Oggi a Carpi è stato proclamato “beato” con il titolo di martire Odoardo Focherini: festeggio con gli amici di Carpi, dove sono stato più volte per conferenze e dove sono i parenti di Alfio Filippi, padre dehoniano a me carissimo. Della straordinaria figura di Focherini, martire dell’aiuto agli ebrei, qui ci siamo occupati più volte: rimando a un mio profilo e a un articolo in occasione del riconoscimento del martirio, nel quale argomentavo sulla ricchezza di figure martiriali nell’Italia di oggi. Buona domenica a tutti.
Mia festa per Odoardo Focherini
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Papa Francesco così ha ricordato Focherini all’Angelus di domenica 16 giugno: “Catturato e incarcerato in odio alla sua fede cattolica, morì nel campo di concentramento di Hersbruck nel 1944, a 37 anni. Salvò numerosi ebrei dalla persecuzione nazista. Insieme con la Chiesa che è in Carpi, rendiamo grazie a Dio per questo testimone del Vangelo della Vita”.
I martiri mi commuovono…
nel senso più letterale!
Grazie Signore per il fulgido esempio di Odoardo Focherini!
Che chiunque si dice cristiano possa essere degno delle sue azioni!
Ringrazio Fabi e Luca per l’attenzione. Un poco mi meraviglia, ma poco, il disinteresse di tanti al martirio in epoca contemporanea. Quando mi impegnai nella ricerca sboccata nel volume NUOVI MARTIRI ero sgomento per il fatto che la Cei non rispondesse alla chiamata di Papa Wojtyla che voleva commemorare nel 2000 i martiri del XX° secolo. Ora sto lavorando a un nuovo volume, per la Rubbettino, sui dodici certosini di Farneta (Lucca) fucilati dai nazisti nel 1944. Quando vado in giro e chiedo “li conoscete” scopro che i miei ascoltatori, persino in Toscana, non ne sanno nulla e neanche i preti e i vescovi. Ma non vale recriminare, vale lavorare per far conoscere.
Credo che il disinteresse di tanti al martirio in epoca contemporanea, viaggi di pari passo con la marginalizzazione e la perdita di incisività del cristianesimo nella nostra epoca.
Ne sia anzi la causa prima.
Non tanto l’interesse al Martirio degli altri, che già la dice lunga.
Quanto l’interesse al martirio “mio”.
Posso far finta di niente quanto voglio, parlar d’altro quanto voglio ( (anche “altro” bello e santo, per carità) star col peperone sui sacri testi quanto voglio. Ma il fatto è che io (e tutti quanti) sono personalmente chiamato al mio martirio da Gesù Cristo.
Martirio di vita, certamente. Di morte, chissà?
Se tolgo il mio martirio personale dalla mia storia, se lo metto tra parentesi, se penso di saltare direttamente al “paradiso” e alla risurrezione senza passare per la rivoluzione e la liberazione di Cristo, ho preso un granchio grosso come una cupola. E la liberazione e la rivoluzione di Gesù hanno sempre quella road map obbligata: rinnegare me stesso, prendere ogni giorno la croce che incontro, e seguirLo ( e so benissimo, ma benissimo davvero, dove è andato a finire)
Voglio eliminare il mio martirio dalla mia vita di cristiano?
Non ho capito una fava di quel che Cristo vuole da me.
E Gli faccio pure perdere la scommessa che su di me ha fatto, chiamandomi.
Mia madre ha detto:- Certo che quando uno crede, crede!
Lei non frequenta nemmeno…
parlava di un piccolo martire pure lei!
Rolando Rivi, già qui presentato.
Il Card. Amato sabato, a Carpi ha detto che tornerà in terra emiliana
il 5 ottobre per la beatificazione di Rolando.
Non era tenuto, ma l’ha fatto.
Grazie!