Il pianerottolo si è fatto più che mai incandescente. A me non dispiace, amo la varietà e la vivacità. Anche il genere letterario dell’aggressione verbale mi diverte. Ma le persone coinvolte ne restano ferite e questo non vorrei che avvenisse in casa mia. Primo consiglio: quando avete voglia di menare le mani, prendetevela con me. Non sono permaloso e magari neanche vi rispondo, così potete concludere che mi avete messo a tacere. Secondo: se volete prendervela con qualcuno nominalmente, indirizzate sempre a me le contumelie – autorizzo ad alzare il tiro oltre il verosimile – incolpandomi di ospitare ”uno come Caius Pupus”. Ma attenzione, l’arte della triangolazione esige che diciate tutto contro di me e nulla contro il rivale: “La sua imbecillità e la sua perversione devono essere totali, se arriva a tollerare i commenti di Caius”. Vedrete che io tollererò anche i vostri. Terzo: quando pensate che qualcuno vi abbia offeso potete certo reagire, ma potreste anche fingere di non aver capito, rispondere ironicamente o anche non rispondere. Per il coatto dei blog l’offesa che non arriva toglie il sonno: “Magari quello non mi ha neanche letto!” Vedo infine che a gridare più alto sono i visitatori coperti da pseudonimo, mentre chi si firma è più prudente. Non ne deduco che tutti si debbano firmare: la libertà è l’unica regola di questo blog. Ma invito gli pseudonimi a ricordarsi della loro condizione quando polemizzano con le firme. Tranne nel mio caso, si capisce: con me tutto è lecito. Ultimo consiglio: quando siete davvero scocciati prendetevi una pausa ma non abbandonate il blog. Io tutti apprezzo e a tutti voglio bene. Ora tornate a infuriare.
Miei bloggers state calmi se potete
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La triangolazione si compone di 3 ruoli: persecutore, vittima e salvatore.
Ma la triangolite è una brutta bestia: impone il transito da un ruolo all’altro, ciclicamente.
“Vietato scendere dalla parte opposta ”, almeno finchè non se ne esce.
Anch’io non sono particolarmente permaloso, e non capisco perché la gente si offenda tanto facilmente. È vero che Renzo dovette scoprire che le parole fanno un effetto in bocca e un altro nelle orecchie, ma la conseguenza che se ne può trarre non è solo quella di moderare la lingua, bensì anche quella di render meno sensibili le orecchie.
E comunque, si può sempre applicare la legge di Lavazza.
Tuttavia, data la prossimità del Natale, accolgo l’invito soave del padrone di casa e proclamo una moratoria unilaterale, dando inizio al mese della bontà. Di qui alla fine dell’anno, solo dolcezze e bonbon.
Solo dolcezze e bonbon? Ti prendo in parola.
1)Per potere credere che Leonardo non è permaloso serve un nuovo dogma.
2)La gente non si offende molto facilmente caro Leonardo: sei tu che sei particolarmente offensivo.
3)Lascia stare Renzo io sono l’unico autorizzato a utilizzarne il marchio pertanto ti diffido ufficialmente.
4)Questa storia della triangolazione e in particolar modo della bontà toglie tutto il divertimento.
Oggi volevo andare al centro per fare un paio di acquisti…
Mi faccio coraggio e salgo senza indugio sulla metro. Non appena esco per addentrarmi verso il centro, resto sgomenta: investita in pieno da una valanga di gente impazzita..
Faccio dietro front e mi allontano dalla bolgia come un automa. M”incammino verso villa Borghese, mi siedo sulla panchina sotto un albero gigantesco dal fogliame che l’autunno inoltrato ha colorato di un rosso vermiglio. Sotto i piedi un tappeto di fresca erbetta: respiro l’aria balsamica, profumata di terra umida e di muschio, tutt’intorno il silenzio, interrotto dal cinguettìo degli uccellini e dal fruscio dell’acqua che sgorga magicamente dal grande orologio posto al centro del famoso laghetto pieno zeppo di pesciolini colorati e di quelle tartarughine d’acqua dal guscio piatto e verdognolo.
In quel posto dove la natura sembra dormire, in attesa, eppure pulsante di vita ho recitato il Rosario, ed ho riflettuto sul mistero dell’incarnazione, su quel brano dell’Evangelista: “il popolo era immerso nelle tenebre e in terra vi era ombra di morte”; ma esso finalmente “ha visto una grande luce”..e una luce rifulse…
Mentre il sole declinando rapidamente rendeva la penombra inquietante e la’ria si faceva fredda ho avvertito, attraverso il profumo e il contatto con la natura, quella luce in me: solo nel silenzio e nel buio della propria anima, la luce si fa parola e messaggio di speranza…
Ho ripreso la metro ed ho fatto ritorno senza comprare nulla, era già tardi, sono passate due o tre ore senza che me ne rendessi conto. Uscirò domani, domani è un altro giorno…
Un abbraccio a tutti
vai Clodine! Da oggi rossella!!!
Dai, Ignigo, non fare l’ultimo giapponese …
A proposito Ignigo, ma ch’è successo al Don Carlos, perchè il loggione a fischiato? ..Quando fischia il loggione la cosa è seria…
Non ho capito esattamente cosa sia successo, so soltanto che il tenore è stato sostituito all’ultimo momento, per quale motivo!? Veramente, non ho capito..
Ashley mio diletto..delucidami!!
Caro Luigi,
colgo l’occasione di questa tua riflessione, visto che la mia assenza da oltre due settimane perdura proprio per quanto dici.
In questo blog ho discusso animatamente con persone che non conosco con toni e argomenti seri e talvolta spesso anche duri, ma mai prima di qualche tempo fa mi era capitato di sentirmi attaccato con argomenti ad personam, sberleffi e presa per i fondelli.
Le frasi con cui sono stato apostrofato dal mio interlocutore, Leonardo, erano gratuitamente offensive, troncavano ogni tipo di replica e, soprattutto, mi hanno implicato sgradevolmente e sgraditamente in una bega bega inutile e fanciullesca, che considero tuttavia chiusa.
Nondimeno, se mi consenti la sincerità, mi amareggiano ancora alcuni punti che vorrei chiarire.
a) Ovviamente, non ho nulla di pesonale contro Leonardo, che non conosco. Né men che meno mi sfiora l’idea di dire che io partecipo se altri ci sono o non ci sono. Tuttavia, la regola di comportamento che Leonardo suggerisce, quella di invitare a “render meno sensibili le orecchie” mi sembra un modo sottile (come egli è) per far affermare un metodo che francamente mi è lontano e non condivido affatto, anche perché essere presi per i fondelli non fa piacere a nessuno. Anzi, irrita. Per questo motivo, se si ha la sensazione di confrontarsi con persone che ti rispettano (anche senza risparmiarti colpi) ben venga. Se la cosa finisce con le offese personali, ci sono tanti impegni che ci attendono.
c) Sulla mia suscettibilità e sul modo in cui in tanti mesi ho affrontato le discussioni credo che sia meglio lasciare la parola a quelli che con me, di volta in volta, si sono trovati su posizioni contrapposte.
c) Mi è dispiaciuto il tuo commento a quell’episodio laddove, premettendo la noiosità della discussione, ho avvertito come rivolto a me la tua critica con cui diceva che c’è chi pensa che “l’avversario sia stupido, ma tanto stupido”. Vorrei quindi precisare che in tutte le querelles che mi hanno visto protagonista non ho mai ritenuto l’avversario stupido; al contrario, mi sembra di aver sempre fatto appello ad argomenti che, anche se richiamavano una contrapposizione netta e spesso anche frontale, argomentassero il più possibile le mie tesi e confutassero al massimo quelle dell’interlocutore.
Per quanto detto, gli pseudonimi non sono – a mio avviso – la causa, anche perché a meno che non si metta nome e cognome difficilmente si è identificabili. (Preciso che nel mio caso mattlar sono le iniziali del mio nome e cognome). Tuttavia, credo che una maggiore attenzione da parte di tutti a provocazioni, insinuazioni e offese gratuite sia dovuta, se si vuole continuare a discutere.
Per il momento, la mia astensione continuerà,
Cordialmente (nel senso etimologico della parola),
mattlar matteo lariccia
Ignigo, amorino, come vuoi tu: non citerò più Manzoni perché è tuo (e non parlerò più di Roma, perché è di Nino). Posso almeno invocare la legge di Lavazza?
Ovviamente con Lavazza facci quello che ti pare.
@Mattlar, però
la questione del blog è, come dire, un genere letterario: le cose dipende dall’animo di chi le legge se prenderle del tutto, parzialmente o per nulla sul serio, e poi se ci pensi facciamo così anche nella vita. Credo che gli pseudonimi richiamino una maschera, un colore, un personaggio: se non fossi più che convinto che dietro queste maschere ci sono persone umanamente ricche e interessanti non ci sprecherei un secondo qua e ti prego di credere che uno dei pochi peccati che secondo me possiamo fare nella vita è buttare via il tempo.
Molti interventi sono interessanti, ma anche gli stili, le mentalità, le scemenze come i colpi di genio.
Forse, se fossimo un pò tutti più sintetici, più aforistici (una volta c’era la regola di non superare la finestra di scrittura del blog, cioè 10 righe…) ne gioverebbe anche l’andamento della discussione.
Capita a tutti di prendersela, ma fa parte del gioco.
@Clodine
Non sono andato alla prima.
Andrò alla IIIa e ti dirò. Il Don Carlo è interessante, c’è quel preludio con il tema che ti strappa il cuore in fa diesis, tono freddo, gelido, disperato.
Ma adesso ho sonno, semmai ne riparliamo.
Ti ringrazio, zuccherino: buon riposo e sogni d’oro. Idealmente vengo a rincalzarti le coperte a darti il bacio della buona notte. Vuoi che ti racconti una favola?
Leonardo, dolce mente debole mia, vedo che tutto questo discutere di finocchi ti ha un pò confuso.
Corro a chiudere la porta anche con l’altra serratura.
Oh, non dormi ancora: ti preparo un bel latte caldo?
No, meglio di no. Non vorrei che facessi ancora la pipì nel letto.
Mattlar ben tornato per un momento tra noi! Quando deploravo – a metà novembre – chi pensa che “l’avversario sia stupido, ma tanto stupido” non pensavo minimamente a te e non riesco a capire come tu abbia tirato quella conclusione. Spero che tu mi creda. Un’altra volta avevo scritto che “il mondo è grande” e Sump aveva pensato che lo invitassi ad andarsene. Facciamo così: quando io scrivo una rampogna è da intendere rivolta a qualcuno solo se c’è l’indirizzo, altrimenti vale per tutti. Quanto a Leonardo il grammatico, egli non solo è intelligente e destro ma è anche voglioso di mostrarlo. Hai presente quei ragazzi, quando andavamo a scuola, che alzavano il braccio ogni momento e ridevano per primi quando un altro sbagliava? Ci vuole pazienza: è un ruolo che le femmine abbandonano verso i 14 anni e i maschi sui 16.
Buana Aggaddoli, buana Ignigo e duddi aldtri buana di blog:
ghi vi sgrive essere bovero gadeghisda africano.
Io moldo diverso da voi: voi duddi di belle ghiarissima, io nero nero, anzi abbronzadissimo.
Voi avere leddo dandi libri, io solo gadeghismo di ghiesa gaddolica.
Voi bere sembre Mardini, qui in missione non arrivare neanghe Gambari soda. Voi dire che amare moldo Gadda, io avere mangiado gaddo delle suore.
Ma berché voi disbrezzare vosdro fradello nero?
ma dimmi..fratello nero..era buono il gatto delle suore? ..Non sapeva un po’ di selvatico!? Ehmmm….
Magistrale. Veramente complimenti. Ho sperimentato, nel mio piccolo blog, queste intemperanze intra-commentatori e anche verso di me. Imparai da un altro amico quanto fosse bella la virtù della sprezzatura, ma le liete regolette del signor Luigi sono un condensato di sapiente ospitalità. Esse sarebbero da girare amichevolmente a Bruno Vespa e a tutti i conduttori di dibattiti televisivi, soprattutto di tema politico. Il ruolo del “padrone di casa” deve tornare ad essere fondante. E gli ospiti, anziché dar luogo ai consueti alterchi, sotto i suoi occhi spesso compiaciuti, dovrebbero pretendere innanzitutto da lui la garanzia, se non proprio delle belle maniere, almeno del rispetto e di forme decorose.
Caro Luigi, ti confesso che sono assai riconfortato dal tuo post. Gli scontri muscolari non mi piacciono, né via etere né via telematica, e non posso nasconderti di aver ospitato un pizzico di sconcerto, tra i lazzi e i frizzi delle ultime discussioni. Sarà che al genere letterario del blog sono nuovo, e ancora non del tutto affezionato. Sarà che la verità per me non è una clava, ma una riforma radicale delle nostre strutture d’essere. Sarà che, proprio perché molti dei tuoi ospiti sono credenti, nutrivo la pre-comprensione di una “differenza cristiana”, da attestare anche nei toni e nello stile della discussione con l’avversario di turno. Sarà che quando ci si accalora fuor di misura, avverto che la scena non è occupata dalle nostre idee, ma dai nostri piccoli ego intimiditi e impauriti, e dunque incoercibilmente guerrafondai…sarà che mi è dispiaciuto assai vedere il Marcovolante di turno messo in fuga (e probabilmente conculcato nei suoi pregiudizi) dalle nostre inclite certezze…insomma, fatto si è che invece di una riflessione necessariamente pacata e dubitativa su temi che colgono necessariamente tutti impreparati, a un certo punto mi sembrava di assistere a una rissa da stadio tra romanisti e napoletani. Sarà che tra di noi si contano i devoti di San Girolamo e Tertulliano? 🙂
Con indiviso affetto per tutti i contendenti,
Antonio
È normale che nelle discussioni si possa arrivare ad accalorarsi,ma questo non giustifica che si ritenga di dover prendere a tutti i costi il sopravvento sugli altri usando parole o toni offensivi(tra i quali io includo-a differenza del dott.Accattoli- anche un certo tipo di ironia) che inevitabilmente umiliano o addirittura feriscono.Oltre tutto, così facendo, non si induce l’altro a cambiare idea su un certo argomento,anzi…
Le discussioni sono belle perché dovrebbero arricchire,con la molteplicità delle argomentazioni,chi vi partecipa e chi solo vi assiste,ma se diventano un accanimento allo scopo di averla vinta, non sono utili,riscaldano(fin troppo) gli animi e possono essere addirittura controproducenti.
E poi francamente mi pare che a volte alcuni si lascino guidare,nei loro ragionamenti,da preconcetti nei confronti dell’interlocutore,e invece quasi sempre c’è un po’ di verità nelle asserzioni di tutti i partecipanti,e appunto questa parte di verità dovrebbe essere recepita se si vuole che dalla discussione scaturisca un vero interesse.
Le parole equilibrate del dott. Accattoli,giunte opportunamente a calmare gli animi, mi hanno suggerito queste considerazioni.
ok, ragazzi, tanto per chiarire:
– sugli psuedo (ma nel mio caso basta cliccare sul mio nickname per togliersi i dubbi): “il moralista” altri non è che Simone Sereni, 36enne romano etc etc… manca poco che sul web metto pure il mio indirizzo di casa, perchè si può trovare veramente di tutto sul mio conto. Ma già qualcuno lo sapeva.
Chi c’è dietro un nickname? Chissà… Io ho scelto la politica di usare il web, in geenre, con assoluta trasparenza, anche emotiva, quando riesco. è un po’ pericolo perchè ci si espone, ma è anche fonte di relazione meno virtuale. Il nick lo uso perchè mi rappresenta ed è il nome del mio blog: tutto qui!
– sulle regole e sulle risse: bene fa Luigi a stabilire le sue. Siamo sul suo pianerottolo… Quando giocavo a pallone, se c’era una rissa, io mi fiondavo a capofitto a prestare il mio corpo alla causa, in genere per usare il corpaccione per fare da paciere, salvo beccare il primo schiaffone che volava… anche perchè qualche parolina pungente la tiravo fuori anche io, alla bisogna. Così spesso succede anche nella mia vita reale e nel lavoro.
L’ira è “il” mio peccato capitale… fatto sta, guarda tu i misteri, che la violenza e la divisione non mi piacciono nè emotivamente nè concettualmente. Ma ci sono. Ahivoglia a fare il pompiere. Tutto questo per dire che? Boh… ve lo volevo raccontare… tanto per uscire dal virtuale, stile Rossella-Clodine.
In ogni caso, preferisco una situazione in cui ci si dice ciò che si pensa/sente davvero. Magari con la sola attenzione di uscire dal personaggio che si interpreta a volte solo per puntiglio.
Trovo estremamente peculiare che abbiamo sempre deplorato il clima da cortile gossiparo degli altri blog e CI siamo finiti dentro come ochette starnazzanti. Se ancora, in ciascuno di noi, esiste il rispetto profondo per gli altri e soprattutto per il padrone di casa, sarebbe il caso che TUTTI riaprissimo quelle porte che sono state sbattute sulla faccia degli altri da un paio di giorni e riprovassimo ad avvicinarci gli uni agli altri come la nostra coscienza cristiana richiede.
A volte ci vuole coraggio anche a NON far valere il proprio punto di vista…
Il pianerottolo e’ mezzo vuoto e non va bene…mancano molte idee.
Vi abbraccio TUTTI e vi aspetto
Rispondo all’appello di Principessa, ed eccomi qua !
Stavo per dare il mio personale “premio speciale della critica” all’intervento di Ignigo74 di ieri sera – ore 23.16, quando, poi, ho letto l’intervento di Leonardo di oggi – ore 9.15, che m’ha, letteralmente, scompisciato dal riso: per non arrecar torto ad alcuno tra i “due litiganti”, ho deciso di assegnare il mio modestissimo riconoscimento all’intervento di Clodine di ieri sera – ore 21.05; proprio bella, sai, Clo, l’immagine di te che reciti il Rosario, seduta sulla panchina di Villa Borghese, mentre il cielo rosseggia sopra Roma, ed a poche centinaia di metri impazza l’insopportabile frastuono dello shopping pre-natalizio.
Io, peraltro, ed a ben pensarci, non potrei fare altrettanto: con il gelo e la nebbia delle mie parti, se anche mi sedessi sulla panchina del Parco Comunale (che non è esattamente come dire Villa Borghese) del mio paese, ad esempio, per recitare il Rosario, mi raccoglierebbero assiderato dopo dieci minuti (a meno che dal vicino Bar Centrale, che sta sulla piazza principale del paese, non mi venissero a rifornire di “grappini”: ma in tal caso, la recitazione del Rosario ne sarebbe irrimediabilmente pregiudicata).
Ben ritrovato, Mattlar ! Spero che ti fermerai, qui tra noi, nel pianerottolo: oltretutto, e se ben ricordi, m’avevi promesso, a suo tempo, di parlare con me d’astrologia (spero tu ne sappia qualcosa: io, “nada de nada”).
A proposito, dimenticavo: perfetto, al solito, Luigi.
Buona serata a tutti !
Roberto 55
Leonardo secondo me a scrivere quella cosa lì in africanese ci hai messo tutto il pomeriggio.
Grazie, Luigi, del chiarimento. E un saluto a tutti. Se non ricordo male il discorso dell’astrologia (anche io come te, roberto…) era un altro dei discorsi di fuoco
:-)))
Diabolico Ignigo! A te non la si fa! È vero che l’ho inviato alle 9,15, ma ero stato alzato tutta la notte a pensarci.
Saro’ ancora piu’ chiara. Il mio invito a riaprire le porte del pianerottolo va a :
Sump, Matteo, Clodine, Maioba,Francesco73, Damiano, Lazzaro, don78, Gonzalo, Leonardo, Syriacus,Lycopodium, Ignigo74, Giovanni Mandis, Mamy, Luca Grasselli, Marilisa, ilmoralista, Picchio, Victoria, Feynman82, Nino , Roberto55, raffale.savigni giacomo.brunoro, simonetriglia, marcovolante, davidpierini, Antonio Finazzi, MassimoD , Eufemia Budicin, fabrizio……….
Sicuramente avro’ scordato qualcuno ( che non se ne avra’ a male per la mia memoria bucata) e di certo alcuni hanno gia’ dato segno della loro presenza. Non lasciatemi al freddo ad aspettarvi con i biscotti appena sfornati e il te’ di riconciliazione… ma dai! e’ quasi Natale… avreste il coraggio di mantenere le porte chiuse?
( se cosi’ fosse, lasciate che vi dica che i “problemi” nella vita sono ben altri – tipo quelli delle ombre nelle radiografie che non si sa ancora cosa sono… )
Le opinioni , i pensieri diversi,le litigate, e quant’alto sono tutti superabili e molto “piccoli” visti da questa prospettiva… credetemi!!
Grazie Roberto per il riconoscimento strappato brutalmente ai due contendenti, la cosa mi lusinga considerando l’ottima loquela degli amici Leo e Ignigo che stimo tantissimo. Il primo per il sarcasmo, l’eleganza nello stile ferino e sferzante talvolta, il secondo per l’originalità degli interventi, la verve, la preparazione, la simpatia, unita a quel guizzo goliardico che mi piace davvero tanto. Mi sento vicinissima a Sump dal punto di vista umano e per una certa affinità di pensiero: uomo eclettico, di spessore, grande cultura, raffinato, gentiluomo, idem dicasi del prof Savigni del quale leggo ogni intervento. Ricordo che qualcuno gli mancò di rispetto, la cosa mi indignò davvero tanto: non oserei mai contestare il prof Savigni tanto mi incute soggezione. Moralista è stupendo ,avvolgente nella sua spontaneità, Adriano un uomo di saggezza e di fede, nei suoi interventi si ravvisa quella vena di malinconia: esperienze di un vissuto che non lascia mai indifferenti. Principessa è sempre nel mio cuore forte della sua umanità, unita a Fabricianus che rammenta il Giovannino amato dal Signore…Roberto55 è semplicemente straordinario. Prima di coricarmi accendo per leggere le ultime battute scritte sul filo del sonno tanto è stanco dopo un giorno di lavoro: non manca mai di dare il suo contributo.
Devo dire che tutti stimo: Matteo, Nino, Lazzaro..poi ci sono gli ultimi (per ordine ovviamente) amici che ricordo meno per averli meno frequentati .
Una parola speciale, scusate se mi dilungo, vorrei spenderla per i due Don: don 78 e Marco don alias maioba.
Premetto che sono cresciuta in un ambiente religioso, gomito a gomito con i salesiani,condividendo gran parte del mio tempo con loro, dal semplice confessore, al decano universitario e ancora più su, fino a coloro i quali (non faccio nomi per ragioni di riservatezza) occupano alti scanni in vaticano. Ho insegnato educazione artistica ed ho conseguito la licenza in teologia. Sono stata catechista per 25 anni. In questi ultimi tempi, da una decina d’anni a questa parte mi occupo di ragazzi cosidetti “difficili” e nei ritagli di tempo sistemo la biancheria dei preti più anziani della comunità alla quale mi sento legata oltre agli impegni che dedico alla famiglia ovviamente. Lo faccio con spirito di servizio e amore anche se il sacrificio è notevole. Questo mio contatto assiduo con i preti, questa familiarità con l’ambiente religioso mi hanno resa spartana, schietta, ruvida, priva di tanti fronzoli…ma anche sensibile, percettiva, captativa di certi umori. Diversi uno dall’altro eppure omologati: hanno tutti qualcosa in comune, qualcosa che a me non sfugge. Conosco i loro sorrisetti, le loro battutine al vetriolo il modo che usano quando vogliono metterti KO. Orbene, da quando ho iniziato a postare sul blog ho avvertito, non tanto da parte di don78 -il quale per solidarietà corre sempre in aiuto al confratello ovviamente- quanto da Maioba una sorta di antipatia nei miei confronti, l’ho fiutata dall’inizio, eppure non avevo mai mancato in carità con maioba se non in questi ultimi post dove ha palesemente dimostrato che la sua antipatia nei miei confronti non gli permetteva neppure di leggere in modo obiettivamente quello che tentavo di dire. Quello che è sembrato per alcuni un attacco frontale nei suoi confronti, non era invero che una forma di difesa. Io lo volevo perfino incontrare quando è passato a Roma, glie l’ho detto..ma ..non c’è stata risposta, non avevo dubbi. Se ho mancato di carità chiedo scusa a don maioba e gli tendo la mano.
Ecco, a mio avviso, anche se la nostra è una comunità virtuale, tuttavia non si possono negare le affinità con alcuni e meno con altri. Questo non giustifica la maleducazione ovviamente, ma in un tale contesto più che volti, occhi, da guardare siamo idee, pensieri, e questi si sa possono o non possono essere condivise. Ci vuole sale, perspicacia, educazione e preparazione necessaria per sostenerle, senza la presunzione di possedere chissà quale verità.
Un abbraccio a tutti (scusate la lunghezza)
Ciao Pri’, io ho dato il primo colpo. Ora arriverà, di sicuro sicuro quello di Roby55.
Stai tranquilla, lo sai che ti sono vicina…ti abbraccio
Principessa il mio abbraccio più fraterno. Noi ora vediamo “per speculum et in enigmate”, dice Paolo di Tarso: nello specchio della lastra l’enigma di quelle macchie. Dedico questo pensiero anche a Sump. Vorrei prendere su di me un poco della tua – vostra – paura. Di nuovo ti abbraccio. Vi abbraccio. E mando questo abbraccio a ognuno dei visitatori che ha a che fare con gli enigmi delle lastre cattive.
Clodine hai letto male l’atteggiamento di maioba. Io ormai lo conosco: ho pregato con lui per un momento a Santa Maria Maggiore. L’hai mandato a zappare (non ho neanche capito il concetto: io sono figlio di coltivatori diretti e ho zappato per vari anni; mi sembrerebbe onorevole per tutti, anche per te, trovare-avere l’occasione di zappare) e hai scritto che “blatera cretinate” e che è un “vero” prete. Io gli chiedo scusa per il fatto che questi proiettili gli sono arrivati attraverso il mio blog. Vedi se ti puoi aggiungere.
mi unisco all’abbraccio fraterno a Sumpontcura e Principessa, a cui dedico le prossime preghiere con grandissima forza!!!
Adriano e Fabricianus , un bacio speciale – specialissimo – per farmi perdonare la mancata menzione di voi due nel mio appello, sicuro non mancate mai dai miei pensieri e dalle mie preghiere ( anche tu Mattlar! … e grazie!)
Non potersi vedere, non conoscersi vis a vis, dovrebbe scavare dentro di noi e fare in modo che usiamo quanto di piu’ profondo possediamo per spiegarci e per sopperire alla mancanza di sguardi, espressioni facciali, sorrisi, occhi e tutto quanto ci aiuta a conversare di presenza con i nostri interlocutori. Manca solo la voce, che – a pensarci bene – e’ l’unico elemento che, esagerato, da’ il via alla violenza ( anche solo verbale)….. e allora? non abbiamo la voce e riusciamo ad alzarla comunque? e a mostrare di noi solo la parte peggiore? Credo onestamente che siamo tutti molto meglio di cosi’…
Grazie per le parole d’incoraggiamento, grazie per l’affetto, grazie…….
Grazie, Clodine, per le belle parole che m’hai indirizzato: non credo di meritarle, ma, davvero, m’hanno fatto piacere.
Per il resto, credo che la “carrellata” disegnata dall’impareggiabile Clo abbia descritto il nostro pianerottolo con tocchi davvero azzeccati: credo solo, Clo,
come Luigi, che il tempo darà alla tua intelligenza l’opportunità di apprezzare anche il pensiero e la persona di Maioba.
Mi unisco, infine, all’amico Mattlar (con cui troveremo altro argomento di confronto, visto che, a quanto pare, di astrologia “non ne sappiamo mezza”) nel rivolgere le mie preghiere (a cominciare dal “Pater Noster” di domani – ore 12), a Principessa, Sump e Fabricianus.
Buona notte a tutti gli amici !
Roberto 55
P.S.;: qualcuno ha visto, ieri sera, il programma “Porta a porta” di Bruno Vespa ? Io no perchè – se posso confessarvi – non “reggo” Vespa e, dopo la visita del nostro Vescovo, ero, se possibile, ancor più stanco del solito, ma m’hanno detto oggi in uffcio che s’è parlato di “culto mariano” e del “giallo” della misteriosa conversione di Antonio Gramsci, e che erano ospiti, tra gli altri, Massimo Cacciari, Vittorio Messori ed Andrea Tornielli: com’è stato ?
A domani !
Io credo di essermi già espresso in un post precedente, in dialogo “franco e aperto” con Matteo.
Cmq sia, i pianerottoli sono come i condomini, vivono e moiono di litigate.
Quando va bene, se ne prendono e se ne danno: così può capitare che qualcuno (laico o ordinato) scopra l’acqua calda col mio nickname o mi inviti gentilmente a diventare in qualche modo “protagonista” del medesimo post precedente; ma ci sta nella polemica. Forse la cosa più brutta che mi è stata attribuita è l’esercizio del Ctrl+c /Ctrl+v (che è almeno l’unico peccato che in pensieri-parole-opere-omissioni credo di non aver mai commesso, neppure al liceo: semmai è l’uso eccessivo del link [liNKopodium] come segnalazione bibliografica, che è altra cosa).
In realtà, a questo piccolo mondo che è il blog di Accattoli ci sono affezionato, anche quando me ne sto a sdegnosa distanza: che mi voglia accompagnare quasi “come un vecchio rimorso o un vizio assurdo”?
Sabato mentre finivo il presepe Tommaso, 2 anni e 3 mesi mi chiedeva perché avevo messo il bue e l’asinello così vicini a Gesù
Per riscaldarlo dal freddo con il loro alito gli ho detto e per fargli capire meglio il significato di altito-caldo, gli ho preso le manine alitandoci su. Lui ha capito.
Ieri mattina, giornata stupenda, appuntamento a piazza del popolo, l’ho messo a sedere su uno dei leoni che circondano l’obelisco, foto di prammatica.
Riprendiamo a passeggiare sulla piazza, lui mi mi prende per mano come al solito, mani gelate le mie. All’improvviso si ferma avvicina la mia mano alla sua bocca e ci alita sopra.
Buona notte.
Luigi, ti pregherei di leggere prima di accusarmi e di dirmi che lancio proiettili.
Semmai li respingo al mittente i proiettili, gli stessi che mi arrivano da
Uno che si “prepara alla guerra” !
Detto questo:
a) non ho mandato Lui a zappare, ma l’eventuale candidato sacerdote gay cui donmaioba alludeva.
b) E’ nei miei riguarda che blatareva cretinate, a quelle facevo riferimento, non che “egli blatera cretinate”, il riferimento alle cretinate è relativo al punto c di cui sotto..
c) ha continuato, imperterrito, a manipolare ogni mio pensiero, ogni parola, mettendomi addosso quell’abito di ipocrisia che non mi appartiene, continuando a sottolineare con ironia una mia presunta amicizia con -non so neppure cosa sia uomo o donna-povera/o disgraziata/o creatura infelice che mi abita al piano di sotto, mentre CONTEMPORANEAMENTE si spaventata per il mio giudizio universale sferzante, che con parole durissime d ‘un feroce accusavo i gay con pregiudizi!!! Le mie Parole sono desunte dalla Scrittura, non sono mie, mi si chiedeva di difendere il mio credo attraverso la scrittura e l’ho fatto…
Non ci sto Luigi OK, credo sia di gran lunga più offesivo il ruolo di doppiogiochista, ipocrita, farisea forcaiola che LUI sacerdote mi ha attribuito. L’attacco frontale l’ho subito io, ripetutamente e duramente,fin dal post di novembre. E non da ultimo tutte lho dovuto sorbirmi e allusioni oscene di Matteo.
Detto questo, Luigi, siccome ogni volta trovi da ridire nei miei interventi, e non manchi di riprendermi e ferirmi…tolgo il disturbo!
Addio!
Un abbraccio e un saluto a tutti voi, un particolare ciao a Luigi.
Ringrazio e abbraccio la carissima Clodine che mi paragona al Giovannino discepolo prediletto del Signore…Sono molto emozionato da questo paragone, carissima Clo… ma io sono solo un umilissimo membro del popolo di Dio… cerco ogni giorno di vivere il Vangelo, ma sperimento sempre la mia fragilità di peccatore. Comunque grazie per il paragone, che, ripeto, mi emoziona tantissimo…Come avrebbe detto Papa Luciani: “Mi hanno fatto tanti complimenti, e sono diventato rosso, rosso. Io non sono mai diventato così rosso”. Anche io sono rosso- rosso per questo complimento di Clodine.
A tutti voi, giunga il mio fraterno abbraccio e un ricordo nella preghiera. La preghiera che ci aiuti nella riconciliazione fraterna, donandoci la pace del cuore…Idealmente stringo la mano a tutti voi, a cominciare da Luigi.
Un abbraccio a principessa.
Buonanotte,
F.
Clodine carissima,
ti chiedo di non abbandonare il blog. Ritengo sarebbe una grave perdita per tutto il pianerottolo.
Un abbraccio,
F.
Clo, sorellina,……. ma dai!
Ti abbraccio forte forte
Un minuscolo pezzo di Sardegna si appella a Clodine …
Clo, pane al pane, vino al vino, la battuta sparata a Marco non mi è piaciuta. Di più mi ha fatto saltare sulla sedia e avrei voluto dirtene anche più di 4, mi sono tenuto per evitare duelli all’arma bianca.
Anche avendo opinioni spesso diverse dalle tue ti leggo sempre con interesse mi spiacerebbe di perdere una voce tosta e sincera come la tua e di non riceverei i tuoi auguri di Natale a cui tengo.
A presto
Da Bologna: Clodine, non andare via.
(Se un chiarimento non è franco, non è un chiarimento. Ma se lo si lascia a metà, che chiarimento è?)
Chiedo perdono e comprensione a tutti per questo intervento che mal si accorda con l’argomento del post di Luigi. Approfitto però per girare a Sump uno “stralcio” del resoconto pubblicato sull’Osservatore Romano, dedicato al recente Sinodo sulla “Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa”. Mi sembra che le dichiarazioni emerse possano aiutarti ulteriormente nella tua ricerca. Niente di nuovo, ma vengono ribadite alcune dimensioni fondamentali dell’interpretazione ecclesiale delle Sacre Scritture (mi sono anche un pochino emozionato…l’ermeneutica cristiana è davvero l’antitesi del fondamentalismo:-) ) “Una delle idee più cruciali emerse nel corso del sinodo è stata la necessità di comprendere le multiformi dimensioni della Parola di Dio. Nel linguaggio dei teologi questo è un concetto “analogo”. La Parola di Dio non si può semplicemente identificare con le Sacre Scritture. Queste sono le testimoni privilegiate della Parola di Dio, ma quest’ultima trascende persino la sua incarnazione biblica. Infatti, in definitiva, la Parola di Dio è una Persona. È Gesù Cristo stesso l’incarnazione piena e definitiva della Parola di Dio. A questo proposito nessun verso biblico è più importante di questo del Vangelo di Giovanni: “E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (1, 14). In Gesù Cristo, nella sua vita, morte e resurrezione, la Rivelazione di Dio trova la sua espressione perfetta e ottiene la riconciliazione del mondo. Significativamente, questo riconoscimento nutrito di fede implica che il cristianesimo può essere definito solo impropriamente una “religione del libro”. Per quanto la testimonianza biblica di Gesù sia preziosa e indispensabile, il cristianesimo è più precisamente la “religione della persona”: la persona di Gesù Cristo che chiama tutti alla comunione personale col Padre, attraverso lui. Un’ulteriore conseguenza, rilevata da numerosi vescovi, è che Gesù Cristo offre ai cristiani la “chiave ermeneutica” per comprendere le Scritture. La Bibbia non è una raccolta disparata di libri del mondo antico. Essa trova in Gesù il suo “principium”: il suo principio interpretativo perché, in quanto Parola di Dio, egli è anche la sua origine e il suo obiettivo.”
Il testo completo è reperibile su http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/210128
Antonio
Clodine se vai è contro il mio desiderio e attenderò il tuo ritorno. Bacio
@ Nino: quale sarebbe la battuta che ha leso la sacra maestà di Marco don e ti ha fatto saltare dalla sedia?
“Non crediate che io sia venuto a portare la pace sulla terra.Non sono venuto a portare la pace, ma la spada.Perchè sono venuto a dividere il figlio dal padre, la figlia dalla madre, la nuora dalla suocera;e i nemici dell’uomo saranno i suoi famigliari.” Matteo 10, 34-38
Così sia!
Ho vissuto queste parole sulla mia pelle fin dall’infanzia..ho sopportato ben altro per quel “tutto è lecito, ma non tutto edifica”. Non temo nessuno se non il giudizio di Dio!
Con immutata stima nei confronti di Luigi e tutti voi. Non credo di ritornare a postare, ma non prima di aver sentito la famigerata battuta di cui mi si accusa.
Con immutata stima
Clodine, io non ho nessuna maestà da difendere.
e non sono nemmeno affezionato al mio “status clericale” in quanto tale: non me ne frega niente, te lo posso assicurare.
Non mi sei antipatica per niente, del resto ero stato io a sollecitare nell’altro post l’intervento delle donne su quel tema che era diventato “monosessuale”, come scrissi scherzosamente.
Quando parlavo di “amicizia” tra te e la vicina (anche se tu dici che non è amicizia, e vabbè… ci si può intendere sui termini!), io intendevo esattamente lodarti per la tua spiccata sensibilità, che di fronte alla sua difficoltà di relazione, da buona donna e mamma l’avevi fatta sentire un po’ meno sola, accolta. Punto. Tutto qua. Mi sembrava una cosa molto bella e positiva, che tu stessa raccontavi con soddisfazione e con semplicità.
Di fronte a questo tuo atteggiamento così concreto c’erano poi le tue affermazioni perentorie: siccome erano senza virgolette e senza citazioni, pur essendo più o meno di derivazione biblica, io ho pensato che fossero tue, nel senso che le sposavi in toto, e trovavo difficoltà a conciliare la Clodine che sta sul suo pianerottolo a salutare la trans e la Clodine che con le sue parole scritte lanciava anatemi (non prenderla come un’accusa, cerca di vedere il mio racconto fenomenologicamente).
Mi danno fastidio certe parole, anche se sono sulla Bibbia.
D’altronde, se Sump non riesce a vedere l’ispirazione nei salmi che parlano di bambini sfracellati sulle Mura di Gerusalemme, spero mi si dia il diritto di avere qualche difficoltà anch’io a usare certe parole “bibliche” alla lettera, ma in uno spirito che ha bisogno di essere “evangelizzato”.
Tutto qua.
Non ce l’ho con te, non ti odio, non mi sei antipatica, etc etc.
Quanto all’essere io un “vero prete” come lo definisci tu, beh, non penso che sia giusto fare queste generalizzazioni. Tu hai conosciuto orde di preti, fino agli altri scranni in Vaticano: è la tua esperienza, e va bene, di persone che si scambiano accuse al vetriolo, battutine feroci, e quant’altro.
Io ho conosciuto tanti preti, certo ognuno coi suoi difetti, ma dare a uno del “vero prete” mi sembra davvero un’offesa gratuita. Non lo dico per me, ma per i preti che conosco.
E come se io dicessi: sì, sì, tu sei una “vera donna”, e una “vera laica”! dando a quell’aggettivo “vero” un senso negativo.
Non lo ritengo giusto non mi sogno nemmeno di farlo.
La tua espressione mi ha offeso.
Ma mi passa…
Quanto al mio passaggio a Roma: non ho risposto al tuo appello, ma solo perchè è passato nella furia degli eventi, ed ero già così pieno che non sarei riuscito comunque a far nulla.
Non è stato un atto di scortesia, ma solo di frenesia.
Ti prometto – se tu ancora lo gradirai – che la prossima volta di offro un gelato vicino al Pantheon, o dove preferisci.
Quanto a Lyco: gli avevo chiesto scusa per una mia uscita infelicissima.
Quando mi accorgo so chiedere scusa.
ciao,
Marco don
Cara Principessa, non faccio fatica a raccogliere il tuo invito perché la mia porta è sempre aperta, non avendo nessuno a cui chiuderla in faccia. Io, infatti, mi limito a stare alla finestra (e questo può essere un mio limite) da dove ascolto con attenzione, a volte anche divertendomi, le “chiacchiere” di questo animato e splendido pianerottolo. In compenso, non manco di ricordare spesso nelle mie preghiere tutti i frequentatori e alcuni in particolare, quando richiesto.
Ti auguro che le “ombre” cui accenni siano solo una nuvola di passaggio nel sereno del tuo cuore.
A Clodine.
Cara, come si fa a dire “Addio”, “ad Deum”, “vicino a Dio”, avendo il cuore così in subbuglio? Non è meglio stare “ad Deum” insieme a tutti, tu con noi e noi con te?
..”e i nemici dell’uomo saranno i suoi famigliari.”
Matteo 10, 34-38
Mai parola fu tanto profetica: all’ ìinterno della sua stessa chiesa, nata dal suo costato dal suo sacrificio cruento, è proprio li che si levano le voci di menzogna, di coloro che con sottili ragionamenti vogliono intorbidire le acque professando una loro verità, che non è LA VERITA’ : CRISTO! L’unico che rende la libertà liberata…
di passaggio, un abbraccio a Principessa. Che le sue ombre diventino presto LUCE. ciao
oh. ragazzi, su! Clodine, se è vero che ho un qualche ascendente anche se spesso siamo su posizioni diverse) non esageriamo il peso delle parole virtuali… sono certo che se vi incontraste tu e don Marco, sapreste raccontarvi con passione la vostra differente, forse, esperienza di Cristo.
Non farmi fare l’appello: resisti alla tentazione e lotta.
Principessa, io mi ero già affacciato… ma probabilmente si sono incrociati i commenti… sono assai affezionato a questo spazio… allo stile sempre proposto da Luigi… mi ha dato modo di incontrare persone reali… che è il motivo per cui mi impelago (navigare a volte è difficile) sul web in varie forme… mi dà modo di ragionare laddove sarei portato all’impeto dell’istinto… e tante altre cosette che ora sarebbe stucchevole riportarvi…
è chiaro a volte che si viaggia su corde diverse, e a volte stacco la spina perchè caipsco che con qualcuno non c’è dialogo, anche nella dialettica. Questo mi addolora un po’… comunque siamo diversi, per me è un bene saperlo.
Anche se resto saldo e grato a Dio del cammino di fede che mi propone ogni giorno di fare, proprio a me pieno di paure, di pochezze, di difetti (e in questo periodo ne faccio penosa esperienza).
Grato anche degli incontri che hanno segnato il mio incontro concreto con Cristo, con le Parole ascoltate e ruminate nella relazione con Dio Padre, la preghiera… ecco, io credo che la spiritualità di un cristiano sia continua relazione che costruisce l’identità fino alla fine dei tempi (fino a “fare scopa”, passatemi l’ardita metafora, quando sarà il momento dell’abbraccio col Padre).
A volte, tutti noi credo, pensiamo di fare bene usando la logica inversa: partire da una supposta identità e portarla, sforzarla, difenderla dentro la relazione, a tutti i costi, con una varietà possibile di situazioni, dalla partigianeria cieca con qualche “supposto” compagnuccio (chissà come ci si porrebbe gli uni gli altri di fronte a scelte di vita vere, da vivere come fratelli) allo scontro violento con i “supposti” nemici (idem)… Chi davvero sarebbe fratello di chi nelle gioie e nei dolori della vita? Di fronte a un discernimento sui cose molto pratiche che ci chiamano a esser cristiani non solo per la statistica? chissà … Grazie a tutti del confronto.
Clodine!!! Torna subito qua!
Se mi è concessa, mi si permetta una sola replica a Marco don alisa Maioba:
Maioba: ti ha offeso e ferito tantissimo l’espressione “sei un vero prete” (accidenti) :frase da me usata -lo faccio spesso con i sacerdoti ma nessuno si è mai piccato più di tanto o ha trovato in questa una accezione tanto negativa- per descrivere cosa? Un modo di fare, una dialettica, non certo per denigrare un comportamento. Avrei capito il tuo risentimento se avessi usato parole di vilipendio verso la tua persona. Del resto, se ti sei schierato a paladino circa il diritto alle unioni omosessuali e hai ravvisato nel prete omosessuale un modello possibile cui far riferimento credo tu avessi tutte le cartucce per difenderti suppongo.
Ma ti sei offeso, e con te tutti gli altri: Nino, Don78, Matteo, Luigi l’ amministratore e molti molti altri, un intero esercito in tua difesa!
Bene.
Che avresti dovuto dire quando, nel post di Novembre a seguito di un confronto mi hai rivolto in modo sprezzante quella frase ” maestrina isterica” o quando in uno dei primi post mi hai definita “oca” .
Ho studiato una vita, andavo a fare ricerche nelle università con una bambina nel marsupio, ho dato la vita per l’insegnamento e l’educazione dei giovani, la vita per il Vangelo fino a sacrificare tutto di me…Più di quanto tu non possa osare neppure immaginare. Pensa quanto più può avermi ferito quella frase “maestrina isterica”!
Ma non ci sono state levate di scudi…tutto pacifico. E poi parliamo di discriminazione nei confronti dei gay e non ravvisiamo quella che si svolge sotto gli occhi di tutti, a tutti i livelli nei confronti delle donne: negli uffici, nelle case, nella chiesa…nelle città e negli stati: intere strutture di morte nei confronti delle donne, e anche in questo blog..
Ti ringrazio per le tue parole, Maioba, ma non credo che tra noi possa esserci mai intesa.
Ad maiora
Luigi, luci e ombre!
Applico alla lettera e parto dalle ombre: commenti troppo lunghi a volte e interminabili. Uno si perde. E certe polemiche non hanno né capo né coda, sono frecciatine personali subdole, che colgono solo i diretti interessati e gli si domandano: e che vuol dire con questa frase? Perché lo scrive? Certo il siparietto a volte si fa divertente, si vedano guaritori vudù, missionari africani e demoni scandinavi che aleggiano nella blogsfera… ma altre volte il passo dal riso alla noia è assai piccolo.
E ora le luci: se questo blog è tra i più commentati che ci siano in giro è perché è ben condotto. Post asciutti, snelli, con una dialettica viva. Questo ne è un esempio. Magistrale il colpo di dirigere su di sé le afflizioni altrui: è la logica del cireneo. Un cireneo per di più col dono (raro) dell’equilibrio e dell’ironia.
E qui chiudo, perché non vorrei che se gli insulti passano tranquillamente oltre, le lodi restassero per gonfiare l’altro demone… non l’ira, ma l’orgoglio
Andrea Macco
Luigi, luci e ombre!
Applico alla lettera e parto dalle ombre: commenti troppo lunghi a volte e interminabili. Uno si perde. E certe polemiche non hanno né capo né coda, sono frecciatine personali subdole, che colgono solo i diretti interessati e gli altri si domandano: e che vuol dire con questa frase? Perché lo scrive? Certo il siparietto a volte si fa divertente, si vedano guaritori vudù, missionari africani e demoni scandinavi che aleggiano nella blogsfera… ma altre volte il passo dal riso alla noia è assai piccolo.
E ora le luci: se questo blog è tra i più commentati che ci siano in giro è perché è ben condotto. Post asciutti, snelli, con una dialettica viva. Questo ne è un esempio. Magistrale il colpo di dirigere su di sé le afflizioni altrui: è la logica del cireneo. Un cireneo per di più col dono (raro) dell’equilibrio e dell’ironia.
E qui chiudo, perché non vorrei che se gli insulti passano tranquillamente oltre, le lodi restassero per gonfiare l’altro demone… non l’ira, ma l’orgoglio
Andrea Macco
PS: tenere questo commento, nel precedente mancava una parola in una frase
Cara Principessa,
non ho nessuna difficoltà ad accettare i biscotti e il tè della riconciliazione,lo faccio con molto piacere e ti auguro con tutto il cuore una felice risoluzione dei tuoi problemi.
A Clodine,che ricordo con stima e simpatia,vorrei suggerire sommessamente(pur comprendendo perfettamente il suo stato d’animo) di non lasciarsi travolgere da tutta una serie di fraintendimenti che si sono creati fra lei,Maioba e il dott.Luigi;ho constatato,anche indirettamente, che ciò può accadere facilmente nel “linguaggio” dei blog, dove la sensibilità individuale sembra essere più vulnerabile e gli equivoci si possono verificare con estrema facilità.
Un saluto affettuoso.
Sì sì , bello, i biscotti e il tè. Solo che le invettive si lanciano con le parole mentre i biscotti si fanno con la farina. Conclusione: le invettive sul blog sono reali, i biscotti restano virtuali. Non c’è proporzione no?
C’è nessuno? Qualcuno sbircia? Qualcuno origlia? Proprio nessuno?
Beh, volevo dirvi che sono stato a messa e, a dire il vero, sono stato abbastanza distratto pensando a questo blog. In compenso alla Comunione ho ricordato tutti, specie quelli che hanno tirato su i ponti levatoi. E anche a me è venuta in mente una citazione (quando mi ci metto!): “Ama il prossimo tuo come TE stesso”, anche quando ti rifila uno sberla, anche nella versione dispregiativa (vedi qualche post precedente) del manrovescio.
Ora tra cristiani, tra chi si deve riconoscere discepolo di Cristo perché si ama vicendevolmente, può darsi che si stia a litigare tra chi ha cominciato prima e a distinguere tra le invettive reali e i biscotti virtuali?
Non è il caso di abbassare i ponti e fare una bella parata, ognuno con il suo stendardo di riconoscimento al vento, s’intende, ma lasciando nel fodero la spada o, meglio ancora, dopo averla buttata?
Impossibile? E dai, un po’ di magnanimità!…
Domani parto per l’Abruzzo e non avrò modo di seguirvi troppo.
Chi sa che quando mi riaffacerò sul pianerottolo lo troverò ancora pieno di vita, animato da persone che discutono calorosamente e alla fine si stringono la mano? Se no come si fa ad andare a fare il sacrificio a Dio che non vuole beghe tra fratelli?
Pax vobis!
Ciao Lazzaro!
Graditissimi i biscotti, anche virtuali. Ma Leopoldo non ha torto, mi pare. Le parole fanno male, e il rancore che spesso le ispira è ancora peggio, per la coscienza di chi insulta non meno che per quella di chi viene insultato.
Cari amici, so bene che il limite è mio, che dovrei imparare a prenderla bassa, a scivolare serenamente su quelle che mi appaiono aberrazioni, a esercitare al meglio il senso dell’umorismo di cui, pure, il Signore mi ha fornito. Ebbene, in questo periodo non riesco a farlo. Ogni volta che un cattolico si lascia andare a quelle che io avverto come aggressioni violente, proditorie, calunniose nei confronti della Chiesa, del suo depositum fidei, della sua tradizione, della sua gerarchia – e soprattutto quando esse sono accompagnate dal ghignetto supponente e volgare di chi si sente tanto intelligente e coraggioso e invece non fa altro che indossare gli abiti puzzolenti dell’insipienza e della superficialità, predisposti su misura dai tronfi corifei della “cultura” vincente e nemica – ebbene, mi monta dentro un furore che mi fa dimenticare il santo precetto dell’amore per il prossimo.
Ecco perché, pur apprezzando il sorridente e affettuoso richiamo di Luigi e le tante argomentazioni di amici coi quali c’è già una pratica quotidiana di preghiera (che continuerà in ogni caso), confermo quanto ho già scritto ieri l’altro. Confermando la gratitudine e l’affetto per tutti.
Posso aggiungere un grazie particolare a tutti coloro che hanno pregato per me e per la mia famiglia?
Un abbraccio commosso.
Sump, ma non si può!… T’incavoli per gli attacchi alla Chiesa e dimentichi il Vangelo? Ricordando alla buona: quando vai a fare un sacrificio e ti ricordi che ce l’hai con tuo fratello, torna indietro, sistema le cose con lui e poi va a fare il sacrificio.
Tu preghi e rosichi dentro? Dai, Sump… Mi permetto di insistere perché ti stimo.
Ciao.
Ma caro Lazzaro, è esattamente quello che ho fatto l’altro ieri.
1. Ho scambiato un segno di pace con Matteo.
2. Ho deciso di sfuggire le occasioni prossime di peccato, sospendendomi dal blog fino a quando non mi passa la mattana.
Rispondo alla tua sollecitazione perché anch’io ho molta stima per te. Poi, però, che parta il silenzio, riparatore e riequilibratore. Ciao.
Vorrei dire grazie a Principessa per essersi ricordata di me.
Per il resto: è stato difficile intervenire nelle ultime discussioni, ma non scrivere non significava smettere di leggere. E a volte, non lo nascondo, il fatto di non lasciare alcun commento nasceva dal dispiacere che alcune parole scritte da altri mi procuravano. Certo non posso pensare che i miei interventi mancassero a qualcuno, ma posso dire almeno che mancava a me il confronto, perchè è sempre stato occasione per un arricchimento personale.
Ringrazio Luigi che è nel numero dei pochi da cui cerco, trovandolo, insegnamento per il mio futuro mestiere.
Infine, io non sono esperto di pianerottoli perchè non ho vissuto in un condominio, ma in casa mia sono cresciuto con altri quattro fratelli e due sorelle. Essendo il più piccolo ho imparato a scegliere spesso il silenzio, così ho fatto anche qui, e non solo per la mia timidezza.
Non voglio tediarvi oltre, chiedo scusa per il disturbo.
Un saluto a tutti.
Addirittura “strutture di morte” in questo blog? ma se qui le donne entrano ed escono quando e come vogliono e sono le preferite da Luigi?
Secondo me sbagli Clodine.
Mi hai intimato il silenzio tante di quelle volte in quel post che se fossi stato un altro ti avrei mandato gentilmente …a quel paese.
Ti dicevo solo che avevi cambiato argomento rispetto al tema del post, ti chiedevo di non prendere alla lettera tutte le espressioni bibliche sul tema, inanellandole una dopo l’altra.
Per me puoi aver preso non una, ma dieci licenze in teologia, ma le parole son parole.
Non ti ho mai accusato di ipocrisia.
Prova a prendere il buono che c’è in ciascuno: non capivo come far corrispondere nella mia testa l’immagine che di te mi ero fatto, della Clodine affettuosa con la trans (ho riletto il post: sei stata affettuosa e più che affettuosa, contenta di aver ridato un po’ di dignità alla “signora” come tu stessa l’hai chiamata) e della Clodine che citando la Bibbia, per carità, ma non faceva un minimo di contestualizzazione ed ermeneutica.
Ti ho sfidato su Teodosio, sulla storia, mi hai detto di non sfidarti ché mi avresti fatto maluccio… ma si stava parlando, vivaddio!
Boh… ancora io non ho capito perchè quella volta abbiamo litigato, ben prima che ti dessi della “maestrina isterica”, ben prima…
Comunque liberissima di fare quel che ti pare, di pensare quel che ti pare, di me, di tutti.
Ma chiediti perchè in molti ti hanno chiesto di essere un po’ più ragionevole: tutti misogini, tutti fustigatori della donna? tutti contro-Clodine?
non mi sembra.
saludus
Due bellissime citazioni di Paolo VI (estese da Ticchettòcche, http://alessandroiapino.blogspot.com/2008/11/tolti-questi-nessuno-mi-interessa.html), per distendere gli animi:
«Quelli che sanno ciò che sia la bellezza e quelli che sanno ciò che sia il dolore: tolti questi, nessuno mi interessa»
«Noi ignoriamo questo mondo che ci circonda, (…) lo ignoriamo perché non lo amiamo come si deve; non lo amiamo, perché semplicemente non amiamo».
Saluti
Clodine, comunque: se non ti va di parlarmi non ti costringo mica.
Un prete in più o un prete in meno non fan differenza.
ciao
Anche dal Nordest si leva alto, forte e ritmato un solo, possente grido (e pure in “romanesco”, per essere meglio compresi dall’interlocutore, senza bisogno di sottotitoli, didascalie, “pagina 777 di Televideo”, ed altre diavolerie moderne):
CLO – DINE / NUN CE / LAS – SA’ !
CLO – DINE / NUN CE / LAS – SA’ !
CLO – DINE / NUN CE / LAS – SA’ !
Dismetto gli abiti del burlone (non voglio rubare il mestiere a Leonardo e, oltretutto, non credo che ne sarei neppure capace) per proporre, un pò (non troppo) più seriamente, un paio di considerazioni.
Io, a differenza di Gonzalo (buon per te !), ho sempre abitato nei condomini: nella “dirty old town” del Veneto in cui sono nato e vissuto per 27 anni, risiedevo in un grande caseggiato popolare, composto di scale, solari, corti e cortili, amezzati, scantinati, atrii e pianerottoli, in cui pettegolezzi, discussioni e “baruffe” erano (e sono: vi abita ancora mia madre) l’ingrediente quotidiano della vita dei condomini, ed anche oggi, nel paese ove vivo, risiedo nell’appartamento di una palazzina “2 piani – 4 unità”, in cui, grazie anche alle più limitate dimensioni, non ci si può lamentare della convivenza, salvo, ogni tanto, qualche (inevitabile, ineliminabile) “problemino/malinteso/etc.”.
Tutto ciò per concludere che non sono affatto meravigliato se, anche nel “pianerottolo” virtuale di Luigi, di tanto in tanto, si alza qualche tonalità più alta, o divampa qualche screzio: è la normalità della vita.
Credo, però, e per venire a noi, che Clodine e Maioba, compiendo, nei loro ultimi interventi, un “outing” coraggioso e meritorio, abbiano dimostrato l’intelligenza di chi ha ben compreso la “piccola grande sfida” che ognuno di noi lancia a sè stesso ed al prossimo, quando decide di “manifestarsi” nel blog, la voglia di mettersi in discussione, lo stimolo di cercare e di cercarsi: vedo, in particolare, che Clodine e Maioba continuano a spiegare ed a spiegarsi, e questo mi porta a pensare quanto importante sia, per ognuno di voi (e di noi tutti), il desiderio di confrontarsi, apprendersi, ritrovarsi sul piano di un comune linguaggio (ciò che non esclude che, periodicamente, non ce le si possa “suonare” – a parole, s’intende – di santa ragione).
La stessa vostra intelligenza, Clodine e Maioba (ne sono convinto più di prima), vi condurrà, col tempo, ad apprezzarvi l’un l’altro.
M’è spiaciuto, infine, che anche Luigi sia rimasto coinvolto nella “bagarre”: redo che tutti noi dobbiamo essergli grati per la sua ospitalità accogliente, tollerante, equilibrata.
Bentornato infine, a Lazzaro, e grazie perchè ti ricordi degli amici: ma entra più spesso, Lazzaro, nel “pianerottolo”, perchè, sennò, e come dire ?, qui (parlo anche a nome di Sump) l'”ultimo banco piange” !
Buona notte a tutti (meglio: a tutti quelli che, leggendomi, non si sono addormentati) !
Roberto 55
Buona notte, Roberto. E che la notte porti buoni consigli.
Noi dell’ultimo banco, però, tanto casino non si fa, vero?
Notte a tutti!
Mi collego da Legnago, Verona, dove sono per conferenze. Leggo i rumori dell’intera giornata e saluti tutti con affetto. Anch’io – come Roberto55 con cui sempre concordo – apprezzo il fatto che Clodine e Maioba spieghino e rispieghino. Dico anche a Sump che l’aspetto. Ma anche che avevo trovato leggero e gradevolissimo il commento del 7 dicembre ore 17,34 al post precedente che faceva rassegna binaria e gustosa dei pianerottolanti inciurmati invitandoli a disarmare: e vedi di disarmare pure tu prima che puoi! Disarmare gli scivoli, dicono in aereo e tutti pensano che debba essere gran faccenda.
Il premio della giornata va a Ignigo 11,56: “Clodine!!! Torna subito qua!”
ma se qui le donne entrano ed escono quando e come vogliono e sono le preferite da Luigi?
………..
sul primo punto, ci mancherebbe! 🙂
sul secondo: ma dai!
Clodine, ti chiedo scusa senza se e senza ma per averti definita “maestrina isterica”.
accettale se puoi.
ciao
Caro don Marco, ci mancherebbe!!
Io ti voglio bene e ti abbraccio con tutto il cuore.
Ciao Marco, a presto…
Clodine
Ora si brinda con il Prosecco! Un saluto da Gorizia.
Leonardo. Sei ancora in vita? non vorrei che la glicemia ti fosse balzata alle stelle!
(Ansa) – ore 9.48 – Il commentatore del blog di Luigi Accattoli, leonardo, non ce l’ha fatta.
Il troppo “buonismo” della riconciliazione tra Clodine e maioba ha ingolfato irrimediabilmente le sue pur poderose arterie e il suo nickname è purtroppo imploso, perdendosi irrimediabilmente nella Rete.
Tutti i commentatori del blog lo ricordano con grande affetto, nonostante il suo (autoproclamato) caratteraccio, e si augurano di ritrovarlo prestissimo sulle pagine del blog con un nuovo nickname, possibilmente sdolcinato. Si suggeriscono: candycandy, zuccherino, cordiale, deusestcaritas…
scusate, me partito così… sono contento per don Marco e Clodine (ti aspetto anche sul mio blog) e mando un abbraccio affettuoso a Leonardo che, nonostante i punti di vista, ho imparato ad ascoltare senza farmi saltare la mosca al naso!
Gioisco per la riconciliazione tra Clodine e Maioba!!!
Sono stato assente alcuni giorni da casa e non avevo un PC collegato ad Internet stto mano (del resto, ogni tanto un po’ di “astinenza” da Internet fa bene…). Non ho quindi potuto intervenire sulla polemica (mi rallegro del fatto che si sia placata: comunque, Luigi, avevo trovato un po’ “unilaterale” il tuo richiamo a Clodine, dato che altri non erano stati certo meno duri di lei).Ora “riapro le porte”. Invito Clodine a non avere proprio “soggezione” di me: non è proprio il caso…
Ma soprattutto esprimo la mia solidarietà e la mia “vicinanza” spirituale a Principessa, con l’augurio che le “ombre” vengano al più presto dissipate.
Raffaele può ben essere che io sia stato unilaterale. Nulla è più arbitrario dell’arbitro.
[…] Qualche settimana prima un altro giornalista italiano che tiene un appassionato e frequentato blog aveva riflettuto in pubblico sulla qualità dei commenti. Luigi Accattoli, fino alla fine di dicembre vaticanista del Corriere della Sera, ha scritto un post intitolato “State calmi se potete” (citazione trasversale del famoso “State buoni, se potete” con il quale San Filippo Neri si rivolgeva ai razzini romani e che diventò anche il titolo di un film di Luigi Magni), proponendo non di abolire gli insulti, ma di rivolgerli esclusivamente a lui, il “padrone di casa” e non ai suoi ospiti (grazie a mia moglie Silvia per l’indicazione): (…) il genere letterario dell’aggressione verbale mi diverte. Ma le persone coinvolte ne restano ferite e questo non vorrei che avvenisse in casa mia. Primo consiglio: quando avete voglia di menare le mani, prendetevela con me. Non sono permaloso e magari neanche vi rispondo, così potete concludere che mi avete messo a tacere. Secondo: se volete prendervela con qualcuno nominalmente, indirizzate sempre a me le contumelie – autorizzo ad alzare il tiro oltre il verosimile – incolpandomi di ospitare ”uno come Caius Pupus”. Ma attenzione, l’arte della triangolazione esige che diciate tutto contro di me e nulla contro il rivale: “La sua imbecillità e la sua perversione devono essere totali, se arriva a tollerare i commenti di Caius”. Vedrete che io tollererò anche i vostri. Terzo: quando pensate che qualcuno vi abbia offeso potete certo reagire, ma potreste anche fingere di non aver capito, rispondere ironicamente o anche non rispondere. Per il coatto dei blog l’offesa che non arriva toglie il sonno: “Magari quello non mi ha neanche letto!” […]