“E’ volata via mentre l’abbracciavo ed è stato un abbraccio di arrivederci”: parole di Michela Lorenzin, mamma di Nicole Lago, la bambina con tetraparesi spastica morta la notte di Natale. Nel primo commento il racconto – da me abbreviato – di Michela al “Corriere della Sera” del 28 dicembre. Nel secondo qualche notizia.
Nicole Lago che vola via in un abbraccio di arrivederci
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Sei anni solo belli. «L’ho tenuta in braccio fino alla fine. E anche dopo. Nicole è mancata così, in un abbraccio tenero. Era serena, non ha sofferto, è stata brava, non mi ha fatto disperare neppure questa volta. Era lì, con me, la tenevo posata al mio cuore… ed è volata via in un abbraccio di arrivederci. No, non sono stati sei anni difficili ma solo tanto belli. Ero una donna fragile e invece Nicole mi ha insegnato la forza e il coraggio di vivere l’amore infinito, la speranza per il futuro e la gioia. È questo che mi ha trasmesso, è meraviglioso. Nonostante le difficoltà, il dolore, le cattiverie, la vita è bella. E poi, con tutta questa solidarietà che abbiamo ricevuto, la vicenda di Nicole dimostra a tutti che il tempo è prezioso, e come tutte le cose preziose va donato per dare una mano alle persone che amiamo. Ci sono tante famiglie che vivono gli stessi problemi: io e mio marito vogliamo che Nicole aiuti anche loro. Tutti i soldi raccolti in questi giorni e fuori dalla chiesa verranno devoluti all’Isola che c’è, l’hospice pediatrico di Padova che sostiene i bambini come lei, che soffrono di patologie complicate. È una struttura molto bella, e se grazie a nostra figlia potranno aiutare anche soltanto un bimbo in più, sarebbe un meraviglioso traguardo. Lei, da lassù, sarà ancora più contenta».
Il regalo delle ferie. Michela Lorenzin e Igor Lago sono i genitori di Nicole, la bimba di sei anni morta alla vigilia di Natale a causa di una grave malattia degenerativa. Poche settimane fa, gli operai della Brenta Pcm, l’azienda di Molvena (Vicenza) in cui lavora Michela, avevano organizzato una sorta di colletta per regalarle le loro ferie, sfruttando una norma del Jobs Act. In pochi giorni avevano rinunciato a cinque mesi di vacanze per dare alla collega la possibilità di trascorrere le giornate su quel divano di casa dove Nicole era distesa, collegata ai macchinari che l’aiutavano a respirare. Il 27 dicembre c’è stata la messa di addio nella chiesa parrocchiale che è dentro alle mura del castello di Marostica.
E’ sconvolgente vedere come Dio sappia con la sua Grazia trarre il bene dal male (che rimane in se’ male sia chiaro). Grazie Luigi Accattoli per i tuoi interventi sulla vita reale, eventi di Vangelo. Non parli come un libro stampato, ne’ come i 3 saggi del libro di Giobbe…
Certo, amico Andrea: Luigi, con il racconto di questa vicenda (che negli ultimi mesi aveva giustamente trovato vasta eco presso la stampa e l’opinione pubblica della mia regione), parla alla vita, alla carne, al corpo ed al cuore di noi tutti, e perciò dobbiamo e possiamo solo ringraziarlo.
Un caro saluto a tutti.
Roberto Caligaris