Oggi a Vigevano viene proclamato beato con il titolo di martire Teresio Olivelli: comasco di 34 anni, già filofascista e volontario in guerra, poi internato in Germania e successivamente partigiano, fondatore del giornale clandestino “Il Ribelle”: muore nel lager di Hersbruck il 17 gennaio 1945, massacrato da un sorvegliante che lo sorprende a soccorrere un compagno malato. Nei commenti la mia lode e il link a un profilo che ne scrissi nel 2000. Nonché un festoso richiamo ai martiri italiani deli ultimi decenni.
Oggi beato Teresio Olivelli ribelle e martire “per amore”
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Olivelli è l’autore della Preghiera del ribelle, che ne ha fatto un riferimento ideale di gran parte dei cattolici che hanno combattuto contro l’occupazione tedesca: Signore che fra gli uomini drizzasti la Tua Croce segno di contraddizione, che predicasti e soffristi la rivolta dello spirito contro le perfidie e gli interessi dei dominanti, la sordità inerte della massa, a noi oppressi da un giogo numeroso e crudele, che in noi e prima di noi ha calpestato Te fonte di libere vite, dà la forza della ribellione. Per l’intera preghiera e le notizie necessarie a intenderla, vai a questo mio profilo, già apparso nel 2000 nel volume San Paolo “Nuovi martiri”:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/cerco-fatti-di-vangelo/nuovi-martiri/e-martiri-della-dignita-delluomo/teresio-olivelli-ascolta-la-preghiera-di-noi-ribelli-per-amore/
Undici palme. Tanti sono ormai i martiri italiani del nostro tempo riconosciuti dalla Chiesa e proclamati beati. Li elenco in ordine di proclamazione: Antonia Mesina (1987), Pierina Morosini (1989), Teresa Bracco (1998), Giuseppe Puglisi (2013), Rolando Rivi (2013), Odoardo Focherini (2013), Giuseppe Girotti (2014), Mario Borzaga (2016), Josep Mayr Nusser (2017), Leonella Sgorbati (2017), Teresio Olivelli (2018). Spero di non aver dimenticato nessuno: di tutti ho parlato nel blog e puoi trovarne i profili nel capitolo 1 “Nuovi martiri” della pagina “Cerco fatti di Vangelo” elencata sotto la mia foto. Grande è la mia festa per questa fioritura di testimoni eroici della fede cristiana. A essa invito i visitatori.
Nel bresciano, nella generazione cattolica che ha vissuto la Resistenza nelle Fiamme Verdi, Teresio Olivelli e’ sempre stato ricordato come un martire e la sua preghiera viene ancora letta al termine della Messa celebrata in memoria delle vittime del nazifascismo. E fa sempre un certo effetto sentirla oggi ma con la mente rivolta a quegli anni, a quei giovani dai grandi ideali.
“Avvenire” di oggi:
Vigevano. Teresio Olivelli, il «difensore dei poveri» è beato
https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/teresio-olivelli-beato-il-difensore-dei-poveri
Visitatore sagace manda questa foto [da Giovanni Bellini, Presentazione al Tempio] accompagnata da una didascalia smascherante: “Il giornalista Luigi Accattoli sorpreso sul fatto dalla telecamera (appena rubata la candela) nel giorno della Candelora”. Da me interrogato sulla verosimile mia identificazione nel tipo che figura al centro della foto, dietro al Bambino, il mittente burlone – che non ama essere nominato – ha così risposto: Che ne dice? E’ da un po’ di tempo che lo guardo e mi sembra tutto Luigi Accattoli. Ma qui attorno a me non ho esperti di fisionomia a cui chiedere (per la gente di qui, infatti, tutti gli occidentali si somigliano). Stessa barba (della foto del blog), stesso occhio indagatore un po’ arrossato per le troppe ore passate davanti al computer. Forse viso leggermente più in carne del reale. Ma potrebbe essere un effetto di chiaroscuro. Poi anche lui stesso ci dice che quel giorno c’era. Ora due indizi e una confessione spontanea, non richiesta, potrebbero costituire una prova (per gli americani un’evidenza). Anche il secondo personaggio da destra sembra tenerlo d’occhio e farsi qualche domanda. Le due signore velate a sinistra stanno dicendo tra loro qualcosa ma non si sente bene. In ogni caso una bellissima opera d’arte, molto più bella di quella assai simile del Mantegna, dove Accattoli non compare.
Qui l’articolo dell’Osservatore Romano.
http://www.osservatoreromano.va/it/news/non-posso-lasciarli-soli
Credo che uno de miei primi contatti con la storia di Teresio Olivelli avvenne al liceo, nel periodo della contestazione, quando l’insegnante di religione, padre Giulio Cittadini, oratoriano, ci lesse la preghiera del ribelle per amore, gia’ vedendo il germe della violenza crescere nella rivolta dei giovani. Un invito alla protesta non violenta, per amore…
Il cardinale Amato: “Teresio Olivelli perseguitato perché cristiano, succede ancora oggi in oltre 50 Paesi”. Mons. Gervasoni: “I giovani sono i suoi eredi, li invito a non chiudersi in loro stessi”
http://www.vigevano24.it/2018/02/03/leggi-notizia/argomenti/attualita-11/articolo/teresio-olivelli-e-beato-oltre-3000-persone-alla-cerimonia-al-palasport-di-vigevano.html