Una coppia decide di fare una vacanza ai Caraibi per festeggiare il venticinquesimo di matrimonio dove avevano fatto il viaggio di nozze. Per lavoro lui si trova negli Usa e precede lei sul luogo della vacanza dalla quale le invia un’e-mai, ma sbaglia nel digitare e il messaggio arriva a una donna che ha appena sepolto il marito: “Cara sono arrivato e non vedo l’ora che arrivi anche tu questo venerdì. Qui tutto bene, come vedi hanno internet e anche per il resto non sono poi tanto indietro. Non portare troppi vestiti che in questo posto fa un caldo infernale. A presto!” – Le spiegazioni e i complimenti nel primo commento.
Non vedo l’ora che arrivi anche tu
22 Comments
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[Segue dal post] Barzelletta che ho sentito raccontare dal vescovo Luigi Bettazzi a San Lazzaro di Savena, Bologna, dov’eravamo insieme per una conferenza. 87 anni portati con letizia, Bettazzi è un augurio vivente di felicità per tutti. Le barzellette le inventa lui e le racconta con grande soddisfazione. Mi beo ad ascoltarlo. Sono suo amico da sempre: per l’esattezza, dal 1973. L’ho interrogato – come faccio con tutti – sulla beatificazione di papa Wojtyla: “Ero in piazza San Pietro a concelebrare. Ci sono andato per riconciliarmi con quel grande papa: perchè don Stanislaw mi aveva detto un giorno che gli era dispiaciuta la mia lettera a Berlinguer, che aveva commentato così: In Italia non sanno che vuol dire scrivere a un segretario di un partito comunista”. Mi è parso bello questo scrupolo di riconciliarsi con chi, senza volerlo, aveva un giorno contristato.
Caro Luigi, una ne fai e cento ne pensi. Mi riferisco al fatto che per riportare il discorso su papa Wojtyla racconti una barzelletta curiale, del tipo di quelle che una volta i preti narravano quando si incontravano per le Messe dei definti.
Dolce Enrico.
Ci ho messo un po’ a capire che “Enrico” si riferisce a Berlinguer.
Forse perchè la scelta dell’aggettivo “dolce” necessita per me di una spiegazione.
Ecco la spiegazione che cerchi nico:
http://www.youtube.com/watch?v=6w9Xhxjp9lw
Ciao!
Grazie Marco
🙂
Senza giudizi partitici, credo sarebbe stato un uomo capace di seminare riconciliazione, in questa nostra politica arrabbiata.
Ma come far passare la notizia che non è mai tardi per riconciliarsi?
“Mi è parso bello questo scrupolo di riconciliarsi con chi, senza volerlo, aveva un giorno contristato.”
“Non divenire troppo giusto e non ti mostrare eccessivamente saggio. Perché dovresti causarti desolazione ?” ( Ecclesiaste 7.16)
Per quanto riguarda quello che ha sbagliato email, poteva usare skype così poteva parlare direttamente con la moglie visto che anche lei aveva un PC.
Che ha fatto poi, ha festeggiato da solo ai Caraibi con cuba libre o cubotto ? O è arrivato “enrico” a fargli compagnia.
Un post che pare quasi leggero,
una barzelletta da vescovo
e una esigenza di riconciliazione.
Questo mi pareva il primo piano.
Invece entro ad un livello più interno,
e scopro ancora una volta la conferma,
ad una delle incapacità di un uomo, che lo fa molto, molto umano,
che pur osannato
aveva delle griglie-filtri di lettura
che non gli permettevano di capire appieno
i gesti profetici altrui,
che non gli permetteva appieno di comprendere
le storie altre,
di persone,
di paesi,
eppure lui stesso
soggetto di atti profetici
che grazie ai media globali
rimarranno nella storia.
La riflessione
potrebbe trovare ulteriore approfondimento
ma basta l’intelligenza…..
per comprendere il resto.
Convertito da poco e già se la prende con un cardinale!
http://www.ioamolitalia.com/2011/06/liberi-di-criticare-il-cardinale-che-fa-politica/
… l’eugenetica cosa c’entra?
Marcello!
Su una cosa ha ragione: i PRIVILEGI ai rom.
Non ho mai condiviso il battesimo pubblico di BXVI. Penso che sia stata una mossa assai sbagliata, con un soggetto simile.
Privilegi ai rom !!!!!
Roba da non crederci: ma questo dove l’ha messo il cervello?
Dopo il terzo nome?
Oggi ho visto un rom in un privilegiatissimo cassonetto. E questo succede a Roma. Figuriamoci a Milano: gli daranno i cassonetti d’oro.
Grazie Luigi, divertente. Bello avere amici ed esserlo.
Grazie Matteo, sono d’accordo e posso testimoniare la mia parte nella linea di cio’ che hai scritto. Purtroppo varie volte,e per vari anni, per il caro GP II tutto il mondo era letto con le categorie della Polonia prima di Walesa…
Marcello e Mattlar: sapete che quando Tettamanzi era un rinomato professore di teologia morale, sponsorizzatissimo dalle gerarchie, era accusato di essere un conservatore, un retrogrado, un fascista (dai piu’ radicali)?…A me non mi meraviglia che il novello “trinominato” cazzeggi liberamente di identita’ cristiana e fedelta’ evangelica sul Giornale del Mariolino Giordano -che tenero! A me fa ‘ribrezzo” che sia una delle bandiere di non pochi cattolici italiani, ivi compresi vescovi delle opere…
Magdi Nonmoltocristianoconirom Allam
C’è la risposta di Tarquinio a Giordano sull’Avvenire di ieri e sul sito.
Il titolo è: “Quell’insolente sguardo come di guerra”.
Questo lo dedico a Luigi:
http://www.youtube.com/watch?v=R3Oo7sgvgyc
C’è anche un sito: “vivailconcilio.it” ma Luigi lo conosce di sicuro.
http://www.avvenire.it/Commenti/Quell’insolente+sguardo_201106050946534630000.htm
Ritorno….
questo post
mi fa pensare a tutti coloro che si sono percepiti feriti
in modo personale
dal proprio vescovo(papa),
non si rimane indenni da un dolore
che magari prende alla bocca dello stomaco,
e allo stesso tempo essere capaci di rielaborare,
per continuare ad amare il proprio vescovo.
Ottimo il lavoro/servizio di raccogliere testimonianze
fra 100 anni le biografie
di odierni personaggi
saranno
più naturali
e meno condizionate da emozioni
e
sperando che per quelle epoche i mass media
non siano quelli di oggi.
Internet ha aperto una voragine profonda,
che sta segnando la libertà del futuro di chi cerca e discerne le notizie e gli approfondimenti.
E’ questo che mi permette la consolazione di leggere le riflessioni/notizie di Luigi.
O.T.
Chiedo scusa per l’off-topic:
Messaggio per spuntocattolico: ho risposto alla tua domanda nel post dedicato da Luigi alle elezioni amministrative, post ballottaggi.
Magdi Allam (Cristiano, come lui vuole essere chiamato), è il frutto acerbo dell’accoglienza che tanto critica. Mi ricorda l’estremismo di alcuni leghisti figli di immigrati meridionali. Tuttavia esprime un orientamento culturale preciso, da osteggiare per conto mio, ma legittimo. Leggendolo mi rafforzo nelle mie convinzioni, e lo ringrazio.