“Si deve assolutamente evitare il reclutamento di candidate da altri Paesi con l’unico fine di salvaguardare la sopravvivenza del monastero”: così al comma 6 articolo 3 della “conclusione dispositiva” della costituzione apostolica Vultum Dei quaerere [La ricerca del volto di Dio] sulla vita contemplativa femminile pubblicata ieri. Nei commenti altri passi del documento.
Monito del Papa alle monache che non hanno novizie
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Digitali sì ma con criterio. “Per assicurare una formazione permanente adeguata, le federazioni promuovano la collaborazione tra i monasteri attraverso lo scambio di materiale formativo e mediante l’uso dei mezzi di comunicazione digitale, salvaguardando sempre la necessaria discrezione”: così al comma 2 di quello stesso articolo. Ma il paragrafo 34 invita al discernimento: “Nella nostra società la cultura digitale influisce in modo decisivo nella formazione del pensiero e nel modo di rapportarsi con il mondo e, particolarmente, con le persone. Questo clima culturale non lascia immuni le comunità contemplative. Certamente questi mezzi possono essere strumenti utili per la formazione e la comunicazione, ma vi esorto a un prudente discernimento affinché siano al servizio della formazione alla vita contemplativa e delle comunicazioni necessarie, e non occasione di dissipazione o di evasione dalla vita fraterna in comunità, né danno per la vostra vocazione, né ostacolo per la vostra vita interamente dedita alla contemplazione”.
Parole ruminate nel silenzio. Paragrafo 6: “Non è facile che questo mondo, per lo meno quella larga parte di esso che obbedisce a logiche di potere, economiche e consumistiche, comprenda la vostra speciale vocazione e la vostra missione nascosta, eppure ne ha immensamente bisogno. Come il marinaio in alto mare ha bisogno del faro che indichi la rotta per giungere al porto, così il mondo ha bisogno di voi. Siate fari, per i vicini e soprattutto per i lontani. Siate fiaccole che accompagnano il cammino degli uomini e delle donne nella notte oscura del tempo. Siate sentinelle del mattino (cfr Is 21,11-12) che annunciano il sorgere del sole (cfr Lc 1,78). Con la vostra vita trasfigurata e con parole semplici, ruminate nel silenzio, indicateci Colui che è via, verità e vita (cfr Gv 14,6), l’unico Signore che offre pienezza alla nostra esistenza e dona vita in abbondanza (cfr Gv 10,10). Gridateci come Andrea a Simone: “Abbiamo trovato il Signore” (cfr Gv 1,40); annunciate, come Maria di Magdala il mattino della risurrezione: «Ho visto il Signore!» (Gv 20,18). Tenete viva la profezia della vostra esistenza donata. Non abbiate timore di vivere la gioia della vita evangelica secondo il vostro carisma”.
Toh guarda, guarda, guarda, st’impunito di Bergoglio cosa ci viene a dire:
“Nella nostra società la cultura digitale influisce in modo decisivo nella formazione del pensiero e nel modo di rapportarsi con il mondo e, particolarmente, con le persone. ”
Poiché per il solo fatto di bivaccare qui siamo, consapevoli o no, attori protagonisti di questa società della cultura digitale, queste tre righe sono martellate sulle nostre tastiere.
Poi, ovvio, ci si puo’ sgrullare di dosso anche queste.
Un caro saluto dalla Toscana dove sono stato due giorni in vacanza ospite di amici.
Ora il rientro in Lombardia.
Riguardo al tema della vita comtemplativa, io penso che la Chiesa vada avanti da millenni anche e soprattutto per l’incessante preghiera delle monache di clausura.