“Siate sempre lieti” diceva stamane Paolo ai Tessalonicesi. Da gran tempo ho preso casa a Tessalonica.
Noi di Tessalonica la vediamo così
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“Siate sempre lieti” diceva stamane Paolo ai Tessalonicesi. Da gran tempo ho preso casa a Tessalonica.
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Come mi piacerebbe aver casa a Tessalonica, ma attualmente non è così, purtroppo.
Sono però lieto che tu Luigi e sono sicuro anche altri possiate dimorare a Tessalonica.
Ciao a tutti!
F.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési
Fratelli, siate sempre lieti, pregate ininterrottamente, in ogni cosa rendete grazie: questa infatti è volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi.
Non spegnete lo Spirito, non disprezzate le profezie. Vagliate ogni cosa e tenete ciò che è buono. Astenetevi da ogni specie di male.
Il Dio della pace vi santifichi interamente, e tutta la vostra persona, spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo. Degno di fede è colui che vi chiama: egli farà tutto questo!
Visto su Facebook: coloratissimo annuncio funebre…
“Gioisce l’Azione Cattolica di Sgurgola, la sua figlia più fedele, Egidia, è salita alla casa del padre a preparare la strada a tutti noi”
Vorrei che fosse così il mio, quando capiterà…
Ciao Luigi, ogni tanto passo, come vedi…
Comunque ho conosciuto l’assistente nazionale GIOC, prete spazzino, che anche lui a Tessalonica o ci ha casa o quantomeno ci passa le ferie…
http://channelman.files.wordpress.com/2011/12/egidia.jpg
la foto dell’annuncio…
Verrebbe in mente una battuta non molto felice: visto l’aumento dell’ICI, meglio avere la casa a Tessalonica che qui. Ma non è questo naturalmente il senso della frase. “Gaudete in Domino semper, iterum dico, gaudete”. Il guaio è che non solo non godiamo, ma non sappiamo più nemmeno l’esatto significato della parola “gaudio”, gioia. E’ una gioia che viene dalla speranza, come dice la prima lettera di Pietro.
Prendere casa a Tessalonica…
ieri la cosa che più mi ha consolato, mentre leggevo la Parola, è stata la chiusura:
non dipende da me, Egli che mi chiama farà tutto questo!
Hai ragione, Antonella, la gioia viene nella speranza.
antonella.lignani, di questi tempi a Tessalonica penso che l’ICI sia il problema minore.
Caro Luigi, come sai, Tessalonica è la moderna Salonicco, “Ora passarono per Anfipoli e Apollonia e giunsero a Tessalonica, dov’era una sinagoga dei giudei. E secondo la sua abitudine, Paolo entrò da loro ** e per tre sabati ragionò con loro [attingendo] dalle Scritture, ….Come risultato alcuni di loro divennero credenti e si unirono a Paolo e Sila, come pure una grande moltitudine dei greci che adoravano [Dio] e non poche delle donne principali.” ( Atti 17.1-4)
Come si vede sono sempre le donne che esprimono maggiormente il loro senso di riverenza e attaccamento per il sacro. Ma la cosa che più colpisce, delle raccomandazioni di Paolo ai Tessalonicesi è : “Poiché voi stessi sapete in che modo dovete imitarci, perché non ci siamo comportati disordinatamente fra voi né abbiamo mangiato gratuitamente il cibo di nessuno. Al contrario, con fatica e lavoro penoso, notte e giorno, abbiamo lavorato in modo da non imporre un costoso peso a nessuno di voi. Non che non [ne] abbiamo l’autorità, ma per offrirci a voi come esempio perché ci imitiate. E infatti, quando eravamo con voi, vi davamo quest’ordine: “Se qualcuno non vuole lavorare, neppure mangi”. Poiché udiamo che certuni camminano disordinatamente fra voi, non lavorando affatto ma intromettendosi in ciò che non li riguarda. A tali persone diamo l’ordine e l’esortazione nel Signore Gesù Cristo che lavorando quietamente <b<mangino il cibo che esse stesse guadagnano. ( 2 Tessalonicesi 3.7-12)
Che dice, ce l’aveva mica con quelli che non pagano l’ICI ? O quelli che del sacro ne fanno un grande business con la complicità di certi ministri amici come Verzè ? ( Hai visto “Report” ieri sera ? Anche le ragazzine di 14-15 anni …) O forse con le caste dei politici così aggrappati alle loro “gratifiche” ?
Che povero paese troppo cattolico e per niente cristiano ! Non sei d’accordo ?
** Però anche sto Paolo, prima parla contro la circoncisione e poi fa circoncidere il povero Timoteo ( Atti 16.1)
Poi parla contro il Sabato e va a predicare di sabato. Non ti pare un poco contradittorio anche lui ? ( Galati 4.10-11)
p.s. Caro Luigi
“Vagliate ogni cosa e tenete ciò che è buono” mi ero scordato di chiederti, me secondo te, ti pare che gli italioti beoti “vaglino” ogni cosa o preferiscono credere a ciò che dice il prete ? E come fanno ad attenersi a ciò che è buono se non sanno vagliare ?
Ovvero, se anche il prete ti convince, come si fa a sapere se è buono ? Potrebbe essere in buona fede anche lui e convincerti di qualcosa che “appare” buono, ma che non lo è in realtà. Come si fa a capire dove comincia e dove finisce la “vagliatura ?” e cosa è realmente buono ?
Inoltre, hai notato ? “Il Dio della pace vi santifichi interamente, e tutta la vostra persona, spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo.” – Paolo fa una distinzione tra “spirito- anima e corpo” che chiama “la Vostra Persona” Ma l’anima e lo spirito non sono la stessa cosa ? In che cosa differiscono ? E poi se l’anima muore e ottiene un giudizio, a che serve lo Spirito ? E che ritorna a fare il Signore Gesù Cristo se tanto si continua a morire ? E come lo riconosci ? e se fosse già tornato ? anche la maddalena ( Maria) non lo riconobbe subito. Come si fa ?
Con geniale intuizione di mia moglie, questa lettura fu scelta per il nostro matrimonio… il 13 maggio del 2000.
… “prendere casa a Tessalonica” è una buona “sintesi” giornalistica di quanto pensammo allora. I giornalisti bravi fanno di queste cose. Ringrazio.
“Tutte le famiglie felici sono simili le une alle altre. ogni famiglia infelice è infelice a modo suo” (Incipit di “Anna Karenina” di Leone Tolstoj)
Parafrasando Tolstoj:
“Tutti quelli che hanno la casa a Tessalonica sono lieti nello stesso modo.
Ogni non-tessalonicese è infelice a modo suo”
ovvero: la letizia è universale ed ecumenica, l’infelicità solipsistica ed egoistica.
SIGH!!!
Trovo il tuo sillogismo un po’ stiracchiato, Discepolo.
In fondo si dice da sempre che è più facile solidarizzare con le disgrazie degli altri che con le loro fortune.
Questo, però, solo dal versante dialettico.
Concretamente, l’infelicità ha il potere, credo, di renderci un po’ miopi verso le relazioni, e di non farci cogliere le occasioni di sollievo, che ci devono quasi essere imposte.
In altre parole, quando siamo infelici abbiamo proprio bisogno di qualcuno che ci prenda per mano e ci conduca “fuori” (Mc 8,2-26).
ma io non difendo assolutamente gli infelici!!!
anzi, mi vergogno di farne parte!
ammiro i felici e i lieti tessalonicesi! la ragione, la virtù , l’umanità delle persone felici ed equilibrate è senza alcun dubbio migliore sotto tutti i punti di vista, dei piagnistei nevrotici dei cosiddetti infelici!
lungi da me l’apologica romantica dell’infelicità!
la mia, in fin dei conti, è tutta INVIDIA!
Beh, è un bel passo in avanti: l’invidia non è un sentimento statico, è sempre in bilico sul ciglio dell’emulazione, può spingere oltre, provocare riscosse…