Da gennaio i parroci di Roma “potranno fare domanda per la partecipazione alla Messa a Santa Marta con un gruppo di circa 25 persone”: l’ha detto ieri il portavoce Lombardi ai giornalisti. La trovo un’idea profittevole per il superamento della secolare separazione del “vescovo di Roma” dal suo popolo, che non finì con il ritorno dei papi da Avignone. Magari quell’idea non sarebbe venuta a nessuno in risposta a una domanda posta a tavolino: che può fare il papa – per essere sempre più vescovo di Roma – oltre a visitare le parrocchie? E’ bastata quella minima presenza di curiali e dipendenti alla messa del mattino, che pareva avere un carattere più di corte che di comunità, perché si prospettasse questo ampliamento del rapporto vescovo-popolo di una delle Chiese locali che più ne ha bisogno.
Noi romani alla messa del Papa
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La Chiesa ha bisogno di un Papa, un Papa Papa, non di un Vescovo. Di quelli ne abbiamo più di 5.000 sparsi in tutto il mondo e una miriade spalmati sul territorio,e sono tanti , troppi, tanti e troppi come le province ecclesiatiche d’appartenenza. Ma di Papa ce n’é uno solo….
Essere orfani del Papa, è come sentirsi dei moscerini sull’autostrada….
In che senso ti senti orfana? Benedetto ha rinunciato al ministero di vescovo di Roma l’11 febbraio [declaro me ministerio Episcopi Romae, Successoris Sancti Petri, mihi per manus Cardinalium die 19 aprilis MMV commisso renuntiare] e a tale ufficio il 13 marzo è stato eletto Francesco: non c’è sede vacante.
Luigi, tu per caso ti senti orfano di un Papa?
Io stranamente no. Anzi, proprio il contrario.
Oggi più che mai sento che c’è un Papa nel senso autentico della parola:un Papa che guida la Chiesa universale seguendo davvero Gesù nelle parole e negli atti. E forse non sono la sola a pensarla così. Ho la vaga impressione (solo un’impressione, da ignorante quale sono) che moltissimi altri la pensino come me.
Cara Clodine mi viene spesso in mente l’immagine dell’elicottero che si alza in voli nel cielo di Roma con lo sfondo del Cupolone e che porta bordo il Papa che ha rinunciato al papato.. Te lo ricordi?L’elicottero che porta via Benedetto non piu’Papa..
Non so come mai ricordandomi quell’immagine ho un senso di irrealta’come si trattasse di un sogno..Un senso di irreale e di misterioso come se quell’immagine celasse in se’un mistero che ancora non e”stato compreso..
Certo quello che dice Luigi e’perfettamente vero abbiamo un Papa e per di piu’abbiamo un Papa emerito.. Forse e’questa sovrabbondanza di Papi che fa si’che ci sentiamo orfani…un po’come quei bambini che hanno oltre alla mamma due papa’..e a volte si sentono come non ne avessero neppure uno..
“Essere orfani del Papa, è come sentirsi dei moscerini sull’autostrada….”
—
Sarei curioso di sapere come si sente un moscerino sull’autostrada.
Potresti descrivere per me povero di fantasia?
A proposito, e il Papa-Parroco come ti fa sentire, considerato che tanti al mondo lo vedono benissimo?
Venticinque… da oggi in poi i consigli pastorali saranno traboccanti… 🙂
“…abbiamo un Papa e per di piu’abbiamo un Papa emerito…”
Due colpe: quella di un Papa che ha deciso di dimettersi ( chi l’avrebbe mai detto?) e quella di un Papa, il suo successore, che sembra, ohibò, un povero parroco di campagna.
Tempi orrendi, i nostri !
Come dovranno essere letti questi “segni”?
Proprio un “mistero” difficile da comprendersi.
Ma tutte le fortune hanno questi romani ……… -))))) (spero che il mio amato Vescovo non mi fraintenda ……. !).
Buon sabato sera a tutti !
Roberto 55
Come tutte le idee geniali anche questa si sostanzia di semplicità che, nella dimensione della Fede, accompagna la santità.
Fantastico per i fratelli romani che si stringeranno attorno al loro Vescovo, in quella Chiesa che presiede su tutte nella Carità. E il cui Capo è quindi – beninteso, cari romani – anche il mio Papa!
Un augurio per l’anno nuovo è che tutti i Vescovi cattolici e ciascuno seguano l’esempio del Santo Padre, ritrovino il senso e il rapporto stretto col la porzione del popolo di Dio loro affidata e alla quale sono mandati; con ogni persona e con ciascuno.
Come potrei dimenticare l’elicottero che si alzava sopra una Roma, una Nazione, un mondo attonito!? Sarebbe impossibile. Ma, vedete, non sono tanto le dimissioni di un Papa o la morte di un papa a rendere la sede vacante, quella semmai è una situazione transitoria risolvibile in un tempo circoscritto: morte un papa se ne fa un altro. Qui il problema consiste nel prendere consapevolezza , e la maggior parte della gente non se ne rende conto, che continuando a pasticciare,manipolando parole, termini, la cui valenza storico – teologica è di fondamentale importanza, si stanno ponendo le premesse per la demolizione giuridica del papato. In primis non esiste la voce “Papa emerito”, un Papa non esce mai di scena da vivo: se un prete che è un prete conserva lo stigma spirituale anche oltre la vita quanto più un successore di Pietro, Vicario di Cristo in Terra per volere di Dio conserverà intatto il suo ruolo fino alla morte. Di fatto, Bendetto XVI che non esercita il primato per “ingravescentem aetate”, subentrando dunque Francesco dovrà lui farsi carico onde esercitare il Primato, altrimenti si porrebbe come un antipapa. A me sembra che la palese insistenza di appellarsi la nomina di “vescovo di Roma” assuma dei risvolti inquietanti. Se la continuità del Primato passa attraverso la nomina di Vescovo di Roma, ne consegue, e qui non ci piove, che tutti coloro che succedono a Pietro su questa sede ricevono il primato sulla Chiesa Universale. Non ci sono dubbi in tal senso.
E infatti io non capisco perchè tu dubiti. Francesco continuamente agisce come successore di Pietro: nomina vescovi nell’orbe, riceve e invia ambasciatori, convoca sinodi, ha già annunciato un concistoro straordinario e un altro per la nomina di nuovi cardinali, ha pubblicato un’enciclica e un’esortazione apostolica indirizzate all’intera Chiesa Cattolica, ha costituito un Consiglio di cardinali che l’aiutino nel “governo della Chiesa universale”, l’ha incaricato di studiare una riforma della Curia Romana… che altro dovrebbe fare?
e che papa Bergoglio stia esercitando solo ed esclusivamente il ruolo Vescovo di Roma e non Pontefice della Chiesa Cattolica mi sembra acclarato. E qui il mondo ha bisogno di un Papa, a Roma abbiamo già Vallini che basta e avanza a far rigare i parroci. Di vescovi ne abbiamo 5.000, a bbiamo bisogno di qualcuno che sia l’erede di Cristo disposto anche a farsi odiare per il Vangelo, a farsi martire come San Pietro. Ratzinger venne messo al muro per aver parlato chiaramente a Ratisbona, non si possono mettere tutti i credo sullo stesso piano farsi connivente con l’errore fino a dire :” chi sono io per giudicare”.. Non possiamo essere amati da tutti, se ci battiamo per qualcosa e a me sembra che ci sia troppo, eccessivo entusiasmo che al momento personalmente freno per una forma di prudenza. Siccome Francesco è un temerario, amato da tutti, vada in medio Oriente, in Egitto, a fianco dei copti pianga sulle chiese distrutte e i cadaveri arsi avivi, poi vada in Siria e poi in Pakistan. Poi, se avanza tempo, può anche andare alla partita ma non credo che il tempo le avanzerà. È il momento più buio della cristianità dall’inizio dei tempi. Poiquesto abbiamo bisogno di un Papa.
Altrimenti, la Chiesa e noi cattolici, ci sentiremo come moscerini sull’autostrada…
Certo che non ci sono dubbi in tal senso, e ci mancherebbe altro!
Clodine, con rispetto, non ti sembra che stai facendo un po’ di confusione e finisci per “pasticciare,manipolando parole, termini, la cui valenza storico – teologica è di fondamentale importanza”?
Fidati del Papa, che sta esercitando il Primato come non si vedeva da tempo.
Proprio perchè esercita il ruolo di pontefice e non solo di Vescovo di Roma le messe del mattino dovrebbero credo essere aperte a tutti, proprio perchè il Papa è di tutti e non solo dei romani.
Che il Papa sia di tutto il mondo piuttosto che di poche migliaia di persone a me pare un gesto di apertura più che di potere sinceramente.
Poi questione di punti di vista immagino.
p.s. Il volo dell’elicottero bianco è stato uno dei momenti più emozionanti dell’anno appena passato!!
Come disse Benedetto in una delle sue ultime udienze : ” il cuore di un Papa si allarga al mondo intero” credo che questo sia il bello di avere un Papa e non solo un Vescovo di Roma.
Però questo grande cuore di Papa Francesco per fortuna abbiamo avuto modo di sentirlo tutti anche chi non può arrivare a Roma.
Infatti, Sara1. E poi ci sono le udienze in piazza no?
Se uno si organizza non penso proprio che si vedrà negata la partecipazione a una Messa mattutina del Papa. Magari dovrà aspettare un po’ di tempo perché ci sono limiti materiali a Santa Marta. E il Vescovo di Roma avrà pur diritto di intrattenere un rapporto speciale coi fedeli della propria diocesi, come dovrebbero fare tutti.
Quello che dici è vero, Luigi, ma..io…resto prudente, in attesa…forse perché per natura lo sono e poco mi entusiasma l’eccessiva condiscendenza. Credo vi sia un’apparente serenità nella situazione ecclesiale che nasconde invero una profonda crisi e ansia intima in Bergoglio. In merito anche, e non da ultimo, a come le diocesi cattoliche europee , e non solo, si sono espresse circa il questionario del Vaticano sul matrimonio, la famiglia e la morale sessuale, diffuso a livello mondiale e voluto da Papa Francesco in preparazione dei due Sinodi dei Vescovi in programma per l’autunno 2014 e 2015. Sappiamo già che mostrano una situazione fatale per la dottrina della chiesa cattolica. Dalle indagini avviate dal Papa già, a detta di Mons. Karl Lehmann sembra si paventi un divario abissale tra la dottrina cristiana e la realtà vissuta e si ha l’impressione di una situazione irreversibile. Questi sono temi scottanti ed è qui che poi si giocherà la forza di un Papa. Più di 900 risposte redatte da singoli individui, coppie sposate, enti ecclesiastici e associazioni in cui si evince che la maggior parte dei cattolici sono in contraddizione con i dogmi della chiesa, che vige una quasi totalità di matrimoni regolari che spinge a partecipare all’Eucaristia creando così molti casi di disobbedienza…
Attendo che diventi il Papa del Popolo del mondo e non solo di Piazza San Pietro…che diventi Il Papa di tutti , non solo dei Romani anche perché, noi Romani abbiamo un legame speciale con l’universalità del Papa. Per noi romani, il papa ha un’influenza morale, è il dignitario supremo insostituibile, una sorta d’imperatore: antico retaggio di prestigio e dignità. Roma e la Chiesa sono le pietre angolari su cui si è elevato l’edificio del papato….e ne andiamo fieri…
Poco fa è terminato su RAI3 “Il papa pellegrino”
commentato da Mieli.
Un emozione e commozione profonda.
Che gioia !
http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/paolo-vi-terra-santa-30856/
Leggo…
di una confusione…..
spaziale…
tra l’ordinazione di prete
e
la missione/elezione al Ministero Episcopale in Roma
e…
conseguentemente e solo conseguentemente papa.
Teologhia d’accatto
immensamente confusa…..
nulla…..di cristiano,
idolatria di un simbolo…..
idolatria…..
Che poesia
Scusate ma non aveva anche Giovanni Paolo II visitato tutte le nostre parrocchie?
Anche io ho seguito il programma di Paolo Mieli sulla Chiesa, le donne nella Chiesa e il papa pellegrino.
Illuminante per molti aspetti. Bellissimo!
Qualche cattolico retrogrado del blog avrebbe dovuto vederlo per chiarirsi un bel po’ di idee. Davanti alle quali mi cadono le braccia, come suol dirsi.
Ma andiamo avanti. La Storia chiarirà (ma solo per quelli che hanno mente aperta, non per chi si compiace di tenerla sprangata a doppia mandata).
«Vedremo quella terra veneranda», aveva detto ancora Paolo VI, «di dove San Pietro è partito e nella quale nessun suo successore è mai tornato. Ma noi umilissimamente e per brevissimo tempo vi ritorneremo in spirito di devota preghiera, di rinnovamento spirituale, per offrire a Cristo la sua Chiesa; per richiamare ad essa, una e santa, i Fratelli separati; per implorare la divina misericordia in favore della pace».
……………….
“E pronuncia [ Paolo VI ] una rivisitazione moderna delle beatitudini evangeliche. «Beati noi, se, poveri nello spirito, sappiamo liberarci dalla fallace fiducia nei beni economici e collocare i nostri primi desideri nei beni spirituali e religiosi; e abbiamo per i poveri riverenza ed amore, come fratelli e immagini viventi del Cristo. Beati noi se, formati alla dolcezza dei forti, sappiamo rinunciare alla potenza funesta dell’odio e della vendetta e abbiamo la sapienza di preferire al timore che incutono le armi la generosità e il perdono, l’accordo nella libertà e nel lavoro, la conquista della bontà e della pace».
Uno dei rari privilegi dell’età che avanza è l’emozione di poter ricordare personalmente avvenimenti relativamente lontani: ero bambino ma di quello straordinario viaggio di Papa Paolo VI in Terra Santa conservo una memoria ancora viva; ancora oggi mi sembra un fatto bellissimo.
A maggio prossimo Papa Francesco troverà una situazione, credo, assai diversa da allora: la presenza delle comunità cristiane in quei luoghi s’è molto assottigliata, e proprio per questo la visita del nostro Papa sarà tanto più importante, anche per i nostri fratelli in Cristo che vivono laggiù.
Domanda per Luigi: che tu sappia, sono già previsti, per quell’occasione, incontri con rappresentanti dell’ebraismo ?
Buona domenica !
Roberto 55
Nel Vangelo accanto alle beatitudini ci sono i guai:
« Ma guai a voi, ricchi, perché avete già la vostra consolazione.
Guai a voi che ora siete sazi, perché avrete fame.
Guai a voi che ora ridete, perché sarete afflitti e piangerete.
Guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi. »
Io ne aggiungerei un quinto;
« Guai a chi ritiene che i primi quattro non lo riguardino! »
E io ne aggiungerei un sesto:
“Guai a chi ritiene che “i primi quattro riguardino” SOLO gli altri e non se stessi”.
Che ci sia stata, prima di Borgoglio, una «secolare separazione del “vescovo di Roma” dal suo popolo» mi pare una fantasia di Luigi più che una realtà storica. Può darsi, paradossalmente, che i romani abbiano sentito un po’ più distante il papa quando la sua figura si è proiettata così tanto sull’orizzonte internazionale come è accaduto con gli ultimi pontificati, ma fino a Pio XII il papa è stato così romano che più romano non si può.
Quanto all’andare a messa a Santa Marta, non saprei che dire … la messa è la messa, chiunque la celebri, ma certo se uno ha piacere di andare a quella è una bella cosa che possa essere accontentato. Non mi spingerei a definirla un’idea geniale, coma ha fatto qualcuno nella discussione precedente, ma insomma non ci trovo niente di male. Piuttosto eviterei, se fossi nel papa, di fare l’omelia tutti i santi giorni.
L’immagine del volo dell’elicottero sul cielo di Roma io l’ho evocata per la sua valenza simbolica e non emotiva. Non dubito che molti si siano come Sara “emozionati” vedendo quelle immagini ma le emozioni non sono la casa piu’importante del significato delle immagini .Leimmagini sono SIMBOLI di una realta’piu’grande ed eterna. Nei simboli si raggiunge una profondita’spirituale che va ben oltre le emozioni. Ma pensandala in chiave simbolica la visione di un Papa che finisce il suo mandato non morto come tutti i suoi predecessori ma volandosene via nel cielo con un elicottero vuol dire sicuramente qualcosa. Vuol DiRCI qualcosa solo che noi non abbiamo la profondita’necessaria per comprenderla. Ci fermiamo alle “emozioni”Cosi come la prima apparizione dalla Loggia del nuovo Papa Francesco cosi “rivoluzionaria” e’un simbolo ma anche li’la maggior parte dei cristiani si e’fermata alle emozioni e ai sentimenti che bello!
Io ho l’impressione che con Papa Benedetto se ne sia volata via la maniera antica di vivere la fede,a un livello di profondita’,di austerita’ di spiritualita che pero’non nega la ragione umana anzi la esalta. Col nuobo Papa. trionfa lw religione basara sulle emozioni,sul mi piace non piace,sul sentimentalismo,sullo spontaneismo sul piu’siamo meglio e’,il culto dei fenomeni di massa,il culto scusatemi dei peggiori luohi comuni dagli anni ’70’ad oggi. Anche il fatto che il Papa non viva piu’negli appartamenti apostolici e’un simbolo. Ma la gente non sa piu’cogliere la profonditadei simboli,ci si ferma all’apparenza. Che umile il nuovo Papa non ama il lusso vuol vivere poveramente!Dice la gente superficiale. Ma si potrebbe anche vedere nella sua decisioni il rifiuto del suo ruolo di Papa o almeno la decisine di cambiare radicalmente questo ruolo,demolendo la figura del Papa come e’stata fino ad adesso.
“Papa che finisce il suo mandato non morto come tutti i suoi predecessori”
_________
conoscenza dei 2000 anni di storia ?
=0
Il “divario abissale”di cui parla Clodine fra la dottrina perenne della Chiesa quella che secondo il Card. Mueller “non puo’essere cambiata” e i desiderata,le opinioni il mipiace-non mi piace del popolo c’sempre stata. Nessun uomo credo di nessuna epoca trovava confortevole semplice e facile seguire la morale cristiana.La differenza e’che ora si sta facendo strada l’idea accettata da molti che se la dottrina non piace piu’o viene considerata troppo rigida ed antiquata si puo’tranquillamente modificare ed adattare alle esigenze ,al “vissuto”come si sul dire dell’uomo contemporaneo. I preti si affannano a dire che la loro e’solo una voglia “pastorale”di venir incintro alle pecorelle smarrite:a me sembra che questa parola pastorale che piace oggi cosi’tanto nasconda la perdita della fede nella dottrina morale traduzipnale:semplicemente la gente ,compresi i preti,non ci CREDE piu’! Ma siccome per un Vescovo o per un teologo sarebbe imbarazzante dire francamente “non credo piu’in quello che la Chiesa ha insegnato nel passato”,siccome di gente coraggiosa e franca e leale come Lutero oggi non ce ne e’piu’ecco l’ipocrisia dell’ “ansia pastorale” con la quale intere conferenze episcopali,come quella tedesca,decidono di cambiar le regole…
Io credo che il Card. Mueller difensore dell’ortodossia sbbia i giorni contati. Del resto perche’avere un guardiano del depositi della Fede” quandi la fede non c’e’piu’o e’diventata semplicemente un opinione che varia col tempo e le epoche?
e’ accaduto anche che uno stesso papa ha svolto 2 o 3 mandati da papa
e tra un pontificato e l’altro vi è stato altro pontefice.
Perchè scrivere pubblicamente menzogne ?
La differenza che c’è fra errore e menzogna
non è poi molto diversa di quella che c’è fra buon senso e fondamentalismo, no?
Errore ???????
🙂 🙂 🙂 🙂
Rivendersi da mesi la stesssa menzogna ?
Quando non si conosce la storia si taccia !!!!!
Ma quì, la storia è volontariamente contraffatta !!!!!
http://www.repubblica.it/politica/2013/12/29/news/la_rivoluzione_di_francesco_ha_abolito_il_peccato-74697884/
la rivoluzione di Francesco ha abolito il peccato.
Titola così Eugenio sacalfari, e dal suo punto di vista ha perfettamente ragion. Gli daranno ragione ed esulteranno Marilisa, Sara, Matteo , Nino, Roberto , Picchio ecc.
che belo che belo! la rivoluzione di Francesco ha abolito il peccato…
pensate che bella frase, che gioia: Il peccato, spada di Damocle che è sempre stata sopra l’uomo, quando si abbandonava a certi atti o pensieri, e se ne sentiva rimordere la coscienza, adesso non c’è più! E’ stato abolito!
Da Francesco!
evviva! Liberi tutti! liberi di fare ciò che più ci aggrada. Papa Francesco ha abolito il peccato!
del resto non ha etto “chi sono io per giudicare”?
questa sì che è una rivoluzione epocale! L’abolizione del peccato!
Amici miei, qualcuno chiami il “118”, ed alla svelta ! il caso è urgente.
Roberto 55
Scalfari dice quasi con dispetto “il Papa indulge a volte a ricordare ai fedeli la dottrina tradizionale”
Ma poi , poche righe sotto aggiunge esultante
Il papa parla dei dogmi il meno possibile e spesso li contradddice .Questo è accaduto due volte nell’intervista con me.
Vorrei chiedere a Luigi Accattoli due cose molto precise.
1) sei d’accordo con Scalfari che papa francesco ha abolito il peccato? O sono solo farneticazioni da demenza senile del giornalista ultraottuagenario?
2) se così fosse non si dovrebbe a ragione parlare di “fondazione di una NUOVA religione da parte di Francesco piuttosto che di ritorno al Vangelo? Il concetto di peccato infatti abbonda in tutti i testi evangelici, nelle lettere di San Paolo e nei testi dei primi cristiani . ???
Il Battista chiedeva la conversione dai peccati e il battesimo ..
Francesco nuovo Battista che proclama che non c’è alcun bisogno di convertirsi perchè il peccato non esiste?
Roberto 55 non ho capito per chi chiameresti il 118?
Per Eugenio Scalfari?
eppure ha pubblicato l’articolo su Repubblica, uno dei più importanti giornali italiani e l’articolo si intitola “La rivoluzione di Francesco ha abolito il peccato”.
Se glielo hanno pubblicato e non l’hanno ancora internato in manicomio vuol dire che comunque le sue tesi sono condivise da molti!
Oppure forse Roberto il 118 lo chiamerebbe per me? perchè ho osato riportare
quello scritto da Scalfari e ho fatto i miei commenti.
o secondo Roberto devo essere d’accordo con quello che dice Scalfari?
Mi spiace : già è difficile credere in Cristo, che però ha parole di vita eterna, credere in Scalfari ed in altri tromboni simili che credono di aver capito solo tutto del Vangelo mi è francamente mpossibile.. Io personalmente non aderirò mai alla nuova Chiesa dell’AMORE UNIVERSALE dove non esiste peccato.. mi ripugna , la lascio tutta a voi, cari fratelli, l’amore il perdono la misericordia , la libertè , l’egalitè , la fraternitè,i diritti civili e alla fine.. il bacio sul culo di Lucifero…
Matteo, forse non hai capito a cosa mi riferivo; hai sparato a pallettoni senza capire cosa intendessi circa “l’ordinazione di prete e la missione/elezione al Ministero Episcopale in Roma”. Non capisco l’ironia becera, quel criticare gratuito .
Ti assicuro che la confusione è nella tua testa, non nella mia.
In primis:
a) Tra il codice di diritto canonico [costituito da un insieme di norme giuridiche regolanti l’attività delle strutture ecclesistiche] e Il diritto divino [che si divide in naturale e positivo per cui del primo fanno parte tutti i diritti umani intrinsechi alla natura umana, e nel secondo tutte le regole manifestate nella Rivelazione divina, ricavabili dai testi sacri e dalla Tradizione apostolica] non vi è cesura, per cui: il sacramento dell’Ordine imprime un sigillo che resta tale anche se ad esserne inficiato diventi in seguito eretico e scismatico.
Dal punto di vista teologico il pontificato non è un sacramento,lo so benissimo, ma lo è quello dell’ ordine che a sua volta si divide in vari gradi: diaconato, sacerdozio ed ‘episcopato.
Siccome la teologia d’accatto la fai tu, caro Matteo e non la sottoscritta continuo nel dire che:
Punto primo: un papa non soggiace mai al Codice di Diritto Canonico,né è costretto a sottomettervisi semmai è vero il contrario. Nello specifico è del tutto indifferente se qualcosa è contemplata o no dal Diritto Canonico, che è parte integrante del Magistero, per il semplice motivo che il Papa lo può revisionare in qualsiasi momento e se è contemplata la rinuncia volontaria, questa rientra in un Piano di Dio, della Sua Volontà-
Per cui…(Punto secondo) : come rinunciare ad un ufficio specifico non equivale a rinunciare al sacerdozio -si può infatti rinunciare all’ ufficio di parroco ma non per questo si smette o si rinuncia a fare il prete- Idem per l’ ufficio petrino, il più alto grado della gerarchia. La pischerata dell’aggettivo “emerito” non ha alcun senso. Benedetto, per quanto lo si voglia defenestrare e silenziare, continerà a chiamarsi Sua Santità, e sarà papa sempre e per sempre. Un papa può anche spogliarsi del potere temporale ma non di un sigillo spirituale che l’essere “sua santità” rappresenta e che rimarrà tale …
Avrei ancora molto da dire…ma…mi fermo qui…per adesso
Che confusione !!!!!!!!!!
“Papa che finisce il suo mandato non morto come tutti i suoi predecessori”
_________
conoscenza dei 2000 anni di storia ?
=0
e’ accaduto anche che uno stesso papa ha svolto 2 o 3 pontificati
e tra un pontificato e l’altro vi è stato altro pontefice.
Perchè scrivere pubblicamente menzogne ?
Figlie spirituali di M. Guarini,
che quì, fanno della storia una volontaria contraffazione !!!!!
Che peccato !!!!
Papa Francesco eletto l’uomo dell’anno da Time.
Scalfari che scrive. su Repubblica “la rivoluzione di Francesco abolisce il peccato” Mi chiedo ma Bergoglio si sentira’mai imbarazzato da questa continua invasione dei media checi voglion spiegare chi e’il Papacosa vuol dire e quale e’la vera religipne?Si sentira’mqi strumwntalizzqto?Avra’qualche dubbio qualche rimorso sullo stle della sua comunocazione? Fara’mai autocritica? Penweta’mai che la Chiesa affidata a lui non e ‘un gicattolo che si puo’smontare e rompere a piacimento?Sentira’mai il pesp delmandato :custodisci i miei agnelli?!Oppure talmenteconvinto di se’stesso e dell’adulazione dei media si crede Colui che cambiera’ del tutto la Chiesa cattolica?
Le questioni di natura storica al momento non mi sembrano rilevanti, ne mi interessano… Ciò che interessa, e fa la differenza, è che in tutta la dottrina sul primato papale bisogna dimostrare prima la “petrinità”o “primato” e poi la “perpetuità” e questa prima della “romanità”. E la storia dimostra in modo incontrovertibile che il primato è conforme alla scrittura nella misura in cui esso, conformemente alla scrittura, è fondato, esercitato, compiuto e applicato…Tutte le altre discussioni esegetiche, storiche, che non si guardano nell’esatta prospettiva lasciano il tempo che trovano. Per cui diamo al titolo di “emerito”la giusta comprensione o accezione che non è , come taluni credono: illustre, o Egregio, degno, insigne,benemerito ma quella di Colui che pur non esercitando più il suo ufficio, ne conserva il grado e gli onori…
Oggi si festeggia La Sacra Famiglia. Vediamo come si comporterà Papa Francesco dinnanzi allo sfacello che il relativismo, piatto forte cucinato a puntino da 50 anni di lassismo, di dispute, di lobby e pugnalate al Corpus Mistycum- le verrà presentato…staremo a vedere…
Dopo 9 mesi di batti e ribatti, a me pare chiaro che alcuni frequentatori
di questo blog non siano soddisfatti quando non contrari al Vescovo di Roma, Papa Francesco.
Prendiamone atto e facciamocene una ragione.
Pazienza, si prendano un periodo di riposo, un anno sabbatico ( spero siano almeno una decina ) e amen.
—
Spero che Francesco legga il post di Clodine sulla Sacra Famiglia, così la chiama e le chiede consigli appropriati su cosa dire e come comportarsi.
Siamo alla follia.
ironia becera…e gratuita!
Nino, io non parlerei di “follia”. Direi piuttosto una profonda insicurezza, che è comprensibile se consideriamo il livello e la violenza della “battaglia” otto-novecentesca di cui tutti portiamo le ferite. Non per nulla Francesco ha aperto l’ospedale da campo. Per entrare nel quale, e per agire, una sola cosa va deposta: la paura.
Il risultato forse inevitabile è la confusione, come ha ripetutamente sottolineato Matteo. E la confusione si supera quando – per restare nella metafora militare – il Generale esce a parlare ai soldati e si fa capire: allora i pavidi e i traditori indietreggiano e… fuggono. Ma qui non ce ne sono, spero. Il delirio di Scalfari non spaventerà più di tanto.
Clodine tranquilla che il primo a riconoscere Francesco come successore e’ proprio Benedetto.
Al cinema visto Philomena bello e commovente consigliato.
@Clodine
“Emerito”, nel caso attuale di Sua Santità Benedetto XVI, va riferito all’Ufficio già rivestito di Vescovo di Roma, e quindi di Papa, successore di San Pietro.
Il Papa è tale perché Vescovo di Roma, né può elegersi un Vescovo di Roma che non sia il Papa, il pastore della Chiesa universale.
Quindi l’espressione “Papa emerito” è perfettamente comprensibile ed è corretta, perché la rinuncia all’ufficio di Vescovo di Roma coincide esattamente con la rinuncia all’ufficio di Papa, le due cose non sono disgiungibili.
“Gli daranno ragione ed esulteranno Marilisa, Sara, Matteo , Nino, Roberto , Picchio ecc.”
Io non esulto affatto, cara discepolo; degli altri non saprei dire.
Resta il fatto che se lei, discepolo, non si fosse fermata al titolo (provocatorio) dell’articolo, ma lo avesse letto per intero, e bene, forse ( dico “forse”) avrebbe capito qualcosa del discorso di Scalfari.
Il “giornalista ultraottuagenario”, che demente non è neanche un po’, mette in evidenza a tutto tondo una verità che la Chiesa di tutti i tempi ha sempre dichiarato: la libertà dell’uomo. Libertà di scelta fra il Bene e il Male, o, se preferisce, fra Dio e Satana. Questa è una verità sacrosanta, dal momento che, se così non fosse, l’uomo non sarebbe libero ma “costretto”–dunque non libero– a scegliere il Bene.
La Chiesa–ripeto– ha sempre parlato di libertà dell’uomo. SEMPRE.
Vero è che le dieci parole ( i comandamenti) delle tavole mosaiche indicano la direzione da prendere per andare verso il Bene.
E nel far questo propongono, se ci fa caso, delle “leggi” che sono inscritte nella coscienza stessa dell’uomo, il quale le sente giuste a prescindere dai comandamenti. E dovrebbe seguirle come si segue una luce che si accende in un percorso ( la vita) che è oscuro se non tenebroso.
Il fatto è che la debolezza dell’essere umano lo porta purtroppo a sbandare paurosamente molto spesso, perdendo di vista il Bene.
L’Antico Testamento, allora, ricorre allo spauracchio del peccato da punire rigorosamente ( la “spada di Damocle” che a lei, discepolo, piace tanto);e la Chiesa dei tempi passati ne ha seguito le orme.
Il C.V.II ha mostrato, al contario, che la buona novella di Gesù Cristo è consistita nel messaggio della infinita misericordia di Dio Padre.
Altrimenti, che cosa sarebbe venuto a fare tra noi Gesù? Inutile la sua presenza in questo mondo. Non le pare, discepolo ?
Quando Gesù assume su di sé i peccati dell’umanità, lo fa per Amore verso il Padre e verso gli uomini, mettendo in piena luce la Misericordia di Dio che prima di Lui si intravedeva a mala pena.
Il che non significa che Egli escluda il peccato dell’uomo e lo “cancelli”. Significa, piuttosto, che Dio è attento al perdono e alla compassione più che ai castighi e alle punizioni ( che a me ricordano tanto la legge del taglione).
Nel Vangelo si legge questa straordinaria novità.
La giustizia di Dio, cara discepolo, non ha nulla a che fare con la giustizia degli uomini su questa Terra.
Lei ed altri qui nel blog, e fuori del blog, vorreste che la giustizia di Dio fosse l’equivalente di quella umana e terrena.
Non è così.
Quando alcuni ottusamente dicono: “Papa Francesco ha abolito il peccato!” dimostrano di non avere capito nulla di nulla.
Che lo dicano sul serio oppure pretestuosamente fa lo lo stesso: non hanno capito un tubo.
Certo è che Scalfari, a leggerlo bene (con attenzione e senza pregiudizi), non ha voluto dire quello che molti hanno ritenuto di capire. Ma bisogna leggere bene.
Scalfari tutto può essere definito tranne che “un trombone”, esimia discepolo.
Tuttavia, è vero che certi titoli possono dare adito ad equivoci non di poco conto, tenendo presente che i superficialoni si lasciano incantare dai titoli ad effetto.
[47] Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo.
[48] Chi mi respinge e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho annunziato lo condannerà nell’ultimo giorno. (Gv, 12)
discepolo, Clodine,
invece di spaventarvi per quanto pubblicato da Scalfari che vorrebbe vedere “abolito” il peccato (rischia la sorte di chi Lo respinge?…), o di tentare di fare “teologia” a sensazione, leggete questo testo del Prefetto per il Clero, che ha veste, nella Santa Chiesa gerarchica di bergogliana nozione, per spiegare questi argomenti:
http://www.cristianocattolico.it/catechesi/documenti-catechesi/non-sono-venuto-per-giudicare-il-mondo-ma-per-salvarlo.html
Un testo forte, “teologia a sensazione”, appunto!….
E Gesù disse: Io son venuto in questo mondo per fare un giudizio, affinché quelli che non vedono vedano, e quelli che vedono diventino ciechi.”
Vangelo di Giovanni 9:39
A quanto pare In terra di ciechi “beati i monocoli,” dice l’antico proverbio -e sarà verissimo- ma vero altrettanto che in terra di monocoli, chi abbia due occhi, rischia di essere lapidato”
Che bello, finalmente gioia prorompente sgorga in Clodine.
Evviva il ritorno alla giustizia retributiva, alla teodicea.
Al battersi il petto per la qualunque.
Ma che gioia la desolazione, l’idolatria del peccato.
La ricerca della colpa per giudicare se stessi e gli altri.
La scusa?
Ma i riconcoglioniti alla Scalfari che nulla hanno capito della Risurrezione, che passano dalla rabdomantica esegesi della Scrittura, senza anima nè Spirito, alla new age catetechistica da impartire alla Chiesa e ai battezzati.
E che nulla hanno capito e sanno del percorso formativo e della spiritualità ignaziana, come del resto accade ai collaudati e paludati cristano-cattoliconi restauratori che della passata “gestione” ricordano la grande lezione teologica di Ratisbona.
“Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: «Noi vediamo», il vostro peccato rimane”
Vangelo di Giovanni 9:41
Scrive giuseppe2: «leggete questo testo del Prefetto per il Clero, che ha veste, nella Santa Chiesa gerarchica di bergogliana nozione, per spiegare questi argomenti». Sospetto che “Santa Chiesa gerarchica di bergogliana nozione”, detto da lui, non sia sarcastico; in ogni caso devo avvertirlo che è rimasto indietro di due prefetti, perché il testo che cita è del non memorabile cardinale Hummes (una delle tante nomine così così del pontificato precedente), dopo il quale ci sono stati Piacenza (che a Borgoglio non piaceva) e ora Beniamino Stella (nomen omen?).
Hai letto bene, LuigiFranti, e ti sono grato dello spunto per chiarire.
Non c’é assolutamente nessun sarcasmo: intendo che per spiegare il Vangelo e le nozioni teologiche, specie sul piano pastorale, il soggetto autorevole, garantito e abilitato è la gerarchia che costituisce una forma costituzionale di origine divina della Chiesa, come insegna il Santo Padre. Anche quando esorta a lasciare le chiacchiere insulse. Se io mi mettessi a insegnare teologia farei ridere.
Ho scelto quel testo del Card. Hummes e ne ho incoraggiato la lettura per questo.
E’ anche vero – e la considero una provvidenza, perché secondo me fa un gran bene – che il Papa Francesco, anche nelle nomine, mostra di voler emarginare un’area che genericamente si definisce “tradizionalista”.
Dico che fa un gran bene perché è da lì che proviene una delle ferite più gravi da guarire: la sfiducia e il “giudizio” verso i pastori e la gerarchia in genere. Quel fenomeno che porta anche a valutare le nomine papali secondo categorie soggettive “questo va bene/questo no”.
Ahhhh! Che spettacolo!
Anche quando esorta a lasciare le chiacchiere insulse.
E noi su questo blog ne sappiamo qualcosa 😉
Ancora non si capisce con quale scienza si afferma:
“Papa che finisce il suo mandato non morto come tutti i suoi predecessori”
eddddaii, che ne facciamo? una questione di vita o di morte?
diamoci un taglio, no?
Chi non sopporta di essere contraddetto deve discutere con un pappagallo.
“… la sfiducia e il “giudizio” verso i pastori e la gerarchia in genere.” (Giuseppe2)
Infatti la sfiducia verso “i pastori e la gerarchia in genere” non si è creata dal nulla. È stata determinata dalle parole e dagli atti di certi pastori e di certa gerarchia che pretendevano sottomissione assoluta agli anatemi che si compiacevano (e ancora, a volte, si compiacciono) di lanciare, mostrando SOLO il volto di un Dio castigamatti e niente affatto misericordioso. O “misericordioso” in modo paternalistico.
Giudice inflessibile verso gli altri– i semplici fedeli– ma non verso una casta sacerdotale tronfia della presunta (sottolineo “presunta”) conoscenza di testi sacri da brandire come armi per schiacciare il popolo incolto ( ma non solo) sotto il peso della colpa e dei peccati da punire, post mortem, con l’inferno (meglio se con tanto di fiamme e di diavoli con forconi di dantesca memoria ).
Ancora oggi molti “fedelissimi” che sono convinti di avere vista buona, mentre proprio loro sono miopi o addirittura ” monocoli” , percorrono la stessa strada deviata.
Per due motivi:1°, perché nella lettura dei passi biblici ed evangelici non riescono proprio ad andare oltre la lettera delle parole (dovrebbero perciò esercitarsi a farlo, sensa dubbio con la guida di qualche buon teologo), per non mettersi alla stessa stregua degli odiati t.d.g.
2°,perché per natura e per carattere preferiscono avere mente chiusa e sempre rivolta al Passato, inteso come la mitica età aurea indiscutibile per sé stessa. Come se coincidesse con il regno di Dio stesso.
Per cui tutto ciò che pensavano e dicevano quegli uomini, anche canonizzati, di quell’età è da considerarsi la Perfezione. I loro assunti sono– tutti e del tutto– incontrovertibili. Come se la infinita Sapienza divina si fosse concentrata solo ed esclusivamente in quelle menti.
E manco ci provano–Dio ce ne scampi!!– a far funzionare le proprie facoltà intellettive; credono, così facendo, di peccare, in tal modo, di superbia e di orgoglio. Per un falso concetto delle due categorie in questione.
Provassero almeno a leggere anche testi esegetici di persone altamente competenti del mondo di oggi. Ma quando mai? Ma scherziamo?
Sarebbe, questa, una colpa “imperdonabile”. Li condurrebbe, a priori, al deprecato relativismo, di cui parecchi manco conoscono il vero significato.
Per tornare al discorso iniziale–dei pastori della Chiesa e così via –, concludo dicendo che ieri nella Messa domenicale il prete (che conosco solo di nome), semplice e umile ma molto aggiornato, al termine di una omelia edificante, incentrata sulla Sacra Famiglia e sulle famiglie( con relativi problemi) di oggi, e sulla grande Famiglia della Chiesa nel mondo, ha detto: “io nella Chiesa sono solo un servo.E ME NE VANTO “.
Altro che teologia!
Queste parole hanno aperto il mio cuore alla gioia. Ho detto fra me : Dio ti benedica.
Ho pregato il Signore perché ci mandi tanti pastori come padre Marco.
Ma con chi ce l’ha questa?
Ma di chi parla?
Ma con chi parla?
Ma perché da anni ripete ossessivamente le stesse cose?
“certi pastori e di certa gerarchia che pretendevano sottomissione assoluta agli anatemi che si compiacevano (e ancora, a volte, si compiacciono) di lanciare, mostrando SOLO il volto di un Dio castigamatti e niente affatto misericordioso (etc)”
Marilisa, io penso che tu sia stata particolarmente sfortunata e mi dispiace. Io tutto quello che descrivi tu non l’ho sentito. Una volta, ricordo, mi è capitato di sentire un prete di campagna che inveiva contro la sagra organizzata da un partito, ma mi sembrava più un millenarista, quasi una fotografia di altri tempi, una macchietta. Avrei voluto andarci a fare quattro chiacchiere, dopo la messa, ma avevo i bambini e poi non valeva la pena… Però per il resto, non ricordo di aver sentito tanti anatemi e annunci di Dio castigamatti come è capitato a te…
Ehh..cara elsa…ripeti insieme a me : “CHE SPETTACOLO!!!!”
Mi spiace avere sbottato, ma, santo cielo, qui stiamo ormai per battere il record del “Fantasma dell’Opera”….
La frase, poi “Umile Servo nella Vigna del Signore”, credo sia fra le più inflazionate nelle omelie delle Prime Messe dei giovani preti.
Un’ottima dichiarazione d’intenti, poi si sa, tra il dire e il fare ….
Anatemi e annunci di Dio castigamatti mai sentiti, a volte nella Chiesa mi hanno deluso certe situazioni di chiusura o di poca coerenza, però rispetto a quando ero ragazza oggi sono più tollerante con le imperfezioni umane.
La cosa piu’inquitante caro Giuseppe 2 dell’articolo di Scalfari e’che o e’un accozzaglia di bugie oppure le frasi che Scalfari attribuisce a Bergoglio sono delle vere e propie eresie. Per esempio Scalfari sostiene vhe il Papa gli ha rivelato in privato che Dio non e’cattolico e che Dio e'”lo spirito del mondoun Papa immanentista alla Spinoxa?
Deus sive natura? Inoltre sempre secondo Scalfari il Papa gli ha rivelato in privato che bene e male non esistono.
Un Papa al di la’del bene e del male come Nietsche?
Eppure Bergoglio ha detto :sono um figlio fedele della Chiesa!
Ma allora perche’il Papa o cho per lui non si affretta a smentire e ripudiare le assurdita’dette da Scalfari. Conosco tanti cattolici che leggono Repubblica. Il primo dovere di un Pastore buone e’quello di non parlare a vanvera ma piuttosto di difendere le pecore dai lupi rapaci. Comunque sono ancora in attesa di una risposta da Luigi:e’d’accordo con Scalfari?Ese non e’d’accorfo avrenbe il coraggio di scrivetre per esempio sul Corsera che non e’affatto vero che il Papa ha abolito il peccato e che non lo potra’mai fare perche’la Chiesa e la dottrona non sono PROPRIETA PERSONALE DEL PAPA?
Altro che il “118”: qui ci vorrebbe la camicia di forza ………
Roberto 55
E’ la Congregazione delle figlie di s. Maria Guarini !
“Però per il resto, non ricordo di aver sentito tanti anatemi e annunci di Dio castigamatti come è capitato a te…” (matteo)
“Anatemi e annunci di Dio castigamatti mai sentiti…”(Sara1)
Evidentemente non avete conosciuto la Chiesa preconciliare ( e me ne rallegro), miei cari.
Io sì, l’ho conosciuta molto bene. E parlo con cognizione di causa, non per sentito dire. Non sono abituata a contar frottole.
Se non credete a ciò che dico, non so che farci. Non ho alcuna pretesa di convincervi.
Del resto, l’Antico Testamento a cui la Chiesa della Tradizione attinge a piene mani, parla chiaro. Se non lo conoscete, ancora una volta dico che non so che farci. O forse è meglio dire: peggio per voi. Perché non potete fare gli opportuni raffronti fra l’ A.T. e il Vangelo.
All’ altra signora, e alla sua somma e abituale cafonaggine, preferisco non replicare. Non vale la pena.
Se Iddio fosse un castigamatti, diciamo pure un castiga matti, beh qui satanasso avrebbe chiappe per le sue forche…
“La frase, poi “Umile Servo nella Vigna del Signore”, credo sia fra le più inflazionate nelle omelie delle Prime Messe dei giovani preti.”
Qua sì, mi sento in dovere di replicare.
Il prete di cui parlavo in un post precedente, non era affatto giovane, era un bel po’ avanzato negli anni e con molta esperienza, a giudicare da quel che diceva.
[Ma forse nemmeno adesso mi si potrebbe credere, dato lo scetticismo che accompagna le mie parole, per il solito partito preso. Cosa di cui, peraltro, non mi rammarico nemmeno un po’].
Forse ( ripeto “forse”) proprio per questo quel prete è arrivato a maturare nel tempo determinati convincimenti e atti di vera sequela del Signore.
Non pochi preti giovani, e senza esperienza, sono invece rigorosamente dogmatici perché credono così di non tradire la Chiesa Madre e i doveri appresi nel seminario. Doveri appresi pedissequamente per forza di cose. La vita ancora non è stata maestra per loro, e dunque posso capirli in una certa misura.
Se non hanno la mente chiusa e se hanno buona volontà di aprirsi, un giorno capiranno molto di più di quanto non sia stato finora.
In ogni caso, consiglierei a chi ha postato la sciocchezza di cui sopra, di avere cautela nell’esprimere opinioni raffazzonate a casaccio, senza avere verificato, e che la dicono lunga sulle posizioni acquisite una volta per tutte e che non sarebbe lecito (perbacco!) mollare neppure di un centimetro.
PS
Ci si metta pure fra i “matti”, signora. O preferisce mettersi fra gli “stronzi” ?
Forse questa categoria è la più appropriata per lei.
Buon pro !!
elsa..hai detto “chiappe”?…incredibile come questa piccola parolina solleciti gli spiriti. Eppure a Pieve Ligure esiste anche una via: via delle Chiappe cap 16031, ci abita mia zia, perciò , non è così disdicevole come termine.
Non capisco perché non appena le si nominano….Provo a formulare una tesi: le chiappe sono lo specchio dell’anima; antitesi: ognuno ha le chiappe che ha; sintesi: mostrami le tue chiappe e ti dirò chi sei.
@ Marilisa 30 dicembre 2013 @ 16:47
di quel che mi appropri, non ho detto assolutamente nulla.
In questo post mi sono interessato solo di chi lavora alla contraffazione della storia,
che continuano a ripetere ogni settimana
che le dimissioni del povero Benedetto,
sono antistoriche.
Ho già scritto che in 2000 anni di storia
è accaduto diverse volte e anche in modo plurimo,
ma le verità storiche,
bruciano alle sante figlie millenariste e tradis di questo condominio.
Se la storia non corrisponde alla propria ideologia religiosa,
allora la si nega
alla facciaccia del bicarbonato di sodio………!!!!!
Il fiato di certe repliche mi ricorda il dantesco Avanti marsch di Barbariccia.
(Inf XXI, v. 139)
Beh come si dice …. tutta salute!
Hai ragione, Clodine: nomini le chiappe ed esce lo s…..o!
Da proporre come rinfrescante al posto del Guttalax.
L’ultima di papa Francesco:
http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2013/12/30/nella-cei-il-papa-fa-tutto-da-se-col-permesso-dei-fedeli-di-cassano-alljonio/
Nuovo segretario della Cei:
http://vaticaninsider.lastampa.it/news/dettaglio-articolo/articolo/galantino-bagnasco-30918/
Marilisa il concilio è stato 50 anni fa, aggiorniamoci.
E litigate senza Guttalax please….
Chiedo scusa a chi mi ha interpellato ieri e oggi e non ha avuto risposta: ieri ero in viaggio, oggi impegnato a scrivere per Il Regno. Solo ora ho letto e ora rispondo.
A Roberto55: non ho informazioni sulla trasferta papale di maggio, ma non c’è dubbio che Francesco incontrerà in essa i rappresentanti dell’Ebraismo.
A discepolo che mi chiede se io sia d’accordo con Scalfari “che Papa Francesco ha abolito il peccato”, dico che non sono d’accordo. Mi meraviglio anzi della domanda e anche delle parole “farneticazione da demenza senile”: io ho lavorato con Scalfari e rispetto la sua vecchiaia. Sono grato di essa.
Infatti, matteo, mi riferivo all’altro Matteo, ovvero a mattlar.
Scusami.
Più avanti discepolo mi chiede se avrei il coraggio di scrivere sul “Corriere della Sera” che non è vero che il Papa abbia abolito il peccato. Avrei certo il “coraggio” di scriverlo, ma quanto alla possibilità di farlo essa non dipende da me. Forse non depone a favore della mia immagine dire questo, ma io sono un giornalista in pensione che scrive quando gli viene chiesto. E immagino che quella richiesta non mi verrà fatta.
Per quello che vale, la mia idea sulla centralità del mistero del peccato e della grazia nel cristianesimo credo di averla – qui – sempre affermata. Ed è rintracciabile in tutti i miei testi e perciò mi dico stupito delle domande. Aggiungo che mi pare anche incomprensibile la non avvertenza – da parte di discepolo – della continua insistenza di Papa Francesco sul peccato. Il papa allegrotto e inconsapevole del mistero del male che tu sembri presupporre, non esiste.
Invidio sinceramente, Luigi (e per una volta, credimi, sono serio), la tua signorilità.
Roberto 55
Amen!
grazie a Luigi!
Un avvertimento alle gentili donzelle del pianerottolo:
siete sulla buona strada per diventare di nuovo oggetto di scandalo, sberleffo e incredulità su Facebook, dove già una volta avete dato spettacolo per il vostro linguaggio e le vostre idee espresse con eccelsa volgarità.
Dalla papolatria alla papofobia.
Un intero piano del Condominio
ha cambiato partito
e ha dichiarato la Jih?d
Jihad
“Marilisa il concilio è stato 50 anni fa, aggiorniamoci.”
Scusa,Sara1, non capisco l’osservazione.
E probabilmente tu non hai capito me. Come al solito.
Io parlo di esperienze vissute, figlia cara. Proprio per questo ho modo di confrontare le “due Chiese”: quella di ieri l’altro e quella di oggi.
Ti faccio notare che tutta la discussione ha avuto inizio dalle critiche di discepolo alle parole di Scalfari.
Cioè dalle critiche di una persona scandalizzata, anzi infuriata, perché non sopporta che qualcuno osi esprimere critiche alla Chiesa del passato, che lei ed altri ineffabili frequentatori del blog vorrebbero che restasse fossilizzata. E che, quando ascoltano parole innovatrici, si sentono un mal di pancia del diavolo. Per loro sì, ci vorrebbe il guttalax. Ma forse anche un antipsicotico.
Tu hai avuto modo di conoscere la Chiesa preconciliare? No.
Allora te credo che “Anatemi e annunci di Dio castigamatti mai sentiti”!
Forse non eri ancora nata. Cosa pretendevi di sentire ?
Aggiornati tu, bella mia. Informati anche sulla Chiesa di una volta, se ti interessa. Mica c’è solo quella postconciliare nella Storia.
Se invece non ti interessa, è un altro discorso. Ma allora non contestare quello che non puoi contestare.
Hai le vedute un po’ corte, mi sembra.
Aggiorniamoci nel senso che il Concilio c’è stato, è stato recepito e il 99% dei cristiani ne è ben contento.
Ieri ho postato un commento al discorso della furibonda discepolo che, come avevo notato, si era precipitata a lanciare tuoni e fulmini contro Scalfari da lei definito benevolmente un “trombone”.
Avevo cercato di spiegare– inutilmente manco a dirlo–il senso delle parole del giornalista.
Oggi leggo una replica di Scalfari a padre Lombardi.
Eccola:
http://www.repubblica.it/esteri/2013/12/30/news/lombardi-scalfari-74804027/?ref=HRER2-1
Spero che anche Luigi la legga per farsi un’ idea chiara sulla tesi di Scalfari.
Senza preconcetti, mi auguro.
http://www.repubblica.it/esteri/2013/12/30/news/padre_lombardi_a_scalfari_il_papa_non_ha_abolito_il_peccato-74804727/
Io stessa ho scritto più volte che il Papa parla fin troppo del peccato (e del diavolo) non capisco come Scalfari abbia potuto pensare che Francesco abbia abolito il peccato.
Prendo atto della precisazione, Sara1.
Pri, oggetto di scandalo e sberleffo per….mi sembra esagerato, francamente….
Sara1, leggi bene l’articolo che ho postato nell’ultimo commento (la replica di Scalfari al padre Lombardi).
C’è ben altro di cui doversi mettere le mani nei capelli e gridare : “Dio ci salvi”, cara Pri, di ben altra gravità che non parole innocue che possono al massimo far sorridere …
Ci si dovrebbe scandalizzare dell’insufficiente vita spirituale dei fedeli cattolici che richiederebbe una radicale revisione, un salto di qualità perché si avvi un avanzamento in estensione e profondità nella vita della Chiesa.
Marilisa leggere Il testo di Scalfari ok, però è confuso e io oggi son di cattivo umore.
Invece mi pare giusto che con un Papa che doveva abolire la teologia (Spinelli dixit) si finisca a parlare come al solito di peccato, Adamo ed Eva e Grazia.
Tiè…
Prendo atto anche del tuo cattivo umore, Sara1.
Tiè…
🙂 🙂 🙂
… ci metteranno un bel po’ le parrocchie romane a fare il giro a Santa Marta… Quindi per gli studenti dell’Oceania neanche giugno 2014?
… in ogni caso basta che le parrocchie romane ci portino almeno i giovani, mica sempre gli stessi che bazzicano tra altare e sacrestia…
Giorgio Licini, ogni giorno imangono altri 25 posti se non ho capito male: io ti consiglio di insistere.
Io sono molto grato alle persone che ogni giorno si spendono tra sacrestia e altare. Molte volte, svolgono compiti che io non ho il tempo (e qualche volta) la voglia di fare. Ben venga che partecipi chi più si spende, perché ci si può aspettare che costoro si spendano di più per riportare a più persone possibile, giovani e meno giovani, la loro esperienza.
Grazie della risposta Luigi.
resta una domanda:
come mai con questo Papa dobbiamo per forza mettere i puntini sulle i , e padre Lomaradi deve smentire e tutti noi ci affanniamo a dire e spiegare che no non è vero, il Papa è ortodosso , il Papa e’ cattolico non ha detto nulla di eretico…
Scusate ma questa ansia , questo affanno di difendere le parole del Papa , è una cosa che non sarebbe potuta avvenire ne’ con Giovanni Paolo II ne’ con Benedetto XVI, ma io credo neppure con Paolo VI, e per le parole di un giornalista per quanto eccelso , la cui “vecchiaia” tu caro Luigi onori , come fosse il vecchio saggio e buono e non un vecchio narcisista trombone ( lo ripeto per alimentare lo scandalo e il Frisson” di tutte le pie donne Sara, Marilisa , Principessa and company oh, mio Dio ha chiamato Scalfari trombone…e narcisista oh mioooo Dio !!1)
Quanto ai moniti corrucciati di Principessa che siamo la favola di Facebook rispondo: io non sono su Facebook ,essere su Facebook vuol dire essere schiavi dell’immagine. Principessa farebbe bene a non esserci neppure lei.
Di quello che dicono su Facebook ,di chi lo dice , “sinceramente me ne infischio” , carissima
Principessa.. ( citazione da Via col Vento)
“questo affanno di difendere le parole del Papa , è una cosa che non sarebbe potuta avvenire …..ne’ con Benedetto XVI,”
—————
Mi sa che l’halzeimer l’ha colpita di brutto !!!!!
o
ha il solito divertissement a contraffare la storia.
Non ricorda più le corse di p. Lombardi,
a corregere le incomprensioni
tra Stampa e Benedetto XVI.
Forse
non rimane che chiamare il 118……………..
vede discepolo, chi lo dice è un frequentatore del pianerottolo, e anche uno molto “quotato”, nel senso che è un interlocutore molto attento,preciso e di grande cultura.Faccia lei! a me non me importa proprio nulla!
Per quanto riguarda ciò che io faccio del mio tempo, delle mie scelte di social network, le rispondo che non sono affari suoi e che, forse, lei farebbe bene ad esserci su network come Facebook.Hai visto mai che le si apra qualche altro orizzonte? ed eviti così di ammuffire in idee stantie che di tutto parlano tranne che della fede che vorrebbero esprimere?
Io me ne sono sempre infischiata di quello che gli altri dicono di me. Non è affar mio. Così come non mi appartengono le sue critiche sterili e i suoi consigli stupidi. La prosopopea idiota con cui sceglie sempre di manifestarsi sul pianerottolo è il suo marchio di fabbrica, ormai lo conosciamo!
Buon anno
Discepolo, guarda che qui nessuno si affanna a “difendere” il Papa.
Sono le domande senza senso, come quella che hai rivolto a Luigi Accattoli, che costringono le persone cortesi a rispondere alle enormità che alcuni come te scrivono.
Non è colpa di nessuno se queste enormità vengono sempre dalla stessa parte. Per esempio, un’altra aveva scritto che il titolo di “Papa emerito” è una bischerata o qualcosa di simile. Siccome questo tipo di affermazioni, pur nella loro enormità e insensatezza, sono ricorrenti (sempre dalla stessa parte), ho provato io a indicarne il significato, che per capirlo da cattolici basta la terza elementare.
Ma chiuso un argomento ne spuntano altri dieci e giù nuove assurdità. Allora è gioco forsa riflettere, e ci si rende conto che qui c’é una vera, profonda, “ferita”. In che consiste? Personamente una risposta me la sono data e penso che ormai sia di una evidenza lampante.
C’é un’area, quella “tradizionalista”, la cui idea fissa molto precisa è che il Papa, e con lui la stragrande maggioranza della gerarchia – diciamo pure quasi tutta la Chiesa “ufficiale” – versi in uno stato di eresia a partire dal Concilio, e stia trascinando il Popolo di Dio a un disastro apocalitticco mai visto. Si tratta di un delirio che ha una radice ideologica e “religiosa” molto bene idenditificata. Ora si constata che ha contagiato più di quanto si potesse sospettare e ha fatto danni ben oltre un certo recinto.
Per questo ringrazio Dio che grazie prima al lavoro paziente – e di valore immenso – di Benedetto XVI, e ora all’opera riformatrice e pastorale di Francesco, che il primo ha reso possibile, quell’area venga isolata, emarginata, e si torni a respirare nella Santa Chiesa Cattolica un clima di fiducia e di normalità.
Tranquilla che questo gioverà a tutti. Per ora, per dirla tutta, siete lo spettacolo non di facebook ma dell’intera rete. Prossimamente – spero – vi rasserenerete.
È molto interessante e istruttivo questo intervento perché, nella sua mancanza di scaltrezza “gesuitica”, dà la misura della carica di violenza che si sta accumulando sul capo di chi ha il torto di non condividere il pensiero unico dominante. Il linguaggio usato è orribile, gronda “fascismo ecclesiastico” da ogni riga; siccome non è furbo abbastanza, giuseppe2 non sa trattenere e dissimulare la voglia di repressione che gli urge dentro. Parla di “contagio da eliminare”, di “emarginare e isolare” affinché si torni a “respirare” … ma chi crede di esser, Himmler?
Si si Franti però anni passati a dire che la Chiesa non è una democrazia e al primo richiamo tutti i tradizionalisti si sono appellati alla libertà di espressione e di pensiero che nemmeno i figli dei fiori sessantottini….
Gentile LuigiFranti, descrivere quel che sta accadendo sotto i nostri occhi non può equivalere a fare l’Himmler della situazione. E come Lei ben sa, la Chiesa Cattolica, per sua stessa natura, non va paragonata a un regime politico, né dittatoriale né “democratico”. Non sono minoranze con diritto di tribuna.
Quanto al parlare esso dev’essere, per divino dettame, “si si – no no” e la furbizia non c’entra nulla (a quella deve pensare, all’occorrenza e nell’agire, chi manovra le leve del governo ecclesiale).
Gli eretici sono sempre stati emarginati o espulsi per grazia del Signore, nel nostro tempo di Misericordia senpre con “tenerezza”.
Ha finito signor giuseppe ? Non lo vede che si contraddice in continuazione e non c’è un solo rigo di quanto ha scritto che collimi con il rigo precedente? Non solo manifesta una profonda maleducazione ma anche una notevole incapacità di entrare nel punto di vista altrui e nella logica delle cose. Ma non mi stupisco: il cristianesimo è entrato in una tale notte dottrinale che i siparietti allestiti su facebook ne descrivono la confusione e l’aberrante situazione.Sono io, personalmente ,ad avere scritto che il termine “emerito” in riferimento al Papa ,(che per una norma canonica si accinge alla rinuncia del pontificato) non può essere applicato. Ma non può essere applicato per un motivo semplicissimo vede: emerito, nella lingua corrente, è colui che pur non esercitando più il suo ufficio ne mantiene grado e prerogative. Ora, mi dice per favore come può un papa rinunciatario [che ha rinunciato all’incarico ispo facto] mantenere grado e prerogative di un pontefice? Non sarà che proprio perché RINUNCIATARIO, e proprio perché di Papa ce n’è UNo , e non DUE [esclusa l’esistenza di un antipapa] che quel papa rinunciatario non ha più alcun ufficio né è legittimato ad esercitare alcunché!? Ergo e ripeto: non esiste alcun papa emerito -monignolo ad effetto-…Benedetto XVI conserva solo spiritalmente il sigillo di Pontefice, è e restarà “Sua Santità” per volere dello Spirito Santo . Difficile da coprendere? Anche un emerito asino lo capirebbe…
…” e ci si rende conto che qui c’é una vera, profonda, “ferita”….io direi che c’è una vera, profonda ignoranza!
Clodine mi permetto di osservare – in spirito di pace – che il titolo di Papa emerito l’ha deciso Benedetto XVI quand’era ancora “vescovo di Roma”. Mi pare che nella trattazione della materia tu sottovaluti questo elemento, deprecando quel fatto della rinuncia e quel titolo innovante quasi si trattasse di effetti deplorevoli della malizia dei tempi, o del successore che troppo innova, o dei patiti del Vaticano II… si tratta invece di libere decisioni del Papa teologicamente e culturalmente più preparato degli ultimi cent’anni o forse dell’intera epoca moderna… come mai non tieni conto di questo fatto?
Purtroppo l’argomento di Sara1 è controvertibile: anni passati a fare i “cattolici del dissenso” e a strillare contro l’autoritarismo della chiesa e poi, appena sentono l’odore del potere schiacciano senza pietà chi dissente da loro …
“…dà la misura della carica di violenza che si sta accumulando sul capo di chi ha il torto di non condividere il pensiero unico dominante.”
Il solito dietrologo le spara proprio grosse.
“La carica di violenza”– mista a volgarità di vario genere– di cui lui, il Franti, parla, io finora l’ho vista in questo blog solo da parte di quelli che inveiscono quanto più non si potrebbe contro chi ama la Chiesa postconciliare. Basta guardare lo stesso scrivente, che non ci pensa due volte ( lo fa oggi come in passato) a provare di rintuzzare, con evidente disappunto, le argomentazioni di chi rileva le positività di una Chiesa scaturita dal C.V.II.
Che a lui e ad altri non piace, come non piace un Papa che è l’espressione indiscutibile dell’ampio respiro che in parte ( solo in parte finora) ha rigenerato l’Istituzione ecclesiastica.
Non capisce, lui, che quello che con stizza definisce “il pensiero unico dominante” ( che però unico non è e non può essere), non è frutto del caso, ma origina dal naturale cammino della Chiesa nel mondo, perché è un DOVERE per la Chiesa guardarsi intorno e cogliere “i segni dei tempi”. Questo aveva capito papa Roncalli nell’indire il Concilio; questo capiscono gli esponenti più illuminati del clero.
Dico “illuminati” perché io credo che parlino e agiscano per ispirazione divina prima ancora che per obbedienza alle disposizioni prodotte dal Vaticano II. Aria nuova nella Chiesa.
I laudatores temporis acti, fra cui alcuni del blog devono essere ascritti e che spocchiosamente si riempiono la bocca di parole quali “ignoranza” e “notte dottrinale”, sono sempre esistiti e sempre esisteranno, ma sono destinati a rimanere una minoranza. Per forza di cose.
Mi dispiace tanto per loro: resteranno in minoranza.
Non si può arrestare il corso della Storia anche ecclesiale, non si possono fermare i cambiamenti consequenziali. Tanto meno si può tornare indietro.
Quando il Franti ed altri ricorrono al sarcasmo, come al solito, per andare contro chi ha idee diverse dalle loro, dimostrano–senza furbizia alcuna ( e anche questa non è una novità)– di avere pochezza di idee e, soprattutto, di preferire quel “fascismo ecclesiastico” che il suddetto Franti con sdegnosa faciloneria imputa ad altri.
Marilisa guardi che la longa manus dell’inquisizione è caduta sul mondo tradizionalista.
Per quello Franti parla di violenza.
No, cara Sara, Franti parla di violenza in altro senso.
Rileggiti bene il suo post e capirai.
Franti rispondeva a Giuseppe che elogiava gli interventi di Francesco volti a contenere gli “errori”tradizionalisti. (tanto più che Giuseppe poco dopo parla chiaro e tondo di eresia).
Non è una questione da affrontare Marilisa contro Discepolo, in realtà ci stanno già pensando ai piani alti. (per cui secondo me non c’è bisogno di infierire, magari chiarire quello si)
Luigi, io non sottovaluto affatto la preparazione -somma oserei dire- di Benedetto XVI, ci mancherebbe altro. So perfettamente, e mi sembra di averlo ribadito, che un Papa, fintanto che siede sulla cattedra di Pietro, è la sola ed unica autorità in grado di modificare il CIC [ codex iuris canonici] -salvo abrogare atti di altri Papi, se non con la dovuta forma, ovviamente-. Ma la retta ragione, che non pretende di essere elevata a scienza teologica, e se non si vuole cadere in una contraddizione nei termini onde snaturare il volto della Chiesa così come Cristo l’ha voluta e fondata. In fedeltà alla chiesa e pienamente cattolica, mi avvalgo dello stesso CIC [n218] che mi concede,osservando la prudenza dovuta,di esprimere un pensiero, anche dubbioso, su quell'”Emerito” attribuito a sé stesso dal Papa rinunciatario. Mi spiego, e lo faccio per l’ennesima: è evidente che Benedetto XVI ha rinunciato liberamente ed esplicitamente , ispirato da Dio stesso [testuale], ad esercitare la potestas iurisdictionis della Chiesa -tant’è che l’ultima enciclica l’ha firmata Papa Francesco. Questa rinuncia formale non lo esime, ne potrebbe – per quella condizione ontologica , quel carattere permanente di cui è stato insignito e che nessuna autorirà né terrena né celeste potrebbe cancellare- di esercitare la potestas ordinis che è assolutamente indelebile in quanto al suo grado o ufficio di Pontefice da egli esercitato.
In questo ed unico e solo contesto Benedetto XVI può dirsi “emerito” nl senso che continua ad esercitare il titolo di “Santità”che nessuno può togliergli…quale primato d’amore, ma anche di onore…è tanto chiaro…in effetti, a ben pensarci, un papa non potrebbe mai dimettersi, per ciò ci troviamo di fronte alla compresenza di due papi contemporaneamente…
Non è che non capisce, proprio NON VUOLE capire: ecco perché vanno emarginati e, infine, espulsi.
Ha ragione Sara1, ci stanno pensando ai piani alti, per cui non aggiungo altro
Ecco, eviti di aggiungere altro…che di castronate ne sta dicendo fin troppe…
«vanno emarginati e, infine, espulsi» … avete anche pensato di raccoglierli tutti nel Madagascar o vi siete già riuniti a Wannsee e avete optato per la soluzione finale?
(In ogni caso, non dimenticate di appendere il cartello con su scritto “Traditionalistenrein” sulla porta di ogni chiesa o oratorio bonificato…)
Qualche signora insieme a qualche nobile cavaliere di questo blog stanno sottovalutando i tanti benefici di un anno sabbatico.
Ne elenco qualcuno:
– Terme
– Burraco
– Merletto
– Corsi di ceramica, di bridge, di scacchi, di restauro, di trompe l’oeil, etc
– Viaggi
Insomma cose istruttive e piacevoli da fare da soli o in compagnia allo stesso tempo e alla portata di tutte le tasche.
Personalmente suggerirei un mese di esercizi spirituali ignaziani per arricchire e migliorare il focus sul senso dell’esistenza e delle relazioni umane.
Niemand wird ihr Haar drehen, werden siezur Tuer begleitet werden nur…
Frohes Neues Jahr!
“Benedetto ha vissuto con molta aspettativa il conclave e l’elezione del nuovo Papa, era ansioso di sapere chi gli sarebbe succeduto. Abbiamo pregato intensamente sentendoci uniti a tutta al Chiesa che invocava lo Spirito Santo. Il momento dell’ “annuntio vobis gaudium magnum” lo abbiamo seguito in tv. É stato molto commovente essere presente alla telefonata che il nuovo Papa ha fatto a Papa Benedetto. Gli ho passato il cordless, sentivo Benedetto XVI dire: “La ringrazio Santo Padre e -già sentire Benedetto che dice questo suscitava ammirazione- la ringrazio che abbia subito pensato a me e prometto fin d’ora la mia obbedienza e la mia preghiera.”
http://www.korazym.org/11804/monsignor-alfred-xuereb-quando-papa-benedetto-suono-il-canto-natalizio-della-mia-malta/
“La ringrazio Santo Padre” e qui si vede la differenza tra Benedetto e tutto un mondo che si era nascosto sotto la sua figura.
Clodine su, già di sedevacantisti e antipapi ce ne sono fin troppi.
🙂
Forse non hai capito o hai letto male…rileggi please!
l’articolo che hai postato non fa che rafforzare quello che penso circa la primazialità di un Papa… e la compresenza di due papi…
“Papa Benedetto continua a servire la Chiesa e incontra spesso il suo successore”…non lo dice Clodine, bollata come sedevaticanista lefevbriana, ma l’arcivescovo Georg Gänswein in ““Essere Chiesa nel tempo dei due Papi’’
Ad maiora!
A servire come Papa emerito e non come Papa regnante. MI pare che Benedetto in tutte le occasioni in cui si è incontrato con Francesco sia stato ben attento a riconoscere la piena e completa autorità di Francesco.
Se il Vescovo emerito di Roma (espressione che è sinonimo di papa emerito) non si è ritirato in qualche sperduto convento dell’Alta Sassonia, e non si tiene “nascosto al mondo” come era sembrato promettere, e se queste sue scelte trovano il pieno consenso del Successore, che anzi le incoraggia, vuol dire che tra i due papi c’é un’intesa perfetta circa del “conversione” del papato di cui Bergoglio ha già parlato. Si tratta, evidentemente, di un progetto di lungo termine la cui attuazione è ancora alle fasi inziali.
L’avvio di tale processo lo ha dato Benedetto XVI quando si è reso conto che il meccanismo operativo dell’ “uomo solo al comando” era ormai decrepito e in completa distonia rispetto alla realtà storica attuale, tanto da determinare contraddizioni, equivoci e inaudite divisioni piuttosto che la crescita della Comunione cattolica ed ecumenica. La Renunciatio di Ratzinger ha quindi una portata profetica e riformatrice formidabile; ha improvvisamente annullato le sue stesse esitazioni, ed è la base di tutto quello che sta accadendo.
Sicché non si capisce come alcuni possano attribuire a Bergoglio la paternità dei cambiamenti avviati, i quali non sono altro che le dirette e coerenti conseguenze della scelta del primo. Ancor meno si capisce come taluni tradizionalisti, che hanno una visione secolarista, pagana e quasi esoterica del papato, possano dirsi sostenitori di Ratzinger, autore di un gesto che, nelle sue modalità e contenuti, è poco definire rivoluzionario.
Egli spiegò di rinunciare all’ “esercizio attivo” del ministero petrino e di restare nel “recinto di San Pietro”, giacché la sua chiamata era “per sempre”. Parole inequivocabili, che restituiscono pienamente l’essenza episcopale di tale ministero, deponendo definitivamente ogni altra sovrastruttura, residuo di esperienze storiche ormai superate. Così si capisce il cammino, energicamente intrapreso da Francesco verso la piena ricezione della collegialità/sinodalità affermata e voluta dal Concilio Ecumenico per il futuro.
Sogna, semplicemente sogna, chi immagina che questo dinamismo sia reversibile. Non ci sarà mai più il “papa-re”. E l’autenticità di tale percorso è già visibile nel soffio di vita nuova che lo Spirito sta donando alle comunità.
Infatti, per quel poco che riesco a vedere, mai come in questi dieci mesi la Chiesa sembra essere fatta solo del Papa. Pardon, del Vescovo di Roma. Non si vede né si parla d’altro.
Collegialità, sinodalità… e decisioni da Papa-Re.
Bah. Il mio Vescovo è un altro. Vivo a Milano. Per partecipare a una Santa Messa celebrata da lui mi basta entrare in Duomo. Senza bisogno di prenotazioni né di sgomitare in consiglio pastorale. Sono fortunata.
“quella condizione ontologica , quel carattere permanente di cui è stato insignito”
__________
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!???????????????????????????
Che ha preso la cresima !!!!!???????????
🙂 🙂 🙂 🙂
” mai come in questi dieci mesi la Chiesa sembra essere fatta solo del Papa.”
____
🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂
Proprio come in questi ultimi 30 anni
anzi
soprattutto
negli
ultimi 8 anni,
quando
chi dissentiva dai pensieri del papa
era
ritenuto eretico, scomunicato dai papisti e papolatri
che
oggi rinnegano alla grande !!!!!!!
Ricordo quando su questo blog alcuni commentatori
miavrebbero bruciato vivo
per il mio dissentire dal papa,
ora
invece….
brucerebbero vivo il papa !!!!!!
🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂
Che ipocriti 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂
Bene adesso sa quanto siano simpatici i “cattolici dissidenti”….
E poi già tre anni fa Tornielli parlava di tradi-protestanti. (altroché papisti)
….sembrerebbe impossible, se non vedessi con i miei occhi, che sedicenti “credenti”, cristiani , e per giusta cattolici [finti cattolici ovviamente] mettino in discussione il dato ontologico e metafisico proveniente dal Soprannaturale. Ma non mi meraviglio: sono gli effetti dell’antropocentrismo conciliare e post.
Non si illuda signor giuseppe2, le polemiche anti-romane sulla primazialità del prinicipe degli apostoli sono vecchie come il cucco. Vani sono stati, negli anni, i tentati provenienti dalle varie chiese di mettere in discussione non tanto il “Vescovo di Roma” -accettabile dal punto di vista protestante- quanto la successione meccanica di Pietro. Boccone indigesto: si preferirebbe, è ovvio, una Chiesa senza il papa, principio auspicato dalla commisiione “cattolico luterana” e ortodossa che già nel lontano 1974 [ma molto, molto prima..]auspicava l’autoeliminazione del potere petrino e un ridimensionamento dell’ufficio papale. Con insistenza, e veemenza più e più volte si è insistito invitando il Vescovo di Roma a rivedere le modalità d’esercizio; ma ad ogni nuovo siparietto la discussione, fatalità, si bloccava quando si toccava il nervo scoperto della infallibilità. Sensazionali i tentativi, riportati anche nella “Ut Unum Sint” [n.95- GPII-) di aprire il servizio di Pietro a forme e situazioni nuove. Congressi su congressi, prolusioni su prolusioni ma di fatto nessuna delle risposte di teologi e pastori ha mai dato una risposta soddisfacente, e vuoi per problemi di ordine scritturistico,piuttosto che storico, dottrinale e chi più ne ha più ne metta, di fatto ancora ci si chiede come deve esercitare il Pontefice il suo Primato che è inalienabile, irrinunciabile ed irreformabile.
Giovanni Paolo II non obiettò mai circa la Verità, e la salvaguardia per divina disposizione, del papato! Auspicò,questo si, la piena collegialità ma guai toccare il personalismo del primato…perché un siffatto pensiero contravverrebbe la Volontà stessa di Cristo e non sarebbe più un innocente cambiamento…ma una vera e propria apostasia..
“apostasia”
—
che paroloni !!!!!!!! 🙂
Io e te, clodine, occupiamo il “frammento di un atomo” nella storia umana.
La storia del popolo cattolico nella chiesa
è ugualmente frammento di granello di pulviscolo
nella plurimilionaria storia della terra.
Certe parole,
nell’immensa infinita storia
non hanno alcun senso.
Polvere
tutto polvere
………nella storia …….infinita……
se la vuoi buttare in caciare…Matteo,va bene…buttiamola in caciara…diciamo che siamo un pulviscolo nella storia infinita…peccatori ed ultimi.
Ma il solo pensiero che ciò che Cristo istituì, quel “Sacramento Universale di salvezza”, che deve al Padre Eterno la Sua sopravvivenza e continua a tutelarne l’economia, dall’elezione di Pietro ad oggi e così sarà fino alla fine del tempo, come da promessa, possa cessare, ebbene..il solo pensiero mi fa accapponare la pelle come di fronte ad una bestemmia, una enorme bestemmia..
mah!
2000 anni di storia cristiana
dinanzi
ai milioni di anni di storia terrestre,
d’altronde
i 40 anni di Gesù sulla terra….
è legittimo pensare
alla relatività
delle affermazioni apodittiche….
non è caciara,
è
buon senso.
Mille anni sono come il giorno di ieri che è passato….
Ciò che legherà i millenni e i futuri milioni di anni,
sarà la capacità
di accettare
l’amore,
anche povero
anche stupido,
anche frammentato,
anche temporaneo,
anche immenso,
spirituale e/o carnale,
del mio compagno o compagna,
di mio fratello o sorella,
del mio collega,
del mio amico o amica
….
Non avrà contato l’dolatria e l’oggettificazione
delle persone e delle religioni,
avrà contato
la possibilità vissuta di amore,
foss’anche per un minuto.
33 anni.
sei sicurissssssima Sara?
Ti hanno detto della possibilità che gli anni di vita di Gesù
si richiamerebbe ai 40 che furono anche di Mosè (40+40+40)?
richiamerebbero
Caro Matteo, panta rei, ti distrai un attimo e gli anni non son più 33, come si farà a tenere dietro a tutto mi chiedo io!
33 o 40
non sono dogma
Brava, Sara1. I tradi-protestanti erano ben riconoscibili già sotto Benedetto XVI, quanto più misericordioso nei loro confronti tanto più destinatario abituale del loro ignobile dileggio e della loro sistematica disubbidienza. Oltre che delle più subdole macchinazioni. E ora continuano a strumentalizzarlo, insieme a certi fessi cosiddetti “ratzingeriani”.
Quell’uomo è un santo. Solo un santo poteva sopportare i complotti e tiri mancini che gli hanno giocato alle spalle. Il genio e la Carità intellettuale del Papa Emerito hanno arricchito la Chiesa di tesori che permangonoe e sono una bussola per il futuro. Grande e insostituibile è il contributo di preghiera di questo dolce Cristo in terra.
Sempre meglio mi spiego la devozione filiale che Francesco nutre nei suoi confronti.
E’ vero Matteo non è dogma, ma è la prima volta che sento 40 anni…
Giuseppe vorrei dire che a me dispiace per tutti anche per chi si sente lontano oggi dalla Chiesa e non si riconosce in Francesco.
Spero che piano piano tutti possano sentirsi accolti. (però alcune cose vanno assolutamente chiarite)
“(però alcune cose vanno assolutamente chiarite)”
Quali, per esempio ?
Ad esempio quanto detto anche da Giuseppe più su: ” una visione secolarista, pagana e quasi esoterica del papato” negli ambienti tradizionalisti sembra che vada più Guenon che il Vangelo.
Nel Te Deum Bergoglio ha detto una cosa importante “La visione biblica e cristiana del tempo e della storia non è ciclica, ma lineare”, con una freccia posta ben in avanti.
Ci sono, al di là di alcuni particolari di poco conto come le scarpe e il resto, divergente proprio teologiche piuttosto importanti. (anche su antisemitismo, ecumenismo ecc. non confondiamo il tradizionalismo con il magistero cattolico)
va chiarito, e sottolineato, che la Chiesa,e non da meno il magistero, vivono ed esistono solo e soltanto in virtù del deposito, ovvero, di quelle realtà presenti, pregnanti, senza le quali la vita della chiesa non esisterebbe . Se celebriamo i sacramenti e tutte quelle “realtà”, compresa la presenza del Signore nell’Eucaristia. Se veneriamo e crediamo al mistero della S.S. Trinità nelle anime, alla Comunione dei Santi e assistenza della loro preghiera ed altre realtà che sono proprie della Chiesa che pur non essendo contenute nei testi,nei fatti, però, costituiscono quell’esperienza spirituale unica, che travalica, supera, arricchisce, prende coscienza di eventi e fatti tramandati per divina Grazia, allora si : il tradizionalismo -e sia ben chiaro una volta per tutte- è ben altro dal Magistero Cattolico tres d’union con la Tradizione. Quelli che non vogliono conoscere neint’altro che i testi, e che vogliono leggerli solo ed esclusivamente sul piano storiografico e filologico non possono accedere a certi livelli….mancano d’esperienza intima, di quella “rilfessione” o “meditazione in cuor Suo”…. Non sono le scarpe rosse a fare la differenza, ma il messaggio che si comunica: quello , forse, potrebbe fare la differenza.
“alcune cose vanno assolutamente chiarite”
Sono già chiarite, cara Sara1. Per ogni fedele che ne è capace nel Magistero dell’ultimo Concilio e in quello successivo dei Pontefici, specialmente di Benedetto XVI che ha accompagnato fin dall’inizio e intimamente il formarsi di tutto questo grande corpus dottrinale. Per tutti nel Catechismo; nell’esempio, negli insegnamenti e nella predicazione dei Successori degli Apostoli in unione con la Chiesa di Roma e col suo Vescovo, successore di San Pietro. “Chi ascolta voi ascolta me” dice il Signore. E’ con loro che occorre parlare, è loro che occorre ascolatare.
Con Papa Francesco, come tutti vediamo, siamo entrati in una fase nuova che, tesaurizzata l’elaborazione intellettuale/teologica/dottrinale, si volge interamente alla riforma e alla missione; richiama tutti alla vita di fede e all’apostolato. E invita a lasciare ogni preoccupazione, non diversamente che nel primo, nel decimo o nel diciannovesimo secolo. “Christus heri et hodie; Ipse et in saecula…”.
Per questo a chi conosce qualche testo certe volte sembra di “ri-ascoltare” San Pio X o Leone decimoterzo.
http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/francesco-francis-francisco-30993/
3/01/2014
Il Papa: “Il Vangelo si annuncia con dolcezza, non con le bastonate”
Il Pontefice, nella festa del Santissimo nome di Gesù, ha celebrato messa con 350 gesuiti e ha solennizzato la canonizzazione di Pietro Favre
”La forza della Chiesa non abita in se stessa e nella sua capacità organizzativa ma si nasconde nelle acque profonde di Dio. E queste acque agitano i nostri desideri che allargano il cuore”, avverte Francesco. Il gesuita deve essere capace come Cristo di «svuotare se stesso» assumendo gli stessi «desideri» di Dio e il Papa chiede ai suoi confratelli di essere degli «svuotati, essere uomini che non devono vivere centrati su se stessi», ma sospesi su una «santa e bella inquietudine», chiedendosi se il proprio «cuore è sempre in ricerca» o se «invece si è atrofizzato».
Il Papa chiede ai gesuiti di «essere sempre in ricerca», di vivere la stessa «inquietudine» di san Pietro Favre e di non perdere il «desiderio di cambiare il mondo». Infatti, “una fede autentica implica sempre un profondo desiderio di cambiare il mondo”. Da qui gli interrogativi:”Abbiamo anche noi grandi visioni e siamo audaci? Il nostro desiderio vola alto? Lo zelo ci muove o siamo mediocri e ci accontentiamo delle nostre programmazioni apostoliche?». Inoltre “solo se si è centrati in Dio è possibile andare nelle periferie del mondo”
Ancora: “«Essere gesuita significa essere una persona dal pensiero incompleto, dal pensiero aperto: perché pensa sempre guardando l’orizzonte che è la gloria di Dio sempre maggiore, che ci sorprende senza sosta. E questa è l’inquietudine della nostra voragine. Quella santa e bella inquietudine!».
“Non siamo uomini in tensione, contradditori, egoisti, ma vogliamo camminare con Gesù”
Altro che i bla, bla, bla teoretici, astratti e anacronistici su Francesco, la Compagnia di Gesù di coloro che in questo blog perfidamente usano classificare “gesuiti-gesuitico”.
Una celebrazione Eucaristica intensa e piena di Spirito Santo partecipata da tutti con il cuore.
“Bisogna riconoscere semplicemente che Francesco realizza ciò che Benedetto ha chiesto.”
Scusate se mi permetto, a conclusione di ciò che ci siamo detti in queta pagina, di segnalare le parole della persona forse oggi più titolata di chiunque altro ad affontare l’argomento:
http://www.korazym.org/12025/ganswein-la-riforma-di-papa-francesco-e-leredita-di-benedetto/
giuseppe2 scrive,
3 gennaio 2014 @ 17:10
A me pare che il pensiero e l’azione di Francesco siano su questa linea.
http://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/Stampa201312/131231sporschill.pdf
Povertà, persone, dialogo C’è una rivoluzione alle porte
di Georg Sporschill
in “Corriere della Sera” del 31 dicembre 2013
@Nino 19:22
Sì, forse… diciamo molto grosso modo.
In realtà l’articolo di Sporschill è una collezione fitta e un po’ artefatta di suggestioni a costruire una retorica; in un certo senso e con rispetto nello stile, talvolta, del Card. Martini che non so che macchina usasse o se amasse mischiarsi ai poveri delle periferie. Diverso da Bergoglio, molto più concreto ed efficace.
Di solito diffido degli articolisti che predicano moralisticamente alla Chiesa come debba essere selezionando citazioni.
In questo caso mi fido molto più di Don Georg che conosce bene i due Papi.
“… in un certo senso e con rispetto nello stile, talvolta, del Card. Martini che non so che macchina usasse o se amasse mischiarsi ai poveri delle periferie. Diverso da Bergoglio, molto più concreto ed efficace.”
Bergoglio non è la fotocopia di Martini, ma è molto simile nel pensiero.
E c’entra poco, a mio parere, che siano scaturiti entrambi dall’Ordine dei Gesuiti.
Dire che il Papa attuale è “molto più concreto ed efficace” mi sembra una congettura arbitraria.
Martini è stato il precursore di Bergoglio. Basta leggere i suoi scritti.
La stessa apertura verso gli emarginati; la stessa comprensione evangelica verso i molti problemi che affliggono l’ umanità dei nostri tempi.
Non era amato dai soliti tradizionalisti vecchio stampo, con gli occhi sempre volti all’indietro; e già questo è significativo della sua modernità invisa a molti.
Del resto, sarebbe stato lui ad essere eletto papa nel 2005, se non fosse stato già minato gravemente dalla malattia.
Segno che la strada verso un pontificato innovatore era già tracciata.
Ma i tempi non erano maturi abbastanza, infatti lo stesso Bergoglio allora si tirò indietro.