Per la prima volta non sono stato – come giornalista – alla Giornata mondiale della Gioventù di Madrid e proprio per questo ne voglio scrivere per la rivista “Il Regno”: per ragionare su ciò che vedi da lontano. Il giornalismo infatti è narrazione di cose viste o ascoltate, distinguendo le une dalle altre. Ho dunque bisogno di sentire chi c’è stato, soprattutto i ragazzi. Chiedo ai visitatori un passa parola che mi aiuti in questa inchiesta: chi conosce ragazzi e accompagnatori che sono stati là, suggerisca loro di mandare un commento a questo post, o di inviare una e-mail al mio indirizzo: luigi.accattoli@gmail.com. Il tempo utile per darmi una mano è di una settimana piena, da oggi a mercoledì 6 settembre. [Segue nei primi due commenti]
Mia inchiesta sui ragazzi di Madrid: passa parola
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[Segue dal post] L’idea dell’inchiesta mi è venuta domenica conversando con quattro ragazzi di Siena appena rientrati dall’impresa. Li ho incontrati alla Casa di Sant’Antonio al Bosco – località Pian del Casone, Colle Val d’Elsa – dove ho tenuto una relazione alla Settimana per le famiglie: da lì vi ho mandato una cartolina [vedi post del 28 agosto]. Un largo giro di famiglie piene di figli, bravi preti e bella festa che dura sette giorni e dove ognuno porta qualcosa e tutto viene messo in comune: parole e cibi. Per un’idea di quello che cerco con la mia inchiesta, nei prossimi post riferirò le parole dei quattro in risposta alle mie domande.
[Segue dal post] Per farti un’idea delle mie collaborazioni al “Regno” vai alla pagina COLLABORAZIONE A RIVISTE elencata sotto la mia foto e scorri il pretenzioso l’indice. Per vedere di che vado cianciando in giro per l’Italia dai un’occhiata alla pagina CONFERENZE E DIBATTITI anch’essa elencata sotto la foto. Una pagina indubbiamente eccessiva: 48 appuntamenti da gennaio a oggi.
Chiedi a Maioba, Luigi. Lui c’è stato e sarebbe interessante sapere cosa ne pensa.
Conosco giovani che sono stati alla GMG, che si sono detti contenti e anzi contentissimi. Ho mandato loro una e-mail circolare, speriamo che rispondano. Il nostro vescovo (pur sempre un giovane vescovo) ha detto che il momento più emozionante (venuto dopo una giornata di caldo asfissiante e un tornado) è stato il silenzio creatosi per l’adorazione eucaristica:
“Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento, un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto, un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco, il sussurro di una brezza leggera. Come l’udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò all’ingresso della caverna.”
Se può essere di qualche utilità, segnalo una pagina della diocesi di Vicenza che raccoglie alcune testimonianze dei ragazzi:
http://www.vigiova.it/gmg/
ecco un mio commento su maioba… ciao Luigi, ciao Marilisa e ciao tutti! 🙂
http://maioba.blogspot.com/2011/08/di-ritorno-dalla-gmg-di-madrid-2011.html
Caro Maioba, mi è piaciuta la definizione della GMG come il passaggio del mar Rosso. Mi è piaciuta anche la confessione che ha fatto emergere il lato peggio del suo carattere. Ma, a giudicare dai visi sorridenti, forse questo non è vero.
Caro Luigi, mi sto dando da fare per procurare testimonianze, ma i ragazzi dicono: “Bello!” e vanno via. Si sa, i giovani non amano le memorie. preferiscono guardare al futuro. A me personalmente interesserebbe sapere quali risposte avrebbe dato BXVI alle domande che i giovani hanno rivolto. Infatti, come sai, questa parte del programma è stato annullato dal tornato.
Testimonianza dalla GMG ( una, perlomeno: ce ne sono altre)
Credo di aver capito perché Giovanni Paolo II ha voluto le GMG. I
giovani non hanno un loro passato alle spalle da cui imparare, se non
la storia dell’uomo; ma hanno un futuro da vivere, inseguendo i loro
sogni con tutto l’entusiasmo che hanno dimostrato di avere in questi
giorni. Papa Wojtyla sapeva di questa incredibile energia, e credo che
volesse aiutare i ragazzi ad utilizzarla nel migliore dei modi, senza
paura e con la gioia di vivere. Questo ho imparato in questi giorni.
Mattia
… e 2 …
Mi avevano colpito le parole di don Giordano alla partenza: “Stiamo
attenti che la GMG non sia un grande scatolone vuoto”. Nel delirio
organizzativo, tra alzatacce, code per i bagni, viaggi di ore per raggiungere
Madrid, tre-quattro ore di sonno in media per notte… a volte
confesso di essermi chiesta, nonostante le mie quattro GMG alle
spalle: “Perché stiamo facendo tutto questo?”. La risposta è arrivata
proprio a Cuatro Vientos, mentre impazzava l’Apocalisse, quando il
Papa ci ha invitato ad adorare Gesù Eucaristia e abbiamo fatto l’esperienza
unica di “ascoltare” il silenzio di di due milioni di giovani. Tutto
si era acquietato nell’incontro con Lui! La GMG ti insegna ad affrontare
la vita e a non subirla, a gioire delle cose più semplici e belle,
a essere davvero felice nell’incontro con Cristo! Poterci essere è
sempre un dono! Gracias!
Nena