Tolstoj naturalmente, ma anche George Orwell in 1984 (“La guerra è pace”: “war is peace”) – e prima – il nostro Petrarca nel Sonetto 134, che è un’intricata soffitta di ossimori: Pace non trovo, et non ò da far guerra; / e temo, et spero; et ardo, et son un ghiaccio; / et volo sopra ‘l cielo, et giaccio in terra; / et nulla stringo, et tutto ‘l mondo abbraccio. / Tal m’à in pregion, che non m’apre né serra, / né per suo mi riten né scioglie il laccio; / et non m’ancide Amore, et non mi sferra, / né mi vuol vivo, né mi trae d’impaccio. / Veggio senza occhi, et non ò lingua et grido; / et bramo di perir, et cheggio aita; / et ò in odio me stesso, et amo altrui. / Pascomi di dolor, piangendo rido; / egualmente mi spiace morte et vita: / in questo stato son, donna, per voi.
Ossimori 6: Guerra e pace
91 Comments
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In Guerra e pace dei CCCP (1994) troviamo raddoppiata la provocazione di Orwell: c’è il verso “la guerra è pace” ma anche il suo rovescio “la pace è guerra”.
Sai Luigi…giusto il 25 Aprile, festa della liberazione dalla tirannide nazifascista, ho avuto il desiderio di riascoltare l’antico cantico dei militi al fronte. Un filmato originale, dal sonoro incerto e vetusto. Echi della grande guerra di trincea, quella del 15-18 che costò la vita a settecentomila esseri umani, un numero immenso! “Il Piave mormorò, non passa lo straniero”, cantavano i reduci; tentavo di rintracciare tra quei soldati l’immagine di un giovane di 18 anni: il padre del mio papà, del quale restano a memoria imperitura molti cimeli della grande guerra, conservati gelosamente nell’album di famiglia. Cartoline mai spedite, scritte da soldati al fronte, sull’Adamello: dediche mai inviate, parole struggenti, che fanno piangere. Un portafogli liso dal tempo che conserva, nel suo interno, una moneta regalata da un frate con relativa immagine del S.Cuore [e mio nonno non era credente -così sosteneva-ma non c’ho mai creduto] bucata nel centro, che servì a deviare una pallottola altrimenti mortale. Il ricordo di quella terribile tragedia mi venne talmente ripetuto da chi lo visse che potrei raccontare una infinità di aneddoti ma una frase ancora più che un aneddoto mi sarebbe impossibile dimenticare ed è questa :” in quel tempo dove sembrava che il demone del male avesse posto il suo sigillo, mai vidi tanta infinita solidarietà. Seppur affamati si divideva la gavetta, una misera zuppa di cavoli bollente. Ci si batteva la faccia a vicenda per non congelare. Il sano portava sulle sue spalle colui che era ferito. Mai provai in cuor mio tanta pietas e amore per la gente affamata, abbrutita dal fumo e dagli stenti. In guerra si ama….” E’ vero, lo ripeteva sempre : in guerra si ama più che in tempo di pace. Una pace, forse, solo apparente..
“Sul piatto gira
uno shake disperato:
non voglio accorgermi di essere triste
ma tanto…
mi accorgo che gioco a ingannarmi
e rido di me
mentre piango”
Avevo 16 anni. E purtroppo non conoscevo Petrarca.
Avrei di certo affidato a lui la mia tristezza.
Scusa l’OT, Luigi: ma visto che il tuo collega Paolo Rodari ha deciso (bel segno di democrazia e rispetto per le opinioni altrui…) di eliminare i commenti dal suo blog, voglio dichiarare pubblicamente che trovo vergognoso l’attacco di don Livi ad Enzo Bianchi, ampiamente pubblicizzato e sostenuto da Paolo Rodari e da Magister, nonché dal sito “La Bussola” Vedi ad esempio.http://www.paolorodari.com/
Mi sembra lecito criticare anche Enzo Bianchi (che non gode certo del carisma dell’infallibilità), ma dovrebbe essere fatto con la dovuta carità e con rispetto per la buonafede della persona di cui si criticano le idee. A nessuno (neppure a don Livi, che oltretutto non mi pare proprio che sia un grande teologo) dovrebbe essere lecito scagliare accuse gratuite di eresia contro persone che non sono state mai condannate dal magistero ufficiale. A nessuno è lecito istituire magisteri “paralleli” che pretendano di additare al pubblico ludibrio gli avversari o di segnalarli alla gerarchia “affinché provveda” con un implicito giudizio negativo sulla capacità della gerarchia stessa di svolgere il proprio compito).Mi dispiace vedere l’involuzione di certi vaticanisti che ormai dedicano spazio soltanto a padre Amorth (ossessionato da Satana) e a chi semina zizzania nella Chiesa ed attacca in blocco il Concilio ed il rinnovamento post-conciliare.
@raffaele.savigni
Chapeau!
Signor Savigni concordo e condivido in pieno questo suo commento!
Grazie.
Nico ma eri poeta – “non voglio accorgermi di essere triste” – verseggi ancora?
Ho scritto alcune cose, sempre molto brevi, fino a qualche anno fa.
Adesso lo studio assorbe tutta la mia passione.
Luigi, grazie della tua attenzione.
Personalmente, leggendo attentamente l’articolo, rilevo in Rodari un pensiero che non mi convince del tutto, in alcuni punti addirittura contraddittorio.
In primis, se esiste un prius et un posterius in relazione al Concilio, mi sembra lapalissiano che si è verificata rottura, anzi, si è interrotto un discorso che prima c’era,ed oggi non c’è più. Dunque i 2000 anni di storia precedente sono andati a farsi friggere. Nel frattempo, in questo “vuoto” o Annus Horribilis in decade malefica, sono intervenuti dei fattori per cui,quella continuità nel solco della Tradizione tanto auspicata dai padri conciliari edai pontefici -senza la quale lo stesso concilio risulterebbe fallace, eretico, in quanto, per logica, la Chiesa non può rinnegare il Suo passato. La Chiesa non può mangiare se stessa in una sorta di cannibalismo, mi sembra ovvio . E’ pacifico che con il CVII qualcosa è stato interrotto. Ora, bisogna vedere cosa , lo spezzare di questa catena, ha prodotto in bene, come in male. Nel contesto non sono io a dire che “da qualche fessura sia entrato il fumo di Satana” la lo stesso Papa Paolo VI in quella famosa omelia del 29 giugno 1972. Di li a poco se ne ebbe conferma quando vescovi, teologi, preti e religiosi in USA Germania e paesi Bassi si scagliarono decisamemte contro l’enciclica Humanae Vitae. Ora, che Rodari imputa quale male che induce alcuni preti a compiere le peggiori nefandezze sia il celibato, francamente, mi fa sorridere! Nessuno impone ad uomo di farsi prete: libera sceltà! La situazione in cui versa la Chiesa è sotto gli occhi di tutti…ergo…che qualcosa nel CVII andrebbe rivisto!
L’intervento di nico, molto toccante, è piaciuto tanto anche a me. Brava nico!
Nico io gli ossimori li metto per risvegliare il poeta che dorme nei visitatori.
Uso gli ossimori come una volta i “sali” per gli svenuti.
Abbonda, Luigi, abbonda: ne abbiamo un gran bisogno.
Anche io ho scritto poesie..Oooo…ne posto una, scritta in una giornata d’Autunno, mentre a ridosso di una scuola materna attendevo il bus. Un viale alberato in una giornata piena di vento; un turbinìo tale che, nel giro di mezz’ora caddero tante foglie da ricoprire la strada. I bambini uscivano da scuola gridando contenti. Un cielo torvo di nuvole copriva totalmente il cielo da sembrare notte. Mi sentii ispirata e scrissi…
[La posto…ma non ridete di me eh…Mmm, dunque..allora, un attimo….devo assumere un’aria un tantino seria]
Sulla scia di Ada Negri, ecco a voi
Foglie,
Nel viali
tra nuvole grigie
volteggiano foglie ingiallite
cadute da braccia scarnite
di antiche betulle
percosse dal vento
piedini di bimbi, allegre manine
sollevano tappeti dorati
di bruma bagnati
nel tempo dei giorni passati
dal sole baciati , solenni,
si alzavano al cielo
tripudio di vita
vociare festoso di
garrule grida
or tace,
nel rosso tramonto
di nebbia sbiadita
trapunta di stelle
è la notte infinita
mi sono emozionata ..mannaggia…Nel viale…ovviamente!
Nessuno ride.
E’ bella.
Grazie di cuore Clodine, per averci “postato” questa poesia che molto mi è piaciuta.
lo dite solo perché mi volete bene…
Questa l’ho scritta dopo un tradimento…una roba che, mi ha fatto soffrire tantissimo.
[stavolta la cosa è seria…non ridete]
Amore
Spicchio di cielo
Che terso cristallo riflette,
Fragile specchio che sasso
Scagliato frantuma
Fragranza di petali
Che sole d’estate riscalda
E gelida neve corolla di seta
distrugge
Come d’ambrosia
Che nettare dolce
su ali di rondine
Circe immortale
Stordì l’Odisseo
Tali gli umani
di fuoco bruciante
la vita trasforma
fragore di cocci che anima
In terra raccoglie
crepe dolenti
da tiepide mani fasciate
Questa mi piace ancora di più.
Chissà, sarà perchè si sente l’intensità dell’emozione che l’ha generata.
chiamala emozione!!! E’ terribile il tradimento. Credo sia l’esperienza più devastante che possa capitare ad un essere umano!
Dici bene, Clodine, quando parli di cocci e specchi frantumati.
Perché al tradimento non c’è rimedio.
E’ un’esperienza che segna un solco netto fra il prima e il poi.
Il prima, quando potevi mostrare il molle ventre senza il timore di essere azzannato;
e il poi, quando non c’è sguardo, carezza, parola che non ti metta in guardia, pronto ad arroccarti dentro le macerie del tuo io frantumato.
Per quel pochissimo che possa valere il mio parere è una bellissima poesia; e ancor più bello che tu abbia voluto farcene partecipi.
Grazie
Caro Fides … tutto serve nella vita, tutte le esperienze sono una Grazia, anche le più deludenti perché ti fanno crescere, insegnano a stare al mondo, fortificano e..mettono alla prova la capacità di perdonare.
Grazie a te per le belle parole e per l’apprezzamento…
Vendicati di lui con me, Clodine. Te lo farò dimenticare per sempre!
😉
…anche un po’ 👿
Caro Luigi alla fine sembra una guerra senza pace.
““Non c’è pace”, ha detto Jehovah, “per i malvagi”. ( Isaia 48.22) Sembra proprio vero !
Hai mica letto l’articolo del New York times ? Parla di un certo vescovo William Lynn qui
Sembra la storia infinita…
“i malvagi sono come il mare che viene agitato, quando non si può calmare, le cui acque continuano a cacciar fuori alghe e fango. Non c’è pace”, ha detto il mio Dio, “per i malvagi”.” ( Isa 57.20)
Vedi come le profezie sembrano essere proprio autenticamente vere ?
Pensa ne ha parlato anche RaiNews proprio oggi. Dev’essere una notizia bomba !
“Ancora vergogna Dice qui ” E’ proprio una guerra altro che Tolstoj ! Poveri ragazzi ! Pensa dice che una sig.ra della giuria ( un giurato ) aveva le lacrime durante l’udienza.
Visitatore già assiduo e ormai raro invia questa perlina per la mia collana (di ossimori), così esprimendosi:
Uno sgargiante cartello sulla porta di una pizzeria (Torino, Via Di Nanni)
recita: “Dehors all’interno”.
[Che sarebbe come dire: “Esterno all’interno”]
Lo stesso segnala queste altre perline
Fruttero e Lucentini, a pag. 55 di “A che punto è la notte” (Milano, Mondadori, 1979): “Lo stato di emergenza s’era portato dietro una torma crescente di personaggi in varia misura indecifrabili, credenti increduli, scettici fanatizzati, timidi dinamitardi, miliardari ascetici, vescovi materialisti, disperati che insegnavano la felicità nelle scuole medie”.
I “credenti increduli” vanno bene con gli “atei devoti”.
«io gli ossimori li metto per risvegliare il poeta che dorme nei visitatori».
Istigazione alla poesia: dovrebbe essere un reato.
Non ti sono piaciute le mie poesie Leonardo. Vuoi te ne narri altre…??….
Marco, che gentile sei, non avrei immaginato che in un energumeno come te si celasse, invero, un principe azzurro !!
uno dei più grandi sonetti di Petrarca. Versi da me amatissimi!
Cara Clodine delle 9.56:
La guerra, come credo tanti eventi forti, che cambiano il mondo, sembra semplifichino il pensiero dei più; si va alla radice, si è forzati a ricercare e trovare l’essenziale, taluni non lo trovano e si può perdere la ragione che non ce la fa più a capire, compare un’estrema pazzia.
Ero giovane nel 1948, però ricordo che i comunisti si erano messi d’accordo con i democristiani per approvare la costituzione, era per il bene dell’Italia, si riusciva a guardare oltre il particolare.
De Gasperi andava al Parlamento in filobus … si erano rivelati gli onesti.
Pensa quanto poco è durata! L’emergenza era finita.
Le canzoni della prima guerra mondiale credo siano state un conforto per molti, a me fanno commozione quando cammino per i monti, i giovani non le compendono più.
Il pericolo, l’solamento uniscono, risvegliano la solidarietà, ti è mai capitato di osservare che in un lungo volo si crea una certa qual fratellanza tra passeggeri, che svanisce appena passata la dogana?
E’ verissimo caro marcello.n
Moltissimi anni mi recai in treno per raggiunger la Germania,dove restai un mese ospite di una cugina. Ricordo [ proprio per confermare l’esattezza delle tue riflessioni] che durante il viaggio all’altezza di Innsbruck, fermi fuori l’autogril giusto per una sgranchita, incrociammo una famiglia meneghina e fu una festa!? Ci credi se ti dico che ci abbracciammo e cenammo insieme come una famiglia!? Non so spiegarti, ma c’era come un filo misterioso che ci univa. Ci sentimmo ad un tratto meno soli, fu come aver ritrovato la famiglia, uniti da un senso di fratellanza, di amor patrio…non so come definirlo…So solo che fu un’esperienza indimenticabile e straordinaria.
Grazie del tuo posto caro marcello.n per avermi ricordato quell’episodio
Grazie per le tue parole piene di saggezza e di una grande esperienza della vita.
venia :post
Il visitatore defilato che ha mandato piccole perle da me subito inserite ne manda un’altra così rappresentandola:
Le tue antitesi petrarchesche mi riportano alla mente un mirabile verso del Tasso (Gerusalemme Liberata, canto XII, ottava 68). Tancredi taglia la ritirata a un avversario misterioso e non riconoscibile, lo sfida a duello e dopo un combattimento leale ma violentissimo lo ferisce a morte. Colpo di scena: l’avversario moribondo chiede di essere battezzato, Tancredi attinge l’acqua a una sorgente, s’inginocchia e scopre che il nemico pentito è niente meno che Clorinda, la donna che egli da sempre ha amato perdutamente e in segreto. Più morto che vivo egli stesso, riesce, non sa bene come, a non venir meno per la disperazione e “a dar si volse vita con l’acqua a chi co ‘l ferro uccise“. Per me è un record: in un solo endecasillabo sono riconoscibili ben quattro figure retoriche: oltre all’antitesi “dar vita” – “uccise”, c’è un chiasmo bellissimo, una metafora (“vita” = battesimo) e una metonimia (“ferro” al posto di spada).
Luigi, dà un bacio per me al tuo Visitatore
e digli che ci manca…
Questo è il bello del “pianerottolo”.
@ raffaele savigni
“Non Expedit” – Di Paolo Rodari non ha messo in conto la “paura” di essere preso di mira. Dando voce ad altri atei, che possono sconvolgere l’armonia del quieto vivere, spiegando un diverso modo di leggere le Scritture.
Sa com’è in tempi di restaurazione c’è il pericolo di passare per fiancheggiatori e allora meglio rimanere allineati e prudentemente coperti. Sono tempi duri magari l’inquisizione lo prede di mira così ha pensato di essere prudente che è sinonimo di coraggioso ?
Non gli è rimasto che rimanere arroccato come Pio IX (prigioniero dello stato) prigioniero del suo coraggio !
Ha mai letto il coraggio del coniglio ?
“Nulla infonde più coraggio al pauroso della paura altrui”
(Umberto Eco)
Credo di sapere l’identità virtuale del nostro erudito visitatore mordi e fuggi
di cui apprezzo la sintesi.
Un saluto caro….L….[ ma non sarei troppo sicura potrebbe essere….S….] .
Sono sempre più convinta che la libertà dovrebbe essere condizionata dal più rigoroso divieto dell’anonimato…mmm…
Il bello dell’anonimato è che ti permette di badare solo a “ciò” che viene detto e non a “chi” lo dice.
E questa dovrebbe essere la regola.
Eppure, mi sa tanto che il visitor texerunt è proprio Ignigo74, di cui non si ha traccia da almeno 2 anni….
“La guerra va incontro a tutte le esigenze, anche a quelle pacifiche”: Bertold Brecht, Madre Courage e i suoi figli. Mi pare simile a un frammento di Eraclito che dice: “La guerra è madre di tutte le cose e di tutte la regina; e gli uni rende dei, gli altri uomini, gli uni fa schiavi, gli altri liberi”.
Ossimoro su guerra e pace:
Bagnasco prende la pensione come generale di corpo d’armata essendo assimilato all’esercito: cappelano militare ora generale.
“E io pago…. diceva Totò !
Non può mancare Aretino, maestro dell’accumulo ingordo ed energetico, dell’adiectio comica. Rimanere insensibile alla lunga tradizione della
cascata ossimorica, quella struttura acervante testimoniata da Alano di Lille,
Jean de Meung, Petrarca ..e da tanta poesia giù giù fino alle celebri ottave
dell’Adone mariniano.L’antipetrarchismo ed antipedantismo aretiniani
esplodono in farnetichii amorosi. Giusto per citare qualche battuta ,della Tullia dal dialogo Della infinità di Amore:
“E quinci è che gli amanti or piangono, or ridono; anzi (il che è non solo più meraviglioso,ma del tutto impossibile agli altri uomini) piangono e ridono in un medesimo tempo, hanno speranza e timore, sentono gran caldo e gran freddo, vogliono e disvogliono parimente,abbracciando sempre ogni cosa e non istringendo mai nulla, veggono senza occhi, non hanno orecchie ed odono, gridano senza lingua, volano senza moversi, vivono morendo, e finalmente dicono e fanno tutte quelle cose che di loro scrivono tutti i poeti, e massimamente il Petrarca, al quale niuno si può comparare, né si dee, negli affetti amorosi”…
Oggi ho sentito un ossimoro interessante ascoltando una predica: matrimonio funereo.
Molto bene, amici: il “cordone sanitario” funziona e “tiene”; dobbiamo solo continuare così.
Buona domenica !
Roberto 55
Buona Domenica anche a te, caro Roberto.
E buona Domenica a Luigi e a tutti gli amici e le amiche del blog.
F.
“chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà”
cioè
una morte vivificante
una morte vitale
Tra inferni celestiali
e paradisi infernali,
ho percorso strade senza
un inizio né una fine,
con la testa tra le nuvole
e la fatica sulle gambe.
Tra tristi allegrie
ed allegre tristezze,
ho litigato e fatto pace
con angeli malvagi
ed angelici demoni,
senza guardare dietro.
Tra dolori di felicità
e sorrisi di amarezza,
ho fatto dei duelli contro
dei, diavoli e me stesso.
Ho vinto battaglie perdute
e perso quelle già vinte.
Tra certezze dubbiose
e dubbi incrollabili,
ho scoperto false verità
e menzogne veridiche.
Ed è proprio per questo
e molto altro che oggi…
sono dolce come il fiele
ed amaro come il miele.
Jean-Paul Malfatti
Che meraviglia! Grazie Marta…incredibile la quantità di ossimori che sei riuscita a trovare….Lo dico sempre che sei speciale! E lo penso davvero..
Bellissima pure “matrimonio funereo” [ah ah ah ah ah.ah ah ah ah ah.ah ah ah ah ah….] di Antonella che saluto con un abbraccio.
Ciao Luigi, ciao fabri ciao a tutti e …
buona Domenica.
Credo che i simpaticissimi ossimori siano l’unico mezzo di esprimere la realtà vera … (e non quella fantasiosa realtà ah ah ah 😀 in cui spesso viviamo), il vero intimo di una persona e la natura di una situazione.
Quando ci sono persone che dimostrano felicità, ma hanno gli occhi tristi, viene di da dire che è una triste felicità;
quando persone irascibili parlano con pacatezza viene da dire che è ira pacifica
e via di questo passo.
Credo proprio sia l’unico mezzo per identificare il vero, soprattutto le difficilissime (da spiegare) sensazioni che ognuno di noi sperimenta nelle varie vicende della vita.
Alla messa di oggi ho sentito che la pietra scartata dai costruttori non è più “pietra angolare” o “testata d’angolo”, come eravamo abituati a dire, ma “pietra d’angolo”, come recita la nuova traduzione della Cei.
Embè? Non è la stessa cosa?
Appunto, è la stessa cosa: un altro dei mille e mille cambiamenti perfettamente inutili apportati in questa nuova (inutile) traduzione.
Ognuno di esse è un piccolo (ma non veniale) atto di superbia del traduttorino della Cei (e temo dei suoi mandanti) che ha voluto cambiare al solo scopo di affermare se stesso, il suo criterio e il suo gusto, la sua superiore scaltrezza esegetico-pastorale. Insomma, “del creator suo spirto, più vasta orma stampar”.
È lo stesso peccato di orgoglio (e di stoltezza, va da sé) che ispira tutta l’abietta e ridicola “creatività liturgica” dei preti e dei vescovi (rectius: di molti preti e molti vescovi) di oggi. Prima hanno distrutto un intero patrimonio di tradizioni, poi si sono messi ad inventare, perché la liturgia così com’è “è un po’ noiosa” (sentito con le mie orecchie – giuro – da un monsignore responsabile dell’arte sacra di una importante diocesi italiana).
Una nuova traduzione di un romanzo o di n saggio è sempre possibile, e talvolta benvenuta, ma una nuova traduzione dei testi della liturgia è tutto un altro affare. Che le parole siano quelle, sempre quelle, e si sedimentino nella memoria collettiva di generazione in generazione, e si carichino, con lo scorrere del tempo, del peso di tutte le volte che sono state pronunciate o ascoltate dalla chiesa orante, e diventino parole intangibili è un aiuto potente (direi indispensabile) a capire che la liturgia non è opera nostra, ma di Dio. La parola liturgica si serve, non si forgia a piacimento. Dovrebbero essere cose elementari, ma chi le capisce più?
Leonardo, anch’io sono rimasta basita per questa traduzione perfettamente inutile e pure dannosa.
Ma, d’altra parte, bisogna mettersi dalla parte dei genitori che devono sempre spiegare cos’è una “testata d’angolo” ….
eh eh eh 🙁
Mi sa che i traduttori ne hanno date così di “testate” …
Prescindendo dagli ossimori della poesia postata da Marta quello che mi impressiona è quanto sia impregnata di significati che danno il segno di quella che dovrebbe essere la spiritualità:
“ho fatto dei duelli contro
dei, diavoli e me stesso.
Ho vinto battaglie perdute
e perso quelle già vinte”
è notevole, davvero notevole…
Per quel che riguarda ciò che faceva notare Leonardo, vista dal punto di vista della tecnologia delle costruzioni “pietra angolare” o “testata d’angolo” è assolutamente cosa diversa da “pietra d’angolo”.
Oggi si usa e abusa il cemento armato, ma nei tempi antichi veniva usata la pietra per le costruzioni.
Nei tempi andati in cui esistevano grandi architetti -che in realtà oltre a essere progettisti erano anche mastri esecutori, l’architetto giacca e cravatta è qualcosa di moderno e poco consono…- e le grandi maestranze non mescolavano indifferementemente le pietre nelle costruzioni.
Le pietre di fondazione venivano scelte dagli architetti insieme ai cavatori e dovevano avere i migliori requisiti di resistenza a compressione, ad esempio nella zona di napoli, ricca di cave, esiste un tufo più compatto, pesante e resistente, ed anticamente si cavava solo per uso esclusivo della costruzione delle fondazioni. Man mano che l’opera saliva verso l’alto dato che diminuiva il carico da sopportare e inversamente c’era l’esigenza di alleggerire il carico sulle fondamenta venivano scelte pietre dello stesso materiale ma con caratteristiche di essere meno pesanti e compatte e di conseguenza più leggere. Si tenga presente che man mano che si sale verso l’alto sulle pietre grava un peso minore.
Le pietre di fondazione quindi sono quelle su cui grava il carico di tutte le altre. Devono essere molto resistenti.
Per le “testate d’angolo” volgarmente detti “cantoni” si sceglieva il meglio del meglio del meglio, senza dovervi starvi qui a spiegare il perchè…
“Pietra d’angolo” sono tutte quelle che stanno sopra le “testate d’angolo”, fino all’ultima fila in alto: NON SONO “testate d’angolo”.
Se volevano rispettare il simbolismo presente nel Vangelo, che è ben evidente ad un occhio non profano, bastava che i traduttori interpellassero un architetto, ingegnere o geometra…
Una ultima cosa…
la grandezza delle opere che si costruivano “una volta” (anche nel senso di “unicità”, vedi cupola del Brunelleschi…) era possibile, oltre che alla bravura dei mastri, a causa della “grandezza” dei “committenti”…
Prendo per buona la distinzione tra “testata d’angolo” e “pietra d’angolo” come definita dall’umiltà, giacché non m’intendo affatto di costruzioni. Se così è, siamo sicuri che “pietra angolare” equivalga a “testata d’angolo” e non a “pietra d’angolo”? Naturalmente è possibile, ma sembra un po’ strano.
Dunque: se la traduzione precedente recitava “testata d’angolo” e la distinzione fatta dall’umiltà è valida, la traduzione attuale più che inutile sarebbe peggiorativa. Se invece la traduzione precedente era “pietra angolare” e tale espressione equivalesse a “pietra d’angolo”, il cambiamento sarebbe inutile.
In ogni caso, per me il punto non è tanto questo, quanto l’atteggiamento che mi pare stia alla base di tutta questa impresa della nuova traduzione, atteggiamento che sopra ho cercato di stigmatizzare.
Ah, un’altra cosa: i nuovi lezionari della Cei si segnalano anche per le (costose) illustrazioni, opera del fior fiore degli artisti contemporanei (ma mi faccia il piacere!). La cosa migliore che se ne può dire è che, grazie a Dio, le vedono solo i lettori (e probabilmente non ci fanno caso neanche loro).
Leonardo, non “sarebbe”… E’
Torno ora dalla Messa.
L’ha fatto notare anche il sacerdote…
Semplificando ancor più, tra “testata d’angolo” e “pietra d’angolo” corre la stessa differenza che corre tra Gesù e Pietro…
Non riesco a capire perché si senta questo bisogno di modificare ad ogni piè sospinto la Parola di Dio.
” La pietra scartata dai costruttori è divenuta ” testata d’angolo” etc..etc…tec.. frase citata da Gesù, applicata alla sua missione di morte e di gloria, dopo aver narrato la parabola dei vignaioli omicidi (Matteo 21,42) ed è richiamata anche da Pietro negli Atti degli Apostoli (4, 11-12) ( “Questo Gesù è la pietra che, scartata da voi, costruttori, è diventata testata d’angolo…etc..etc..etc…
L’altra versione, secondo me, ha un significato diverso [che non sottovaluterei, poi dipende dai punti di vista] credo qusta versione contenga una variante di non poca portata, nel senso che con Gesù, il meccanismo di capro espiatorio sarà distrutto dall’interno, la vittima (lui stesso) diverrà la pietra angolare di una nuova società e di una nuova civiltà, che non avrà più bisogno di sacrifici: la Chiesa….
Ma nella celebrazione eucaristica il sacrificio di Cristo si perpetua,in modo incruento ma…noi celebriamo il sacrificio eucaristico….[questo insegna il Magistero e il Deposito Fidei] ergo – ma è solo una parere personale- che si voglia ridurre il sacrificio Eucaristico ad un mero banchetto, una cena a memoria imperitura…
Riflettevo: la “testata d’angolo” è anche la “chiave di volta”…nel senso che e c’è differenza tra le due e la terza opzione, ovvero, la “pietra angolare”che è la pietra sulla quale poggiano i muri, ergo che non è il muro maestro!
La testata ‘angolo o “chiave di volta” invece, è la pietra centrale posata sopra il portale del tempio e perciò ben in vista tanto da potervi addirittura incidere delle iscrizioni. In architettura, infatti, essa indica una pietra a cuneo, sporgente, posta alla sommità di un arco per dargli stabilità.
Non hanno affatto la stessa funzione…eh
Ubi@ -Semplificando ancor più, tra “testata d’angolo” e “pietra d’angolo” corre la stessa differenza che corre tra Gesù e Pietro…-
Esattamente!
No clodine, la chiave di volta non c’entra niente e nè può centrarci.
L’elemento costruttivo detto “testata d’angolo” ha valore unico e insostituibile nelle costruzioni in pietra.
Per capire la sua funzione e la sua importanza bisogna avere nozioni di tecnologia delle costruzioni, scienza delle costruzioni e di fisica.
Avendo ben note queste conoscenze si può capire cosa voglia significare e quanto abbia valore il simbolismo “testata d’angolo”.
Come non c’entra niente. Ubi sono state scritte montagne di pagine su queste tre figure simboliche :testata d’angolo, pietra angolate, e chiave di volte. La “testata d’angolo”, presa nel suo vero significato è una pietra che collega il vertice alla base.
quindi è sia muro portante che chiave di volta….comunque ti puoi documentare e sincerartene…
Clodine, vorrai mica insegnarmi il mestiere?
Ho sempre detto di aver fatto “studi tecnici”…
Ubi, la testata d’angolo – in genere – non è anche segnata/incisa?
Effettivamente la “testata d’angolo” è una pietra unica, mentre la “chiave di volta” è una pietra (a cuneo) che sta nel centro di un arco … (almeno questo è quello che ho studiato). E’ vero anche che si sono usati fiumi d’inchiostro su queste “pietre”.
Comunque la “testata d’angolo” potrebbe anche avere il suo corrispondente mucisale nella “chiave musicale” che determina la posizione delle note e qundi il suono che si vuole produrre.
Nell’uno e nell’altro caso, tradotto in termini spirituali, è un “per Chi” piuttosto che un “perchè” e qui si innesta anche il “cuore di pietra cambiato in cuore di carne” … quindi quella pietra che si chiama “testata d’angolo” è un cuore di carne, il cuore di Gesù.
(questo è un azzardo di quelli brutti …. ah ah ah :-D)
E’ vero Marta, si tratta di figure simboliche che trovano un loro specifico significato all’interno del Kerigma, dell’annuncio, e non solo specificamente cristiano, anzi. Le logge massoniche han versato fiumi di inchiostro per decifrare la “costruzione del tempio” , la quadratura etc…quasi si stesse parlando in una pietra alchemica. Un simbolismo allucinante!!
Poi ci sono fattori legati alla traduzione dei testi dall’arabo al greco alla vulgata. Ubi ha ragione, non lo voglio contraddire ma, in questo contesto -per altro davvero equivoco- il significato di “angolo” è spesso in rapporto con altre immagini quali : “testa” ed “estremità”: in greco, kephalê, “testa”, e può applicarsi solo a un vertice; ma “pietra angolare” può indicare, anche, un’estremità in qualsiasi direzione, cioè, nel caso di un edificio, il vertice o uno dei quattro “angoli” …Tuttavia… la cosa più interessante in vista dei testi sulla “pietra angolare” è che ,nella tradizione giudaico-cristiana ci sono due interpretazioni: una riferita ad “angolo” -pinnah, e si trovano le espressioni eben pinnah, “pietra d’angolo”- e rosh pinnah, “testa d’angolo”- Nella Vulgata – particolarmente degno di nota- è che, in senso figurato, questa stessa parola pinnah è usata per significare il “capo”: un’espressione che designa i “capi del popolo” (pinnoth ha-am) è tradotta letteralmente con angulos populorum.
Un “capo” etimologicamente è una “testa” (caput), e pinnah si ricollega per la sua radice a pnê, che significa “faccia”; vi è uno stretto rapporto fra queste idee di “testa” e di “faccia” [simbolismo ebraico molto importante quello della faccia] Un’altra idea connessa è quella di “punta” [testata d’angolo è una pietra (che si trova nel greco akros, nel latino acer e acies); a livello simbolico il particolare all’estremità superiore, cioè il punto più elevato o il vertice; tutti questi accostamenti inducono a pensare che la posizione della “pietra angolare” sia quella in cima all’edificio: anche se ci sono altre “pietre angolari” nel senso più generale dell’espressione,però..quella sola è realmente la “pietra angolare” per eccellenza…
Ahooo m’avete fatto riprendere in mano i libri di testo….ammuffiti…ve possino!!!!
Ecco……adesso mi tocca anche spolvera’ la libreria…ormai la polvere l’ho vista, mica posso fa’ finta di niente! Eh, mannaggia…adesso spolvero -che proprio non mi nadva per niente- e rimetto a posto la scala…accidenti…non volevo spolvera’ stamattina..uffa…uffa..uffa…
complimenti all’acribia di Clodine!
“Non riesco a capire perché si senta questo bisogno di modificare ad ogni piè sospinto la Parola di Dio.
” La pietra scartata dai costruttori è divenuta ” testata d’angolo” ..(Matteo 21,42) .. richiamata anche da Pietro negli Atti (4, 11-12) “Questo Gesù è la pietra ….”
Interessante, però poi continuano a dire che è Pietro la pietra…. Ci sarà mai una logica ?
“che si voglia ridurre il sacrificio Eucaristico ad un mero banchetto, una cena a memoria imperitura…”
Beh, altrimenti si diventa “teofagi” !
Interessante l’argomento della Clodine sulla pietra angolare ( ro’sh pinnàh ebr. – Keflé gonias gr.)
Si pone però un quesito, derivante da ciò che ne dice Paolo, “ Certamente, perciò, voi non siete più estranei e residenti forestieri, ma siete concittadini dei santi e membri della casa di Dio, e siete stati edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, mentre Cristo Gesù stesso è la pietra angolare. Unitamente a lui l’intero edificio, essendo armoniosamente collegato, cresce in un tempio santo a Jehovah. Unitamente a lui, anche voi siete edificati insieme per essere un luogo che Dio abiti mediante lo spirito.” ( Efe 2.19-21)
Se dunque Dio vi abita mediante lo spirito, il tempio non è materiale e dunque come può esserci un “Santissimo” materiale contenete un calice di ostie ? E se il fondamento sono “gli apostoli e i profeti” come fa ad essere la chiesa ? Anche se si chiama apostolica non è costituita da “apostoli” né da “profeti” Essendo la profezia ormai “conclusa.”
p.s. Isa 19.13
“Stolti sono i principi di Tanis; si ingannano i principi di Menfi. Hanno fatto traviare l’Egitto i capi delle sue tribù.” ( CEI) – “CAPI” nell’originale sono “la pietra d’angolo” (pinnàh) infatti la Nuova Riveduta traduce : ”“I prìncipi di Soan sono diventati stolti, i prìncipi di Nof s’ingannano; hanno traviato l’Egitto, essi, la pietra angolare delle sue tribù.” (Nuova riveduta)
E di pietre d’angolo ce ne sono più di una:
Zaccaria 4,6-7 :” «Questa è la parola del Signore a Zorobabele: Non con la potenza né con la forza, ma con il mio spirito, dice il Signore degli eserciti! Chi sei tu, o grande monte? Davanti a Zorobabele diventa pianura! Egli estrarrà la pietra, quella del vertice, fra le acclamazioni: Quanto è bella!».” ( CEI)
Geremia 51.24 “Ma ora ripagherò Babilonia e tutti gli abitanti della Caldea di tutto il male che hanno fatto a Sion, sotto i vostri occhi. Oracolo del Signore. Eccomi a te, monte della distruzione, che distruggi tutta la terra. Io stenderò la mano contro di te, ti rotolerò giù dalle rocce e farò di te una montagna bruciata; da te non si prenderà più né pietra d’angolo,né pietra da fondamenta, perché diventerai un luogo desolato per sempre».” Oracolo del Signore.” (CEI)
Se” non si prenderà più” evidentemente almeno una è già stata presa e l’altra si sarebbe posta “fra le acclamazioni com’è bella” !
Quindi ce ne sono almeno due. Cmq brava Clodine per la riflessione !
@ marta09
“Effettivamente la “testata d’angolo” è una pietra unica,”
Se visita Wikipedia Qui il link Alla voce “Terzo Capidoglio” si può vedere “la pietra d’angolo” Una pietra unica.
<i<“La pietra d'angolo, situata nell'angolo nord-orientale dell'edificio, è una grande pietra nella quale sono state scolpite le date della fondazione e dell'inaugurazione del campidoglio. Da un lato la pietra riporta l'anno 1872, anno nel corso del quale furono iniziati i lavori di costruzione dell'edificio, sull'altro lato è riportata la data 1878, anno nel corso del quale l'edificio fu completato” Wikipedia !
“Nella tradizione mormone, gli apostoli e i profeti sono ritenuti essere il fondamento della Chiesa con Gesù Cristo stesso la pietra d’angolo principale” Wikipedia
ED è anche vero che “ la “testata d’angolo” potrebbe anche avere il suo corrispondente musicale nella “chiave musicale” che determina la posizione delle note e quindi il suono che si vuole produrre.” – Bella riflessione e vale per qualunque altro campo si voglia prendere in considerazione. Anche per un branco di “animali” c’è sempre un capo !
Un caro saluto a maioba, è un piacere vederti apparire…ciao!
@ Clodine
“Non hanno affatto la stessa funzione…eh” Avrei qualche dubbio !
“Altri significati – In senso figurato la “chiave di volta” (o “pietra d’angolo”) rappresenta l’elemento centrale o portante di qualcosa, attorno al quale ruota un sistema, una dottrina, una scuola, una serie di eventi” Wikipedia Il Link è qui
@ Clodine
Spolverata la libreria ? Perchè non compra un e-book ? così non avrà problemi. Ce ne stanno fino a 500 (libri)
@ Clodine
“Ubi@ -Semplificando ancor più, tra “testata d’angolo” e “pietra d’angolo” corre la stessa differenza che corre tra Gesù e Pietro…- Esattamente! “
Scusate ma sono la stessa cosa. Testa d’angolo e pietra d’angolo sono la stessa cosa.
“« Gesù dà a Simone il nuovo nome di ??????, ma quando parla di “pietra” usa la parola ?????. Le Scritture furono scritte in greco, non in aramaico. In greco c’è una distinzione tra le due parole, dato che ????? vuol dire “roccia”, mentre ?????? vuol dire “piccola pietra” o “sasso”. Wikipedia Link
“« … Giacomo, fratello del Signore, succedette all’amministrazione della Chiesa insieme agli altri apostoli » “ (Eusebio di Cesarea, Storia ecclesiastica, II,23,4) Wikipedia.
Anche Paolo – 1 Corinzi 3,10-21 e si riferisce a Gesù Cristo come “pietra del fondamento”: “Secondo la grazia di Dio che mi è stata data, come savio architetto io ho posto il fondamento, ed altri vi costruisce sopra; ora ciascuno stia attento come vi costruisce sopra, perché nessuno può porre altro fondamento diverso da quello che è stato posto, cioè Gesù Cristo”
Nessun altro fondamento !
Clodine e Marta fanno confusione tra “elemento strutturale portante” e “elemento architettonico”.
Poi tra gli elementi portanti, in questo caso le pietre che si trovano nell’angolo, sono le uniche che si potrebbero trovare a dover sopportare sforzi di trazione e non solo di pura compressione o di punzonamento.
E la pietra resiste solo a compressione, e a bassimi valori di trazione.
Ciò avviene perchè essendo elementi che servono ad “incatenare” strutture portanti che non giacciono sulla stessa linea ma su linee che si intersecano, nel momento in cui c’è un pur lievissimo cedimento di una struttura portante su una linea, quelle giacenti sull’altra linea vengono poste a sforzo di trazione in quanto il carico non viene scaricato, ripartito in modo solidale sul terreno o base sottostante alla stessa quota.
Fidatevi, è così…
“quelle giacenti sull’altra linea vengono poste a sforzo di trazione ”
Corretto: “Quelle NELL’ANGOLO giacenti sull’altra linea vengono poste a sforzo di trazione”
Grazie Ubi, ma mi sto chiedendo perchè personalmente non ho mai sentito omelie che partono spiegando proprio dalla “testata d’angolo”.
Per istinto sono convinta che non è traducibile come è stata tradotto, per istinto so che non è solo strutturale, ma anche direttivo della costruzione, ma – purtroppo – mi rendo conto che la maggior parte della gente che sente durante la Messa questa frase, non sa nulla e non gliene importa nulla.
Eppure è “testata d’angolo” del nostro essere cristiani e Chiesa, senza di quella si “crede a soggetto”.
Grazie ancora Ubi …
e …
Maioba, acc … che termini usi!!!! 😯
Manco sapevo esistesse un termine così.
😀
@ marta09
“mi sto chiedendo perchè personalmente non ho mai sentito omelie che partono spiegando proprio dalla “testata d’angolo”.
Perché poi dovrebbero dare troppe spiegazioni dato che testa d’angolo non è pietro e su questa pietra ……
“« … Giacomo, fratello del Signore, succedette all’amministrazione della Chiesa insieme agli altri apostoli » (Eusebio di Cesarea, Storia ecclesiastica, II,23,4)” Wikipedia (Primato Pietrino)
“« Gesù dà a Simone il nuovo nome di ??????, ma quando parla di “pietra” usa la parola ?????. Il Nuovo Testamento fu scritto in greco, non in aramaico. In greco c’è una distinzione tra le due parole, dato che ????? vuol dire “roccia”, mentre ?????? vuol dire “piccola pietra” o “sasso” – Wikipedia
Anche l’apostolo Paolo – 1 Corinzi 3,10-21 si riferisce a Gesù Cristo come “pietra del fondamento”: ” nessuno può porre altro fondamento diverso da quello che è stato posto, cioè Gesù Cristo…tutte le cose sono vostre. E voi siete di Cristo e Cristo è di Dio.” Wikipedia ( V. Efe 2.20)
Isaia riporta la profezia di Jehovah : “Ecco, io pongo come fondamento in Sion una pietra, una pietra provata, il prezioso angolo di un fondamento sicuro. Nessuno che eserciti fede proverà panico.” ( Isa 28.16; Sal 118.22; Rm 9.33; )
Non molto dopo che Isaia pronuncia queste parole, il fedele re Ezechia è intronizzato a 25 anni a Sion e il suo regno è salvato non dagli alleati vicini, ma grazie all’intervento di Jehovah.
“E avvenne, nel terzo anno di Oshea figlio di Ela re d’Israele, che Ezechia figlio di Acaz re di Giuda divenne re. Quando cominciò a regnare aveva venticinque anni, e regnò ventinove anni a Gerusalemme. E il nome di sua madre era Abi, figlia di Zaccaria. Ed egli continuò a fare ciò che era retto agli occhi di Jehovah , secondo tutto ciò che aveva fatto Davide suo antenato. Fu lui ad eliminare gli alti luoghi e a spezzare le colonne sacre e a tagliare il palo sacro e a frantumare il serpente di rame che Mosè aveva fatto; poiché fino a quei giorni i figli d’Israele gli avevano fatto di continuo fumo di sacrificio, ed era chiamato l’idolo del serpente di rame. Egli confidò in Geova l’Iddio d’Israele; e dopo di lui non ci fu nessuno simile a lui fra tutti i re di Giuda, nemmeno [fra] quelli che erano stati prima di lui. Ed egli si teneva stretto a Jehovah. Non si scostò dal seguirlo, ma continuò a osservare i comandamenti che Jehovah aveva comandato a Mosè. E Geova mostrò d’essere con lui. Dovunque uscisse, agiva con prudenza; e si ribellava contro il re d’Assiria e non lo serviva. Fu lui ad abbattere i filistei fino a Gaza e anche i suoi territori, dalla torre delle guardie fino alla città fortificata.” ( 2 Re 18.1-8)
La profezia, però, non si adempie in Ezechia. Pietro, citando le parole di Isaia, spiegò che è Gesù Cristo, lontano discendente di Ezechia, è la “pietra provata” e che nessuno che esercita fede in Lui deve avere timore. (1 Pietro 2:6)
Leonardo, Clodine, Ubi, Marta09: GRAZIE!
vedi Marta09?
Si può ancora imparare qualcosa da un povero parroco di campagna
Alla faccia del parroco di campagna!!!!
Chissà cosa sono quelli di città … 😀
Grazie don Marco/Maioba
@ Marta 09
“Grazie don Marco/Maioba”>/i>
Mi chiedevo come mai alcuni sono sempre così disponibili a mostrarsi “sottomessi” ad un nobile patrizio e come mai il nobile patrizio non rinuncia a un titolo onorifico dovendo sentirsi più “un fratello che un padrone.
Come può un cristiano essere sottomesso ad una dea mitologica:
“Ma voi, non siate chiamati Rabbi, poiché uno solo è il vostro maestro, mentre voi siete tutti fratelli” ( Mt. 23.8)
“Don è un termine comunemente utilizzato, a partire dalla metà del Duecento, come prefisso al nome, per indicare nobili del patriziato milanese e napoletano, principi, duchi, marchesi di baldacchino, ecclesiastici e religiosi. Don è l’abbreviazione della parola donno in uso ancora ai tempi di Dante ma non più conservata, la quale deriva dalla parola latina dominus, che significa signore, padrone. “ – Wikipedia Link
“Dôn” è una dea madre della mitologia gallese. …Viene indicata come la madre di Arianrhod, Gwydion, Gilfaethwy, Gofannon e Amaethon.” – Wikipedia Link Misteri della fede !
Eh..don Marco è fantastico! Ciao Marco.
Tornando a Guerra e Pace.
Giovanni Paolo II: “Guerra giusta e doverosa è fare guerra alle guerre“, 7 settembre 1995 (il riferimento immediato era alla guerra di Bosnia).
Miodrag Lekic, La mia guerra alla guerra. Diario dell’ambasciatore jugoslavo a Roma durante il conflitto per il Kosovo, Guerini e Associati, pagg.397, Euro 22,50
“La guerra può essere abolita solo con la guerra”: Mao Tse-tung
Non per fare la Cassandra ma, la storia insegna che alle grandi depressione seguono,nella maggior parte dei casi, grandi guerre. La depressione è la madre di tutte le guerre. Questo da sempre, già dal medioevo con la crisi economica europea del XIV secolo che anticipò, in un certo senso, quelle che vari secoli dopo sarebbero diventate le crisi cicliche, di sovrapproduzione, del capitale industriale.
Per non parlare della crisi che iniziò con la grande depressione 1873-1896, e sfociò nella finanziarizzazione della Belle Époque e poi nella I Guerra Mondiale (preludio alla seconda anche questa scaturita dalla grande depressione del29] ed ogni crisi è peggiore della precedente e dispone sempre di minori risorse fisico-socio-geografiche della precedenti. Ergo… che potremmo essere di fronte ad una III Guerra Mondiale prima di quanto si possa pensare. Speriamo di no….