Oggi a partire dalle 15,15 sono in studio a TV2000 per il Papa a Cassano all’Jonio. In vista di questo appuntamento mi sono studiato un’intervista data alla rivista Il Regno – la mia rivista di sempre – dal vescovo di Cassano e segretario della Cei Nunzio Galantino. Cinque passaggi mi sono parsi importanti e li riporto nei primi commenti.
Oggi sono a TV2000 per il Papa a Cassano all’Jonio
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La Chiesa ha bisogno di libertà. Galantino alla rivista Il Regno: “Il papa richiama all’unità e al rinnovamento. La strada per il recupero dell’unione all’interno della Chiesa e, quindi, di una sua autentica riforma passa per il ristabilimento della libertà ai diversi livelli. Francesco proclama con forza che la Chiesa nel suo insieme e nelle sue singole espressioni non ha bisogno di protezioni, di garanzie, di sicurezze, di mondanità, di posizioni di potere: ha bisogno di libertà. La libertà è l’aria di cui la Chiesa vive nella propria fedeltà e testimonianza al Vangelo: una Chiesa più povera di beni terreni e più ricca di virtù evangeliche. Credo che papa Francesco abbia indirizzato tutti i vescovi a una maggiore libertà, che si traduce concretamente in una più forte corresponsabilità che è l’obiettivo ultimo che egli intende perseguire. Abbiamo tutti bisogno – a questo proposito – di tenere a mente che unità non è uniformità”.
Errore del clericalismo. «Per affrontare correttamente il tema dell’adeguata partecipazione dei laici, uomini e donne, alla vita della Chiesa dobbiamo affrontare di converso anche il tema del clericalismo diffuso nella Chiesa. Prima che un cattivo comportamento (una libido dominandi), il clericalismo è un errore teorico, propriamente da ricondurre alla teoria delle “due città” con la quale si definisce che i cristiani (preti e laici) abbiano una loro città da imporre agli altri uomini, mentre in realtà essi vivono nella città comune. Il clericalismo è spesso espressione della volontà di potere, mentre la Chiesa “popolo di Dio”, come l’ha definita la Lumen gentium, si caratterizza per la responsabilità nell’esercizio della carità e porta, conseguentemente, con sé la negazione della volontà di potere, che si esprime attraverso le varie forme di clericalismo. Quando questa presa di coscienza sarà piena, solo allora avremo un vero e proprio cambio d’epoca nella Chiesa».
Basta battaglie ideologiche. “Se ‘la realtà è più importante dell’idea’ [principio affermato da Francesco nella EG] le battaglie ideologiche devono cedere il posto a una condivisione dal basso, che crei l’atmosfera giusta per dialogare senza complessi d’inferiorità”.
Per un Sinodo dell’Italia. “Soprattutto [il convegno di Firenze] potrebbe veramente rappresentare l’inizio di un nuovo modello di ‘discernimento comunitario’. Cosa impedisce che nella fase successiva non si provveda ad attivare regione per regione una esperienza sinodale a partire dai contenuti fiorentini? E cosa impedisce che questa esperienza prenda domani la forma di un’assemblea o di un sinodo nazionale?”.
Improprie chiamate alle armi. “Bisogna vigilare su improvvisate e improprie ‘chiamate alle armi’ di gente più nostalgica e frustrata che desiderosa di servire il bene comune”.
” le battaglie ideologiche devono cedere il posto a una condivisione dal basso, che crei l’atmosfera giusta per dialogare senza complessi d’inferiorità”
Chiedo scusa per la mia ignoranza, ma questo passaggio mi è oltremodo oscuro. “Battaglie ideologiche” credo si intenda “muro contro muro” cioè voler IMPORRE le proprie idee-ideologie agli altri, ma “condivisione dal basso” cosa vorrebbe dire, partecipare alle stesse battaglie di chi ha idee contrarie?
E non dimentichimo le parole più cristiane che ha detto Mons. Galantino: che i credenti debbono chieder scusa ai non-credenti !!!.
Magari anche diventare non-credenti perchè no? , così magari si inizierà un “nuovo modello di di discernimento comunitario”. e non si sarà più “nostalgici e frustrati”
Mons. Galantino del resto dovrebbe essere contento perchè le cose stanno andando proprio nella diirezione da lui auspicata : il numero dei fedeli cattolici si sta più che dimezzando, sia in Europa che in America Latina, molti credenti diventano non-credenti o agnostici. Fra un po’ la Chiesa non avrà più fedeli ! e dunque non dovrà più chieder scusa a nessuno. fMons. galantino! non dovrà più vigilare sulle improprie chiamate alle armi o su nostalgici che dicono il rosorio con volto inespressivo! E siccome i seminari suono vuoti e non ci sono più vocazioni sarà presto risolto anche il problema del clericalismo! Non più preti! Solo laici!
Per Mons. Galantino si apre un roseo futuro , almeno qui su questa terra. poi nell’altro mondo dovrà render conto a Dio , insieme a tutti gli altri pastori infedeli, ma questo è un altro discorso…
http://www.fidesetforma.com/2014/05/16/supercazzole-monsignore/
L’unica cosa in cui dissento è il clericalismo, infatti Fidesetforma mostra chiaramente come si possa essere chiusi e intolleranti e anticlericali uguali.
Ma quanto parlano questi monsignori!
A giudicare da questi lacerti di prosa galantina, penso ch’egli pensi di essere un pensatore. Ahimè, debolissimo.
Luigi carissimo, ti seguirò con grande attenzione: conosco bene il territorio della Diocesi di Cassano allo Ionio e non riesco a trattenere l’emozione per questa visita del Santo Padre.
Un abbraccio a Tonizzo, grande amico di Calabria.
Altrettanto emozionante fu la visita di papa Benedetto XVI qualche anno fa a Lamezia Terme.
Con l’espressione Luigi carissimo, intendo chiaramente il nostro padrone di casa Luigi Accattoli.
Oh là là ( come si dice dalle mie parti) Sara, stai diventando “arrogante e sprezzante” 😉 😉
buon fine settimana!
Colafemmina e’ una vecchia conoscenza…(e i tradi sono più libertari e anticlericali di Pannella).
“Monsignor Galantino nell’altro mondo dovrà rendere conto a Dio, insieme a tutti gli altri pastori infedeli”.
PRECISIAMO:
“Pastori infedeli”…
esclusivamente nella cocuzza della cattolicissima, ortodossissima ( sempre nella sua cocuzza) discepolo
La quale non lascia passare giorno senza buttare scientemente un calice di letame, così, senza parere, sulla Chiesa di Cristo.
A parte il fatto che anche lei, di questo, en passant, dovrà rendere conto a Dio, e nel frattempo potrebbe iniziare a farlo con tutti gli altri, sorge una domanda impellente.
Galantino è a capo dei vescovi italiani; Papa Francesco è il papa; la Chiesa Cattolica è la Chiesa Cattolica.
Discepolo- che fa loro le pulci quotidianamente- invece ( stessa domanda per Lorenzo) , chi è ?!
I mafiosi sono scomunicati. Parole del Papa nell’omelia della messa celebrata oggi pomeriggio nella Piana di Sibari: “Quando all’adorazione del Signore si sostituisce l’adorazione del denaro, si apre la strada al peccato, all’interesse personale e alla sopraffazione; quando non si adora Dio, il Signore, si diventa adoratori del male, come lo sono coloro i quali vivono di malaffare e di violenza. La vostra terra, tanto bella, conosce i segni e le conseguenze di questo peccato. La ’ndrangheta è questo: adorazione del male e disprezzo del bene comune. Questo male va combattuto, va allontanato! Bisogna dirgli di no! La Chiesa che so tanto impegnata nell’educare le coscienze, deve sempre di più spendersi perché il bene possa prevalere. Ce lo chiedono i nostri ragazzi, ce lo domandano i nostri giovani bisognosi di speranza. Per poter rispondere a queste esigenze, la fede ci può aiutare. Coloro che nella loro vita seguono questa strada di male, come sono i mafiosi, non sono in comunione con Dio: sono scomunicati!“
Ti ho seguito, Luigi: complimenti: e che belle, alte e forti parole ha saputo pronunciare oggi il nostro Papa !
Un saluto agli amici del “pianerottolo”, ed un abbraccio a Matteo (bentornato !) ed al “calabrese” Tonizzo.
Roberto 55
«Liberi e responsabili Così porto tra i vescovi la lezione di Francesco»
intervista a Nunzio Galantino a cura di Gianfranco Brunelli
http://www.selpressmm.com/32525/esr_visualizza.asp?chkIm=87
“Coloro che nella loro vita seguono questa strada di male, come sono i mafiosi, non sono in comunione con Dio: sono scomunicati!“
Certo che non sono in comunione con Dio. Non POSSONO esserlo. Dio è il Bene, la Giustizia, il Bello.
Molti hanno accolto favorevolmente le parole del Papa come se lui avesse detto: la Chiesa li scomunica. Secondo me questo non è il senso giusto. Io capisco invece che Francesco abbia voluto dire: per il male che fanno sono dissociati da Dio, si sono scomunicati da sé, hanno reciso ogni legame col Signore.
Quello che stupisce è che i mafiosi sembrano convinti di essere con Dio, dato che, quando vengono scovati , spesso nelle loro “tane” si trovano libri e simboli religiosi. Segno che anche loro si creano una religione a proprio uso e consumo e si aspettano che la Chiesa riconosca e rispetti quella specie di “religione”. Il che è grave perché vuol dire che almeno qualche volta deve esserci stata una sorta di muta connivenza.
forse alcune frange, marginali, delle Ispettorie meridionali lo furono, conniventi. Certo, il fatto stesso che in passato non ci fu mai, da parte della Chiesa, una precisa presa di posizione tale da combattere con decisione il fenomeno mafioso, che ha radici davvero lontane, ha fatto si che si potesse pensare ad un tacito assenso, se non addirittura ad una adesione. Ma di fatto, questo non avvenne mai. Mafia, Massoneria, società segrete più o meno riservate sono incompatibili con il Vangelo: la Chiesa le ha sempre respinte decisamente.
Avevo un’amica, ora deceduta, nativa della Locride, ancora oggi ripenso con orrore alle cose che mi raccontava, alle morti violente che avvenivano sotto gli occhi di tutti quasi quotidianamente alle quale anche lei assistette personalmente . La gente ne era talmente assuefatta da non farci più neppure tanto caso, da scavalcare quasi i cadaveri.
-“foco meu: ammazzaru lu figghiu a Maria ” :
– “Ehh” usapíaca avía a finiri accussì”…
Il massimo dei commenti.
«Galantino è a capo dei vescovi italiani».
Fra’ Lorenzo Consulente nella sua galantineria si è allargato troppo. Vero che l’uomo, a quanto sembra, si sente vocato ai più alti destini, ma per ora sarebbe “solo” il segretario della CEI.
Questo accentuazione antiidolatrica di Bergoglio sarò strana continua a ricordare PIo XI.
Anche ieri sulla droga: “”Vorrei dire con molta chiarezza: la droga non si vince con la droga! La droga è un male, e con il male non ci possono essere cedimenti o compromessi”,
Si può dire di tutto meno che sia un relativista, il bene è bene e il male è male (e va combattuto).
Pure troppo secco per i miei gusti.
L’Intervista di Galantino mi è parsa molto condivisibile.
Sul clericalismo il suo gudizio è più ampio:
«Per affrontare correttamente il tema dell’adeguata partecipazione dei laici, uomini e donne, alla vita della Chiesa dobbiamo affrontare di converso anche il tema del clericalismo diffuso nella Chiesa. Prima che un cattivo comportamento (una libido dominandi), il clericalismo è un errore teorico, propriamente da ricondurre alla teoria delle due città” con la quale si definisce che i cristiani (preti e laici) abbiano una loro città da imporre agli altri uomini, mentre in realtà essi vivono nella città comune. Il clericalismo è spesso espressione della volontà di potere, mentre la Chiesa popolo di Dio”, come l’ha definita la Lumen gentium , si caratterizza per la responsabilità ell’esercizio della carità e porta, conseguentemente, con sé la negazione della volontà di potere, che si esprime attraverso le varie forme di clericalismo. Quando questa presa di coscienza sarà piena, solo allora avremo un vero e proprio cambio d’epoca nella Chiesa»
Mi sembra che con clericalismo si intenda un concetto più vasto che investirebbe anche il laico Colafemmina.
“discepolo scrive,
21 giugno 2014 @ 10:10 ”
——-
Come d’abitudine ormai, parole in libertà, figlie di un pessimismo apocalittico che da tempo mi pare abbia preso il sopravvento sul buon senso e l’oggettività della storia e dei fatti.
Così sulle frasi di Galantino ( le scuse ai non credenti ) intuisci e interpreti secondo quel quadro che tinge di nero ogni cosa di questo papato.
Sarà bene che almeno per ristabilire la verità su quanto ha detto Galantino,
ti vada ad ascoltare l’intervista che ha dato lo stesso vescovo ieri mattina
alla radio vaticana, in cui spiega ampiamente e senza equivoci il senso delle scuse ai non credenti e alle altre categorie ecclesiali e non.
Vai in pace.
Come qui suol dirsi, “quoto Sara” !
Buona domenica al “pianerottolo”.
Roberto 55
Dice Mons. Galantino: “Basta battaglie ideologiche. .. le battaglie ideologiche devono cedere il posto a una condivisione dal basso, che crei l’atmosfera giusta per dialogare senza complessi d’inferiorità”.
Avevo chiesto che fosse discusso il significato (per me oscuro) di queste frasi. Evidentemente per la maggioranza dei commentatori-vaticanisti-blogger il Galantino-pensiero è ormai roba da Minculpop, visto che ha cominciato a permeare ed influenzare tutta l’informazione cattolica “ufficiale”. Vedi Avvenire, con le aperture al Boy-scout cattolico Renzi ecc. Come pure è evidente che le voci, anche autorevoli, fuori dal coro, non trovano spazio sull’informazione “Galantinizzata”. Vedi, a titolo d’esempio, la Marcia per il Matrimonio tenuta il 19-06 a Washington, dove ha partecipato monsignor Salvatore Cordileone, arcivescovo di San Francisco, nonostante più di ottanta leader politici ed esponenti religiosi (di varie confessioni) gli avevano chiesto con una lettera pubblica di non partecipare – vedi: http://www.lanuovabq.it/it/articoli-negli-usa-ce-un-vescovo-cordileone-9518.htm, che è passata sotto assoluto silenzio.
..gli avessero chiesto… per l’esattezza grammaticale.
http://www.avvenire.it/Chiesa/Pagine/consiglio-episcopale-permanente-galantino-.aspx
Galantino si è già espresso su temi caldi, però dato che non ne parla 24 ore al giorno per voi è un pavido.
questo è farne battaglia ideologica, lo abbiamo già detto e ridetto.
“«Quanto ai valori non negoziabili non c’è alcun vuoto da colmare. Nella visione cattolica della morale tutto si tiene e i valori dell’etica individuale sono sempre in relazione con quelli dell’etica sociale. Chiunque capisce, ad esempio, che ’ecologia è un problema di scelte sociali, ma anche di comportamenti individuali. E temi sanitari toccano oggi certamente questioni nuove di morale soggettiva, ma rappresentano uno dei grandi capitoli della morale sociale. Ancora sui “valori non negoziabili”, di fronte allo spettacolo miserando della corruzione, mi sembra di grande rilievo culturale e morale l’intangibilità dei principi. Al di là delle formule più o meno efficaci, o interpretate in maniera più o meno riduttiva, resta il fatto che i
valori sono tali e non siamo certo noi, con le nostre strategie, a caricarli di più significati. “
AD USUM DISCEPOLO
http://www.news.va/it/news/mons-galantino-calabria-non-e-uguale-ndrangheta-ci
D. – Quali sono queste situazioni nelle quali lei, come vescovo di questa diocesi, si sente di chiedere scusa?
R. – La prima, secondo me, è chiedere scusa alle tante realtà delle persone povere, alle tante persone in difficoltà, alle tante persone che per un motivo o per un altro vivono veramente questa fatica di portare avanti le loro esistenze. Dall’altra, sicuramente sono i bambini ai quali non sempre assicuriamo un impegno di formazione, un impegno di educazione, di attenzione dovuta. Di sicuro, va chiesto scusa ai giovani per le tante volte in cui non riusciamo a sostenere le loro speranze, a sostenere i loro progetti. Poi, sicuramente, secondo me va chiesto scusa – e questo ha creato un po’ di polemica presso qualcuno, ma io voglio dirlo tranquillamente – anche ai non credenti e agli indifferenti. Ma non come l’ha interpretato qualcuno, qualche cosiddetto tradizionalista, cioè chiedere scusa perché siamo credenti: siamo felicissimi di essere credenti e orgogliosi di essere credenti. Quando io dico dobbiamo chiedere scusa ai non credenti è perché molte volte il nostro modo di vivere l’esperienza di fede non parla a queste persone, non convince queste persone. Quindi, chiedere scusa se molte volte viviamo un’esperienza religiosa ad uso e consumo nostro, ripeto, che non tocca i non credenti e non tocca gli indifferenti.
“Quando io dico dobbiamo chiedere scusa ai non credenti è perché molte volte il nostro modo di vivere l’esperienza di fede non parla a queste persone, non convince queste persone. ”
Quanto è vero questo! Tutti quei fedeli che, devotissimi nelle formalità, additano agli altri un modo di essere fedeli seguendo una ritualità di gesti ed atteggiamenti che, secondo loro, manifesterebbero la vera fede, respingono coloro che preferiscono il linguaggio del cuore a quello dell’ esteriorità.
Dio non guarda a come lo si adora, ma all’intimo della persona. E meno male che è così.
Quando qualcuno, parlando di questo Papa, mette in evidenza determinati gesti che non corrispondono, nel loro modo di vedere, agli atteggiamenti che abitudinariamente si sono sempre seguiti, non riesce a capire che non è questo il metro giusto per esprimere giudizi. La faciloneria che manifestano, va di pari passo con quella degli antichi farisei che Gesù rimproverava. A tantissimi anni di distanza ci sono ancora gli imitatori di quei farisei.
C’è da chiedersi con preoccupazione perché molti cristiani non abbiano imparato dal Vangelo.
E’ verissimo che ” molte volte il nostro modo di vivere l’esperienza di fede non parla a queste persone, non convince queste persone. ” Una volta tanto sono d’accordo con la Sig.a Marilisa. Non ho mai detto o pensato che sia la devozione formale che scade nel moralismo, nel giudizio su chi non la pensa come noi…. che “convince” i lontani. Certo che no. Anzi…. Ma uno dei problemi secondo me è: ci crediamo veramente che siamo chiamati, come popolo di Dio, ad evangelizzare i lontani ? (non uso la parola convincere, mi scusi Mons. Galantino, ma NON mi pare per niente adatta…). Questo è il problema! I cattolici che sono d’accordo con l’eterologa, col divorzio express, col matrimonio gay, ecc…. i cattolici “inevidenti” che caspita di testimonianza danno, che evangelizzazione fanno? Sono uguali agli altri! Altro che mettere la lampada sul lucerniere… Certo è che NON bisogna andare col bastone e GIUDICARE gli altri, ma aver misericordia per quei poveracci che credono che l’aborto sia una conquista della donna (sig) che il matrimonio gay sia giusto.. che tanto il disegno di Dio sull’uomo, sulla famiglia, sia una cosa sorpassata,vecchia… Aver misericordia perché noi abbiamo ricevuto (se lo abbiamo ricevuto) una PAROLA che ci ha salvato la vita, che ci ha dato la fede, ci ha dato la libertà di credere che è possibile amare una donna tutta la vita, essere aperti alla vita, non credere che un figlio in più o malato, ti uccide, ti rovina la vita, che il disegno di sulla famiglia è la verità…. Allora, se crediamo questo, possiamo andare ai lontani e dire: guarda che Dio ti ama, non vuole che resti schiacciato dalla paura, alza la testa, guarda il Cielo, non guardare il tuo ombelico, sii libero.
Cari ragazzi, studiate teologia
(Christoph Theobald)
http://www.avvenire.it/Cultura/Pagine/cari-ragazzi-studiate-teologia.aspx
il disegno di DIO sulla famiglia è la verità
“Cari ragazzi, studiate teologia ”
Non ditelo alla Spinelli,…(e l’ho pure votata!!)
La visita di Papa Francesco a Cassano all’Jonio
– Il commento di Luigi Accattoli
soldi, politici
http://www.youtube.com/watch?v=Xe6rSQkxmsI
i carcerati
http://www.youtube.com/watch?v=eV7gTW8p-mU&feature=youtu.be
Concordo con gli interventi di Gianrinaldo.
Sempre a proposito dell’onnipresente Mons. Galantino, segnalo l’intervento di Antonio Socci (anche se so poco gradito al pubblico del presente Blog…), il cui ragionamento mi pare non faccia una piega…
http://www.antoniosocci.com/2014/06/i-vescovi-pauperisti-come-galantino-che-spadroneggia-nella-cei-rinuncino-per-coerenza-allotto-per-mille/
Io quest’anno non darò più per la prima volta nella mia vita l’8 per mille alla Chiesa cattolica. E conosco molti che faranno come me.
finalmente Mons. Galantino potrà passare dalle parole ai fatti. non più dire semp0licemente vogliamo una chiesa povera ma ESSERE una Chiesa povera. vedremo come quando ci sarà da passare dalle parole ai fatti tutti questi
pauperisti radical-chic si comporteranno…
Invito tutti i cattolici che NON si sentono assolutamente rappresentati da questi vescovi pauperisti radical-chic a non dare più l’8 per mille
Mettiamoli alla prova: caro Mons. Galantino , fatti non parole!
Socci ha ragione. Il guaio è che qui, secondo me, molti credono di amare Bergoglio, ma in realtà quello che vogliono è proprio Galantino.
Ma è vero che la Sir ha 427 dipendenti? Mi sembra una cifra enorme e stento a crederci. Qualcuno ne sa di più?
“l’intervento di Antonio SoccI”
—-
A quando costui dedicherà un’indagine ed un articolo degno di un autorevole membro della comunità ecclesiale di CL, sull provenienza delle “provviste” del movimento e della grande Compagnia delle Opere, sponsorizzata e benedetta dal cardinalone milanese, suo datore di lavoro?.
facciamoci scrivere le riforme dalla Lagarde così è contento pure Politi su. Già non ce n’è abbastanza di austerity…
L’intervento di Nino (una maschera anche lui) è gratuitamente offensivo nei confronti:
– di un movimento ecclesiale
– di Antonio Socci
– del cardinale Scola
cioè di due persone e di un’associazione reali. Nel primo caso, per giunta, siamo ai limiti della calunnia.
Urge trattamento Gutierrez.
Chissà perché da parte di tanti “cattolici progressisti” (odio le etichette, ma su questo blog vedo molte volte appioppato a destra e a manca il termine “cattolici tradizionalisti”), c’è tanta acredine verso i movimenti ecclesiali (CL – OPUS DEI – CN – Rinnovamento…). Forse perché i loro appartenenti sono tra i pochi che cercano di seguire gli insegnamenti della Chiesa in tutti i campi e non sono quindi “inapparenti” inevidenti” come altri?
Mi unisco alla richiesta di Franti in merito al commento delle 12.06 di Nino.
Aggiungo che accusare platealmente – e con nome coperto – un movimento e un cardinale di maneggiare nel torbido per me è un comportamento grave, di irresponsabilità morale e penale… Il fatto poi che la sua identità sia coperta lo rende anche un comportamento vigliacco!
Prego Luigi Accattoli di non far mancare la sua voce.
Condivido la conclusione di Gianrinaldo: i movimenti sono invisi e considerati alla stregua di lobbies fondamentaliste, proprio perché sono tra le poche voci all’interno della Chiesa a insistere sull’obbedienza al Magistero e sulla testimonianza della propria identità cattolica. Come fanno a sopportarlo i sostenitori di un cattolicesimo “inevidente”, “inapparente” e sostanzialmente “annacquato”?
E’ proprio vero che gli estremi si toccano, Discepolo. Io e la mia famiglia da anni versiamo l’otto per mille ai Valdesi.
Gianrinaldo
dopo i fulgidi esempi del comportamento di Formigoni e soci in Lombardia dire che ” i loro appartenenti sono tra i pochi che cercano di seguire gli insegnamenti della Chiesa in tutti i campi ” fa ridere.
Gli estremi si toccano, in effetti c’è rimasta solo Marilisa a pensare che i tradizionalisti siano “obbedienti”.
Il guaio è che di fronte a gente che scrive (come Colafemmina): le supercazzole del monsignore con scappellamento a sinistra (http://www.fidesetforma.com/2014/05/16/supercazzole-monsignore/) si continua ad invocare come soluzione più libertà di pensiero e meno docilità….
A proposito:
http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/francesco-francis-francisco-34860/
Anche sostenitrice dei valdesi…
Sempre con l’approvazione di direttori spirituali e vescovi?
picchio 24 giugno 2014 @ 9:14
..ogni movimento/partito/gruppo//famiglia/chiesa…. ha le sue pecore nere…, ma chi siamo noi (tutti) per giudicare (vedi omelia Papa Francesco di ieri): ci sarà il giudizio di Dio e, prima, per qualcuno, anche il giudizio penale…..
Comunque, per tornare brevemente ai movimenti ecclesiali, è interessante notare come le critiche vengano equamente dai “cattolici progressisti” e dai “cattolici tradizionalisti”, magari per motivi diversi, ma mi sembra che sia un elemento a loro favore….
Mi sorprende comunque che siano state tollerate le gratuite e anonime accuse a Socci, CL e card Scola…..
federico
non ho mai nascosto nulla al mio direttore spirituale. Tantissimi, ma proprio tantissimi anni fa, ai primi anni di università, facevo parte del movimento dei focolari ed ero molto intransigente. Una volta andai a Messa con un mio amico che sapevo aveva regolari rapporti sessuali con la sua ragazza e anche lui fece la comunione. Quando ne parlai con il mio confessore, lui disse ” per qualcuno la confessione è un punto di partenza, per un altro un punto di arrivo, ogni anima è diversa dalle altre, ogni esperienza spirituale è diversa dalle altre “. Ecco Federico dovresti cominciare a riflettere su questa cosa, invece di continuare a dare patenti di cattolicità
Sara
questa, letta sull’articolo di Tornielli, mi sembra una cosa ottima:
“Francesco ha anche detto di aver voluto lui la chiusura dell’istituto teologico interno ai Francescani dell’Immacolata (STIM), facendo sì che i seminaristi studino nelle pontificie facoltà teologiche romane”
Ha detto un’altra cosa molto importante: ” Ha poi precisato che l’ortodossia viene garantita dalla Chiesa attraverso il successore di Pietro.”
Cioè è Francesco a garantire l’ortodossia non questi gruppetti semiscismatici.
Quindi sbaglia, e continuo a dirlo, chi contrappone ortodossia, dogmi e dottrina a Francesco, perchè lui stesso rappresenta l’ortodossia. (anche se trova parole molto più comprensibili degli “addetti ai lavori”)
Ricordo che «sovvenire alle necessità della Chiesa, contribuendo secondo le leggi e le usanze» è un precetto della chiesa e costituisce un obbligo morale per i fedeli.
Picchio, che – se è una persona reale e non un geniale personaggio flaubertiano, come io ancora vorrei sperare – è una poverina, farà quel che le pare, ma le cose stanno così.
(Per questo motivo, vorrei invitare discepolo, se è ancora in tempo, a recedere dalla sua pur comprensibile decisione: per stare meglio, pensi che col suo otto per mille alla chiesa cattolica “accumulerà carboni ardenti” sul capo di tutti quei galantini …)
Sara
vedo che Colafemmina e Mastino di papale papale hanno unito le forze, Galantino e papa Francesco li stanno proprio facendo uscire dai gangheri.
chi è che di fronte a gente che scrive cose come Colafemmina “continua ad invocare come soluzione più libertà di pensiero e meno docilità” ?
Vedi caro Luigi Franti che tu continui a sparare giudizi senza sapere un tubo di me.
Ho detto che non verso da anni l’otto per mille alla chiesa, perchè di quello si parlava, ho forse scritto che non sovvengo per nulla alle necessità della Chiesa? Dono denaro regolarmente alla mia parrocchia, oltre a regolari donazioni ad un ordine religioso missionario, e oltre al denaro dono tempo e servizio ( faccio da anni doposcuola ai ragazzi delle medie dell’oratorio).
Aspetto le tue scuse, Franti
Sara
infatti non capisco come qualcuno possa accusare papa Francesco di non essere ortodosso: non ha cambiato la dottrina di una virgola, ha solo una maniera diversa di esercitate il papato.
Ma la smetta! Lei è gonfia d’orgoglio e purtroppo i preti che ha trovato sulla sua strada non l’hanno corretta ma l’hanno assecondata. Lei si fa un cattolicesimo a sua misura: se il papa le è antipatico, smette di andare a messa (una cosa mostruosa, e lei ce la viene a dire qui, come se niente fosse, senza vergogna); quando si sposa, non accetta di farlo come i comuni cristiani, ma a modo suo, perché disprezza il matrimonio concordatario; se si tratta di sovvenire alle necessità della chiesa snobba il modo ordinario (“secondo le leggi e le usanze”) perché tanto lei fa molto di più e molto di meglio …
Se devo essere sincero, lei più che altro mi fa pena, perché è il prodotto di una mala educación pseudocattolica che purtroppo è moneta corrente nella chiesa di oggi.
E se posso permettermi un consiglio non richiesto (ma creda, dato per carità): cambi direttore spirituale e se ne cerchi uno che invece di darle ragione incominci a bastonarla.
Picchio intendevo dire che in questi anni (soprattutto sotto il pontificato di Benedetto XVI) questi gruppi si erano autoproclamati custodi dell’ortodossia per cui a molti è sembrato che avere meno ortodossia fosse il modo giusto per contrastarli.
Però in realtà ne hanno fatto spesso una caricatura, ieri in un certo senso lo ha chiarito lo stesso Francesco.
Franti
piantala tu di continuare a sparare giudizi, dall’alto della tua arroganza, sugli altri.Non rientro nel tuo stampino di piccolo cattolico fondamentalista? me ne farò una ragione.
Ma da che pulpito!
Proprio la più arrogante della compagnia, che spara giudizi lapidari ogni piè sospinto, si permette di scrivere certe cose a chi si azzarda a ricordarle che essere cattolici significa anche comportarsi da cattolici e dare una testimonianza coerente. Altrimenti siamo in un altro ambito, in una religione e in una morale soggettiva che non ha niente a che vedere con il Signore e con il cattolicesimo.
Lo “stampino di piccolo cattolico fondamentalista” (manca solo “borghese”!) è semplicemente la morale e il catechismo della Chiesa Cattolica: santificare le feste, accostarsi ai sacramenti (compreso il matrimonio), adorare Dio e non idolatrare se stessi. Il peccato dell’orgoglio è qui: cucirsi una religione su misura e scambiare se stessi per Dio.
Detto questo, il consiglio di Franti va bene per tutti: scegliamo direttori spirituali che sappiano dirci quando sbagliamo e non ci lascino illudere di saperne più di Gesù Cristo.
“scegliamo direttori spirituali che sappiano dirci quando sbagliamo e non ci lascino illudere di saperne più di Gesù Cristo.”
Mi permetto di dire che ognuno è libero di scegliersi i direttori spirituali che vuole. Non ho mai conosciuto alcun prete che abbia illuso qualcuno di “saperne più di Gesù Cristo.” E neanche qualcuno che avesse il vezzo di “bastonare”.
Trovo invece che sia quanto meno insolente suggerire la scelta del direttore spirituale conformandola al proprio punto di vista.
Esiste un limite della misura per tutto. O no?
Insolente fino a un certo punto, perché la signora argomenta spesso le discutibili scelte della sua vita vantando l’approvazione di direttori spirituali e alti prelati. Eviti di tirare in ballo tali sostenitori del suo soggettivissimo cattolicesimo ed eviterà suggerimenti nella scelta dei confessori.
Ad ogni modo qui non si tratta di “conformare” niente al “proprio punto di vista”, ma di cercare un confronto costruttivo con un direttore spirituale che sappia dire chiaramente (in questo senso “bastonare”) quando si sbaglia, senza timori di scoraggiare il figlio spirituale.
Il medico pietoso lascia infettare la piaga…
Il consiglio è buono e vale per tutti.
Caro Federico, tu e il sig.Franti siete liberi di fare i predicozzi ( sui direttori spirituali e su altro ancora) nelle vostre case e ai vostri familiari, non agli estranei. I quali, grandi e vaccinati come sono, sanno loro come devono comportarsi e quali scelte fare.
Oltre a tutto i vostri consigli partono da un errore di fondo: la vostra visione della Chiesa. E tanto basta per invalidarli.
Evitate di giudicare, per favore. Guardate in casa vostra, piuttosto.
E tu, Federico, lascia perdere “il medico pietoso” e la piaga degli altri.
Non è il caso di parlar di piaghe, meglio non parlarne…
federico e franti
Non siete voi a determinare se una terza persona che peraltro non conoscete si sta comportando da cattolica. Quindi scendete dal pulpito e smettete di giudicare gli altri. E’ esilarante che federico accusi me di ” sparare giudizi lapidari ogni piè sospinto” . E’ cosa che Federico fa continuamente…..
Sta cosa sta diventando stucchevole, vi do fastidio? dov’è il problema? non leggetemi più, come io farò con voi. Adios.
Nessun fastidio, si figuri: quando si può dare una mano, mettendo una buona parola che si spera sia d’aiuto, lo si fa volentieri.
Se si evitassero di scrivere eresie spacciandole per cattolicesimo, si eviterebbero reazioni, prese di distanza e commenti negativi.
La prossima volta ci si limiti a presentare il proprio pensiero presentandolo per quello che è (picchismo, tanto per dire) e si eviterà di bisticciare.
Le incomprensioni nascono dalla pretesa di chiamare cattolicesimo quello che non lo è, come anche di includere persino comportamenti e valori che contrastano apertamente con gli insegnamenti della Chiesa Cattolica.
Di fronte a certe assurdità è doveroso intervenire.
Non farlo sarebbe un’omissione.