“La morte non è la fine perché il destino dell’uomo è nell’eternità. Non c’è istante di vita che non abbia un significato. Figurati l’ultimo degli istanti! È la summa di tutta la tua vita. Sono sereno. Non ho rifiuto di niente”: parole di Ermanno Olmi confidate al collega Gian Antonio Stella che le ha riferite in una lunga conversazione con il regista pubblicata dal Corsera il 10 gennaio. Olmi racconta a Stella anche il suo matrimonio con Loredana, celebrato da padre Nazareno Fabretti; e l’amore di lei che ora l’assiste nella malattia: “E’ stata una straordinaria fortuna”. Un bicchiere di Vino Nuovo per Gian Antonio ed Ermanno valorosi nella buona e nella cattiva.
Olmi sta male e dice che la morte non è la fine
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Ermanno Olmi è un grande. Come regista e soprattutto come uomo. Lui sì è un cristiano vero. Lo si capisce ogni volta che parla o che presenta un’opera nuova. Altro che teologia!
Ha imparato dalla vita e dalla meditazione profonda su ogni accadimento di questo mondo; ha capito che Dio e l’uomo camminano insieme; ha compreso perfettamente che l’amore è una legge universale che, se accolta, rende l’uomo simile a Dio, e di nient’altro c’è bisogno.
Ogni fede può declinare questo amore in modi diversi, ma la sostanza è identica. Solo l’ideologia della fede fa deragliare gli uomini in religioni che fanno a meno dell’amore e anzi portano all’odio verso chi non rinuncia alla libertà di aderire alla propria idea di Dio scavando nella profondità della coscienza, dove Dio si manifesta.
–Non c’è istante di vita che non abbia un significato.
–L’uomo è immagine di Dio e anche Dio è immagine dell’uomo.
–È la velocità del pensiero il grande dono di Dio!
–In ogni situazione c’è qualcosa che val la pena di vivere.
Sono alcune pillole di saggezza che ci indicano la bellezza della vita.
Da Ermanno Olmi io ho sempre imparato molto sul vero significato del cristianesimo e del legame fra l’uomo e Dio.
Per questo gli sono grata.