Insolita e più istruttiva targa del monnezzaro che ho fotografato ieri in via Antonio Canova, sul muro di destra della chiesa di Santa Maria Portae Paradisi. Si comanda contro paglia fieno e cavalli – come trascrivo nel primo commento – tant’è che a leggerla li udivo sfrociare e nitrire.
Non lascerai cavalli assicurati al muro
16 Comments
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Cavalli al muro. D’ordine dell’Illustrissimo Tribunale e di Monsignore Illustrissimo Presidente si comanda che nessuno ardisca di portare e adunare paglia fieno o altre immondezze nel vicolo detto delle Colonnelle per tutta la sua estenzione e molto meno di lasciar cavalli fermi ed assicurati al muro del Venerabile Archiospidale di San Giacomo sotto qualunque pretesto altrimenti si procederà per inquisitionem con le solite pene del sudetto Illustrissimo Tribunale in vigore dell’ordine in data lì XXX ottobre MDCCLXXI
Per il curioso di Roma dico che via Canova – dove lo scultore aveva casa e laboratorio – va da via di Ripetta a via del Corso costeggiando l’Ospedale San Giacomo. Leggendo mi vedevo la muraglia ospidaliera orlata di cavalli. La chiesa di Santa Maria Portae Paradisi – cioè Janua Coeli – è di Antonio da San Gallo il Giovane: è del 1523, sarà bella ma è chiusa. Se ci vai puoi però parlare a una dolce Madonna col Bambino di Andrea Sansovino che è sul portale: non ha molti visitatori. E puoi controllare se ho trascritto a modo dalla fiera lapide.
Quella targa è evidentemente un falso.
Resto in attesa che ci mostrino non questa foto taroccata, ma l’originale, in modo che possa essere sottoposto ad esperti di grafia.
Non ho capito che cosa voglia dire il Ciampi.
Perché è ” un” falso” la targa? Non me ne intendo, ma sono curiosa. Spero che Marcello Ciampi voglia spiegare meglio.
Ciampi voleva solo essere ironico facendo riferimento a recenti eventi ….imho
Cristina vicquery
Ma poi, “ci mostrino” (chi?), foto taroccata… Qui è chiamato in causa l’autore della foto. Ordunque, si spieghi il Ciampi! Non ci dormo da una notte…
C’è chi mette in dubbio lettere scritte da papi emeriti.
Non volevo essere da meno.
Me la sono presa con un monsignore defunto che non potrà mai replicare.
Per 5 minuti di popolarità sono disposto a tutto.
Personale ermeneutica della Targa del Monnezzaro (forse non taroccata?:
D’ORDINE DELL’EMINENTISSIMO BLOG E DEL SIGNORE ILLUSTRISSIMO TITOLARE SI COMANDA CHE NESSUNO ARDISCA DI PORTARE CIARLA FIENO O ALTRE NEFANDEZZE NEL BLOG, CHE FAR SI DEVE DI COSE BELLE, E MOLTO MENO DI OSPITAR CITRULLI CHE SI SENTANO SICURI NELL’OSPITALE BLOG SOTTO QUALUNQUE REGESTO, ALTRIMENTI SI PROCEDERA’ PER ESCLUSIONE CON LA SOLITA IGIENE DELL’ILLUSTRISSIMO TITOLARE.
Esclusione ovviamente valida anche per il sottoscritto…
Saluti a tutti e in particolare a Marcello Ciampi al quale mi sento molto vicino.
Capisco che Massino Ciampi non si fidi piu’ delle foto, di questi tempi ….
Ma se vuole un esperto in foto taroccati non ha che da rivolgersi a Mons. Vigano’ . Lui si’ che se ne intende!
Il mio nome è Marcello.
La sala stampa Vaticana me lo ha cambiato in Massimo. È tutto un complotto.
:ad. :ad. 😀
Lo smartphone complotta contro di me…
Un tempo,quando si trattava di denunciare l”immondizia anche i muri parlavano. Oggi d’immondizia nessuno parla più, anzi, si preferisce metterla sotto il tappeto, in modo che tutto dall’esterno appaia limpido come un cielo senza nuvole.
“Anche l’anima deve avere le sue determinate cloache nelle quali far defluire la sua immondizia” . Lo disse Nietzsche, e credo non sia andato molto lontano dalla verità!
Curiosa la scritta “aulica” sulla targa fotografata da Luigi e poi riproposta con appropriata e “personale ermeneutica” da giuseppe di melchiorre.
Non voglio essere irriverente, ma mi ricorda, in qualche misura, una scritta su una targa non marmorea di un vicolo storico della mia città, dove si legge– ed è stato fotografato per eterna memoria– questa imperiosa proibizione: “vietato pisciare su questo muro; chi ha bisogno, lo faccia in casa sua”.
Mi scuso per la volgarità dell’espressione, ma sempre di divieto si tratta, anche se più recente, e niente affatto aulico, di quell’altro.
I vicoli, specie se chiusi, hanno avuto sempre funzioni di riservatezza per certi atti di improrogabile necessità.
Nietsche non disse però di fare defluire ulteriormente le proprie personalissime cloache nel blog di Luigi Accattoli, mi pare.