Papa Francesco e Papa Benedetto “sono ambedue un dono di Dio”, sono tra loro “molto uniti” soprattutto sull’affermazione che “la missione non è proselitismo”, la pubblicazione della lettera dei “dubia” è stato “un danno” per la Chiesa, l’Amoris laetitia “è molto chiara nella sua dottrina”, da essa non viene un “pericolo per la fede” e dunque siamo molto lontani da una possibile “correzione fraterna al Papa”: ho trascritto per intero l’intervista data dal cardinale Müller domenica 8 gennaio alla trasmissione “Stanze Vaticane” di Tgcom24 e la riporto tutta nei commenti. Avevo già segnalato le parole sull’Amoris Laetitia in un post di domenica 8 ma ora ci torno sopra per due motivi: perchè vedo che quell’intervista viene ignorata da quanti mettono Müller tra gli oppositori del Papa e perchè in essa ci sono altre parole – come quelle sul proselitismo – utili a intendere a che gioco giochino quelli che si scandalizzano per ogni parola pronunciata da Francesco.
Müller: sul “no” al proselitismo i due Papi sono uniti
23 Comments
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.
L’appello per i senzatetto. Riporto le cinque risposte del cardinale su cinque diversi argomenti, evidenziandoli nel titoletto che metto a ognuno. Riporto anche le risposte meno interessanti per mostrare l’atteggiamento sereno, del prefetto della Fede e la tranquillità con cui dice del freddo, o delle mamme, o dei dubbia. Abbiamo tanti poveri in tutto il mondo ma qui siamo a Roma e il Papa è il vescovo di Roma e si preoccupa specialmente di queste persone senzatetto e in questo senso è molto buona questa iniziativa, questo appello a tutta la gente e alla Chiesa, alle istituzioni della Chiesa ma anche alle persone private di aiutare a queste persone in questa situazione di un freddo enorme.
Mamme che allattano nella Sistina. Questo Papa è sempre molto pronto con la sua parola, sempre ha presente la situazione. La persona è molto naturale. Noi sappiamo che il Sommo Pontefice parla del Vangelo ma nella nostra religione cattolica abbiamo questo rapporto tra la natura e la grazia e sappiamo che nel Vangelo Gesù era molto vicino alla gente e alla vita naturale e questa dimensione che fa parte della nostra creaturalità, siamo creature di Dio e tutto questo è naturale; io penso che il Papa ha parlato, ha aperto il cuore per le mamme e ha sottolineato l’importanza della vicinanza corporale e mentale e spirituale della mamma verso il proprio bambino.
“Benedetto e Francesco. Successori di Pietro al servizio della Chiesa” è il titolo di un libro del cardinale Müller (edizioni Ares) che provoca una delle domande: L’eredità di Joseph Ratzinger come teologo e dopo come vescovo e come cardinale della Chiesa Romana e dopo come Papa è enorme. Per me il suo libro più importante per tutta la Chiesa è quello su Gesù di Nazaret, perché il Papa è questa persona che professa la fede di tutta la Chiesa verso Gesù Cristo: tu sei il Cristo, il figlio di Dio vero. Questo è il fondamento della missione del Papato, della successione di Pietro. Per me è anche molto importante non di parlare delle differenze tra Papa Benedetto e adesso Papa Francesco. Noi sappiamo che ogni persona ha la sua caratteristica, non siamo una copia di un’altra persona. Tutti i successori di San Pietro sono state persone diverse. Il Papa Francesco si riferisce molto, tante volte, all’eredità e alla teologia, al pronunciamento e all’annuncio del Vangelo da parte del Papa Benedetto. Soprattutto quando ha detto che oggi non facciamo proselitismo, la missione non è proselitismo, vuole attrarre la gente a Gesù Cristo, questa è la missione della Chiesa. In questo punto questi due Papi sono molto uniti, molto vicini.
Tutti e due un dono di Dio. Sono due persone diverse con una storia divergente, con altre esperienze durante la loro vita, altre fonti della cultura, una cultura diversa, una latino-americana l’altra europea, ma io penso che questo poco conta per la fede cattolica, di fare questi contrasti tra i due, il Papa emerito e il Papa attuale che abbiamo. Proviamo a vedere, ascoltare, tutto ciò che hanno da dire per noi, la loro missione per il servizio, per la Chiesa, per tutti i fedeli; e non perdere il tempo a controllare questi punti contrastanti e invece accettare la missione del Papa Benedetto e adesso la missione del Papa Francesco e tutti sono, tutti e due, un dono per la Chiesa. Un dono di Dio per la Chiesa. Questa è la mia prospettiva.
Questo non mi piace. Ognuno ha il diritto, soprattutto i cardinali della Chiesa Romana, di scrivere una lettera al Papa. Sono stupito perché questo è divenuto pubblico, un punto di una discussione pubblica, quando il Papa è quasi costretto di dire sì o no. Questo non mi piace. Anche una correzione fraterna o formale del Papa mi sembra molto lontana, questa agenda non è possibile in questo momento perché non si tratta di un pericolo per la fede. Come San Tommaso ha detto, in qualche caso è possibile, quando il vescovo e anche il Papa potrebbe ricevere alcune parole della correzione fraterna; ma siamo molto lontano da questa situazione. E questo è un danno per la Chiesa, di discutere queste cose pubblicamente perché “Amoris laetitia” è molto chiara nella sua dottrina e possiamo interpretarla in tutta la dottrina di Gesù sul matrimonio e tutta la dottrina della Chiesa durante duemila anni; ma il nuovo del Papa Francesco era di discernere la situazione di queste persone che vivono una unione non regolare, non secondo la dottrina della Chiesa sul matrimonio, ma aiutare a queste persone di trovare un cammino per una nuova integrazione nella Chiesa, che è chiaramente secondo le concezioni dei sacramenti, le condizioni del messaggio cristiano sul matrimonio. Ma io non vedo qui una contrapposizione. Da un lato abbiamo la dottrina chiara, la rivelazione sul matrimonio; dall’altro lato abbiamo la obbligaziuone che la Chiesa debba preoccuparsi anche di queste persone in difficoltà.
Caro Luigi, grazie per la chiarezza dei riferimenti. Abituale peraltro, nel tuo caso.
Concordo perfettamente: tanta chiarezza è utilissima a intendere a che gioco giochino quelli che si scandalizzano per ogni parola pronunciata da Francesco.
Meno utile a provocare in loro qualunque ripensamento: anzi, più si vedono scoperti nel loro giochino – che gli si rompe continuamente in mano – piu’ schiacciano il pedale dell’acceleratore, sparandole ogni giorno più grosse e piu’ grottesche, pescando a destra e a mancina a casaccio qualcosa ( dalla cronaca alla teologia, da Valli a Salvini tanto per restare agli ultimi 2 gg) pur di dare un po’ di gusto e di colore a un minestrone sempre più simile ad acqua sporca.
Moooooooooolto sporca, per la verità.
🙂
caro Luigi, una intervista è una intervista. ma vedo che tu non dai nessuna importanza al LIBRO scritto dal card. Muller nel 2014 durante il Sinodo, INSIEME con quei cardinali che ora pongono i dubia cioè Burke, Caffarra, Brandmuller.
Ne deduco che secondo te il libro “Permanere nella verità di Cristo” ( fra l’altro fu distribuito ai partecipanti al Sinodo ma sparì misteriosamente perché non volevano che lo si leggesse) fortemente polemico contro le tesi di KASPER non conta assolutamente nulla, ed evidentemente il card. Muller l’ha scritto per sbaglio. Capisco che ormai nella Chiesa attuale non vale più il motto” verba volant scripta manent “ma che si può fare giravolte di 180 gradi senza che nessuno, almeno per onestà intellettuale , se ne stupisca.
ma il libro esiste e non potete far finta che non esista.
Il card Muller scrive due anni fa un libro in cui sostiene PROPRIO quello che sostengono Burke, Brandmuller e Caffarra , e che ha dato origine ai dubia, ma due anni dopo siccome in una intervista alla TV dice una cosa apparentemente diversa da tutto quello che ha sostenuto prima allora se ne deduce che è “in perfetta sintonia” con Francesco e contro i cardinali dei dubia! via siamo seri! Ci prendete per imbecilli?
ma tu Luigi hai letto il libro “Permanere nella verità di Cristo” o te ne guardi bene e preferisci ascoltare solo le interviste televisive ?
Caffarra sul Foglio: solo i ciechi
Card. Caffarra sul Foglio ” solo i ciechi non vedono la tremenda confusione che c’è nella Chiesa”.
ma secondo i turiferari altresì definiti da Francesco stesso “lecca-calze” va tutto bene madama la marchesa.
Card. Caffarra sul Foglio a Matteo Matzuzzi:
La divisione fra i pastori è la causa della lettera che abbiamo spedito a Francesco, non l’effetto”
“insulti e minacce di sanzioni canoniche sono cose indegne”
“Una Chiesa con poca attenzione alla dottrina non è più pastorale , è solo più ignorante!
La questione vera è che lo sguardo della Chiesa e dei papi deve essere volto agli accadimenti nuovi, che esigono risposte nuove.
Nella vita degli uomini e del mondo c’è una evoluzione continua, e le risposte di ieri vengono superate da quelle dell’oggi. Saper recepire i segni dei tempi con sguardo illuminato indica vera intelligenza e docilità alla voce dello Spirito Santo che richiede azioni nuove.
“Una Chiesa con poca attenzione alla dottrina non è più pastorale , è solo più ignorante!”
Anche la dottrina non deve essere statica.
L’ignoranza, in realtà, è ravvisabile in chi si ostina a restare impalato su insegnamenti vecchi non rispondenti alle esigenze dei tempi nuovi.
È come se oggi i genitori impartissero ai figli l’educazione secondo schemi superati, non più accettabili.
Fermo restando che ancora oggi ci sono valori imprenscindibili di cui non si può fare a meno.
A M. C. Venturi: non ricordo che quando alcune settimane fa sono uscite sul Foglio interviste al cardinale Hummes (predicatore degli esercizi spirituali a Giovanni Paolo II nel 2002) e a mons Pinto (Sacra Rota), di ben altro tenore, ci hai inviato le citazioni. O sbaglio?
Se Müller era in perfetta sintonia con Burke e sodali aveva soltanto da firmare la lettera dei dubia. L ‘ ha fatto ? No…
Cristina vicquery
Vorrei inoltre ricordare alla venturi che Müller faceva parte del circolo Minore di lingua tedesca la cui relazione votata all’unanimità, quindi anche da Müller , ha sposato la linea Kasper ed è stata ripresa in molte parti nell’AL.
http://www.osservatoreromano.va/it/news/relazione-del-circolo-minore-di-lingua-tedesca-ita
Quindi direi che la sintonia è più con Francesco che con i cardinali dei dubia
Cristina vicquery
Interessante il brano del circolo minore di lingua tedesca ( e ricordo di nuovo approvata anche da Müller) con cui ha inizio la riflessione circa i divorziati risposati . La riporto:
“È noto che nelle due sessioni del sinodo dei vescovi si è discusso in modo intenso sulla domanda se, e fino a che punto, i divorziati risposati, laddove desiderano partecipare alla vita della Chiesa, a determinate condizioni possono ricevere i sacramenti della penitenza e dell’Eucaristia. I dibattiti hanno dimostrato che anche qui non esistono soluzioni semplici e generali. ”
È interessante proprio perché fa risaltare la distanza siderale tra molti padri sinodali e Burke e compagni. Per Burke esiste al contrario una sola semplice e generale soluzione: i divorziati risposati non possono fare la Comunione se hanno rapporti sessuali con il nuovo coniuge..
Possiamo concludere che Müller si trova certo più in sintonia con papà Francesco che con Burke.
Cristina vicquery
” Ci prendete per imbecilli?”
Solita vecchia solfa di Maria Cristina Venturi. Scappa come una lepre davanti alle domande dirette, e si rifugia dietro i ” noi ” e i ” voi “.
In questo caso: “Ci prendete”, sottintende un voi generico ( Voi, chi?!) e un noi ipergenerico (” ci”…noi, chi ?!).
Che due palle, parlando con pardon.
Entrando nel merito della domandina diretta, io posso prendere per qualunque cosa MCV ma certamente non la prendo per un’imbecille. Dal momento che sa perfettamente cosa sta facendo (unico obiettivo: sletamare Chiesa e Papa) e “tutto” ( quello che è alla sua portata) fa, organizza, rimesta e ammanisce ai fini della sua controtestimonianza anticattolica fedele e quotidiana.
Hai capito ( tu, personalmente, seconda persona singolare), Maria Cristina?
Sono stato chiaro? ( io, personalmente, prima persona singolare).
🙂
In effetti, Luigi aveva proposto il contenuto di quest’importante intervista del Cardinale Muller ancora lo scorso 8 gennaio, ma, poi lo stesso Luigi ricorderà come fosse giunta, prima ancora che se ne potesse sviluppare il dibattito, la tristissima notizia della scomparsa di Christian Albini a dettare i commenti degli amici del “pianerottolo”: credo, quindi, che bene abbia fatto il nostro “padrone di casa” a riproporla.
Nel merito, le dichiarazioni del Cardinale Muller sono chiarissime e rappresentano un’inequivocabile sua presa di distanza dalla “banda dei quattro”, ed un’ammirevole professione di obbedienza a Papa Francesco, alla Chiesa di Dio ed al suo popolo: non servirà – come ha giustamente osservato l’amico Lorenzo nel suo intervento delle ore 12.12 – a ricondurre alla ragione quelle sparute “conventicole di gementi” che ancora si annidano nei “sacri salotti” (ma questo nessuno se l’aspetta e, tutto sommato, nemmeno interessa), ma, certo, contribuirà a renderle, se possibile, ancora più ridicole.
Buon sabato sera a tutti.
Roberto Caligaris
Maria Cristina Venturi rientro a tarda sera e ti rispondo subito. “Caro Luigi, una intervista è una intervista. ma vedo che tu non dai nessuna importanza al LIBRO scritto dal card. Muller nel 2014 durante il Sinodo, INSIEME con quei cardinali che ora pongono i dubia cioè Burke, Caffarra, Brandmuller. Ne deduco che secondo te il libro “Permanere nella verità di Cristo” fortemente polemico contro le tesi di KASPER non conta assolutamente nulla, ed evidentemente il card. Muller l’ha scritto per sbaglio”.
Primo punto. Quel libro non fu “scritto dal cardinale Müller nel 2014” eccetera, ma si tratta di un’antologia di testi già tutti apparsi indipendentemente l’uno dall’altro, messi insieme in un’antologia dall’editore Cantagalli in vista della prima assemblea sinodale sulla famiglia. In particolare il testo del cardinale Müller era di un anno prima, apparso sull’OR nell’ottobre del 2013 [lo puoi vedere qui: http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/muller/rc_con_cfaith_20131023_divorziati-risposati-sacramenti_it.html%5D e non aveva alcun riferimento alla relazione Kasper, che arriverà solo nel Concistoro nel 2014.
Secondo punto. Se io voglio sapere che cosa pensi oggi il cardinale Müller dei cinque dubia, devo andare a leggere l’intervista nella quale ne ha parlato, non certo un testo dell’ottobre del 2013 che veniva prima di Kasper, prima delle due assemblee sinodali, prima dell’Amoris laetitia, prima dei dubia. Ma se tu preferisci basarti su quel testo, io non ho nulla da eccepire. Buonanotte.
Regalo mattutino a Maria Cristina Venturi: qui trovi un’intervista di Aldo Maria Valli al cardinale Gerhard Ludwig Müller che parla di Francesco e Benedetto:
http://www.aldomariavalli.it/2016/11/06/benedetto-e-francesco-entrambi-al-servizio-della-chiesa-intervista-al-cardinale-muller/
Prima che l’ Amoris laetitia venisse pubblicata il testo fu mandato come d’uso alla CdF al Prefetto Muller. IL testo fu rimandato indietro, come riferito da vari giornalisti fra cui Edward Pentim del New catholic Register, con 40 correzioni.QUARANTA. Nessuna di queste correzionii fu presa in considerazione furono praticamemte ignorate. Lo stesso prefetto della CdF il card Muller non venne neppure invitato,come d’uso,alla presentazione ufficiale dell’AL, al suo posto venne il card. Schoeborn. Questo per dire quale alta considerazione avesse papa Francesco del card. Muller e della sue correzioni!
Evidentemente la freddezza ver s o il Prefetto della CdF ha sortito i suoi risultati come anche l’esempio di cosa e’sucesso al card. BURKE e il card. MULLER avra’ben pensato di non voler finire ingloriosamente a fare il cappellano dell’Ordine dei Lanzichenecchi scalzi dela Santa Reliquia di Terrasanta. Chi puo’dargli torto ?
;- (
il card. Muller fu anche co-firmatario della lettera dei 13 cardinali che tanto fece infuriare papa Francesco :
http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1351295
nonchè di tantissime altre interviste e testi in cui dichiara che la dottrina sul matrimonio non è cambiata e non può cambiare. esattamente la stessa ermeneutica della continuità e non della rottura che invocano il quattro cardiali dei dubia: che cioè il papa dica chiaramente che non è cambiato nulla e che coloro che parlano dell’AL come di un documento che “cambia tutto” ( card. Kasper) siano pubblicamente sbugiardati.
http://www.ncregister.com/blog/edward-pentin/cardinal-mller-magisterium-unchanged-by-amoris-laetitia
http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1351260
http://www.ncregister.com/blog/edward-pentin/cardinal-muellers-tv-interview-causes-bewilderment
sul libro “censurato”
http://www.lanuovabq.it/mobile/articoli-un-libro-censurato-cardinali-furiosi-e-sospetti-un-giallo-scuote-il-sinodo-sulla-famiglia-11923.htm#.WH4NOdThBiw
comunque.
se il card. Muller è stato folgorato sulla via di Damasco come San Paolo e si è convertito al verbo bergogliano, tanto meglio per lui!
In effetti deve essere dura essere il Prefetto per la dottrina della fede di un papa di cui non si condivide l’orientamento teologico!
Dunque tanto meglio per il card. Muller. Se è davvero convinto che la AL è”chiarissima” che non vi siano dubia di sorta, che l’AL è perfettamente nella linea della familiaris Consortio e non la contraddice, , che la Chiesa non stia vivendo nella confusione dottrinale ma anzi nella primavera dorata, che l’eredità spirituale del suo maestro Ratzinger non sia stata sperperata e rinnegata ma anzi, tanto meglio per il card. Muller.
Vivrà felice e contento e non avrà alcun dubbio.