono dopo parecchio tempo. Ovvero, il cuore di pietra non diventa cuore di carne dall’oggi al domani, come pretenderebbe Rusconi. Si tratta infatti di processi che richiedono tempi lunghi, molto lunghi.
In ogni caso, giustamente Accattoli ha rilevato che tutti i predecessori di questo Papa hanno avuto, con le loro visite e i loro discorsi, i medesimi effetti.
Io aggiungo, di mio, che sarà lo Spirito a disseminare nel modo più opportuno ciò che i papi fanno e dicono, e a farli fruttificare.
Ma è indubbio che questo Papa ha un carisma speciale, che gli deriva dall’essere vicino, molto vicino, al Vangelo, quindi appare più credibile agli occhi di chi ha sempre visto la classe ecclesiastica rapportarsi al Vangelo più in linea teorica che pratica, per cui si attirava le critiche di tantissima gente.
Quanto al convegno, tutto impostato sui famosi dubia cui si vorrebbe risposta anche da parte di molti laici “responsabili”, i quali PER AMORE PER LA CHIESA, chiedono chiarezza sul cap VIII dell’ “Amoris laetitia”, e che, per quanto riferisce Rusconi, sono perplessi anche sul magistero di Francesco, c’è da dire che è del tutto normale che le dubbiosità le si ritrovino in chi si è radicato tenacemente in una visione della Chiesa sotto il segno della tradizione. Il che, tuttavia, non giustifica affatto la ritrosìa di fronte alle indicazioni nuove di un Papa che insiste con grande chiarezza, NON TRAVISABILE, sulla necessità del DISCERNIMENTO in tutte le grandi questioni della vita, ivi compreso, in primis, il fallimento di un matrimonio cui si lega la questione di poter ammettere alla comunione i divorziati.
Ecco, se molti definiscono il Papa come “il Papa della misericordia”, io faccio un ulteriore passo avanti definendolo “il Papa del discernimento”.
Il discernimento è una grandissima qualità. La vita non è rigida, non può esserlo, e la Chiesa non deve assestarsi su rigidità con cui opprimere gli uomini.
Non si tratta di relativismo; si tratta di essere realisti e di contemplare delle variabili del tutto giustificate; essendo che tali variabili fanno parte dell’esistenza umana. Si pensi, ad esempio, alle variabili indicate da Gesù rispetto alle leggi ebraiche. Sono state dimenticate? Si conosce davvero Gesù il Cristo? Ho il sospetto che non lo si conosca e che si preferisca a Lui l’Istituzione con le sue regole rigide imposte ai cattolici.
Quando Rusconi continua ad insistere sulla possibilità per il Papa di rispondere ai dubia con un semplice “sì” o “no” messi su una casella, come sui questionari nelle scuole o in certi documenti, forse non si accorge che questa soluzione tanto facile quanto risibile( almeno per me) non tiene conto che in tal modo verrebbe escluso quel discernimento cui si appella il Papa.
I vescovi sono in grado di discernere per conto proprio e in tutta coscienza o hanno assoluto bisogno di avere l’imprimatur del Papa stabilito con un “sì” e un “no” apposto ai dubia divenuti oggetto di tanta discussione, ma che la maggior parte dei fedeli nemmeno conosce?