Minime occhiate d’intesa tra Putin e il Papa

Mosca fa sapere che guarda “con favore” alle iniziative di dialogo della Santa Sede mirate a porre fine alle ostilità in Ucraina: il segnale è importante per il fatto stesso che sia stato lanciato in un momento di blocco negoziale, ma è ripetitivo nei contenuti, rivolto più al soccorso umanitario che alla soluzione del conflitto, formulato con l’occhio ai tempi lunghi e non alle possibilità immediate. In Vaticano è stato accolto con lo stesso e speculare “favore” ma senza illusioni sulla sua possibile incidenza operativa. E’ l’attacco di un mio articolo pubblicato oggi dal Corriete.it. Stante la difficoltà d’accesso, nei commenti riporto l’intero testo.

7 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Ecco le calcolatissime parole affidate stamane all’agenzia Ria Novosti dal direttore del Primo dipartimento europeo del ministero degli Esteri russo, Alexey Paramonov: «La dirigenza vaticana ha ripetutamente dichiarato la propria disponibilità a fornire ogni possibile assistenza per raggiungere la pace e porre fine alle ostilità in Ucraina. Queste affermazioni sono confermate nella pratica. Manteniamo un dialogo aperto e riservato su una serie di questioni, principalmente legate alla situazione umanitaria in Ucraina».
    Esplicita è stata poi – da parte di Paramonov – la chiarificazione che l’atteggiamento di favore è strategico e di quadro, non finalizzato a iniziative immediate: «Tutte le iniziative della Santa Sede e di Papa Francesco che possono portare alla pace in Europa sono percepite con grande rispetto e, naturalmente, possono essere richieste se si presentano i presupposti appropriati». Infine il diplomatico ha svolto l’abituale lamentazione sul comportamento degli ucraini – «abbiamo a che fare con persone estranee a qualsiasi autorità» – come a ribadire che al momento non vi sono quei «presupposti» che potrebbero dare corpo a un’iniziativa di pace della Santa Sede.
    Il segnale è importante per il fatto che è il primo che arriva direttamente da Mosca dopo il raffreddamento degli scambi dovuto all’intervista data il 3 maggio dal Papa al Corsera. Ma va notato che in quell’intervista Francesco affermava con forza il proprio desiderio di “andare a Mosca” per “incontrare Putin” e su questo le dichiarazioni di oggi non forniscono nessuna “finestrina” in risposta anche indiretta alla richiesta papale. “Finestrina” era appunto la parola usata dal Papa per indicare un’aperura di credito verso la richiesta papale.
    Che del resto Mosca sempre guardi con attenzione positiva alle mosse papali l’aveva già assicurato l’ambasciatore russo in Vaticano, Aleksandr Avdeev, appena letta l’intervista del Papa: «In qualsiasi situazione internazionale, il dialogo con il Papa è importante per Mosca. E il Pontefice è sempre un gradito, desiderato, interlocutore». Dunque siamo all’attenzione di sempre, senza una qualsiasi nuova finestrina.

    13 Giugno, 2022 - 21:32
  2. Luigi Accattoli

    Ma perché arrivano oggi queste parole distensive, se in esse non ci sono segni di vera novità? Per fornire una risposta formalmente benevola, interlocutoria ma anche dilatoria, alla continua insistenza del Papa sulle urgenze umanitarie e sulla necessità di fermare i combattimenti. Ma forse anche per dare atto della maggiore prudenza di parole e di gesti osservata dal Papa e dai suoi collaboratori lungo gli ultimi quaranta giorni.
    Ai diplomatici russi non è certo sfuggito che in queste settimane il Vaticano ha messo in mora il sogno papale di una visita a Kiev, continuamente sollecitata dalla parte ucraina. E non è sfuggita l’attenzione dei collaboratori di Francesco a ogni possibilità di dialogo, fino a prestare ascolto per lo spazio di un mattino all’iniziativa piuttosto inattendibile di una missione a Mosca di Matteo Salvini.
    Come accresciuta prudenza nei gesti vaticani, va segnalata anche la rinuncia a una qualsiasi presenza russa il 31 maggio nel Rosario papale di fine mese mariano, nel quale invece era forte la presenza ucraina: una rinuncia che va messa in relazione alla compresenza di una donna ucraina e di una donna russa alla Via Crucis del Venerdì Santo. Compresenza che aveva urtato la sensibilità sia dell’uno sia dell’altro fronte.
    Ecco la quadratura del cerchio: a un Vaticano e a un Papa più prudenti, si addicono parole più favorevoli da parte di Mosca. Al momento non c’è altro che bolla in pentola.

    13 Giugno, 2022 - 21:33
  3. maria cristina venturi

    Il Pontefice sospende del tutto i riti solenni del Corpus Domini a Roma ,la processione e la Messa. Perche’ ha male al ginocchio. Qualcuno non poteva sostituirlo nel presiedere ? E lui stesso non poteva ,seduto,sulla Papamobile, seguire la processione e la Messa?
    Di fronte a questo “segni” ci chiede se il papato stia diventando sempre piu’ politico e sempre meno spirituale, e si ripensa al vecchio Giovanni Paolo II che non si vergognava di mostrare la propria sofferenza ai piedi dell’ altare,diventando una icona dell’ offerta della sofferenza a Dio.
    Se Putin lo invitasse Mosca credo che dolore al ginocchio del papa Francesco passerebbe in secondo piano, per il Corpus Domini invece no,tanto i riti le Messe, sembrano ormai avere scarsissima importanza.

    14 Giugno, 2022 - 8:57
  4. Lorenzo Cuffini

    Riferimento 8,57:
    “Qualcuno non poteva sostituirlo nel presiedere ?”
    Risposta
    Le celebrazioni in San Pietro affidate al cardinale Mauro Gambetti
    Anche quest’anno comunque, nella Basilica di San Pietro, la celebrazione della Solennità del Corpus Domini si svolgerà all’Altare della Cattedra, il 16 giugno, dalle ore 9.45 con le Lodi; a seguire alle ore 10.30 la solenne celebrazione presieduta dal cardinale Mauro Gambetti arciprete della Basilica e vicario generale del Papa per la Città del Vaticano. Al termine della Messa processione eucaristica con benedizione eucaristica. Nel pomeriggio i Vespri della Solennità alle ore 17.00.
    Fine.
    https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2022-06/papa-francesco-corpus-domini-salute-papa-francesco.html

    14 Giugno, 2022 - 15:51
  5. alphiton

    Ringrazio Cuffini che si premura di smentire le balle diffusa da quella spacciatrice di fake news che risponde al nome di Maria Cristina Venturi. Perché un conto sono le opinioni, un conto i dati di realtà che la suddetta molto spesso presenta in modo distorto e alterato.

    Alberto Farina

    15 Giugno, 2022 - 15:04

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