Il muro di Dante è nel canto X dell’Inferno, versi 1-3:
Ora sen va per un secreto calle,
tra ’l muro de la terra e li martìri,
lo mio maestro, e io dopo le spalle.
14 Giugno, 2024 - 10:22
Luigi Accattoli
Il Muro della terra di Giorgio Caproni è un poemetto del 1975, con testi composti fra la metà degli anni Sessanta e la metà dei Settanta.
Il rimando al titolo della raccolta è nel componimento Anch’io: «Ho provato anch’io. | È stata tutta una guerra | d’unghie. Ma ora so. Nessuno | potrà mai perforare | il muro della terra».
14 Giugno, 2024 - 10:28
Luigi Accattoli
Seme del piangere. Già prima del Muro della terra c’era stato un altro titolo di una raccolta di versi che Caproni aveva preso da Dante: Il seme del piangere, del 1959, che viene dai vv. 45-46 del XXXI del Purgatorio: «udendo le sirene sie più forte, / pon giù il seme del piangere ed ascolta».
14 Giugno, 2024 - 16:19
fiorenza
Quella parete “senza porte e senza finestre del Museo della Civiltà romana” non l’avevo mai vista. Ammetto di averne subìto il fascino immediatamente, alla prima occhiata. Ma non so perché.
Le mura di Recanati: non ho mai visto nemmeno quelle. A Recanati ho visto soltanto Casa Leopardi con una lunga sosta (fino a che è stato permesso), nella Biblioteca. Non vidi nemmeno il Colle dell’Infinito (Monte Tabor di Recanati). (Ma in che posto benedetto sei nato!). Ho visto soltanto, in internet, la foto di un altro muro, che è lì (non ho capito dove esattamente: in un sentiero? Così almeno dice la didascalia) e su cui leggiamo le parole indimenticabili “Sempre caro mi fu quest’ermo colle”.
Il perché della tua “attrazione per ogni muro, mura, muraglia” io non la comprendo. Cioè: la intendo, perché l’ho anch’io, ma non riesco a spiegarmela.
E poi Dante… E Giorgio Caproni… Che sono anche miei compagni di viaggio: Dante da quando ho memoria. Caproni, da quando lo “vidi”, anni e anni fa, qui a Firenze, al Vieusseux che aveva organizzato un incontro con lui e con Agamben che presentava i suoi versi. E ne rimasi folgorata. Da lui, oltre che dai suoi versi.
E “il muro della terra”… lettura mia recente, da quando Garzanti l’ha ripubblicato…. E ora tu ce ne parli…
Coincidenze…
Mi sento un po’ Alice nel paese delle meraviglie, quando entro qui.
15 Giugno, 2024 - 12:58
fiorenza
Il nome… Mi dimentico la regola di aggiungerlo, a volte
Fiorenza Bettini
15 Giugno, 2024 - 14:17
Luigi Accattoli
Un bacio della buonanotte alla Fiorenza delle meraviglie…
Il muro di Dante è nel canto X dell’Inferno, versi 1-3:
Ora sen va per un secreto calle,
tra ’l muro de la terra e li martìri,
lo mio maestro, e io dopo le spalle.
Il Muro della terra di Giorgio Caproni è un poemetto del 1975, con testi composti fra la metà degli anni Sessanta e la metà dei Settanta.
Il rimando al titolo della raccolta è nel componimento Anch’io: «Ho provato anch’io. | È stata tutta una guerra | d’unghie. Ma ora so. Nessuno | potrà mai perforare | il muro della terra».
Seme del piangere. Già prima del Muro della terra c’era stato un altro titolo di una raccolta di versi che Caproni aveva preso da Dante: Il seme del piangere, del 1959, che viene dai vv. 45-46 del XXXI del Purgatorio: «udendo le sirene sie più forte, / pon giù il seme del piangere ed ascolta».
Quella parete “senza porte e senza finestre del Museo della Civiltà romana” non l’avevo mai vista. Ammetto di averne subìto il fascino immediatamente, alla prima occhiata. Ma non so perché.
Le mura di Recanati: non ho mai visto nemmeno quelle. A Recanati ho visto soltanto Casa Leopardi con una lunga sosta (fino a che è stato permesso), nella Biblioteca. Non vidi nemmeno il Colle dell’Infinito (Monte Tabor di Recanati). (Ma in che posto benedetto sei nato!). Ho visto soltanto, in internet, la foto di un altro muro, che è lì (non ho capito dove esattamente: in un sentiero? Così almeno dice la didascalia) e su cui leggiamo le parole indimenticabili “Sempre caro mi fu quest’ermo colle”.
Il perché della tua “attrazione per ogni muro, mura, muraglia” io non la comprendo. Cioè: la intendo, perché l’ho anch’io, ma non riesco a spiegarmela.
E poi Dante… E Giorgio Caproni… Che sono anche miei compagni di viaggio: Dante da quando ho memoria. Caproni, da quando lo “vidi”, anni e anni fa, qui a Firenze, al Vieusseux che aveva organizzato un incontro con lui e con Agamben che presentava i suoi versi. E ne rimasi folgorata. Da lui, oltre che dai suoi versi.
E “il muro della terra”… lettura mia recente, da quando Garzanti l’ha ripubblicato…. E ora tu ce ne parli…
Coincidenze…
Mi sento un po’ Alice nel paese delle meraviglie, quando entro qui.
Il nome… Mi dimentico la regola di aggiungerlo, a volte
Fiorenza Bettini
Un bacio della buonanotte alla Fiorenza delle meraviglie…