Morte di Wojtyla e mio brutale attacco a MicroMega

Essendo stato alla conferenza stampa di MicroMega sulla “dolce morte” di papa Wojtyla (vedi post del 24 e 25 settembre) e avendo riletto e riparlato con le persone informate dei fatti, sono arrivato a tre conclusioni polemiche nei confronti di quell’iniziativa. Una riguarda il metodo, un’altra la conoscenza dei fatti e l’ultima – ma forse la prima per importanza – l’idea caricaturale della morale cattolica che ispira quella campagna. Sul metodo ho già detto nei giorni scorsi: una ricognizione medica a distanza può porre domande o azzardare ipotesi, qui invece si arriva ad affermazioni trancianti. Non sono medico ma ho parlato con dei medici. Non potendo accedere alla cartella clinica, ci si potrà chiedere come mai il sondino permanente o altra forma di alimentazione artificiale non sia stata adottata prima del 30 marzo, ma certo non si arriva ad affermare “con certezza” che deve esserci stato un rifiuto di quella risorsa da parte del paziente.

(continua nel primo commento a questo post)

37 Comments

  1. Luigi Accattoli

    (continua dal post)
    La seconda conclusione polemica riguarda la conoscenza dei fatti e qui ho la mia competenza. La ricostruzione degli eventi realizzata da MicroMega non solo – come è ovvio – non attinge a informazioni riservate, ma non tiene conto neanche di tutte quelle disponibili. Si direbbe basata – oltre che sulla “memoria” pubblicata da Buzzonetti nel volume a più voci Lasciatemi andare (San Paolo 2006) – sulle sole fonti giornalistiche. Nel testo Pavanelli pubblicato e nell’intervento di ieri non vengono mai citate la “memoria” Buzzonetti pubblicata dagli Acta Apostolicae Sedis nel settembre del 2005 e mai – nel testo originale – le “dichiarazioni” del portavoce vaticano sul decorso della malattia che furono una ventina tra il 1° febbraio e il 30 marzo del 2005. Tant’è che si afferma non esservi in esse che un solo riferimento all’alimentazione – e lo si data, da fonte giornalistica, al 3 febbraio – mentre i riferimenti nel testo ufficiale delle dichiarazioni pubblicato dalla Sala Stampa Vaticana sono cinque (come già segnalato nel post del 25 settembre) e nessuno di essi si trova in una dichiarazione emessa il 3 febbraio. La conclusione è chiara: ci si è basati su parole di Navarro-Valls riprese da fonti giornalistiche. Così come ci si affida spericolatamente a fonti giornalistiche (lo dico da giornalista!) per evocare il deperimento fisico del papa. Facendo un migliore uso delle informazioni disponibili si prenderebbe atto che fino al 3 marzo è affermato da voce ufficiale che il papa “si alimenta regolarmente” e che al 30 marzo l’alimentazione per bocca è ormai quasi nulla e si è costretti all’impianto del sondino permanente. Siamo dunque di fronte a 27 giorni di alimentazione progressivamente problematica. Unendo indiscrezioni raccolte nella mia inchiesta ed elementi contenuti nelle dichiarazioni di Navarro-Valls propendo per datare l’emergere del problema nutrizionale con la scelta del silenzio sulla materia, all’indomani del 3 marzo e la sua manifestazione eclatante per i giorni immediatamente precedenti il 10 marzo, quando viene dichiarato che il papa “accogliendo il consiglio dei medici” prolungherà la degenza: le indiscrezioni dicono che già viene usato il sondino nasogastrico e quel prolungamento è verosimilmente dovuto alla necessità di prolungarne la sperimentazione. Sempre le indiscrezioni dicono che l’uso del sondino si fa continuato a partire dal 21 marzo, lunedì santo Da questa data esso viene tolto solo quando il papa deve affacciarsi alla finestra. E dunque la residuale alimentazione per bocca, l’apporto della flebo, il sondino leva-e-metti costituiscono per un quindici-venti giorni l’alimentazione del papa. Che bisogno c’è di ipotizzare una drammatica proposta di sondino permanente fin dall’inizio di febbraio e un altrettanto drammatico rifiuto? Ce n’è bisogno per creare una base su cui formulare un’accusa di incoerenza tra l’insegnamento del papa sano e il comportamento del papa malato, ma quell’ipotesi non serve a comprendere la morte di un uomo che arriva alla vigilia del compimento degli 85 anni, avendo vissuto un attentato e un tumore, patendo da 15 anni l’assedio del morbo di Parkinson e da molti mesi un progressivo deperimento delle condizioni generali dovuto principalmente alla difficoltà di respirazione indotta da quel morbo. Perché uno è papa la sua morte non merita rispetto? E non si può capire il suo desiderio di affacciarsi – a scapito della continuità dell’alimentazione con il sondino – per portare avanti, fino alla fine, la propria missione di papa?
    La terza conclusione polemica è più breve e di nuovo qui la mia competenza è scarsa e dunque mi avvalgo del consiglio di chi ne sa di più. Ad ascoltare la campana di MicroMega la morale cattolica comporterebbe una maniacale tendenza all’alimentazione e ventilazione forzosa e permanente di ogni povero cristo che abbia difficoltà a respirare e mangiare. La Pavanelli ritiene che – secondo la morale cattolica – l’alimentazione artificiale del papa avrebbe dovuto avere inizio in febbraio. Il medico Mario Riccio – l’anestesista che ha staccato il ventilatore di Piergiorgio Welby – ha posto, sempre ieri, la questione se papa Wojtyla nell’ultimo periodo sia stato efficacemente “ventilato”. Insomma secondo costoro in un ospedale cattolico, poniamo al Gemelli, i pazienti verrebbero a ogni momento attaccati alle macchine. La dico così, questa polemica, dichiarandomi pronto a svolgerla in dettaglio eventualmente che ce ne fosse bisogno. Compreso un dettaglio critico nei confronti dei divulgatori della morale cattolica, caso mai avessero mostrato una volta o l’altra qualche tendenza ad affermare troppo e con troppa sicurezza in una materia che richiede sapiente discrezione e un amore alla vita che non può essere mai disgiunto dal rispetto della volontà delle persone. Altrimenti non ci sarà papa che quelli di MicroMega lasceranno morire nel proprio letto senza che sia intubato, alimentato e ventilato – poniamo – per mesi e anni.

    27 Settembre, 2007 - 9:11
  2. Mi pare che Micromega e Pavanelli facciano i sofisti sul termine “efficace”. Per loro il modo di nutrire Giovanni Paolo II non è stato efficace, e quindi si sarebbe lasciato morire. Ovviamente Pavanelli inserisce nel termine “efficace” il massimo numero di interventi potenzialmente utilizzabili in massimo grado dalla medicina in un caso astratto. Qualora ne mancasse solo uno, secondo loro, per i cattolici dovrebbe automaticamente risultare eutanasia.
    Comunicativamente, l’operazione che cercano di montare si basa sull’equiparazione di: “non utilizzazione di tutti gli interventi medici potenzialmente applicabili” = “non efficace” = “non sufficiente” = “lasciarsi morire” = “eutanasia”.
    Insomma, insisti e insisti, va a finire che il Papa sarebbe morto di fame e di sete. Proprio come Terry Schiavo.
    Insomma, alla base di tutto mi pare che ci sia proprio questa idea caricaturale della morale cattolica che lei descrive.

    27 Settembre, 2007 - 10:56
  3. POL 27/09/2007 12.05.24 Titoli Stampa

    EUTANASIA:AVVENIRE,ASSURDO FARE DI WOJTYLA ICONA DOLCE MORTE
    EUTANASIA:AVVENIRE,ASSURDO FARE DI WOJTYLA ICONA DOLCE MORTE (ANSA) – CITTA’ DEL VATICANO, 27 SET – ”Non si limitano a teorizzare l’eutanasia, si comportano pure come stregoni della diagnosi a distanza”. A rispondere all’articolo pubblicato da Micromega dal titolo ‘La dolce morte di Karol Wojtyla’ e presentato ieri in una conferenza stampa dall’autrice Lina Pavonelli, direttrice della Scuola di specializzazione di anestesia e rianimazione dell’universita’ di Ferrara, e dal direttore della rivista Paolo Flores D’Arcais, e’ oggi il quotidiano dei vescovi ‘Avvenire’ con un editoriale a firma di Luigi Geninazzi. Alla dottoressa Pavonelli e a Flores D’arcais, che sostengono che a papa Wojtyla sia stata praticata una vera e propria forma di eutanasia, Avvenire contesta che ”senza aver mai visto il paziente e a due anni dalla sua morte” vogliono ”incredibilmente” trasformare la ”morte cristiana” di Giovanni Paolo II in una ”icona della dolce morte”. ”Un tentativo – aggiunge l’editoriale – tanto piu’ penoso quanto piu’ dettato da furore ideologico”. Ricordando che Pavonelli, ”che non c’e’ mai stata al capezzale” del Papa, ha gia’ ricevuto ”una sonora smentita da chi c’era, il professor Renato Buzzonetti, medico personale di papa Wojtyla fina dal 1978” dalle pagine del quotidiano ‘Repubblica’, il quotidiano della Cei sostiene che ”non esiste il minimo appiglio fattuale per una ricostruzione cosi’ arbitraria e assurda”. (ANSA). I05-GR 27-SET-07 12:02 NNN

    27 Settembre, 2007 - 12:27
  4. Luisa

    Caro signor Accattoli, prendo atto della sua risposta circa la mia reazione al rifiuto del Corsera di dare spazio alla conferenza di ieri sera ( vedi post :qualche domanda a Micromega).
    Le faccio gentilmente e umilmente osservare che “Repubblica ” e “Avvenire ” ( che del resto la cita, ciò che non ha fatto l`amico Politi che si limita a seguire gli argomenti di Pavanelli….) hanno deciso altrimenti.

    La ringrazio di averci informato e dato il suo sentimento su questa vergognosa faccenda.

    27 Settembre, 2007 - 12:30
  5. Luisa

    Mi permetto di riportare l`articolo di Avvenire che cita Luigi Accatttoli

    I tentativi di travestire da «eutanasia» la morte di Papa Wojtyla

    Riecco gli stregoni delle diagnosi a distanza

    Luigi Geninazzi

    «Lasciatemi andare dal Signore». Furono le ultime parole pronunciate con un debolissimo filo di voce da Giovanni Paolo II sul letto di morte, il 2 aprile del 2005. La sua agonia era iniziata sotto gli occhi di tutto il mondo quando, pochi giorni prima, si era affacciato alla finestra del suo studio senza riuscire a parlare, lo sguardo velato dalle lacrime, la mano che cercava di afferrare inutilmente il microfono, il volto attraversato da un’umanissima tristezza. Una via crucis che commosse il mondo intero e divenne un tempo di grazia per i credenti, posti davanti all’ultimo grande capitolo del pontificato wojtyliano, quello della sofferenza che non si nasconde ma testimonia il mistero salvifico di Dio. Fino all’estrema preghiera: «Lasciatemi andare dal Signore». Come i grandi mistici Giovanni Paolo II si sentiva ormai vicino all’abbraccio col Padre. Un abbraccio intensamente voluto, supplicato, desiderato. Il contrassegno della morte cristiana, di una morte serena. Che oggi, incredibilmente, qualcuno vuole trasformare nell’icona della “dolce morte di Karol Wojtyla”. È il titolo di uno scritto comparso sulla rivista Micromega (micro, immaginiamo, per la capacità d’analisi, mega per l’impudenza a spararle grosse), a firma di un’anestesista, la dottoressa Lina Pavanelli, che ieri è tornata sull’argomento in una conferenza stampa. Con grande sprezzo del ridicolo ha voluto ribadire che «il trattamento medico ricevuto da Papa Wojtyla nelle ultime settimane di vita fu un vero e proprio atto di eutanasia». Giovanni Paolo II infatti sarebbe morto per aver rifiutato la nutrizione artificiale, un procedimento che gli avrebbe potuto allungare la vita. Insomma, quel «lasciatemi andare» sarebbe da intendere come un «sospendete le cure». Siamo in trepidante attesa del prossimo articolo della Pavanelli sul Nunc dimittis del vecchio Simeone: che sia il manifesto biblico della dolce morte? L’anestesista che non c’è mai stata (al capezzale di Papa Wojtyla) ha ricevuto già una sonora smentita da chi c’era, il professor Renato Buzzonetti, medico personale di Giovanni Paolo II fin dal 1978. Come ha dichiarato in un’intervista a Repubblica «non è vero che le cure al Santo Padre furono interrotte. La sua è stata una lunga Passione… E dal 30 marzo fu sottoposto a nutrizione enterale mediante il posizionamento permanente di un sondino naso-gastrico perché non era più nelle condizioni di nutrirsi per via orale». Ma a “Micromega” la sanno più lunga e rincalzano: il 30 marzo, due giorni prima della morte? Troppo tardi!
    A dire il vero, è trapelato già da tempo che un sondino per la nutrizione artificiale sarebbe stato applicato anche nei giorni precedenti, seppure non in modo permanente. Lo ha fatto osservare durante la conferenza stampa il giornalista del Corriere della Sera, Luigi Accattoli. Ma anche quest’obiezione è stata respinta dai severi giudici di “Micromega”: bisognava procedere alla nutrizione artificiale molto tempo prima. Non si limitano a teorizzare l’eutanasia, si comportano pure come stregoni della diagnosi a distanza. Senza aver mai visto il paziente e a due anni dalla sua morte… Un tentativo tanto più penoso quanto più dettato da furore ideologico. Non esiste il minimo appiglio fattuale per una ricostruzione così arbitraria e assurda. Quand’era in vita Giovanni Paolo II veniva scrutato in ogni sua manifestazione di sofferenza, in ogni più piccolo gesto di stanchezza. «Se voglio sapere com’è il mio stato di salute leggo i giornali», ironizzò una volta. Non c’è limite al peggio: adesso, per sapere com’è morto, dovremmo leggere Micromega? ?

    27 Settembre, 2007 - 12:37
  6. A Luisa: sottoscrivo in pieno tutto ciò che hai scritto su questa vicenda.
    A Luigi: c’è posta per te via e-mail, fammi la grazia…
    Salutoni

    27 Settembre, 2007 - 13:15
  7. fabrizio

    Per capire la ricostruzione della banda micromegaradicale si deve partire dal fondo, dalle parole di Riccio riportate dall’ansa.
    ‘’Siamo di fronte alla doppia morale, tipica dell’ambiente confessionale, come quando a difendere la famiglia scende in campo chi ne ha piu’ di una’’.
    E’ evidente che è il tutto è solo un vergognoso pretesto per le battaglie radicali.

    Mi unisco al richiamo di Luigi ai divulgatori della morale cattolica, perchè siano sempre più capaci di parlare con saggezza e discrezione.

    Comunque l’aria che si respira sta diventando veramente pesante: ieri sera, tra un goal e l’altro, sono finito su RaiTre dove Dario Fo, con il pretesto di un monologo su Raffaello, ha straparlato per mezz’ora su Gesù, Maria e la storia della chiesa, partendo ovviamente da papa Borgia (che originalità…).
    Per chi si fosse perso la sua indimenticabile di arte e religione avviso che la prossima untata è mercoledì prossimo.
    Che dire, confidiamo nel “non praevalebunt”.

    27 Settembre, 2007 - 13:21
  8. Luisa

    Grazie Gianluca, vorrei tanto sperare che tutte le persone dotate di un minimo di cuore, di morale, o anche semplicemente di buon senso, abbiano la stessa reazione di rigetto contro Micromega e compagni.
    Non penso ci sia bisogno di scendere a livelli così bassi, che più bassi non si può, per portare avanti una battaglia, devono essere veramente a corto di argomenti per far prova di una tale mancanza di pudore e di sentimento.
    La vita e la morte in mano a tali cinici individui diventano concetti , staccati da ogni etica .

    27 Settembre, 2007 - 15:37
  9. Leonardo

    Flores d’Arcasi e i suoi amici si vede bene quel che sono. Comunque ciascuno dovrà rendere conto a Dio di tutto, anche se la chiesa di oggi, sbagliando, non parla quasi più dei novissimi (o lo fa in modo edulcorato) e gli uomini del nostro tempo al giudizio finale non ci pensano proprio. A me, quando ci penso, mi corre un brivido lungo la schiena

    27 Settembre, 2007 - 16:18
  10. Eufemia Budicin

    Tra Augias e Politi Repubblica potrebbe sottotitolarsi la Rupe Tarpea. Ultimamente mi sembra più equilibrato L’Unità e persino Liberazione (il Manifesto sembra invece una conchiglia fossile).Micromega poi è un caso clinico:non riuscendo a essere un faro s’accontentano della lavanderia. Purtroppo, molti giovani ripetono i soliti slogan: senza la Chiesa e questo papa saremmo tutti felici. (se riusciamo a nascere). Cordiali saluti.

    27 Settembre, 2007 - 16:26
  11. Luisa

    …ma se almeno nella loro lavanderia lavassero i loro panni sporchi…no se ne vanno a prendere i panni puliti di casa altrui, li passano nella loro macchina dove scorre un`acqua scura e nauseabonda ( da fogna per capirci) e ce li espongono volendoci far credere che quella è la realtà….per fortuna abbiamo ancora occhi per vedere, orecchie per ascoltare e naso per sentire odori marci che ci fanno pizzicare (?) il naso e scappare il più lontano possibile!

    27 Settembre, 2007 - 16:43
  12. Domenico

    Grazie al sig. Accattoli per quello che fa per diffondere l’informazione sui fatti.
    Perchè si parla del Papa, di quello defunto per contrastare l’insegnamento di quello vivente? Forse non se ne può fare a meno, e ognuno ci mette quello che ha. Come diceva l’adagio, si sa che qualcosa rimarrà. Infelici quelli che non riescono a coltivarsi una indipendenza di giudizio, o non immaginano nemmeno che si possa.
    Cordiali saluti.

    27 Settembre, 2007 - 16:57
  13. bonzieu

    Ho appena scaricato il video integrale della conferenza stampa e penso di vedermelo con calma.
    Ho guardato quà e là al volo (quasi zappingando da un punto all’altro del filmato per verificare che ci fosse effettivamente tutto) e ho colto l’attimo in cui la d.sa Pavanelli dice: “si deve accettare che questa conferenza stampa è stata indetta soprattutto, anzi esclusivamente, per contestare o per ribattere alle contestazioni che sono state fatte dal giornalista Luigi Accattoli in un articolo comparso il 15 settembre sul CdS in cui dava una versione contrastante a quella che io avevo riportato nel mio saggio”.

    Ciumbia! (diciamo noi a Milano).
    Un’autrice/medico che non ha di meglio da fare che indire una conferenza stampa per ribattere ad un giornalista che la pensa diversamente da lei. Se tutti gli autori di saggi più o meno importanti facessero la stessa cosa saremmo sommersi dalle conferenze stampa!

    Non ho ancora guardato il resto, ma se questa è la premessa…

    Ciao
    Eugenio

    27 Settembre, 2007 - 17:27
  14. FABRICIANUS

    Condivido le conclusioni di Luigi…
    Riguardo a Micromega, io rimango sempre “senza parole” di fronte a costoro, che cercano in tutti i modi di mettere in cattiva luce i Papi e il Credo Cristiano.
    Ci aiuti LA PAROLA:

    “Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perchè grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi”. (Mt 5,11-12)

    27 Settembre, 2007 - 17:35
  15. Ecco come lo scandalistico Bild tedesco scodella a notizia della megamicroscopica pavanellata: http://www.bild.t-online.de/BTO/news/2007/09/27/papst-sterbehilfe/johannes-paul,geo=2569144.html

    “Italienische Medizin-Professorin schockt Katholiken
    Ärztin: Vatikan gab dem Papst Sterbehilfe”

    ovvero “Professoressa italiana di Medicina sciocca i Cattolici
    Dottoressa: il Vaticano ha praticato l’eutanasia sul Papa”

    …E notate che moltissime testate -anche decisamente più serie- l’hanno impostata così, la cosa: ‘eutanasia al papa’, Punto.

    Direi che si tratta comunque di un boomerang, per i micromegalomani, in quanto ciò mostra chiaramente non tanto quanto gli stranieri siano di difficile comprenndonio, quanto piuttosto altri paesi (magari molto più secolarizzati) non colgano i sofismi à la Riccio/Cappato/Floresd’A/Augias, etc… Per loro la questione è “sti qui dicono che il papa si è ammazzato, o scientemente lasciato ammazzare” . Ed evidentemente la vedono subito come una macroscopica ca…stroneria, senza appelli. E spesso addirittura (come se leggessero un titolone “Papa avvista un UFO su Castel gandolfo”) la liquidano con una risata…(della serie: ‘beh, ora parliamo di cose davvero serie..’)

    E poi dicono che l’Italia è schiava/serva/suddita del Vaticano!…
    …Piuttosto mi sembra che il mainstream mediatico italiano soffra un pò tanto di una certa ‘sindrome di Stoccolma’ verso i think-tanks laicisti (Radicali, Micromega,.. e compagnia cantante) che pretendono di tenerli sempre in scacco matto. . Che però matto non è… Basta svegliarsi una buona volta e studiare sagaci contromosse..)

    27 Settembre, 2007 - 20:39
  16. forzajoseph

    Ma un bel verme solitario a tutti quelli di micromega? A flores d’arcazzi, poi, farebbe bene in modo particolare: comincerebbe a liberarsi del suo ingombrante ego…

    28 Settembre, 2007 - 0:56
  17. Leonardo

    Il senso dell’operazione di Flores e compagni, della cui buonafede a questo punto è doveroso dubitare, è il solito vecchio «calunniate, calunniate, qualcosa resterà». Molto volterriano, del resto.
    Sottoscriverei volentieri l’auspicio del verme solitario, per l’elegante contrappasso che contiene, ma forse una dissenteria incontenibile sarebbe più gustosa.

    28 Settembre, 2007 - 8:00
  18. Luigi Accattoli

    Ai combattivi Forzajoseph e Leonardo: io invece auguro il meglio a tutti e a tutti voglio bene. A Mina Welby che era alla conferenza stampa e che mostrava un sentimento assai lontano da quello dei promotori, quando si diceva preoccupata che quel sondino permanente impiantato al papa il 30 marzo potesse nascondere l’intenzione di alimentarlo contro la sua volontà. Era la prima volta che parlavo con Mina e ci siamo abbracciati. A Giovanni Franzoni che ha corretto Flores d’Arcais che l’aveva presentato come “autorevole” nel mondo cattolico: “Lo sono stato – ha detto – ma oggi non più, ci sono delle discontinuità nella storia delle persone”. E ha detto che la sua intenzione era di “relativizzare” il problema che veniva posto. A Flores d’Arcais che ha insistito per la mia partecipazione, mi ha lasciato parlare a lungo ed è stato corretto nella presentazione della mia posizione. Alla dottoressa Lina Pavanelli che mi è apparsa non completamente informata – come detto sopra nel post – ma conseguente nell’argomentazione e rispettosa nel linguaggio. A me piace discutere con chi non la pensa come me. Luigi

    28 Settembre, 2007 - 8:49
  19. Giacomo Zaccherini

    Direi che come tante altre volte, Luigi si rivela moralmente una spanna abbondante sopra gli altri… grazie delle bellissime parole del post precedente!
    Un cristiano non ha bisogno di fare grandi catechesi. Ama. Ama tutti. Punto.

    28 Settembre, 2007 - 9:33
  20. Leonardo

    Il mio vecchio vescovo, che era di Venezia, ricordava ogni tanto un modo di dire veneto, che provo a riprodurre come posso: “Co se nase, tuti bei; co se marida, tuti siori; co se more, tuti santi”. Ma credo lo dicesse ironicamente.

    28 Settembre, 2007 - 10:33
  21. Luigi Accattoli

    Non so se c’entra, ma a Roma si dice: “Soldi e santità, metà della metà”. Luigi

    28 Settembre, 2007 - 10:47
  22. Leonardo

    Sì, potrebbe essere quella riserva ironica che forse lampeggiava negli occhi del mio vescovo. Forse è una buona prassi igienica quella di cercare di pensar bene di tutti, ma appunto ci vuole una specie di riserva mentale, o di cautela metodologica, che ci impedisca di vivere in un mondo immaginario. L’altra strada potrebbe essere quella di dare libero sfogo ai propri cattivi pensieri, ma anche in questo caso castigandoli con la consapevolezza che a pensar male (oltre che far peccato) spesso non si indovina, con buona pace di Andreotti.
    Si può cercare di pensare che Flores sia una brava persona (e certo si fa del bene a far così), oppure arrendersi alla forza dell’impressione che invece sia tutt’altro: in entrambi i casi il difficile è non dimenticare che in fondo noi, degli altri, non sappiamo quasi niente.

    28 Settembre, 2007 - 12:08
  23. Luisa

    Per me amare comprende anche talvolta la necessità di dire “no, non sono d`accordo , questo non è giusto, non è bene ”
    Lo sanno tutti i genitori che amare significa anche porre dei limiti e anche punire.
    Poi tutto sta nella forma con cui si esprime il proprio disaccordo.
    Penso che Luigi Accattoli per natura sa o può esprimere i suoi disaccordi in modo conciliante e rispettuoso dell`altro ,cerca e trova il lato migliore anche in chi proprio sembra non averne.
    Forse sono inferiore a lui,moralmente,perchè ho espresso la mia collera sull`agire di chi sappiamo ? Forse sono meno cristiana ? Forse.
    Mi consolo dicendo che non mi sembra che Gesù sia stato sempre molto conciliante….e credo che ci siano delle “sante collere”.
    Riflettendoci su ….mi dico che effettivamente devo essere una pessima cristiana perchè con quelli di Micromega ,non riesco nemmeno a fare quello che d`abitudine faccio e cioè distinguere la persona dal suo comportamento.
    Qui metto tutto, persone e i loro comportamenti, nello stesso cesto…..dovrò lavorarci sopra ….e parecchio !
    E credetemi quando vedo l`impatto che questa sordida faccenda ha all`estero su giornali ,radio e televisioni, che ne approffittano per discreditare la Chiesa, mi dico che la mia collera, se non è cristiana è forse giustificata!

    28 Settembre, 2007 - 12:14
  24. fabrizio

    Il titolo di questo post è “mio brutale attacco a Micromega”: non mi sembra così conciliante….quando ci vuole, ci vuole, pur cercando di conservare il rispetto che si deve anche alla persona peggiore di questo mondo.

    28 Settembre, 2007 - 13:26
  25. Luigi Accattoli

    Grazie Fabrizio d’averlo notato: c’era dell’autoironia ma c’era anche l’attacco! Luigi

    28 Settembre, 2007 - 14:41
  26. Giacomo Zaccherini

    Chiedo scusa per quello che ho scritto… non sono stato capito e dovevo pensarci di più prima di battere sulla tastiera!
    Scusa Luisa e scusate tutti, non volevo dire che tu e tutti gli altri che si sono santamente arrabbiati hanno fatto male e non volevo dire che la masnada di micromega ha fatto bene…

    Volevo solo dire che Luigi ha fatto bene. Punto e basta.

    Devo tacere di più…

    29 Settembre, 2007 - 15:42
  27. Eufemia Budicin

    Anche Le Monde ha riportato lo “scoop” di Micromega. Mi chiedo come fanno tutte queste riviste campare se i lettori calano.

    Jean Paul II euthanasié ? Polémique en Italie sur la “mort douce” de Karol Wojtyla
    LE MONDE | 27.09.07 | 09h59 • Mis à jour le 27.09.07 | 10h01
    Rome, correspondant

    le traitement médical reçu par le pape Jean Paul II dans les dernières semaines de sa vie constitue, selon les critères établis par l’Eglise catholique elle-même, un authentique acte d’euthanasie” : Lina Pavanelli, médecin-anesthésiste et professeur à l’université de Ferrare, persiste après avoir signé, à la mi-septembre, dans la revue de sciences sociales MicroMega, un essai intitulé “La mort douce de Karol Wojtyla”.

    Elle a confirmé, mercredi 26 septembre à Rome, au cours d’une conférence de presse, sa thèse selon laquelle le vieil homme n’aurait pas bénéficié d’une alimentation suffisante dans les deux mois précédant sa mort, ce qui aurait précipité sa fin.

    S’appuyant sur les informations publiées par le Vatican depuis le 1er février 2005, la scientifique montre que l’attention était focalisée sur les difficultés respiratoires du patient, sans véritable mention du déficit d’alimentation qu’entraînait forcément “l’incapacité à déglutir” propre à la maladie de Parkinson.

    En témoignent, selon elle, les 15 kg à 19 kg perdus par Jean Paul II après sa seconde hospitalisation, le 13 mars. En témoigne surtout le fait qu’une sonde naso-gastrique n’aurait été installée que le 30 mars, avant-veille de la mort.

    L’article de MicroMega fait d’autant plus de bruit qu’il paraît au moment où le Vatican précise, une nouvelle fois, sa doctrine en matière d’euthanasie.

    “EUTHANASIE PAR OMISSION”

    Interrogée par l’Eglise américaine sur le cas de Terri Schiavo, une femme plongée dans le coma dont le mari avait obtenu, en 2005, l’arrêt de la nourriture par sonde, la Congrégation pour la doctrine de la foi a répondu, le 15 septembre, que l’alimentation et l’hydratation sont “un soin ordinaire pour la conservation de la vie”, à distinguer de l’acharnement thérapeutique.

    “Il est inacceptable de les interrompre ou de ne pas les administrer, précise le document. Si une telle décision doit entraîner la mort du patient, on est alors en présence d’une euthanasie par omission.”

    Dans le cas de Jean Paul II, la querelle porte sur le recours ou non à cette alimentation artificielle. Dans son livre publié en 2006, puis dans un entretien, le 16 septembre, au quotidien La Repubblica, le médecin personnel du pape, Renato Buzzonetti, confirme l’installation de la sonde le 30 mars.

    Au contraire, selon une enquête du Corriere della sera dans l’entourage du pape, la sonde aurait été installée plus tôt, mais retirée à chacune de ses apparitions à la fenêtre du palais pontifical.

    Un traitement aussi tardif, et de surcroît discontinu, n’était “d’aucune utilité au patient”, insiste Lina Pavanelli. Elle a rappelé, mercredi, que la maladie de Jean Paul II était diagnostiquée depuis quinze ans. Des protocoles existent de longue date pour ce type d’affection, a-t-elle plaidé.
    “Des médecins du niveau de ceux qui suivaient le pape ne pouvaient l’ignorer”, résume Mme Pavanelli, avant d’ajouter : “Seule la détermination du patient à refuser le traitement peut expliquer le comportement de l’équipe médicale.”

    Jean-Jacques Bozonnet

    29 Settembre, 2007 - 23:18
  28. Eufemia Budicin

    Gent. dott. Accattoli, cosa pensa di quello che riportato John Allen sulla sua colonna settimanale al NCR? Cordiali saluti, Eufemia Budicin

    1 Ottobre, 2007 - 16:04
  29. Luigi Accattoli

    Penso il meglio! Ha riportato con esemplare chiarezza la mia posizione e ha lasciato intendere di condividerla nella sostanza. Lo stesso aveva fatto con un precedente servizio, con riferimento al mio articolo apparso sul Corsera. Quanto al fatto che durante i due mesi noi giornalisti non abbiamo avuto un’informazione clinica adeguata, sottoscrivo pienamente e certo sarei felice se il Vaticano adottasse per il futuro il protocollo di trasparenza informativa che egli suggerisce. Ma dubito che sarà adottato. Nè è un caso raro al mondo: quando hanno avuto gravi problemi di salute diversi leaders politici – dal francese Mitterrand al nostro Berlusconi – sapemmo di interventi per tumore molti giorni dopo che quegli interventi erano avvenuti. Luigi

    1 Ottobre, 2007 - 17:07
  30. Bravo Luigi! Mi son assentato qualche giorno per la Laurea (grazie per gli auguri suoi e di tante altre persone!) ma ora leggo nuovamente con interese questi post. Credo che sia stata una buona battaglia, giusta e coraggiosa la sua! La buona battaglia della Fede, che tutti dobbiamo combattere, direbbe san Paolo.
    Come ha scritto qualcuno: le strumentalizzazioni, il pressapochismo e il modo in cui è stata portata avanti questa iniziativa da microMega è sconvolgente. una vergoga, Ver-go-gna!

    Andrea Macco (neo dottore magistrale in Fisica nucleare&Astrofisica)

    3 Ottobre, 2007 - 18:18
  31. Luigi Accattoli

    Brindiamo virtualmente alla tua laurea! Luigi

    3 Ottobre, 2007 - 18:24

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