“Alla Chiesa non deve mai mancare il coraggio di proporre la preziosa virtù della castità, per quanto ciò sia ormai in diretto contrasto con la mentalità comune. La castità [prima del matrimonio] va presentata come autentica alleata dell’amore, non come sua negazione”: così parla un documento vaticano sulla formazione al matrimonio che giunge ora in libreria e subito si avverte un linguaggio nuovo pur nella riaffermazione dell’antico. Del resto questa mediazione tra vecchio e nuovo è la caratteristica di tutto il pontificato di Francesco. E’ l’attacco di un mio articolo pubblicato oggi dal Corriere della Sera a p. 25 con questo richiamo in prima: “Il Papa: prima delle nozze castità preziosa”. Nei commenti riporto l’intero mio commento agli Itinerari che si pongono in piena continuità con l’Amoris Laetitia.
Nuovo documento vaticano: “Itinerari catecumenali per la vita matrimoniale”
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Non si fanno elenchi di peccati. Mio articolo 2. “Itinerari catecumenali per la vita matrimoniale. Orientamenti pastorali per le Chiese particolari” è il titolo del documento, che viene pubblicato – con la prefazione del Papa – dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita.
Tra i contenuti: la preparazione remota e prossima al matrimonio, che dovrà essere più impegnativa degli attuali corsi parrocchiali; ruolo delle coppie sposate nella preparazione dei fidanzati; i nuovi sposi “non pensino immediatamente alla procreazione e alla crescita dei figli” in quanto debbono ancora crescere nella “mutua comprensione”.
Viene ricordato il “peccato” come “allontanamento da Dio” che “sempre incombe sulla vita dell’uomo”: ma non si fanno elenchi di peccati. Altra pedagogia scomoda: “Insistere sulla sacralità del vincolo coniugale e sul fatto che i beni che derivano dalla preservazione dell’unione, sono sempre di gran lunga superiori a quelli che si spera di ottenere dalla separazione”.
Si riconosce che vi sono “situazioni in cui la separazione è inevitabile e a volte “moralmente necessaria”, come “estremo rimedio”, quando per esempio “si tratta di sottrarre il coniuge più debole, o i figli piccoli, alle ferite più gravi causate dalla prepotenza e dalla violenza, dall’avvilimento e dallo sfruttamento, dall’estraneità e dall’indifferenza”.
Tra i consigli per la formazione, si invita a “suggerire agli sposi di tenere un ‘Diario del matrimonio’, per una sorta di verifica periodica della comunione coniugale”, in cui annotare “tutto ciò che costituisce il vissuto concreto della vita degli sposi”.
http://www.luigiaccattoli.it/blog/wp-admin/edit-comments.php?comment_status=approved
Avremo un nuovo testo per i matrimoni falliti. Mio articolo 2. Di sicuro questo documento verrà preso – dai media – come una riaffermazione della visione negativa del sesso da parte della Chiesa di Roma, ma in verità vorrebbe essere tutt’altro. Nella prefazione Francesco lo propone come un sussidio per l’accompagnamento delle coppie in applicazione all’Amoris Laetitia, il documento che cinque anni addietro segnò una coraggiosa apertura della pastorale familiare alla realtà delle famiglie di oggi, comprese quelle nate da un secondo matrimonio. “È mio vivo desiderio – scrive il Papa – che a questo primo documento ne segua quanto prima un altro, nel quale vengano indicati concrete modalità pastorali e possibili itinerari di accompagnamento specificamente dedicati a quelle coppie che hanno sperimentato il fallimento del loro matrimonio e che vivono in una nuova unione o sono risposate civilmente”.
Gli estensori del documento del resto sanno benissimo che nelle parrocchie si presentano a chiedere il sacramento del matrimonio “coppie che già convivono, hanno celebrato un matrimonio civile e hanno figli”. Dunque l’insistenza sulla castità non viene dall’incomprensione dei tempi che viviamo ma dal convincimento che si tratti di una “scelta di vita” ancora oggi possibile e di una “condizione preziosa per la crescita genuina dell’amore interpersonale”.
Ma “anche nel caso in cui ci si trovasse a parlare a coppie conviventi, non è mai inutile parlare della virtù della castità”, afferma il documento, perché essa “insegna il retto uso della propria sessualità” anche da sposati: “il rispetto dell’altro, la premura di non sottometterlo mai ai propri desideri, la pazienza e la delicatezza con il coniuge nei momenti di difficoltà”.
https://gpcentofanti.altervista.org/il-miracolo-di-ogni-vocazione/