Visitatori belli nella giornata di oggi, 20 novembre, non potevo moderare i commenti per essere io prima in viaggio e poi impegnato in un convegno, ad Ancona, del quale do il titolo e una battuta nei primi commenti. Ma da domani torna la nota disciplina. Non stateve a fa’ idee: era solo una vacanza.
Oggi nel blog è stata vacanza: domani torna la dura legge
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Ho imparato. Oggi ero coordinatore di un convegno promosso dal Consiglio Regionale delle Marche su “Don Lorenzo Milani e Maria Montessori: per una società amica dell’infanzia”. Vi chiederete che c’entro io con un tale argomento: nulla. Ma ci sono circostanze che obbligano, magari perché sei nato a venti chilometri da dove si tiene il convegno, che aveva una motivazione istituzionale contingente, cadendo ieri la “Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”. Tra i relatori del convegno c’erano Giancarlo Galeazzi, Federico Ruozzi, Pacifico Cristofanelli, Rita Scocchera, Anna Maria Ferrati Scocchera (straordinaria formatrice montessoriana di 85 anni). Ho imparato qualcosa sia su don Milani sia soprattutto sulla Montessori che conoscevo di meno.
Potenza dell’alfabeto e delle parole. Don Lorenzo Milani e Maria Montessori sono due figure straordinariamente contrastanti, che è straordinario già solo ricordarle insieme: a 50 anni dalla morte dell’uno e a 65 dalla morte dell’altra. Tuttavia due figure accomunate dalla passione educativa e dalla capacità di vedere la formazione scolastica in una prospettiva globale, umanistica e sociale a un tempo, non settoriale e specialistica. Se poi vogliamo stringere in due motti ciò che li raccorda, possiamo scegliere per la Montessori l’espressione “potenza dell’alfabeto” e per don Milani “potere delle parole”: così ho detto ad apertura del convegno.
http://www.ambitofano.it/uploads/media/Locandina_pomeriggio.pdf
Stimato Luigi, a proposito della potenza dell’alfabeto, con le cui lettere le parole sono composte…
“La società umana, il mondo, l’uomo nella sua interezza stanno dentro l’alfabeto… L’alfabeto è una sorgente”.
Lo ha affremato, qualche secolo addietro, Victor Hugo, che, per quello che ha scritto, da quella sorgente ha attinto abbondantemente, appunto, per scrivere e mettere insieme un’infinità di parole, creando capolavori letterari…
Un caro saluto.
Ovviamente “affermato” non “affremato”… Con l’alfabeto non si può fare quello che si vuole… 🙂