I Gesuiti devono avere l’audacia “dell’improbabile e dell’impossibile”, nel senso di cercare vie nuove, magari fino a oggi impensate, per proporre il Vangelo all’umanità contemporanea e per dargli attuazione nell’impegno per la giustizia: l’afferma il nuovo Generale della Compagnia di Gesù in un’intervista fiume che gli ho fatto ponendogli le domande suggerite dai visitatori di questo blog e che è stata pubblicata ieri da “La Lettura”, supplemento culturale del “Corriere della Sera”. Nei commenti l’elenco dei temi, il richiamo al coinvolgimento dei visitatori, un dettaglio del colloquio.
“Osare l’impossibile”: mia intervista al padre Arturo Sosa
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Domande intelligenti. Gli ho fatto una ventina di domande e ha risposto a tutte. Che volesse dire il Papa invitandolo a essere coraggioso. Che intendesse lui per osare l’improbabile e l’impossibile. Se questo non sia follia. Di che impossibile parliamo. Attualità o no della pedagogia ignaziana e degli Esercizi spirituali. La sua esperienza nella tumultuosa Venezuela. Se i gesuiti facciano troppa politica: e lui dice che ne fanno poca. A quali ingiustizie vorrebbero porre rimedio. Che dice a chi li contesta. Che delle critiche al Papa e di quelle dei quattro cardinali in ispecie. Se non gli mettano paura: gnanca un fia’. Che fanno i gesuiti che già sono in Cina. Inculturazione e mescolanza dei popoli. Come mai i gesuiti oggi accettano cariche che ieri rifiutavano. Che chiedono a Dio e che cosa Dio chiede a loro.
Interminata grinta. A leggere le domande uno – io compreso – si stupisce della mia interminata grinta. Ma si tratta, paro paro, delle domande che mi hanno suggerito i visitatori in risposta alla provocazione che avevo loro rivolto il 17 novembre con il post Intervisto il generale dei Gesuiti: suggerite le domande. Siete soddisfatti?
Mi fido. Concluso il colloquio, che è stato di un’ora e qualcosa, ho chiesto al padre Sosa se era il caso che gli mandassi il testo prima della pubblicazione e mi ha risposto: “Non c’è bisogno. Mi fido”. Ieri mi ha mandato un messaggio di ringraziamento: “Ben fatta. Grazie mille”.
La nottola king size è perfettamente soddisfatta.
.
Alla domanda se sono soddisfatto dell’intervista rispondo così:
soddisfatto delle domande, un po’ meno delle risposte.
Ringrazio Luigi per averci coinvolto in questo suo inconto con il successore di Sant’Ignazio.
Ciao Luigi.
Molto soddisfatto.
Grazie mille.
trovo l’intervista a dir poco formidabile, capace di suscitare grandi speranze (anche se non cancella il timore che prevalgano le utopie). Grazie comunque!
Antonio grazie… ma forse volevi dire “il timore che prevalgano le ideologie” e non le “utopie”… o mi sbaglio? Luigi
come da prevedersi. ancora più politica, ancora più demagogia, ancora più
modo di pensare e di parlare del tutto secolarizzato , anzi direi che quasi abbia preso da Nietzsche col suo !”superuomo” ” l’audacia dell’improbabile e dell’impossibile”. nessuna frase detta da padre Sosa sembra sia cattolica.
ma del resto se Dio non è cattolico, come ha detto il gesuita Bergoglio, perchè il capo dei gesuiti dovrebbe essere cattolico?
Il paragone che padre Sosa fa con Maria non regge affatto.
E’ vero che “nulla è impossibile a Dio” , ma Maria è il modello perfetto dell’essere umano del tutto recettivo in cui si compie la volontà di Dio, cioè non è Maria che prende l’iniziativa, che decide lei di arrivare “all’audacia dell’impossibile e dell’improbabile” , che si offre volontaria, che fa progetti.
qui invece abbiamo dei gesuiti che pensano che i loro progetti per forza devono avverarsi anche se utopici ed irrealistici!
il padre Sosa sembra qui non distinguere fra il fatto che a Dio tutto è possibile ma all’uomo non tutto è possibile, neppure a un gesuita.
Fosse davvero padre Sosa passivo e recettivo e umile come Maria nel fare la volontà di Dio saremmo tutto molto contenti e plaudenti.
purtroppo i gesuiti tendono a scambiare i loro progetti politici con la “volontà di Dio”.
Figurarsi come lo saremmo, tutti molto gaudenti e plaudenti, se Maria Cristina Venturi la piantasse di scambiare la sua ideologia personale e bislacca con il cattolicesimo.
A meno che l’Arcangelo Gabriele non sia apparso al padre Sosa, raccolto in preghiera nella sua cameretta e gli abbia detto
“Ave o gesuita pieno di grazia, il Signore mi manda a dirti di combattere i capitalisti, TRUMP, la finanza , i mercati il globalismo, le multinazionali e a far trionfare il comunismo,la giustizia sociale , l’ecologismo, il pacifismo, e lo chavismo in Venezuela!
Va’, sarà difficile , ma nulla è impossibile a Dio!
🙂 🙂
Naturalmente, come sempre quando fa propaganda & controtestimonianza attiva, Maria Cristina inanella una serie di balle.
Una per tutte:
“il padre Sosa sembra qui non distinguere fra il fatto che a Dio tutto è possibile ma all’uomo non tutto è possibile, neppure a un gesuita.” dice .
” miriamo all’improbabile e all’impossibile – com’è l’impresa di proporre il Vangelo all’umanità di oggi – non basandoci su una nostra audacia ma su quella che sgorga dalla chiamata del Signore.” dice padre Sosa.
Tanto per dirne una su tante…..
🙂
Dunque, apprendiamo dalla Profetessadisestessa, che nel suo pantheon personale, già affollato di idolini, idoluzzi e idoletti asssortiti, da Socci, Matzuzzi, Magister e il povero Valli (quante amarezze!), ora vengono anche incenati nell’ordine:
i capitalisti, TRUMP, la finanza , i mercati il globalismo, le multinazionali.
Stupendo.
Domanda: che c’è di ancje solo lontanamente cattolico in questo caravanserraglio in salsa tycoon?!
🙂 .) 🙂
“incenati ” scritto qui sopra ( che per altro suona molto bene ) starebbe per incensati….e ancje va letto anche.
Pardon.
Caro lorenzo mi riferivo al paragone che fa padre Sosa con Maria alla quale l’Arcangelo Gabriele dice che nulla è impossibile a Dio.
padre Sosa dice:
“la nostra audacia può andare all’impossibile perchè nulla è impossibile a Dio
come dice l’arcangelo Gabriele a Maria”
la nostra audacia può andare all’impossibile” il paragone non regge perchè Maria non ha avuto nessuna iniziativa audace non è lei che si è proposta all’arcangelo dicendo ehi magari vorrei fare la madre di Dio.
no Maria è stata l’Ancella del Signore, cioè colei che ha OBBEDITO.
padre Sosa fa un paragone improrpio perchè l’audacia di fare cose impossibile da parte dei gesuiti non è stat ordinata loro da un ordine preciso di dio, portato dall’Arcangelo, ma è solo un loro progetto .
la differenza fra fare la propria volontà o comunque credere che la propria volontà sia quella divina e invece avere la chiara ed inequivocabile chiamata del signore è ben diversa.
l’audacia , di cui parla padre Sosa, non ha nulla a che vedere con la fede di Maria e a me il paragone pare del tutto inopportuno.
Vorrei far presente di sfuggita che quelli che MCV identifica come ” bersagli” di gesuiti boscevichi e paganeggianti stavano già tutti nel mirino di Giovanni Paolo II e di Ratzinger. ( peraltro come quelli che lei improvvidamente confonde con ecologismo sociale , pacifismo e altre baggianate assortite).
La foga va molto bene a fare propaganda, ma è una pessimissima consigliera.
Corbezzoli, certo che arrampicarsi sugli specchi su una parete alta come la Trump Tower non ti spaventa, Maria Cristina, ma mi spiace informarti che non ti tiri su da terra manco di un palmo.
Sulla base del tuo immaginifico ragionamento, vuota pure tre quarti del paradiso dei santi e dei martiri perché pochissimi tra loro sono stati raggiunti da visioni celestiali che comandavano direttamente di fare questo e quello, e la quasi totalità di loro al contrario ha seguito quello che tu chiami ” un proprio progetto”, separandolo a tuo capriccio personale dalla ” chiamata ” chiara e inequivocabile”…..
Moooooolto pittoresquo…..
Buona sera, Luigi. A te e a tutti.
Ti ho letto solo adesso. Anch’io ti faccio i complimenti per l’intervista. A me le risposte soddisfano, anche se mi rendo conto che le sfide che attendono Padre Sosa sono molto impegnative. Ma chi è che ha detto “Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”? 🙂
E fidiamoci, no?
Sono entrato nel blog, ma poi ho scritto altro in altra sede. Quando ho scritto qui, non avevo letto Maria Cristina Venturi. Leggendola, mi è venuta in mente un’altra MARIA. Quella “colmata di grazia” e che tuttavia spesso non capiva. Non capiva, ma quelle cose le “conservava nel suo cuore”, cioè ci ragionava. Il cuore per gli ebrei aveva funzioni intellettuali e razionali, quelle che noi generalmente riferiamo alla testa e, più precisamente, al cervello.
Ecco, quella MARIA là spesso le cose non le capiva e, umilmente, ci ragionava su. Invece Maria Cristina…
Maria Cristina
Scrivi su un blog cattolico, ma mi spiace dirlo che sei completamente digiuna di come funzionino gli ordini religiosi…parli dei gesuiti come se parlassi che so della Fiat o della Samsung, cioè di una qualsivoglia i società che porta avanti un suo progetto… Ogni ordine religioso segue il proprio carisma e cerca di discernere e di portare avanti il progetto che Dio chiede loro in quel particolare momento storico…come singoli e come ordine intero…proprio per essere più liberi di far questo i religiosi, a differenza dei preti diocesani, professano i voti di castità, di povertà e di obbedienza.
Cristina vicquery
A Maria Cristina.
Quale e’ la volonta’ di Dio su di me? Su di noi? E’ una domanda che ci poniamo non dico quotidianamente, ma spesso. Appare un Angelo a darci una risposta? No. E’ la stessa parola letta nella Chiesa e illuminata dal discernimento (non dimentichiamo che proprio per evitare una pericolosa soggettività soprattutto tra i gesuiti vige la regola della direzione spirituale) che ci aiuta a trovare una risposta…Non sempre la risposta e’ chiara. Certamente come dice S Giovanni della Croce, dottore della Chiesa “chi volesse ancora interrogare il Signore e chiedergli visioni o rivelazioni, non solo commetterebbe una stoltezza, ma offenderebbi Dio, perché non fissa il suo sguardo unicamente in Cristo è va cercando cose diverse e novità “. Quindi interrogarsi e muoversi senza aspettare che appaia l”Arcangelo e’ doveroso. Poi si potra’ sbagliare, ma questo è un altro discorso. Secondo te dovremmo stare fermi ad aspettare? E per favore non usiamo la Parola di Dio come una clava contro gli avversari ma come una spada a doppio taglio che penetra nel profondo del “nostro” cuore. Fine dell’omelia. Scusate
A Maria Cristina Venturi per alleggerire: che dici della risposta del generale alla tua domanda sulle cariche ecclesiastiche?
Ma la Parola di Dio è un fendente contro gli avversari , Sign. Salvi, è un’arma, l’unica che abbiamo “per ridurre al silenzio nemici e ribelli” ed abbiamo il dovere di usarla perché è Via, Verità, Vita: luce ai nostri passi, olio dal quale attingere, unica sorgente in grado di tenere acceso stoppino che accende la fiamma la quale ci permette di vedere oltre la cortina di fumo.
Ho letto attentamente l’intervista di Accattoli che ho trovato tanto feroce per quanto schietta, precisa, puntuale nelle domande le cui risposte, dai guizzi ambigui, sfuggenti come anguille di comacchio per certi aspetti, non lo sono state altrettanto anzi: interrogativi inquietanti, risposte ambigue atte a confondere più che a chiarire -qualora fosse possibile intravvedere un minimo di luce- in questo tempo di tenebre in cui ,se la Chiesa unico baluardo, cede al peccato senza opporre ostacoli al regno delle tenebre il regno delle tenebre rischia di trionfare. Trovo che Padre Arturo, con tutto il rispetto, non solo non spiega l’entità di queste “scelte esigenti” che propone la “compagnia” – che restano pertanto vaghe-, ma soprattutto cosa sia disposta a fare per compierle fino in fondo. Ci dica in cosa consista la non “omologazione” insita in quel “conformansi a quello che c’è” in relazione a quello che la Chiesa è”- quale prospettiva avveniristica si cela dietro questa sciarada.
“Voi che nel Vangelo credete a quel che vi piace ma non credete a quello che vi dispiace,voi credete più a voi stessi che non al Vangelo”, dice San’Agostino.
Resta il fatto che tutti, prima o poi, dovremo rendere conto a Dio delle nostre scelte. Anche i gesuiti e persino il loro Generale.
Che cosa ci sia di ambiguo, di sfuggente e di atto a confondere piu’ che a chiarire nelle risposte schiettissime della intervista, non lo si capisce.
La sciarada sta nella testa di chi la vuole vedere.
Soprattutto, al netto delle trombonatine propagandistiche di non si sa cosa, vorrei capire esattamente dove starebbe scritto, o da dove viene dedotto,( perché così sembrerebbe leggendo il commento delle 8.30) che la Chiesa unico baluardo, debba cedere al peccato senza opporre ostacoli al regno delle tenebre, cosicché il regno delle tenebre rischi di trionfare.
Quanto alla accusa di vaghezza sulle scelte esigenti, forse non è stata letta così attentamente come si proclama , l’intervista in oggetto.
Dice il Generale dei Gesuiti:
“Abbiate il coraggio di incontrare l’umanità di oggi con i suoi problemi” ( che cosa è vago, in questa esortazione, Claudia Floris Leo?).
“La reale umanità e l’intera umanità, senza selezionare quella che vorremmo e senza fermarci a quella che già conosciamo”.( che cosa è vago in questa affermazione, Claudia Floris Leo?)
” Il coraggio di pensare liberamente e anche di pensare qualcosa che ancora non è stato pensato”.( Che cosa non è chiaro, Claudia Floris Leo?)
” Il coraggio di non avere paura di scomodare il mondo e la Chiesa, ma innanzitutto noi stessi.”( cosa non riesce capire di questo, Claudia Floris Leo?)
“Sono scelte esigenti. Per compierle fino in fondo la Compagnia non deve fermarsi a difendere se stessa e non deve conformarsi a quello che c’è e neppure a quello che la Chiesa è.”( cosa le rappresenta un’angulla di Comacchio, in questa affermazione, Claudia Floris Leo? )
Visto che non si tratta evidentemente di Verbum Domini, uno, se ha farina per farlo, puo’ impastarci sopra tutte le critiche di sostanza che ritiene. Se non è in grado di farlo, puo’ dire: a me questo sta sulle scatole e non lo voglio manco sentire. Quello che fa ridere il pollame è cavarsela tirando in ballo una presunta mancanza di chiarezza che, al contrario, mi pare abbondare.
Gli uomini di Dio dovrebbero parlare sempre con grande chiarezza. Chiarezza che non intravedo, o quanto meno non ravviso personalmente nel linguaggio di Padre Arturo “difetto”, per altro, che caratterizza gli esponenti della compagnia avvezzi ad un linguaggio arguto, sagace, dal quale è sempre molto difficile trovare difese spesso usato , questo si, come clava. “Perinde ac cadaver”, ovvero, “obbedire come corpo morto obbedisce”. Il loro motto. Bisognerà poi stabilire in che misura all’interno dell’ ordine gerarchicamente ordinato sia più autorevole il Pontefice o il “Generale dei Gesuiti” e chi “obbedisce” a chi, in che rapporto si confrontano le due eminenti figure…
A Clodine…non voglio fare la parte del saputello, ma non mi va che si strumentalizza la Parola di Dio estrapolandone mezze frasi a sostegno di proprie posizioni : “con la bocca dei bimbi e dei lattanti affermi la tua potenza contro i tuoi avversari per ridurre al silenzio nemici e ribelli (salmo 8) . Non ho altro da aggiungere. Buona giornata a tutti
La consistenza delle risposte è molto chiara nella loro ambigua disambiguità.
Risposte che riassumono in parte la famosa frase attribuita a Julian Sorell Huxley, direttore dell’unesco e massone :” Quanto alla Chiesa cattolica, essa dovrà essere gradualmente purgata dalle sue dottrine intransigenti e particolari e non conserverà che le espressioni basilari della religione condivisibili con una vasta fraternità religiosa e culturale che dovrà includere tutti i culti e tutte le civiltà”. E questo, a parer del Padre, dovrebbe essere il coraggioso sogno, l’impossibile da realizzare? Mi chiedo perché non ha parlato con altrettanta enfasi dei 150 mile esseri umani morti sotto la dittatura comunista nella sola America Latina…
Per quanto mi riguarda, per dirla con Paolo VI , nella sua esortazione Apostolica in quel lontano 8 dicembre 1970 :” La condizione presente della fede esige con forza da parte di noi tutti un maggiore sforzo perché Tale Parola nella sua pienezza giunga ai nostri contemporanei e le opere compiute da Dio siano ad essi mostrate senza alcuna adulterazione,, con tutta l’intensità d’amore della Verità che salva (Cfr 2 Tess. 2, 10) infatti[…[ ecco che molti fedeli sono turbati nella loro fede da un cumulo di ambiguità, d’incertezze e di dubbi che la toccano in quel che essa ha di essenziale : La Chiesa come istituzione di Salvezza, il valore dei sacramenti le esigenze morali riguardanti ad esempio l’indissolubilità del matrimonio o il rispetto della vita umana. Anzi, si arriva al punto da mettere in discussione anche l’autorità della sacra scrittura in nome di una radicale demitizzazione”. Questo , per me, vuol dir parlare chiaro, apertis verbis…questa è chiarezza, il resto e cenere soffiata negli occhi.
“Ho Signore Nostro Dio -dice il Salmo- quant’è grande il Tuo nome su tutta la terra. Sopra i cieli s’innalza la tua magnificenza…”. Il testo non si discosta dalla Lode che merita la grandezza di Dio e la Sua Parola che è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio.
sorry @ ” O Signore Nostro Dio…”….
In relazione alla risposta del sign. Salvi che non reputo affatto un “saputello” ci mancherebbe…ciascuno ha facoltà di dire quello che ha in cuor suo, e manifestare le proprie convinzioni…
Condivido le riflessioni di Clodine.
Nell’attesa che passi anche questa piena (e non mi riferisco solo a quella del Po)…
Resto in attesa che Claudia Floris Leo specifichi quale delle affermazioni fatte dal generale dei gesuiti, da lei sventatamente accusate di vaghezza, le risultino vaghe o poco chiare.
Anche copiaincollare citazioni a vanvera, da Huxley a Paolo VI, per menare il can per l’aia, mi sembra un bell’esempio di cenere soffiata negli occhi.
Non che sia una novità.
Rispondo solo alle obiezioni di Luigi Accattoli, mi sembrava di essere stata chiara, pertanto può restarsene in attesa e farci anche la buca, contento lei..!
il motto dei gesuiti è En todo amar y servir e non perinde ac cadaver… Sin dai tempi di San Ignazio l’obbedienza è fondata su un discernimento tra superiore e suddito fondato sul rendiconto di coscienza, discernimento anni luce lontano dal perinde ac cadaver.. Viene anche riconosciuta al suddito il diritto alla ripresentazione se non d’accordo con una decisione del superiore..
Non dai tempi di Arrupe o di Sosa i gesuiti si spingono oltre i confini di quello che la Chiesa è pensiamo a Ricci, o alle riduzioni in America latina, a un De lubac, cui non solo fu proibito di scrivere , ma pure di frequentare la biblioteca dei gesuiti per poi essere riabilitato e finire cardinale…
cristina vicquery
Chiarissima.
Nel senso che si capisce sempre, lontano un miglio, prima ancora che apra bocca, dove vuole andare a parare.
🙂 🙂
Negli ultimi commenti di Claudia Floris Leo c’è anche una vistosa menzogna , costruita ad arte. Leggesi infatti, a proposito delle risposte fornite nella intervista:
” Risposte che riassumono in parte la famosa frase attribuita a Julian Sorell Huxley, direttore dell’unesco e massone :” Quanto alla Chiesa cattolica, essa dovrà essere gradualmente purgata dalle sue dottrine intransigenti e particolari e non conserverà che le espressioni basilari della religione condivisibili con una vasta fraternità religiosa e culturale che dovrà includere tutti i culti e tutte le civiltà”.
Sono curioso di sapere dove siano queste risposte che riassumano questa bella copiaincollatura. Nella intervista non ce n’è manco mezza. Quindi?
Quindi, non c’è la minima traccia non solo della citazione, piazzata lì in modo evidentemente strumentale,senza alcun aggancio, ma , soprattutto, non c’è la minima traccia di quello che la citazione contiene, nelle risposte stesse.
C’è invece, riflessa come in uno specchio, quello che la Claudia Floris Leo pensa che ci sia, e che, come al solito gabba per verità.
La menzogna è aggravata, perché non solo si mente sul contenuto, poi si prende questo contenuto falso passandolo per vero e si procede a una domanda surreale :”E questo, a parer del Padre, dovrebbe essere il coraggioso sogno, l’impossibile da realizzare?”
Ovvio che no, visto che non l’ha detto, e ha detto tutte altre cose.
Ma è la costruzione obliqua e truffaldina del “teorema” che si vuole dimostrare quella che interessa, e dunque tutto fa brodo.
La delegittimazione perseguita a tavolino.
Lorenzo,
tu sì che sei sempre pronto a lanciare un ponte e a cercare intese con chi la pensa in modo differente….
? ? ?
Toh guarda, Fede che diventa un Foedericus Saltarellus e zompetta nei commenti tra un post e l’altro!
🙂
Comunque, nel merito, NO.Ovvio che non lo sono.
Chi lo ha mai detto? Io manco mai pensato.
Ad ogni buon conto: una cosa è pensarla in modo differente, un’altra è CACCIARE PALLE.
Ricordiamo un grande gesuita.
http://it.radiovaticana.va/news/2016/11/27/morto_padre_kolvenbach,_a_capo_dei_gesuiti_per_25_anni/1275204
Luigi hai un ricordo personale ?
No Andrea Ventura, non ho conosciuto il padre Kolvenbach. L’ho letto, l’ho ascoltato intervenire ai Sinodi, l’ho apprezzato sempre ma non l’ho mai incontrato… Luigi
Caro Luigi e caro blog, questa faccenda dell’intervista con suggerimenti mi è piaciuta e l’ho detto ai lettori di WikiChiesa su Avvenire e a chi segue il mio profilo Facebook. Ti e vi sono grato. Ecco qua http://tinyurl.com/Wiki303Chiesa
Grazie Guido che sempre mi tratti bene. In effetti l’intervista quasi collettiva al padre Sosa Abascal segna una novità nella mia sperimentazione del blog come laboratorio per il lavoro giornalistico: così l’ho guardato fin dall’inizio e così pensandolo l’ho mantenuto quand’ero tentato di chiuderlo per il chiasso che lo minacciava. I visitatori sanno le tante volte che ho detto cerco ossimori, cerco fatti di Vangelo, cerco la fonte di un’affermazione, cerco bibliografia per una conferenza, cerco il significato o la derivazione di tale sentenza. Le “porte sante della carità”. I segni “strutturali” del Giubileo. I seminari di “minima bergoliana”, per dire qualcosa di più strutturato.
Il blog come laboratorio c’era già. Mai però in dieci anni e quasi undici l’avevo attivato per un’intervista. Quando ho avuto i vostri suggerimenti su che chiedere mi sono posto il problema di come utilizzarli e ho fatto la scelta di farne un utilizzo diretto mantenendoli per quanto possibile nella formulazione abbozzata dai proponenti. Ne è venuto un allargamento dell’approccio e di ciò vi ringrazio.
La buona riuscita dell’intervista collettiva mi spinge a tentare un altro passo. Sto programmando con Giuseppe Rusconi – il collega vaticanista che gestisce il sito “Rossoporpora” – una serie di dibattiti mensili in librerie di Roma sulla ricezione di Papa Bergoglio nella Chiesa e nel mondo. Vi coinvolgerò nella pazza idea. E’ il momento di pensare qualcosa che non è stato mai pensato, dice il padre Arturo. Non lo farò senza di voi.
Bravo. Così si fa.
🙂
riassumendo : il padre Sosa dice che lui ( e i gesuit) possono fare l’impossibile perchè a Dio nulla è impossibile.
scusate ma mi sembra che padre Sosa scambi se’ stesso con Dio.
e’ vero che a Dio nulla è impossibile, ma come può padre Sosa essere sicuro che le mene dei gesuiti e le loro trame molto politiche siano volute da Dio???
Forse padre Sosa porta una cintura come quella delle SS, in cui è scritto ” GOT IS MIT UNS” Dio è con noi?
se così fosse vorrebbe semplicemente dire che qualsiasi regime politico padre Sosa di decidesse di sostenere ” DIo è con lui”
siete proprio sicuri cari cattolici italiani di essere d’accordo con tale principio?
io non son d’accordo. di solito quelli che dicono di agire politicamente in nome di Dio mi stanno sommamente antipatici.
Dio non sta da una parte politica, non è prerogativa dei gesuiti, e quello che i gesuiti fanno e propongono e dispongono e progettano non è detto che venga direttamente da Dio.
forse padre Sosa dovrebbe riflettere su queste parole di Gesù ( della cui compagnia dice di far parte anche se ormai SJ è sinonimo di “sine Jesu” )
” Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù»
Il mio Regno non è di questo mondo. non ci sono mai state parole più chiare.
eppure padre Sosa ed altri come lui continuano a non capire il messaggio di Gesù e a voler costruire un regno di questo mondo.
Padre Sosa dice di agire politicamente in nome di Dio?
Dove di grazia?
Cristina vicquery
forse padre Sosa dovrebbe riflettere su queste parole di Gesù….
Forse Maria Cristina Venturi dovrebbe riflettere prima di aprire bocca.
Ma figuriamoci! Lorenzo!
MCV che riflette, che pensa prima di spararle grosse!…..
Ma dai!
certo e’ che Luigi comincia con un post e lei riesce sempre a tirarvi tutti a parlare di quel che le conviene o quanto meno a parlare con lei e non piu’ del soggetto proposto. Ma ve ne accorgete?
Concordo, condivido e sottoscrivo parola per parola, punti, virgole, punti-e-virgole, e spazi interlineari compresi, tutto quel che ha detto Cinzia; la signora Venturi è un “troll”: tanto vale, amici, prenderne atto e regolarsi di conseguenza (come, a suo tempo, si fece con Affus, Gioab, etc.).
Buon dicembre a tutti !
Roberto Caligaris
Il solito metodo comunista: si offende (troll, non riflette) un avversario per denigrarlo, togliere valore alle sue tesi e infine azzittirlo.
A quando le purghe?
Federico, parla per te e non dare del tu agli altri.
Se uno , parlando di una intervista, afferma di averci letto cose che sono l’esatto contrario di quello che l’intervistato dice ( nello specifico:”eppure padre Sosa ed altri come lui continuano a non capire il messaggio di Gesù e a voler costruire un regno di questo mondo.”Dove lo ha detto? Dove lo ha scritto? In quale delle tante risposte alle tante domande. Manco in un quarto di decimo di mezza) non solo caccia una palla grande come una casa ( e questo non è un insulto, a meno che non mi dimostri l’esatta frase a cui fa riferimento) ma dimostra di non riflettere manco un attimo prima di aprire bocca. Maria Cristina Venturi io non la azzittisco mai : occupo intere videate a porre domande su cui lei non da la minima risposta. Le due cose: fare affermazioni false, che non c’entrano e non rispondere alle domande poste ( mai nemmeno alle rare poste da Accattoli a lei direttamente) sono logicisiime, stante il fatto che Maria Cristina vine qua e altrove per colonizzare( povera illusa) il web con le sue posizioni: il reto non le interessa minimamente.
ma che tesi federico…. non ci sono tesi, c’è solo una grande ignoranza su cosa siano gli ordini religiosi e come essi funzionino….
c’è un’accozzaglia di opinioni personali poste insieme come se fossero affermate da altri…
come dice Lorenzo non risponde mai, non dico a noi, ma neanche a Luigi che le fa notare la falsità dei suoi commenti . Un ricordo tra tanti: lei affermò “in questo discorso Francesco non parla mai di Gesù “…Luigi le riportò tutti i passi del discorso in cui invece Francesco ne parlava…silenzio tombale da parte sua ,già partita in quarta come una furia su un altro tema….
cristina vicquery
Ignoranza? Si, ce ne moltissima purtroppo. Molta ne ravviso, pur uno strano paradosso, proprio nei commenti di chi contesta questo e quello…(“il motto è questo non quello..” -per dire-) Ma, vedete, non scandalizzano tanto gli sproloqui quanto la convinzione che certuni mettono nel dirli . Allora, siccome l’asino che si finge cavallo prima o poi raglia, sarebbe bene evitare di sbertucciare, insultare, mortificare . Documentatevi , invece, sul tema in discussione…
studiate, leggete, i testi a disposizione che sono tantissimi,ce n’è una tale fioritura e , fatalità, tutti gli studi,numerosi e concordanti delinenao i tratti essenziali di cui è ormai oggetto la Compagnia di Gesù: società che si muove tra i due poli della humanitas e divinitas, e fa del cosmopolitismo la sua più autentica vocazione. Suggerirei come antipasto il famoso “Il Gesuita moderno” di Vincenzo Gioberti ( ebbi modo di fotocopiarmi, all’epoca, una edizione del 1940).
Vorrei ricordare, che colui che patrocinò la compagnia , approvandone la costituzione, fu il figlio di Alessandro VI Borgia , Francesco Borgia (francesco, appunto) il quale , in accordo con Papa Paolo III Farnese nel 1545, permise ai Gesuiti di predicare, confessare, dispensare i sacramenti e recitare messa senza dover fare riferimento a un vescovo – collocandosi quindi con efficacia all’esterno del controllo del clero regionale, modificando la Costituzione dell’Ordine tanto da conferire una quantità di poteri a vantaggio della carica di Superiore Generale dei Gesuiti, da rendere quest’ultimo secondo in termini di influenza solo al Papa.
In terra di ciechi, chi ha un occhio solo è un re!
clodine… sei cieca come una talpa vedo…
San Francesco Borgia ( perchè è stato canonizzato nel 1670) NON era figlio di Alessandro borgia, ma fu un suo prononipote, era un nobile spagnoli entrato da vedovo nella compagnia di Gesù che ovviamente aveva già ottenuto l’approvazione papale visto che ne fu il terzo superiore generale…
Nel 1545 non fece nessun accordo con Paolo III essendo entrato nei gesuiti nel 48 e giunto a Roma nel 50 quando era papa giulio III che approvò in modo definitivo la formula dell Istituto della Compagnia di Gesù.
Lasciamo perdere le castronerie sulla Costituzione…
cristina vicquery
Claudia Leo: “Il figlio di Alessandro VI Borgia, Francesco Borgia”. Francesco Borgia non era figlio di Alessandro. Nacque sette anni dopo la morte di Papa Borgia.
Sorry, che tempismo Luigi! non ho fatto in tempo…il papa Alessandro VI era il bisnonno di Francesco, mi sembra…in quanto il padre era Giovanni Borgia figlio illegittimo di Alessandro. …
Ah si! Viccqueri.
Non sarò una cima in storia come te cara, ma un po’ di storia dell’Arte si da il caso, che la conosca…
Sebastiano Ricci:
Paolo III approva la Compagnia di Gesù -1687-88, olio su tela, cm 123,5 x 248
Borgia conobbe Ignazio di Loyola in occasione del complotto mirato all’eliminazione di Papa Clemente VII e dell’Imperatore Carlo V. Nel 1537, viaggia in compagnia dei Gesuiti verso Roma allo scopo di incontrare Papa Paolo III che con la bolla “Regimini milantis” il 27 settembre 1540 ufficializza l’ordine militare dei Gesuiti ufficialmente riconosciuto quale speciale “Ordine militare” della Chiesa Cattolica :organizzazione militaresca che. a partire da tale Bolla Papale continuano ad esserlo fino ai nostri giorni.
Tutto questo avviene prima della morte di Elenora sua moglie -1546 – e allor quando Ignazio peggiorò irreversibilmente in salute, Francesco Borgia decide lui stesso di assurgere al ruolo di Secondo Superiore Generale che egli aveva contribuito a fondare sicché nel 1554 entra a far parte dei Gesuiti e prontamente nominato Cardinale da Papa Giulio II.
Vicqueri..,abbi pazienza!
Clodine, clodne il rattoppo è peggio del buco
che l’ ordine dei gesuiti era già stato approvato te l’ho scritto anche io “entrato da vedovo nella compagnia di Gesù che ovviamente aveva già ottenuto l’approvazione papale visto che ne fu il terzo superiore generale…”
dopo paolo III che approvò l’ordine, giulio III approvò LA FORMULA dell’Istituto e questo ai tempi di francesco Borgia di cui si stava parlando.
Visto le nebbie in cui sei immersa ti consiglio un ottimo libro che possiedo sulla fondazione dei gesuiti ( copre anche gli anni di francesco borgia) , la genesi delle Costituzioni, nonchè il metodo di governo. E’ in francese, scritto da Andrè Ravier sj che fu provinciale e quindi superiore maggiore di Teilhard de Chardin. Si intitola ” Ignace de loyola fonde la Compagnie de Jésus
cristina vicquery
Scusa Luigi, lo so, avrei corretto prontamente se me ne avessi dato il tempo– Francesco Borgia è figlio Giovanni Borgia il quale era figlio illegittimo del Papa Alessandro VI , fratello di Cesare… dunque Francesco è, a sua volta, pronipote del papa, giusto?…credo…
Poi, se la storia è cambiata, tutto può essere eh..ma io questo so…
clodine
francesco borgia non fu il secondo generale come tu dici, ma il terzo. il secondo fu Diego Lainez.
francesco borgia ” non decise lui stesso ” di diventare generale, ma fu eletto come tutti i generali compreso Ignazio.
Non fu , come tu affermi, un fondatore dell compafgnia di Gesù… Quando fu fondata era un vicerè in Spagna.
non fu cardinale, perchè rifiutò e a volerlo creare cardinale non fu Giulio II , ma Giulio III.
CRISTINA VICQUERY
Vicqueri, ti pregherei di usare un po’ di educazione, buchi, rattoppi, nebbie e occhiali da vista usali per te medesima.
Il programma di Ignazio fu approvato da papa Paolo III con la bolla Regimini militantis ecclesiae (27 settembre 1539/40
Quella di cui parli tu è la formula dell’istituto della Compagnia di Gesù che venne approvata da Giulio III. Si tratta della Exposcit Debitum, in italiano Il dovere richiede, è una bolla pontificia promulgata il 21 luglio 1550 la quale diede una seconda definitiva approvazione alla fondazione della Compagnia di Gesù…
clodine
gesuiti non sono come tu dici un ordine militare e non sono mai stati riconosciuti ” come ordine militare” dalla Chiesa cattolica. Non so dove tu abbia preso questa bizzarra idea.Pur non essendolo ufficialmente qualcuno ritiene che siano strutturati in modo militare, ma ecco cosa rispondono i gesuiti a questo:
http://gesuiti.it/e-vero-che-siete-un-ordine-militare/
cristina vicquery
Non ho detto che “fu” un findatore, ma che contribuì, eccome se contribuì a fondare la compagnia.
Potrebbe darsi che nelle nebbie sia immersa tu cara Viquery…cosa ti fa credere che sia io !? Può darsi tu abbia ragione, ci mancherebbe,ma potrebbe anche essere il contrario…suppongo…
A me insegnarono, all’epoca, che le ricerche serie non sono mai unilaterali in effetti, cosa vuoi che scriva Andrè Ravier sj -che fu provinciale e quindi superiore maggiore di Teilhard de Chardin – in ” Ignace de loyola fonde la Compagnie de Jésusa” ?
“Ogni scarrafone è bello a mamma soja”, direbbero a Napoli
Anche io ho fatto le mie ricerche ,approfondite, su più testi, di più autori e da più punti di vista i quali, per quanto contraversi su cose secondarie (come l’accettazione o meno del cardinalato ed altri contraddittori) tuttavia fondamentalmente unanimi e concordi in ciò che è importante per una buona analisi storico ecclesiologica: la storia della Compagnia di Gesù ha dai risvolti inediti e inquietanti…molto inediti…e molto inquietanti…perbacco!
Giusto per riassume… disse lo storico, giornalista, scrittore Giordano Bruno Guerri a conclusione di un suo articolo su “Il Giornale” in riferimento al tema…
” ….Furono inquisitori spietati anche nell’uso della tortura, scatenarono una vera guerra contro gli intellettuali laici (per non parlare di quella contro i vescovi non allineati ma soprattutto verso i protestanti contro i quali usarono le più raffinate torture avendo potere nel braccio secolare laico – ma questo lo dico io non l’autore dell’articol-, chiudo chiosa) con inquisitori gesuiti, si bruciava Bruno, si teneva Campanella in carcere per più di trent’anni, mentre nei Paesi protestanti si affermava la moderna filosofia idealista e in Europa nasceva la scienza moderna e in Italia si costringeva Galilei a negare la verità delle proprie scoperte. Con l’introduzione dell’Indice dei libri proibiti, fortemente sostenuto dai gesuiti, l’Italia, culla della cultura europea, diventava una colonia culturale….
Si specializzarono anche nell’attacco agli ebrei, e nella seconda metà dell’Ottocento attribuirono a una congiura ebraica tutti i mali della società moderna, dal liberalismo al socialismo. Nel 1890 diffusero in tutte le parrocchie italiane un opuscolo sulla Questione giudaica in Europa: vi si spiega perché gli ebrei meritino il castigo divino e perché «siano nemici giurati del benessere delle nazioni in cui si trovano». Di conseguenza gli ebrei «non hanno diritto» a essere trattati come gli altri cittadini. La rivista dei gesuiti era la più autorevole rivista cattolica, quella che dava il «là» alle altre pubblicazioni: i gesuiti riuscirono a diffondere nei credenti la convinzione che gli ebrei non portano niente di buono, e il razzismo fascista ebbe un buon terreno di coltura nel razzismo cattolico.
Auguri, Francesco. Fai onore al tuo nome”.
Giordano Bruno Guerri – Ven, 15/03/2013 – 15:00
clodine
si stava parlando di accadimenti storici , quindi dati e fatti in epoche precise che tu, nonostante i tuoi grandi e approfonditi studi hai dimostrato ampiamente di non conoscere per nulla.
Sui gesuiti è stato scritto tutto e il contrario di tutto…C’è una vasta scelta..certo che citare Giordano Bruno Guerri, che pubblicò un libro “io ti assolvo” in cui erano riportate le registrazioni di confessioni fatte da penitenti finti che si accusavano di peccati inventati riguardanti argomenti scottanti per provocare discussioni con i confessori e prendersi gioco della Chiesa cattolica e infangare il sacramento della riconciliazione fa specie.
Sulle nefandezze dei gesuiti ha scritto gente più autorevole.
cristina vicquery
Vacqueri, vedo che insisti…dati e fatti da me descritti corrispondo TOTALMENTE agli accadimenti, piuttosto i tuoi sarebbero da rivedere perché non solo confusi ed errati ma sostanzialmente contraddittori e sconclusionati
Poi senti, dai falsi storici che porbabilmente esistono a far passare per mammolette i Gesuiti ce ne corre…mi fa quasi sorridere l’idea.
Perfino Han Kung, che oggi plaude entusiasta al pontificato di Francesco, cita nel suo “La Chiesa” (un testo di ecclesiologia abbastanza indigesto alla pg 12 ) Loyola,lo fa una sola volta, in relazione ai cosidetti “illuminati” ad Eck , a Bellarmino, agli inquisitori spagnoli e ai mistici da costoro perseguitati…
clodine
sei in stato confusionale…i fatti da te descritti corrrispondoni TOTALMENTE agli accadimenti????? nel post delle 23.53 hai scritto solo errori e falsità…già confutate da me alle ore 0.32 e alle ore 0.42
continua pure nei tuoi deliri…
cristina vicquery
già confutate da te…addirittura!! “SS”, la sigla che contraddistingue quelli come te viquery : Simplissità (la riduzione del complesso a semplice) e Supponenza.
Stammi bene.
stammi bene anche tu Clodine e continua pure a credere che Borgia sia stato il secondo superiore generale, che abbia deciso lui stesso di esserlo, che i gesuiti siano un ordine ufficialmente riconosciuto quale speciale “Ordine militare” della Chiesa Cattolica, ( sic.), ma non continuare a sostenere questi errori, falsità, sui blog,
cristina vicquery
Potresti andare al Rischiatutto Vicqueri ! Pensaci…
L’unico blog che frequenti, è questo, pertanto, rispondo solo alle obiezioni di Luigi Accattoli dal quale posso apprendere quanto di utile può risultare per la comprensione degli eventi…nel caso contrario, darò per buono e corretto tutto quanto scrivo sapendo che, in presenza di eventuali falsi storici o interpretazioni arbitrarie non mancherebbe il reclamo e la pronta correzione degli stessi…
sempre pronta a darne contezza e a farmi carico riconoscendoli e, qualora ci fossero, correggendo eventuali errori segnalati e postati su questo spazio virtuale, ma non meno reale…E’ stato sempre così, da quasi nove anni.