Visitatori belli: l’incontro scontro con Rusconi [vedi post di ieri] è andato benissimo. Almeno questa è stata la valutazione nostra e dei partecipanti che sono restati buoni buoni per due ore ad ascoltare e a discutere senza un filo di noia. Nei commenti ne dirò qualcosa e metterò anche delle foto. Ma tutto questo più domani che stasera.
Aggiornamento al 27 gennaio ore 13.20: ai commenti 6 e 7 è possibile ascoltare la registrazione del dibattito.
Pochi ma buoni. Primo elemento positivo: abbiamo avuto più di venti ospiti. C’era una consegna tra me e Giuseppe: se avremo almeno venti persone continuiamo, altrimenti chiudiamo qui. Di persone ne abbiamo avute 27, senza contare noi due e i gestori della libreria. E c’era – a danneggiarci – la concomitanza di Tornielli che alla stessa ora presentava il libro “In viaggio” (Piemme) al Columbus. Dunque l’affare è fatto.
Magister e Gennari. Altri buoni risultati: non abbiamo litigato, non c’è stato accapigliamento, siamo restati nei tempi. E sì che le presenze erano impegnative: c’erano Sandro Magister e Gianni Gennari, per dire, che sono intervenuti più volte. Due suore paoline, una decina di frequentatori del blog di Rusconi e una decina dei miei.
Provoca ma ragiona. Giuseppe è stato quello che sanno chi visita il suo blog: pungente, pronto a provocare. Ma ragionatore. Incassa bene almeno quanto picchia e dunque io potevo controbattere senza provocare musi. Di me non dirò per conflitto d’interessi. Ma immagino che dirà lui.
Attendiamo, Luigi, di conoscere i dettagli dell’incontro da te e da qualche rappresentante del “pianerottolo” là presente: spero e confido solo che tu sia riuscito a portare il tuo collega a confrontarvi su argomenti più interessanti dell’intervista al Cardinale Muller e/o dell'”affaire – Ordine di Malta”.
Una domanda, Luigi: ma oggi dove scrive Gianni Gennari ? E stasera per chi parteggiava ? Per te, spero ………….
‘NOTTE !
Roberto Caligaris
Rusconi ed io diversi in tutto ma accomunati dalla cravatta rossa: su di essa basiamo la possibilità di intesa.
Le icone che alle pareti informano che il “Centro Russia Ecumenica” ha come principale attività la diffusione di icone e altre immagini dell’Oriente cristiano e organizza corsi di iconografia. Ma è anche luogo di “conferenze su temi ecclesiali, spirituali e del dialogo ecumenico”.
http://www.russiaecumenica.com/
Audio dell’incontro. Qui si può ascoltare la prima parte del dibattito – che è stato registrato da uno dei partecipanti. La seconda parte è nel commento seguente.
Seconda parte della registrazione dell’incontro. Nella prima eravamo in due a discutere: Giuseppe ed io. Qui ci sono le domande e le nostre risposte. Questa parte è più viva e utile della prima.
sono riuscita a scaricare solo la prima parte… c’è qualche problema o è un problema solo mio?
cristina vicquery
Ho partecipato anch’io al primo incontro di questo nuovo ciclo di discussioni e sono quindi contento che la mia presenza, insieme a quella convinta e attenta di altri partecipanti, abbia indotto Accattoli&Rusconi a proseguire in questa avventura. Concordo nel giudizio sui due: più diretto, incisivo, provocatore Rusconi; maggiormente arioso, discorsivo, pacato Accattoli. Ma il mix funziona. L’assenza di un moderatore non ha provocato danni. I due vaticanisti, entrambi con una bella cravatta rossa al collo, si conoscono e si stimano, e ciò, oltre a vedersi, ha reso piacevole e fluida la conversazione senza bisogno di intermediari. L’uditorio ha apprezzato e credo non mancherà ai prossimi incontri. In effetti, ritrovarsi una sera d’inverno a pensare, a riflettere, a dibattere pro e contro Bergoglio circondati da icone di grande bellezza nel Centro Russia Ecumenica è un bel motivo di gratitudine e di apprezzamento. A questo punto una domanda: quali i prossimi temi di discussione dopo l’ecumenismo e Lund e i “dubia” dei cardinali sulla “Amoris Laetitia”?
Cristina Vicquery da me si ascolta ma non so come aiutarti. Forse qualcuno più esperto può dare un consiglio…
era un problema del mio pc ora è tutto ok, scusa il disturbo
cristina vicquery
Molto interessante.
Si torna a parlare di confusione, che deriverebbe da un Papa confuso e che quindi confluisce in una Chiesa che ha bisogno, invece, di norme e di regole certe. Si parla di “bailamme” che sconcerta e disorienta i fedeli.
Eppure, per chi sa leggere bene e sa comprendere senza il velo dei pregiudizi che tutto offuscano, la regola certa c’è ed è il DISCERNIMENTO. Una regola non opinabile e niente affatto scandalosa, in una Istituzione che, essendo religiosa, è–deve esserlo!– diversa dalle altre Istituzioni che si reggono su leggi in base alle quali si viene penalizzati nei tribunali, di fronte alla società civile.
Quando ci si trova davanti a regole religiose, il discernimento è d’obbligo perché non esistono confini di ferro davanti a Dio.
Il vero tribunale in cui si configura l’errore o la colpa, se c’è, è la coscienza dell’individuo. Giustamente Gennari ha ricordato le parole di San Paolo.
Ed anche il catechismo, ovvero la dottrina, ha recepito il primato della coscienza, anche se in alcuni punti si contraddice.
Quei quattro vescovi che hanno sollevato la questione dei “dubia”( di cui la maggior parte dei fedeli niente sa) pretendendo un sì o un no dal Papa, avrebbero dovuto spiegare ai fedeli dubbiosi–e non era mica difficile farlo– che è necessario “discernere” i casi. Cosa c’è di veramente problematico in questo? Davvero non si è capaci di distinguere quando c’è la malafede o non c’è? Quando ci sarebbe( apposta uso il condizionale) o no il cosiddetto peccato che vieterebbe l’accesso alla comunione?
A parte tutto questo, ho molto apprezzato che Accattoli si sia attenuto strettamente ai punti in questione, riportando il suo collega Rusconi, che talvolta divagava polemicamente, ai temi stringenti.
Ho trovato giustissimo che, quando Rusconi faceva notare che oggi il Papa è in discontinuità, circa l’opinione su Lutero e il protestantesimo, con il Bergoglio di parecchi anni fa, Accattoli abbia fatto notare che nel corso degli anni si può cambiare opinione poco o molto.
Di mio aggiungo che questo discorso lo applico alla Chiesa tutta. Quando si cammina–e quello della Chiesa è un cammino–è auspicabile che non si proceda ingessati e senza ripensamenti. Il lume della ragione esige che si riconoscano gli errori fatti in passato e si cambi direzione. O, quantomeno, si facciano dei cambiamenti cogliendo i segni dei tempi.
Infine, io capisco che il Papa non abbia voluto rispondere a quei cardinali se in essi ha ravvisato intenzioni polemiche dettate da malevolenza. Al di là dei “cavilli” apparentemente benevoli messi in campo dall’arcivescovo di Bologna.
Dice G.Rusconi che la lettera è l’ “effetto” della confusione che regna nella Chiesa. Mi permetto di dissentire: la lettera è “la causa”, cioè ha contribuito, e non poco, a creare confusione e divisione.
Ma, dico, vi rendete conto, amici belli del “pianerottolo”, che mentre noi stiamo qui ad ascoltare – il nostro “padrone di casa mi perdonerà – tutte queste quisquilie & pinzallacchere su ecumenismo, esortazioni apostoliche, dialogo con i “fratelli separati” ed altre facezie assortite, no, dico, ma vi rendete conto che, nel frattempo, c’è stato un “DURISSIMO ATTACCO DELLO SPECTATOR A PAPA BERGOGLIO” ? Ma ve ne rendete conto ? Ma, amici, ne siete consapevoli ? E che intendete fare ? Voglio sperare che quelle luci trepidamente accese che vedo dentro le vostre case, nonostante la tarda ora, siano il segno della vostra drammatica consapevolezza della gravità del momento: “DURISSIMO ATTACCO DELLO SPECTATOR A PAPA BERGOGLIO”, altro che !
Vado a bermi una camomilla: il momento catartico lo richiede.
Roberto Caligaris
…..difatti è mia, una di quelle luci trepidamente accese, dato che sono perfettamente consapevole di tutta la grave importanza del momento, scandito dalle parole DURISSIME dello Spectator….e chi mai puo’ prender sonno, dopo esserne venuto a conoscenza?!!!
Mi attende una luuuuuuuuuunga notte insonne.
( e credo che ingannerò le lunghe ore con una luuuuuuuuuuuuughisssssssssima e liberatoria pernacchiona!!!)
🙂
A Ciro Fusco che chiede quali saranno “i prossimi temi di discussione dopo l’ecumenismo e Lund e i dubia dei cardinali su Amoris Laetitia”. Non lo sappiamo: il progetto prevede che noi conduttori scegliamo due o tre tra i temi emergenti delle ultime settimane. L’Ordine di Malta potrebbe essere uno dei prossimi, ma da qui a un mese vai a sapere che scarpe si portano.
Giuseppe Rusconi ha dato conto di ieri nel suo blog in coda al post che il 24 gennaio presentava l’appuntamento:
http://www.rossoporpora.org/rubriche/vaticano/664-26-gennaio-dibattito-con-accattoli-commenti-di-suoi-lettori.html
Trovo ridicolo iil parlare di se stesso su un blog in terza persona, un blog non è un verbale…Comunque niente di nuovo sotto il sole, ….chi ha i dubia , veri o pretestuosi che siano ( io propendo per pretestuosi) si tiene i suoi dubia, come era ovvio. Chi voleva capire dopo tutti questi mesi ha capito benissimo.
Cristina vicquery
Cristina Viquery e Lorenzo Cuffini:per averedei dubia bisogna ragionare. Chi non ragiona,i funzionari del partito sovietico vaticano,non possono capire le ragioni dei dissenzienti. Una cappa plumbea di conformismo ecclesistico e clericale e’calata sulla Chiesa, e c’e’chi come nella Russia ai tempi del comunismo ne e’contento:non ‘e’piu’bisognodi ragionare pensa a tutto il “caro laeder”basta seguirlo ciecamente. Sempre che il caro laeder sia Bergoglio perche’se un domani il prossimo papa dovesse essere per es. Il card. Sarah allora rivredremmo Cristina Viquery ritrasformarsi in ribelle e rivendicare critiche e dubbi. NUlla di nuovo sotto il sole tutto si ripete:ho gia’vissuto queste dinamiche negli anni settanta:i cosidetti liberal che rivendicavano la liberta’di coscienza una volta arrivati al otere diventano i peggiori autoritari:allora se comandano loro i dubbi non sono piuammessi!
C’e’chi parla di discernimento e di mala fede. Ecco io credo di avet fatto discernimento e di aver capito che il dialogo e’inutile coi funzionari del partito bergogliano come era inutile per i dissidenti russi dialogare coi funzionari del partito sovietico. La malafede dei turiferrari e’ormai lampante. Ci troveranno credo il loro tornaconto.Una grossa macchina propagandistica conl’aiuto dei media ,di Repubblica, del CCorriere, di Avvenire, di Scalfari , del Tg1 ecc. ci canta ognigiono le lodi ACRITICHE diquesto papa e zittisce tutti i critici.
Ma nontutti ci stanno a stare zitti. Una Ombra e’calata sulla Terra di Mezzo ,c’e’chi preferisce essere servo di Saruman l’ex_bianco diventato multicolore, e chi ne capisce la malafede.
Sotto papa Francesco la nuova ortodossia e’ l’ eterodossia e guai a chi non si conforma ad essa.”
George Neumayr, American Spectator
American Spectator: rubbish
Maria Cristina, te lo dico con simpatia:
SVEGLIA !!!!!!!!
Ma non ti senti e non ti rileggi?
Manco le parole che usi sono più tue….ripeti a macchinetta quello che orecchi in giro.
Ma, Lorenzo, per quella signora quale migliore sveglia di questa celeberrima, impagabile pernacchia ?
https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=4&cad=rja&uact=8&ved=0ahUKEwixpq3CsOTRAhUlAcAKHVLQDTUQuAIIMDAD&url=https%3A%2F%2Fwww.youtube.com%2Fwatch%3Fv%3DUio2W-RXKbw&usg=AFQjCNH8tctTiebUR8MLO8calLTKgY5khg&bvm=bv.145822982,d.bGs
Buon sabato !
Roberto Caligaris
la differenza tra me e te Maria Cristina è che io ho sempre detto che Ratzinger non mi piaceva a causa dei suoi orridi gusti liturgici, ma non ho mai affermato fosse eretico, apostata , ed altro come fai tu con Bergoglio..non mi avvicino neanche lontanamente ai tuoi livelli..
Per quanto riguarda la capacità di ragionare, lasciamo perdere, tu ti limiti a ripetere soltanto quello che leggi suoi tuoi siti di riferimento…che censurano e bannano tutti coloro che sui loro siti o su FB cercano di dialogare con loro, quindi vedi un po’ tu chi sono i sovietici.
cristina vicquery
Io ho trovato invece il resoconto di Rusconi sul suo blog molto distaccato, abbastanza imparziale, quasi come se fosse scritto da una terza persona reale. Non ho nulla da eccepire, mi sembra sia stato più che corretto. Mi riservo di entrare nel merito invece delle questioni trattate dopo aver terminato di ascoltare la parte riguardante le risposte alle domande del pubblico.
Sono d’accordo con “Picchio” invece sulla sostanziale differerenza tra le critiche che si facevano ai papi precedenti e il tono di molte di quelle attuali stile “al rogo, al rogo”. I blog di stile sovietico confermo sono quelli amati dalla Venturi, ne ho le prove
Andrea e Picchio dicono una cosa verissima.
Contro Bergoglio, e da tempo, si è abbandonato il campo della critica a un papa. Che, generalmente, è importantisima e considerata essenziale da chi la fa, e ha valenza zero per la cattolicità universale( fortunatamente per tutti quanti noi).Ma queto non vuol dire….
Qui c’è un progetto di delegittimazione ( ricordo come esempio non solo le boiate di Socci sulla validità della elezione, ma pure qli squittii di rimando di quella bella toma che qui se ne uscì affermando con sussiego che ” la legittimità del Papa è questione tutta da approfondire…”) , di infangamento, di demolizione quotidiana, pianificata e organizzata, cui si votano anima e corpo alcuni invasati .I quali si qualificano da soli per contenuti, tono, forma e , soprattutto, pregiudizio assoluto. “Invasati” non deve essere considerato affatto un insulto, quanto una definizione oggettiva: come possano delle capre della fede qualsiasi, alla mia stregua per dire, ficcarsi nella cocuzza di essere i VERI CUSTODI della ortodossia cattolica CONTRO Chiesa, Papa , Magistero e ( robetta di non poco conto) Popolo di Dio, è assolutamente incomprensibile se non alla luce di un invasamento fanatico. Difatti, bastano i toni di chi arremba qui cotidie, con voce sempre più stridula e fosennata, a dimostrare che la cd. “critica a Bergoglio” è ormai una ragione di vita ossessiva e ossessionante.Onnicomprensiva, oltretutto: cosa che, da sola, la dice già lunga.
Che costoro non si rendano minimamente conto della sproporzione macroscopica tra le parti in causa, che si cullino nella illusione che quattro ciaparatti autoreferenziali, che si parlano addosso come Oracoli del nulla, rappresentino “un’altra Chiesa”, che qualche improvvido babbeo si sciacqui la bocca con il termine “scisma” che tanto, ma tanto, ma tanto je piacerebbe ai poverini…..bè la dice lunga sul grado di scollamento pazzesco che c’è tra realtà vera e realtà farlocca con cui costoro si trastullano. Non basta il giochetto degli specchi tra una manciatina di blogghetti dai toni apocalittici e da operetta per cambiare la verità delle cose.
Tutto questo detto, i Controtestimoni della fede non possono ormai che proseguire su questa strada senza ritorno, e lo fanno con una certa disperata ostinazione che, in qualche momento, desta perfino un po’ di tenerezza.
Con tutto questo, torno a ripetere che, si tratti di Ratzinger, Bergoglio, Wojtila,
Roncalli, Pacelli e compgania a briscola, il problema NON sono mai i papi. Il problema siamo noi, se usiamo i papi come bell’alibi e pretesto per eviare di fare l’unica cosa per cui siamo stati scelti, chiamati, mandati: dare la vita ( e darla tutta quanta intera,) per Cristo.
Passare le giornate come i ragazzetti giudici dello Zecchino d’oro, a tirar su palette per dar voti e far confronti e dir la nostra, è a) una colossale perdita di tempo, b) una presa per le chiappe di noi stessi ( e pazienza, contenti noi…) c) una presa per le chiappe del Cristo di cui sopra ( e lì vedo cavoli amari per chiunque).
Buon w.e.
Una prova reale di quel che dice lo Spectator che ora e’diventata fuorilegge l’ortodossia e ORA e’ ‘discriminato chi la segue:
A Milano dall’ Ufficio pastorale diocesano si sono raccomandati a i parroci diNON FESTEGGIARE pubblicamente con MESSE GLI ANNIVERSARI DI MATRIMONIO per non offendere i parrocchiani divorziati!
Si apre la grande f inestra di Overton :da inammissibile per la Chiesa il divorzio diventa prima “scusabile”, poi normale,infine a doversi nascondere ed ad essere discriminati sono i non divorziati. Festeggiare in parrocchia le nozze d argento o d’oro come si e’sempre usato fare ,nella nuova Chiesa e’una provocazione inammissibile !
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-se-la-chiesa-di-milanosi-vergogna-della-famiglia-18770.htm
Perché non ci dici come è andata a finire? Manipolatrice!
Ripeto: Spectator: rubbish!
Con Google ho trovato un articolo di Tempi sull’argomento diocesi di Milano e anniversari.
PECCATO SIA DEL GENNAIO 2014!!!
Vorrei proporre agli amici del “pianerottolo” una riflessione, se volete, “metodologica”, e, sopratutto (e sempre se volete), autocritica.
Io credo, amici, che stiamo, e non da oggi, mancando di rispetto al nostro “padrone di casa” (e, intendiamoci, mi ci metto io per primo).
Prendiamo, per capirci, il caso di questo “post”, il cui argomento è il racconto di Luigi sul dibattito tenutosi l’altra sera a Borgo Pio con il suo collega Giuseppe Rusconi: noi (ed io tra questi) quasi non ne stiamo parlando (con le lodevoli eccezioni di Ciro Fusco, Victoria Boe e Cristina/Picchio), ma stiamo (anch’io: mea culpa), invece, poco decorosamente scendendo sul terreno preferito da quella signora, e mettendoci – addirittura – a discutere sulle sue abominevoli idiozie; ma il blog di chi è ? Di Luigi o di quella là ?
Io credo, ripeto, che questo nostro collettivo comportamento non sia decoroso per lo spazio offertoci, e non sia rispettoso verso Luigi, al quale, personalmente, porgo sin d’ora, e per parte mia, le mie scuse.
E’ chiaro il tentativo di quella là di scompaginare giornalmente la discussione proposta da Luigi e di voler, altrettanto giornalmente, proporre la propria “spazzatura” sedevacantista come terreno di “confronto” (si fa per dire …..): è il tentativo tipico di ogni “troll”, ed i vecchi di questo blog ne sanno qualcosa (Affus, Gioab: ricordate ?); penso, però (ed è la proposta che – senza alcun titolo nè autorità, ci mancherebbe ! – rivolgo agli amici tutti di questa “comunità”), che dobbiamo non cadere bovinamente nel suo gioco, e, piuttosto, ignorarla completamente.
Quale “dialogo”, del resto, sarebbe mai possibile con una persona capace, persino, e non più tardi di qualche giorno fa, di vomitare le sue scempiaggini su Giulio Regeni (senza, poi, sentire neppure il bisogno di chiarire / scusarsi / precisare) ?
Quella là non merita neppure le nostre (seppure sacrosante) pernacchie (e di nuovo faccio ammenda).
Spero, amici, di non avervi annoiato: il mio unico intento è quello di contribuire a salvaguardare, con l’aiuto ed a beneficio di noi tutti, questo importante spazio offerto da Luigi, che quella là, evidentemente, cerca ogni giorno (di propria iniziativa o per conto terzi: poco importa) di mandare a ………………: beh !, ci siamo capiti).
Buon fine-settimana a tutti.
Roberto Caligaris
A Luigi Accattoli;
Mi sono finalmente potuto seguire tutto l ‘ audio dell’incontro tre te e Rusconi.
Prima di tutto ho notato con piacere che contrariamente alle previsioni, di turiboli non ne sono volati e, nonostante le diversità di pensiero il clima è stato complessivamente pacato (ma in questo siete stati certo aiutati dalla amicizia e dal rispetto reciproco).
Non tutte le domande si sentono bene. C’e’ stato un intervento/domanda sulle contraddizioni di Francesco. In particolare, non ho capito chi, ha affermato che si contraddice a volte nel corso dello stesso discorso e ha portato come esempio la domanda di una donna sulla possibilità del marito luterano ad accedere alla Eucarestia. Mi sono riletto tutta la risposta a braccio di Francesco. In una prima parte sottolinea le ragioni che potrebbero consentire di partecipare alla Eucarestia, ragioni viste con l’ottica del comune credente, non ferrato magari in teologia, ma alla fine conclude con : “Io non oserò mai dare permesso di fare questo perché non è mia competenza. Un Battesimo, un Signore, una fede. Parlate col Signore e andate avanti. Non oso dire di più».
Io non vedo una contraddizione. Vedo il suo auspicio, ma nessun salto in avanti. Questo, come e’ stato detto, è un papa pastore, non è un teologo, ma Francesco di questo e’ consapevole.
Rusconi e’ un irruente, a volte provocatorio, ma ti diro’ che nonostante condivida poco delle sue posizioni e affermazioni, mi è risultato simpatico. Tu sei riuscito a farci capire che chi non la pensa come noi non e’ il demonio. Sarebbe bello che chi critica Francesco in questi è altri blog non ce lo presentasse come il nuovo Satana…
Andrea ti ringrazio, tu davvero mi aiuti. Chiedo a tutti i visitatori di ascoltare – se possono – la registrazione e di dare un parere. Rusconi e io abbiamo avviato un’impresa in solitaria. Ci potete aiutare interagendo.
La persona che fa quella domanda sul Papa che si contraddice e sull’intercomunione tra luterani e cattolici è Sandro Magister, che è intervenuto più volte.
Sulla presenza di Magister butto là questa idea. Io potrei dibattere con Sandro: abbiamo la stessa età (venimmo al sole nel 1943, lui d’estate io in inverno); abbiamo avuto un percorso professionale parallelo, siamo stati sempre in contatto. Ma siamo troppo simili, quasi identici nell’uso delle fonti, nel rigore argomentativo, nello stare al tema: ci scontreremmo terribilmente, non ci sarebbe una seconda puntata. Con Rusconi invece [forse] funziona perché siamo asimmetrici. Lui motteggia e provoca, si muove molto. Io sto quasi fermo, tesso la mia tela, motteggio solo se provocato. Ma sono contento che Sandro Magister partecipi. Se continuerà a venire, sarebbe un segno che il confronto è davvero possibile. Lo stesso dico per Gianni Gennari verso Rusconi: Gianni sta a Giuseppe come Sandro a me.
Anch’io ringrazio l’amico Andrea per aver meritevolmente ricondotto questo “post” all’argomento proposto da Luigi: lo seguo volentieri e dico la mia.
Debbo, innanzitutto, riconoscere, Luigi, al tuo collega un’apprezzabile imparzialità nell’aver riferito del vostro confronto sul proprio blog (in questo resoconto ha, persino !, riportato qualche mio intervento su questo blog: quale onore …….!) nonché una sua buona efficacia comunicativa.
Oltre ai contenuti, espressione di posizioni – ovviamente – distanti, è apparso molto diverso anche il vostro stile: diretto, più “forte” e propenso alla (garbata) polemica il suo, pacato, più “suggestivo” e tendente ad un più articolato svolgimento di argomenti il tuo; il tono della “singolar tenzone”, peraltro, è sempre stato cavalleresco.
Nel merito, il tuo collega non m’ha, naturalmente, convinto neanche un pò: ho, anzi, avuto la conferma che è un “opinion maker” di quelle resistenze (all’azione di Papa Francesco) conservatrici presenti (e, magari, ancora “pesanti”) negli ambienti “curiali” e nei “sacri salotti” ma assolutamente marginali e quasi irrilevanti nel popolo della Chiesa di Roma.
Particolarmente significativi mi sono, da ultimo, sembrati due “passaggi” inseriti nella seconda registrazione (la più interessante, hai ragione): il primo, quando tu hai parlato della “Chiesa in uscita” e di un “Papa in uscita” come necessità per affrontare la drammatica situazione attuale del mondo cristiano, ed il secondo, quando il tuo collega ha ammesso il suo (e della sua fazione) bisogno di certezze cui arroccarsi (di fronte, evidentemente, alla paura delle sfide quotidiane: questo lo aggiungo io).
Infine, Gianni Gennari (il cui nome ricordo con affetto) m’è parso – all’ascolto – in ottima forma, e ciò non può farmi che piacere: ma oggi che fa ?
Buon sabato sera !
Roberto Caligaris
Gianni Gennari ha lavorato a lungo per la Rai e ora è in pensione. Ha una rubrica a giorni alterni – oggi c’è – sulla seconda pagina di “Avvenire” con la testatina “Lupus in pagina” e ancora ha qualche collaborazione con la Rai.
Ritengo, amico Roberto , in risposta al tuo intervento delle 13.42 che la linea da seguire sia sostanzialmente la tua.
Difficile il dialogo con chi è arroccato costantemente sulle proprie posizioni, molto difficile.
Buona serata a tutti.
Ho ascoltato il dibattito, mi è piaciuto : vivace l’esposizione dei punti di vista, interessanti i temi trattati ,spinosi per certi aspetti che avrebbero potuto creare anche delle frizioni, così non è stato, me ne rallegro. Bello anche il tono e la semplicità dei relatori nell’esporre le loro ragioni , dalle quali , mi sembra, siano emerse delle posizioni nette. Ora, se da un lato comprendo Luigi Accattoli il quale : A )giustifica, in nome di un’apertura della Chiesa verso le cosiddette “periferie esistenziali” i tentativi di Bergoglio di mutare la disciplina della Chiesa – a motivo di ciò credo che anche il contenuto dell’Amor Laetitiae in realtà non può essere letto alla luce del Magistero immutabile – non so quanto sia attendibile quanto si disse che lo stesso Bergoglio più volte dichiarò, salvo poi rettificare, che l’ ermeneutica della continuità è un criterio che, per la rivoluzione ch’egli si appresta a portare a compimento in seno alla Chiesa, potrà essere semmai fluttuante, se non discontinuo.
B) sul versante dell’Ecumenismo ( Lund) , e il rapporto con i Luterani avendo citando la “ Ut Unum Sint” – per quanto ogni discorso sulla Chiesa è sempre qualificabile in senso cattolico e implica e giustifica il posto che il Romano Pontefice ha nella, e, sopra la Chiesa- innegabile che proprio la figura del Pontefice, a livello ecumenico, sia uno dei tanti nodi da sciogliere. Lo testimonierebbe anche il n° 88 della stessa enciclica :” la convinzione della Chiesa Cattolica di aver conservato…nel ministero del Vescovo di Roma il segno visibile e il garante dell’unità, costituisce una difficoltà per la maggior parte dei cristiani “;
Ne consegue, con ciò, che per l’unità si deve operare una “autodemolizione” del papato, dei suoi poteri, anzi , meglio sarebbe “per i cristiani e i teologi evangelici…sun Eucumenismo senza il Papa” . (Pannenberg : riflessioni evangeliche sul ministero petrino del Vescovo di Roma al servizio dell’unità,1999, pag 39-35)
Ciò detto, nulla escluderebbe una strategia ben precisa, costruita e messa in atto a tempo debito, studiata a tavolino . Una strategia in prospettiva Ecumenica la quale, eludendo l’invito dello stesso Giovanni Paolo II che nella sopra citata enciclica al n* 95 spiazzava i sostenitori, anche cattolici (Rahner ad esempio), i quali ritenevano il servizio di Pietro senza alcun fondamento biblico pertanto, affidare l’esercizio a due o più persone sarebbe apparso più sensato- (Rhaner : Vorfragen zu einem..Friburgo pag 29,32) giustificherebbe anche il passo da gambero dello stesso Bergoglio rispetto alla questione di Lutero formulata in quel lontano 1985 diametralmente opposta alla recente presa di posizione. Insomma, il primato dell’Evangelo fai da te, a quanto pare sta vincendo su ogni altra istanza di governo e di disciplina, dei “vincoli ciechi dipendenti dal sistema.
E questo per quanto concerne il primo aspetto
Grazie, Fabrizio.
Ancora una domanda per Luigi: ma perché – secondo quanto riferito da Giuseppe Rusconi nel suo blog, e da te confermato nell’incontro dell’altra sera – ci avresti tenuto tanto ad inserire nel confronto con il tuo collega anche il tema della “famosa” intervista al TGCOM del Cardinale Muller ? Avrei pensato – te lo confesso molto candidamente – che sarebbe stato Rusconi a portare “sul tavolo” quest’argomento “pro domo sua”.
Grazie ancora !
Ciao a tutti.
Roberto Caligaris
Atteniamoci ai fatti. Il papa sa che l’ unita’ e’ un cammino lungo…Lo ha detto chiaramente nella intervista fatta gli il 26 giugno 2016 : “…Lavorare insieme e pregare insieme. E che i teologi studino insieme, cercando… Ma questa è una strada lunga, lunghissima. Una volta ho detto scherzando: “Io so quando sarà il giorno dell’unità piena. Quale? Il giorno dopo la venuta del Figlio dell’uomo!”. Perché non si sa… Lo Spirito Santo farà questa grazia. Ma nel frattempo bisogna pregare, amarci e lavorare insieme, soprattutto per i poveri, per la gente che soffre, per la pace e tante altre cose, contro lo sfruttamento della gente… Tante cose per le quali si sta lavorando congiuntamente» Quindi nessuna idea balzana su due papi o cose simili. Diciamo piuttosto che tra alcuni cattolici si vede un atteggiamento “di fatto” antipapale che non ha nulla da invidiare a quello dei luterani più intransigenti
Dall’altro il rigore nelle argomentazioni di Rusconi: puntuali, precise, non lasciano, a mio sommesso avviso, spazio a dubbi di sorta, anche il riferimento al tipico “modus” di Bergoglio non sempre comprensibile e lineare soffrirebbe di contraddizioni inspiegabili (cito al riguardo Magister in “anche il papa fa autocritica e ammette tre errori” secondo il quale da Santa Marta aveva diretto parole sferzanti contro i cristiani che trasformano la fede in “ideologia moralista”, tutta fatta di “prescrizioni senza bontà”, salvo un mese dopo, il 18 novembre, in un’altra sua omelia mattutina suonare tutt’altra musica: dai “Maccabei” infilò le dita negli occhi a quel “progressismo adolescenziale”, anche cattolico, disposto a sottomettersi alla “uniformità egemonica” del “pensiero unico frutto della mondanità”.
Allora, tenterò anche se goffamente, di spiegare i motivi per i quali mi sento più vicina al pensiero di Rusconi.
Intanto partiamo dal presupposto che nella Chiesa sempre ci son stati e ci saranno problemi da risolvere. Un solo modo vero e Santo c’è per risolverli: essere dove lo Spirito di Dio ci pone in base al nostro (e Suo) personale progetto e ministero, carisma ecc; Volontà che il Signore ha scritto per ciascuno: il Papa è Papa e non può essere Vescovo, il Vescovo è Vescovo e non può fare il Papa così come il presbitero non può essere diacono ecc. Dico questo perché: perché ciascuno DEVE rimanere nel recinto del proprio limite affinché il Corpo trovi pienezza e allo stesso tempo varcarlo,quel limite come Cristo che lo varcò cercando gli Apostoli e i discepoli; Lo Spirito del discorso della Montagna, l’Inno alla Carità (Cap. XII Lettara ai Romani) è l’unico percorso da seguire: armonizzare i carismi anziché Spegnere lo Spirito (cosa che sta avvenendo nella Chiesa). Coloro che possiedono L’Autorità dovranno rispondere secondo la mozione dello Spirito di Dio. Insomma: si tratta di comprendere i comandi dello Spirito Santo, in obbedienza alla Parola,in assenza della quale non solo si è spiritualmente morti ma non si è neppure dallo Spirito di Dio, né potrà essere in noi con noi, per noi…
E dico di più, c’è anche il rischio di fare la fine (in senso figurato per inderderci) di Anania a Saffira (at 5,1-11) che vivano di fede impura, ecco, il rischio della fede impura è sempre in agguato ed è devastante.
La fede impura di Anania e Saffira è quella che riscontriamo tutti i giorni: non credere, dubitare sempre: nella Provvidenza,nello Spirito Santo e nella Sua mozione. Una fede malata, impura, irriverente che non edifica anzi, conduce alla morte, ed è sull’esempio di Anania e Saffia che andrebbe valutata la situazine odierna: personaggi i quali altro non sono che lo specchio sul quale riflette l’inganno. Ingannando la Chiesa s’inganna anche lo Spirito Santo e Gesù Cristo.
“Il grido rauco di coloro che per la discordia si ergono l’uno contro l’altro, le chiacchiere incomprensibili, il rumore confuso dei clamori ininterrotti ha riempito ormai quasi tutta la Chiesa falsando, per eccesso o per difetto, la retta dottrina della fede …” (De Spiritu Sancto, XXX, 77; PG 32, 213 A; SCh 17bis, pag. 524).
Benedetto XVI alla Curia Romana
Giovedì, 22 dicembre 2005
Roberto Caligaris l’intervista del cardinale Muller è importante per i motivi che dico nel dibattito registrato: sostiene che l’Amoris laetitia è chiara e non mette a rischio la dottrina, che i dubia erano legittima istanza in quanto destinati al Papa ma sono diventati un’arma impropria con la pubblicazione, che l’idea di una “correzione formale” al Papa è fuori come una sonda interstellare. Riconduce cioè i dubia a quello che realmente sono: un elemento del dibattito sull’esortazione papale e nulla di decisivo o ultimativo come invece sostiene la mia controparte (Rusconi, ma ancor più Magister). Rusconi nel blog aveva definito “strana” l’intervista, ritenendo che il cardinale abbia detto – per obbedire al Papa – qualcosa che non risponde al suo pensiero e nel dibattito l’ha detta “senza importanza” e ha previsto una nuova uscita a breve dello stesso che ne smentirà i contenuti, o qualcosa di simile. Io invece sostengo che l’intervista corrisponde al pensiero del cardinale e prevedo che le sue mosse future la confermeranno. Spero d’essere stato chiaro.
A Clodine; scusa ma dove è scritto che”…Volontà che il Signore ha scritto per ciascuno: il Papa è Papa e non può essere Vescovo..” Ma stiamo scherzando? Il papa è Vescovo di Roma e Giovanni Paolo II ha sistematicamente frequentato le parrocchie romane una per una fino a che la salute glielo ha permesso. Ed è anche il primate d’Italia. Capisco la foga filorusconiana, ma non esageriamo!
A..Andrea Salvi…che il Papa è anche vescovo di Roma, lo davo per scontato non trovi? Mi sembrava fosse superfluo anche ricordarlo! Comunque, essere vescovo di Roma non lo esime dall’essere il Pastore della Chiesa Cattolica nel mondo: il Vicario di Cristo in terra. Il Papa, successore di Pietro…chiamato ad essere la roccia, il traghettatore di anime del gregge universale a Lui affidato per condurlo alla salvezza eterna…Pertanto il Papa è Papa e non semplicemente un vescovo…
E chi ha mai detto che è semplicemente vescovo? Ma non è scritto da nessuna parte che debba essere un grande teologo.. Pietro era un povero pescatore…non risulta che si fosse fatto le ossa alla scuola di Gamaliele…
Grazie! Un dibattito assai gustoso in perfetto stile Accattoli: garbo e pepe insieme.
Quando un barbuto incontra uno sbarbato io faccio sempre il tifo per il primo… è un pregiudizio lombrosiano che non mi fa onore. Lo confesso.
Detto questo, io ritengo che Amoris Laetitia sia molto chiara, ma solo un po’ faticosa da applicare per i pastori… d’altronde l’amore è anche fatica. A noi laici il compito di sostenerli.
Ora, a proposito della fede impura: quando, la fede rischia di diventare impura. Quando non è sostenuta tutta e sempre dalla Parola di Gesù Cristo perché non basta una pericope,un Vangelo, una parte del Nuovo testamento, una Lettera. un’interpretazione più o meno convincente ecc..Ma deve essere perfettamente fondata su Dio Padre, Lo Spirito Santo, la Madre di Dio, Gli Angeli, la Chiesa del cielo e della Terra altrimenti non può reggere la vita dell’uomo. Capisco per che alcuni l’importanza che do a questo aspetto può risultare banale, oziosa del tutto secondaria. Invece io credo fermamente che proprio l’approccio approssimativo in questioni di fede sia la principale causa della perdita d’identità e degrado in cui versa parte dei cristiani, cattolici e non… Principalmente perché la scelta di una o poche verità e negazione di altre è una fede che non salva: discorso apodittico? Si, lo è.
Se è completa nella scrittura ma separata dalla Chiesa Una Santa Cattolica Apostolica è addirittura eretica. Senza Pietro ogni fede è esposta ad influssi e tentazioni di Satana. Allora, mi domando: se la Stessa Chiesa insegna che per uscire da situazioni di imbarazzo, smarrimento, confusione, dubbio, il ricorso al Santo Padre, custode dell’ortodossia, baluardo della fede al quale compete confermarla questa fede elude, omette, non diventa questo atteggiamento una controtestimonianza, un atto di ingiustizia di assenza di carità ? Io credo di si. Chissà, forse presto o tardi il Papa risponderà, forse no. Certo è che tutti saremo chiamati a rispondere di noi stessi presto o tardi…ad assumerci le nostre responsabilità consapevoli che: “a chi fu affidato molto sarà chiesto molto di più”
A Clodine: “non diventa questo atteggiamento una controtestimonianza, un atto di ingiustizia di assenza di carità ? Io credo di si'”
Non prendertela con Lutero se ha accusato il papa di cose ben più documentate delle tue interpretazioni malevoli…
Passo e chiudo
A Marcello Ciampi. In effetti il vantaggio che viene dalla barba è netto. Ah Marcè perchè non sei qui più spesso?
Cioè secondo Rusconi “per obbedire al papa” Müller ha rilasciato un’intervista in cui dice cose che non pensa, ma fra breve “disobbedendo al papa ” rilascerà un’intervista in cui smentirà quello detto in precedenza… Vien da dire , ma Müller non poteva disobbedire subito ? 🙂 🙂
Scherzi a parte, la logica di Rusconi mi sembra che faccia acqua
Cristina vicquery
Il dibattito fila via che è una meraviglia.
Non credo che sia in grado di spostare le opinioni di nessuno di nemmeno mezzo millimetro….ma non è per far cambiare idea a chi la pensa diversamente che ci si confronta, quanto per chiarire meglio le proprie posizioni. In questo senso, mi sembra che ciascuno degli intervenuti non si sia lasciato sfuggire l’occasione per approfondire il proprio.
Non mi metterei al contrario ad aggiungere qui io alcunché, perché è chiaro che c’è chi lo fa in modo pesantemente strumentale, con l’unico obiettivo di fare della scadente propaganda non si sa a quale fine.
( Così , dopo cortine di fumo alzate ad arte, la solita bella toma qui sopra giunge ad affermare nel suo modo consuetamente obliquo che il papa “custode dell’ortodossia, baluardo della fede al quale compete confermarla questa fede elude, omette, non diventa questo atteggiamento una controtestimonianza, un atto di ingiustizia di assenza di carità ?”
Cvd.
Si parte per commentare dottamente (?!) un dibattito e si arriva al solito macinato rancido: accusare il papa di qualche bislacca calunnia assortita.
Caro Andrea, credimi, data la frequentazione bloggarola di una certa durata: non c’è nessuna ” interpretazione malevola ” da quel lato, quanto una precisa volontà diffamatoria e menzognera, oltreché refrattaria a qualunque figuraccia collezionata nel tempo. 🙂 )
Chiarissimo, Luigi: ora ho compreso.
Grazie.
‘Notte !
Roberto Caligaris
Sono stucchevoli le prese di posizione di chi, in nome della fede vista–con supponenza ma anche con una certa ignoranza– dalla propria unica prospettiva ritenuta la più giusta e vera, vuole marginalizzare la fede altrui sistematicamente bollata come “impura”, ritenendo di avere in mano le chiavi della verità sulla fede “pura”.
Si sentono allora delle affermazioni che fanno cadere le braccia, e a cui non si può non controbattere.
A parte il fatto, non di poco conto, che ritenersi depositario della verità in materia di fede indica presunzione, e non si capisce in nome di quale reale fondamento, dato che la fede dei cristiani tutti “è sostenuta tutta e sempre dalla Parola di Gesù Cristo” ed è anche, e prima di tutto, fondata su Dio-Trinità. In caso contrario, i cristiani non dovrebbero dirsi tali.
A meno che non si voglia credere che i cristiani “veri”sono una sparuta minoranza. Qui si potrebbe aprire un discorso lungo.
Chi può permettersi allora l’arroganza di dire che la fede altrui è “impura”? Questa è indubitabilmente una grave offesa.
Nel momento in cui qualcuno si sente in dovere di asserire che nella Chiesa non c’è oggi una guida sicura su cui fare affidamento, e per dimostrarlo cerca gli appigli più inusitati ( come, per esempio, quel tale scrittore che voleva addirittura delegittimare l’elezione di papa Francesco), oppure cerca l’ago nel pagliaio nel tentativo risibile di dimostrarne la scarsa autorevolezza o la non perfetta ortodossia, ebbene, questi si affanna a dimostrare l’indimostrabile.
La fede vera, infatti, non si basa su documenti scritti o su regole catechistiche che, tra l’altro, mancano di coerenza ed omogeneità, e potrei farne un elenco di queste cose.
Servono sì a titolo di orientamento, ma non possono piantare dei paletti fissati col cemento armato.
Possibile che sia tanto difficile da afferrare questo concetto?
Inoltre non vedo perché un papa non possa discostarsi, a volte, da quanto finora era stato sempre detto. Cambiano i tempi e maturano visioni diverse della realtà; e ciò è più che normale.
Sbagliato ritenere che i papi debbano essere tutti uguali, tutti sulla stessa linea. E infatti nella storia della Chiesa si sono avvicendati pontefici con vedute diverse su vari argomenti. E meno male!
Sbagliato anche pensare che nello stesso individuo debba esserci una fissità mentale che spesso sa più che altro di ottusità. O magari si tratta di testardaggine, che è più grave ancora.
Non ho mai visto contraddizioni nelle parole del Papa, e se c’è stato qualche malinteso, ciò è sempre possibile fra gli umani.
E a me risulta che papa Francesco è un uomo come tutti, ancorché a capo della Chiesa cattolica.
Le interpretazioni malevole, poi, fanno buon gioco a chi vuole travisare allo scopo di gettare ombre su qualcuno. Il mondo è pieno di persone così. Purtroppo! Il male si diffonde a macchia d’olio anche così.
La mancata risposta ai cardinali sarebbe da considerarsi segno di “controtestimonianza,un atto di ingiustizia di assenza di carità ?” Vogliamo scherzare o cosa? Forse, invece, Francesco ha ritenuto inutile rispondere a quei signori–mi ripeto– perché quel che doveva dire lo aveva già detto chiaramente, e magari aveva subodorato qualche traccia di malafede in chi poneva quelle domande. Quella stessa malafede che io francamente vedo dal mio modesto angolo visuale.
Se poi penso al Papa che mette delle crocette su un sì o un no( come qualcuno ha detto) vicino alle domande postegli, allora trovo la cosa semplicemente surreale.
Diciamocela tutta: agli oppositori del Papa non piacciono la sua semplicità (che invece attrae la maggior parte dei fedeli) scambiata erroneamente per semplicioneria( ma chi l’ha detto che un papa deve essere ieratico per essere credibile)?; la schiettezza che gli fa adoperare espressioni spontanee e colorite tratte dalla quotidianità del suo vissuto in un Paese sudamericano; la determinazione nel cercare di cambiare la curia romana( ma quanti ostacoli!); il continuo richiamo alla sequela autentica di Gesù e ad abbandonare l’autoreferenzialità su cui poggiava la Chiesa prima di lui; i suoi rimproveri (qualcuno ha parlato di “bastonate”) ad un clero ( soprattutto vescovi e cardinali) abituatosi a detenere un certo potere; la sua propensione verso i poveri e la caritatevole familiarità con gli emarginati ( cosa mai vista prima).
Tutti aspetti che i fedeli semplici in netta maggioranza apprezzano moltissimo, ma che vengono guardate con occhio torvo e -credo- anche con una buona dose di invidia da chi, nella Chiesa, non riesce o non vuole adeguarsi ad uno stile tanto nuovo. Da qui opposizioni e argomentazioni cavillose contro di lui.
Niente di nuovo sotto il sole. È sempre stato così nella travagliata storia dell’umanità: le diversità destano sospetto e hanno bisogno di tempo prima di essere elaborate e accettate.
Nella Chiesa poi questo è avvenuto abbastanza spesso. Di sicuro il Papa lo sa.
Giuseppe Rusconi sull'”affaire” Ordine di Malta:
http://www.rossoporpora.org/rubriche/vaticano/666-ordine-malta-delirio-turiferario-dopo-l-anschluss-vaticano.html
ne parlerete nel prossimo incontro? O è un tema che non interessa?
Giuseppe Rusconi accenna anche all’ignobile ( dire ignobile è dire poco, è essere moderati!) iniziativa “pastorale ” della Diocesi di Milano di “evitare di celebrare gli anniversari di matrimonio in parrocchia per non offendere i divorziati”
una Chiesa che si incammina su questa china ( è una china cioè una strada in discesa in cui si va sempre più scivolando!) vuol dire che un domani eviterà di celebrare i battesimi e le comunioni magari per non offendere gli immigrati musulmani che bivaccano sotto gli altari di chiese trasformate in centri di accoglienza.
Paradosso ? Mica tanto! E’ il principio che conta. E il principio che anima codesti modernisti è questo: noi cristiani ci dobbiamo scusare col MONDO, ci dobbiamo vergognare col MONDO , dobbiamo pudicamente nascondere ogni nostro valore identitario, che sia la croce portata al collo, che sia il matrimonio indissolubile, che sia la contrarietà alla omosessualità, la contrarietà all’aborto( ricordate Galantino come sbeffeggiò i cristiani che dicevano il Rosario davanti allae cliniche abortiste’)
noi cristiani ci dobbiamo nascondere e vergognare davanti al MONDO della croce come simbolo e possibilmente nasconderla davanti ai fratelli ebrei per non ricordare loro uno “spiacevole” malinteso occorso duemila anni fa.
Dovremo poi naturalmente nascondere e vergognarci delle statue della Madonna e dei Santi e delle candele e delle Processioni e Reliquie, per non spiacere ai fratelli protestanti che considerano queste cose odiose supersitizioni!
alla fine di questa strada sdrucciolevole in discesa, questa strada che ci porta a rinnegare la nostra identità cattolica , cosa troveremo?
siete ingenui se pensate che tutto questo cedere, scusarsi, prosternarsi, tutto questo buonismo tutto questo ecumenismo ci porti a Cristo… in realtà ci porterà diritti diritti dal Nemico di Cristo!
Saruman il bianco pensava che il fine giustificasse i mezzi, pensava che i saggi avrebbero potuto fare accordi coll’Oscuro Signore per poi comunque continuare ad avere il potere. Insensato! chi fa compromessi col male e chi cambia le bianche vesti con quelle multicolori è già schiavo dell’Oscuro Signore!
dal Signore degli Anelli.
Gandalf: Preferivo il bianco
Saruman: Il bianco? serve per incominciare! ma il panno bianco si può tingere, la pagina bianca si può coprire di scrittura e la luce bianca si può spezzare.
Saruman non perdona a Gandalf di aver smascherato la sua falsa sapienza di mediatore fra bene e male, fra virtù e vizio.
Tanti i Saruman odierni , la cosa più tragica è che sono i capi della Chiesa cattolica.
Da Antonio Finazzi Agrò ricevo questo messaggio:
Caro Luigi, ho ascoltato con attenzione il dibattito pubblico che hai tenuto con Rusconi il 26 presso il Centro Russia Ecumenica. Purtroppo, anche se comprendo la tua soddisfazione perché tutto si è svolto senza incidenti e anatemi fra voi, non mi pare si sia raccolto altro che un garbato ascolto reciproco. Forse non ti aspettavi di più, ma in realtà un dialogo autentico tra i contendenti, cioè una comprensione delle altrui ragioni e una almeno parziale rettifica delle proprie, lì come sul tuo blog, continua a parermi impossibile.
La questione di fondo è che sono in ballo ermeneutiche contrapposte, e forse anche antropologie antagoniste. Ne ho avuto un chiaro e sorprendente sentore nelle parole pronunciate quasi in coda al dibattito, proprio prima che si interrompesse la registrazione da Rusconi, là dove afferma che “questo Papa non ama le regole, non ama le norme, vuole una chiesa fluida. Ma le norme sono una sicurezza, un appiglio, e l’uomo ha un bisogno anche psicologico di questo appiglio se non vuole cadere nella confusione …”. Se ci pensi le sue parole sono una sorprendente citazione, non so quanto consapevole, della parabola del Grande Inquisitore di Dostoevskij, ne I fratelli Karamàzov.
Il punto è a mio modo di vedere tutto qui, e spiega assai bene il risentimento di cui, a torto o ragione, è fatto segno questo pontificato. Ora, anche se le parole di Rusconi contengono un’evidente esagerazione – non è che Francesco assomigli tanto quanto loro vorrebbero all’uomo folle della Gaia Scienza di Nietzsche – sono però illuminanti rispetto al sentimento con cui è accolto il suo magistero. Il senso di “spaesamento”, di crollo della certezza e persino dell’identità di gruppo, legate entrambe alla “norma morale” cui fa riferimento Rusconi, è un fatto del tutto attendibile, e spiega il rifiuto veemente, persino violento della sua pastorale (per tutto il dibattito il tuo interlocutore non l’ha neppure nominato col suo nome da pontefice, ma è sempre ricorso ad altri epiteti più o meno spregiativi).
Nota che nella stragrande maggioranza dei casi il peccato, cioè la trasgressione morale di cui si discute e stigmatizza, è quella altrui, non certo la propria. È l’altrui comportamento a essere messo in questione proprio in quanto diverso e “altro” dal proprio. Secondo me la “salus animarum” in tutto ciò non c’entra affatto, mentre è in questione la certezza di sé in quanto distinta dagli altri. È un bisogno psicologico e sociale in sé perfettamente comprensibile, ma poco o per nulla cristiano. Lo definirei umano, troppo umano. Non fa sorpresa che metta radici nel cattolicesimo, e non al suo esterno dove invece il Papa è piuttosto popolare, proprio in quanto il cattolicesimo italiano ed europeo inteso come gruppo sociale e culturale, in questo cosciente far vacillare i confini così tipico di Bergoglio, si sente minacciato dal suo interno.
D’altronde la riduzione del Vangelo, anzi se vogliamo dirla in termini antropologici del religioso in quanto tale, a norma sociale e individuale è sempre stata la tentazione latente nella ricezione del Cristianesimo. Costituì insieme lo scandalo e il bersaglio polemico della predicazione di Gesù di Nazareth, e dopo di lui di Paolo di Tarso, di Matteo, di Luca. Mi pare che oggi tutto ciò stia vivendo una nuova reinassance, e che l’opposizione di settori peraltro molto ampi del cattolicesimo a Papa Francesco, visto persino impropriamente come il grande destabilizzatore – ma d’altronde chi è scottato teme anche l’acqua – non faccia che rinfocolare una questione viva sin dalle origini.
Io vivo tutto ciò con molta sofferenza. Le ragioni unitive svaniscono di fronte alla radicalità di queste antinomie, e a volte non so più bene neppure a che Chiesa appartengo. Non è la critica al papa a sconvolgermi – che anzi è un bene si affermi, in una Chiesa sin troppo ingessata – ma la divaricazione nell’ermeneutica del Vangelo, e con questa di tutto ciò che è davvero fondamentale nella fede in Cristo. Tutto il resto mi pare un cumulo di quisquilie e pettegolezzi di sagrestia. Un caro saluto
Non credo fosse possibile un cambiamento delle proprie opinioni, anche parziale, da parte dei ‘contendenti’. Scoop non potevano essercene: chi ne avesse avuto uno non l’avrebbe riservato ad un pubblico molto scelto di cui facevano parte anche colleghi della concorrenza. Ciascuno conosceva anche gli argomenti dell’altro e se non lo avevano convinto finora, nulla sarebbe stato modificato anche da una perfetta esposizione da parte dell’altro.
Nella seconda parte della riflessione di Finazzi Agrò secondo me c’è del vero, molto vero.
A dir la verità non ho ancora avuto tempo di ascoltare la registrazione della serata ma mi dà da pensare il fatto che i giornalisti presenti, hanno discusso pacatamente mentre i frequentatori di blog usano gli scritti di questi (e altri, mi viene in mente Tornielli) giornalisti come spade affilate l’uno contro l’altro.