Il “Corriere della Sera” pubblica oggi a pagina 21 una mia intervista a Libero Milone: “Adesso è chiaro che sono innocente. Se il Papa vuole torno al mio posto”. Non riuscendo a linkarla, nei commenti la riporto per intero.
Aggiornamento al 5 settembre. L’intervista è stata ripresa oggi da “Il Sismografo”.
Milone si appella al Papa. «Nel mese di maggio i miei avvocati furono convocati per essere informati che il mese precedente, su richiesta del Promotore di Giustizia, il Presidente del Tribunale vaticano aveva archiviato il mio caso»: parte da qui l’intervista con Libero Milone a un anno dalla cacciata e a tre mesi dalla caduta delle accuse che gli erano state mosse. L’Ufficio del Revisore Generale, del quale era stato per due anni il primo titolare, è ancora vacante. Milone non recrimina e non accusa, ma con questa intervista si appella al Papa dicendosi disponibile a tornare al suo posto e a riprendere il lavoro dove l’aveva lasciato.
Lei era stato accusato di fatti gravissimi e ora la notizia dell’archiviazione: come spiega questo andamento delle cose?
«È risultata chiara la mia innocenza, da me sempre affermata, rispetto alle accuse che mi erano state rivolte, di avere pagato false fatture e, ancora peggio, di avere compiuto illegalmente attività di spionaggio nei confronti di alti prelati del Vaticano. Sono contento di come si è evoluta la vicenda. Ho sempre lavorato nel pieno rispetto delle leggi e della deontologia professionale. Mi aveva sorpreso l’avvio di un procedimento penale nei miei confronti e mi addolorava pensare che il Santo Padre avesse perso la fiducia nei miei riguardi, come mi era stato detto».
Ma allora si è trattato di un bluff o di una messinscena?
«Non ho elementi per dire questo. In Vaticano, come in altri ordinamenti, vige il principio dell’obbligatorietà dell’azione penale: se sono stati riportati certi fatti al Promotore di Giustizia, seppure poi risultati insussistenti, questo aveva il dovere di agire nei miei confronti. Ma era anche un mio diritto quello di difendermi da accuse tanto gravi quanto infondate. Naturalmente durante il nostro lavoro furono riscontrati errori e anomalie, però, puntualmente riferite ai responsabili degli Enti stessi per consentire di superare i problemi riscontrati. È anche vero che il risultato del lavoro di un revisore può creare qualche malumore in alcune occasioni: a nessuno piace sentirsi dire che ha sbagliato! Ci vuole tempo per assimilare certi cambiamenti e le persone chiamate ad attuarli».
Pensa che qualcuno abbia voluto metterla in difficoltà? Ci sono persone in Vaticano che ce l’avevano con lei?
«Non lo posso sapere e non mi sento di puntare il dito contro nessuno. Penso piuttosto che non sia stato ben compreso il lavoro del Revisore Generale, di fatto equiparabile alla Corte dei Conti, presente in Italia e in altri paesi come la Francia e la Germania, oppure all’Auditor General dei paesi anglosassoni, o al Comptroller General che opera in altri. Questi organi hanno in comune il compito di vigilare sulla gestione delle pubbliche amministrazioni. Mentre in altri paesi questi organi funzionano già da molto tempo, in Vaticano l’introduzione di una simile figura è avvenuta solo nel 2015 per volere di papa Francesco».
Che anno è stato per lei questo dell’allontanamento e dell’inchiesta?
«Molto duro, per me e per la mia famiglia. Quelle accuse hanno avuto una ricaduta pesante anche sul piano lavorativo. Per incarichi che avrei potuto assumere a livello internazionale mi sono sentito dire che sarebbe stato difficile giustificare la scelta di una persona qualificata ma anche chiacchierata per via delle vicende vaticane. Anche per questo, per salvaguardare la mia immagine professionale, ho lavorato con i miei legali, gli avvocati Lorenzo Fiorani e Gianfranco Di Simone, per fare emergere a tutti i costi la verità su di me e sull’ufficio che ricoprivo».
Ci sono voci su varie iniziative di riforma delle istituzioni vaticane e su cambiamenti anche nel settore economico: lei che cosa ne sa?
«Stando fuori non sono aggiornato. Ero a conoscenza che tra il 2018 e il 2019 sarebbe stata definita la nuova costituzione di riforma della Curia ma non penso che questo riguarderà i nuovi organismi attivati dal Papa nel 2014 riguardanti l’economia. Per quanto riguarda l’area dove operavo io, ritengo che gli statuti del Consiglio per l’Economia, della Segreteria per l’Economia e del Revisore Generale potrebbero essere migliorati ma non sostanzialmente modificati».
In un’intervista recente alla Reuters il Papa si diceva preoccupato della gestione degli immobili da parte dell’Apsa: lei ne sa qualcosa?
«Posso solo dire che l’argomento era stato portato alla sua attenzione».
Un anno addietro lei dichiarò che sarebbe tornato volentieri a fare il suo lavoro. Lo pensa ancora?
«Lo penso ancora. Non mi piace lasciare le cose incomplete e considero un privilegio contribuire al rinnovamento del sistema amministrativo gestionale dello Stato della Città del Vaticano, ma come può immaginare questo ritorno non dipende da una mia decisione. Avevo auspicato che il Papa potesse approfondire la questione e mi pare che sia successo proprio questo e di ciò sono soddisfatto. Penso che un mio eventuale rientro possa essere utile non solo per dare continuità al lavoro iniziato ma soprattutto per consolidare una istituzione nuova che necessita di essere portata verso un regime di normalità».
Ecco, queste sì che sono belle interviste, dove ci sono solo innocenti e nessun colpevole! Milone, dunque è stato vittima di accuse false e trattato molto ingiustamente, ma non si fa alcun nome di responsabile di tutto ciò. È stato Nessuno, come nella storia di Ulisse e Polifemo.
Bravo Luigi, così si fa! (Non come quel puzzone di Viganò che dice nomi e cognomi).
“La nostra madre Chiesa piange” dice Papa Francesco ” non solo davanti al dolore procurato nei suoi figli più piccoli, ma anche perché conosce il peccato di alcuni dei suoi membri”.
Eh già, peccato che la Chiesa -anzi: la gerarchia ecclesiastica Lui compreso- sapeva benissimo di quei peccati, ben visibili e sotto gli occhi di tutti. Accidenti se lo erano e lo sono ancora perché non sono scomparsi: ci sono, sono tutti li :la montagna non si nasconde dietro al palo della luce.
Versare lacrime di coccodrillo, a questo punto, non ripaga. Quelle parole del papa stridono come unghie sulla lavagna.
Magari avesse pianto, il Papa, pubblicamente, come Gesù. Ma i Papi, piangono? Non si è mai sentito che un Papa abbia pianto, almeno nella memoria storica non mi sembra ci siano aneddoti o episodi che narrino lacrime pubbliche di un Papa. Di Cristo invece si. Cristo piange e si commuove, sempre, per vedova di Nain, per i ciechi, si commuove davanti alla fede,alla sofferenza, all’ingiustizia, alla fame…moltiplica pani e pesci
Piange sulla morte dell’amico Lazzaro, e su Gerusalemme annunciando la fine di questa città di cui non sarebbe rimasta in piedi pietra su pietra, perché “non ha riconosciuto il tempo in cui è stata visitata”. Con lacrime e rabbia caccia i mercanti dal tempio.Se solo ascoltassimo il Vangelo, Gesù che parla OGGI, adesso. Di quel culto esterno senza nessuna rispondenza interiore si dovrebbe sentire profonda vergogna.
Mi chiedo chi è veramente il Papa. Non mi interessa la risposta della teologia e del diritto. Mi si dirà che quel trono pontificio è stato istituito da Cristo stesso. Bene, lo so. Mi piace vedere la figura del Papa con gli occhi di san Leone Magno, che può essere considerato il teologo più completo del papato nel primo millennio, che spiegò con chiarezza il significato della successione petrina, riassumendola nella formula: “Indegno erede di san Pietro”.
Gesù piange perché è cosciente della Sua missione, mi domando se i Papi lo siano altrettanto. Magari avessi visto lacrime pubbliche di pentimento negli occhi del papa. Ma anche stavolta a versare lacrime sulla Chiesa, come su Gerusalemme e la sua corruzione, c’è solo Cristo e le povere vittime, sole.
P.S
il commento è in riferimento al post predente che aveva per tema il pianto e la commozione. Pertanto chiedo venia..
Sull’ intervista, ho la sensazione che un’altra stagione di scandali e’ alle porte. Ma poveri cardinali, vittime del cielo, sempre perseguitati da spietati carnefici senza scrupoli. Poverini.
Caro Lugaresi Viganologo di chiara fama! Meglio non fare nomi che fare nomi a sproposito come ha fatto Viganò. Che non si capisce perché si sia svegliato solo adesso. Anzi lo si capisce benissimo.
“ Non si capisce perche’ si sia svegliato solo adesso. “
Almeno lui si e’ svegliato.
Invece le “ belle addormentate” fra i cardinali americani, Farrell, Tobin, Cupich, tutti amici e collaboratori di vecchia data di McCarrick abbondano : non sapevo nulla, non ho mai saputo nulla, sono scioccato, mai avrei potuto immaginare., chi l’ avrebbe mai detto? …eccetera eccetera.
non e’ stato Vigano’ a svegliare le belle addormentate nel bosco, sono stati i giudici americani, e il gran giurì di Pennsylvania.
Se non si capisce perche’ si sia svegliato solo adesso il Vigano’ , non si capisce neppure come il card, Farrell che ha vissuto per anni nello stesso appartamento di Mc Carrick non si sia MAI abbastanza svegliato …
Anzi lo capisce benissimo.
Parabola della pagliuzza e della trave: chi grida alla pagliuzza nell’ occhio di Mons. Vigano’ si dimentica della TRAVE della corruzione morale di gran parte del clero cattolico che come una lebbra sta corrodendo dal dentro la Chiesa e che ormai ne’ omerta’ ne’ potere possono ’ piu’ nascondere.
Come un malato a cui si diagnostichi la cancrena di una gamba che se la prende col medico e va a rinvangare la vita personale del medico che ha fatto la diagnosi.
E’ cattivo, arrivista, vanesio, vendicativo! Ok ,puo’ essere, ma tu hai la cancrena e quando avrai dimostrato che il medico che te l’ ha diagnosticata e’ un furfante non per questo sarai guarito,
Un medico?
Questa è molto, molto buona.
Al massimo, un “pentito”.
( Ma un pentito farlocco, allo stato attuale)
” Mi chiedo chi è veramente il Papa.”
Ohibò.
L’universo trettiene il fiato, davanti alla domanda, e a chi se la pone.
“Sull’ intervista, ho la sensazione che un’altra stagione di scandali e’ alle porte”
In un mio post precedente ho scritto che oggi si parla degli scandali sessuali della istituzione ecclesiastica e non degli scandali exonomico finanziari. Ma si parlerà anche di quelli e allora sarà “il diluvio universale”.
Biblicamente il di.uvio universale è stata la premessa per un “nuovo inizio”, che attendiamo con speranza.
Intanto si scopre che anche su Kim Davis e l’incotro Con Francesco Vigano’ ha raccontato un mucchio di palle:
https://www.americamagazine.org/faith/2018/09/02/vatican-spokesmen-contradict-viganos-account-meeting-pope-francis-about-kim-davis
Cristina Vicquery
Cvd.
Morale: un’altra stagione di scandali non saprei, un’altra stagione di corvi è certa e già iniziata da un pezzo.
Con gran sbatacchiar d’ali di cornacchie e cornacchioni assortiti.