Ricevendo i curiali per gli auguri di Natale il Papa ha chiarito perché così spesso dice parole “dure e forti” a quelli di casa: perché urge “affliggere i consolati” e perché noi – che siamo stati chiamati al servizio della Santa Sede – “siamo più in pericolo di tutti gli altri”. Più in pericolo quanto al peccato e quanto al tentatore. Nel primo commento riporto il passo centrale del discorso e metto il link all’intero, ottimo, testo.
Monito di Francesco ai curiali: quanto ai peccati “noi siamo più in pericolo di tutti gli altri”
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Affliggere i consolati. Cari fratelli e care sorelle, a tutti noi sarà successo di perderci come quella pecorella o di allontanarci da Dio come il figlio minore. Sono peccati che ci hanno umiliato, e proprio per questo, per grazia di Dio, siamo riusciti ad affrontarli a viso scoperto. Ma la grande attenzione che dobbiamo prestare in questo momento della nostra esistenza è dovuta al fatto che formalmente la nostra vita attuale è in casa, tra le mura dell’istituzione, a servizio della Santa Sede, nel cuore stesso del corpo ecclesiale; e proprio per questo potremmo cadere nella tentazione di pensare di essere al sicuro, di essere migliori, di non doverci più convertire.
Noi siamo più in pericolo di tutti gli altri, perché siamo insidiati dal “demonio educato”, che non viene facendo rumore ma portando fiori. Scusatemi, fratelli e sorelle, se a volte dico cose che possono suonare dure e forti, non è perché non creda nel valore della dolcezza e della tenerezza, ma perché è bene riservare le carezze agli affaticati e agli oppressi, e trovare il coraggio di “affliggere i consolati”, come amava dire il servo di Dio don Tonino Bello, perché a volte la loro consolazione è solo l’inganno del demonio e non un dono dello Spirito.
https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2022/12/22/0950/02011.html
https://gpcentofanti.altervista.org/un-punto-chiave-il-papato/
A me sembra che il papa piu’ che” affliggere i consolati “abbia afflitto gli afflitti, abbia fatto ingiustizie verso i gia’ ingiustamente perseguitati, in varie occasioni ,come quando non ha voluto ricevere il cardinale Zen, ed esalti invece quelli gia’ famosi e esaltati dda tutti, come il famoso Rupnik del quale ormai si sa tutto come sapevano da tempo tutto sia i gesuiti che la dottrina della fede che il papa stesso, e ha continuato ad essere vezzeggiato e portato in palmo di mano da tutti, mentre alle afflitte vittime dei suoi abusi nessuno ha badato.