La guerra all’Iraq e i fallimenti delle banche hanno eletto Barak Obama ma io sono contento perchè un giovane uomo nero entra alla Casa Bianca e lo vedo come un segno dei giorni che viviamo.
Obama come segno dei giorni che viviamo
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Segno dei tempi… segno di cambiamento…
esigenze di cambiamento erano nell’aria…
Un ragazzo, durante una condivisione di gruppo sull’importanza dei valori, una settimana fa, ha citato una frase di Talete che fa riflettere, indiscutibilmente vera, adattabile ad ogni situazione:
“Il tempo svela ogni cosa”.
Oltre i colori e le varie ideologie che ognuno può appoggiare (ma su cui non ci si deve mai arroccare!), credo che un po’ di aria fresca faccia bene… questo “giovane uomo nero” la sta portando…
ma noi… “possiamo”?
noi?
NOOOOOOOOOO
scherzi?
Siamo in Italiaaaaaaa,
e poi siamo a Romaaaaaa,
e poi siamo attaccati al Vaticanoooooo
Toglietelo dalla testa.
Noi, no!
Il presidente di una potenza politica che ha 47 anni!!!!
Se penso ai nostri presidenti con età media di 70 anni!!!! L’Italia ha quello che chiede, almeno nella sua maggioranza (di quelli che hanno votato e di quelli che non vanno a votare)
Interessante che l’età media dei governanti europei sia vicina a quella del presidente degli USA,
eccetto l’Italia !!!!!!!!
Ma la prima pagina di Libero di ieri e di oggi?
Sono UGUALI al Manifesto che tanto sbeffeggiano.
Stamani ho seguito in diretta l’evento e vedendo quelle folle e poi ascoltando Mc Cain e Obama, mi è tornata alla mente un frase che mi disse anni fà a New York il direttore dell’Alitalia, un italo americano di seconda generazione, per spiegarmi la differenza tra gli USA e l’Italia: voi siete un paese di solisti, noi una grande orchestra.
Auguri al nuovo presidente, naturalmente. Ho l’impressione che sia un personaggio cinico e spregiudicato, il che in linea di massima è una buona cosa per un politico. Quindi speriamo tutti che faccia bene il suo lavoro.
Però … pas trop de zèle, per cortesia: com’è che dice la Bibbia? “maledetto l’uomo che confida nell’uomo” … non mettiamo troppe speranze nell’uomo “che la Provvidenza ci ha fatto incontrare”.
a proposito del “sano cinismo” di Leonardo (che ha ovviamente del vero, da valutare), annoto che secondo un cronista che ho ascoltato, di fronte a una folla osannante di sostenitori del “taumaturgo” Obama, egli abbia detto: “Non sono mica nato in una mangiatoia!”.
Ora, a me la battuta – diciamo almeno la sapiente (abile) autoironia – fa ridere soddisfatto. Dai noi abbiamo quelli che si sono definiti “unto del signore”… e quelli che si confondono davvero tra “l’unto” e “l’Unto”. Senza offesa.
Lo stesso Mc Cain comunque mi sembra di un altro livello.
“Siamo in Italiaaaaaaa,
e poi siamo a Romaaaaaa,
e poi siamo attaccati al Vaticanoooooo”
Che vuoi farci, caro Matteo? Ogni popolo, proprio come ogni individuo, ha la sua croce. A noi è toccata questa!
Certo che un presidente più religioso e anche più guerrafondaio, sull’esempio di Bush, che ha dato esempio di democrazia in tutto il mondo, ma anche come di un uomo che parla con Dio, forse….
Ma non si può avere tutto!
McCain che afferma: “La sua vittoria merita rispetto. Ha saputo ispirare fiducia” e che invita gli americani a guardare in avanti.
L’è roba di un altro mondo,
non potrà mai accadere in Italia,
dove chi vince viene delegittimato, da sempre!!!!! ooops….
Basta ricordare le penultime votazioni,
quel tizio che grida sempre, ai brogli…. se non vince lui….
Ma la cosa più bella è che da noi quando uno diventa capo del governo si porta pure le “stagiste” a ministero o almeno così sta affermando Paolo Guzzanti nel suo blog, se non ho capito male…..
Comunque gli Usa stavolta, hanno fatto un passo simbolicamente enorme, come quando elessero il primo cattolico alla Casa Bianca.
Un presidente nero, 47enne, con un secondo nome islamico, cristiano e religioso quanto basta.
E’ già un messaggio lanciato all’interno della propria nazione di portata dirompente.
Sarà un uomo capace?
Speriamo di sì, o almeno se ha momenti di depressione, stanchezza o stress, non dichiari guerra ad altre nazioni, ma chiami una stagista e si rilassi…., certo che li le stagiste non le fanno Capo di Dipartimenti (ministri) se rilassano il presidente….
Comunque tra Italia e il suo interno Vaticano, la gerontocrazia, è il valore più quotato,
se penso che Woitila, fu eletto papa a 58 anni !!!!
Sembra che tra Italia e Vaticano, ci sia una buona competizione a chi se li cerca più vecchi,
e ci stanno riuscendo.
non è una croce,
è semplicemente il prezzo che si paga ad essere italiani o italioti, a seconda dei casi
Sembra che tra Italia e Vaticano, ci sia una buona competizione a chi se li cerca più vecchi,
e ci stanno riuscendo.
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ci sono funzioni e realtà morali e spirituali che non vanno mai in pensione… ma mi riferisco al Vaticano, non certo al Governo italiano 😉
Già ma chi sa se ricordi gli effetti che fece quel polacco di 58 anni, che si permetteva di saltare dal palco, muoversi disinibitamente insieme ai giovani quando si trovava tra loro,
mia cara Lea, era un altro effetto,
e anche l’occhio vuole la sua parte.
Comunque sarà pure un assoluto caso, avere un papa eletto a 78 anni con i nostri capi del governo che si sfidano a 70 anni.
Forse si potrebbe dire: è l’Italia bellezza, e anche il Vaticano è in Italia…. e ne subisce il fascino perverso?…..
Quiz facile facile. Ho un vuoto di memoria: qualcuno potrebbe aiutarmi a ricordare quanti anni aveva un certo cardinal Roncalli quando fu eletto papa? e quanti anni aveva quando annunciò la convocazione di un Concilio ecumenico? e quando ne inaugurò i lavori?
Facile facile,
W le strumentalizzazioni.
Forse qualcuno sta parlando dell’oggi della storia
e non di ieri
a’ facile facile!!!!!!!
OGGI le chiavi del potere in ogni senso, in Italia TUTTA ,sono in mano a gerontocrati
77, 77, 81
giusto Sump?
quanto all’America, invito tutti a considerare la bellezza del discorso di McCain, che ha riconosciuto la propria sconfitta e la vittoria altrui con toni e riferimenti non banali e non scontati
mi è piaciuto molto
@ Già ma chi sa se ricordi gli effetti che fece quel polacco di 58 anni….
Matteo, se osservo le reazioni entusiastiche e soprattutto senza riserve di quasi tutti noi di fronte all’elezione di Obama, che sull’aborto ha promesso di muoversi all’opposto di quanto predicato senza sosta da Wojtyla, temo sconsolato che quel polacco di 58 anni di effetti ne abbia prodotti un po’ pochini.
Ahimè, non è neppure riuscito a convincere il suo gregge su uno dei temi che gli stavano più a cuore, e per il quale ha pronunciato le parole più nette di tutto il suo pontificato.
Se negli USA avessero i comunisti come da noi, un McCain non starebbe tranquillo!!
Caro Leonardo,
per noi ambrosiani domenica sarà l’ultima di tempo ordinario, ma l’ultima in modo assoluto difatti dalla domenica 16 novembre, la prima di avvento sotto la Madonnina, entrerà in vigore il nuovo lezionario che cambia molte cose e abolisce il tempo ordinario. Dico questo perchè anche qua sappiamo che il Signore Re dell’universo è un’altro e ce lo ricorderemo domenica prossima, per noi festa di Cristo Re.
Ricordo una vignetta di Popoli (popoli.info rubrica di vignette Contromano del giugno luglio 2007, visibile on line) dove Benedetto XVI accoglie Bush a Castelgandolfo e di fronte allo spettacolo della natura dice: “Ringraziamo il Signore dell’universo!!” e Bush risponde: “Si figuri, Santità”.
poi cosa vuoi, ci sono frasi come quelle di gasparri che fanno apparire uno statista di alto livello persino veltroni.
Fabrizio hai ragione,
senza dubbio, è meglio essere antiabortisti e difendere la vita,
anche se poi scateni qualche guerra, e fai ammazzare centinaia di migliaia di persone,
l’importante è che nascano,
poi abbiamo altri mezzi più leciti per farli fuori da grandi, soprattutto costruendo a tavolino dei buoni, sani, e religiosi motivi.
Certo anche questo ha una sua logica cogente.
in fondo nemmeno Cristo, che ha permesso che l’uccidessero, è riuscito di molto a convincere le sue e future generazioni ad amare il proprio fratello!!!!
Che fallimento!
PS.
non ho reazioni entusiastiche per l’elezione di Obama, non è che me ne importi molto, ma cerco di leggerne il messaggio criptico di una realtà psicologica di un intero popolo diviso tra Obama e McCain. e la cui maggioranza dei votanti, ripeto votanti, non maggioranza della popolazione, ha scelto Obama.
Già perchè gli Usa hanno tra le percentuali più alte di astensionismo alle elezioni.
Quindi per capire il fenomeno Obama di oggi, come di Bush di ieri, occorre sapere
quanta era la popolazione che poteva votare
quanti erano gli iscritti a votare
quanti hanno scelto per i grandi elettori di Obama
quanti hanno scelto per i grandi elettori di McCain
Invece di sognare, bofonchiare e riconsolarsi con l’aglietto, il giovane Obama si guardò intorno, cercò le alleanze giuste, trovò un programma credibile e affascinante, raccolse i fondi necessari, si fece un mazzo come pochi, e grazie anche a un pizzico di “fortuna” eccolo fra noi, imperatore anche di noi poveri ammiratori periferici.
Noi in Italia, no, invece: non possiamo. E’ colpa del Vaticano, certo! (E comunque, vincere non è tutto: volete mettere il divertimento? La Carfagna, Guzzanti: ah ah che risate! “Siamo bambini / e non ci piace la Gelmini!”. Loft? Oh no: troppo soft. No Tav, no Dal Molin, forza Ilda! Anche noi abbiamo – come dire – le nostre belle soddisfazioni). (L’ultima frase va pronunciata con spiccato accento romagnolo).
Colpa del Vaticano?
ma va?
un piccolo staterello dentro Roma?
Che prova a dirigere le coscienze di qualche milioncino di persone? o più, in tutto il mondo?
Noooo,
Il Vaticano non ha questo potere.
Ci prova…..
Certo quanta allergia provoca parlare del Vaticano, come se fosse di istituzione divina….
Matteo, non ricominciamo con la solfa dell’antiabortista guerrafondaio.
Io non ho tirato in ballo Bush, e anzi il mio piccolo dramma politico è dover sempre scegliere tra chi difende la vita prima del parto e chi la difende dopo il parto. Troveremo mai qualcuno, credibile e vincente, che difenda la vita sempre?
Dico solo che non si può guardare all’elezione di Obama senza quell’ombra (piccola o grande ognuno lo giudichi da sè) rappresentata dalle sue poilitche in materia di aborto.
Ripeto, piccola o grande, quest’ombra non può scomparire.
Quanto alle centinaia di migliaia di persone ammazzate nelle guerre che tu giustamente hai ricordato, segnalo che ogni anno negli Stati Uniti ci sono circa 1.200.000 aborti.
D’accordo, sono cifre che non ha nessun senso confrontare, ma servono almeno ad avvicinare queste due tragedie.
La vittoria di Obama bisogna vederla su due ordini.
Il primo è quello rappresentato dalla sua biografia, dalla sua estrazione etnica e sociale, dalla sua epopea, dalla sua stessa età.
In tal senso, è difficile non rallegrarsi, non percepire la ventata della novità positiva.
Poi c’è l’ordine dell’analisi politica, che comprende anche la prosa e non solo la poesia.
Qui occorre dire che gli italiani e gli europei fanno fatica a entrare con le categorie proprie dentro la politica americana.
Che negli States occorre davvero guardare sempre bene a ciò che sta dietro i candidati, e in particolare – viste le dimensioni e le grandezze di quanto in gioco – chi li finanzia, quali colossali interessi si muovano.
Inoltre occorre ammettere che McCain era decisamente più pro-life di Obama. E questo, anche se non è la totalità di un programma elettorale, per i cattolici un’importanza deve averla.
Fabrizio,
per me personalmente l’aborto è inammissibile.
Questo è un punto fermo.
La vita è sempre vita anche se dipende in tutto nell’utero della madre.
Pensi che io sia abbastanza chiaro su questo?
Detto questo non mi riesce di capire perchè tutti quei governanti che si dichiarano a favore della vita ancora non partorita, poi sono favorevoli alle guerre. Misterium fidei!!!!
Non debelleremo l’aborto se non si creano delle fortissime premesse soprattutto da parte dello Stato e di tutti gli Stati, a modificare le mentalità abortiste non con leggi da capestro, ma cambiando la mentalità di questo “secolo” e soprattutto assicurando che quelle persone che hanno problemi a far nascere un figlio e vogliono farlo, hanno tutta l’assistenza possibile economica e psicologica da parte di tutti gli enti previsti sotto la tutela di uno Stato che a fatti protegga la vita, se il figlio viene handicappato, o farsi carico di quei bimbi che non vogliono essere accolti. Ti è sembrato di leggere nelle stazioni metro, sugli autobus, per le strade pubblicità di questo genere? firmate presidenza del consiglio dei ministri?
Allora.
Io sono un antiabortista concreto, non confessionale.
Non sono un antiabortista “a prescindere”,
ma mi interessano i fatti.
Si è creata una mentalità abortista, è vero, ma i poteri forti dello Stato che cosa hanno fatto?
Io lo so che cosa vorrebbero i fondamentalisti, semplicemente la galera, per chi abortisce,
io invece voglio la formazione delle coscienze, e un impegno deciso e continuo senza soluzione di continuità da parte dello Stato.
E’ POSSIBILE QUESTO?
Fino ad ora non gliene fottuto nulla a nessuno, e l’argomento lo si ricaccia sempre in campagne elettorali per spostare masse di elettori.
Questi giochi a me non interessano.
Se lo Stato non è capace a gestire queste problematiche,
allora che aborto vi sia.
La responsabilità è di chi siede sugli scranni a 15.000€ al mese più i circa 45.000€ circa annuali se ministro.
che significa essere pro-life?
voglio che nasca,
magari lo mando a morire in una delle querre utili?
Come sarebbe che il nuovo lezionario ambrosiano abolisce il tempo ordinario? Cosa farete quando non è né Avvento, né Quaresimo, né Pasqua?
Matteo, riguardo al tuo penultimo post, sono d’accordo su gran parte del tuo discorso, nella secona parte ti perdo un po’.
Sull’aborto non salvo nessuno dei politici italiani degli ultimi 30 anni.
Per quanto riguardo il cambio di mentalità abortista, è proprio quello che Obama sembra non aver intenzione di fare.
P.S. è l’aborto ad essere un capestro, non le leggi.
Essere pro-life significa essenzialmente scoraggiare la mentalità contraccettiva, non solo in America ma anche nelle istanze internazionali come l’ONU.
Significa, inoltre, valorizzare l’istituto familiare tradizionale (pur riconoscendo le altre unioni), impegnarsi per una educazione alla sessualità che non sia disordinata o disancorata del tutto dalle sue implicazioni positive e negative, favorire una cultura accogliente verso la vita nascente, anche quando mutilata o inabile.
Non mi pare poco, e non c’è bisogno di essere teo-con per averlo presente.
Leonardo, abbi pazienza a Roma la giornata è stupenda e sono reduce dalla solita pedalata, ma mi prudono le dita e digito questo post. Abbi pazienza. consideralo una sorta di cilicio, ne avrai merito in cielo.
Il dato più rilevante mi pare sia la fine della dinastia dei Bush e di quella momentanea dei Clinton.
Da oltre mezzo secolo lo sviluppo degli States deriva e si basa su di un’economia di guerra.
Per me gli interrogativi sono due :
– Obama sarà in grado di trasformarla in un economia di pace?
– Il sistema lo seguira? E soprattutto lo preserverà dalla non remota possibilità di attentati alla sua vita?
“impegnarsi per una educazione alla sessualità che non sia disordinata o disancorata del tutto dalle sue implicazioni positive e negative, ”
———————————-
Io credo che esiste la coscienza personale,
che l’ultimissima istanza è la coscienza personale dinanzi a Dio senza intermediari e questo l’ho imparato dalla Chiesa.
Detto questo,
pur credendo in una sessualità che si armonizzi con l’affettività,
chi sono io per dettare come deve essere o essere vissuta la sessualità altrui?
Tra i miei colleghi, in molti oltre ad avere la moglie o la ragazza, vanno o con la 2^ o 3^ amante, o con le puttane, o comunque, hanno il mito che l’uomo è tale se si da fare alla grande.
Non credo che riguardi lo Stato che cosa uno faccia con i propri genitali.
Per il resto c’è la propria coscienza e chi ha il dono di essere “in-formato” da e in Cristo.
Matteo, torno al tuo post precedente. Tu dici “io sono un antiabortista concreto e non confessionale”.
Cosa vuoi dire? Wojtyla era un antiaborista non concreto? E Madre Teresa pure?
Non riguarda lo Stato che cosa una faccia con i propri genitali, ma riguarda lo Stato difendere i più deboli, cioè i bimbi non ancora nati.
Devo ripetermi: temo che quel polacco di 58 anni non sia riuscito a convincerti.
“Detto questo non mi riesce di capire perchè tutti quei governanti che si dichiarano a favore della vita ancora non partorita, poi sono favorevoli alle guerre. Misterium fidei!!!!”
Matteo, ma qualche volta riesci a rileggere i tuoi commenti prima di inviarli? Fammi un favore: prova a scorrere queste tue tre righe, conta fino a dieci e rimangiatele. Coraggio, non è difficile: prendi fiato e comincia: uno, due, tre, quattro…
No, la sessualità è anche un fatto educativo, caro Matteo. Altrimenti non si sarebbe poi costretti ad occuparsi di contraccezione, e invece lo si fa anche con riferimento all’esplosione demografica e ai conseguenti problemi di fame.
Questo non vuol dire che lo Stato possa imporre comportamenti di un tipo piuttosto che di un altro, ma certo la politica – che è sempre anche espressione di un orientamento culturale – può impegnarsi per una certa prospettiva piuttosto che per un’altra, con provvedimenti concreti, con aiuti, con sostegni, con incentivazioni e disincentivazioni, con il favore per determinati modelli piuttosto che per altri.
La coscienza resta l’ultimo giudice, concordo. Ma mi stupisce un pò che un cattolico non veda la coscienza almeno in una relazione con ciò che sta intorno, e quindi condizionata da questo!
Lo è eccome, e ciò che sta intorno riguarda la politica, la cittadinanza, l’educazione, la cultura, l’opinione pubblica e le religioni come attori sociali.
Quindi, le scelte elettorali non possono – nemmeno a tal proposito – essere indifferenti.
“Se lo Stato non è capace a gestire queste problematiche,
allora che aborto vi sia.”
Dato che ci sei, vedi se riesci a cancellare anche questa cosina qui. Con lo stesso metodo.
L’anno liturgico ambrosiano sarà diviso in tre percorsi
MISTERO DELL’INCARNAZIONE
MISTERO DELLA PASQUA
MISTERO DELLA PENTECOSTE
che abbracciano tutto l’anno e si differenziano notevolmente per vangelo (e rito) dal lezionario romano.
Abolito il tempo ordinario.
La messa del sabato sarà “vigiliare” e connotata dal “doppio vangelo” cioè all’inizio al posto dell’atto penitenziale il celebrante annuncerà un “vangelo della resurrezione”, proclamato dall’altare (in pratica un piccolo sabato santo ogni sabato sera) per ricordare il carattere vigiliare della messa del sabato sera.
è una bellissima cosa, la differenza è ricchezza.
Fabrizio, per qualche motivo l’intervento che ho scritto non è stato registrato.
Dunque,
io, ti ho detto sinceramente quello che io credo e quello che credo uno Stato con i suoi poteri, enti, economia, debba fare.
Che qualcun altro voglia fare estrapolazioni dalle mie parole, è perfettamente libero, ma può giocare da solo.
Fabrizio, un Papa od una suora, possono soltanto ribadire quello che sappiamo, che la vita è un sì sempre.
Ma visto che io già mi sono espresso con questi argomenti, ho l’impressione che non abbia “ascoltato” quanto ho scritto.
Cristo ha convinto il mondo?
Per quanto riguarda i genitali, ho scritto in relazione a un contesto preciso.
Francesco, se la sessualità è un problema della educazione delle persone, non è compito delle leggi disciplinarla, o dovremmo entrare nelle case di tutti per vedere che cosa stanno combinando con il sesso…. E mi sembra che stiamo veramente esagerando.
La politica NON E’ espressione di un orientamento culturale, ma è gestione della cosa pubblica.
Quindi la politica deve interessarsi al rispetto di tutte le persone e che tutte rispettino la libertà altrui e i doveri attinenti al rispetto del prossimo.
La politica non può fare morale, non può “può impegnarsi per una certa prospettiva piuttosto che per un’altra”, non è tra le sue competenze.
La moralità soprattutto nella vita affettiva e sessuale è un fatto che attiene alla sfera personale e non di Stato, e ancora non può favorire determinati “modelli piuttosto che per altri.” In questo ci avevano già pensato il comunismo, il nazismo, il fascismo e tutti i vari ismi e esimi.
Per il resto come persone viventi nella storia, siamo tutti condizionati da quello che è il momento presente di ogni storia, ma consiglierei vivamente di leggersi con molta attenzione le lettere di s.Paolo.
Ritorno a bomba, perché mi sembra che da una espressione ci si è allargati in modo esagerato.
L’aborto non è materia per una competizione elettorale o per spostare cinicamente flussi di voti.
L’aborto è un problema che lo Stato con i suoi governanti deve affrontare nelle maniere in cui ho esposto, e non con leggi che mandino in galera senza risolvere il problema.
Con l’aborto non si gioca, e per noi maschietti, è sempre facilissimo giocare con un problema che è fondamentalmente delle donne, visto che per il momento l’uomo non è ancora in grado di farsi inseminare, di fare una gestazione e di partorire.
L’uomo in questo senso ha meno diritto di parlare dello specifico delle donne, dicendo a loro cosa devono fare.
Nemmeno il Padre ha impedito al genere umano di uccidere il Suo Figlio.
Caro Matteo, se la politica non è espressione di un orientamento culturale (nelle forme debite della democrazia, ovvio, del rispetto della libertà altrui e a maggior ragione della coscienza), allora è semplice amministrazione di cose, e per questo “bastano” (si fa per dire) bravi manager, e forse non occorrerebbe nemmeno eleggerli, basterebbe sorteggiare tra i curriculum migliori.
Per fortuna, invece, c’è sempre qualcosa in più, ed è proprio questo che appassiona, divide, contrasta e alla fine, spesso, riconcilia.
per fortuna
Matteo, siccome il tuo post era in risposta ad un mio commento in cui confrontavo la posizione di Woityla con quello di Obama, nel tuo “io sono un antiabortista concreto, non confessionale” ci ho letto i presupposti per una presa di distanze da Woityla.
Il quale non ha solo detto genericamente che “la vita è un si sempre”, ma ha parlato molto concretamente, da un’enciclica in giù, di politiche in materia di aborto e promozione della vita.
Concordo con te che abbiamo perso un po’ di vista lo spunto per questa discussione, che era questo:
per un cattolico non può non lasciare un’ombra l’elezione di un politico di cui su Internet si legge questo (ammesso che sia veritiero quello che naviga in rete):
“Nel 2007 il candidato alla Casa Bianca democratico Barack Obama annunciò che se eletto presidente, la prima cosa che avrebbe fatto sarebbe stata firmare il Freedom of Choice Act, la legge sull’aborto. Essa permetterà a tutte le donne di abortire in ogni momento della gravidanza, in qualsiasi Stato e ad ogni età, anche al di sotto dei 18 anni. Inoltre verrebbe tolta la legge sull’aborto a nascita parziale, che definisce un reato partorire un bambino vivo e ucciderlo alla nascita e la possibilità ai medici di appellarsi all’“obiezione di coscienza” per rifiutarsi di eseguire aborti.”
Integro il mio messaggio di poco fa:
pur gioendo per l’elezione di un afroamericano di 47 anni, per un cattolico non può non lasciare un’ombra…..etc. etc.
Obama dovrà tenere in conto che quel voto che gli ha consegnato una grande vittoria è anche quello (pare) che ha bandito i matrimoni gay in vari Stati, compresa la democraticissima (nel senso del partito) California.
Infatti, se il passo citato da fabrizio corrisponde alle reali intenzioni, si tratta di un’ombra, e occorre dirlo chiaro.
Francesco, d’accordo. Del resto ho sempre diffidato dei salvatori della patria, il che non m’impedisce di essere terribilmente contento.
Ma occhio alle miopie e agli strabismi in qualunque direzione siano rivolti.
Comunque, per stare sul pezzo, non penso che da Obama ci sia da attendere una deriva laicistica alla Zapatero. Avesse proposto questo, non sarebbe stato eletto – penso. E se davvero vuole unire e non dividere il popolo americano, non potrà portare delle proposte equilibrate, versando acqua sul fuoco di queste drammatiche liti ideologiche. Speriamo sia acqua buona. Obama è stato indicando come perfetto modello di politico “post-secular”, post-laico, tutt’altro che un “liberal” tradizionale. Per questo spero molto nella strada che traccerà, anche per il nostro cattolicesimo politico un tantino asfittico e un po’ troppo unilaterale (qualunque lato se ne prenda).
Sì, Luca, concordo.
Concordo anch’io. Così, siamo (almeno) in quattro.
Matteo, non credo affatto che la “gerontocrazia” italiana dipenda dal fatto che l?italia è vicina al Vaticano.Inoltre, non sempre i giovani sono migliori e più aperti dei “vecchi”: il saggio Pertini (come poi Scalfaro e Ciampi) seppe fare bene il presidente, assai meglio del più giovane Cossiga. E se l’elezione della Pivetti come presidente della Camera nel 1994 fu salutata come una “novità”,non mi pare che abbia lasciato segni particolarmente positivi. Anche oggi abbiamo ministrei e ministre giovani (come la Carfagna e la Gelmimni): non mi pare proprio che i frutti siano positivi…
Inoltre, per quanto riguarda la Chiesa, non dobbiamo dimenticare che “presbiteri” vuol dire “anziani”: già la Chiesa primitiva (quando non c’era ancora “il Vaticano”) riteneva che le comunità dovessero essere guidate da persone dotate di esperienza (il che, naturalmente, non significa che debbano essere automaticamente “vecchie”: talora Dio sceglie i giovani, come nel caso di Davide).
Mi rallegro comunque per Obama, anche se non condivido le sue idee sulla legalizzazione dell’aborto. In questo momento mi sembra prioritaria l’esigenza di una politica di pace, “multilaterale” e attenta alle esigenze dei più poveri.
Scalfaro? Chi, quello che non ci stava?
(Caro Raffaele, doveva capitare, prima o poi, che almeno in un punto finissi col trovarmi in disaccordo con te…).
Ignigo, mi piacerebbe saperne di più su questa riforma del rito ambrosiano (di chi è stata la bella pensata, se ce n’era proprio bisogno ecc. ecc.), ma qui si parla d’altro e c’è il rischio di disturbare la conversazione. Bisognerebbe cambiare tavolino. Sarà per un’altra volta.
(Su una cosa non riesco a trattenermi: spero che quella di “percorsi” non sia la dizione ufficiale. Sareste a un passo dal chiamarli “moduli”)
“itinerari mistagogici” va meglio? Anzi, mistagogie, ok?
avete anche lo ierofante?
Niente ierofanti, mi dispiace; ma all’occorrenza il Consiglio Comunale può mettere a disposizione uno dei suoi sicofanti.
Se poi ti accontenti di un lestofante, quelli grazie a Dio non mancano.
Il voto centrista sui referendum ne è la conferma
Roma, 5 nov. (Apcom) – “Guardando i dati della Cnn, il voto di Obama tra i cattolici (il 54 per cento), poco superiore alla media della popolazione, conferma ancora una volta la regola degli ultimi decenni. Sin dalle Presidenziali del 1980, chi vince tra i cattolici, la minoranza piú baricentrica anche perch‚ socialmente piú composita, vince le presidenziali”. È la valutazione del costituzionalista cattolico Stefano Ceccanti, senatore del Pd.
“Obama – argomenta- ha vinto sia per l’afflusso dei voti giovanili, sia anche per aver sottratto voti all’altro campo: il 18 per cento dei suoi elettori avevano votato Bush quattro anni fa, mente solo il 9 per cento di quelli di McCain avevano votato Kerry. La medesima logica di moderazione ha poi riguardato anche gli stessi risultati dei referendum statali. Per un verso – spiega Caccanti – sono state rifiutate le ipotesi più estreme di innovazioni in materia di diritti. In tutti gli Stati in cui era stata messa al voto è stata approvata la preclusione a definire ‘matrimonio’ l’unione di persone dello stesso sesso, cosa che invece non esclude, anzi in molti casi già da tempo include, una tutela delle persone conviventi dello stesso sesso che non giunga a coinvolgere la definizione di matrimonio”.
“Nel contempo, però, c’è stato un chiaro rifiuto a rimettere in discussione equilibri già consolidati: anche qui in tutti gli Stati in cui si è votato sul tema, sono state respinte tutte le iniziative che tendevano a ridurre l’area di depenalizzazione dell’aborto. Illuminante – conclude il giurista Pd- il caso della California dove si è votato su entrambi i temi e dove identiche maggioranze 52 a 48 hanno bocciato sia l’estensione simbolica estrema dei diritti sia la restrizione dei limiti di depenalizzazione dell’aborto o anche dell’Arizona dove allo stesso tempo il divieto ai matrimoni gay arriva al 56 per cento ma il referendum anti-immigrati illegali è bocciato 59 per cento a 41”.
Derive laiciste negli USA?
Chi fa simili affermazioni?
Gli USA non hanno la storia della cattolicissima Spagna che ha dato gli ori per i cassettonati di s.Maria Maggiore il più bello scrigno architettonico dedicato a Maria e dove il re di Spagna è canonico onorario.
Gli USA SONO un paese laicista, da loro è arrivato tutta quella roba modernista che ha invaso la nostra cultura e ha pervaso di indifferenza il nostro popolo cattolico-ateo-devoto.
Tanti statunitensi sono religiosi, la lobby evangelica è tra le più potenti degli USA (un po come il Vaticano da noi)
Ma questo lascia ugualmente libero il paese di vivere profondamente tutte le sue contraddizioni, morali, politiche, religiose, economice e finanziarie.
il sicofante!! che denunciava il furto di fichi!!!
lo ierofante!! ovvero il cerimoniere in soprana!!
il lestofante!! ovvero la sindaca petroliera moratti!!
w l’italia.
Scherza coi santi e lascia stare i fanti.
Credo che la motivazione della solenne sconfitta repubblicana e del travolgente successo di Obama è solo in parte dovuto all’Iraq e al fallimento delle banche.
Se fosse solo questo sarebbe bastato lo scandalo della ENRON nel 2002, che fallì con un buco di 60 miliardi di dollari nel giro di tre mesi (http://it.wikipedia.org/wiki/Enron) e le acclarate menzogne di Bush sul pericolo nucleare iracheno a non confermarlo per il secondo mandato.
Penso invece che l’elezione di Obama sia dovuta ad una serie di fattori aggiuntivi che provo a segnalare:
– Il progressivo isolamento degli USA dagli scenari mondiali per l’affermarsi di altre potenze, per ora solo economiche: Cina e India
– Politiche aggressive e di contrasto contro i potenziali avversari (Russia, scudo spaziale in Polonia, Georgia e Cina)
– Contromossa della Russia che si ripropone come potenza economica ( energia e materie prime) e militare.
– Sottovalutazione del peso economico e politico dell’iniziativa autonomistica del Mercosur e dell’uscita dello stesso dal FMI
– Mantenimento e strumentalizzazione dello status quo con Cuba
– Maggiore peso e rilevanza demografica e produttiva nella società americana di etnie in particolare di ispanici che stanno modificando significativamente il rapporto cattolici – WASP (Withe Anglo Saxon Protestant) non più prevalenti, vedasi il risultato clamoroso dell’Indiana culla del KKK in cui Obama, un negro, ha vinto.
Stando a quanto mi dicono le mie nipoti i giovani americani dell’era attuale che viaggiano molto sono anche molto sensibili alla politica estera e all’immagine degli USA all’estero.
Forse anche in qualche misura l’età, la verve, la faccia e la determinazione di Obama, che indubbiamente, a prescindere dal colore, rappresenta anche per noi estranei un fattore di novità più credibile per gestire il cambiamento e offrire speranza rispetto al pur rispettabilissimo Mc Cain.
Adm
Auguri al nuovo Presidente Obama, la sua elezione porterà sicuramente una ventata di “aria fresca” che in Occidente era necessaria. Egli ha inoltre una storia personale che può insegnare molto.
Ho trovato però un pò esagerati i toni trionfalistci dei nostri media( le televisioni) italiani: Non penso che il pur bravo Obama sia il Messia.
L’Incarnazione di Dio è già avvenuta 2008 anni fa.
Ora, chiedo a Luigi e a tutti gli amici e le amiche del pianerottolo di illuminarmi per favore su questo punto:
IL personaggio Obama ha “infiammato” molti giovani: Parlare di speranza, pace, giustizia ha colpito il cuore di molti, nella fascia d’età 20-28 e non solo. Oggi tutte le trasmissioni italiane dedicate ai giovani parlavano di Barak Obama. I discorsi di quest’ultimo, che credo sia di religione protestante, hanno molti riferimenti religiosi. Ora domando: Perchè se vengono pronunciati da Obama, infiammano anche i più lontani da un discorso di fede e di religione, e se li pronuncia un Cristiano-Cattolico non hanno lo stesso effetto.
Perchè, se io faccio presente ad un ragazzo più giovane di me,(lontano dalla Fede) che il Vangelo è la Buona Novella, e che Cristo e la sua Chiesa sono poratori di Speranza, di Giustizia, il giovane non mi ascolta e forse mi deride?? E, mi ripeto: Perchè se il bravissimo Obama parla di speranza, pace e giustizia, tutti ne sono affascinati e riscaldati nel cuore?? E se ne parla la Chiesa, no. (Ad eccezione di eventi come la GMG)
Abbiamo forse qualche responsabilità, noi Cattolici?
Grazie a chi mi risponderà….
Un caro saluto a Luigi e a tutti gli amici e le amiche del pianerottolo.
F.
Portatori di Speranza e Giustizia, non poratori…scusate per l’errore.
F.
Fabricianus, leggendoti, ho percepito la risposta, già la senti dentro di te, sono certo.
un saluto
@ Fabricianus
Forse per qualcuna di queste ragioni:
-il mondo non è cristiano-cattolico-centrico
-gli USA ancora per qualche tempo sono la più grande POTENZA ECONOMICA E MILITARE mondiale
L’unico cattolico presidente degli USA è stato John Kennedy, approvò un piano di invasione dell’isola definito dal precedente governo addestrando e appoggiando gli esuli cubani, che sbarcarono nella baia dei Porci. L’operazione fallì e Cuba, vistasi minacciata, chiese e ottenne da Mosca l’installazione di batterie di missili nucleari sul proprio territorio. Quando gli aerei spia americani li scoprirono (nell’ottobre del 1962), Kennedy ordinò il blocco navale dell’isola.
dopo giorni di tensione, Chruš?ëv, vista la fermezza di Washington, ordinò il ritiro dei missili in cambio della promessa dell’indipendenza dell’isola dagli Stati Uniti. In realtà gli Stati Uniti dovettero promettere di smantellare le loro basi missilistiche in Turchia, cosa che fecero 6 mesi più tardi ufficialmente perché vecchie e inutili. L’Avana fu considerata da quel momento un nuovo satellite dell’URSS, il più vicino al territorio americano.
Da: http://it.wikipedia.org/wiki/John_Fitzgerald_Kennedy
A riguardo segnalo la mediazione di Fanfani che dopo un famoso appello di Giovanni XXIII prese l’iniziativa di offrire a Kennedy una base missilistica, mi pare Comiso per bilanciare la potenziale minaccia dell’URSS).
Papa Giovanni disse: “Noi invitiamo i governanti a mettersi di fronte alle tremende responsabilità che essi portano davanti alla storia e, quel che più conta, davanti al giudizio di Dio, e li scongiuriamo a non subire fallaci e ingannatrici pressioni.
Ben lontani dall’esagerare ciò che finora ha solo parvenza di bellica minaccia, è ben naturale che noi facciamo nostra la sollecitudine ansiosa dei Papi precedenti e la offriamo come monito a tutti i nostri figlioli credenti in Dio e nel Cristo suo, e anche non credenti”
Caro FABRICIANUS, forse bisogna rendersi conto che il valore o la credibilità di chiunque sia il presidente degli Stati Uniti o di altre nazioni non dipendono dall’essere cattolico o protestante o massone ( G. Washington ed altri ), taoista, ateo ecc. Kennedy era cattolico ma per il suo paese era pronto a scatenare la III guerra mondiale per l’isoletta di Cuba che secondo lui non era democratica.
Un antesignano del principio di esportazione della democrazia.
Ciò malgrado tutti io incluso lo abbiamo amato alla follia
Non so se può essere una risposta alla tua domanda.
Cari saluti.
No: io ho l’impressione che l’amico Fabricianus intendesse porre sul tappeto un problema diverso, cui, peraltro, io, per primo, ed “ora come ora”, non so rispondere.
Lasciatemi, però, e per intanto, esprimere la mia pura e semplice contentezza per la vittoria di Barack Obama, per il quale s’è, tra l’altro, espressa anche la maggior parte dei cattolici statunitensi: io spero che questo nuovo Presidente sappia dare voce e tradurre in scelte politiche la formidabile richiesta di cambiamento che s’è levata, con il voto di ieri, da ogni angolo degli U.S.A..
Buona notte a tutti !
Roberto 55
[n.b. nel mio ultimo commento mancava un “non” (“non potrà NON portare delle proposte equilibrate”), ma avete capito lo stesso.]
La domanda di Fabricianus è sacrosanta. Però devo dire che Giovanni Paolo II ha saputo infiammare la mia giovinezza con le sue parole di speranza. Il discorso delle “sentinelle del mattino” lo porto ancora dentro, e quella veglia a Tor Vergata in qualche modo continua a risuonare, anche durante questa così diversa e lunghissima notte elettorale, ovviamente passata in bianco.
con fatica mi reprimo. L’ennesima virata sul confronto tra morti per aborto-morti per “guerre giuste”, tra chi pecca di più con l’uno o con l’altro, mi stava provocando dei conati ingestibili… no comment.
allora, la ributto “in caciara” come si dice a Roma… nel mio post (sul mio blog) di ieri su Obama alludevo al mio solito argomento “moralista”: mentre noi bravi cattolici dibattiamo e ci dividiamo sull’alto problema se sia più “infedele” ed esecrabile legalizzare l’aborto (?) o trucidare di propria mano qualche centianio di migliaia di persone (???), continuiamo a non considerare il tema della “morale pubblica” e della ricostruzione dei “legami sociali” come la vera emergenza politica dove formalmente i cristiani sono quasi del tutto disimpegnati.
Un terreno su cui ci sono invece dei martiri quotidiani per cui non si spende nemmeno una guerretta ideologica, “amati dei valori”, o un “legal day”, visto che solo queste cose pare sappiamo organizzare bene.
E non dico un apostolato disposto al martirio e una proposta pastorale forte che sarebbe troppo…
EC: “armati di valori”
con fatica mi reprimo. L’ennesima virata sul confronto tra morti per aborto-morti per “guerre giuste”, tra chi pecca di più con l’uno o con l’altro, mi stava provocando dei conati ingestibili… no comment.
– – — – – – – – – – –
Abbi pazienza: se uno decide di non commentare, sta zitto del tutto.
Così facendo invece, commenti eccome, con le tue ironie sui “noi (voi) bravi cattolici” particolarmente sgradevoli e fuori luogo, perché mi sembra che qui nessuno si ponga su quel piano.
Tra l’altro, secondo me, hai colto poco o niente del senso della nostra discussione, in cui non si confrontavano i morti, ma si cercava solo di mettere in rilievo, insieme alla festa, anche un aspetto un po’ nascosto e per alcuni abbastanza preoccupante della politica di Obama (prometto che non lo ripeto più).
Scusa se ti abbiamo disturbato i fuochi d’artificio.
D’accordissimo con te sulla morale pubblica ed etica del lavoro, che ti confesso rappresenta la mia sconfitta quotidiana.
Infine, se lo accetti, ti lascio un avviso: non è che sei proprio tu, ironizzando sui “bravi cattolici”, a ritenerti un bravo cattolico, perché diversamente dai “bravi cattolici” sai andare al cuore dei problemi?
non sono bravo… a essere bravo. E, sì, in effetti sono sgradevole, fabrizio. Mia moglie me lo dice spesso. E sì, credo di saper andare al cuore dei problemi (sono anche molto modesto, come si nota…), ma non c’entra molto con l’essere bravi cattolici
Quando dico “noi bravi cattolici” mi metto nel mucchio perchè mi conosco e conosco le deformazioni dell’essere cattolici in presa diretta … con un po’ di senso della realtà, e con un po’ di criterio, certamente.
Può darsi che non abbia colto… ma in questi mesi il blog di Luigi l’ho letto come te immagino e quindi diciamo che “faccio sintesi”…
Caro Fabricianus,
alla tua domanda non sono in grado di rispondere. La mia professione consiste, è vero, nel trasmettere informazioni, comunicare entusiasmo, fornire occasioni e strumenti per divenire protagonisti di un processo di crescita culturale e maturazione. Ma se si tratta di rendere ragione della fede che ci anima, le cose cambiano: entra in campo un elemento, un fatto, un incontro, una Persona che possono sì essere “raccontati” ma acquistano il loro valore solo “per Grazia”.
E tuttavia: questa considerazione non dovrebbe mai fungere da alibi (qui mi riferisco a me, naturalmente) per pigrizie, o timori, o stanchezze: la tentazione della rinuncia, del “non sono capace”, del “non sum dignus”. A qual fine Gesù avrebbe dovuto costituire, e affidare allo Spirito Santo, la Chiesa una santa cattolica apostolica? Appunto: 1) “Spiegare” i contenuti della fede; 2) Trasmettere la Grazia (attraverso i Sacramenti). Ognuno di noi può – e deve, perché anche noi siamo la Chiesa – prepararsi adeguatamente a testimoniare ma anche a parlare: curare la nostra personale formazione/informazione, studiare i modelli di comunicazione più efficaci, “imparare il mestiere” (che è fatto di nozioni, schemi, exempla, conoscenza dei tempi e dei ritmi dell’apprendimento: è anche una tecnica, il mestiere!). E affidare allo Spirito Santo, direttamente o tramite la Chiesa gerarchica, quello che è di Sua esclusiva competenza. Ma la nostra parte dobbiamo farla…
(Seguito)
La nostra parte, dunque. Provo ad avvicinarmi un po’ di più alla tua domanda, caro Fabricianus. Forse Obama è efficace perché:
1. dà l’impressione di sapere quello che dice: appare solidamente “preparato”;
2. dà l’impressione di crederci sul serio, alle cose che dice;
3. ha appreso perfettamente le tecniche per una comunicazione ben fatta.
Esempi di comunicazione altrettanto brillante ed efficace, ne vedo molti, nella storia anche recente e recentissima della Chiesa cattolica. Quando, invece, le cose non funzionano, tendo a chiedermi se abbiamo fatto proprio bene, in coscienza, la nostra parte (dal punto di vista dei punti 1, 2 e 3…).
IMHO, Obama ha vinto per la vicenda del crack finanziario che ha dato la spinta nell’ultima settimana sull’acceleratore per un volto nuovo che rappresentava, psicologicamente, un cambiamento più netto che McCain non avrebbe potuto dare (complice sia la veneranda età sai il fatto di essere dello stesso partito di Bush).
Insomma i disastri sono stati tali che si è preferito cambiare radicalmente pur di cambiare.
Forse avrebbe vinto lo spesso, ma il risultato non sarebbe stato così netto.
ho scritto una lettera all’ America da parte della sua “cugina” Europa:
http://www.bzimage.it/blog/2008/11/carissima-america.html
Buon pomeriggio a tutti! miei carissimi amici,
scusate il prolungato silenzio ma ho preso molto sul serio il ruolo di persona che si sta riposando!!
Ho dato una scorsa veloce ai post dei giorni scorsi ed ho solo un paio di risposte brevissime. La prima per Fabricianus: mi hanno regalato ed ho gia’ finito di leggere (in queste notti) “Conversazioni notturne a Gerusalemme ” che è semplicemente bellissimo, limpido-vero-profondissimo. Mi saprai dire.
L’altra piccola risposta è per Mandis: sono in Italia e mi sto godendo le giornate romane in maniera “indecente”; mangio,dormo,leggo e passeggio.
Grande felicità nell’incontro con Luigi: gabbiani sui tetti di palazzo Bonaparte che hanno svolto il loro ruolo di comitato d’accoglienza in modo egregio, un pranzo da Arlù a Borgo Pio che rimarrà nella memoria per la sua bontà e per la naturalezza da vecchi amici con il quale si è svolto.
No, caro Roberto, non ho votato per il nuovo Presidente.E non lo ha fatto neppure la mia famiglia. Però lo accogliamo con grande affetto e preghiere perchè il lavoro che si trova davanti non è dei più facili ed ha bisogno del sostegno di tutti quanti, come ha ben sottolineato John McCain nel congedarsi dai suoi sostenitori. La bellezza del vivere in una grande democrazia come gli USA sta anche nel fatto che due ore dopo aver visto il tuo candidato perdere sei pronto a sostenere il presedente eletto come se fosse il tuo fratello di sangue. Ancor di più oggi che, oltre al colore della pelle che conta pochissimo da quel che sento e vedo, egli ha solo 47 anni e necessita quindi della fiducia e del supporto di tutti che diano forza al suo coraggio e al suo pensiero di speranza per un mondo decisamente migliore, se queste sono le prospettive.
La realtà è fin troppo complicata al momento per perdersi in altre considerazioni. Sarà anche lontano dai valori cattolici ma di sicuro ha dimostrato un ascolto, una comprensione e una disponibilità nei confronti di tutti. Non sono state le popolazioni di colore a fare la differenza, bensi le minoranze alle quali ha prestato attenzione. L’America è soprattutto questo: uguaglianza. Ed è con questo spirito che , credo, saprà affrontare anche i temi più importanti che stanno a cuore ai cattolici di tutto il mondo.
Chiedo anche le vostre preghiere per un giovane che ha deciso di donare la sua vita per il servizio degli altri (non solo americani).
Vi abbraccio tutti
il mio caffè e la mia passeggiata pomeridiani mi attendono
se ho scritto cose che non vi piacciono non litigate troppo!
ciao Principessa,
per essere una diretta interesata il tuo intervento è di grande chiarezza
buon soggiorno,
l’Italia e’ bella, ma gli italiani a volte…. un po strani…
ciao
Ciao Principessa.
Dalle ricostruzioni della stampa italiana credevo di aver capito che le uniche condizioni per non votare Obama fossero essere razzisti, o fondamentalisti, o guerrafondai, o estremamente egoisti o almeno almeno ignoranti.
Se non è domanda troppo personale, ci spieghi come puoi aver votato McCain, tu che non rientri in nessuna delle categorie di cui sopra?
fabrizio, quando fai “il moralista” sei meraviglioso…
Io sono molto contento per la vittoria di Obama, soprattutto per il suo significato simbolico. Un nero alla presidenza di un Paese dove 40-50 anni fa i neri dovevano lottare per avere il diritto di sedersi con i bianchi sugli autobus.
E’ un segno di speranza per una società più giusta e non discriminante, e dove non sempre per diventare qualcuno devi essere il figlio di qualcun’altro.
Lo ripeto, sono molto contento per la vittoria di Obama, perchè non è vero che la società sta sprofondando o andando alla deriva, come dicono i cantori del “prima si stava meglio”:
sono molto contento, perchè da ieri il mondo è un posto un tantino migliore.
Spero che Obama si dimostri persona di buon senso,
continuando a portare la democrazia in tutto il mondo,
con tutti i mezzi necessari, nel puro solco della tradizione,
questo aiuterebbe tanto l’economia USA.
Da stamattina, dopo aver letto gli ultimi interventi della “notte”, sto rimuginando (e ruminando: da imbolsito “pio bove”? da vecchio alce alaskiano molto sollevato per la vittoria di Obama?) sui temi proposti da Fabricianus: mi ronzano in testa parole come “proselitismo” e “apologetica”; più timide, ogni tanto fanno capolino le parole “missioni” e “convertire”.
All’ora di pranzo qualcuno mi porta – finalmente! – le “Conversazioni notturne” di Carlo Maria Martini. Incipit: “Come cardinale e teologo, cosa dice a chi non crede in Dio?”. «Avrei molte domande da porgli. A cosa attribuisce importanza? Quali sono i suoi ideali? Quali valori ha? E’ questo che vorrei scoprire. Non intendo convincerlo di nulla, ma solo dirgli che deve provare a vivere senza fede in Dio e, nello stesso tempo, riflettere su se stesso. Forse in alcuni periodi della vita avvertirà una speranza, si accorgerà di cosa dà senso e gioia alla vita. Gli auguro di dialogare con persone in cerca della fede e con credenti. Forse Dio gli donerà la grazia di riconoscere che esiste.»
Bene: per un po’ rimango senza parole. Rileggo tre volte, quattro. Provo ad andare avanti di qualche pagina. «…Un tempo le mie domande [a Gesù] erano queste [tipo: perché abbiamo così pochi sacerdoti?]. Oggi preferisco chiedere e pregare che mi accolga e che non mi lasci solo quando sarò in difficoltà.»
Ecco: ora di parole me ne vengono molte. Troppe. Me le rimangio tutte. Ma una cosa voglio scriverla, chiedendo perdono in anticipo a tutti gli amici che non saranno d’accordo. Ma come! Hai di fronte uno che non crede, ma che sta parlando con te, ti ascolta, ha bisogno della tua fede, e tu gli dici, praticamente: Tanti auguri, mio caro, va’ avanti come puoi, io ti affido alla grazia del Signore. Ma il Signore ha voluto aver bisogno di te, ti ha chiamato, ti ha consacrato, ti ha affidato la missione di andare e predicare in tutto il mondo e battezzare in nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo! E tu, di un ateo che Dio ti manda perché si converta e viva, ti limiti a dire: “Non intendo convincerlo di nulla”?
Amici, sono indignato. Lasciate che mi sbollisca un po’. Ma fatemi dire che lo Spirito Santo, nella Casa di Santa Marta, qualche anno fa, ha mostrato di sapere molto bene quello che era giusto fare per la Chiesa santa cattolica apostolica romana.
Moralista, ma davvero ti sono sembrato moralista? Aiuto!
Scherzi a parte, la mia domanda a Principessa non era affatto retorica, e gradirei davvero una sua risposta.
Sump, mi sa che hai scoperchiato un pentolone…
Socrate: “Non sono maestro di nessuno”. Diogene Laerzio: “Socrate fu maestro di tutti”. Interpretazione: fu maestro proprio perché non fu maestro.
Non ci sono pentoloni da scoperchiare,
se come cattolici abbiamo superato indenni le vicissitudini del cattolicissimo romano mons. Groer cardinale di Vienna, con limiti che ha nascosto il più a lungo possibile,
il vescovo Kurt Krenn di st. Polten che urlava difendendo la moralità e la restaurazione della chiesa, ma…. poi si scopriva che…..
Un Fratello famoso alle porte di Roma tanto in concetrto di santità da vivo, che ad ogni incontro con i fedeli aveva da rimproverare su i tanti mali di ciascuno che a suo dire vedeva nei cuori, e che ora è a meditare sui propri limiti…….
Quel fondatore di quella milizia cristiana obbediente al magistero, che pero’…..
Quel bravo prete che cerca di salvare tanti giovani, ma non sa gestire le sue debolezze proprio quando chi aiuta è debole…. (da fonte personale)
Lascio gli approfondimenti in coscienza a ciascuno….. se ama la verità.
Questo dovrebbe far ribollire di indignazione, non la chiarezza, che bandisce ogni ipocrisia di cui molto spesso sono intrisi chi si dichiara a parole fedele al Magistero.
Ma il mondo è fatto così,
se uno parla con la coscienza in mano viene additato ad anatema,
ma se uno fa il cattolico apostolico romano e nella sua parte oscura vive quello che condanna negli altri……
per carità occhio non vede, cuore non cuole…
bella ipocrisia cristiana
A nessuno sfuggirà che gli esempi portati, sono terribilmente veri e tutti i ortodossicissimi cattolici romani.
A nessuno sfuggirà che gli esempi portati, sono terribilmente veri e tutti i ortodossicissimi cattolici romani.
———————-
W Obama e tanti auguri per il suo impegno che non sarà facile, ma presumo ben speso da una persona capace e capace anche di coinvolgere e comunicare speranza…
quanto agli esempi riportati da Matteo,mi spiace sempre quando mi accorgo che della Chiesa si nominano le miserie, ma assolutizzandole come se fossero l’unica realtà che la identifica… e non mi riferisco solo al suo Mistero, al Corpo Mistico o Popolo del Signore (chiamatelo come vi pare, basta che se ne tenga conto) che essa non rappresenta, ma E’… mi riferisco anche ai tanti cristiani anonimi (non sono Rahneriana, però!) che non scrivono su questo blog, ma che ogni giorno portano la Croce e risorgono insieme al loro Signore!
mah, siete troppo verbosi, tutti, tutti, tutti.
A tutti dico: “Non possiamo fare cattolico Iddio”.
Per Ignigo74
Guarda che il Dio Cattolico è La SS. Trinità, non è né il Dio di Lutero, né quello di Maometto, forse è quello di Mosè ma svelato pienamente da Gesù Cristo… e forse non è nemmeno quello del card. Martini (e mi spiace perché per molti anni è stato il mio ‘maestro’), al quale in un discorso sulla Fede non viene in mente neppure di nominarlo, il Signore…
Altre possibilità non ne vedo, a meno che non ci si voglia fare un Dio a propria immagine e somiglianza, magari appoggiandosi ad ‘altre’ rivelazioni che non sono quella Apostolica… e magari anche con il pretesto di ‘tornare alle supposte origini’ facendo quell’ “insano archeologismo” stigmatizzato nella Mediator Dei, magari essa stessa considerata – con arrogante sufficienza – come archeologismo ma in senso deteriore, dato che è pre-conciliare…
Ciao, Principessa !
Ci sei mancata: lo sai ?
Quanto ti tratterrai ancora in Italia ?
……………….. e – may I ? – t’ho pensato tanto, soprattutto in questi giorni in cui – l’avrai constatato, anche, tra l’altro, in questo blog – anche qui in Italia si parla tantissimo degli Stati Uniti, dopo l’elezione di Barack Obama a Presidente degli U.S.A..
Avevo già avuto modo di rappresentarti, settimane or sono (forse, lo ricorderai), la mia speranza che Barack Obama diventasse il vostro Presidente, e ieri ho qui manifestato la mia contentezza per questo risultato (vedo, tra l’altro, e con piacere, che non sono certo il solo).
Penso, in sintesi, che gli Stati Uniti abbiano fornito al mondo un’impressionante dimostrazione di vitalità democratica e spero proprio che il nuovo Presidente sappia rispondere al meglio alla poderosa istanza di cambiamento che ha contribuito ad eleggerlo: mi unisco, perciò, a te nelle preghiere per il suo nuovo, davvero difficile compito che lo attende.
Solo, lasciamelo dire, Principessa, mi sento un pò umiliato, come italiano, dalle battute miserande e cretine – per non dire altro – che qualche politico (e non) di casa nostra ha riservato a quest’evento storico: spero che tu ed i tuoi connazionali ci scuserete e non vorrete, per questo, crearvi un’idea sbagliata dell’Italia e degli italiani che, in larga parte, e come sai, di certi nostri razzisti imbecilli si vergognano e ne farebbero volentieri a meno.
Spero, Principessa, vorrai perdonarmi lo sfogo.
Ti abbraccio, Principessa, ed ancora buone “vacanze romane” !
Buona notte a tutti !
Roberto 55
@ Amici
Sono di ritorno dalla veglia di preghiera con la discesa nella cripta dei martiri e il canto delle litanie dei santi, nel convento dei Santi Quattro Coronati delle agostiniane di clausura. Vi ho pensato.
La ricorrenza cade sabato 8 e alle 18.00 ci sarà la celebrazione eucaristica e poi una festa con tutta la comunità all’interno della clausura, unica occasione nell’anno.
Lo dico in particolare per Principessa che forse non è mai stata in questa isola di preghiera e di silenzio in pieno centro di Roma a 2 passi dal Colosseo.
@SUMP, io ho già letto il libro e domani riprenderò per un secondo passaggio.
Con Martini è così, almeno per me, lo rileggo almeno 3 volte, lentamente.
A proposito della posizione del Venerabile (lui si) Padre Carlo nei confronti dell’ateismo, ti ricordo che lui primo in Europa se non nel mondo ebbe la felice intuizione di creare la “Cattedra dei non credenti” che si chiuse a maggio del 2002, e che tu certamente ricorderai.
Ebbi la fortuna di assistervi 2 volte e per me quella è stata l’Università di un nuovo modo di evangelizzare per “auto conversione”. Per quel che ne so da quell’esperienza molti tra quei partecipanti sono venuti a Cristo.
Adm.
Cara Lea tu dici: “quanto agli esempi riportati da Matteo,mi spiace sempre quando mi accorgo che della Chiesa si nominano le miserie, ma assolutizzandole come se fossero l’unica realtà che la identifica… ”
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leggendo il mio commento non appare assolutamente che io assolutizzi, semmai altri assolutizzano, irridendo a vescovi che sono comunque magistero, dimenticando che altri nella loro fedeltà a chiacchere alla Chiesa, nascondono molto molto spesso le proprie umane debolezze che condannano in pubblico.
Cara Lea, basta semplicemente leggere con calma, senza estrapolare dal contesto.
Non si può giocare che ogni accenno di riflessione che non sia il pensiero unico di certuni venga sempre visto come aggressione,
da una parte proclamiamo a parole l’amore di Cristo o di Benedetto, ne facciamo vessillo, e dall’altra noi ci costituiamo giudici, siamo bravissimi ad usare due pesi e due misure a seconda se una cosa mi piace oppure non mi è gradevole.
un saluto
@ fabrizio… intendevo “moralista” come me: l’uso dell’iperbole polemica era simile al mio, no? 🙂
Per il resto, su Martini in specie, stavolta accolgo il rimprovero di ignigo.
E dico solo a Sump che non condivido la sua indignazione.
A Sump che si scandalizza della risposta di Martini all’ateo racconto un fatto personale.
Andiamo con un gruppo di preti a trovare un venerabile abate di una comunità monastica antichissima che ha fama di essere tanto ortodosso quanto aperto e disponibile al dialogo con tutti (questo dovrebbe provare ad essere ciascuno di noi).
Si parla della Chiesa, di Cristo, della teologia, poi si apre uno spazio per alcune domande.
Io, il solito rompi, alzo la mano e chiedo: Padre, ci dica una parola su come possiamo vivere la nostra spiritualità, su ciò che davvero conta per un sacerdote diocesano.
E quello mi fa arrabbiato: E che ne so io? Vai dal tuo padre spirituale!
Sulle prime ci rimasi male, poi capii: anche leggendo le vite dei padri del deserto spesso si trovano queste risposte burbere: Abba dimmi una parola, chiese il novizio.
– Torna a intrecciare vimini nella tua cella, rispose l’Abba.
Anche S.Agostino ebbe bisogno del “redi in te ipsum” per comprendere.
E anche S.Ignazio di Loyola, all’inizio della sua conversione si fermò a considerare ciò che gli dava consolazione e ciò che gli procurava tristezza…
Martini è Gesuita, se due più due fa quattro…
Personalmente parlo con molti giovani che dicono di non credere, e la prima cosa che gli dico nn è: Gesù è morto anche per te e ti vuole bene.
Gli dico: guarda cosa vale nella vita, cosa ti da felicità, cosa ti entusiasma…
Io penso che bisogna cercare il positivo delle persone, quello che c’è in ognuno, soprattutto in chi non ha Dio come riferimento, e pazientemente tirar fuori dalla ropria vita le tracce che Dio stesso ha imresso di sé:
La lettura dell’ufficio divino di oggi è fantastica:
Ecco la profonda realtà che è racchiusa in questo nuovo e grande mistero. Dio ha assunto in pieno la nostra umanità ed è stato povero per far risorgere la carne, salvarne l’immagine primitiva e restaurare così l’uomo perché diventiamo una cosa sola con Cristo. Egli si è comunicato interamente a noi. Tutto ciò che egli è , è diventato completamente nostro. Sotto ogni aspetto noi siamo lui. Per lui portiamo in noi l’immagine di Dio dal quale e per il quale siamo stati creati. La fisionomia e l’impronta che ci caratterizza è quella di Dio. Perciò solo lui può riconoscerci per quel che siamo. Conseguentemente passano in seconda linea le differenze e le distinzioni fisiche e sociali, che pur certamente esistono fra gli uomini. Per questo si può dire che non c’è più né maschio né femmina, né barbaro né scita, né schiavo né libero (cfr. Col 3, 11).
Dio voglia che anche nel futuro riusciamo a diventare quello che speriamo di essere e che l’amore di Dio ci ha preparato!
(San Gregorio Nazianzeno)
Io sono un po’ confuso: anche un vescovo è magistero, d’accordo.
Ma se un vescovo si discosta in modo sostanziale da un’enciclica, io semplice fedele a chi mi devo affidare?
Se cade un’enciclica, anche le altre (quelle che non mi risultano essere state confutate) che valore hanno? Come posso essere sicuro che qualche altro vescovo non la pensi diversamente anche su quelle?
In sostanza, a che scopo scrivere e leggere encicliche?
Abbiate pazienza, è un argomento già affrontato, ma risposte non ne ho trovate.
sul voto Usa, cattolici e Obama… trovo “minirivoluzionarie” le conclusioni di questo articolo: http://www.vanthuanobservatory.org/p/news.php?id_news=640
Mi riferisco all’ultimo capoverso di questa lunga e utile nota.
Lunga, utile e autorevole.
Già Fabrizio,
nelle Chiese ortodosse c’è il Santo Sinodo che fa discernimento,
nella Chiesa cattolica, per il discernimento c’è il Papa e la Curia con le sue Congregazioni e tra tutte la CdF, che in pratica sostituiscono il collegio dei vescovi. (piaccia o non piaccia!)
Nella Chiesa cattolica il discernimento appartiene al Vescovo di Roma con il collegio dei Vescovi, ma con il tempo le cose si sono evolute di molto.
Fino a prova contraria, la CdF, non ha mai affermato che le espressioni di Martini sono fuori dall’ortodossia, al contrario, molti cattolici (…) si ritengono superiori alla CdF.
Relativamente alle encicliche non cadono, anche se cadono sempre dall’alto.
Il Magistero è sempre in continua comprensione della parola che Cristo anche oggi dice alla sua chiesa e agli uomini, non per nulla i vescovi in sinodo, più volte hanno ricordato che la parola di Dio non si esaurisce nella Bibbia, ma continua la sua vita nella vita della Chiesa tutta, il tema veniva affrontato particolarmente da mons. Fisichella.
In “camera caritatis”, la domanda gira…, “tutte queste encicliche, esortazioni…. chi le legge?” (mi ricordo un vescovo che lo disse ! all’epoca di GPII)
Intanto fa bella mostra di sè avere tutta la collezione degli “enchiridion” nella propria libreria, negli anni della giovinezza e dello studio io avevo cominciato, è importante averne per lo studio e l’aggiornamento.
Per fortuna oggi cè internet, e i documenti si possono cercare nel sito del Vaticano.
Grazie, utile e interessante.
Per interesse personale che cosa fosse un aborto a nascita parziale, citato nel link. Se può essere utile a qualcuno ecco la descrizione:
“Aborto a Nascita parziale
Un metodo efficace negli aborti dalla sedicesima settimana alla nascita, vietato dalla legge italiana, è quello della nascita parziale. Esso consiste nell’estrazione parziale del feto dall’utero attraverso l’uso di una pinza, che permette l’avvicinamento del cranio alla cervice e lo svuotamento del medesimo attraverso l’introduzione in esso di una canula aspiratrice.
Lo svuotamento del cranio si rende necessario per permetterne il passaggio agevole attraverso la cervice.
Questa metodologia piuttosto brutale è stata oggetto di un’intensa discussione negli Stati Uniti dove, completamente legale in precedenza, se ne è ristretta nel 2003 la possibilità di utilizzo solo ai casi in cui sia in serio pericolo la vita della madre.”
Sarà perchè mia moglie ha un bimbo in pancia che rientra nella categoria “tra la sedicesima settimana e la nascita”, ma a me sembra mostruoso.
Il mio “grazie, utile e interessante” era riferito direttamente al Link del moralista.
Allargo il mio grazie a anche Matteo per la sua risposta.
concordo perfettamente con te buon moralista, non trovo altre parole,
nei prossimi decenni la Chiesa dovrà fare i conti con una società che non gestisce più come nei secoli passati, per ora sta soprassedendo, continuando a far finta che la sua parola sia un’autorità morale, senza mettere in conto che le persone selezionano comunque i messaggi anche delle autorità morali.
Magari…. tra 20 o 30 anni…. vederemo…. se avrà trovato il linguaggio per comunicare alla stessa maniera incisiva dell’ebreo Cristo al suo popolo.
Se può essere utile, posso mandare via e-mail a chi ne facesse richiesta l’ecografia morfologica tridimensionale di un feto compreso “tra la sedicesima settimana e la nascita”, per la precisione di un feto di 21 settimane (è del 12 settembre scorso).
E’ impressionante l’evoluzione della tecnologia: sembra di tenere quel bimbo tra le mani, manca solo la parola.
Ebbene, ad un feto come quello il presidente Obama (che ripeto, forse avrei votato anche io) ritiene lecito succhiare il cervello in nome della libertà di scelta della madre.
Perdonatemi, sto giocando sporco, ma sono ancora stordito da quello che ho letto.
fabrizio, E’ mostruoso, non c’è alcun dubbio (purtroppo già sapevo).
Fabrizio,
hai la mia comprensione,
ma parafrasando:
è la politica, bellezza!
O ti fanno morire da piccolo o da grande!
Non capisco perchè ce l’hai con Obama!
E tutti gli altri capi di governo del mondo, e tutti gli altri popoli del mondo?
Forse si pensa che ci dovrebbe essere uno illuminato o unto dal Signore,
che facendo il capo di uno Stato o di un governo si ponga anche come mediatore tra Dio e gli uomini?
Non pensavo fosse questo governare.
Ci siamo dimenticati di quando in Italia un uomo poteva cornificare tranquillamente la moglie, ma se lo faceva la moglie la poteva uccidere, accadeva quando io ero ancora piccolo.
Gli uomini cercano sempre motivi per uccidere.
Ma la storia degli uomini ha i suoi tempi di evoluzione,
l’aborto nella notte dei tempi ha sempre avuto una nicchia protetta,
si tratta di creare una mentalità di vita,
proprio come detto in quel link segnalato dal moralista.
Il resto sono chiacchiere
ciao
Matteo, stai delirando.
Ciao.
REGARDEZ – Quand Berlusconi qualifie Obama de “jeune, beau et bronzé”
http://www.lepoint.fr/presidentielle-americaine/regardez-quand-berlusconi-qualifie-obama-de-jeune-beau-et-bronze/1781/0/279980
Grazie Fabrizio per la tua comprensione e per la tua sensibilità
fabrizio, bando alle schermaglie dialettiche e auguri, innanzi tutto!!!
ieri ho avuto notizia di una bimba, figli di un collega, nata per parto spontaneo al quinto mese, una piccola persona ancora in vita… non c’è un’intimità con questo collega e non credo sia un credente/praticante, ma ci penso incessantemente da ieri. Volevo condividerlo con chi può pregare per tutti e tre.
Se devo prendere sul serio il tuo intervento, tu quindi non ci troveresti niente di sbagliato ad estendere anche in Italia l’aborto a nascita parziale?
Ma, santo cielo, cosa stai dicendo?
Ho letto, dopo giorni che non mi collegavo, i vostri post e li trovo tutti molto interessanti. Anch’io saluto il nuovo “re” del mondo il messia Barack Obama,acclamato da folle oceaniche, osannato dal mondo: il re del mondo!! W Obama! Auspico, al “re dei re” una brillante carriera e auguro a lui che possa risolvere tutti mali del mondo, dalla salute del pianeta, alla recessione galoppante che partendo dal grande continente scende via via dall’Alpi alle Piramidi dal Manzanarre al Reno.
Se il riferimento non è del tutto casuale –è non lo è- la storia ne ha visti di liberatori, è pullulante di esempi, ahinoi tristemente noti!!
concordo nel memento
Moralista, a 5 mesi è un feto, non è ancora bambino…deve stare nel marsupio ancora per molto altrimenti son guai grossi.
Pregherò, affinché il piccolo feto, venuto alla luce troppo presto -forse a causa di qualche virus contratto dalla gestante, che ha intaccato la placenta- possa raggiungere al più presto la folta schiera degli angioletti che svolazzano nell’empireo celeste. Auguriamocelo, per il bene della piccola soprattutto…conosco personalmente un piccolino, nipotino di mia sorella, nato al sesto mese, sopravvissuto dopo accanimento terapeutico e ora un bambino di 7 anni..senza l’uso delle gambe e delle braccia…
Dunque, preghiamo…preghiamo!
sordo e senza capacità di apprendimento..quasi un vegetale…se fosse nato in casa, o…qualche decennio addietro non sarebbe sopravvissuto neppure un istante. Ma loro, i medici,..hanno tenato..eh!! Caspita…dovevano..era un dovere! Voi pensate fosse un dovere? Da quando il tempo di gestazione è di 5 o 6 mesi..non è forse di 9 per gli esseri umani, 12 per gli equini e via discorrendo…??
Ma loro..i medici..dovevano tentare: che bravi, che geni!
Diciamo grazie all’accanimento terapeutico.
GRAZIE!
Io conosco una bambina nata al 6° mese, che grazie a Dio (e ai medici) sta benissimo.
Grazie Moralista per gli auguri e per la notizia.
E’ di quelle che danno una luce diversa alla giornata. Preghiamo insieme.
Luca sono felicissima per questa bambina, anche se…lasciami il beneficio del dubbio ( l’esperienza che ho testimoniato è vissuta in prima persona e sono molto documentata, fidati) forse non era proprio di 6 mesi rasi rasi…magari..qualche giorno in più , probabilmente settimana… il che fa molta differenza ..moltissima…te l’assicuro.
Auguri Fabrizio anche da parte mia!
per Clodine: sul “re dei re” ti rimando al mio commento del 5 novembre ore 12:41
Caro Fabrizio, se per te, la nascita di un fetino di 5 mesi, ripeto 5 mesi il che vuol dire che non supera i 400 grammi, che per sua disgrazia si trova a dover tribolare per sopravvivere, con tutte le incognite del caso…tutto mi suscita,sinceramente, fuorchè una “luce diversa”…forse una grande pena e angoscia, per lui, povera creaturina e per quei genitori…questo si…non certo gioia..
Preghiamo
Perchè negare quel filo di speranza che ancora c’è, insieme alla sofferenza?. L’alternativa era che fosse nato morto.
La luce diversa è legata a quello. Preghiamo insieme.
Grazie a (quasi) tutti per i commenti e la buona volontà.
A Principessa e Clodine: dopo tanta attesa, un abbraccio a prescindere.
A Fabrizio: auguri affettuosi e piena sintonia.
Al Moralista: solidarietà e preghiere (e un bacione ai tre “pezzi grossi” di casa).
A Ignigo:
“A tutti dico: “Non possiamo fare cattolico Iddio”. ”
E’ giusto: ma forse possiamo aspettarci una lezione di Cattolicesimo da un cardinale di Santa Romana Chiesa…
Ciao Sump, ti siamo mancate io e Principessa eh! Ti sta bene! Così ti accorgi che vuol dire quando ti fai latitante e per settimane non ti si vede (stessa cosa per Moralista e Matteo) hai visto come ci si pensa agli amici? Come mancano quando non li si vede eh…ti voglio bene.Concordo con quanto dici, in toto.
Al Moralista dico, riguardo Obama, che ho un cattivo presentimento…ma non lo voglio dire altrimenti, quando vedete il mio nome iniziate con gli spergiuri la nicchia, le corna, dite che sono una Cassandra e giù, tutti li’ a grattarsi in basso…non so se mi spiego!
Un bacio a tutti!
Si, ho un cattivo presentimento!
che civettuola che sei, Clodine!
Aspetti che qualcuno (maschietto, perchè la curiosità sarà pure donna, ma i curiosi son maschi) ti dica: e dddaaaaiiii Clodine, dicceeeloooo, suuuu….
Ahhhh..Maioba amico mio……ma non farmelo dire dai !! E vabbè più tardi lo dirò, ora devo andare per l’adorazione…
Ti abbraccio!
Cara Clodine, la mia breve osservazione voleva affiancarsi alla tua, non contraddirla. Sì, probabilmente la bambina di cui parlo aveva qualche giorno in più. Un caro saluto a te e a tutti.
@Sum dixit “forse potremmo aspettarci una lezione di cattolicesimo da un cardinale”.
1) la pensi come odifreddi che più volte ha detto che martini non è cattolico… complimenti sum davvero.
2) un cardinale è un credente e quindi oltre che lezioni di cattolicesimo può anche dare lezioni di fede.
3) Sum, ma sei davvero così?
Facciamo così: se io (e magari qualcun altro, se ci sta) mi riconosco affetto da papolatria, Ignigo accetterebbe un referto di martinolatria acuta?
Ciao a tutti!
Desidero ringraziare chi ha risposto alle mie domande sul “fenomeno” Obama…
Saluto caramente e con tanto affetto Clodine!!! Bentornata fra noi!!!
Un abbraccio a Principessa!!! (Domani acquisterò il libro del Card. Martini).
Auguri a Fabrizio.
Un caro saluto a Luigi, nostro amministratore.
Ciao a Sump, Ignigo, maioba, roberto55, Lea, moralista, Matteo, Nino(che ringrazio per averci ricordato nella sua Preghiera personale). Saluti a Luca Grasselli, Leo, e a tutti gli amici del pianerottolo.
X Matteo: Sì, è vero, nelle domande che ponevo, in parte c’era già la risposta: Qualche responsabilità l’abbiamo noi Cattolici…è così, ahimè!
Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia;
nella tua grande bontà cancella il mio peccato.
Lavami da tutte le mie colpe,
mondami dal mio peccato. (DAL SALMO 50).
Buonanotte,
F.
“Kennedy era cattolico ma per il suo paese era pronto a scatenare la III guerra mondiale per l’isoletta di Cuba che secondo lui non era democratica”.
Mon condivido affatto questa ricostruzione storica, Nino: mi sembra una indebita applicazione retrospettiva della legittima critica (che anch’io condivido) alla politica estera di Bush. A parte il fatto che la Cuba di Castro (esempio evidente di gerontocrazia!) non è mai stata democratica, ed ha costretto all’esilio migliaia di dissidenti (incarcerandone o fucilandone altri), nel 1962 gli aggressori, pronti a scatenare la guerra, erano Castro e Kruscev: a che cosa servivano quei missili a testata nucleare a poca distanza dagli Stati Uniti e da altri Stati non comunisti, se non a minacciare una guerra nucleare? Quando Kruscev decise saggiamente di ritirare i missili (perdendo per questo l’appoggio della componente più intransigente del PCUS, che due anni più tardi lo destituì), pare che Castro abbia protestato, dicendo che era pronto ad affrontare una guerra nucleare (con la conseguente morte di molti cubani) pur di non “darla vinta” agli odiati capitalisti.Ed anche quando l’Est europeo si è aperto alla democrazia, Castro ha sempre rifiutato di concedere libere elezioni e libertà democratiche al suo popolo. Questo è un fatto, non l’opinione di Kennedy.
CHe poi la spedizione della Baia dei Porci non sia stata una decisione felice te lo concedo (anche se l’iniziativa era partita da esuli cubani, non da Kennedy). Ma ciò non toglie che se la democrazia non va “esportata” con le armi, è difficile negare ad un popolo il diritto di ribellarsi ad un dittatore (di destra o di sinistra non importa).
Aggiungo un’altra considerazione: alcuni hanno ipotizzato che l’assassino di Kennedy possa essere stato ispirato da esuli cubani estremisti, delusi dalla reazione di Kennedy a quegli eventi, giudicata troppo debole…
Bentornate Clodine e Principessa!
Mi rallegro per la vittoria di Obama e considero sempre utili le riflessioni del card. Martini, ma inviterei qualcuno che si lascia prendere da un entusiasmo forse eccessivo nei loro confronti a non “santificarli” prima della morte, e inm generale a non “santificare” nessun leader religioso o politico. Condivido ad esempio le perplessità di alcuni sulla politica favorevole all’aborto di Obama (non credo però che il cattolico debba scegliere per chi votare solo sulla base dei temi della bioetica); e ritengo che qualche volta il card. Martini, dominato dal legittimo desiderio di riavviare un dialogo profondo con i non credenti a partire dalle loro riflessioni, dia l’impressione di lasciare un po’ nell’ombra altri temi centrali, come la necessità di evangelizzare e di ribadire certi valori. Sui temi teologici preferisco la chiarezza di papa Ratzinger; su temi etico-politici trovo importanti alcune “provocazioni” del card. Martini, ma credo che vadano discusse in modo serio e non esaltate o demonizzate in modo acritico. A qualcuno sembrerò troppo “cumenico” o eclettico, ma io la penso così: troppo spesso ci dividiamo, come i cristiani di Corinto, tra i discepoli di Cefa e quelli di Paolo.
“Non possiamo fare cattolico Iddio”,
certo che no! perchè Iddio è GIA’ cattolico.
@ raffaele.savigni
Kennedy-Cuba
La frase era nel contesto della risposta a Fabricianus che poneva la domanda:
“Il personaggio Obama ha “infiammato” molti giovani: Parlare di speranza, pace, giustizia ha colpito il cuore di molti, nella fascia d’età 20-28 e non solo. Oggi tutte le trasmissioni italiane dedicate ai giovani parlavano di Barak Obama. I discorsi di quest’ultimo, che credo sia di religione protestante, hanno molti riferimenti religiosi. Ora domando: Perchè se vengono pronunciati da Obama, infiammano anche i più lontani da un discorso di fede e di religione, e se li pronuncia un Cristiano-Cattolico non hanno lo stesso effetto.”
—————————————————————-
Ho citato l’esempio di Kennedy, un cattolico di grande carisma alla guida degli USA, che fu il presidente del popolo americano a stragrande maggioranza protestante e non in particolare il presidente dei cattolici americani, per stigmatizzare il fatto che non c’è nessun nesso e che il successo oggi dipende in gran parte da cosa e soprattutto da chi e come si comunica.
Aggiungo ad esempio che la S.Sede e gli USA hanno riallacciato ufficialmente e dopo circa un secolo le relazioni diplomatiche aprendo le rispettive ambasciate a Roma e Washington con Regan. E non con Kennedy.
Su Cuba poi la storia non la possiamo cambiare ne tu ne io.
L’operazione Baia dei Porci partì dagli USA.
Il commento tra parentesi te lo potevi risparmiare.
Altro che quattro esuli cubani, l’iniziativa fu organizzata dalla CIA, che chiese la manodopera alla mafia (Sam Giancana).
“Le limitazioni alle operazioni coperte su larga scala divennero evidenti durante l’invasione organizzata dalla CIA alla Baia dei Porci a Cuba nel 1961. Il fallimento imbarazzò la CIA e gli Stati Uniti sul palcoscenico mondiale, visto che il dittatore cubano Fidel Castro usò la mal eseguita invasione per consolidare il suo potere e legarsi strettamente all’Unione Sovietica. Ad ogni modo, la CIA tentò numerose volte di assassinare senza successo il capo di stato cubano come parte della sua operazione Mongoose.” http://it.wikipedia.org/wiki/Immagine:Mangoose.jpg
“Giancana was murdered in his basement with multiple gunshots to the head, before he could give Senate testimony on CIA plots to assassinate Fidel Castro.”
Di conseguenza la contromossa di Castro per difendersi. Diciamo che furono gli USA a mettere Castro in bocca all’URSS. Un’autogol da dilettanti della politica estera.
Scusa Roberto, fammi capire ma Cuba prima di Castro era o non era la cloaca degli USA, il suo bordello a cielo aperto, il regno del gioco d’azzardo, del narco traffico, del traffico d’armi e il paradiso della mafia che insieme alla CIA tenevano in piedi Batista e il suo regime come accadeva in quasi tutti i paesi dell’america latina?
Cos’è democratico e altamente politico che la più grande potenza mondiale, mantenga l’embargo da oltre 50 anni a Cuba e dopo la caduta del comunismo sovietico?
La Cina è comunista e per giunta non democratica, ma possiede oltre 50% del debito pubblico degli USA, allora è democratica.
Sono certo che Obama provvederà a risolvere questa idiozia.
Adm.
Errata corrige:
Scusa Roberto, fammi capire
Scusa Raffaele, fammi capire
Caro Ignigo,
non farmi torto: mi ci vedi davvero salire in cattedra, col martello da giudice in mano, pronto a trinciare giudizi su un uomo di Dio come Carlo Maria Martini? Io, col mio passato, i miei limiti, i dubbi, i miei peccati da poveraccio?
1. Nessun giudizio sulla persona: spetta a Dio e alla Chiesa da Lui fondata.
2. Nessun giudizio sull’ortodossia dell’ultimo suo libro: spetta all’organo ecclesiastico che ne ha autorità e competenza.
3. Quello che noi possiamo valutare – di fronte alle pagine di un libro – è l’opportunità di applicarne le indicazioni al nostro personale itinerario di fede. Questa lettura mi porta a capire meglio la persona di Cristo, che faticosamente sto imparando a seguire e imitare? O rischia di farmi fare passi indietro? O di spingermi su viottoli e sentieri che mettono in pericolo la mia fede cattolica? Se un giudizio mi sento di proferire, è un giudizio su di me in rapporto al suo libro, non certo su di lui.
Con queste premesse, posso forse tentare di rispondere alla tua obiezione: “un cardinale è un credente e quindi oltre che lezioni di cattolicesimo può anche dare lezioni di fede”. Che fede può essere, quella di un vescovo cattolico, se non una fede cattolica?
Se avrai ancora un po’ di pazienza, cercherò di essere più chiaro nel prossimo post.
Rispetto alla “provocazione” dell’altro ieri, oggi mi trovo in una situazione diversa: ho finito di leggere le “Conversazioni” e ho subìto il fascino di alcune pagine mirabili: in particolare, ho provato a confrontare gli esiti pluridecennali della mia “vocazione” all’insegnamento con le illuminazioni, gli stimoli, i suggerimenti della splendida parte III del volume, dal titolo “Trovare amici” [Breve interruzione, con un pensiero alle domande di Fabricianus: quante risposte anche concrete troverai qui, caro F.!]. Più in generale, credo di aver colto le motivazioni più profonde di questo libro, che NON è un incidente di percorso dovuto a un abile intervistatore, o all’età, o alla malattia. Io lo vedo come il limite estremo cui è giunto lucidamente uno studioso cattolico che ha fatto dell’abbraccio ecumenico l’obiettivo primario.
Provo a rileggere a pag. 25: domanda: “(Se Gesù vivesse oggi)… tratterebbe l’attuale Chiesa cattolica come a quel tempo i farisei?”. Risposta: “Sì…”.
Domanda (p. 19): “Cosa contraddistingue un buon cristiano?”. Risposta: “Un buon cristiano si distingue perché crede in Dio, ha fiducia, conosce Cristo, impara a conoscerlo sempre meglio e lo ascolta. Conoscerlo significa leggere la Bibbia, parlare con lui, lasciarsi chiamare da lui, diventare simile a lui. Un cristiano sente che il suo amore per Gesù diventa sempre più forte. Lo spingerà sempre più ad agire socialmente, a intercedere per gli altri, come ha fatto Gesù, che ha operato guarigioni, chiamato gli apostoli, criticato i potenti, ammonito i ricchi e accolto gli stranieri. Così diventerà una persona che sente di essere sostenuta da Dio. Spero che in punto di morte possa dire a Dio: tu mi sostieni, mi proteggi, mi accogli”.
(Segue)
Una definizione che potrebbe agevolmente essere sottoscritta da qualunque comunità ecclesiale protestante. Se ad essa aggiungi, come cifra fondamentale dell’intero libro:
– l’insistenza sulla centralità esclusiva della Sacra Scrittura;
– l’assenza di ogni riferimento alla Tradizione, superando drasticamente in questo modo l’impostazione del Concilio Vaticano II;
– l’evidente marginalizzazione (o peggio) della Chiesa gerarchica e della sua storia;
– l’assenza del culto dei santi, e in particolare del culto di Maria Santissima (persino nel capitolo sulle donne nella Scrittura, la Madre del Signore viene appena citata, distrattamente, e viene invece assegnato un ruolo rilevante a Maria di Magdala!);
– la marginalizzazione di sacramenti come l’Eucaristia e la Confessione;
– la “censura” esercitata su alcuni dei temi più rilevanti degli Esercizi Spirituali di Sant’Ignazio (i Novissimi, la Beata Vergine Maria);
– l’impostazione molto “aperta”, in contrasto con la tradizione cattolica (e in parte ortodossa), sui temi della sessualità, dell’omosessualità, del celibato ecclesiastico e d’altro ancora…
(Seguito e fine)
… occorre molto altro per concludere che questo libro rappresenta una mano tesa a tutte le comunità ecclesiali protestanti, l’estremo limite cui un cattolico potrebbe arrivare pur di contribuire al recupero dell’unità perduta cinque secoli fa?
Il giudizio su questa azione da “ante-papa” (come spiritosamente scrive Martini stesso) – l’ho detto – non spetta a me.
Io posso dire che non mi ci ritrovo, che il mio itinerario verso Dio segue tappe e urgenze del tutto diverse e che – in coscienza – non ho al momento nessuna intenzione di seguirlo su questa strada; (e ringrazio Dio di aver dato alla Chiesa le sorridenti e “diurne” conversazioni romane di papa Benedetto XVI).
Nino, so bene che prima di Castro c’era la dittatuira vergognosa di Batista. Ma l’esigenza di lottare contro una dittatura non giustifica un’altra dittatura, ed ancor meno la sua durata (cinquant’anni). Non condivido l’embargo americano contro Cuba, ma vorrei che i cubani potessero scegliere chi li governa tramite libere elezioni, dopo un dibattito libero, con un’amnistia per gli attuali oppositori in esilio a Miami.. Non credo che la democrazia sia un “optional” o un lusso che solo noi “occidentali” possiamo permetterci. E non condivido affatto le teorie di chi (a destra o a sinistra: da Massimo Fini a qualche prete no-global ammiratore di Illich) relativizza la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo dicendo che essa sarebbe frutto di un pensiero eurocentrico.
Questo mi preme ribadire. Sulla critica alla CIA e agli USA posso concordare.
Grazie di cuore, Sumpontcura, per la bella recensione al libro del cardinale Martini. Mi hai permesso di farmene un’idea: ecco un libro che non occorre che io legga. È un sollievo.
e io che tendo a leggere tutto quel che mi capita sottomano… che scemo che sono…
http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/209322
[…] contento per Obama come lo fui alla prima elezione – Obama come segno dei giorni che viviamo – e lo dico con le parole di Romney nel discorso di ammissione della sconfitta: “Gli […]