Nomina sunt odiosa: perchè il Papa non nomina Putin e la Russia
12 Comments
Luigi Accattoli
E’ odioso fare nomi. La diplomazia vaticana e i Papi sempre hanno avuto scrupolo di parlare con ogni interlocutore e di avere rapporto con ogni potenza, molto prima del recente ecumenismo. Nei secoli hanno sempre trattato con i paesi luterani, o i regnanti anglicani, o l’impero ottomano, o gli Czar della Santa Russia e tra gli accorgimenti mirati a garantire tale audience universale c’è sempre stato quello di non fare nomi quando si toccano questioni disputate. Si astenne dal nominare i contendenti Benedetto XV nel 1914 quando propose una tregua di Natale nel primo anno della Grande Guerra e di nuovo si astenne dal fare nomi nel 1917 quando definì quella guerra “inutile strage”. Non fece nomi Pio XII nel radiomessaggio del 24 agosto 1939 mirato a scongiurare lo scoppio della seconda guerra mondiale, quando disse le parole poi da tutti i Papi ripetute: “Nulla è perduto con la pace. Tutto può esserlo con la guerra”. Alla stessa regola si attennero Giovanni XXIII nella crisi di Cuba (radiomessaggio del 25 ottobre 1962), Paolo VI nella guerra del Vietnam, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI nei tanti momenti di conflitto che si ebbero lungo i loro pontificati, in particolare quelli tra l’Occidente e il mondo islamico.
16 Aprile, 2022 - 20:24
Luigi Accattoli
Non dice Russia ma anche lo dice. A differenza dei predecessori, Francesco è molto libero – o spregiudicato – nel fare riferimento ai protagonisti dei conflitti: già in altre occasioni, ma anche stavolta. Ha telefonato due volte a Zelenski, è andato di persona a parlare con l’ambasciatore russo, ha parlato in teleconferenza con il patriarca Kirill e gli ha detto che “le guerre sono sempre ingiuste”, ha consacrato a Maria la Russia e l’Ucraina, ha affidato la Croce della tredicesima stazione – quella della morte di Gesù – a una donna russa e a una ucraina perchè insieme la portassero sotto gli occhi del mondo. Ha voluto alla Veglia di Pasqua, stasera, e li ha salutati alla fine dell’omelia, il sindaco di Melitopol – il primo tra i sindaci ucraini rapiti dai russi – e alcuni parlamentari di Kiev. Tre volte ha incontrato bambini ucraini sfollati in Italia, una volta ha srotolato in udienza e alzato e baciato una bandiera ucraina che gli era arrivata da Bucha, la cittadina distrutta dai russi. Ha invitato per lettera i vescovi d’Europa ad accogliere quanti fuggono dall’Ucraina. Ha persino detto due volte che ha allo studio la possibilità di una visita in Ucraina. Più chiaro di così.
16 Aprile, 2022 - 21:24
Luigi Accattoli
Dice guerra – aggressione – invasione. Valorosi colleghi hanno sostenuto che il Papa non nomina Putin e la Russia perchè vuole mantenersi neutrale e dunque tende a collocare sullo stesso piano le parti in conflitto, misconoscendo che vi sia un aggressore e un aggredito. Ho già detto che non è vero che non nomina (vedi commento precedente) e ora mostrerò che non misconosce, ovvero: non tace che vi siano un aggressore e un’invasione.
“L’aggressione armata di questi giorni, come ogni guerra, rappresenta un oltraggio a Dio, un tradimento blasfemo del Signore della Pasqua”: così ha parlato all’udienza generale di mercoledì scorso. Lo stesso giorno veniva pubblicata la sua prefazione a un volume dell’editore Solferino/Lev che raccoglie testi del suo magistero sul tema della guerra: “Contro la guerra. Il coraggio di costruire la pace”; e in tale prefazione sono queste parole: “L’Ucraina è stata aggredita e invasa. E nel conflitto a essere colpiti sono purtroppo tanti civili innocenti, tante donne, tanti bambini, tanti anziani, costretti a vivere nei rifugi scavati nel ventre della terra per sfuggire alle bombe, con famiglie che si dividono perché i mariti, i padri, i nonni rimangono a combattere, mentre le mogli, le madri e le nonne cercano rifugio dopo lunghi viaggi della speranza e varcano il confine cercando accoglienza presso altri Paesi che li ricevono con grandezza di cuore”.
Infine metto ciò che venne all’inizio, cioè la frontale demistificazione dell’eufemismo “operazione militare speciale” proposto dal sagace Putin: “Cari fratelli e sorelle, in Ucraina scorrono fiumi di sangue e di lacrime. Non si tratta solo di un’operazione militare, ma di guerra, che semina morte, distruzione e miseria” (angelus del 6 marzo).
16 Aprile, 2022 - 21:41
Luigi Accattoli
Ringrazio il Papa che non tace e invito a una migliore lettura dei fatti e delle parole quanti l’accusano di ipocrita predicazione di pace mirata a presentarsi come neutrale tra le parti.
16 Aprile, 2022 - 21:44
Lorenzo Cuffini
E’ assolutamente come dice Luigi.
17 Aprile, 2022 - 1:53
maria cristina venturi
Il papa ha fatto molto di piu’ che non nominare Putin e la Russia. Il papa ha avvertito del pericolo della Terza Guerra mondiale, del pericolo della corsa alle armi ,del pericolo della retorica di guerra . Nessuno lo ascolta : soldati inglesi e americani sono gia’ in Ucraina. Due reporter francesi che si sono finti volontari a Leopoli sono stati accolti per l’ arruolamento da un ufficiale americano e hanno fatto un reportage . La corsa al riarmo e la richiesta di Svezia e Finlandia di entrare nella Nato, la propaganda martellante della stampa mainstream, tutto depone per lo sbocco fatale ,la terza guerra mondiale con da una parte USA,UK e Nato dall’ altra la Russia, ma con vero obbiettivo la Cina.
Ormai non si tratta piu’ di nominarePutin e di dare a lui la colpa . Siamo ben oltre quella fase iniziale. Come nella Prima Guerra Mondiale si e’ capito ormai che le potenze vanno avanti come rulli compressori, anche se l’ episodio iniziale che ha fatto deflagrare il tutto e’ stata l’ aggressione russa . Giusta guerra di difesa dell’ Ucraina: come al solito hanno trovato il modo di camuffare le cose ,come le scorse guerre le chiamavano ” interventi umanitari” . Il papa ha smascherato questa ipocrisia : ha ribadito che non esiste guerra giusta, e che mandare armi vuol dire prolungare il circolo vizioso di morte , che l’ unica soluzione e’ il negoziato.
Ma nessuno lo ascolta perche’ non vogliono la pace .
Nella crisi Cuba, il papa Giovanni XXIII riusci’ a mediare fra USA e URSS, in questa crisi purtroppo il papa non riesce a mediare perche’ non e’ ascoltato da nessuno dei contendenti .
17 Aprile, 2022 - 7:57
maria cristina venturi
Per questo il papa parla di “scelta di Caino” . Non dice che Putin e’ Caino e Zelenskyj Abele, come qualcuno vorrebbe fargli dire, certo perche’ fare i nomi e’ odioso come dice Luigi, ma anche’ perche’ semplicemente non e’ vero ,oggi siamo tutti Caino, tutti assetati di versare il sangue dell’ altro. Come ha detto qualcuno in guerra ci sono gli invasi, gli invasori e gli invasati. In questa guerra gli invasi sono gli ucraini, gli invasori i russi e gli invasati quelli (come in Europa e in Italia) che vogliono mandare piu’ armi, piu’ armi, piu’ sanzioni, piu’ sanzioni…..
17 Aprile, 2022 - 8:06
Lorenzo Cuffini
Rif. Commenti 7,46 7.54 7,57 8,06.
Come si puo’ vedere, il tentativo di riscrivere la cronaca che abbiamo sotto i nostri occhi usando i paroloni della propaganda va avanti imperterrito, facendo strame delle parole e degli intenti del papa e della verità oggettiva delle cose, infischiandosene della Pasqua.
“Il papa ha fatto molto di piu’” .
Bontà della commentatrice bifronte.
Francesco ha fatto molto, enormemente di più.
Lo ha fatto dall’inizio del suo pontificato . Sbertucciato, insultato, svillaneggiato e bollato come eretico e blasfemo dalla stessa “penna” che ora, pia, gli si genuflette pelosamente innanzi. Quello che Francesco dice sulla guerra, lo dice non da ora, specie sulla ” terza guerra mondiale ” e soprattutto lo dice in un quadro organico di pensiero e di magistero che va a investire i fondamenti della etica e della società che per anni sono stati ( e lo sono tuttora, basta grattare un briciolo) attaccati e vituperati come espressione di un papato servo proprio del mainstream e del Potere Universale vagamente orwelliano e altre cretinate assortite che sono state prese a neovangelo pervertito.
Il resto del minestrone risciaquato e mille volte ripetuto come un disco rotto, non vale la spesa di smentita. Si smentisce abbondantemente da sé, e più volte, già nel corso di una sola frase.
17 Aprile, 2022 - 10:21
lucalde
Non si poteva dire meglio dei quattro commenti di Luigi. Grazie .
Unica piccola nota: non sarei così indulgente con i “Valorosi colleghi hanno sostenuto che il Papa non nomina Putin e la Russia perché vuole mantenersi neutrale…” (per non scadere al loro livello ometto i nomi) che non perdono occasione per attaccare il Papa , ipocritamente, per interposto Tarquinio, direttore di Avvenire, grande professionista di grande integrità morale che diffonde il pensiero del Papa con passione e verità.
Luigi Calderoni
17 Aprile, 2022 - 13:22
Amigoni p. Luigi
Rif. 10.21 – Triplice invasività
Trovo originale la tripartizione “invasante”, in riferimento all’attualità. Chiari i primi due termini (come detto). Nel campo degli invasati vedrei dentro anche quelli che vogliono mandare “più pace, più pace” sui carri armati e sui missili degli invasori.
Per Svezia e Finlandia (notoriamente non democratici): la NATO ha impiegato decenni e decenni per (non) convincerli; Putin un mese solo.
E’ odioso fare nomi. La diplomazia vaticana e i Papi sempre hanno avuto scrupolo di parlare con ogni interlocutore e di avere rapporto con ogni potenza, molto prima del recente ecumenismo. Nei secoli hanno sempre trattato con i paesi luterani, o i regnanti anglicani, o l’impero ottomano, o gli Czar della Santa Russia e tra gli accorgimenti mirati a garantire tale audience universale c’è sempre stato quello di non fare nomi quando si toccano questioni disputate. Si astenne dal nominare i contendenti Benedetto XV nel 1914 quando propose una tregua di Natale nel primo anno della Grande Guerra e di nuovo si astenne dal fare nomi nel 1917 quando definì quella guerra “inutile strage”. Non fece nomi Pio XII nel radiomessaggio del 24 agosto 1939 mirato a scongiurare lo scoppio della seconda guerra mondiale, quando disse le parole poi da tutti i Papi ripetute: “Nulla è perduto con la pace. Tutto può esserlo con la guerra”. Alla stessa regola si attennero Giovanni XXIII nella crisi di Cuba (radiomessaggio del 25 ottobre 1962), Paolo VI nella guerra del Vietnam, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI nei tanti momenti di conflitto che si ebbero lungo i loro pontificati, in particolare quelli tra l’Occidente e il mondo islamico.
Non dice Russia ma anche lo dice. A differenza dei predecessori, Francesco è molto libero – o spregiudicato – nel fare riferimento ai protagonisti dei conflitti: già in altre occasioni, ma anche stavolta. Ha telefonato due volte a Zelenski, è andato di persona a parlare con l’ambasciatore russo, ha parlato in teleconferenza con il patriarca Kirill e gli ha detto che “le guerre sono sempre ingiuste”, ha consacrato a Maria la Russia e l’Ucraina, ha affidato la Croce della tredicesima stazione – quella della morte di Gesù – a una donna russa e a una ucraina perchè insieme la portassero sotto gli occhi del mondo. Ha voluto alla Veglia di Pasqua, stasera, e li ha salutati alla fine dell’omelia, il sindaco di Melitopol – il primo tra i sindaci ucraini rapiti dai russi – e alcuni parlamentari di Kiev. Tre volte ha incontrato bambini ucraini sfollati in Italia, una volta ha srotolato in udienza e alzato e baciato una bandiera ucraina che gli era arrivata da Bucha, la cittadina distrutta dai russi. Ha invitato per lettera i vescovi d’Europa ad accogliere quanti fuggono dall’Ucraina. Ha persino detto due volte che ha allo studio la possibilità di una visita in Ucraina. Più chiaro di così.
Dice guerra – aggressione – invasione. Valorosi colleghi hanno sostenuto che il Papa non nomina Putin e la Russia perchè vuole mantenersi neutrale e dunque tende a collocare sullo stesso piano le parti in conflitto, misconoscendo che vi sia un aggressore e un aggredito. Ho già detto che non è vero che non nomina (vedi commento precedente) e ora mostrerò che non misconosce, ovvero: non tace che vi siano un aggressore e un’invasione.
“L’aggressione armata di questi giorni, come ogni guerra, rappresenta un oltraggio a Dio, un tradimento blasfemo del Signore della Pasqua”: così ha parlato all’udienza generale di mercoledì scorso. Lo stesso giorno veniva pubblicata la sua prefazione a un volume dell’editore Solferino/Lev che raccoglie testi del suo magistero sul tema della guerra: “Contro la guerra. Il coraggio di costruire la pace”; e in tale prefazione sono queste parole: “L’Ucraina è stata aggredita e invasa. E nel conflitto a essere colpiti sono purtroppo tanti civili innocenti, tante donne, tanti bambini, tanti anziani, costretti a vivere nei rifugi scavati nel ventre della terra per sfuggire alle bombe, con famiglie che si dividono perché i mariti, i padri, i nonni rimangono a combattere, mentre le mogli, le madri e le nonne cercano rifugio dopo lunghi viaggi della speranza e varcano il confine cercando accoglienza presso altri Paesi che li ricevono con grandezza di cuore”.
Infine metto ciò che venne all’inizio, cioè la frontale demistificazione dell’eufemismo “operazione militare speciale” proposto dal sagace Putin: “Cari fratelli e sorelle, in Ucraina scorrono fiumi di sangue e di lacrime. Non si tratta solo di un’operazione militare, ma di guerra, che semina morte, distruzione e miseria” (angelus del 6 marzo).
Ringrazio il Papa che non tace e invito a una migliore lettura dei fatti e delle parole quanti l’accusano di ipocrita predicazione di pace mirata a presentarsi come neutrale tra le parti.
E’ assolutamente come dice Luigi.
Il papa ha fatto molto di piu’ che non nominare Putin e la Russia. Il papa ha avvertito del pericolo della Terza Guerra mondiale, del pericolo della corsa alle armi ,del pericolo della retorica di guerra . Nessuno lo ascolta : soldati inglesi e americani sono gia’ in Ucraina. Due reporter francesi che si sono finti volontari a Leopoli sono stati accolti per l’ arruolamento da un ufficiale americano e hanno fatto un reportage . La corsa al riarmo e la richiesta di Svezia e Finlandia di entrare nella Nato, la propaganda martellante della stampa mainstream, tutto depone per lo sbocco fatale ,la terza guerra mondiale con da una parte USA,UK e Nato dall’ altra la Russia, ma con vero obbiettivo la Cina.
Ormai non si tratta piu’ di nominarePutin e di dare a lui la colpa . Siamo ben oltre quella fase iniziale. Come nella Prima Guerra Mondiale si e’ capito ormai che le potenze vanno avanti come rulli compressori, anche se l’ episodio iniziale che ha fatto deflagrare il tutto e’ stata l’ aggressione russa . Giusta guerra di difesa dell’ Ucraina: come al solito hanno trovato il modo di camuffare le cose ,come le scorse guerre le chiamavano ” interventi umanitari” . Il papa ha smascherato questa ipocrisia : ha ribadito che non esiste guerra giusta, e che mandare armi vuol dire prolungare il circolo vizioso di morte , che l’ unica soluzione e’ il negoziato.
Ma nessuno lo ascolta perche’ non vogliono la pace .
https://www.tempi.it/telefonata-fermare-guerra/
Nella crisi Cuba, il papa Giovanni XXIII riusci’ a mediare fra USA e URSS, in questa crisi purtroppo il papa non riesce a mediare perche’ non e’ ascoltato da nessuno dei contendenti .
Per questo il papa parla di “scelta di Caino” . Non dice che Putin e’ Caino e Zelenskyj Abele, come qualcuno vorrebbe fargli dire, certo perche’ fare i nomi e’ odioso come dice Luigi, ma anche’ perche’ semplicemente non e’ vero ,oggi siamo tutti Caino, tutti assetati di versare il sangue dell’ altro. Come ha detto qualcuno in guerra ci sono gli invasi, gli invasori e gli invasati. In questa guerra gli invasi sono gli ucraini, gli invasori i russi e gli invasati quelli (come in Europa e in Italia) che vogliono mandare piu’ armi, piu’ armi, piu’ sanzioni, piu’ sanzioni…..
Rif. Commenti 7,46 7.54 7,57 8,06.
Come si puo’ vedere, il tentativo di riscrivere la cronaca che abbiamo sotto i nostri occhi usando i paroloni della propaganda va avanti imperterrito, facendo strame delle parole e degli intenti del papa e della verità oggettiva delle cose, infischiandosene della Pasqua.
“Il papa ha fatto molto di piu’” .
Bontà della commentatrice bifronte.
Francesco ha fatto molto, enormemente di più.
Lo ha fatto dall’inizio del suo pontificato . Sbertucciato, insultato, svillaneggiato e bollato come eretico e blasfemo dalla stessa “penna” che ora, pia, gli si genuflette pelosamente innanzi. Quello che Francesco dice sulla guerra, lo dice non da ora, specie sulla ” terza guerra mondiale ” e soprattutto lo dice in un quadro organico di pensiero e di magistero che va a investire i fondamenti della etica e della società che per anni sono stati ( e lo sono tuttora, basta grattare un briciolo) attaccati e vituperati come espressione di un papato servo proprio del mainstream e del Potere Universale vagamente orwelliano e altre cretinate assortite che sono state prese a neovangelo pervertito.
Il resto del minestrone risciaquato e mille volte ripetuto come un disco rotto, non vale la spesa di smentita. Si smentisce abbondantemente da sé, e più volte, già nel corso di una sola frase.
Non si poteva dire meglio dei quattro commenti di Luigi. Grazie .
Unica piccola nota: non sarei così indulgente con i “Valorosi colleghi hanno sostenuto che il Papa non nomina Putin e la Russia perché vuole mantenersi neutrale…” (per non scadere al loro livello ometto i nomi) che non perdono occasione per attaccare il Papa , ipocritamente, per interposto Tarquinio, direttore di Avvenire, grande professionista di grande integrità morale che diffonde il pensiero del Papa con passione e verità.
Luigi Calderoni
Rif. 10.21 – Triplice invasività
Trovo originale la tripartizione “invasante”, in riferimento all’attualità. Chiari i primi due termini (come detto). Nel campo degli invasati vedrei dentro anche quelli che vogliono mandare “più pace, più pace” sui carri armati e sui missili degli invasori.
Per Svezia e Finlandia (notoriamente non democratici): la NATO ha impiegato decenni e decenni per (non) convincerli; Putin un mese solo.