Oggi dalle 16.00 alle 18.00 sarò a TV2000 per il Papa all’apertura dell’assemblea dei vescovi italiani. Mi vado preparando rileggendo qualche suo ultimo messaggio alla Chiesa italiana. In particolare la conversazione che ebbe il 9 maggio a San Giovanni con il convegno della diocesi di Roma, carica di provocazioni. Nei commenti ne richiamo qualche passo che allora non ripresi qui nel blog: Francesco è un vulcano e non riesco a tenergli dietro come vorrei.
Oggi pomeriggio sono a TV2000 per il Papa alla Cei
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Il Vangelo è una dottrina squilibrata. Francesco alla diocesi di Roma 1. La prima tentazione che può venire dopo avere ascoltato tante difficoltà [il Papa parlava dopo tre “testimonianze”] è: “No no, dobbiamo risistemare la città, risistemare la diocesi, mettere tutto a posto, mettere ordine” […]. Questo significa addomesticare le cose, ma […] non si tratta di “risistemare”. Abbiamo sentito [negli interventi] gli squilibri della città, lo squilibrio dei giovani, degli anziani, delle famiglie… Lo squilibrio dei rapporti con i figli… Oggi siamo stati chiamati a reggere lo squilibrio. Noi non possiamo fare qualcosa di buono, di evangelico se abbiamo paura dello squilibrio. Dobbiamo prendere lo squilibrio tra le mani: questo è quello che il Signore ci dice, perché il Vangelo – credo che mi capirete – è una dottrina “squilibrata”. Prendete le Beatitudini: meritano il premio Nobel dello squilibrio! Il Vangelo è così.
Lo Spirito Santo dà un calcio al tavolo. Francesco alla diocesi di Roma 2. Quella del funzionalismo è una nuova colonizzazione ideologica che cerca di convincere che il Vangelo è una saggezza, è una dottrina, ma non è un annuncio, non è un kerygma. E tanti lasciano il kerygma, inventano sinodi e contro-sinodi… che in realtà non sono sinodi, sono “risistemazioni”. Perché? Perché per essere un sinodo – e questo vale anche per voi [come assemblea diocesana] – ci vuole lo Spirito Santo; e lo Spirito Santo dà un calcio al tavolo, lo butta e rincomincia daccapo. Chiediamo al Signore la grazia di non cadere in una diocesi funzionalista.
Evangelii Gaudium e Firenze. Francesco alla diocesi di Roma 3. Richiamerò qualche passaggio del discorso che ho fatto alla Chiesa italiana a Firenze [10 novembre 2015], che è proprio lo stile della nostra Chiesa. “Che bello, quel discorso! Ah, il Papa ha parlato bene, ha indicato bene la strada”, e dagli con l’incenso… Ma oggi, se io domandassi: “Ditemi qualcosa del discorso di Firenze” – “Eh, sì, non ricordo…”. Sparito. È entrato nell’alambicco delle distillazioni intellettuali ed è finito senza forza, come un ricordo. Riprendiamo il discorso di Firenze che, con la Evangelii gaudium, è il piano per la Chiesa in Italia ed è il piano per questa Chiesa di Roma.
Krajewski è un po’ diavoletto. Francesco alla diocesi di Roma 4. Tutti noi abbiamo visto parrocchie che hanno fatto scelte sul serio, sotto l’ispirazione dello Spirito, e tanti fedeli che andavano lì si sono allontanati perché “ah, questo parroco è troppo esigente, anche un po’ comunista”, e la gente se ne va. E se il vescovo non è coraggioso, chiama il prete e gli dice: “Non esagerare, sai, un po’ di equilibrio…”. Ma lo Spirito Santo non capisce l’equilibrio […]
Oggi, nell’incontro con i Rom, ho trovato suor Geneviève, che da 50 anni vive tra loro, anche con i circensi del luna park, in una roulotte. Semplice: prega, sorride, accarezza, fa del bene con le Beatitudini […].
Il Cardinale Krajewski, che è un po’ “diavoletto” […].
Per non scandalizzare […]: “Vatte a butta’ ner Tevere” […].
Come avete ricordato, ci sono in tanti quartieri di Roma guerre tra poveri, discriminazioni, xenofobia e anche razzismo. Oggi ho incontrato in Vaticano cinquecento Rom e ho sentito cose dolorose. State attenti, perché il fenomeno culturale mondiale, diciamo almeno europeo, dei populismi cresce seminando paura.
Così mi preparo alla diretta. Non ho indiscezioni su che dirà il Papa ai vescovi: l’ascolterò in diretta. Mi preparo a commentarlo ruminando queste sue parole sorgive.
Caro Luigi, qualcuno ha detto che il Vangelo è squilibrato. A volte però lo squilibra chi lo legge. Ne è una dimostrazione il tuo articolo pubblicato su “La Lettura” #390 del Corsera, intitolato “I SANTI ASSASSINI – Sono molti, nel calendario cristiano, i personaggi canonizzati dopo avere ucciso (proprio per avere ucciso), anche se sono rari i killer in senso moderno. Si tratta soprattutto di patriarchi, re e imperatori, papi e predicatori, ecc.” Tutti quei morti e quegli assassini sono stati la conseguenza di una passata e squilibrata lettura del Vangelo. Ma adesso i tempi, grazie a Dio, sono cambiati. Però ci sono i musulmani che leggono in modo squilibrato il loro Corano e a volte ne facciamo le spese noi cristiani, come già successo. Di questa situazione musulmana è la prova l’altro articolo de La Lettura, quasi un controcanto all’articolo tuo, difatti è dedicato ai “FRATELLI (coltelli) musulmani” con riferimento ai tre violenti focolai musulmani aperti in Siria, Yemen e Libia”.
Io ho un libro di Alberto Maggi teologo, biblista cattolico e religioso dell’Ordine dei Servi di Maria italiano. Il libro si intitola “Come leggere il Vangelo e non perdere la fede”. E’ un libro che insegna la lettura dei Vangeli che sono scritti in greco e sono espressioni di una cultura semitica che preferisce usare immagini piuttosto che concetti. Per questo non sono facilmente comprensibili al lettore odierno che si trova di fronte a narrazioni apparentemente contrarie ad ogni logica razionale. E allora l’interrogativo è questo: è possibile un approccio alla Sacra Scrittura nel quale oltre ai Lumi dello Spirito Santo, indispensabili, si possa ricorrere pure a quelli, altrettanto necessari, del buon senso? Secondo me è necessario anche il buon senso. Ma il buon senso in questo caso deve attingere a un’attenta traduzione del testo scritturale, accompagnata dal suo inserimento nell’ambiente giudaico, affinché si possa scoprire l’attualità della sorprendente ricchezza della Buona Notizia di GESU’.
Caro Luigi, a me piace molto cercare e per questo leggo pure molto. Ma dimmi se esagero nel costringere a leggere me i tuoi visitatori. Vedrò di limitarmi… Un bel saluto, sotto la pioggerellina milanese…