Filomena ovvero: una maestra è per sempre

Una parola utile alla vita ci può venire dalle persone più semplici che incontriamo in situazioni del tutto ordinarie. Una è venuta a me sabato partecipando alla presentazione a Palazzo Valentini, a Roma, di un libro scritto da Filomena Di Pace e pubblicato dalle Edizioni Era Nuova: Un altro mondo. Scienze umane per una scuola multiculturale (143 pagine, 20.00 euro). La parola utile è venuta da Giulia, una ragazza di trent’anni che fu alunna di Filomena alle elemntari e che ha parlato così, quando la parola è passata al pubblico: «La maestra Filomena continua a insegnarmi ogni giorno: non soltanto è stata, ma è la mia maestra quando incontro nuove persone o guardo nuovi mondi». Filomena ha avuto in classe, negli anni, tre miei figli e so la passione, la curiosità, l’ironia per la vita e per l’umanità che cerca di trasmettere ai suoi alunni: ieri nelle elementari, oggi in un liceo. Bevo alla sua salute un bicchiere di Vino Nuovo.

8 Comments

  1. mattlar

    E’ vero. Le maestre e tutti gli insegnanti sono fondamentali nella vita e per la storia e il futuro di un paese. Fondamentale per me il ricordo della maestra e di tanti professori e professoresse del liceo. Anzi, colgo l’occasione per chiamare subito la mia professoressa di tedesco a liceo, con la quale – ultraottantenne- ancora oggi ci sentiamo e ci vediamo ogni natale per cantare stille nacht davanti al presepio con molti compagni di classe.

    28 Marzo, 2011 - 14:48
  2. nico

    La storia di Filomena mi ha ricordato un film degli anni 50, “Good morning miss Dove”, in cui una inflessibile e tenerissima insegnante plasmava generazioni di bambini.

    Tra l’altro, da catechista, mi fa sorridere l’immagine della sua classe, ordinata e disciplinata all’estremo, esattamente l’opposto di quanto sperimentiamo (e di quanto desideriamo?) oggi…

    28 Marzo, 2011 - 15:32
  3. Clodine

    Anch’io ho avuto una insegnante tedesca, si chiamava Geltrude Kooler, ed era terribile, temutissima. Ricordo che inizialmente la rimossi dai miei pensieri e dal mio sguardo nel senso che quando c’era lei mi annullavo completamente, nel senso che entravo nel limbo del nulla! Le sue lezioni da un orecchio entravano e dall’altro uscivano. Occhi inebediti, osservavo le sue labbra muoversi velocemente ma ciò che diceva era acqua per me! fin quando…un bel giorno…guardandomi fissa con i suoi occhietti gelidi a bruciapelo mi fa :” Clodine, hai studiato la lezione di oggi?” Trasaliii -la lezione? di oggi?quale?- seguì una penosa scena muta! Fu severissima con me, dopo avermi ridotta un cencio mi impose (tempo 2 giorni) quattro capitoli di Antologia: lo Zibaldone e i “canti” di G. Leopardi con relativo “passero..” e “ginestra”…e altro, molto altro ancora! Eppure, quello scossone fu fondamentale, ne raccolsi tantissimi frutti, tra cui una borsa di studio che mi permise di mantenermi agli studi. Imparammo ad apprezzarci reciprocamente e in seguito divenne la mia formatrice, severissima ma, eccellente, con la quale tenni contatti assidui per anni, fino alla morte che avvenne verso la metà degli anni 90. Fu una figura di riferimento fondamentale…la sento sempre vicina …sempre!

    28 Marzo, 2011 - 15:47
  4. mattlar

    La mia si chiama Annamarina Fidora, detta da noi Frau Fidora… oggi ha 87 anni mi sembra. Studiavamo su una grammatica tedesca già allora antichissima scritta da “Alella Mazza Marini”, una di quelle grammatiche vecchio stampo, risalenti almeno agli anni 20.
    L’ho chiamata prima, ma purtroppo non connette più molto. Ricorda a mala pena i nomi e le persone, ma è sempre contenta di ricevere una telefonata. Andrò a trovarla presto. ho un brutto presentimento. Dove sei andata a scuola clodine. La tradizione del canto dello stille nacht davanti al presepe la coltiviamo dal lontano 1987 se non ricordo male. Tutti gli anni. Pazzesco!

    28 Marzo, 2011 - 15:53
  5. Clodine

    la mia era una professoressa che palesava le sue origini teutoniche , oltre che dal nome, anche dai modi: rudi e imperiosi e che ..in una certa misura mi ha, trasmesso. E’ stato un bene, essendo io, per natura, incline alla malinconia e alla fragilità, mi ha insegnato ad affrontare la vita con quel pochino di muso duro che occorre, senza eccedere. Mi diceva -guarda sempre avanti, non soffermarti mai dinnanzi al chiodino arrugginito, ma osserva il tutto,alzando gli occhi fino al pinnacolo più alto! E ricordati, se ti fermi dinnanzi al sasso che trovi sul cammino, quando ti si parerà dinnanzi la montagna, come farai a scalarla! Forza: sempre avanti, sempre avanti verso la meta! Era profondamente religiosa, cattolica fin dentro le midolla! Pur essendo tedesca, dicevo, era insegnante d’italiano al Liceo Artistico….quanti ricordi..belli..!

    28 Marzo, 2011 - 16:18
  6. OT
    forse ho atteso qualche giorno prima di toglierre il celophan dalla rivista d’attualità, ma stamani quando l’ho fatto, come al solito ho letto tutto d’un fiato quella lunga riflessione ch’è sempre alle ultime pagine e con la gratitudine di quelle parole sempre chiare. Grazie.

    28 Marzo, 2011 - 18:41
  7. Luigi Accattoli

    Come già altre volte Matteo si riferisce alla rubrica fissa che tengo da oltre dieci anni nelle ultime due pagine della rivista IL REGNO ATTUALITA’. Alcuni di quegli articoli sono leggibili qui nel blog, alla pagina COLLABORAZIONE A RIVISTE elencata sotto la mia foto.

    29 Marzo, 2011 - 18:49
  8. Se io cito IL REGNO, non sarei credibile……
    ma son 30anni che non riesco a farne a meno….

    Ma se lo citi tu
    ci sono speranze nella credibilità di questa ottima rivista,
    che mi aggiorna sulla Chiesa nei documenti e nel mondo,
    Pubblicità!

    ma io leggo anche
    Adista,
    Golias,
    Christus,
    Oreundici,
    Jesus
    e mi mandano anche il bollettino salesiano….

    31 Marzo, 2011 - 19:26

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