Oggi sono a TV2000 per il viaggio 35° di Francesco che va a Cipro, Atene e Lesbo

Sarò a TV2000 oggi pomeriggio dalle 14.00 alle 18.00 per i primi appuntamenti della visita a Cipro di Papa Francesco, che dal 4 dicembre sarà in Grecia e terminerà questa 35ma trasferta internazionale nell’isola di Lesbo. A Cipro era già stato Benedetto XVI nel 2010, ad Atene Giovanni Paolo II nel 2001, a Lesbo lo stesso Francesco nel 2016.

9 Comments

  1. Luigi Accattoli

    35° viaggio. Francesco il 16 dicembre compirà 85 anni: tra i Papi viaggiatori recenti, è questa un’età limite per i viaggi internazionali. Paolo VI l’ultimo viaggio fuori d’Italia lo fece a 73 anni, Giovanni Paolo II, a 84 anni e 3 mesi, Benedetto XVI a 85 anni e 5 mesi. Quanto al numero dei viaggi, 35 erano stati anche quelli compiuti da Giovanni Paolo II nei primi otto anni e otto mesi di pontificato. Benedetto XVI, il cui Pontificato con arrivò al compimento dell’ottavo anno, di viaggi internazionali ne fece 24.

    2 Dicembre, 2021 - 11:28
  2. Luigi Accattoli

    Pochi cattolici e tanti problemi. Cipro e la Grecia (Lesbo fa parte della Grecia) sono due paesi a tradizione ortodossa, con una presenza minima di cattolici: poco più del 4% a Cipro e poco più dell’1% in Grecia. I Papi recenti – da quando la loro presenza è ammessa in paesi a maggioranza ortodossa – vanno e tornano in queste due nazioni per incoraggiare quelle minime comunità cattoliche, per aiutare il dialogo ecumenico, per collaborare alla costruzione della pace, per segnalare il dramma dei migranti.

    2 Dicembre, 2021 - 11:51
  3. Luigi Accattoli

    Non ci siano muri nella Chiesa. Nella prima giornata in Cipro il Papa ha rivolto due messaggi ai ciprioti: uno alla comunità cattolica che ha incontrato nella cattedrale maronita della capitale Nicosia e un altro alle autorità politiche nel Palazzo presidenziali. Al primo accenno in questo commento, del secondo riporto un brano nel commento che segue. La comunità cattolica l’ha invitata all’accoglienza dei migranti e dei rifugiati, che hanno moltiplicato i fedeli della Chiesa latina rispetto ai tradizionali fedeli maroniti: si tratta di gente che approda a Cipro per lavoro, proveniente dalla Polonia, dalle Filippine, dall’India, dall’America Latina, dall’Africa. “Non ci sono e non ci siano muri nella Chiesa cattolica: è una casa comune, è il luogo delle relazioni, è la convivenza delle diversità”. Così ha parlato il Papa.

    https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2021/12/02/0807/01696.html

    2 Dicembre, 2021 - 22:29
  4. Luigi Accattoli

    Francesco predica la riconciliazione ai ciprioti. Dal discorso alle autorità, con riferimento alla divisione dell’isola tra una zona Nord occupata dalla Turchia e il resto dell’isola a sovranità cipriota. La ferita che più soffre questa terra è data dalla terribile lacerazione che ha subito negli ultimi decenni. Penso al patimento interiore di quanti non possono tornare alle loro case e ai loro luoghi di culto. Prego per la vostra pace, per la pace di tutta l’isola, e la auspico con tutte le forze. La via della pace, che risana i conflitti e rigenera la bellezza della fraternità, è segnata da una parola: dialogo, che Lei, Signor Presidente, ha ripetuto tante volte. Dobbiamo aiutarci a credere nella forza paziente e mite del dialogo, quella forza della pazienza, di “portare sulle spalle”, hypomoné, attingendola dalle Beatitudini. Sappiamo che non è una strada facile; è lunga e tortuosa, ma non ci sono alternative per giungere alla riconciliazione. Alimentiamo la speranza con la forza dei gesti anziché sperare in gesti di forza. Perché c’è un potere dei gesti che prepara la pace: non quello dei gesti di potere, delle minacce di ritorsione e delle dimostrazioni di potenza, ma quello dei gesti di distensione, dei concreti passi di dialogo. Penso, ad esempio, all’impegno a disporsi a un confronto sincero che metta al primo posto le esigenze della popolazione, a un coinvolgimento sempre più fattivo della Comunità internazionale, alla salvaguardia del patrimonio religioso e culturale, alla restituzione di quanto in tal senso è particolarmente caro alla gente, come i luoghi o almeno le suppellettili sacre. A questo proposito, vorrei esprimere apprezzamento e incoraggiamento nei riguardi del Religious Track of the Cyprus Peace Project, promosso dall’Ambasciata di Svezia, perché tra i Capi religiosi si coltivi il dialogo. Proprio i tempi che non paiono propizi e nei quali il dialogo langue sono quelli che possono preparare la pace.

    https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2021/12/02/0808/01697.html

    2 Dicembre, 2021 - 22:30
  5. Luigi Accattoli

    Cantiere aperto di pace. Discorso alle autorità 2. Proprio i tempi che non paiono propizi e nei quali il dialogo langue sono quelli che possono preparare la pace. In questi frangenti non si lasci prevalere l’odio, non si rinunci a curare le ferite, non si dimentichi la situazione delle persone scomparse. E quando viene la tentazione di scoraggiarsi, si pensi alle generazioni future, che desiderano ereditare un mondo pacificato, collaborativo, coeso, non abitato da rivalità perenni e inquinato da contese irrisolte. A questo serve il dialogo, senza il quale crescono sospetto e risentimento. Ci sia di riferimento il Mediterraneo, ora purtroppo luogo di conflitti e di tragedie umanitarie; nella sua bellezza profonda è il mare nostrum, il mare di tutti i popoli che vi si affacciano per essere collegati, non divisi. Cipro, crocevia geografico, storico, culturale e religioso, ha questa posizione per attuare un’azione di pace. Sia un cantiere aperto di pace nel Mediterraneo.

    3 Dicembre, 2021 - 7:42
  6. maria cristina venturi

    Beh a Cipro non son tutte rose e fiori, volemose bene e siamo fratelli tutti :
    Chrysostomos II, arcivescovo ortodosso di Cipro, al papa venerdì:
    “La Turchia ha un piano di pulizia etnica per Cipro. I 200.000 abitanti cristiani che sono stati cacciati dalle loro case di famiglia con incredibile barbarie sono stati sostituiti da due volte lo stesso numero di coloni dal profondo dell’Anatolia, distruggendo così la nostra cultura classica formatasi da tempo immemorabile”, ha detto.
    “Inoltre, hanno confiscato le nostre storiche chiese bizantine, con i loro insuperabili e preziosi mosaici ecclesiastici bizantini, le icone dei santi che introducono i misteri e che manifestano il nostro altissimo livello di cultura, e hanno depredato i sacerdoti con una barbarie incredibile e senza precedenti”.
    “In base ai loro piani abominevoli, hanno cambiato tutti i nostri toponimi storici, in modo che non esistano nomi cristiani o greci. Ovunque la nostra cultura greca e cristiana fiorì e diede frutti ricchi, ora, da mezzo secolo, domina il tumulto spirituale del passo asiatico”.
    “Non solo hanno imitato la barbara sete di sangue di Attila l’Unno, ma in realtà hanno fatto peggio di lui”, ha detto Crisostomo.

    Wow, parole durette per orecchie cattobuoniste!

    4 Dicembre, 2021 - 19:04
  7. Lorenzo Cuffini

    Per orecchie cattobuoniste, non saprei.
    Per orecchie viganiane/venturesi, parole fortemente afrodisiache, vedo.

    5 Dicembre, 2021 - 2:44

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