Molte informazioni da decifrare sono contenute nella decisione del Papa di non accettare domande dai giornalisti sull’aereo che lo portava a Rio: egli è meno moderno, nel rapporto con i media, rispetto ai predecessori che quelle domande le accettavano; ed è geloso dell’autonomia delle sue parole, che non vuole siano condizionate dalla curiosità del mondo. C’è di mezzo il Vangelo che dice «siate candidi come colombe e astuti come serpenti». Né bisogna dimenticare la sua formazione di gesuita: egli probabilmente si sente chiamato a essere povero come Francesco ma anche prudente come Ignazio. E forse la sedia vuota al concerto non è lontana da questo scenario. – E’ l’attacco di un mio fondo – che mi pare passabile – pubblicato oggi dal “Corriere della Sera” con il titolo Le colombe e i serpenti.
No ai concerti e no alle conferenze stampa
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Ha preso in braccio tutti i piccoli bambini. Il padre Lombardi sula visita di ieri alla favela: “Vorrei notare due cose. Una, mi pare che il Papa, durante la permanenza nella piccola cappella, fosse veramente molto commosso e avesse le lacrime agli occhi. Mi sembrava che fosse un momento di grandissima emozione e commozione del Papa. La seconda, poi, quando siamo entrati nella piccola casa della famiglia: era una stanza di quattro metri per cinque, una cosa molto piccola, c’erano dentro almeno 20 persone, forse di più. E anche lì, il momento era di grandissima commozione. Una delle cose più belle è stata che hanno messo in braccio al Papa tutti i piccoli bambini che c’erano: li ha presi tutti in braccio, uno per uno, e li ha benedetti. Poi hanno fatto anche una preghiera insieme: quindi un momento di grande spiritualità”.
Prudente ed imprudente a un tempo.
Ancora non colgo lo spartiacque. Perché in alcune cose il papa mostra grande prudenza e in altre no?
Senza dubbio, si mostra “spavaldo” e “imprudente” nelle decisioni che riguardano direttamente la sua persona (come vestirsi, dove dormire e mangiare, come salutare…).
Se non parla con i giornalisti, fa bene. Però non si può dire che vi trascuri: il mangime non ve lo fa certo mancare … una volta sono le scarpe, una volta la poltrona vuota, un’altra ancora è la borsa portata a mano … tutte stupidaggini, s’intende, ma non passa giorno senza che lui (o chi per lui) ne pensi una per la vostra pastura quotidiana.
Luigi
Ottimo.
Analisi e riflessione, perfette.
Sottoscrivo.
L’articolo è stato citato stamani su:
PRIMA PAGINA del 26/07/2013
con Luca Rastello
Puoi scaricarlo da qui:
http://www.radio3.rai.it/dl/radio3/programmi/PublishingBlock-546fce50-63a7-4a3a-a677-c01b234511bd-podcast.html
Caro Luigi Franti, mi sa che chi se ne pasce più di tutti sei proprio tu e il tuo poco cattolico antibergoglismo.
Non so quanto mi senta di condividere questo atteggiamento che, ad un primo esame, sembrerebbe riottoso, superbo, l’esatto contrario di quanto, invece, il pontefice manifestare sul campo. Allora, mi viene spontanea una riflessione: ci troviamo di fronte ad una personalità dicotomica? Nel senso che vi è una netta cesura tra l’uomo Bergoglio -ermetico, poco incline alle smancerie e burbero per certi aspetti- e quello invece ufficiale di Pontefice che abbraccia l’umanità sofferente in un afflato di grande compartecipazione e affabilità. No, perché una siffatta prospettiva preoccuperebbe non poco. Ci sono, almeno apparentemente , forse, ma neppure troppo, due personalità distinte e separate che cozzano una contro l’altra rendendo indecifrabile ogni tentativo di investigazione circa il futuro della Chiesa al quale tutti apparteniamo e ne vorremmo partecipare del destino, che non è esclusivo appannaggio di un Papa o dei Vescovi o della curia, ma essenzialmente del Popolo di Dio. Credo sia un diritto di ogni cattolico cui sta a cuore questo “Universale Sacramento di Salvezza” sapere cosa intende fare, come si muoverà all’interno dei Sacri Palazzi, se ci si appresta ad un rinnovamento , e in cosa consista, oppure …acta est fabula.
nel senso che si andrà sempre a tentoni, non riuscendo a capire mai in quale Dinamismo si stia entrando, o si sia già entrati?…A me questa prospettiva inquieta non poco.
Bergoglio fa benissimo a non parlare coi giornalisti .
Fa benissimo a stare a Santa Marta.
Fa benissimo a non affidare la sua valigetta di documenti a un bortaborse e a portarsela da se’ .
( a proposito di notte che fa , mette i documenti sotto il cuscino? )
Bergoglio fa benissimo:. fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio !!.
Secondo me ha davanti agli occhi ogni istante quello che è successo al suo “amato predecessore” .
(Amato una minchia , ( scusate!) Amato magari da lui, ma non da tutti gli altri!)
E avendo davanti agli occhi le cose accadute al suo beneamato predecessore, Bergoglio non si fida più di nessuno, ne’ della curia, ne’ dei Palazzi Apostolici, ne’ dei giornalisti, tanto meno si fida dei Vaticanisti!
e ripeto fa bene: è una persona saggia!
L’errore di Ratzinger, persona del resto intelligentissima , è stato quello di “delegare”. Volendo lui occuparsi di cose molto alte, molto sublimi, di teologia ecc, ha lascito in pratica mano libera al Segretario di Stato, ha lascito mano libera all’Ufficio Stampa, ha delegato.. e i risultati sono sotto gli occhi di tutti .. disastrosi! tanto che l’Emerito ha dovuto dare le dimissioni.. tanto intelligente, tanto colto, si dice ma incapace di governare.. Il suo Successore può fare degli errori di Ratzinger tesoro, non commetterli più, cambuiare strada.. e infatti Francesco non DELEGA, decide lui, Francesco non si fa dettare l’agenda, la decide lui, Francesco non parla coi giornalisti.. perchè parlare , non ce ne è bisogno!
Quanto sul “no”a i concerti secondo me si tratta solo di gusti personali.
probabilmente a Francesco la musica non interessa affatto. E lo si vede anche dal fatto che nelle celebrazioni liturgiche non canta mai e che poco gli importa la “qualità” della musica liturgica. La sensibilità tutta teutonica per la bella musica del suo amato predecessore lui non ce l’ha neppure un po’ .
Forse non ha orecchio! Nessuno è perfetto! 😉
@Clodine
io non credo che si tratti di una “personalità dicotomica”, né che vi sia “una netta cesura tra l’uomo Bergoglio e il Papa. Quello che mi piace è che la sua persona non è incastrata nel ruolo… a me sembra pienamente Papa (anche con qualche svarione, per carità… effettivamente è vero che ogni tanto manca nel suo comportamento qualche formalismo “istituzionale” che a volte è necessario) e pienamente Bergoglio…
discepolo il papa non canta perché ha n polmone che non funziona e anche perché da quanto lo stesso Bergoglio ha dichiarato nel libro intervista è anche stonato.
La musica invece è una delle sue poche passioni dato cha ha una collezione di dischi di classica e di tango.
Il fatto è che papa Francesco ci stana.
Inquietante, dice Clo. E meno male, dico io.
Nico cita una firma di VN (“Bisogna stanarli, non sedurli”).
Vero, i grandi “stanano”, ma i grandi media ne fanno solo dei seduttori.
Inquietante è soprattutto questo.
Fate chiasso. Francesco ieri ai ragazzi venuti dall’Argentina: “La fede è intera, non si frulla. E’ la fede in Gesù. E’ la fede nel Figlio di Dio fatto uomo, che mi ha amato ed è morto per me. Allora: fate chiasso; abbiate cura degli estremi della popolazione, che sono gli anziani e i giovani; non lasciatevi escludere e che non si escludano gli anziani. Secondo: non “frullate” la fede in Gesù Cristo. Le Beatitudini. Che cosa dobbiamo fare, Padre? Guarda, leggi le Beatitudini che ti faranno bene. Se vuoi sapere che cosa devi fare concretamente leggi Matteo capitolo 25, che è il protocollo con il quale verremo giudicati. Con queste due cose avete il Piano d’azione: le Beatitudini e Matteo 25. Non avete bisogno di leggere altro“.
Ogni tanto sperimento di essere ingabbiato. Sempre ieri il Papa ai ragazzi argentini: “Mi dispiace che siate ingabbiati, però vi dico una cosa. Io, ogni tanto, lo sperimento: che brutta cosa è essere ingabbiati… Mi sarebbe piaciuto esservi più vicino, ma comprendo che, per ragioni di sicurezza, non si può (…). Ma non dimenticate: fate chiasso; abbiate cura dei due estremi della vita, i due estremi della storia dei popoli, che sono gli anziani e i giovani; e non frullate la fede. E adesso preghiamo, per benedire l’immagine della Vergine e darvi poi la Benedizione“.
Francesco a giovani detenuti. Dopo le confessioni il Papa ha incontrato in arcivescovado otto giovani detenuti, accompagnati da alcuni assistenti: 6 ragazzi e 2 ragazze. I ragazzi hanno chiesto al Papa di benedire alcuni oggetti, si sono fatti firmare una foto con Papa Francesco; una ragazza ha cantato una canzone composta appositamente per il Pontefice e poi gli ha letto una lettera scritta a nome delle sue compagne di carcere. Quindi gli ha donato un grande Rosario con una Croce su cui era scritto “Candelaria nunca mais”, Candelaria mai più. Si tratta di un raid della polizia a Rio de Janeiro che nel luglio del 1993 uccisero 11 bambini di strada che dormivano davanti alla Chiesa di Candelaria. Il Papa ha pregato davanti al Rosario e ha detto: “Mai più violenza, solo amore, mai più violenza solo amore!”. E’ stato un incontro molto commovente – ha detto padre Lombardi – che mostra come per il Papa la Gmg non debba dimenticare i carcerati. Il portavoce ha ricordato che Papa Francesco è molto vicino al mondo delle carceri e continua a telefonare ogni due settimane a un gruppo di detenuti in Argentina. Qui l’intera cronaca della Radio Vaticana.
Papa Francesco continua a piacermi sempre di più.
Il Papa che “confessa poi è eccezziunale veramente…
(e speriamo che chi deve capire capisca…)
Altra nota degnissima di merito è la vicinanza e l’interesse per il mondo carcerario.
(e sempre speriamo che chi deve capire capisca…)
Quanto a devozioni poi è davvero molto tradizionale…
Davvero commovente ieri la via Crucis, bellissima l’idea di trasformare le stazioni in quadri viventi attinenti alle realtà moderne e quotidiane dei giovani. Bella l’idea di papa Francesco di invitare 35 cartoneros di Buenos Aires sul palco con lui che insieme alla notizia delle sue telefonate quindicinali ad un gruppo di carcerati suoi amici in Argentina ci fa capire quanto sia attaccato alla sua terra e quanto probabilmente gli manchi. Questo me lo fa apprezzare ancora di più
“Voglio che la Chiesa esca per le strade, voglio che ci difendiamo da tutto ciò che è mondanità, immobilismo, da ciò che è comodità, da ciò che è clericalismo, da tutto quello che è l’essere chiusi in noi stessi”
Papa Francesco ai giovani argentini della Giornata mondiale della gioventù a Rio de Janeiro (25 luglio 2013).
Insomma, una Chiesa anticlericale!
Anch’io mi sento molto portato verso un
ANTICLERICALISMO DI SOPRAVVIVENZA.
Soprattutto se il contesto è quello qui descritto:
http://www.tempi.it/indignazione-diritti-sputtanamento-le-divinita-del-cretino-collettivo#.UfOF5X5H7IU
Non vorrei che ci perdessimo su dietrologie eccessive in merito alla strategia di comunicazione del papa (ammesso che ne esista una).
A me pare che il messaggio più importante, quello di tornare alla vera e semplice essenza della nostra religione, ossia povertà ed amore per il prossimo, le pecorelle, sia stato raccolto in modo molto favorevole ed interessato sia dai media, anche quelli non sempre dalla parte del Vaticano, che, e questo è ancora più importante, sia dalla massa dei fedeli che da gran parte delle altre persone.
Purtroppo pare non sia sempre così nelle gerarchie, documenti alla mano.
Direi che, per il bene comune, questo ritorno all’essenziale della nostra Fede, alla assoluta semplicità del Vangelo, siano la grande novità di Papa Francesco, c’e molto da lavorare per tradurla in atto, e, ripeto, dovrebbe essere questo il vero tema si cui lavorare.
Marcello n
Ho letto. Purtroppo è tutto vero, alla lettera, dalla prima parola all’ultima. Prima di chiuderci nel silenzio, ultimo rifugio dell’intelligenza umana, non potremmo, per esempio, notare e far notare l’impressionante indifferenza di quasi tutti i vescovi italiani nei riguardi del disegno di legge sulla repressione della cosiddetta omofobia?
Ma come, il parlamento sta per approvare una legge il cui testo legittimerà la repressione penale anche della dottrina morale cristiana e nessun vescovo obietta niente (salvo mons. Negri, ch’io sappia)?
Tornare alla “essenza del cristianesimo”, dice Marcello n.
Feuerbach?
Marcello,
non vorrei apparire scortese, dato che tu sei sempre stato corretto, ma il tuo OSSIA, come diceva il mio prof. di filosofia del liceo, PROVA TROPPO…
(con questo non voglio certo dire che la questione non mi riguardi).
A parte gli scherzi: nel suo candore (che rispetto molto), il messaggio di Marcello n. è sconsolante: ecco un buon cattolico che – come tutti (!) – pensa che l’essenza della sua fede sia “povertà e amore per il prossimo”.
Bergoglio una delle prime cose che disse da papa fu che la chiesa non doveva diventare una ONG pietosa e gliene va dato atto, però la “vulgata bergogliana” questo trasmette.
Già, ma lo sappiamo: lectio difficilior sequenda est.
In un ambiente come il Vaticano bisogna diventare astutissimi ! Comunque fa benissimo il papa a non farsi condurre su terreni insidiosi preparati ad hoc dai media.
Mi dispiace per Lycopodium, ma io sinceramente non avrei mai linkato quell’articolo.
A volte non basta fermarsi al primo livello di lettura.
Io ne trovo anche un altro e sinceramente non mi piace.
lycopodium,
mi sembra naturale che io e te siamo mondi diversi.
e’ cosa buona e giusta.
Ma ti trovo molto e troppo diverso, nella tua ultima rientrata in scena.
me ne dispiaccio molto.
a Marcello “dovrebbe essere questo il vero tema si cui lavorare….. l’essenziale”
caro Marcello,
ma nonostante le tante bischerate da salotto,
in questo condominio,
ove talvolta si banalizza il pensiero forte, che ci manda a provocarci luigi,
mi sembra che è quello che in molti laici già facciamo nei nostri gruppi ecclesiali…. parrocchie…..gruppi di base….,
non stavamo con le braccia conserte ad aspettare un argentino 🙂
Piuttosto è l’argentino che mi fa sussultare di gioia nel confermarci nella fede per il lavoro che portiamo avanti.
In questi pochi mesi, Bergoglio mi ha fornito un materiale styraordinario anche di lavoro, che ho proposto al mio gruppo.
Sono sinceramente contento.
Riguardo alle imprecisioni/distorsioni di giornalisti e giornali, segnalo su “La Repubblica” online in prima pagina un link con questo titolo:
“Al clero: “Dialogo contro le proteste”.
In realtà il Papa quelle parole le ha rivolte “ai leader del Paese” come si può leggere nell’articolo stesso seguendo il link.
Chissà perchè, imprecisione, il titolo fa effetto, o forse qualcuno spera che il clero dialoghi con i “dissidenti” nella chiesa ?
(che ne so, faccio un esempo, tipo i dissidenti simil-protestanti austriaci)
P.S. Per “protestanti intendo il loro afflato religioso-spirituale, non il fatto che ” e contestano…e protestano” 🙂
Invece volevo segnalare che, ieri, al pranzo con i Cardinali del Brasile, dopo aver fatto un bilancio della Chiesa brasiliana ai punti 1-2-3, al successivo punto 4 cosi esordisce “Alla luce di quanto ho detto, vorrei sottolineare alcune sfide dell’amata Chiesa che è in Brasile” proponendo subito dopo cose vi è da farsi :
“La priorità della formazione: Vescovi, sacerdoti, religiosi, laici
Cari Fratelli, se non formeremo ministri capaci di riscaldare il cuore alla gente, di camminare nella notte con loro, di dialogare con le loro illusioni e delusioni, di ricomporre le loro disintegrazioni, che cosa potremo sperare per il cammino presente e futuro? Non è vero che Dio sia oscurato in loro. Impariamo a guardare più in profondità: manca chi riscaldi loro il cuore, come con i discepoli di Emmaus (cfr Lc 24,32).
Per questo è importante promuovere e curare una formazione qualificata che crei persone capaci di scendere nella notte senza essere invase dal buio e perdersi; di ascoltare l’illusione di tanti, senza lasciarsi sedurre; di accogliere le delusioni, senza disperarsi e precipitare nell’amarezza; di toccare la disintegrazione altrui, senza lasciarsi sciogliere e scomporsi nella propria identità.
Serve una solidità umana, culturale, affettiva, spirituale, dottrinale.[6] Cari Fratelli nell’Episcopato, bisogna avere il coraggio di una revisione a fondo delle strutture di formazione e di preparazione del clero e del laicato della Chiesa che è in Brasile. Non è sufficiente una vaga priorità della formazione, né di documenti o di convegni. Serve la saggezza pratica di mettere in piedi strutture durevoli di preparazione in ambito locale, regionale, nazionale e che siano il vero cuore per l’Episcopato, senza risparmiare forze, attenzione e accompagnamento. La situazione attuale esige una formazione qualificata a tutti i livelli. I Vescovi non possono delegare tale compito. Voi non potete delegare tale compito, ma assumerlo come qualcosa di fondamentale per il cammino delle vostre Chiese.”
Capitto?
Formare “ministri” qualificati, solidità umana, culturale, affettiva, spirituale, dottrinale.(Capito? Dottrinale…)
Non bastano “documenti e convegni”, servono “strutture durevoli di preparazione”.
Grazie Papa Francesco delle tue parole, poichè se nella mia testa alberga ancora la capacità di comprensione, sembra che tu auspichi il ritorno a serietà e disciplina…
No ai Concerti ma SI ai BALLETTI:
http://www.repubblica.it/esteri/2013/07/28/foto/brasile_gmg_i_vescovi_ballano_sul_palco-63851941/1/#1
Beh, trovandosi a Copacabana. ci sta …. mancavano solo le ballerine del Carnevale di Rio con lustrini e paillettes… Chissà quanti affari per
i pusher!
http://rorate-caeli.blogspot.com/2013/07/bishops-dance-to-new-tune.html
Se pensano di affascinare e di fare proseliti coi balletti , i vescovi dovrebbero però curare un po’ di più il look, via le palandrane nere colla fusciacca porpora, meglio jeans strappati, canotte trasparenti, completini leopardati…
😉 😉 😉
http://video.corriere.it/bambino-papa-voglio-diventare-sacerdote-poi-si-commuove/a46cc5a0-f6cb-11e2-9839-a8732bb379b1
Guarda qui, discepolo, e sorridi un pochino, dai…
Se pensano di affascinare e di fare proseliti coi balletti
beh di sicuro non farà proseliti da rorate-coeli ( il sito che hai postato) dove addirittura tirano fuori la passione di Cristo che continua a causa del balletto. Ma ogni tanto un sorriso no eh?
Francamente, non mi piace la spiritualità latinoamericana, così come non mi sta piacendo la “cacao meravigliao” inscenata ad ogni pié sospinto dentro la manifestazione, una carioca continua [eccetto ovviamente alcui tratti molto profondi delle omelie di Papa Francesco] con quella Via Crucis di ieri, pesante, pesante come una telenovela dove tutto è in posa e finzione….scusate…non mi va neppure di intervenire in proposito…
Ti sbagli cara Claudia ,
di sorrisi la “performance dei vescovi me ne ha fatti fare tanti anzi , devo dire che miha preso un “fou rire” vedendo i vescovi ballonzolare imbarazzati come marionette ai comandi del RAPPER di turno..
Di sorrisi ne vengono molti, sono sorrisi ironici però, certo non sorrisi di gioia..
Ma ve le immaginate voi dei preti ortodossi, dei Patriarchi con tanto di barba, oppure dei Rabbini, o degli Iman ballonzolare al ritmo di Rap come hanno fatto i vescovi cattolci?
No certo non sarebbe possibile. E èerchè non sarebbe possibile?
perchè i preti ortodossi , gli iman i rabbini credono ancora nel Sacerdozio, nella sua dignità.. Questi altri invece in cosa credono mah!
credono che più si mostrano “condiscendenti2 più fanno i burattini a vantaggio del “popolo2 più la loro sopravvivenza sarà assicurata.. sì perchè si tratta di sopravvivenza.. in brasile l’emoraggia dei cattolici verso altri culti è continua..
e allora per “sopravvivere” si fa questo ed altro!
più che perdita del senso del Sacro e del senso del ridicolo, qui si tratta di PAURA, paura che fra dici , vent’anni la Chiesa cattolica sarà estinta..
E allora per paura si balla, si balla….e si canta e si fanno le piroette!
Evviva!
Io non ci vedo niente di NON dignitoso in quello che è successo ieri….
Beh, un pochino ricorda questo:
http://www.youtube.com/watch?v=0ij8y5bf9kM
Manco qualche ora e scopro le rampogne di Ubi e di Matteo.
Vi sarei ancora più grato delle correzioni fraterne se me ne fosse chiaro il motivo.
Caro Lyco,
di Ubi non mi riguarda,
ma di lyco,
ho nostalgia della sua parte nobile,
perchè ne ho letto in passato.
Per correttezza non mi pare di dovermi prestarmi al gioco del fango con te,
e non me lo chiedere,
non lo faccio.
un abbraccio
Ed io, caro Matteo,
continuo a pensare quanto scritto al commento n. 52 di qui:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/?p=12127
Quindi non capisco, a parte le differenze ed i dissensi (che ci sono e che non nego), in che altro potrei aver deviato dalla retta via…
Nessuna rampogna Lycopodium.
Una semplice osservazione su una cosa che non condividevo. Il motivo è presto detto: per una nota positiva, forse due, nell’articolo, c’è una affermazione che a me come cristiano fa accapponare la pelle. Per tacere poi di certi interessamenti alquanto sospetti.
Tutto qui.
Volevo aggiungere: il parlar chiaro la schiettezza,è per gli amici…
Sabato Crippa. Giovedì gnocchi?
Quelle tre cose del titolo sono tragiche macchine tritatutto o “re Mida” al contrario.
Che l’autore, poi, si mostri anch’esso “indignato” e, così facendo, sragioni è conferma paradossale della tragedia. L’avversione alla presidente è il minimo sindacale in quella parte politica.
A sanzionare il piccolo resto severamente sanzionabile, basta e avanza il nostro JMB…
L’unico cibo che non digerisco sono i melloni…
E mentre si permette tutto o quasi tutto, qualsiasi pacchianata liturgica, e persino ridicoli balletti dei Vescovi, l’unica cosa che si proibisce è la celebrazione della Santa Messa tradizionale alla faccia del Motu proprio
emanato da benedetto
http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350567
Eh, sì, questa è la Chiesa della misericordia , della tenerezza, dell’amore.
Amore per tutti, meno che per i Frati Missionari dell’Immacolata che senza far male a nessuno, amavano celebrare la Santa Messa in rito antico.
Cari sì cari frati, voi non fate parte di questa nuova Chiesa della misericordia , della tenerezza, del perdono ..
Credo di non farne parte più neppure io…
Via, gentile discepolo, non sia così catastrofica. Capisco il malumore, malla chiesa non si esce, per nessun motivo. Comunque vadano le cose, i sacramenti ci sono, la possibilità di continuare a professare la retta fede (per chi vuole, naturalmente) c’è ancora … quindi si va avanti sereni. Sarà quel che Dio vorrà.
Piuttosto, di tutto il bel ricamo di Luigi sulla prudenza gesuitica di papa Bergoglio che non parlava con i giornalisti che ne è stato? Da stracciare, si direbbe, visto quel che si legge ora su “papa Francesco a tutto campo” durante il volo di ritorno. Si legge se si vuol leggere: per quanto mi riguarda, scorse le prime righe, le ho trovate così imbarazzanti che hho chiuso lì e sono passato ad altro.
Grazie caro Luigi Franti. ha ragione, dalla Chiesa non si esce , mai .
sarà quel che Dio vorrà.
Ma come ha detto il papa Francesco “chi si lamenta” non ha diritto di stare nella Chiesa. Dunque io non ho diritto di stare nella Chiesa. perchè mi lamento. perchè sono disgustata, amareggiata.
Opperdinci, Franti in versione educanda che arrossisce di imbarazzo , questa è nuova.
Cara discepolo, ma tu Bergoglio te lo sogni pure negli incubi notturni?!
Imbarazzante sarà lei, signor Franti! non certo quel che dice papa Francesco!
ha fatto bene a passare ad altro. E’ risaputo che, per alcuni, la verità e la sostanza sono pesanti da digerire.
Esattamente come quando io devo prendere un Alka Seltzer per leggere lei o discepolo o qualche altro.
Cosa non si fa per essere un buon cristiano e comportarsi con carità!!!
per discepolo:
http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/vaticano-vatican-vaticano-26865/
…
Davvero poco speciale, l’articolo.
A parte i toni un po’ eccessivi, meglio questo:
http://www.corrispondenzaromana.it/notizie-dalla-rete/nei-tempi-in-cui-parla-tanto-di-san-francesco-dassisi-vengono-colpiti-francescani-che-vivono-in-maniera-radicale-la-regola/