Rifugiati in parrocchia tra entusiasmo e delusione

Sono il portavoce del gruppo «Ospitare i rifugiati» della mia parrocchia romana e qui racconto qualcosa della nostra esperienza, tra entusiasmo e delusione. Costruire il gruppo è stato facile ma abbiamo atteso a lungo l’arrivo della prima ospite e questa è stata già una prova per la tenuta del gruppo. Ci eravamo appena affezionati a lei quand’è arrivata una seconda, le due hanno litigato e la prima se ne è andata senza un «grazie». Altra prova viene dall’impressione che sia poco, troppo poco quello che si fa e non solo in parrocchia ma in Roma e in Italia. Per andare avanti occorre, qui come sempre, imparare l’umiltà e restare fedeli nel poco. – E’ l’attacco gattonante di un articolo sull’accoglienza nelle parrocchie che ho scritto per “Il Regno”. Niente de che, diciamo a Roma ma parla di ciò che avviene.

2 Comments

  1. Mi sto rendendo conto che si sta navigando contro corrente e contro i venti. Onore a chi si dà tanto da fare raccogliendo critiche e delusioni.

    13 Agosto, 2016 - 0:43
  2. roberto 55

    Perfetta sintonia con Antonella: onore e lode ai tanti, tantissimi italiani (di cui Luigi ci ha raccontato uno “spicchio”), anche dalle mie parti, ed anche nella mia Parrocchia, che silenziosamente, oscuramente, sgobbano, si “sbattono” e si spezzano le braccia e la schiena per contribuire a trovare soluzione a questo enorme, complicato, drammaticissimo problema.

    Buona notte a tutti.

    Roberto Caligaris

    16 Agosto, 2016 - 23:57

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