La comunità cattolica dell’Orissa, India, avvia un’indagine in vista dell’apertura di una causa di beatificazione per i martiri dell’estate 2008, uccisi da fondamentalisti indù: la notizia mi fa felice e la interpreto come un frutto della provocazione di papa Wojtyla a onorare i martiri del nostro tempo finchè la loro memoria è viva. Iniziative simili a quella dell’arcidiocesi di Chuttack-Bhubaneswar (vedila qui) dovrebbero a mio parere essere prese da tutte le comunità locali che registrano fatti di martirio: onorare i martiri è la prima risposta da dare a ogni persecuzione. – Le violenze anticristiane nello Stato dell’Orissa durano da una decina di anni. L’Orissa è stato il primo Stato dell’India ad adottare una legge anticonversione, già nel 1967, perché i dalit (senza casta) e i tribali, quasi metà della popolazione, facilmente abbandonano l’induismo che giustifica le caste e passano al cristianesimo e al buddismo. Si sono avuti e si continuano ad avere singoli assassini, assalti a chiese, centri sociali, interi villaggi a forte presenza cristiana. Gli uccisi hanno superato il centinaio durante l’estate del 2008.
Onorare subito i martiri dell’Orissa
7 Comments
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Giustissimo, Luigi, e credo che dovremmo essere tutti più avvertiti e sensibili verso questo gravi episodi (ormai, peraltro, cominciano a non esser più singoli “episodi”) che attentano al sacrosato principio della libertà religiosa.
Mi chiedo, peraltro, e concretamente, che si può fare per aiutare fattivamente questi nostri fratelli in Crisito: Luigi, hai qualche fdea ?
Buona domenica a tutti !
Roberto 55
Grazie!
Mamma mia, quanti errori/errori ortografici nel mio intervento di stanotte !
Va bè, perdonatemi: ora scappo, che se arrivo tardi alla Benedizione delle Palme il mio Don Antonio mi mette “dietro la lavagna” (come s’usava a scuola, ai tempi miei).
Buona domenica a tutti !
Roberto 55
Roberto,
ti va bene che sei “55”
perche’
se eri “35”
oltre che dietro la lavagna
stavi anche in ginocchio sui ceci…..
un altro motivo per ringraziare il signore della tua età giovanile…..
a tutti
una buona domenica delle palme,
con il pensiero verso i maritiri di oggi,
ombrati,
obnubilati,
dalle ompre mediatiche
di notizie che fanno più audience,
non per un “capo religioso”
ma per tutti noi cristiani,
soprattutto per quelli che pagano con il proprio sangue,
che non hanno mura nè policy security a proteggerli,
i cristiani poveri,
dell’ultimo mondo.
Che il signore mi lasci negli occhi l’icona di questi cristiani sanguinanti
pace a voi
Per quel poco che ne so, Martirio vuol dire Testimonianza.
E’ quella che ci viene chiesta.
E testimonianza è onorare i Martiri, seme purpureo che dona frutto.
Perchè il Martirio è la forma più limpida di testimoniare l’aderenza perfetta a Colui che per noi diede la Sua vita sulla Croce.
Hai ragione, caro (e saggio) amico Matteo, e, infatti, ringrazio il Signore della mia età, degli anni che m’ha permesso di vivere, e del tempo che vorrà ancora concedermi.
Buon inizio di settimana !
Roberto 55
Un po’ -troppo- tardi, ma arrivo anch’io…
“…onorare i martiri del nostro tempo finchè la loro memoria è viva.”
Non ci si dovrebbe mai stancare di coltivare questa sensibilita’ nella vita di una comunita’ cristiana, giusto per tenere continuamente aperti gli occhi sui tanti crocifissi contemporanei…
Per chi avesse accesso a biblioteche -reali o virtuali- la rivista di Teologia “Vidyajyoti” -publicata dai Gesuiti indiani, in India, in inglese- ha sempre seguito molto puntualmente tutti i fatti relativi alle persecuzioni nell’Orissa. Con qualificate letture interpretative “in loco”.Magari qualche rivista italiana -come il Regno attualita’- potrebbe riprendere alcuni di questi articoli.
Lo spero.