«Il momento più cordiale fu quello dell’incontro del Papa con la famiglia Castro, il 23 gennaio che era il secondo giorno della visita. “Mio fratello Raúl” diceva Fidel e poi “mia sorella Augustina che vorrebbe abbracciarla come si fa a Roma”. “Facciamolo” dice il Papa e l’abbraccia e lei scoppia in lacrime»: così Joaquín Navarro-Valls inizia il suo raccolto sulla visita di Giovanni Paolo II a Cuba nel gennaio del 1998, per la quale svolse un ruolo diplomatico oltre che di portavoce. E’ l’attacco di una mia intervista all’ex portavoce pubblicata oggi dal “Corriere della Sera”.
“Mia sorella vorrebbe abbracciarla” disse Fidel a Wojtyla
26 Comments
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.
Ma faccio mia, in conclusione, una frase che Giovanni Paolo II disse una volta su Che Guevara: “Io sono convinto che egli volesse servire i poveri in buona fede”».
cristina vicquery
Bellissimo articolo.
La realtà dei fatti si incarica , come sempre, di spiattellare la verità.
Che è questa:
Non solo l’attuale bolscevico papa gaucho in odore di eresia, ma i granitici e certo non sospetti di bolscevismo GPII e BXVI hanno avuto con Castro i rapporti e le parole che hanno avuto.
Morale :é sempre uno spasso vedere gli zelanti vindici fustigatori sbugiardati dalla storia.
bellissima L
luigi l’intervista al generale dei gesuiti.
grazie
cristina vicquery
“io sono convinto che volesse servire i poveri un BUONA FEDE”
Qualche FATTO ( che però sono sicura non sposterà di un millimetro l’opinione che tanti hanno di Fidel Castro )
Mezzo milioni di dissidenti cubani sono passati nei Gulag di Castro su una popolazione di 11 milioni di persone. ( in proporzione peggio di Stalin)
Fino al 2005 nell’isola ci sono state più di 9000 morti politiche per “fucilazione”
78.000 le persone morte per cercare di fuggire dal “servitore dei poveri ”
in “buona fede”
i numeri li potete trovare qui : http://www.ilfoglio.it/esteri/2016/11/26/news/esultano-i-dissidenti-tutti-i-numeri-del-gulag-cubano-di-castro-107602/
Fidel Castro ha fatto più repressione politica e più morti di Pinochet!
Ma tanto è inutile discutere : l’ideologia è una spessa coltre che copre gli occhi di chi ne è accecato: il benefattore dei poveri “in buona fede” che ha sulla coscienza tanti morti , era fra l’altro ricchissimo :
http://www.repubblica.it/2006/05/sezioni/persone/fidel-castro-forbes-/fidel-castro-forbes-/fidel-castro-forbes-.html
http://www.lastampa.it/2014/05/22/esteri/yacht-di-lusso-e-isole-private-ecco-come-vive-fidel-castro-AhIRZaBHqVaB6T0RGIuxxH/pagina.html
riguardo all’intervista al generale , ho visto che avevo dato la risposta esatta alla domanda sulle cariche ecclesiastiche…. sono soddisfazioni 🙂
cristina vicquery
Suggerisco la lettura di questo testo di Luis Badilla:
http://ilsismografo.blogspot.it/2016/11/italia-il-mio-ricordo-del-comandante.html
Aiuta a capire la lettura latino-americana della Revoluciòn de Fidel. C’è anche una foto con Luis Badilla giovane da non perdere.
grazie del bel suggerimento
cristina vicquery
La gioia sincera con cui a Miami hanno accolto la notizia della morte del feroce dittatore Fidel Castro spiega molto bene quanto di buono ha fatto in tanti anni per Cuba e per i cubani.
I papi hanno dovuto esprimere parole positive e di stima per ragioni diplomatiche : consideriamo che avevano di fronte un dittatore che aveva abolito il Natale e imposto leggi che discriminavano i cattolici. Se oggi la Chiesa cubana ha qualche spazio di libertà (appena appena..) lo si deve a questo sforzo diplomatico.
Un autentico spasso, cvd.
🙂
Permetti, Fede: i papi, come dici tu, sanno benissimo spiegarsi da soli.
Parlano con le parole, con i loro atti e con i loro gesti.
Così come non necessitano di pedanti precettori, così non necessitano di improvvisati interpreti dei “veri significati” di quello che hanno fatto/detto.
Nessuno, nonostante le boiate ragliate qua e là, specie sul web al riguardo, parla di beatificazioni di Castro. Ma questo non significa per nulla, ma proprio per nulla demonizzare. E soprattutto non significa cancellare, o ribaltare, quei tratti di storia che ci hanno stizzito in vita, sperando nel redde rationem finale.
Quello ci aspetta tutti, non temere.
Federico Benedetti e Lorenzo Cuffini per primi.
Bella anche la foto, pensa te non sapevo che si conoscessero così bene 🙂
Cristina vicquery
Interessante l’ intervista con Navarro, il portavoce di papa Giovanni Paolo II…durante la rivoluzione Castro non verso’ una goccia di sangue di un prete a differenza di quanto successe nella rivoluzione messicana e spagnola. Pero’ condannò a morte un numero imprecisato di oppositori…come interpretare questo? La Chiesa cubana non si oppose? Oppure godette di un rispetto particolare? Confesso la mia totale incapacita’ a darmi una risposta.
Belle più che mai e straordinariamente appropriate le parole con cui ieri Papa Francesco ha saputo ancora una volta interpretare i sentimenti dei tanti fratelli in Cristo sparsi per il mondo ed esprimere così il dolore per la scomparsa di Fidel Castro.
Al valoroso popolo cubano, a questo punto, il compito di proseguire con orgoglio sulla strada tracciata dalla “Revolucion” del 1959.
Che la terra sia lieve al “Comandante” Fidel.
Buona notte !
Roberto Caligaris
La Chiesa cubana non ha certo avuto privilegi, anzi ha sofferto moltissimo, ma appunto la diplomazia suggerisce di non rinfacciare il male ricevuto da un regime dittatoriale ancora al potere.
Siete sicuri che se potessero esprimersi liberamente (come a Miami) , i cubani accetterebbero le manifestazioni pubbliche di lutto che il regime caratterista sta imponendo loro?
9 giorni di lutto? Ho dei dubbi…
Lorenzo,
Non pretendo di essere interprete dei papi, ma trovo offensivo che si voglia sostenere la possibilità di amicizia tra un Papa e un dittatore sanguinario che ha perseguitato con incredibile violenza i suoi oppositori. Avete letto l’elenco pubblicato da Saviano? Vi pare possibile che con una persona del genere ci possa essere più che cortesia o cordialità suggerita da ragioni diplomatiche? Anche parlare di simpatia umana mi sembra perlomeno superficiale.
Posso dire che il commento di Roberto mi fa venire i brividi?
Nessun furore ideologico può giustificare l’apologia di un feroce dittatore, nemmeno se rinforzato dalla nostalgia dei lontani anni di una gioventù sprecata inseguendo il sogno (che per milioni di persone è stato un incubo vissuto sulla pelle) di un’ ideologia sanguinaria?
Il comunismo, a Cuba come altrove, non ha creato il paradiso dei lavoratori ma l’inferno dei gulag e delle purghe.
Gli imborghesiti compagni barbudos, con la sapienza della vecchiaia, dovrebbero cogliere l’occasione per una tardiva autocritica
Benedetto XVI racconta l’incontro con il Lìder Maximo nel libro “Ultime Conversazioni”. Quel momento, dice il Papa emerito, fu “a suo modo commovente”. Quando Ratzinger andò a Cuba da Pontefice, presidente era il fratello Raul. All’epoca circolarono voci di una presunta morte di Fidel, poiché era assente da molto tempo nelle “cerimonie” pubbliche. Tuttavia, per la visita del Santo Padre ricomparve, dimostrando al mondo di essere vivo. Il capo della rivoluzione non avrebbe mai voluto mancare l’incontro con Benedetto XVI. Da quell’incontro nacque un dialogo stimolante, tanto che Fidel si pose nuovamente la domanda sull’esistenza di Dio. Quesito che rivolse anche a Ratzinger, accompagnato dalla richiesta di scegliere alcuni libri sull’argomento.
/www.interris.it/2016/11/26/107564/cronache/papa/dallincontro-con-benedetto-xvi-al-padre-nostro-di-bergoglio-addio-al-lider-maximo-che-incontro-tre-papi.html+&cd=4&hl=it&ct=clnk&gl=it
Gulag, omicidi politici, repressione e sistematiche violazioni dei diritti umani sono i capitoli del libro nero del comunismo cubano.
Il mondo piange Fidel Castro, ma sembra dimenticare o mettere in secondo piano i lati oscuri di mezzo secolo di indiscusso potere.
All’annuncio della scomparsa del lider maximo, Amnesty international ha denunciato senza peli sulla lingua «la repressione sistematica delle libertà fondamentali» operata a Cuba durante il lungo regime di Fidel. «Nonostante i successi sul piano sociale, i 49 anni di regno di Castro sono stati caratterizzati da una repressione brutale della libertà di espressione» scrive Erika Guevara-Rosas, direttrice di Amnesty per le Americhe.
http://www.ilgiornale.it/news/politica/libro-nero-castrismo-mezzo-milione-perseguitati-1336422.html
Questo nessuno se lo nasconde.
Ma non puo’ in alcun modo annullare la storia dei rapporti esisitita tra tre papi cattolici e Castro.
Puo’ non piacere che sia stato così, ma questo è un problema di quelli a cui non piace. Irrilevante.
Segnalo un altro testo di Luis Badilla sul dopo Fidel. Trovo utile la veduta latino americana su quella cerniera tra mondi diversi che è Cuba.
http://ilsismografo.blogspot.it/2016/11/cuba-cosa-cambiera-cuba-dopo-la-morte.html
grazie luigi
cristina vicquery
ma che cavolo vuol dire?
Fidel Castro, un feroce dittatore che ha causato la morte di MILIONI di persone, siccome ha incontrato tre papi e non ha mai ucciso un prete, allora è un giusto da rispettare?
scusate ma questo è clericalismo! E’ la più bieca e ottusa mentalità del
cattolico conformista!
come se un feroce tiranno solo perchè incontra un papa ed è opportunista coi preti allora è subito giustificato!
assurdità!
vorrei sapere per curiosità cosa ha in meglio il tiranno Fidel Castro di tanti altri tiranni
Ha incontrato tre papi si dice. E che vuol dire?
Pinochet ha incontrato Giovanni Paolo II , e allora? cambia il giudizio storico su Pinochet perchè ha incontrato GPII?
Mussolini incontrò PIO XI , e allora? cambia forse il giudizio storico su Mussolini?
Non si capisce perchè deve cambiare il giudizio storico su Fidel Castro perchè ha incontrato tre papi: la dittatura cubana è stata ed è una feroce dittatura.
l’incontro coi papi non l’ha cambiata di una virgola. Ancora oggi a Cuba negano il visto alla, giornalista del Corriere della Sera:
Ma va?!
Maria Cristina Venturi ama scoprire l’acqua calda?!