Ora et colora

“Ora et colora”: l’ho letto stamane – tornando da Genova a Roma – nella parte alta di un murale che ho scorto sulla destra della ferrovia, tra le stazioni di Pisa San Rossore e di Pisa Centrale. “Prega e colora”: forse a imitazione scherzosa del motto dei benedettini “Ora et labora”, cioè “prega e lavora”. O l’autore del murale voleva richiamare l’uso dei monaci ortodossi di dipingere le icone in ginocchio?

25 Comments

  1. marta09

    O forse fotografare le immagini di vita come “I colori di Dio” di Martini … Insomma fotografare è un lavoro, fotografare i colori della vita è “colorare” … vedere i “colori” e guardare a Dio è “pregare.
    “Prega e colora” …
    Oppure potrebbe anche dire “pregare” e poi colorare la vita di perdono, comprensione, ascolto e compassione
    O forse “prega e colora” è il moderno “venire alla luce” di oggi
    O forse …

    22 Marzo, 2009 - 20:23
  2. lycopodium

    Frugando nella memoria e nell’archivio del pianerottolo, ho recuperato questo:
    http://www.luigiaccattoli.it/blog/?p=620
    Ecco, direi proprio che quell’ «ora et colora» è il legittimo culmine di quelle ardue discussioni.

    23 Marzo, 2009 - 7:15
  3. Leopoldo

    L’impagabile Affus ha postato la danza liturgica con stupida cattiveria, tuttavia credo che una volta tanto il suo intervento sia in tema con l’argomento del blog: preghiera e colori.
    La preghiera in danza è per me, credo per noi, inusuale e lontana dal nostro modo di sentire, ma non la trovo affatto brutta ne disdicevole.
    Se veramente un Dio esiste e se veramente è un Dio d’amore non credo faccia molta differenza per Lui che lo si adori in ginocchio o danzando.

    23 Marzo, 2009 - 9:09
  4. Luigi Accattoli

    David danzava con tutte le forze davanti al Signore: nel Secondo Libro di Samuele, al capitolo sesto.
    Quando l’Arca dell’Alleanza del Signore entrò nella città di Davide, Mical, figlia di Saul, guardando dalla finestra, vide il Re Davide ballare e saltare e lo disprezzò in cuor suo: nel Primo Libro delle Cronache, al capitolo 15.

    23 Marzo, 2009 - 9:58
  5. marta09

    Mah … onestamente quando riesco a pregare sul serio (o anche non troppo sul serio) dopo – oltre che sentirmi “colorata” – di fatto “coloro” tutto … anche nel senso che tutto prende “colore”.

    23 Marzo, 2009 - 11:07
  6. Luigi , Davide danzava per le strade durante le processioni e non nella tenda , non con la rigida liturgia del tempio . Ai tempi di Salomone nei riti stabiliti dalla legge , non c’era nessun posto per la danza .

    23 Marzo, 2009 - 11:41
  7. persino la Trinità Santissima fa pericoresi…

    23 Marzo, 2009 - 13:53
  8. si tratta di invasati dallo spirito , ma spirito di vino .
    da adepti delle assemble dello spirito americani , da pentecostali nordamericani ……
    siamo seri per favore .
    Stop.
    tutte le liturgie eucaristiche mondiali vanno fatte in latino , poi in ognuna si traduce nella madre lingua !
    ho deciso, si fa così e basta !

    23 Marzo, 2009 - 14:25
  9. Leopoldo

    Ho il vago sospetto che l’unico posto nel mondo in cui qualcuno dà retta, e corda, ad Affus sia questo blog. Recito io per primo il “mea culpa”.

    23 Marzo, 2009 - 18:02
  10. Massimo D

    La liturgia danzante proposta da Affus mi è piaciuta molto.
    Perché no?
    Gli ebrei ortodossi si dondolano pregando, muovendo tutto il corpo. Così interpretano il comandamento: ama Dio con tutto il tuo corpo.

    23 Marzo, 2009 - 18:37
  11. @ massimoD
    ortodossi ed ebrei 🙂

    I nostri padri hanno perso per strada le originarie abitudini… 🙂

    Affus è una persona, se lo ha accolto il padrone di casa?

    anche io sono ospite.

    poi… chi non condivide può sempre scegliere di non dire….

    (qualche volta mi ricordo una delle regole d’oro…. del nostro buon Luigi)

    23 Marzo, 2009 - 19:53
  12. Credo che possiamo pregare a colori, non solo e sempre in nero (fatiche, croci, tristezza). Pregare a colori per ringraziare delle piccole o piccolissime gioie che ci sono nella vita, dei piccoli o piccolissimi segni della presenza di Dio. Una mistica scriveva che solo ringraziando – e dunque accorgendosi – delle piccole grazie si sarebbe raggiunto le grandi. Pregare a colori, per non vedere il mondo ed il futuro sempre e solo con gli occhi scuri….

    23 Marzo, 2009 - 20:19
  13. fiorenza

    Vado, ogni tanto, indietro a leggere per conoscere la storia del blog ma, poiché vago qua e là seguendo un po’ la traccia dei titoli, le “ardue discussioni” del post dell’ 8 febbraio 08 mi erano sfuggite. E pensare che erano proprio su un tema che mi sta particolarmente a cuore! Grazie dunque a chi le ha ricordate/ ritrovate/ riproposte. Vi ho appreso molte cose. Tra l’altro, anche il termine “cromoclastia”.
    Sì, certo, le chiese medioevali erano un trionfo di colori. Una vera e propria violenza li ha spenti. Fare nostro il motto “ora et colora” per contrastare questa tendenza? Per vincere contro la cronoclastia? Sarebbe bene. Sarebbe proprio bene.

    23 Marzo, 2009 - 22:05
  14. fiorenza

    La “cromoclastia” mi sembra quasi più delittuosa dell’iconoclastia.

    23 Marzo, 2009 - 22:08
  15. marta09

    Ecco, don Luca, è proprio questo che spesso mi lascia un po’ perplessa.
    Nonostante ci tenti sempre e mi ci metta di impegno, non riesco proprio a considerare la Quaresima (tanto per parlare di un tempo dipinto con i non-colori) come un periodo di “tristezza”. Insomma se andiamo a vedere i 40 giorni di Gesù nel deserto tentazioni sì, ma tristezza proprio no! E com’era possibile dato che era “servito dagli angeli”? O anche i 40 giorni che ci sono tra Resurrezione di Gesù e la Sua Ascensione, dov’è la tristezza con un Gesù che corre a perdifiato da uno all’altro apostolo (donne comprese) per dire che “va tutto bene”?

    La mia vita non è stata una favola tipo “Alice nel paese delle meraviglie”, ma ogni volta (specialmente nei momenti più gravi e pesanti) che guardavo (e guardo) alla quaresima, ci vedo luce, colore, vita, mentre tutti ci vedono solo un “Uomo crocifisso” dimenticando che, forse, questi 40 giorni di conversione e di preghiera è proprio per evitare che qualcuno finisca “crocifisso” e per mano nostra magari. E dov’è la tristezza?

    Quindi “prega e colora” è l’esatta mia esperienza di quaresima. 🙂
    Sbaglierò di certo, ma preferisco sbagliare così, con colori e preghiera e lasciarmi guidare ed istruire dal Signore della vita e non della morte, della luce e non del buio … tentazioni permettendo, ovviamente 😀

    23 Marzo, 2009 - 22:10
  16. roberto 55

    La preghiera è uno dei momenti più belli, più alti, e – come dire ? – più “veri” della vita di ogni uomo e non vedo perchè non debba essere “a colori”: quando si prega il Signore ci si offre a Lui per quel che si è e per quel che è la propria vita e, dunque, il colore, che esiste nella realtà ed è nella realtà delle cose, accompagna il rapporto di ognuno di noi con Dio.
    Va bè: forse sono stato un pò confuso, ma, data l’ora e la stanchezza, so già che mi perdonerete.

    Buona notte !

    Roberto 55

    23 Marzo, 2009 - 22:11
  17. @marta09

    Concordo nel dire che la Quaresima non è il tempo del lutto -nonostante il colore viola – ma è il tempo dell’essenziale. Dei colori essenziali se vogliamo. I colori di base con cui è possibile creare ogni tipo di colore. Colori che nella risurrezione si fondono e diventano luce. Trovare i colori essenziali, nella preghiera, nella lode, nel digiuno, nella carità ritengo significa andare al centro della nostra chiamata umana e divina, andare al cuore dell’esistenza, comprendendo in modo vitale che non siamo nè quello che mangiamo nè quello che possediamo o consumiamo. Siamo chi amiamo, siamo l’amore che ci afferra e salva. Gesù. Lontano dal nulla e dal nero che è il peccato e la morte.

    23 Marzo, 2009 - 23:30
  18. marta09

    @don Luca,
    a proposito di colori e “prega e colora”, mi era capitato in passato di fare una ricerca sul colore viola (Quaresima ed Avvento) perchè questo colore viene sempre associato ai … funerali! 🙁 … ed eravamo un po’ stufi di questa associazione con il dolore e con la morte … certi che in questo colore ci fosse un messaggio diverso da quello immediatamente recepito (per associazione).

    Bene ecco cosa ne era venuto fuori (preferisco inserire il link di Wikipedia anche se la ricerca completa era molto più lunga, ma questo è sufficiente)
    http://it.wikipedia.org/wiki/Viola_(colore)
    Ed è proprio tipicamente quaresimale, tipicamente da “conversione” 🙁

    E … meno male che proprio nell’errore non sono! 😀

    23 Marzo, 2009 - 23:53
  19. lycopodium

    Interessante materiale di discussione,
    http://www.enricomariaradaelli.it/aureadomus/eikona/eikona_koine3.html
    con particolare riferimento alla dialettica medievale tra cluniacensi e cisterciensi. Interessante la rivalutazione, in termini di estetica teologica, dell’esperienza di Cluny (alquanto censurata nei secoli successivi, fino alla damnatio memoriae perpetrata dal democraticissimo Terrore).

    24 Marzo, 2009 - 7:22
  20. ragazzi mi sapete dire che sesso avevano gli angeli ?
    spero che per voi non sia un tabù questo argomento del sesso .

    24 Marzo, 2009 - 7:42
  21. @Affus

    Lo dico con una battuta? Lo stesso sesso dei troll?

    24 Marzo, 2009 - 9:03
  22. don luca bisognerebbe conoscere un troll e domandare a lui , io non ne conosco , ma a noi interessa il sesso degli angeli e non dei troll .

    24 Marzo, 2009 - 12:38
  23. Luigi Accattoli

    Affus io ne conosco uno – di troll – e ho idea che gli si addicano i lacci più che le donne.

    24 Marzo, 2009 - 15:23
  24. impossibile luigi , i lacci si addicono in modo eminente solo alla donna , lo dice la bibbia . tu ci credi alla bibbia ? allora non puoi non convenire con me .

    24 Marzo, 2009 - 17:22

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