Dalla riffa dei papabili che abbiamo svolto a commento del post dell’altro ieri, tenendo conto anche delle “schede” che mi sono arrivate per e-mail ed escludendo dal calcolo i non cardinali, viene questo risultato: O’Malley 12, Tagle 9, Schoenborn 8, Ravasi 7, Ouellet e Scola 6, Erdo e Scherer 5, Bechara Boutros Rai, Caffarra e Ranjith 3, Barbarin e Bergoglio 2. Un voto a testa hanno avuto: Arinze, Bagnasco, Betori, Burke, Cipriani, Dolan, Eijk, Filoni, Onaiyekan, Turkson, Wuerl. Invito a continuare il gioco in questo modo: senza inserire nuovi nomi ed escludendo quelli che hanno avuto un solo voto.
O’Malley Tagle Schoenborn Ravasi Ouellet Scola
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E’ arrivato il pronostico del “Corriere della Sera” al quale ho partecipato anch’io e in vista del quale avevo lanciato la nostra riffa: Chi potrebbe essere il prossimo Papa. O’Malley e Scherer 5, Scola 4, Sandri 2, un voto a testa Tagle, Ouellet, Erdo, Ravasi, Dolan, Robles, Wuerl, Ranjith. Un totale di 24 voti espressi da otto votanti che erano chiamati a segnalare 3 nomi a testa: Accattoli, Calabrò, Cazzullo, Conti, Franco, Garzonio, Melloni, Vecchi. Il pronostico del Corsera non vale niente di più del nostro, ma in più ha la motivazione di ognuno dei votanti per ognuno dei votati. Così puoi vedere – poniamo – che dicono i cinque che votano Scherer.
Quindi O’ Malley va forte. Ma è vero che non sa l’italiano? Dovremo impaare l’inglese o lo spagnolo.
Così ho motivato nel sondaggio del Corsera il mio primo voto per Sean Patrick O’Malley – arcivescovo di Boston – Cappuccino, 68 anni, missionario sull’Isola di Pasqua, cappellano per i latinos a Washington (insegnava letteratura ispanica e portoghese all’Università Cattolica), coraggioso nella “penitenza” per la pedofilia.
Così invece il mio secondo voto per Odilo Pedro Scherer – arcivescovo di San Paolo del Brasile – Origini tedesche, 63 anni, conosce la Curia romana dove ha lavorato e dove fa parte delle commissioni per lo Ior e il bilancio. Attento ai poveri ma critico dei teologi della liberazione schierati in politica
Così il terzo per Albert Malcolm Ranjith Patabendige Don – arcivescovo di Colombo, Sri Lanka. Ha 65 anni, ha studiato a Roma, ha lavorato in due congregazioni di Curia, è stato nunzio in Indonesia e a Timor Est. Ratzingeriano in liturgia ma fautore della “inculturazione” in Asia
Mi piace il fatto che l’arcivescovo di Colombo sia ratzingeziano in liturgia. Fautore dell’inculturazione in Asia: come Matteo Ricci.
Non so se è lecito fare campagna elettorale. In caso, avvisatemi e tacerò.
Buoni motivi per “tifare” (io non voto e non scommetto) il cardinale libanese Bechara Boutros Rai, patriarca dei maroniti: http://vaticaninsider.lastampa.it/inchieste-ed-interviste/dettaglio-articolo/articolo/conclave-22923/
Non voto, perché sono già in delirio narcisistico costante; se mi metto pure a fare il cardinale è la fine.
Non scommetto, perché perderei.
Anch’io ho una certa difficoltà a votare (per le stesse ragioni di Marcello, presumo, anche se l’unica ragione che mi è nota è la difficoltà -affettiva- ad accettare che non avremo più Papa Ratzinger), però scommetto su (e prego per l’elezione di) Malcolm cardinal Ranjith:
” ‘L’amour de la liturgie et l’amour des pauvres forment le compas qui a guidé ma vie de prêtre’ a t-il déclaré un jour.”
http://www.directmatin.fr/monde/2013-02-12/et-si-le-cardinal-ranjith-etait-le-prochain-pape-381495
Ranjith lo ricordavo più ratzingeriano di Ratziner in liturgia, molto più ratzingeriano.
Per la consolazione di tanti (se non proprio di tutti…), questi cardinali sono stati “fatti” tutti dall’Emerito Ratzinger e da GP II (che avra’ chiesto piu’ di una opinione all’allora cardinale Ratzinger).
Sono tutti bravi buoni e …allineati il “sufficiente”. Non preoccupatevi (anche se magari alcuni di loro non cosi’ tanto cattolici come alcuni di questo blog.)
Se fanno O’Malley (che io ” non conosco”…ma…ma…chi conosco io?…), solo il fatto di chiamarsi Francesco I sarebbe “una bomba”…uno stupendo titolo di un capitolo a svolgere della storia della Chiesa…che mi fa sognare piu’ del dovuto… Mamma mia! Alla mia eta’, e sogno ancora!
P.S. Luigi scrive che ha fatto il missionario nell’isola di Pasqua…per anni? O per alcuni mesetti?…
ancora una volta voto Ranjith
E poi ha la barba! Evviva!
Si’, io voto per O’Malley!
Bene, bene, vedo che la mia provocazione ha colpito sia il padrone di casa, che il mio carissimo competitor Mabu. Troppo onore!
A questo punto, dato che i miei primi due sono stati (ingiustamente) falciati, vada per Scola.
Almeno non ci sarà un italiano Segretario di Stato, forse neppure un Segretario di Stato.
p.s.
Noto quanto siano pro-curiali i progressisti (solo un caso?).
Lyco, guarda che m’hanno tagliato pure il mio Tagle…siamo pari!
E poi O’Malley davvero non so…curia o non curia…che ne so io! Ma sai com’e’…
Scola?…Non condividerei….
Giussani santo, si’. Scola papa, no. Formigoni docet.
Avere un ciellino per Papa, e’ troppo anche per me….due shock in cosi’ breve tempo non so se le mie coronarie spirituali le reggerebbero….
OT?
Un politico d’altri tempi ebbe a dire che: “in AC (Azione Cattolica) ci hanno insegnato a voler bene al Papa, non a QUESTO Papa, al Vescovo, non a QUESTO Vescovo, al Parroco, non a
O’ Malley , bell’uomo, americano e francescano, una ventata d’aria pura e dura, una ventata di sano e pragmatico cattolicesimo in un Vaticano quanto mai decadente e ambiguo , ma non sa l’italiano. Quindi dipenderà da chi gli traduce ….Voi pensate che le “volpi” romane non ne faranno un sol boccone??’
Ranjit, un sant’uomo, un uomo orientale, profondo, spirituale ,amante della bellezza e profondità dell’Antica Liturgia, . Ma un sant’uomo , un uomo spirituale e profondo e amante della bellezza dell’antica Liturgia può essere Papa???’ .. Voi i pensate che le “volpi ” romane non ne faranno un sol boccone???
Resta Scola. Volpe anche lui, quanti altri mai.
Lui sì che farà un sol boccone delle volpi romane.
Ma ,posso dirlo? Non mi entusiama per nulla : una volpe, un sornione, un furbo, un tattico, uno che ha sempre l’aria di dormire e non dorme per niente , uno che sicuramente non farà mai gaffes, non dirà mai nulla che non sia freddamente programmato e soppesato..
Che dire ?? Nulla di trascendentale, nulla di entusiasmante, solo che con lui non avremo brutte sorprese, sulla dottrina andremo sul sicuro …la soluzione migliore per chi è prudente…
forse la peggiore per chi pensa che la Chiesa cattolica abbia bisogno di una
“scossa”, di un cambiamento, di un sussulto, di qualcosa di romantico e non di classico….
(m’è scappato un tasto!)
… QUESTO Parroco. Potrebbe essere una “clavis” metodologica efficace per fronteggaire i giorni che ci attendono?
.. fronteggiare… pardon!
Come “clavis” metodologica, questa distinzione funzionava benissimo nelle mani di Dante che voleva bene al Papa ma “questo” e “questo” e “questo” e quell’altro Papa li ha messi tutti all’Inferno. Nelle nostre mani maldestre, non so…Anzi, lo so, poveri noi…me lo posso immaginare…
Il giornalista – osservava l’aforista Stanislaw Lec – è uno che, dopo, sapeva sempre tutto prima.
Non dubito che le venerabili penne del corrierone che hanno giocato ai pronostici, appena finito il conclave ci spiegheranno come “era evidente che il papa eletto non poteva che essere quello …”.
A me basta che i signori cardinali eleggano il Papa.
Tutto qui…
Ma possibile che O’ Malley sappia lo spagnolo e non gli riesca di imparare l’italiano?
Se non lo eleggeranno in tempo, scoperchieremo il tetto della Sistina, Ubi.
Premesso che il francescano O’Malley mi sembra una gran bella figura (già votato nel precedente post) ho l’impressione che prevarrà la linea della normalizzazione quindi se la vedranno Ouellet , Scola e forse Scherer. Poi certo lo spirito soffia dove vuole, ma ormai la Chiesa è una grande corporation e i tempi di riforme epocali sono passati da un pezzo. Comunque preghiamo pro eligendo pontefice e speriamo bene !
Non date retta al toto-papa.
Abbiate fede…
Che poi da buon “tradizionale” quale sono, mi tengo fuori dal fare qualsiasi pronostico (e infatti ho solo “scherzato” sui tre vice-parroco).
Perchè vedete, tutta questa operazione di “vota il papa” mi puzza molto di “subliminale” (da buon tradizionale dovrei ancor meglio dire: “diabolico”) [e sinceramente mi spiace che qualche amico tradizionale ci sia caduto…].
Invece questa era l’occasione di fare un poco di catechesi piuttosto che prestarsi a certi giochetti.
1) Nell’elezione del Papa concorre “per ispirazione” lo Spirito Santo. Come qualche buon teologo potrebbe spiegarcelo.
2) Ricordare che qualsiasi maschio battezzato può essere eletto al soglio pontificio..
3) Si elegge il Papa, non un presidente…
4) E un poco di umiltà la vogliamo avere. Oltre a probabilmente non avere certe virtù e capacità per scegliere, si elegge chi elegge chi ha il compito di
“conferma[re] i tuoi fratelli” .
Quindi non è che debba piacere, o far questo o quello, ma compiere il compito che gli è stato affidato. Punto.
Quindi non facciamoci infiltrare (magari subdolamente) nel cervello il baco che magari potremmo anche noi “democraticamente” sceglierci i vescovi (che sono successori degli Apostoli), e quindi sceglierci pure il vescovo di Roma…
che poi fa il Papa…
Occhio…
anzi no, io lo cecerei “l’occhio”… (capisc a mme…)
In quelle parole si trovano le componenti fondamentali della Missione petrina. Anzitutto quella di confermare i fratelli, con l’esposizione della fede, l’esortazione alla fede, tutti i provvedimenti occorrenti per lo sviluppo della fede. Quest’azione è rivolta a coloro che Gesù, parlando a Pietro, chiama “i tuoi fratelli”: nel contesto, l’espressione si applica anzitutto agli altri Apostoli, ma non esclude un senso più vasto, esteso a tutti i membri della comunità cristiana (cf. At 1, 15). Essa suggerisce anche la finalità a cui deve mirare Pietro nella sua missione di confermatore e sostenitore della fede: la comunione fraterna in forza della fede. Ancora: Pietro – e come lui ogni suo successore e capo della Chiesa – ha la missione di incoraggiare i fedeli a porre tutta la loro fiducia nel Cristo e nella potenza della sua grazia, che Pietro ha personalmente sperimentato.”
…
“Quelle parole dell’evangelista Luca (Lc 22, 31-33) sono ben significative per tutti coloro che svolgono nella Chiesa il “munus Petrinum”, richiamandoli continuamente a quella sorta di paradosso originale che Cristo stesso ha posto in loro, con la certezza che nel loro ministero, come in quello di Pietro, opera la grazia speciale che sostiene la debolezza dell’uomo e gli permette di “confermare i fratelli”: “Io ho pregato, – è la parola di Gesù a Pietro, che si ripercuote nei sempre umili e poveri suoi successori – ho pregato che non venga meno la tua fede; e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli” (Lc 22, 32). ”
Beato Giovanni Paolo II – Udienza Generale- 2 dicembre 1992
http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/audiences/1992/documents/hf_jp-ii_aud_19921202_it.html
Tra i papabili che volano altissimo mi piace O Malley, ma non tifo per lui ed elimino tout court tutti quelli caldamente sollecitati da Bertone e curia [Sod compreso- perché li si possano manovrare a piacimento: il papa fantoccio insomma [si fa per dire:con il Signore non si scherza, che osservino il volto tremendo del Cristo nel Giudizio quando sono rintanati in Sistina] . Al riguardo il primo che eliminerei è Scherer quotato a 5 dai vaticanisti. Ho letto abbastanza su di lui per dire che “non mi piace” : la sua nomina sarebbe una sciagura. Segue .Schoenborn -Dio ci salvi! Con lui la BARCA affonderebbe come in Taitanic nel giro di un semestre! Arinze è troppo anziano,Betori, Cipriani, non credo la spuntino..
Ora dico chi vorrei : se straniero Timothy Dolan, se nostrano allora, quoto Bagnasco e Amato
Io sempre indecisa tra O’Malley e Tangle, forse Tangle è troppo giovane, quindi facciamo O’Malley.
Non mi attengo alla regola di votare chi ha già avuto almeno due voti, e avendo visto meglio un po’ di profili, dico che Donald Wuerl potrebbe essere un buon pastore e vescovo di Roma.
Amato solo perché è stato il mio proff…vabbene vabbene…mi rimangio la candidatura…basta con questi Buuu Buuu..Buuuu..ho capito..!!!
Tagle scusate, se non sbaglio qualche cosa non son contenta.
🙁
Sul Corsera solo tu e Melloni avete avuto coraggio con due nomi outsider:
Ranjit e Robles Ortega.
Il primo mi pare, onestamente, un azzardo. Il secondo pure, ma già di meno.
Interessante oggi Politi che lancia l’ipotesi Braz de Aviz.
Ma per me stasera Scola è più forte, e magari chiudiamo pure presto.
Quanto a O’Malley, non sottovaluterei il dato linguistico.
Un vescovo di Roma a zero con l’italiano temo sia una cosa un pò forte.
E non so se la nostra lingua s’impara in un mesetto.
“Nella chiesa si sono legittimati comportamenti
di gruppi oggettivamente contraddittori al senso della fede e della chiesa, gruppi che cercano
di contrapporre vescovi e papa…”
“Occorre anche che la realtà degli scismatici lefebvriani
riprenda il dialogo in vista di un ritorno alla comunione cattolica.
L’errore di aver comminato loro la scomunica è stato in parte riparato…”
“occorre un papa capace di continuare il dialogo con la modernità e
di comprendere l’indifferenza della società secolarizzata
alla religione istituzionale e a un’immagine di Dio,
un’indifferenza che però
non è tale nei confronti di Gesù Cristo e del vangeli…”
era….. E. Bianchi
Ma come si fa a votare senza sapere che farebbero se fossero eletti Papa?
Vero che noi – popolo cristiano – non abbiamo diritto di voto, ma almeno conoscere le loro intenzioni se fossero al soglio pontificio.
Che ne so, una specie di diario (breve) dal titolo “Se fossi Papa, che farei”.
Quello che sappiamo di questi cardinali papabili e proprio pochino ed è sempre comunque riportato da “simpatizzanti”.
Mi ha sempre un po’ spaventato la scelta per “simpatia” e non credo che la professione di Papa sia tutta impergnata sull’improvvisazione.
Ciao Marta,
tu scrivi:
“almeno conoscere le loro intenzioni”
Da quel che ho capito, leggendoti spesso,
credo che tu conosca buona parte delle intenzioni dei cardinali……
Alcuni.. non conoscerli è quasi da analfabeti…
Come si può dire di non conoscere èper sommi capi le intenzioni di
Dolan….
Ranjith ….
Schoenborn…..
etc…etc….
tenendo conto
che
50 cardinali sono stati creati da GP2
67 cardinali sono stati creati da B16,
tenendo conto che
lo Spirito tirato continuamente tirato in ballo
non ha un linguaggio molto comparensibile per farsi capire…..
come è difficile pensare che un papa assassino nella storia,
sia stato ispirato da quel poveraccio dello Spirito….
Preferisco dare a Cesare quel che è di Cesare,
è sperare nel buon senso degli uomini….
e…
che D-o ci aiuti !
Una pagina interessante:
http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/conclave/
Almeno all'”Habemus papam”, se il nome è straniero, non faremo come con GPII: “Voitiua chi????”
E’ bello sentire, da molti anche per le strade, che siamo ancora al fatto che il Papa debba essere “romano di Roma” (più o meno ) e comunque debba sapere l’italiano !
Esistono anche gli interpreti, altrimenti all’ONU come se la caverebbero ?
Se si trattasse di eleggere il vescovo di Roma potrebbe bastare, ma visto che si tratta anche del Capo della Chiesa Universale, e che le lingue più parlate nel mondo sono il cinese, lo spagnolo, l’inglese ecc. , e che la Chiesa per moltissimi motivi ha rinunciato alla sua lingua liturgica universale che gli era stata offerta in dono dalla civiltà latina, a questo punto quale sia la lingua del futuro pontefice è del tutto irrilevante.
Sicuramente dovrà diventare essere poliglotta se vuole capire e farsi capire dai grandi della terra che vengono a visitarlo, ma per andare verso il popolo forse sono importanti anche i fatti ! Almeno il fondatore si comportava così : la parola (espressa in parabole per farsi capire da tutti) e molti fatti; certo oggi il miracolo sembra una cosa di altri tempi, ma solo pensare che un papa con la sua azione riesca ad ottenere la “conversione” dei cuori non potrebbe essere già considerato il miracolo più grande ?
Comunque andiamo avanti con la preghiera.
Bianchi…
statt’ a casa!!!
Ubi, eppure lo sai che ci sono “papi” che non hanno neppure bisogno di elezione…
Questo si…
ma sempre “anti” restano…
Allora, ahimé, sono un’analfabeta.
E, giusto per far primavera, spero proprio che sia un papa..vero.
“Lo sai che i papa..veri son alti alti alti,
e tu sei piccolina …”
Percezione netta, pochi minuti fa, all’Angelus, di quanto mi sia penosa e intollerabile, ormai, questa assenza del Papa…
Basta, mi avete convinto: voto anch’io. E voto, da innamorata di San Francesco, e fidandomi della parola di un francescano, il cardinale Albert Malcolm Ranjith.
Perché questo ha detto di lui il rettore della Basilica di Sant’Antonio di Padova: che Ranjith è “francescano nel cuore e nello stile di vita”. Ed è questo, al di là dell’appartenenza ad un Ordine, che conta davvero.
Così lo descrive: “poliglotta, francescano nel cuore e nello stile di vita, in amicizia con Benedetto XVI, 65 anni, amante della Tradizione, ma non del tradizionalismo, uomo che conosce la Curia romana”.
http://www.padova24ore.it/cronaca/6744-nuovo-papa-padre-poiana-si-sbilancia-su-facebook.html
(Oltre tutto, è “amante della Tradizione, ma non del tradizionalismo: come me. Sì, mi posso fidare di lui)
E difende i pescatori e il popolo dello Sri Lanka contro i mega-progetti turistici delle grandi multinazionali:
http://www.asianews.it/notizie-it/Il-card.-Ranjith-difende-i-pescatori-contro-i-mega-progetti-turistici-26026.html
Matteo se Dio non ci ha aiutato ai tempi del Papa assassino perchè ci dovrebbe aiutare adesso?
Fiorenza è O’Malley il francescano (infatti gira con sandali e saio) non Ranjith.
Forse lo conosco male ma quest’ultimo non lo metterei tra i francescani nello stile.
http://blog.messainlatino.it/2010/11/ritorno-trionfale-per-il-card-ranjith.html
Come tragicamente previsto la pandemia di “vota il papa” è scoppiata e ne sono tutti contagiati…
ITALIANI…
http://www.youtube.com/watch?v=54bY9OUo5tY
Card. Ranjith………
http://it.gloria.tv/?media=113617
” E a Roma è stato ordinato sacerdote.
Sì, il 29 giugno 1975. Eravamo più di 350 diaconi ordinati da Paolo VI in occasione dell’Anno Santo. Successivamente ho frequentato il Pontificio Istituto Biblico dove, dopo quattro anni, ho conseguito la licenza in Sacra Scrittura. Durante questi anni ho avuto la fortuna anche di poter seguire un corso di otto mesi all’Università ebraica di Gerusalemme, dove dagli insegnanti rabbini ho potuto ricevere un grande senso di amore verso la Parola di Dio. La Terra Santa è piena di Dio e del Suo amore verso l’umanità, un amore che in quei luoghi si può quasi toccare con mano. La mia vocazione sacerdotale, quindi si arricchiva di nuove forze spirituali ogni giorno che respiravo quell’aria.
Chi sono stati i suoi maestri?
Ranjith: Ero studente dell’allora padre Carlo Maria Martini, intelligente e capace: ci insegnava il Vangelo di san Luca e la critica testuale. Un mio docente era anche un altro gesuita oggi cardinale, padre Albert Vanhoye. Con lui come relatore, nel 1978 ho scritto la mia tesina per la licenza in Sacra Scrittura sulla Lettera agli ebrei.”
“Proprio durante la sua permanenza a Jakarta c’è stato il terribile tsunami che ha sconvolto il Sud Est asiatico. Come ha vissuto quella esperienza?
Ranjith: In quei giorni si trovava da me un mio carissimo amico, l’arcivescovo di Vienna il cardinale Christoph Schönborn. Appresa la tragedia, abbiamo abbandonato il programma che avevamo già stabilito per lui e siamo andati a Banda Aceh. È stato un viaggio estremamente difficoltoso, ma siamo riusciti ad arrivare e a visitare le zone colpite. È stato uno spettacolo terribile: morte e distruzione dappertutto. Abbiamo trascorso due giorni da missionari, abbiamo dormito in alloggi di fortuna senza acqua corrente e senza luce. Ma siamo stati contenti di poter essere vicini alla piccola comunità cattolica di Banda Aceh e anche dell’isola di Nias. La voce del cardinale Schönborn che da quella zona raccontava alle radiotelevisioni europee la sua esperienza è stata anche determinante nella solidarietà che abbiamo ricevuto da ogni parte del mondo. Successivamente attraverso la rete delle Caritas e l’aiuto della Santa Sede siamo riusciti a stabilire un programma di aiuti solido per quelle popolazioni. La Caritas indonesiana era inattiva e così con l’aiuto del cardinale arcivescovo di Jakarta e della Caritas internationalis siamo riusciti a riattivare questo organismo ecclesiale e a stabilire progetti di aiuto per la ricostruzione di quelle zone. Ricordo che abbiamo partecipato a riunioni interminabili ma importanti grazie alle quali abbiamo potuto dare il nostro contributo come Chiesa cattolica per le popolazioni colpite da questa immane tragedia. ”
Difficile da classificare, vero?
(Per maggiori informazioni : http://www.30giorni.it/articoli_id_11217_l1.htm )
http://www.luigiaccattoli.it/blog/?p=566
“D :Quando è stato nominato segretario al Culto divino, è stato scritto che lei avrebbe ottimi rapporti col mondo lefebvriano. Corrisponde al vero?
R: Non ho conosciuto monsignor Marcel Lefebvre per motivi anagrafici, perché lui è di un’altra epoca. Ma certamente ho avuto qualche contatto con alcuni dei suoi seguaci. Ma non sono un appassionato dei lefebvriani. Sfortunatamente non sono ancora rientrati nella piena comunione con la Santa Sede, ma quello che loro qualche volta dicono sulla liturgia lo dicono a ragion veduta. E perciò loro sono un pungolo che ci deve far riflettere su quello che stiamo facendo. Questo non vuol dire che posso essere definito come un aderente o un amico dei lefebvriani. Io condivido alcuni punti dei cosiddetti no global riguardo alla giustizia sociale, ma questo non vuol dire che sono un loro aderente… D’altra parte la messa tridentina non è proprietà privata dei lefebvriani. Essa è un tesoro della Chiesa e di noi tutti. Come il Papa ha detto alla Curia Romana l’anno scorso, il Concilio Vaticano II non è un momento di rottura, ma di rinnovamento nella continuità. Non si butta via il passato, ma si cresce su di esso. ”
Confronta con la onestissima (più ancora francescana della asiaticamente kitsch cardinalmobile) “parresia” di Francesco Antonio Grana su Il Fatto Quotidiano di oggi :
“Il Papa lefebvriano no. Più della “pedofilia ecclesiale” è la liturgia ad angosciare in questi giorni di preconclave i 115 cardinali elettori che entreranno nella clausura della Cappella Sistina. Dopo che Benedetto XVI, nel 2007, ha liberalizzato la Messa tridentina, ovvero quella in latino del Concilio di Trento, i porporati amanti del rito post riforma liturgica del Vaticano II, ovvero nelle lingue locali, sono terrorizzati dal ritorno definitivo alla balaustra, al pulpito e al sacerdote che celebra di spalle al popolo con paramenti riesumati dalla naftalina.
Gli oppositori dei cardinali legati al rito “ultratradizionale” preferiscono definire “lefebvriani” i loro confratelli piuttosto che usare la dicitura corretta di “tridentini”. Nelle loro cartelline ufficiose si moltiplicano le fotografie, per lo più scaricate da internet e stampate su semplicissimi fogli A4, dei porporati rivestiti di paramenti “da museo” e intenti a celebrare l’antico rito. “Pensi come sarebbe assistere a un Messa celebrata in questo modo dal Papa”, sussurra un cardinale che rimpiange i paramenti semplicissimi utilizzati da Giovanni Paolo II e la struttura snella e solenne allo stesso tempo delle celebrazioni da lui presiedute sotto l’attenta regia “ecumenica” del suo cerimoniere, monsignor Piero Marini, da Benedetto XVI spedito rapidamente alla guida del Pontificio Comitato per i congressi eucaristici internazionali. A dire il vero per lui il Papa avrebbe preferito una modesta diocesi del centro nord della Penisola, ma Marini optò per rimanere a Roma. Il cerimoniere di Benedetto XVI, anche lui Marini, ma Guido di nome, è calato da Genova a Roma per soddisfare i gusti “da museo” di Joseph Ratzinger: troni altissimi e paramenti di Pio IX rispolverati dalla sagrestia pontificia. I suoi detrattori lo definiscono “un salice piangente” che il nuovo Papa “dovrebbe rispedire in Liguria”.
Alla guida della “squadra” degli amanti della Messa più antiquata che antica c’è il 65enne cardinale arcivescovo di Colombo in Sri Lanka, Albert Malcolm Ranjith Patabendige Don. Nella sua diocesi, il porporato che ha ricevuto la berretta rossa da Benedetto XVI nel 2010, è un acceso difensore degli abusi liturgici. La sua visione in materia è in piena armonia con il pensiero e gli scritti di Benedetto XVI, che al tema della liturgia ha dedicato il primo tomo della sua opera omnia. Ranjith, allontanato dalla Curia romana dopo nemmeno tre anni trascorsi come segretario aggiunto di Propaganda Fide, all’epoca guidata dal “Papa rosso” Crescenzio Sepe, fu richiamato a Roma da Benedetto XVI, pochi mesi dopo la sua elezione al pontificato, come segretario della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti. Il record degli abiti cardinalizi rispolverati dai musei lo detiene, però, lo statunitense Raymond Leo Burke, prefetto del Supremo Tribunale della segnatura apostolica. Tutt’altro che allineato ai dieci tecnologici confratelli elettori d’Oltreoceano, le sue foto con chilometrici strascichi di seta rossa moiré sono le più gettonate dai cardinali elettori.
Responsabili e membri dei movimenti laicali e delle congregazioni religiose sono ansiosi di conoscere il volto del nuovo Papa per capire se la loro influenza all’interno dei Sacri Palazzi diminuirà o aumenterà dopo la fumata bianca. Dopo l’idillio perfetto con Giovanni Paolo II, la Comunità di sant’Egidio con il suo fondatore Andrea Riccardi, ministro del governo tecnico di Mario Monti, si prepara ad affrontare una nuova doccia fredda. Con Benedetto XVI e le sue forti perplessità sui meeting interreligiosi organizzati annualmente dal 1987 dall’Onu di Trastevere, gli uomini di Riccardi e del presidente della comunità Marco Impagliazzo si preparano a fronteggiare l’elezione di un Pontefice che potrebbe arginare notevolmente il loro ruolo di mediazione tra confessioni assai diverse, spesso bypassando completamente le gerarchie vaticane incaricate del dialogo ecumenico e interreligioso.
Pregano fiduciosi dentro Comunione e Liberazione, invece. I “figli” di don Luigi Giussani, ben rappresentati sia a Montecitorio che a Palazzo Madama, con l’elezione di Angelo Scola potrebbero essere il primo movimento nella storia della Chiesa ad avere un Papa. I neocatecumenali del pittore spagnolo Kiko Argüello con Benedetto XVI sono andati a nozze. Già prima della sua elezione, l’allora cardinale Ratzinger guardava con favore al loro impegno per la “missio ad gentes” e la nuova evangelizzazione, quest’ultima rivelatasi la chiave di lettura degli otto anni di pontificato di Benedetto XVI. Difficilmente con il nuovo Papa i seguaci di Kiko potranno replicare la stessa benedizione ottenuta dalla Santa Sede, ma sono quelli che hanno di meno da perdere. Nel 2008, infatti, con Ratzinger felicemente regnante, hanno ottenuto l’approvazione definitiva del loro statuto da parte del Pontificio Consiglio per i Laici e nel 2010, da parte dello stesso dicastero vaticano, il placet per il loro “Direttorio catechetico”. Il tutto, ovviamente, con benedizione papale.
I salesiani dalla fine del regno del “premier” di Ratzinger, Tarcisio Bertone, hanno solo da guadagnare. L’immagine del segretario di Stato di Sua Santità e il suo ruolo di potere, esercitato senza la nota raffinatezza diplomatica vaticana in particolare nelle nomine dei vescovi e nello Ior, ha annebbiato la congregazione religiosa fondata da san Giovanni Bosco. E mentre i cappuccini sperano che il papabile con il saio Seán Patrick O’Malley venga eletto nella Sistina e prenda il nome di Francesco I, in onore del santo fondatore del suo ordine religioso, i gesuiti sperano che con il nuovo Papa aumenti il loro peso nel collegio cardinalizio profondamente diminuito con la scomparsa del biblista ed ex Arcivescovo di Milano Carlo Maria Martini. Del resto, come scriveva nel V secolo san Vincenzo di Lérins, “Dio alcuni Papi li dona, altri li tollera, altri ancora li infligge”
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/03/10/conclave-santegidio-teme-cl-spera-paura-tutti-papa-lefebvriano/525769/
Tosatti: “Un Conclave straordinario” :
http://lastampa.it/2013/03/10/blogs/san-pietro-e-dintorni/un-conclave-straordinario-388key3FQMjE8uXIOweKNJ/pagina.html
“Soon after becoming the Archbishop of Colombo in 2009, Ranjith banned lay preachers and banished cultural practices borrowed from other religions from Sri Lanka’s Roman Catholic church — moves which critics called backward-looking.
“You have to look at his actions in the right context,” Benedict Joseph, his spokesman told AFP.
“Things were getting out of hand and sometimes even the Good Friday service clashed with sermons of laymen.That is why he issued the guidelines in 2009 to ensure that Catholic religious traditions were maintained without any dilution.”
He was named as a cardinal in 2010, only the second in a country with a large Buddhist majority and where Christians account for fewer than 1.5 million out of a population of 20 million.”
http://www.emirates247.com/news/sri-lanka/lanka-cardinal-could-be-long-shot-for-pope-2013-03-10-1.497942
Mi vien da sorridere.. Il portavoce diocesano di Ranjith si chiama… Padre ‘Benedict Joseph’ 🙂
Sì, difficile da classificare :come tutti quelli che hanno l’anima grande, che non si conformano ai luoghi comuni, alle mode…Come tutti i santi, anche.
Quelle foto, però, Sara e Matteo, sarebbe anche facile guardarle con occhi puri: pensare, per esempio, ai modi che una cultura meno “sobria” della nostra può escogitare per esprimere il suo entusiasmo travolgente, la festa della sua gioia, il suo tripudio…
Anche Francesco, quando arrivava in una città, o quando tornava ad Assisi, era accolto in modo “trionfale”. Suonavano le campane, le strade si riempivano di folla, lo applaudivano i piccoli, i grandi lo invitavano nei loro palazzi… E’ amore.
Per O’ Malley, Sara, figuriamoci, tutto il rispetto, ma…
Cardinali, e anche papi, ce ne sono stati tra i francescani… Eppure Bonaventura nella Legenda Maior e Celano nella Vita 2 riportano le parole decise di Francesco che chiedeva che i “suoi ” frati non accedessero mai a tali cariche… Lui, per suo conto, non volle nemmeno essere sacerdote.
(E, quindi, figurati, Sara, quanto soffrirebbe Francesco a sentire queste odierne aspirazioni a un Papa che si chiamasse proprio Francesco I…Il massimo del tradimento di lui e, paradossalmente, della dimenticanza di lui…)
http://www.primapaginanews.it/dettaglio_news_hr.asp?ctg=11&id=149772
Fiorenza sui francescani nel ‘200 ci ho fatto la tesi, il primo Papa francescano è Niccolo IV alla fine del ‘200.
Anche Giovanni XXIII era (per rimanere ad un esempio vicino a noi) terziario francescano.
Ma cingalesi a parte: ci pensate che suspence nella suspence ci sarà, quando il cardinale protodiacono Tauran, con (spero lieve) accento gallicano, annuntierà magno cum gaudio il nome di battesimo, ma non ancora il cognome?
Ma dico, ci avete pensato a casi di eclatante omonimia, come ad esempio fra Sodano, Scola e Bagnasco? (E diciamo pure che il primo è del tutto fuori corsa.)
“Angelum!”
O fra il ghanese Turkson e il magiaro Erdo .
“Petrum!”
O, ancora (suspence nella suspence nella suspence) , sentendo “Ioannem” , bisognerà attendere quel millisecondo per sapere se è seguito da “Franciscum” (mi riferico qui a Sean O’Malley e Gianfranco Ravasi ; vi sono peraltro altri Giovanni decisamente meno papabili.)
(Per sbizzarrirsi: http://www.catholic-hierarchy.org/bishop/scardc1.html )
E riguardo alla cultura meno sobria e all’entusiasmo su questo sono d’accordissimo.
Peccato poi che i cardinali come lui chiamino spettacoli le messe post conciliari in cui magari un ragazzo suona una chitarra.
Anche noi postconciliari siamo cresciuti con la nostra cultura e personalmente mi da molto fastidio vederla sempre trattare a pesci in faccia dai tradizionalisti.
Secondo me abbiamo bisogno di un Papa che unisca non di uno che divida su queste questioni.
Parere mio sia chiaro.
🙂
Per Sara1: Ci hai “fatto la tesi”. Bene. Ma, allora, com’è che “sei maestra in Israele e non lo sai?”
(Sara, spero che tu non mi fraintenda: ho la massima stima -e simpatia, anche- per te)
Che strano!!!!
Tutti diciamo che ci affidiamo allo Spirito Santo e poi …
Questo sì, quello no, quell’altro … mah … non so.
Se lo Spirito Santo decidesse che debba essere proprio quello che sta di traverso a molti? Che faremmo?
Non è bello il disappunto nei confronti o a causa dello Spirito Santo.
Con il Vangelo di oggi, poi …
Sino ad ora ho “scherzato”, ma onestamente, mi sono riproposta di non nutrire simpatia e antipatia per qualcuno … e non è facile, i “luoghi comuni” sono sempre dietro l’angolo come una corda tesa.
Credo sia ora di metterci davvero a pregare con il cuore aperto a tutto ed a tutti senza pregiudizi o altro e … con un po’ di misericordia.
Terribile la foto della “galero mobile”. In questi giorni bisogna pregare tanto per la Chiesa.
Sei maestra in Israele e non lo sai in che senso? Francesco aveva un’idea del francescanesimo diversa da quello che il francescanesimo poi effettivamente è stato.
Se n’è reso conto già in vita e ha anche accettato i cambiamenti che la Chiesa gli ha chiesto,.
I Francescani sono diventati un ordine potente, anche intellettuale (Bonaventura, Scoto, Bacone. Occam) che ha avuto un’influenza fortissima nella nascita della modernità, hanno avuto accesso alle massime cariche Papato compreso in pochi decenni.
Marta il Papa si accetta anche se non ci piace, però visto che parliamo di preferenze…
Lo stesso papa Benedetto ha giustamente scritto in un suo libro che non è lo Spirito Santo che sceglie il papa, perché altrimenti nella storia della Chiesa non avremmo dovuto avere molti dei papi che furono invece scelti.
Dove lo ha scritto? in luce del mondo dice che è un mistero il modo in cui alcuni Papi hanno esercitato il magistero petrino ma non che non siano stati scelti dallo spirito santo.
Penso che il Signor Franti sarebbe d’accordo nel ritenere d’un particolare sadismo del destino il fatto che, se proprio lo Spirito Santo (o chi per Lui) farà davvero eleggere il tipo di Ceylon che sta (dicunt) agli antipodi della Scuola Bolognese, l’attuale Scolarca di quest’ultima si troverà ad ascoltare proclamato, dalla Loggia delle benedizioni, non il tanto agognato “Aloisium (Antonium)!” bensì… il suo stesso nome.. : “Albertum!”
(Ovvio che, perché la situazione sia davvero sadicissima, il destino dovrebbe regalare all’Alberto una elezione -al secondo scrutinio- del giovin Tagle, chépperò -avviso: è fiction!- già a un mese dall’elezione, respirata l’aria romana q.b., comincia a ‘sbroccare’ e a celebrare superpontificali papali a San Pietro, che manco Burke..
E allora sì che..:
“Come ‘l bue cicilian che mugghiò prima
col pianto di colui, e ciò fu dritto,
che l’avea temperato con sua lima,
mugghiava con la voce de l’afflitto,
sì che, con tutto che fosse di rame,
pur el pareva dal dolor trafitto ”
Dante Alighieri, Inferno, canto XXVII, vv. 7-12 )
Ok, già che ci siamo, vi consiglio questo straordinario documento :
“La settimana Incom 02380 del 28/06/1963
Dalla morte di Papa Giovanni all’elezione di Paolo VI.”
http://www.youtube.com/watch?v=8ZeA7y11EPM
(Notevole l’Ottaviani protodiacono, sbrigativo quanto solenne, un poco lamentoso ma anzi no, con il suo scoppiettante, romanesco, tutto-d’un-fiato “Ioànnémmbbaptìstam!” , da 3:00 in poi – nonché le aspettative dei fedeli dopo l’elezione, da 5:00 . Ma è tutto interessante, un’altra Italia..)
Mi pare che dovremmo recuperare la distinzione di Tommaso tra causa Prima e cause seconde (vedi Contra Gentiles, III; oppure Summa theologiae, I…):
“se l’essere è l’effetto proprio di Dio, come è possibile che le creature siano davvero causa di qualcosa, che esista cioè un’autentica nozione di causalità di cui Dio non sia l’unico soggetto? … Le creature agiscono come ‘cause seconde’, ossia in virtù di quanto hanno ricevuto dalla Causa prima, ma lo fanno come VERE CAUSE, sia nell’ordine del divenire sia in quello dell’essere”.
Questione difficile, lo so, ma dovremmo davvero uscire dall’idea per cui l’azione dello Spirito passi sopra la libera espressione della volontà umana.
Essa è così necessaria che la stessa Incarnazione è dovuta passare attraverso l’atto libero di assenso da parte di Maria.
Semplificando: se i Cardinali cercano di impegnare il meglio del loro intelletto, della loro fede, della loro volontà, per discernere il disegno di Dio, allora il papa che sceglieranno sarà colui che Dio ha pensato per la Sua Chiesa.
Ma non è un esito garantito.
“Prima di salutarvi personalmente, desidero dirvi che continuerò ad esservi vicino con la preghiera, specialmente nei prossimi giorni, affinché siate pienamente docili all’azione dello Spirito Santo nell’elezione del nuovo Papa. Che il Signore vi mostri quello che è voluto da Lui. E tra voi, tra il Collegio Cardinalizio, c’è anche il futuro Papa al quale già oggi prometto la mia incondizionata reverenza ed obbedienza. Per questo, con affetto e riconoscenza, vi imparto di cuore la Benedizione Apostolica. ”
Tra le ultime parole di Benedetto.
Dott. Accattoli, vedo che il suo collega Galeazzi, de La Stampa, ha da poco postato sul suo blog “Oltretevere” il seguente breve articolo, che penso valga la pena di riprodurre in toto:
«Molte cose attorno a noi causano sofferenza, ma c’è lo spazio per la speranza, per la gioia, per la fiducia di sentirci accompagnati da un Padre che ha mandato sulla terra il suo Figlio per salvarci». Rassicura così i fedeli il cardinale Albert Malcolm Ranjith Patabendige Don, arcivescovo cingalese di Colombo, la capitale dello Sri Lanka, che celebra la messa domenicale nella chiesa romana di San Lorenzo in Lucina, di cui ha il titolo cardinalizio. Commentando le pagine del Vangelo odierno, che contengono la parabola del figliol prodigo, il cardinale Ranjith osserva che «non c’è solo un Dio di giustizia, ma c’è un Dio di perdono e di misericordia, che aspetta il ritorno e va incontro a chi ha peccato». Il porporato cingalese -che i media indicano fra i `papabili´ nel Conclave che si aprirà martedì in Cappella Sistina per l’elezione del nuovo Pontefice- sottolinea che «i valori del Vangelo sorpassano i disvalori umani, l’occhio per occhio e dente per dente vengono sostituiti con il porgere l’altra guancia». Al termine della celebrazione eucaristica, il cardinale Ranjith esorta i fedeli a «pregare per la comunità ecclesiale che ha bisogno del suo nuovo Pastore. Tutti i cardinali sono riuniti a Roma per ascoltare la parola dello Spirito Santo che ispirerà la loro scelta per il nuovo Papa, chiamato a guidare la Chiesa». Chiesa che «ha il dovere di dare al mondo il grande messaggio dell’amore di Dio e della sua misericordia infinita».
http://www.lastampa.it/2013/03/10/blogs/oltretevere/ranjith-h3bOwIineu9XvSadHH5WbO/pagina.html
Le porte sigillate e l’anello «biffato»
di Luigi Accattoli
in “Corriere della Sera” del 10 marzo 2013
http://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/Stampa201303/130310accattoli.pdf
La sfida con Bergoglio e gli 84 voti. Così divenne papa Benedetto XVI
di Luigi Accattoli
in “Corriere della Sera” del 10 marzo 2013
http://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/Stampa201303/130310accattoli2.pdf
@Sara 13.48 scrive:
“Peccato poi che i cardinali come lui chiamino spettacoli le messe post conciliari in cui magari un ragazzo suona una chitarra.
Anche noi postconciliari siamo cresciuti con la nostra cultura e personalmente mi da molto fastidio vederla sempre trattare a pesci in faccia dai tradizionalisti”
E proprio grazie a quello che dici, cara Sara, grazie all’approccio approssimativo privo della benché minima sacralità. Grazie ad un andazzo che fece credere alle nuove generazioni che l’Onnipotente fosse il “cucciolo” da portare al guinzaglio, il papino che si fa prendere per la barba e strizzare il naso come un cloun. E’ grazie a tutto questo se si è innescato quel meccanismo tragico e irreversibile che ha fatto della Chiesa una spelonga. Pensi che Benedetto decimo sesto strattonato per la giacchetta da questo o quello schieramento non ne abbia sofferto? O non abbia capito il tragico errore che è stato fatto in questi 50 anni anche a livello Liturgico? Oh certo: fino al punto da esserne annientarlo tanto da optare per una scelta radicale come la clausura. Ah…scellerate quanto incaute prese di posizione tra i cardinali l’un contro l’altro animati da interessi mondani e le lobby, le grandi lobby di ogni colore e vessillo sorte come funghi velenosi non sono forse il frutto di una strumentalizzazione del concilio ben oltre le aspettative, ivi comprese quelle Messe dalle quali se ne esce svuotati nell’anima: un dejeuner sur l’herbe, più che una immersione nel divino?
E’ vero, lo Spirito Santo sovrasterà come sempre il conclave perché Dio solo è il Signore della storia, ma guai a coloro che, in malafede, pretenderanno servirsene -ammesso lo si possa- Ingenui…Dio non si lascia beffare…
povero Spirito !!!!!!
Comincio a pensare che sia una bella maschera per i paracu**
“Grazie ad un andazzo che fece credere alle nuove generazioni che l’Onnipotente fosse il “cucciolo” da portare al guinzaglio, il papino che si fa prendere per la barba e strizzare il naso come un cloun”
Essendo stata bambina negli anni ’70 e adolescente negli anni ’80 trovo queste parole offensive. E nemmeno vere del resto.
Devo confessare che non mi piace questo chiacciericcio di pianerottolo. Mi scuso del termine, ma lo trovo “frivolo”. Possiamo piccarci noi blogger di Luigi d’essere almeno un po’ alternativi al senso comune?
Per quanto concerne il soffio dello Spirito Santo, un amico agnostico mi provoca: non ti passa per la mente che, tra un soffio e l’altro, lo Spirito Santo tiri il fiato? E’ quando siamo in apnea!
Infine, una suggestione tra progressisti e tradizionali… S. Paolo parla delle doglie del parto: contrazioni e rilassamenti… non sarebbe una buona epitome per interpretare il succedersi di eventi, persone, idee e sensibilità?
Che siano vere cara Sara,non lo dico io, né tu, ma la storia…la Chiesa ridotta a spelonca dove ci si contende lo scranno…e il Tempio più che unire ha finito per dividere. Dove la figura di Cristo, ridotta ad una mera, distante, sconosciuta ombra e parole come relativismo e secolarizzazione sono realtà incontrovertibili non lo dico io, ma la storia e se il nostro papa ha optato per una decisone tanto radicale, allora, è segno che l’intero sistema è collassato sotto la mannaia dell’errore. Se cosi’ non fosse il papa emerito non avrebbe indetto l’anno della fede. Tutti gli scandali ai quali si è dovuti assistere mortificati, non sono forse la risultante di quello “spirito del concilio” audacemente ed erroneamente vissuto anche, e non da ultimo, a livello liturgico? Un concilio mal interpetato, direi, quasi che ci si potesse concedere l’illecito relegando la parola “peccato” in soffitta….
La contaminazione nella gestione della Chiesa ha raggiunto picchi inauditi. E’ necessario riappropriarci di Cristo, di quel figlio di Davide dimenticato; dello spirito di Giovanni, l’unico che lo riveli, e alfine adorarlo in Spirito e Verità!
Riprendo il “gioco di società”, e chiedo: posso almeno votare per il mio Vescovo, Monsignor Gianfranco Agostino Gardin ? Penso sarebbe un bravo Papa.
Buona domenica !
Roberto 55
“Lo stesso papa Benedetto ha giustamente scritto in un suo libro che non è lo Spirito Santo che sceglie il papa, perché altrimenti nella storia della Chiesa non avremmo dovuto avere molti dei papi che furono invece scelti.” (Alexandros)
“dovremmo davvero uscire dall’idea per cui l’azione dello Spirito passi sopra la libera espressione della volontà umana.” (Nico)
A parte il fatto che si tira in ballo come si vuole lo Spirito Santo, che non ci sarebbe quando si elegge un papa( ha detto Benedetto XVI), ma, al contrario, determinerebbe l’infallibilità del papa stesso (dogma che non mi persuade affatto), mi viene da chiedere: che facciamo, crediamo che lo Spirito Santo agisca quando le cose vanno bene, altrimenti no? Cioè quando ci va di credere che agisca secondo i nostri desideri e convincimenti?
Pretestuoso, a mio modesto avviso.
Io credo invece che Dio, cioè anche lo Spirito, sia sempre in azione e che “scriva dritto fra le righe storte”, ovvero che da un male di oggi faccia scaturire il bene quando Lui vuole.
Altrimenti c’è qualcosa che non torna.
Approposito di tesi.. Quella di Bersani, per la laurea in Filosofia a Bologna (dopo aver fatto il classico a Piacenza) fu :
“Grazia e autonomia umana nella prospettiva ecclesiologica di san Gregorio Magno”
http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2006/08/page/2/
Per inciso, ricordo che il Grande santo Pontefice morì il 12 di marzo, e che in passato, sino al riordino postconciliare del santorale, si commemorava quel giorno (oggi la memoria del santo Papa e Dottore è il 3 di settembre.)
E quest’anno -senz’altro una coincidenza- il Conclave si aprirà (ovvero le eminenze si chiuderanno sotto chiave) proprio il 12 di marzo..
Io vorrei tanto che il nuovo pontefice decidesse di chiamarsi Gregorio…
E’ un padre della Chiesa che mi è molto caro.
http://video.corriere.it/omalley-ho-pensato-portare-statua-santa-teresa-boston/b37667b4-8988-11e2-9abc-68ed907a89d3
Carissimi Alexandros e Marilisa, il nostro ottimo ospite ci aveva ampiamente informato sul pensiero di Ratzinger a proposito dell’influenza dello Spirito Santo nell’elezione di un papa.
“Alla domanda se lo Spirito Santo sia responsabile dell’elezione del papa il cardinale rispondeva: “Non direi così, nel senso che sia lo Spirito Santo a sceglierlo. Direi che lo Spirito non prende esattamente il controllo della questione, ma piuttosto, da quel buon educatore che è, ci lascia molto spazio, molta libertà, senza pienamente abbandonarci. Così che il ruolo dello Spirito dovrebbe essere inteso in un senso molto più elastico, non che egli detti il candidato per il quale uno debba votare. Probabilmente l’unica sicurezza che egli offre è che la cosa non possa essere totalmente rovinata. Ci sono troppi esempi di papi che evidentemente lo Spirito Santo non avrebbe scelto”.”
http://www.luigiaccattoli.it/blog/?p=142
Grazie per il riferimento Marcello, io ricordavo appunto il riferimento a Luce del Mondo ma non riesco a trovarlo.
🙂
grazie Marcello,
la colomba bianca nella mia voliera, e diventata molto depressa,
per i pesi che stanno caricando tra le ali del suo fratello volatile…..
Grazie, Marcello, per la puntualizzazione.
Infatti così deve essere. Gli uomini prendono le loro risoluzioni, giuste o sbagliate. Lo Spirito Santo (Dio), sempre presente, “agisce” in modo tale che “la cosa non possa essere totalmente rovinata”, cioè indirizza a buon fine, nonostante tutto, le decisioni sbagliate degli uomini. Anche se a noi nell’immediato non sembra.
Io voglio crederlo.
“Dio alcuni Papi li dona, altri li tollera, altri ancora li infligge”
(san Vincenzo di Lérins)
Dal 12 vedremo dove classificare il prossimo…
Chi decide dove classificarlo?
In ogni caso da oggi faccio il tifo apertamente per O’Malley, non c’è neppure la scusa dell’italiano!!
🙂
A chi non è persuaso, forse perché segue la legge (non cattolica) del “tutto o nulla”, ecco un link di sapiente chiarificazione:
http://www.conciliovaticanosecondo.it/2013/03/03/papa-papato-e-papismo-alcuni-distinguo-sullautorita-pontificia/
Praticamente già mettono le mani avanti..
Nico ha ragione, oltretutto Gregorio è il nome del primo pontefice No-TAV della storia…
Bene, ho fatto un pò di ricerca, ed ecco video con la ormai famigerata “galero-mobile” : http://www.youtube.com/watch?v=-Yz1M71qEdk ; http://www.youtube.com/watch?v=c3QKfHUp7VU
[Se non vi basta come ‘diffamazione’, potete optare pure per la versione con soundtrack nazista creata da qualche ‘buontempone’ che -imagino- lo vede troppo ‘Panzer-Kardinal’ : http://www.youtube.com/watch?v=ooosX4ElfAM
in sottofondo : Das Horst-Wessel-Lied (La Canzone di Horst Wessel) “altrimenti nota col nome di Die Fahne hoch (In alto la bandiera) fu l’inno ufficiale del Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori (NSDAP) dal 1930 al 1945.”]
Ora passiamo alle cose serie. Un consiglio: anziché guardare a come l’arcivescovo di Colombo celebra alla presa di possesso di San Lorenzo in Lucina ( https://www.youtube.com/watch?v=TydZBJnblOA ) o, caso ‘straordinario’, alle ordinazioni di qualche congregazione tradizionalista ( http://www.fssp.org/album/O20080531/p1060377%5B1%5D.htm ), varrebbe la pena di vedere quale sia piuttosto la sua ‘ars celebrandi’… a casa sua , nella ordinaria pastorale diocesana :
http://www.youtube.com/watch?v=GgltQ-KzncI
Tre ore di video da spulciare a volontà : non mi pare arrivi in cappamagna, o impedisca a diverse donne di leggere preghiere o un benvenuto, o letture dall’altare..
(Sara, ascolta che bella canzone cantano -bene!- da 19:40 – Vedi: la realtà è sempre più complessa di come le nostranissime categorie ‘ideologiche’ la fanno vedere. E questo video è dello scorso agosto, in una parrochia della diocesi di Colombo. Ne è vescovo dal 2009, e non sembra uno scenario ‘lefebvrita’, anzi.)
Ok, qui c’è però un Gloria de Angelis di mezzanotte magari troppo poco ‘inculturato’ : http://www.youtube.com/watch?v=Sm89igJ4SW4
Anche a cercarle, non vedo grandissime differenze con il ‘mainstream’ liturgico cattolico-romano.. A me pare solo un pastrore, se volete un “cardinal d’Ars” asiatico, ma niente di più, né di meno.
Notizie bulgare : http://www.bta.bg/en/gallery/image/635190
Osservate, prego, in questo video ( https://www.youtube.com/watch?v=IgqHUCqNLOg ) la rappresentazione del Mondo che sta dietro alla anchorwoman che veste abiti diversi dai nostri e parla una lingua esoticissima.. ; quel globo ruotato ‘di 180 gradi’.. Credo dica all’inizio che Ranjith è il secondo cardinale nella storia srilankese, dopo Thomas Cooray ( http://it.wikipedia.org/wiki/Thomas_Benjamin_Cooray “che faceva parte al Concilio del Coetus Internationalis Patrum” ). Devo dire che solo pensare all’idea che una simile lettrice delle notizie possa, appena fra qualche giorno, annunciare l’elezione di un papa connazionale, ovvero il primo papa al di fuori di quello che fu il mondo antico euro-asiatico-africano, mi fa tremare i polsi e, ammetto, mi commuove profondamente, al di là di ogni possibile discussione. E lo stesso varrebbe per molte altre figure del Sacro Collegio -che siano state menzionate esplicitamente in questi giorni, o no..
Comunque, anche in altri video vedo una Chiesa “viva e di popolo”, non asfittici e inamidati pizzi e merletti (ammesso e non concesso che siano stati questi ultimi a causare la crisi della Fede in occidente..)
Per vedere come starebbe in bianco, e non solo.. :https://www.youtube.com/watch?v=l2u3ZqgWbV8
la creazione :https://www.youtube.com/watch?v=qQSJqlXDaSc
Infine, RomeReports : http://www.youtube.com/watch?v=Ob1gVCp4dkI
[Ok, per non lasciare del tutto soli quelli più “”politicamente”” vicini al Cardinal Scola, ecco questa chicca di due anni fa :
http://www.youtube.com/watch?v=-OS7FlCTAFo ;]
Buona visione.
Scusate ho cambiato idea. Ritiro il mio voto e vorrei cambiario con un altro
Scherer
Sinistra curiale…
“conciliovaticanosecondo.it”
è
uno dei tanti cloni del Gruppo di Roberto de Mattei
come “”chiesaepostconcilio.blogspot.com”
“robertodemattei.it”
etc…..
Anti-C.V. II e fratelli cattolici integristi
Però……
daiiii Lyco,
non ti ci vedo……
Sara1 e Matteo,
quel link è uno dei primissimi risultati che mi ha dato google per “limiti + infallibilità + papa”.
Come dice una di voi, tutto qui…
Caro Marcello, grazie!
Ricordavo il nocciolo di quel discorso, ma non ricordavo dove l’avevo letto.
E grazie a Luigi per avere allora recuperato e pubblicato quelle parole.
Trovo siano un condensato di fede e razionalità da incorniciare.
Sara1
hai una preferenza in comune con Fides et Forma…
Nobody’s perfect Lyco.
🙂
Non è me che dovete ringraziare, ma l’ottimo nostro ospite!!
… ma se proprio vi sentite in debito con me, potete dare il vostro “voto” (si fa per dire) al mio beniamino il cardinal Bechara Boutros Rai.
Merita.
Pietro ho visto il video e va benissimo, io non ho problemi con le culture allegre e colorate, mai avuti.
Lamentavo solo che quando la cultura allegra e colorata è la nostra, (chitarre comprese) allora in certi ambienti vien giù il finimondo.
Comunque grazie dei link.
🙂
“Dio alcuni Papi li dona, altri li tollera, altri ancora li infligge”
(san Vincenzo di Lérins). Dal 12 vedremo dove classificare il prossimo…”
Perfido Lyco…
Scusate, me non c’è nessuno di Roma che ieri è stato alla Messa di uno dei Cardinali?
Se si, può dirci le impressioni avute.
Grazie!
Voglio molto bene al Card. Caffarra, arcivescovo della mia diocesi per tanti anni, ma non penso possa avere delle possibilità reali di venire eletto.
Mi piacciono anche molti altri cardinali, italiani e stranieri, ma il mio voto “definitivo” e convinto va al Card. Scola.
Ho l’impressione che le “riserve” su Scola siano frutto solo del solito pregiudizio contro CL e non siano veramente giustificate. Non è un caso che Benedetto XVI lo abbia voluto Patriarca di Venezia e Arcivescovo di Milano, sedi dalle quali sono passati gli ultimi papi italiani non “curiali”. Assicuriamogli un “anticipo di simpatia” e attendiamo fiduciosi le scelte degli elettori del papa.
Chi sarà il nuovo papa ?
Mi sto scoprendo indifferente.
Ieri sono stato a messa nella mia parrocchia che è la mia chiesa locale.
Il viceparroco invita alla preghiera per il nuovo papa.
Scopro in me che non mi interessa se diviene papa un filo-integrista, un amante degli orpelli…..
Quello che desidererei, non credo che conti in questo gioco, in cui fato, mistero, umane ragioni si racchiudono nella grande scatola della Sistina.
Mi vien da ridere, quando si presenta il papa come un imperatore che governa su 1,2 miliardi di persone…..
Divertissement della stampa e dei media.
Il papa non governa su nessuno se non sui suoi dipendenti, vescovi, preti, suore, religiosi, indirettamente su Movimenti,
da qualche centinaio di migliaia di persone a qualche milione, stando larghi…
Da ragazzino credevo che se toccavo la veste del papa…….
Ma ora non sono più quel ragazzino….
La mia fede dipende dal mio quotidiano vissuto,
dalla possibilità di ricordarmi di amare,
dalla possibilità di scoprire Gesù nel volto di chi mi passa accanto,
nella concretezza dei miei compagni visibili di cammino,
che è la mia chiesa locale, la parrocchia, con le sue multiformità, diversità, fragilità, frammentarietà…..
Nella mia vita non è un papa che dà qualità alla mia povera fede…
Segnalo a Luigi che a Brisighella, in Romagna, ogni Conclave tiene molto occupati gli abitanti. E’ una cittadina che storicamente ha dato i natali a molti cardinali (l’ultimo è il Card. Silvestrini) e un po’ tutti si sentono la responsabilità della scelta del nuovo papa. Pare che nei bar del borgo non sia raro sentire “chi facciamo papa stavolta?”.
C’è una gustosa descrizione di Cristiano Cavina: se riesco, ve la riporto.
Smettila, lycopodium, di tacciare di non-cattolicità chi non è persuaso di dover accettare a testa bassa, e senza esercitare la propria facoltà di raziocinio, tutto quel che viene propinato dall’alto di una gerarchia di potere.
Tu segui pure quel che ti pare, da “vero cattolico” quale ritieni di essere. Ma non GIUDICARE. Ripeto: non permetterti di GIUDICARE .
Io leggo nella pagina da te “linkata” con grande zelo:
“Il Papa parla ex cathedra, cioè infallibilmente – spiega il cardinal J. H. Newman, oggi beato, che partecipò al Vaticano I –, quand’egli parla: primo, come maestro universale; secondo, in nome e con l’autorità degli apostoli; terzo, su un punto o materia di fede o di morale; quarto, con l’intenzione di obbligare ogni membro della Chiesa ad accettare e a credere alla sua decisione. Naturalmente – aggiunge – queste condizioni pongono una grande restrizione al campo della sua infallibilità.”
Vedi, caro cattolicissimo lycopodium: quel quarto punto che recita “con l’intenzione di obbligare ogni membro della Chiesa ad accettare e a credere alla sua decisione” è proprio il punto DEBOLISSIMO dell’argomentazione in questione.
Nessuno, neanche il papa, può “obbligare” qualcun altro ad accettare e a credere a decisioni di qualsiasi genere.
Gesù Cristo stesso avrebbe lasciato libertà di pensiero e di coscienza.
A te non pare? A me sì.
Anche la mia fede, come accade a Matteo, dipende prevalentemente ( ma non solo) dal mio vissuto quotidiano.
Le regole fisse per me sono i dieci comandamenti del Signore, che io sento iscritte con naturalezza nel profondo della mia coscienza e che non contemplano, se non sbaglio, l’obbedienza CIECA a qualsivoglia autorità, per quanto spirituale possa essere.
Chiaro?
Acc…. Marilisa,
un po’ esagerata ?
Marilisa lei però non ha compreso bene: il brano citato non dice che non è cattolico chi non accetta a testa bassa le gerarchie, ma che in certi casi sono il Papa e le gerarchie a non essere cattoliche (o non cattoliche abbastanza).
Ovviamente secondo il punto di vista tradizionalista se il nuovo Papa non sarà abbastanza cattolico si potrà passare sopra le sue decisioni e il suo insegnamento.
Cara Marilisa,
forse il brano citato da lycopodium andrebbe letto per intero.
Nella parte conclusiva, non senza un qualche fumo di ambiguità, è comunque scritto:
“…Newman, come molti altri suoi contemporanei, temeva e rigettava il “papismo”, ossia quella degenerazione del vero amore al Papa che fa del Vicario di Cristo una sorta di divinità in terra, infallibile a ogni più sospinto. Non è questo l’insegnamento della Chiesa Cattolica. Newman tenne a precisarlo e il suo pensiero è di grande attualità. Anche Dom Prosper Guéranger, insigne restauratore di Solesmes, che tanto si prodigò per il dogma dell’infallibilità pontificia, all’indomani della proclamazione pianse, e non di gioia. Presagiva, infatti, gli abusi – il papismo – di cui il dogma sarebbe stato oggetto, a danno della vera fede.
Occorre distinguere l’indefettibilità del Papato, che Cristo stesso ha voluto e promesso e che pertanto sussiste sempre, dall’infallibilità del Papa che sussiste solo quando egli voglia esercitarla (fin qui molto raramente), nonché – ancor più! – dalla sua impeccabilità, che non sussiste mai.
O, detto in altri termini, una cosa è il Papa, come uomo, altra cosa il Papato, come istituzione.
Questo [il Papato] resta, quello [il Papa] passa. Il “papismo” è la degenerazione di entrambi.”
Tutto quà.
Però la confusione è comprensibile vista la non chiarezza (almeno per me) del testo che, comunque, merita attenzione.
P.S. io continuo a ritenere probabile Dolan, arcivescovo di NY. Ma tanto sbaglio.
P.P.S. ma nessuno è di Roma? Nessuno ha ascoltato i cardinali ieri?
Sara1, io rispondevo al giudizio personalissimo di lycopodium, il quale ha così postato :”A chi non è persuaso, forse perché segue la legge (non cattolica) del “tutto o nulla”,…”
“Tutto o nulla” cosa?
Luca73, ho letto per intero il brano, eccome se l’ho letto!
E ho ben capito la distinzione fra papato-istituzione e papa-uomo.
Resta il fatto, per me essenziale, che il dogma dell’infallibilità del Papa, capo dell’Istituzione, non mi convince neanche un po’.
come ricordava Alberto Melloni in un articolo del Corriere , un vecchio detto saggio della Chiesa cattolica recita: “Se è santo che preghi, se è dotto che insegni, se è prudente che governi”
abbiamo appena avuto un papa dotto che ha insegnato (molto) e governato ( poco)
Non ci andava bene, le critiche si sprecavano contro di lui,anche nei blog cattolici, soprattutto nei blog cattolici. Se ne è andato. . e ora?
Vogliamo un papa santo, come il beato Giovanni Paolo II? ma chi governerà la Curia? un altro Sodano? quello amico di Maciel ?????
Vogliamo un altro papa dotto , tipo Ravasi ? (ma allora non era meglio l’originale ?)
non resta che un campione di prudenza (Scola? Scherer? ) che certo governerà saggiamente: solo che la prudenza e la saggezza non sono virtù entusiasmanti, e la famosa opera di “ri-evengelizzazione” dove andrebbe a finire???
Va bene Marilisa, però attenzione che i supercattolici spesso sono poco cattolici.
Sara1, i cattolici devono essere prima di tutto “cristiani” nel vero senso della parola.
Le posizioni dottrinali, che farebbero distinguere i “supercattolici” dai ” poco cattolici” o dai “non cattolici”, sono decisamente subalterne.
Gesù Cristo ha indicato un solo “dogma” ben preciso: “ama il prossimo tuo come te stesso”.
Molti cattolici, che si dichiarano convintamente tali,dovrebbero tenerlo ben presente piuttosto che appiccicare etichette di cattolicità attenendosi rigidamente ai proclami che giungono teoricamente dall’alto.
E guai a te se dimostri reticenza nell’ accettarli come autentici di verità!
Sinceramente non credo che Gesù Cristo approverebbe questa “cattolicità” assunta come oro colato.
il cattolicesimo è una parte del cristianesimo, che è una realtà molto più vasta e frastagliata.
era cristiano anche il tipo che ha bruciato il corano per dire, però i cattolici che seguono il Papa il corano non lo bruciano e apprezzano il dialogo interreligioso.
In ogni caso i tradizionalisti non sono affatto obbedienti come se li immagina lei, anzi hanno provocato uno scisma, rifiutano di rientrare in comunione con Roma, rifiutano un concilio, giudicano i Papi e i vescovi secondo il loro capriccio.
E via andare in questo senso sono poco “cattolici”.
Cristiani sono cristiani anche i lefebvriani altrimenti.
Ho spiegato, ieri ore 20:50, il perché del link.
Linkare non vuol dire condividere al 100%, la legge del “tutto o nulla” non mi piace proprio.
Per il resto, mi scuso degli equivoci.
E cmq dai due giorni e mezzo di conclave del condominio-pianerottolo,
ancora fumata nera…
Dicevo bene allora… è meglio che il Papa lo eleggano i cardinali…
“Gesù Cristo ha indicato un solo “dogma” ben preciso: “ama il prossimo tuo come te stesso” ”
Ma che vuol dire?
Come amiamo (nel comune “senso comune”) noi stessi? Non facendoci soffrire? Non negandoci ciò che ci piace?
O ci amiamo davvero (e cosi amiamo gli altri) quando siamo capaci di farci del male, quando ci “facciamo soffrire”? Quando ci neghiamo ciò che ci gusta?
Perchè ricordo anche che è scritto:
“Se la tua mano ti scandalizza, tagliala: è meglio per te entrare nella vita monco, che con due mani andare nella Geenna, nel fuoco inestinguibile. Se il tuo piede ti scandalizza, taglialo: è meglio per te entrare nella vita zoppo, che esser gettato con due piedi nella Geenna. Se il tuo occhio ti scandalizza, cavalo: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, che essere gettato con due occhi nella Geenna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue.”
Amarsi è molto più spesso “farsi del male” (metafora, non vi venga in mente di “autolesionarvi fisicamente”, non prendiamo le cose alla lettera), farsi soffrire, negarsi e negare ciò che si desidera: che non donarci tutto ciò che ci fa star bene e che ci crea illusorio piacere…
idem agli altri, li si ama solo così…
E’ anche scritto:
“Sincere son le busse di chi ama, ingannevoli i baci di chi odia.”
Sì, Sara1, so bene che il mondo religioso cristiano è variegato.
Ma limitando il discorso al cattolicesimo, e non parlando dei lefebvriani, che sono quasi una setta (non li sopporto), ti posso assicurare che non tutti quelli che seguono il papa “apprezzano il dialogo interreligioso”,come tu credi. Anzi, molti sono scettici o addirittura ostili.
E molti sedicenti cattolici “tradizionalisti”, pronti a difendere a spada tratta il papa e la gerarchia, in realtà dimostrano la volontà di ignorare i dettami della Chiesa cattolica quando a loro non conviene seguirli. Chissà perché(?!).Una incoerenza macroscopica di cui l’Istituzione fa finta di non accorgersi. Lo sai, vero?
Molto meglio, allora, i cattolici “progressisti” che, pur seguendo il papa ( lo sottolineo) e rispettandolo come capo di un’istituzione religiosa ( che DEVE esserci), senza servilismo alcuno guardano al mondo reale, quaggiù, degli uomini, e lucidamente e senza ipocrisie ritengono che le verità dottrinali non debbano essere caratterizzate da una rigidità dogmatica ed essere enunciate in astratto, ma vadano a captare “i segni dei tempi” di cui si legge nel Vangelo. Nel Vangelo!!
Questi sarebbero relativisti? Mi dispiace, no!!
Bene la Tradizione (le radici del cristianesimo) ma le dottrine e le regole astratte, non agganciate alla realtà di ogni giorno che ci è dato vivere, in un certo senso offuscano, a mio avviso, il vero volto di Dio (Amore) che è l’ IO SONO cioè oggi, in ogni momento della vita attuale, in ogni situazione concretissima, in una rivelazione continua determinata dallo scorrere della vita che ha un percorso ininterrotto. È una realtà, questa, che non può essere smentita e bisogna tenerne conto.
Chi non riesce ad accettare questo non è in grado evidentemente di confrontarsi col PRESENTE e non ha lungimiranza. Oppure ha un’enorme paura dei cambiamenti e grande nostalgia di un passato medioevale all’insegna di un rigorismo arcaico che per troppo tempo ha imposto una deprecabile ( per me colpevole) idea di un Dio padrone.Non Padre e Madre.
non tutti quelli che seguono il papa “apprezzano il dialogo interreligioso”,come tu “credi. Anzi, molti sono scettici o addirittura ostili.”
Ma è quello che dico io, e il problema non lo si risolve invocando la libertà di pensiero e di disobbedienza se il Papa parla di dialogo interreligioso e i suoi fans non lo seguono vuol dire che non obbediscono
A me pare semplice semplice la questione.
Ubi, scusi tanto ma lei per chi mi prende, per una ignorantona che non conosce quei versetti evangelici che lei ha riportato? E non ne conosce il significato?
Non questi erano i temi della discussione.
Lei ha perso qualche passaggio evidentemente.
Il discorso è partito, tanto per fare un passo indietro, dalla (per me) presunta infallibilità (dogma) dei papi cui si dovrebbe credere sulla base dell’intenzione di obbligare ogni membro della Chiesa ad accettare e a credere alla loro decisione.
Il resto lo tralascio. Se vuole, può andare a leggerselo.
Ma Sara1, c’è forse qualcuno che chiede la libertà di pensiero e la disobbedienza tout court? Giusto per fare il bastian contrario? Non credo proprio.
Non è che quello il punto, è solo che non condivido il suo schema, progressisti liberi pensatori, tradizionalisti proni ai voleri del Papa.
e il testo in questione lo chiariva, i tradizionalisti non sono proni a niente, lo sono quando magari fa loro comodo, per il resto dissentono eccome dai diktat Papali quando vogliono.
Ciao Luigi! Vedi che ti seguo anche da lontano…
Per me i papabili sono due – a pari merito: Scherer e Scola. Se proprio devo fare una scelta, seguo la mia speranza: Scherer. Ci vediamo a papa eletto (a meno che non rimangano nella sistina una settimana!).
A volte alcune cose che non riusciremmo a concepire a priori, ce le troviamo d’improvviso lì davanti agli occhi, e la sensazione può essere confondente, straniante :
http://news.yahoo.com/photos/venezuela-mourns-hugo-chavez-slideshow/irans-president-mahmoud-ahmadinejad-pays-tribute-venezuelan-president-photo-203145290.html
(quasi una scena oniricamente surrealista)
( Fuori tema, ma era un esempio di “ma figurati se..” che poi avviene superando il “figurati!” )
[Visto che Nico sul suo sito ha riportato lo stemma della Sede Vacante e Luigi ha linkato a quello del Cardinale venezuelano, e già che ormai di Ranjith ne ho parlato a iosa, volevo ancora fornire da ultimo lo stemma del singalese :
http://commons.wikimedia.org/wiki/Image:Coat_of_arms_of_Malcolm_Ranjith.svg?uselang=it
Una delle araldiche ecclesiastiche fra le più “ad alta simmetria” che ricordi..
E bella anche per altri -per me sinora- criptici motivi.]
Sara1, ovviamente sei libera di non condividere.
Il fatto è che sempre, e da sempre, i progressisti– in tutti i campi– sono stati più aperti alle innovazioni, i tradizionalisti invece conservatori.
Lo sanno anche i bambini.
La Chiesa, che tu lo creda o no, è tradizionalmente conservatrice e prudentissima, lenta nei cambiamenti, portata a considerare pressoché “eretici” o quantomeno “relativisti” quelli non perfettamente allineati sulle posizioni dell’autorità che ne è a capo.
Salvo rivederle, tali posizioni, molto tempo dopo, e fare magari un tardivo “mea culpa”.
E se un evento quale il Concilio Vaticano II cerca di cambiare le cose, apriti cielo! Molti gridano allo scandalo.
Questo blog è lo specchio di questa realtà che tu non hai ben capito, mi pare.
Se posso permettermi, ti consiglio di informarti bene e di stare più attenta ai vari interventi.
http://costanzamiriano.com/2013/03/12/a-lui-affida-la-sua-sposa/#more-6922
Si Marilisa ma se i conversatori si troveranno davanti ad un Papa progressista protesteranno e si sentiranno in diritto di disubbidire come emerge dai tanti blog “conservatori” della rete.
L’assicuro che è così, questa idea che solo i progressisti illuminati si distacchino dalle direttive papali è senza fondamento soprattutto ora che di fatto abbiamo uno scisma “reazionario”.
Prenda ad esempio questo articolo
http://www.papalepapale.com/develop/il-pavonazzo/
Ravasi è un cardinale cui il Papa ha affidato un incarico importate, le sembra che questi “conservatori” lo rispettino come cardinale e rispettino la volontà del Papa?
A criticare son buoni tutti non è che ci voglia chissà quale illuminazione intellettuale.
Grazie Lyco per la Costanza Miriano (che non so chi sia…)…
Sara, ma tu riesci a sorbirti certe interminabili fregnacce, dello stile -appunto- “even the pig”….? Ma che bello essere ignoranti della rete…mi consolo davvero.
Purtroppo ci sono capitata anni fa quando ancora ero ingenua e cercavo di condividere spazi.
Hanno colonizzato il web e ci ho messo una vita a trovare qualche cosa di più normale. E in ogni caso ho giurato che con il prossimo Papa solo Avvenire e Radio Vaticana!!
🙂
Però è triste.
Un saluto a Monica – amica di parrocchia: voglio dire della mia parrocchia romana – che in questo momento dovrebbe trovarsi in Kenya o in Sud Africa, per uno dei suoi frequenti viaggi che la dividono tra la Cina e l’Africa. Nel blog è già intervenuta, soprattutto sulla traduzione della Bibbia in cinese.
Fai buona Africa Monica che noi faremo una buona festa al nuovo Papa appena suona il Campanone di San Pietro.
Grazie Lyco…
Una buona festa chiunque egli sia.
Ricordo di aver visto rosicare molti amici quando fu eletto Luciani e di nuovo con Ratzinger. Pur appartenendo, forse, alla stessa schiera di quegli amici io invece ero sempre contento. E così lo sarò stavolta.
Mi piacerebbe l’uscita dall’Europa perché sento che qui ci incartiamo e abbiamo bisogno di svegliarci. Ma se qui resteremo, cercherò di farmi piacere questo restarvi.
Fu invece bellissima – per me – l’elezione di Wojtyla perchè nessuno intorno rosicava. Ecco ho trovato il punto: mi piacerebbe l’uscita dall’Europa perché nessuno abbia a rosicare.
Ma sono pronto a consolare rosicanti e roditori.
Nei suoi diari del Concilio De Lubac annotava, in relazione all’incontro con il giovane Wojtyla:
“un vescovo serio, rigoroso, che desta una grande impressione su tutti”.
Mi piacerebbe scoprire chi, nel collegio cardinalizio, gode di un carisma simile…
Ma spero lo sapremo presto.
A me sembra che sia Tagle il più vicino a Wojtyla,
L’ultimo commento prima del conclave:
“In pochi giorni avremo il nuovo Santo Padre: vi posso dire che ho trovato, in questa settimana di incontri tra cardinali, uno spirito di fraternità raramente vissuto», considerava ieri sera il cardinale Schönborn. Prima di chiedere alla gente in chiesa: «Fate pregare anche i bambini, per il Conclave, la loro voce sarà particolarmente ascoltata da Dio».
The best: cardinale Schönborn, il cardinale O’ Malley come italiano uno solo è candidabile:Ravasi, gli altri speriamo di no, gli altri cardinali italiani sono i peggiori, e la Chiesa rischierebbe di chiudere definitivamente con la gente con il popolo di Cristo. Lo Spirito Santo ci sarà sicuramente ma quanti di quei porporati lo ascolteranno? La loro musica è diversa troppo diversa da quella di Cristo in Croce!!!!!!!!!!!!!!!!
I cardinali italiani, specie coloro che sono vescovi delle nostre più importanti diocesi, non hanno nulla da invidiare ai pur meritevoli cardinali che vengono dall’estero.
Forse se li conoscessimo meglio eviteremmo giudizi tanto sprezzanti.