“Mi occupo delle bambine accusate di essere streghe e abbandonate dalle famiglie. Cerco di educare la gente: una figlia femmina non è una disgrazia, ma la salvezza delle famiglie. Mostro che può fare la sarta, o curare il giardino”: parole di Natalina Isella, suora laica che è nella Repubblica democratica del Congo da più di trent’anni. Ammiro Natalina per la sua umile opera educativa e mando un bacio a lei e alle sue piccole streghe.
Natalina insegna che una bimba non è una disgrazia
5 Comments
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Natalina è da ammirare.
Ma perché, Luigi, le bambine sono accusate di essere streghe? Tu lo sai?
Io sapevo trattarsi di un fenomeno abbastanza ampio:
http://www.reportafrica.it/reportages.php?reportage=110
Che orrore! Che infamia!
Ma chi denuncia questi crimini? Non mi risulta che associazioni umanitarie ( Unicef, Save the children etc…) abbiano mai parlato di queste situazioni mostruose.
Mi sembra di capire che le organizzazioni umanitarie se ne occupano.
In ogni caso in Africae musu Benedetto diceva:
93. Poiché si appoggia sulle religioni tradizionali, la stregoneria conosce ai giorni nostri una certa recrudescenza. Rinascono paure che creano legami di soggezione paralizzanti. Le preoccupazioni riguardanti la salute, il benessere, i bambini, il clima, la protezione contro gli spiriti malvagi, portano di quando in quando a ricorrere a pratiche delle religioni tradizionali africane che sono in disaccordo con l’insegnamento cristiano. Il problema della « doppia appartenenza » al cristianesimo e alle religioni tradizionali africane rimane una sfida. Per la Chiesa che è in Africa è necessario guidare le persone alla scoperta della pienezza dei valori del Vangelo, mediante una catechesi ed un’inculturazione profonde. È opportuno determinare il significato profondo di tali pratiche di stregoneria identificando le implicazioni teologiche, sociali e pastorali veicolate da questo flagello.”
Penso che possano rientrare anche queste pratiche. (ma non ne sono proprio sicura)
munus scusate.