Me son sognada, me son sognada
Che ‘l Paolo sesto l’è borlà giò
Me son sognada l’aereo in fiamme
E ‘l Paolo sesto in un falò.
Papa Giovanni, tu che sei nel cielo
Salva per un pelo quel bravo fiöö
Papa Giovanni, tu che sei un santo
Ciapel pel manto che ‘l borla giò.
Sono le prime due strofe della canzone L’AEREO DEL PAPA di Gino Negri (1965) cantata a suo tempo in maniera magistrale da Nanni Svampa. Il 7 gennaio 1964 – oggi sono 46 anni tondi – Paolo VI tornava dal viaggio in Terra Santa. Era la prima uscita di un papa dall’Italia in epoca contemporanea ed era la prima volta che un papa saliva su un aereo. Secondo i cultori di Gino Negri e di Nanni Svampa è a quella data che va collocata l’idea felicissima della canzone, tra l’incubo del papa che precipita e l’invocazione al predecessore perché lo salvi: Giovanni XXIII era morto appena sei mesi prima e tutti l’avevano per santo. La canzone e il suo legame con il primo viaggio di papa Montini mi sono stati segnalati da Giovanni Bachelet. Nel primo commento il resto della canzone e nel secondo il link all’album “The Music of Italy: Milan, Vol. 2” dove si può ascoltare l’avvio della canzone e scaricarla comprandola.
[Segue dal post] Ecco il seguito della canzone L’AEREO DEL PAPA di cui parla il post:
Me son sognada, me son sognada
Che ‘l Paolo sesto l’è borlà giò
Me son sognada l’aereo in fiamme
E ‘l Paolo sesto in un falò
Papa Giovanni, tu che sei nel cielo
Salva per un pelo quel bravo fiöö
Papa Giovanni, tu che sei un santo
Ciapel pel manto che ‘l borla giò.
Me son sognada, me son sognada
Parevo propi la verità
Il Paolo sesto precipitava
Per cause ignote che non si sa
Papa Giovanni, che sei tanto buono
Fa che ‘l mè Paolino el se copa no
Papa Giovanni, tegnel per un’ ungia
Fa che non defunga quel bravo fiöö.
M’han desedada, mi son svegliata
El Paolo sesto l’è che anca mò
Il prima pagina di tutti i giornali
Gh’è scrit che ‘l Paolo ritornò
Scusa Giovanni, se ti ho disturbato
Ma son contenta che non cascò
Scusa Goivanni, ti saluto in fretta
Vado alla chiesetta che pregherò
Te Deum laudamus, Te Deum laudamus,
Te Deum kirie eleison
Te Deum laudamus, Te Deum laudamus,
Te Deum kirie eleison
Papa Giovanni, oltre che dai sogni
Salva dai bisogni l’umanità
Roncalli Gianni sia santificato
Viva il suo papato di libertà.
Te Deum …
[Segue dal post] Ecco il link all’album di iTunes store “The Music of Italy: Milan, Vol. 2” dove si può ascoltare l’avvio della canzone e scaricarla comprandola http://itunes.apple.com/us/album/the-music-italy-milan-vol-2/id285812862.
“Viva il suo papato di libertà.”
Ci sarà un motivo se la canzone finisce con questa esclamazione………
La canzone è una bellissima chicca dal tesoro dei ricordi,
invita a ricordare a quali sentimenti aprivano i pontificati (e gli episcopati) negli anni 60/70….
Simpaticissima canzone!
Mi ricorda la nonna:
“Me son sognada che te capitava una disgrasia: curi in gesa a pisagh una candira alla Madona” (Mi son sognata che ti capitava una disgrazia: corro in chiesa ad accendere una candela alla Madonna).
E che dire del verso “Scusa Giovanni se ti ho disturbato”?
Ci vedo tutta la “religiosità superstiziosa” delle nostre nonne e anche tutto il rispetto reverenziale per la figura del papa.
Veramente una chicca!
Grazie Luigi per la segnalazione.
Eugenio
Credo che l’amico Matteo abbia colto nel segno dei sentimenti suscitati, nei fedeli della mia (ed anche di Matteo, penso) generazione, da questa deliziosa “chicca” (complimenti, Luigi, a te ed a chi te l’ha ri-proposta !).
Conservo, tra l’altro, un ricordo ancora vivo – per quanto, all’epoca, frequentassi ancora le scuole elementari – di quell’emozionante viaggio in Palestina del nostro Papa: “perchè lì tutto è cominciato”, rispondeva Paolo VI a chi gli chiedeva ragione della scelta di quei luoghi come meta del primo viaggio “internazionale” di un Pontefice.
Buona serata a tutti !
Roberto 55