Nelson che assiste un’altra mamma come fosse la sua

Si può vivere serenamente una situazione disperante: lo attesta un operatore sanitario del Presidio ospedaliero Fatebenefratelli di San Maurizio Canavese – Torino – narrando della morte della mamma nella struttura dove lavora, avvenuta senza che lui potesse assisterla, ma sapendo che altri colleghi “si sono occupati di lei come se fosse la loro mamma”. Nel primo commento le poche e schiette parole di quest’uomo, Nelson Ducceschi, che prendo dalla rivista “Fatebenefratelli”, fascicolo di luglio-settembre 2020.

4 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Il lavoro bellissimo d’aiutare il prossimo. In questo periodo sono stato minato negli affetti più cari. Mia mamma si rompe il femore (a 94 anni ci può stare): operata, tutto bene. Si decide di farle fare un po’ di riabilitazione nel nostro presidio, dove io lavoro e passo la maggior parte delle mie giornate. Nel frattempo esplode la pandemia del Covid-19. Non mi soffermo su quello che ha provocato a livello globale, mi soffermo su quello che ha provocato negli anziani. Soli, accuditi da persone sconosciute, ma che hanno sostituito in tutto e per tutto il nucleo famigliare e, senza modestia, a volte come fosse la famiglia vera e propria. Io ho salutato mia mamma il giorno del ricovero e poi, per diversi fattori, non l’ho più vista. Durissimo, mi viene da dire. Lei è mancata mentre io non potevo accudirla, essendo impegnato ad accudire altre persone. Strana è la vita. Non mi sento di punirmi: ho fatto il mio lavoro, un lavoro bellissimo quello di aiutare il prossimo. E se non ho potuto accudire la mia mamma, so che gli altri miei colleghi si sono occupati di lei come se fosse la loro mamma. Nelson Ducceschi

    https://f.hubspotusercontent20.net/hubfs/5025874/FBF%20-%20Rivista/Fatebenefratelli_Rivista_LuglioSettembre2020.pdf
    [Il racconto di Nelson Ducceschi è alla pagina 90 con il titolo “Un operatore sanitario sociale racconta”]

    29 Ottobre, 2020 - 11:11

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