Vado allo Sma di Santa Maria Maggiore e vedo un signore mio coetaneo che tasta le pesche a mani nude. Mostro la mano con il guanto e faccio: “Non è meglio così?” “E chi l’ha detto?” replica supertonico: “Io faccio il barista e ho la tessera sanitaria in tasca, lei invece che fa?” Non me la sento di dire che faccio il giornalista, professione inquinantissima, e vado sul pragmatico: “Se non si usano i guanti, ognuno porterà a casa frutta toccata da tutti”. “Tanto prima di mangiarla la lava, i guanti servono a chi è malato”. Ci riprovo davanti ai San Marzano con una ragazza che avrà l’età della mia figlia più taglierina e infatti anche quella taglia: “Io la verdura che tocco la prendo, lei invece la sceglie vero?” – Mi sono sentito il ministro Balduzzi. Al quale mando un saluto solidale.
Mi sono sentito il ministro Balduzzi
22 Comments
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Interessante: mi fa venire in mente una cosa che volevo scriverti quando parlasti degli scontrini: qui dove abito io, a dire il vero, non mi è mai capitato che un negoziante non facesse lo scontrino (cinesi a parte) ed è rarissimo che al supermercato qualcuno non metta i guanti (quei pochissimi sono quasi sempre vecchi).
Piuttosto, tu prima di comprare la frutta piccola (fino al calibro di susine e albicocche) la assaggi di nascosto? Io sì.
Io non la assaggio di certo.
A volte però anch’io prendo senza guanti, ma quello che tocco
lo pago e lo porto a casa.
Non è bello, ma a volte capita pure a me.
Sarò taglierina anch’io. 🙂
Caro Luigi, si tratta di vedere se anche la moglie la tocchi col guanto ……..ho sentito dire che c’è chi la tratta col pugno di ferro in un guanto di velluto. Il tuo mi pare di plastica però !
Io solo le albicocche assaggio di nascosto, perché odio la frutta acerba, per il resto sono abbastanza corretta, anche se infilare quel guanto mi evoca brutti pensieri, per associazione…non so se mi spiego.
Invece a me la cosa che più urta è quell’indugiare sul palpeggiamento della frutta e degli ortaggi specie i pomodori assai delicati. Quello schiacciamento con le dita per poi fare la cernita e magari guardare con occhietto perfido la vicina come a dire :” eh eh eh, tiè! Beccati quello che ho lasciato!”..ecco, questo modo di fare, molto frequente non mi piace. Io non lo faccio: non c’è bisogno di schiacchiare con le dita: si vede quello che c’è da prendere o da evitare. Poi, un’altra cosa che ho notato quando si va dal droghiere o dal macellaio o anche quando si scelgono gli alimenti già confezionati , è che c’è sempre quella che ti precede con la manina,che segue con la coda dell’occhio le tue mosse e subito zacchete, ti sottrae con un guizzo ferino la merce più bella da sotto il naso. Te la scippa con una sveltezza allucinante! Oppure se sei in coda e magari c’è una sola rosetta o michetta o piadina e incautamente fai capire di volerla, ecco che colei che ti precede dopo aver preso un intero forno dice: “ah, dimenticavo, mi aggiunga anche quella, la michetta, sa giusto per uno spuntino..!Ci godono, è una goduria per i mediocri, ci si realizzano!
Vergogna!
Dice il Signore: “Non rubare”.
Ma sai, succede che ti assaggi un frutto, niente di che insomma. Ma, a me è capitato di vedere un vero e proprio furto con destrezza da una signorina al di sopra di ogni sospetto. Un’anziana signorina per bene, tutta merletti e crinoline! Sono rimasta di un male! Non ci crederai, è riuscita a riempirsi le tasche di castagne, ma non castagnine: certi marroni grossi come un pugno, se ne se sarà infilate nelle tasche una buona mezzachilata senza destare l’ombra di un sospetto. Non potevo credere ai miei occhi :O !!!!
“Ma sai, succede che ti assaggi un frutto, niente di che insomma”
Mi ricorda qualcosa…
http://www.liberamentemagazine.org/Adamo_ed_eva.jpg
ehhh..quello…quello fu la rovina del genere umano. E generalmente è la rovina degli adolescenti che spinti da trasgressiva curiosità colgono la mela cacciandosi, spesso, in un maledettissimo mare di guai…
Allora, come ora…
c’est la vie.
Con la frutta che c’è in giro oggi, l’assaggio è pressoché necessario. Una volta potevi anche fidarti dell’aspetto, ora non più. E io di frutta ne capisco! (Come diceva il povero Schwarzer in uno spot che non vedremo più).
Anch’io, quando al supermercato vedo qualcuno che non usa i guanti per prendere frutta e verdura ci rimango male.
A chi sostiene di essersi lavato le mani o dice che comunque si porterà via quello che ha toccato segnalo che le maniglie dei carrelli della spesa sono tra gli oggetti più sporchi con cui veniamo a contatto, assieme alle banconote e più dei bagni pubblici. Quindi, anche per la propria igiene personale, oltre che per il rispetto degli altri, direi che sarebbe il caso di rispettare le regole e usare i guanti.
Per chi assaggia, non basta usare i guanti, perché più persone prima di lui potrebbero aver toccato i carrelli e poi la frutta senza i guanti.
http://vivalamamma.tgcom24.it/wpmu/2011/03/i-carrelli-della-spesa-fra-gli-oggetti-piu-sporchi-al-mondo/
Pare però che anche troppa igiene faccia male, come sostengono sullo stesso sito:
http://vivalamamma.tgcom24.it/wpmu/2010/12/troppa-pulizia-fa-male-alla-salute/
Si dice che un ambiente troppo sterile disabitui l’organismo alla difesa..
In effetti, avete notato come i cuccioli dei nomadi sinti, rom ecc…nonostante convivano con germi di ogni tipo e portino alla bocca il cibo con manine …indicibili…non si ammalino mai ,mentre i piccoli -chiamiamoli-“convenzionali” cresciuti sotto la precauzionale “campana di vetro”, tra “amuchine” e “Napisan” basta che mettano in bocca un piccinino di avariatino subito la popo’ liquida o-comunumente detta- cacarella!!???-
Questo dubbio amletico circa la validità dell’igene iper-esagerata si dissipa dinnanzi all’evidente realtà: basterà entrare in un ambulatorio pediatrico per rendersene conto!
Sui bambini e sull’igiene. Due giorni addietro ero a passeggiare con i miei due nipotini per Roma quando incrociamo una mamma con tre bimbi che io non conosco e che loro prontamente mi presentano: “Questo più piccolo ha undici mesi come Sid e vuole mangiare tutto quello che trova proprio come Sid”. Sid è il criceto dei nipotini.
ah ah ah ah ah ah….oddio che ridere….in effetti è così: loro mettono tutto in bocca. Ricordo ancora con stupore il bottone che trovai nella popò di mia figlia. Ti rendi conto Luigi: aveva ingerito un bottone senza che me ne accorgessi e l’aveva perfino digerito e restituito alla terra senza un lamento! Incredibile…
Premesso che negli anni ’80 ho ingerito una bella monetina da 50 lire che per quattro giorni tenne la famiglia in sospeso, trovo anche io annasiànte (“disgustoso” in calabrese) il fatto che la gente tasti la frutta. Intanto la ammacca, e non ho voglia di vedere la grazia di Dio sbattuta in questo modo, specialmente nel momento in cui so che la frutta ammaccata finirà al macero mentre tanti bambini nel mondo fanno la fame. Poi non è igienicamente corretto: ma quando mai – mi chiedo – mi sono premurato di mettere i guanti quando ho raccolto i pomodori in campagna sotto il sole della Sicilia? Però è anche vero che non ho mai mangiato frutta appena colta, salvo i fichi – e a prezzo di inenarrabili grattate causa il “latte” dei rami…
In effetti il signor Sotuttoio che ha incontrato Luigi dev’essere un bel tipo da annasiàrsi (uso volutamente il verbo calabrese perché nel suo annasiàre c’è proprio la raffigurazione plastica di chi sente puzza e scuote il naso schifato): se con la frutta fa così, figuratevi che fa con i cappuccini e le brioches dei malcapitati clienti!
La ragazzina è il classico esempio di maleducazione odierna. Come sempre, in questo Paese le regole sono fatte per essere derogate e se un signore d’età si permette di straimpiparsene della regola sull’igiene della frutta, figuriamoci i giovani.
Dall’altro lato, sulla sponda opposta degli annasiànti, ci sono i nettiùsi, quelli che non possono stare senza pulirsi ogni 30 secondi. Avevo un compagno, in collegio, che era la quintessenza del nettiùso: si lavava le mani in continuazione, si teneva a distanza quando gli parlavi (sennò si sentiva sputare addosso dall’interlocutore) e il massimo del pervertimento igienista lo toccava al momento di prendere l’ascensore (Clodine, sentiti questa così ti spacchi in due dalle risate): ATTENZIONE.
1. Estraeva la chiave della camera, avvicinandosi al pulsante di chiamata dell’ascensore;
2. Premeva CON LA PUNTA DELLA CHIAVE il suddetto pulsante;
3. SEMPRE CON LA PUNTA DELLA CHIAVE premeva il tasto 2;
4. Era, ovviamente, il primo a uscire.
Bene, 14 anni dopo i pulsanti di chiamata del piano terra e del II piano sono ancora graffiati e consumati da quella chiave. E così il tasto 2 della pulsantiera.
Per finire: in Calabria è richiesto essere nettiùsi per produrre la ricotta. Massima igiene e pulizia, altrimenti te la tirano in testa.
E voi, siete annasiànti o nettiùsi?
ah ah ah ah ah ah ah…troppo forte tonizzo mio…Ti dico la verità, non biasimo il tuo compagno di collegio stra-nettiùso e sai perché? Pure io lo sono, un pochino; anche a me fanno schifo i pulsanti di certi ascensori, un po’ di tutti, ma in specie quelli degli ospedali quasi sempre luridi, infetti, e -scusate lo sproloquio- “incaccolati ” che schifo!… Ho sempre un guantino di cotone pronto all’uso quando mi capita di dovermici imbattere malauguratamente!
Avevo una vicina di casa calabrese, di Reggio, ebbene, restavo incantata quando preparava l’impasto per le zeppole di Natale, avresti dovuto vederla: hai presente un chirurgo prima di un intervento a cuore aperto? Ecco, così lei : cuffia, grembiule rigorosamente bianco. Poi passava alle mani, prima, e alle braccia, poi. Le insaponava , che dico, le scorticava per intero fin sotto l’ascella col sapone in pezzi quindi sotto l’acqua corrente senza toccare il rubinetto. Ora o kapii pecchéé: nettiùsa era!!
Ecco, il nettiùso in questione era di Vito Superiore, quartiere di Reggio. Fai tu…
ho dei colleghi, pediatri di famiglia, che non visitano il povero paziente se non muniti di guanti chirurgici di lattice e mascherina davanti alla bocca.
di fronte a quello che si presenta come una comparsa di “VIRUS LETALE 2 La Vendetta” il gradimento dei bambini ( e dei genitori) è molto basso . I medici “vecchio stampo” e alla buona invece , come me, sono un po’ come quelli che toccano la frutta colle mani e magari l’assaggiano prima di comprarla. senza guanti e senza mascherina, fanno sedere il bambino in braccio alla mamma e lo toccano
a mani nude ( ancorchè lavate accuratamente) ! a volte persino accostano l’orecchio al torace!
non ci sono studi scientifici che dimostrino che i pazienti visitati dai medici con guanti di lattice e mascherina si ammalino meno di quelli visitati colle mani nude!!!! al contrario vi sono fior di studi che dimostrano come la “troppa “igiene fa male, perchè fa prendere al nostro sistema immunitario, non più normalmente occupato a combattere virus e batteri, la via delle malattie “autoimmuni” . se qualcuno è interessato all’argomento posso fornire amplia bibliografia.
Vi dirò poi che uno dei miei figli schizzinoso come pochi, un vero “nettiuso”
secondo la definizione di Tonizzo questa estate è stato un mese in Thailandia… all’inizio ,schifato di tutto ,non ha toccato cibo per una settimana.. poi sei è un po’ ammorbidito.. alla fine mangiava persino quello che vendevano nelle bancarelle per strada: Mamma erano di una sporcizia da far accapponar la pelle!.. ma il cibo venduto per strada era BUONISSIMO!.
inutile dire che è stato benissimo ed è tornato più in salute che mai!
A proposito del ministro Balduzzi, come volevasi dimostrare la questione del ricorso del Governo alla Corte Europea di Strasburgo contro la sentenza sulla Legge 40 non è così scontata come poteva sembrare.
C’è qualcuno che frena, che preferirebbe rifare una legge tanto sofferta?
Chi la spunterà?
@ FedericoB.
“Chi la spunterà?” – rifaranno la legge. Non c’è altra via !
C’è la via del ricorso.