Nostra matre Terra la quale produce diversi fructi e colorati fiori et herba: quarta foto
2 Comments
Luigi Accattoli
Ignazio come Francesco. “Contemplazione per giungere ad amore” è intitolato un capitoletto della quarta settimana degli Esercizi di Ignazio di Loyola, che invita l’esercitante a “osservare come Dio abita nelle creature, negli elementi, dandogli essere, nelle piante vegetando, negli animali esercitando la sensorietà, negli uomini dandogli intendimento; e così in me dandomi essere, vita, sensorietà e facendomi intendere”. L’esercitante viene anche invitato a “considerare come Dio si adopera e lavora per me in tutte le cose create sulla faccia della terra, id est habet se ad modum laborantis [si comporta come un lavoratore]. Come appunto nei cieli, negli elementi, nelle piante, nei frutti, nel bestiame, ecc., facendo essere, conservando, vegetando e sentendo”. Inaspettata vicinanza di Ignazio a Francesco. Bravura del mio amico fotografo che con il suo obiettivo coglie a meraviglia l’esultanza delle herbe chiamate dal divino lavoratore a brillare e vegetare per li campi.
Sei come l’erba danzata dal vento,
docile, leggera, ma ferma nel vero
radicamento. E come questo campo
che amo tu sei, dove crebbe l’ulivo
d’argento che piantai per gioco,
fanciullo, non sapendo che il cielo
seminava per noi il suo bel tempo.
E se abbiamo patito, tanto sofferto,
è come ogni ruga d’ulivo d’argento.
Il mare in fondo alla campagna
sei anche, ché in te sempre mi perdo,
fiducioso, certo, di toccare la riva.
Il canto di Maria
Tutto e niente.
Niente senza di voi,
senza la gente.
Il canto che sento
è un canto che sente.
Shema’ Israel.
Ignazio come Francesco. “Contemplazione per giungere ad amore” è intitolato un capitoletto della quarta settimana degli Esercizi di Ignazio di Loyola, che invita l’esercitante a “osservare come Dio abita nelle creature, negli elementi, dandogli essere, nelle piante vegetando, negli animali esercitando la sensorietà, negli uomini dandogli intendimento; e così in me dandomi essere, vita, sensorietà e facendomi intendere”. L’esercitante viene anche invitato a “considerare come Dio si adopera e lavora per me in tutte le cose create sulla faccia della terra, id est habet se ad modum laborantis [si comporta come un lavoratore]. Come appunto nei cieli, negli elementi, nelle piante, nei frutti, nel bestiame, ecc., facendo essere, conservando, vegetando e sentendo”. Inaspettata vicinanza di Ignazio a Francesco. Bravura del mio amico fotografo che con il suo obiettivo coglie a meraviglia l’esultanza delle herbe chiamate dal divino lavoratore a brillare e vegetare per li campi.
https://gpcentofanti.altervista.org/gesu-e-la-donna-vangelo-di-venerdi-22-settembre-2023-e-commento/
Canto di Giuseppe
Sei come l’erba danzata dal vento,
docile, leggera, ma ferma nel vero
radicamento. E come questo campo
che amo tu sei, dove crebbe l’ulivo
d’argento che piantai per gioco,
fanciullo, non sapendo che il cielo
seminava per noi il suo bel tempo.
E se abbiamo patito, tanto sofferto,
è come ogni ruga d’ulivo d’argento.
Il mare in fondo alla campagna
sei anche, ché in te sempre mi perdo,
fiducioso, certo, di toccare la riva.
Il canto di Maria
Tutto e niente.
Niente senza di voi,
senza la gente.
Il canto che sento
è un canto che sente.
Shema’ Israel.
Da: https://gpcentofanti.altervista.org/e-ne-senti-la-voce-gv-3-8/