Giovani amici sono eletti sindaci e anche un parente è tra loro. Nelle settimane della campagna per il voto ero venuto invocando lo Spirito Santo sui candidati e ora metto insieme le invocazioni che avevano accompagnato quelle giornate rumorose. Vedile al primo commento.
Oggi prego per i giovani sindaci
28 Comments
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Nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo.
Vieni Santo Spirito manda a noi dal cielo un raggio della tua luce.
Aiutaci ad avere in noi le parole e i sentimenti di Gesù
e a guardare con essi a quanti ieri o il 5 giugno
sono stati eletti a sindaci delle nostre città.
Manda un raggio della tua luce a tutti
ma in particolare agli eletti per la prima volta
e ai più giovani. Illumina l’entusiasmo
a servire la città che li ha fatti
uscire di casa e li ha portati nel mezzo di una tempesta
che forse già li preoccupa e che domani potrebbe spaventarli.
Aiutali a mantenere sveglio il coraggio
che gli hai donato, insegna loro l’umiltà
che è necessaria per occuparsi della vita pubblica
e per vedere le necessità dei cittadini.
Difendi i loro proponimenti dalle pressioni
del malaffare, delle mafie, dei falsi amici.
Vieni Padre dei poveri e guida i sindaci
a prendersi cura dei tuoi figli
a partire dai più tribolati. Amen
Affinché animati dallo Spirito di prudenza, fortezza, giustizia e carità trovino il coraggio e la forza per affrontare realtà che ha durezze talvolta invincibili. Sappiano con serietà e passione trasformare in senso cristiano tutti quei settori dell’ azione umana che sono sottratti all’ influenza della grazia di Cristo!
Perché comprendano che la politica si trasforma in cosa ‘brutta’ ogni volta che l’impegno, anziché essere diretto alla costruzione di una società equa nei suoi ordinamenti economini e umani, devia nell’individualismo e nella corruzione.
E infine preghiamo, perché provino sdegno per chi ha tollerato nel passato e tollera nel presente, in dimensioni ancora così vaste, il cancro della disoccupazione e della miseria . Che impegnino ogni risorsa nel porre fine a questa piaga.
” I poveri non sono una Eucaristia sociale , ma il documento vivente, doloroso, di una iniquità nella quale si intesse l’organismo sociale che li genera: sono il segno inequivocabile di uno squilibrio tremendo -il più grave fra gli squilibri umani dopo quello del peccato- insito nelle strutture del sistema economico e sociale del paese che li tollera”
Amen.
Amen.
Tuttavia, mi perdonerà Luigi se dissacro un po’ l’atmosfera solenne del momento…sarà lo choc elettorale che mi rende più cinico del solito?!
🙂
Non per minimizzare, ma i sindaci sono degli amministratori, non dei pastori dei cittadini.
Personalmente , non ci terrei ad avere dei sindaci-vescovi ( il che si tradurrebbe poi,nell’avere un premier/papa) , e mi inquieterebbe non poco sapere che l’Appendino ( ma pure il buon Pieeero) si prende cura di me , come figlio del Padre dei poveri….
Troverei già molto che si sapessero occupare , con giustizia, dell’amministrazione della cosa pubblica comunale…
🙂
Chiedo la venia del caso.
Credo che tutti i Sindaci eletti domenica abbisognino delle nostre preghiere: a maggior ragione, i Sindaci delle grandi città (Virginia Raggi e Beppe Sala, “in primis”), che si troveranno – a partire da subito – a dover affrontare enormi e complicati problemi.
A proposito di Beppe Sala, ho letto che nel suo primo, virtuale giorno da Sindaco s’è recato all’asilo di via Reni, nella periferica zona di “Città degli Studi”, ad incontrare quei bambini, e pranzare con loro: direi che è un buon inizio, che conforta la mia speranza che Sala potrà essere un buon Sindaco.
‘Notte a tutti !
Roberto Caligaris
Dissacrante e fuoriluogo considerare la politica e chi la gestisce un qualcosa di alieno dalla giustizia, un “luogo” farisaico in cui si spacchettano le istanze sociali, si parcellizza burocraticamente, tutto in conformità alle norme, senza alcun criterio relazionale rispetto alla “Verità” (nel senso evangelico, per come la intendo io). Certo: la politica non è da confondere con la fede. Ma senza carità verso l’ultimo non può esserci né politica né giustizia, caro Lorenzo. Un sindaco non si confronta con una giustizia astratta, ma con il grido di chi chiede giustizia, di chi cerca la casa, il lavoro, la risposta ai bisogni fondamentali che urlano e urgono! Ha a che fare con le attese della povera gente, con i suoi bisogni essenziali.
Non so lei dove vive e come vive, se ha mai fatto apostolato nelle borgate, tra la povera gente, se conosce la rabbia ruggente di chi si sente abbandonato dalla politica. Se ha mai avverito la tensione permanente che si respira in certi luoghi, l’alito che agita, abbrutisce, allontana anche evangelicamente ogni ideale di pace, ogni anelito alla soliderietà,alla cultura è devastante.
E dunque eviti di fare lo scettico blu e preghi, piuttosto, se non per i sindaci, ma almeno perché il Signore infonda nelle loro menti un’ idea di giustizia trasfigurata che buchi ogni astratta idea di giustizia farisaica….
Visitare un asilo non è indice di niente. E’ solo propaganda.
Lo hanno fatto tutti i dittatori, anche i più sanguinari…
Guardi, Leo: nessun apostolato.
“Nato ai bordi di periferia” avrebbe cantato Ramazzotti. Solo che io altroché nato: cresciuto e vissuto,fino a quattro anni fa. Parlo di decadi.
Quindi le conosco come le mie tasche.
E la” tensione permanente” è stata la mia aria abituale.
In piu’ , essendo di qua, mi sono cuccato la crisi storica definitiva di un settore, di un mondo, di un modo di vivere che sembrava , sempre qui, stabile e immutabile per sempre.
Quindi non faccio manco una piega.
A maggior ragione ribadisco che i sindaci, poveracci anche loro, non sono dei messia, e possono fare quello che possono. E’ già tanto se fanno quello che devono, possibilmente con competenza e onestà. Percé siano aiutati in questo, prego volentieri: per quel poco che possa valere la mia, di preghiera.
Non vedo perché dovrei pretendere da loro la ” giustizia trasfigurata”: NON sono dei missionari. Quella, piuttosto, potrei cercare di darmi da fare per perseguirla io nelle mie azioni personali e sociali.
,
Beh, ogni tanto una bella risata è quel che ci vuole -)))))))))))))) (è ovvio, Clo e Lorenzo, che non mi riferisco certo a voi).
Aggiungo che, mentre questa sera, ai Navigli, il popolo della Milano democratica festeggia la bella e meritata vittoria di Beppe Sala, proprio oggi si conclude ufficialmente il mandato quinquennale di Giuliano Pisapia come Sindaco di Milano: sono davvero felice di aver avuto l’opportunità di vivere a Milano proprio durante questi anni, e, dal mio – seppure parziale – angolo visuale, l’ho vista, appunto in questi anni, diventare una città migliore, che ha saputo andare e guardare avanti, senza, al tempo stesso, lasciare indietro nessuno; Milano, sempre in questi anni, è tornata al centro della scena nazionale, ha saputo, nei mesi dell’EXPO, offrire tutta sé stessa al mondo venuto a visitarla, ed è, in definitiva, diventata una città più generosa, più inclusiva, più solidale, più accogliente e, vorrei dire, persino più gentile.
Molti, moltissimi, ed inevitabilmente, sono i problemi e gli aspetti critici ancora sul tappeto, ma credo che Milano potrà continuare sulla strada giusta: per intanto, io ho trovato nell’impegno civile e nelle opere realizzate da Giuliano Pisapia e dai suoi collaboratori un motivo d’affetto in più verso la città che da quasi 6 anni mi ospita.
‘Notte a tutti.
Roberto Caligaris
Anche a me capita di andare a Milano per lavoro e ho dei parenti che vi abitano da decenni. Trovo che, al di là della propaganda e della retorica (di cui Roberto ci ha dato un chiaro esempio), Milano sotto la giunta Pisapia sia peggiorata.
Sono aumentate le tasse e le multe a fronte di servizi sempre peggiori e più scadenti. Quando piove interi quartieri si allagano, non c’è sicurezza e quando si arriva alla Stazione Centrale sembra di essere alla periferia di Tunisi o del Cairo. Naturalmente Milano ha molte risorse, umane e finanziarie, e resta una grande città, ma tanti problemi non sonon stati risolti e sono evidentemente peggiorati.
Sala ha vinto di misura mettendo insieme il diavolo e l’acqua santa e promettendo (in questo imitatore di Renzi) di tutto: vedremo cosa sarà capace di realizzare. Il sostegno di Cappato e di altre figure mi fanno pesagire il peggio…
Confermo: sotto Pisapia Milano non è migliorata affatto, anzi, il degrado è sotto gli occhi di tutti quelli che come me vivono a Milano da quarant’anni.
Ma il degrado comincia ben prima di Pisapia, enon è solo colpa di Pisapia, diciamo che Pisapia più che essere un cattivo sindaco non ha fatto nulla, ma anche la Moratti non ha fatto nulla.
su Sala poi stenderei un velo pietoso. andrà anche a visitare gli asili Nido, intanto però si è “dimeticato” di mettere nella denuncia dei redditi una lussuosa casa di sua proprietà a Sankt Moritz, e sull’EXPo ha truccato alla grande i “conti”per farli tornare, come sanno tutti . In campagna elettorale Umabero Veronesi ha comprato una intera pagina del Corriere per fare l’endorsement a Sala: e ora Sala da’ al l figlio di Veronesi un buon posto nella giunta.
insomma al di la’ della facciata se si vuole vedere le cose come stanno c’è solo da dire: da un po’ di anni a questa parte i sindaci di Milano sono di male in peggio, dalla padella nella brace …
Secondo la ricostruzione di Federico, ” Sala ha vinto di misura mettendo insieme il diavolo e l’acqua santa e promettendo (in questo imitatore di Renzi) di tutto: vedremo cosa sarà capace di realizzare. Il sostegno di Cappato e di altre figure mi fanno pesagire il peggio….
Ne devo dedurre che ovunque si ripete lo stesso schema?
Perché anche a Torino si sono messi insieme oves et boves.
Non tanto per far vincere l’Appendino, quanto pur di sbattere via Fassino .
( mio sondaggio personale, validità scientifica zero, ma molto divertente. Ho chiesto agli elettori della Appendino: avreste votato qualsiasi altro candidato M5S, la risposta immediata è stata : sì!!!)
Anche qui la Chiarotta ha promesso mari&monti, solleticando l’egoismo di tutti i singoli interessi di pancia della società, senza tralasciarne nessuno, non importa se fossero NO TAV o borgheziani…..mo’ bisognerà vedere come coniugarli insieme. La primissima impressione è che si mandino rapidamente in soffitta le promesse, che è una tattica consolidata …ma bisogna vedere se gli improvvisati supporters che l’hanno portata trionfalmente in municipio ci staranno a farsi dimenticare come se niente fosse…..
Lorenzo,
è evidente che non hai capito cosa è stato il voto di protesta e di richiesta di cambiamento di domenica scorsa. Persino la Ferilli, intervistata ieri sera da Floris, ha capito che questa volta bisognava proprio cambiare, al di là delle appartenenze ideologiche.
L’unica “ricostruzione” sensata è questa.
Io non sono certo un esperto di spessore pari al tuo e a quello della Ferilli, ma vivo immerso nella realtà (quella che sfugge ad un premier troppo occupato dalla propaganda e dalle pressioni di banchieri e petrolieri) e avevo capito che il vento stava cambiando perchè gli italiani sono delusi ed esasperati da questo governo Renzi-Verdini.
E lo stesso vento, salvo sorprese, travolgerà il referendum con una valanga di convintissimi e democraticissimi NO.
Wuuuuu….wuuuuuuuu…. wuuuuuuu…..
Questo è il vento che stava cambiando, che ci ha portato come novelle Mary Poppins le sindachesse Raggi und Appendino, e che si sta organizzando in buferone per travolgere il referendum costituzionale.
🙂 🙂 🙂
Nel suo zelo di venire al ” redderationem” , Fede raggiunge delle vette quasi liriche!!
Una precisazione & una domanda.
La precisazione è che anch’io, sai Fede, al pari tuo ” vivo immerso nella realtà” e sono totalmente alieno dalla propaganda&pressioni di banchieri/petrolieri e omosex- questa te l’eri dimenticata, ma l’avevi sparata al giro prima….
La domanda è: lietissimo di essere appaiato, purtroppo solo in un commento, alla Ferilli, ma che c’azzecca la paciosa Sabrina?
🙂
A proposito di venti che stanno cambiando,segnalo a Federico di prestare attenzione a eventuali riposizionamenti che sembrano improvvisamente incrinare il campo a lui caro se non sbaglio, cioè quello del Popolo della famiglia. a proposito proprio del referendum e del no in chiave antirenziana. Senti mo’ cosa ti scrive oggi il prodeAdinolfiallecrociate su La Croce:
“Il movimento ( nato dal Family day) ha misurato una sua sostanziale insipienza politica che si conferma oggi con la scelta di giocare tutta la partita in funzione antirenziana trasformato il comitato Difendiamo i nostri figli nel Comitato del No al referendum. Quegli stessi esponenti che hanno contestato al Popolo della Famiglia la scelta di diventare soggetto politico, lavorando quasi ossessivamente affinché il progetto non decollasse, si fanno soggetto politico nella maniera più politicamente cretina che possa essere immaginata: giocandosi tutto sul referendum del 2 ottobre ”
e poi spiega:
“se fosse pure vinto dal fronte a cui si sono aggregati, produrrebbe semplicemente la vittoria dell’area politica grillina che in materia di gender e principi non negoziabili ha un livello di oltranzismo che fa impallidire le posizioni del Partito democratico. In aula al Senato e alla Camera, nel corso della campagna elettorale per le amministrative, oltre che durante il dibattito sul ddl Cirinnà, i pentastellati hanno fatto mettere a verbale di essere a favore in maniera spinta di: matrimonio gay, adozioni gay, eutanasia, matrimonio multiplo per i poliamori, matrimonio interspecie, droga libera, attacco ai “privilegi fiscali del Vaticano”, cancellazione dell’otto per mille, divieto assoluto di finanziamento degli istituti non statali in articolari cattolici, rimozione dei crocifissi dai tribunali e dalle scuole e da tutti i luoghi statali. comunali e regionali, sì ai corsi gender nelle scuole e a leggi che facilitino l’accesso al cambio dei documenti per i transessuali anche in assenza di operazione chirurgica. Beppe Grillo irride platealmente la eucaristia e si fa riprendere in una finta “camminata sulle acque” atteggiandosi a Gesù.”
E arriva a dire:
“Non mi iscrivo dunque alla gara per abbattere Renzi e consegnare il Paese a Grillo. ”
wuuuuuuu……wuuuuuuuuu…..wuuuuuuuuuuuu…..
ci sarà un’eco?!
🙂 🙂 🙂
A differenza tua, Lorenzo, io non voterò al referendum obbedendo alle indicazioni di un leader o di un partito. Guarderò e approfondirò nel merito le riforme costituzionali approvate dalla maggioranza renziana-verdiniana.
Finora sono assolutamente convinto del NO, perchè ritengo che peggiorino, nel merito, la costituzione e perchè ritengo pericoloso il combinato legge elettorale-riforme costituzionali specie nell’evbentualità che un partito che raccolga sì e no il 20% dei voti (magari con l’astensione di domenica scorsa al 50%) possa diventare padrone assoluto del Parlamento, della Presidenza della Repubblica e CSM. I contro superano di gran lunga i pro e pertanto, al momento, sono orientato al no.
Inoltre, francamente, non credo proprio che Renzi sia meno peggio di Grillo.
In questi due anni ne ha fatte di tutti i colori.
Ha avuto la sua occasione e probabilmente l’ha sprecata.
Quando si occupa il potere così a lungo (e in modo così invasivo, prendendosi tutte le poltrone e gli spazi possibili) non ci si può più presentare come il nuovo o proporre il cambiamento: ormai Renzi è il vecchio che deve essere rottamato, il potente che si vuole cambiare.
Grillo non mi è mai piaciuto e non voterei mai il mov5stelle al primo turno. Se però arriva al ballottagio, io personalmente mi sentirei di prendere in considerazione di votarlo: dipende chi è l’alternativa. Ai ballottaggi si sceglie necessariamente tra due sole proposte: la migliore o la meno peggiore. Anche per questa ragione a me l’italicum non piace e sono più favorevole ad una legge che preveda un solo turno.
A voi elettori del PD sembrerà forse che il Governo Renzi rappresenti il meglio in assoluto, ma molti italiani la pensano diversamente e sono disposti a provare a cambiare.
Bene Federico, vedo che anche tu stai riposizionando le tue motivazioni di voto al referendum, lasciando nel cassetto quel ” ce ne ricorderemo, Renzi!” che avevi illustrato in precedenza, riferito naturalmente alla legge sulle Unioni Civili.
🙂
Quello che non riposizioni vedo che è la scarsa considerazione di chi vota in modo diverso da te: per definzione tua, costui si esprime,pensa e decide( nei rari casi in cui puo’ farlo votando) prono ai disegni e ai diktat provenienti dal suo personale tirannino, cui si è votato anima & corpo.E, per la proprietà transitiva che riguarda ogni ragionamento, anche i tuoi, visto che il tirannino è del PD, e il PD ha per tua definizione venduto l’anima al diavolo, la conclusione è evidentissima….
🙂
Ma questa ricostruzione che ti piace molto, è completamente campata per aria. Io voterò al referendum, come ho votato alle elezioni, in modo liberissimo, personale ,convinto e determinato. Esattamente come te, e come tutti.E poiché non sono una mela che, paf, puo’ essere tagliata in due, di qua il cattolico, di là Lorenzo Cuffini ( idem con patate per te ) tengo a precisarti con grande chiarezza ancora una volta che io mi esprimo a favore delle Unioni Civili, ho votato PD e il suo candidato alle ultime elezioni e voterò sì al referendum , serenamente DA CATTOLICO.
Occhio: non NONOSTANTE io sia CATTOLICO.
DA CATTOLICO.
Che è tutta un’altra cosa.
E, nonostante tu non te ne dia pace, questa realtà si riproduce, grosso modo, in una metà della cattolicita italiana almeno….
🙂
Come già scritto non ha senso dire “da cattolico” quando si discute di posizioni distanti dalla dottrina sociale della Chiesa.
In un contesto di relativismo chiunque può dire “sono cattolico” e poi fare e dire quello che vuole, ma il cattolicesimo non può cedere al relativismo: c’è una Verità e c’è un riferimento certo, quando non lo si voglia bellamente ignorare per PROPRIO COMODO (cioè per non fare la fatica di essere coerenti e di convertirsi).
Chi deifica se stesso decide qual è la verità e può anche stabilire che le unioni omosex sono compatibili con il Vangelo.
Me se si deifica se stessi non si è cattolici.
Fa’ come ti pare ma non dire cose che non stanno ne’ in Cielo ne’ in terra.
Quanto al resto, cioè al referendum, non mi sono affatto “riposizionato”.
Non mi dimenticherò mai le malefatte di Renzi e non vedo l’ora che, a seguito di una valanga di NO, dia le meritate dimissioni.
(Anche se, ritenendo Renzi un bugiardo, non credo che si dimetterà).
Semplicemente volevo sottolineare che, oltre che per opposizione a Renzi, la mia convinta scelta per il NO è motivata anche nel merito del testo delle riforme costituzionali.
La campagna referendaria è appena iniziata, ma al momento i favorevoli al SI hanno presentato solo slogan generici e poco convincenti. Vedremo se riusciranno a convincermi nei prossimi mesi…
Caro Fede, sei veramente impagabile.
In primis, credo che, come per tutti gli altri, senza nemmeno un pelo di meno, non ti basterà la vita intera per portare a termine la fatica di CERCARE di essere coerente e di convertire te stesso.
Dèdicati dunque con lo stesso zelo a questo, invece di speperonare sulle eventuali conversioni e coerenze di altri.
In secundis, visto che ti piace molto travestirti da Giovanni il Battista e smoraleggiare in campo politico, ti esorterei a risolvere i problemi di compatibilità tra le tue rispettabilissime scelte e la abusata da te dottrina sociale della Chiesa, in particolare sull’appoggio manifestato a forze quali la Lega, Salvini, e compagnia a briscola.
Non che a me freghi una oncia, ma il relativismo di cui tu ti sbronzi costantemente vale in tutti i sensi, e , ammesso che abbia un senso parlarne in politica ( cosa che a me pare una tavanata galattica), tu ne sei profondamente, definitivamente contagiato e diffusore primario.
Quando avrai risolto questi problemini non di poco conto, magari ne riparliamo…..
Se invece vuoi discutere di politica, quando vuoi, amico mio.
” Le leggi civili sono principi strutturanti della vita dell’uomo in seno alla società, per il bene o per il male. Esse « svolgono un ruolo molto importante e talvolta determinante nel promuovere una mentalità e un costume ». Le forme di vita e i modelli in esse espresse non solo configurano esternamente la vita sociale, bensì tendono a modificare nelle nuove generazioni la comprensione e la valutazione dei comportamenti. La legalizzazione delle unioni omosessuali sarebbe destinata perciò a causare l’oscuramento della percezione di alcuni valori morali fondamentali e la svalutazione dell’istituzione matrimoniale”. (CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE, CONSIDERAZIONI CIRCA I PROGETTI DI RICONOSCIMENTO LEGALE DELLE UNIONI TRA PERSONE OMOSESSUALI, Prefetto Card. Joseph Ratzinger, approvato dal Sommo Pontefice Giovanni Paolo II, 3 giugno 2003)
Credo che converrai, amico Lorenzo, che la politica è anche questo: passione, impegno civile e slancio ideale, abbinati alla capacità di tradurre le proprie idee in soluzioni realistiche e praticabili, anche – perché no ? – a costo (uso una parola “brutta”, ma che, di per sè, brutta non è) di qualche compromesso.
E’ ciò, appunto, che ha dimostrato, in questi ultimi 5 anni Giuliano Pisapia, ciò che gli ha consentito di raggiungere i risultati che gli sono stati generalmente riconosciuti, ciò che gli è valso l’apprezzamento dei milanesi, e ciò, in definitiva, che ha sortito la vittoria di Beppe Sala, che molti milanesi hanno visto come il più naturale continuatore della buona amministrazione di Pisapia.
‘NOTTE !
Roberto Caligaris
Non solo, caro Roberto, il ” compromesso” NON è una brutta parola, ma è una OTTIMA parola, in politica.
Do ci scampi dai “politici di principio” e basta: generalmente, fanno grandi disastri con pessimi risultati.
Ma per un cattolico accettare un “compromesso” significa venire a patti con il diavolo. E’ già difficile resistere alle tentazioni, figuriamoci poi se dichiariamo apertamente che non ci sono principi non negoziabili…
Quanto a Pisapia, se fosse stato così “generalmente” apprezzato, avrebbe potuto ricandidarsi, no?
Dipende:
a) se il cattolico è in politica
b) se ci sta per fare il lobbista ( ol referente politico della chiesa cattolica) o per fare politica vera.
Certo, Lorenzo: politica è confronto, a volte incontro, spesso terreno di mediazione tra diverse proposte; purtroppo (ed è quel cui tu correttamente ti riferisci in quest’ultimo tuo intervento), in questi ultimi decenni v’è chi, sedicente cattolico, ha interpretato la propria attività politica, appunto, in senso, come dici tu, “lobbistico”.
Ciao !
Roberto Caligaris
Non è questione di lobby ma di coerenza.
Evangelicamente gli alberi si riconoscono dai frutti: quando si sono “mollati” i valori non negoziabili che frutti abbiamo avuto? Una rappresentanza politica sempre più laicista e anticlericale.
Quale confronto/incontro/mediazione c’è stato sul divorzio breve, strepchild adoption e fecondazione assistita?