Amo troppo l’arcivescovo Agostino Marchetto per poterne parlare con distacco. Cercherò di dire poco: che mi dispiace il modo della sua uscita di scena e che spero vi possa essere un correttivo a essa, con il tempo. L’ho intervistato tante volte, l’ultima a ferragosto per il Corriere Veneto – egli è di Vicenza – sul motto “prima i veneti” posto a criterio ispiratore del progetto per lo statuto della Regione: trovi il link in un post del 13 agosto. L’ho sempre trovato disponibile e schietto ma la mia gratitudine ha ragioni più ampie: l’esempio che diede nella malattia, la puntualità nello studio del Concilio, il coraggio nelle battaglie per i più poveri della terra. Sulle dimissioni dirò che era vera la sua volontà di lasciare a 70 anni espressa già un anno addietro, ma è vero anche che l’accettazione di quella richiesta al compleanno e senza passaggio ad altro incarico è un segnale riparatore ai tanti che la libertà di parola dell’arcivescovo aveva urtato: dal governo italiano a quello francese. Per la vicenda della malattia Marchetto era da tempo un personaggio della mia indagine sui FATTI DI VANGELO: lo trovi nel capitolo 5, Anche in ospedale si può essere felici, della pagina CERCO FATTI DI VANGELO elencata sotto la mia foto.
Mi dispiace per Marchetto voce libera
38 Comments
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in Vaticano non perdono mai occasione per smentirsi…
così van le cose purtroppo…
auguri a Marchetto!
PS: non penso farà fatica a non avere quell’incarico, troverà il modo di essere “Episcopus” anche senza poltrona curiale
Luigi, comprendo la discrezione e le cautele che professionalmente devi osservare.
Io non devo nulla a nessuno e in tutta franchezza affermo che questa è l’ennesima porcata pseudo diplomatica di una gerarchia ormai del tutto connivente con i regimi forti, come del resto lo è sempre stata.
Per la difesa degli ultimi, dei sans papier e dei diversi già anni fa pagò il vescovo di Evreux, relegato nella sede inesistente di Partenia.
Nihil sub sole novi.
Nino -anch’io “in tutta franchezza”- ho qualcosa da dirti e con una certa tristezza: nella “difesa degli ultimi” rientra anche il “non scandalizzare i piccoli”. Ora, rispetto a te, a tutte le cose che tu sai della vita ecclesiale e politica, io sono molto piccola, “diversa” e “sans papier”: ignorantissima e piccolissima. Tale intendo rimanere, se san Francesco mi aiuta. E questo tuo modo di parlare della “gerarchia” mi scandalizza. Molto.
Anche a me dispiace che mons. Marchetto se ne vada. Aveva parlato a Roma il 21 aprile introducendo un Convegno “Da Roma alla terza Roma. Imperi e migrazioni”, e avevo trovato equilibrato, anche se chiaro e tutt’altro che astratto, il suo discorso. Sull’ermeneutica del Vaticano II averva avuto il coraggio di contraddire Alberigo e Melloni.
Trovo francamente strano il silenzio dell?Osservatore s tutta la vicenda, così come sulle gravissime affermazioni di Gheddafi. Credo che ci sia (nella stampa vaticana e nel card. Bertone, nonché in mons. Fisichella, per essere chiari) un eccesso di prudenza diplomatica. In certi casi (di fronte a dittatori come Gheddafi e politicanti corrotti e puttanieri) occorre più “parresia” evangelica.Altrimenti tutti c apiranno che le campagne di Feltri e dintorni “pagano”…
Nino, il vescovo di Evreux pagò per posizioni inaccettabili sui gay. Ed ha espresso posizioni piuttosto antisemite. Nulla quindi in comune con mons. Marchetto.
Cara Fiorenza,
apprezzo e rispetto lo spirito nobile che anima i tuoi interventi e che con non anima i miei per il semplice fatto che sono diverso e ho grandi difficoltà a porgere l’altra guancia.
Ritengo che questa gerarchia in particolare di schiaffi ne abbia già dati abbastanza, per il mio gusto.
E riguado a ciò che dici “E questo tuo modo di parlare della “gerarchia” mi scandalizza. Molto.”
A me invece scandalizza molto questa gerarchia.
Ciao Raffaele,
non era nelle mie intenzioni di fare un parallelo tra il Card. Marchetto e mons. Jacques Gaillot, che nulla hanno in comune, se non la Chiesa di Cristo.
Segnalavo il caso a proposito di un uso non nuovo ad interventi a gamba tesa della gerarchia nei confronti di pastori che, guarda caso, si schierano con gli ultimi.
Vedi Romero, ed altri.
Jacques Gaillot, non mi pare abbia mai preso posizioni antisemitiche, semmai anti Israeliane difendendo il popolo palestinese.
Sulle posizioni che dici inaccettabili nei confronti dei gay e similari, dopo i recenti fatti che hanno aperto una voragine all’interno della Chiesa e la posizione assunta dai Valdesi , sull’argomento sarei più cauto.
Nel senso, per essere chiari, che ancora oggi la gerarchia non estromette non i sacerdoti gay ma quelli pedofili di cui conosce nomi e cognomi.
Di acqua ne è passata e molta ancora ne passerà sotto questi ed altri ponti.
In ogni caso da quanto leggo da anni sul sito di Partenia, Jacques Gaillot prende posizione in favore degli ultimi e dei diseredati e non mi pare che la prerogativa dei suoi interventi sia di tipo sessuale.
Anche a me è dispiaciuta l’uscita di scena di mons. Marchetto, e soprattutto trovo singolare il modo in cui è avvenuta. Mi piaceva la sua parresia, anche se certamente non sono particolarmente progressista. Bello il brano in “Cerco fatti di Vangelo” che non conoscevo. Insomma, non si poteva dire almeno un grazie?
Molto profonde le parole di Mons. Marchetto durante la malattia, lette nella pagina CERCO FATTI DI VANGELO. Grazie Luigi, per avercelo fatto conoscere meglio.
Sono veramente dispiaciuto per la sua “uscita di scena”….immaginavo che vi fossero dietro “manovre un poco strane”. Purtroppo, non è la prima volta che accadono.
Oremus pro Ecclesia.
Ciao a tutti.
F.
Ho avuto modo di apprezzare mons. Marchetto anche per altre coraggiose prese di posizione: http://www.zenit.org/article-3020?l=italian
Vero, caro Lyco, Mons. Marchetto più volte aveva mostrato disappunto per la cosìddetta “ermeneutica della discontinuità” riguardo al Concilio Vaticano II.
Dalla ricostruzione della vicenda di Monsignor Marchetto, che Luigi ha tratteggiato con equilibrio e prudenza, mi par di capire (e mi si corregga pure se sbaglio) che:
– Monsignor Marchetto, effettivamente, aveva chiesto, un anno fa, d’essere posto in quiescenza;
– questa richiesta era motivata sia da ragioni di salute che dalla constatazione che attorno a sè l’aria era diventata, diciamo così, pesante;
– la Curia Vaticana non ha fatto nulla per trattenerlo, ed anzi, non l’ha neppure ringraziato.
Se (e sottolineo se) le cose stanno così, è segno (ed anche Luigi lo ipotizza apertamente) che la Curia Vaticana (ed anche l’atteggiamento tenuto dall'”Osservatore Romano”, in questa faccenda, lo conferma) ha, ancora, abdicato alla propria (ossia, della Chiesa di Roma) missione profetica in nome d’una scelta di (cosiddetta) “realpolitik”.
Sarà lecito, a questo punto, domandarsi in cambio di cosa.
E’ una vicenda amara, comunque: Monsignor Marchetto (bellissime le sue parole riportate da Luigi in “CERCO FATTI DI VANGELO”) aveva sin qui assolto al meglio, con fede, impegno pastorale e “schiena dritta”, al proprio delicato incarico, ma, evidentemente, non è bastato …………….
Buona notte a tutti !
Roberto 55
Sì, è veramente amara questa situazione. Mentre noi “davamo la baia” a Minc, si affrettava l’uscita di scena di colui al quale davamo praticamente ragione (e sembrava che anche il Papa fosse dello stesso avviso …)
Chi si meraviglia piu’ di situazioni come queste?
Il fatto che il Vangelo -ancora oggi- sia ed appaia NUOVO e rivoluzionario significa che purtroppo non si e’ fatta molta strada. Non solo a Rimini. Ma neanche in Vaticano.
Marchetto docet.
Condivido il bel ritratto di Agostino Marchetto tracciato da Luigi. Mi colpisce in particolare la serenità con cui ha attraversato le tempeste provocate nelle alte sfere dalla sua fedeltà al vangelo. E se l’Osservatore ha taciuto sottolineo che la Radio del Vaticano gli ha invece dato ampio spazio per una lunga intervista di commiato:
http://www.radiovaticana.org/105live/Articolo.asp?c=419693
OT: Marchetto non è la sola “voce libera” in un panorama ecclesiale in cui di “voci libere” mi sembra che ce ne siano a bizzeffe.
Per esempio , don Verzè. Non dovete perdervi oggi sul corriere la incredibile esternazione dell’ex-sacerdote , fondatore del San Raffaele , intitolata “SE io fossi papa” .
Se lui fosse papa, ( con la minuscola ,specifica) dice Don Vverzè, andrebbe due o tre anni a vivere in Africa vestito con pantaloncini corti e Borsalino, mica colla tonaca, altro che viaggi con la scorta! altro che paramenti e croci d’oro! via tutti gli orpelli !!farebbe del Vaticano una Università internazionale un centro di studiosi e di ricercatori, non scomunicherebbe nessuno, darebbe gli anticoncezionali a tutti. Se lui fosse papa, la Chiesa si trasformerebbe in una grande “multinazionale” della cultura, della carità, dell’ecumenismo, della scienza , della ricerca su come campare fino a 120 anni e via discorrendo…
Intanto di voce libera in voce libera i semplici fedeli sono sempre più disorientati, confusi, vivono un esperienza schizofrenica della Chiesa..chi ha ragione? hanno tutti ragione’ nessun ha ragione? esiste una verità? esiste una
Chiesa o ce ne sono mille, milioni, come schegge impazzite, ognuno con le sue opinioni e le sue certezze?
MC
ma perché il sito del vaticano non ha comunicato le dimissioni di Marchetto?
A Maioba uomo sottile. Non è prassi che il bollettino della Sala Stampa Vaticana dia notizia dell’accettazione delle dimissioni dei segretari dei dicasteri. Il 1° settembre è stata data “conferma verbale” alla notizia che era stata pubblicata per in discrezione – quello stesso giorno – da Il Giornale. Il bollettino darà conto delle dimissioni quando annuncerà la nomina del successore.
Osservazione in margine al commento precedente: se non ci fosse stata l’indiscrezione, ancora non sapremmo dell’accettazione delle dimissioni. Se l’incarico fosse restato vacante per un anno, poteva capitare – in linea teorica – che per un anno non lo venissimo a sapere.
Per mostrarmi sottile almeno quanto i visitatori – dato che mi avete provocato sul mio terreno: l’arcivescovo Agostino Marchetto ha compiuto 70 anni il 28 agosto (festa di Sant’Agostino) e ha ricevuto la lettera di accettazione delle dimissioni il 26 agosto. Il 1° settembre ne ha parlato Tornielli su Il Giornale e lo stesso giorno è venuta la conferma vaticana.
Sì, ma perchè non consentirgli almeno di andare a Bogotà? Oppure è stato lui a non volerci andare?
Non ho presa su Bogotà. Immagino che egli avesse preparato l’andata a Bogotà non conoscendo l’accettazione delle dimissioni. La lettera non prevedendo nulla per Bogotà – così suppongo – veniva a comportare che egli si sarebbe trovato laggiù privo di incarico.
E’ ovvio che il tutto poteva essere diverso. L’accettazione delle dimissioni poteva essere concordata nei tempi e poteva andare unita all’annuncio di un nuovo incarico meno oneroso. – Ma questo penso che ci potrà essere, un domani.
Marchetto è un uomo di valore. La sua fatica nel dare ordine alla materia immigratoria è stata preziosa. E così l’altra sul Concilio. Con quella conciliare egli poi figura tra coloro che più “sentono” con il papa: sentire cum Petro. Ora a un piano sotto avevano bisogno di mandare un segnale ai governi. Domani a un piano sopra potrebbero avere altra necessità.
eppure la curia si dimostra ancora una volta poco sensibile nei confronti delle persone… soprattutto di coloro che hanno servito la Chiesa
Agnosco stilum Romanae Curiae.
Conosco lo stile e lo stiletto della Curia Romana.
mah… ma non era un “organismo pastorale” e bla bla bla?
Lo è – io credo – ma è anche uno strumento di potere. Oggi meno di ieri, ma pur sempre un poco o un tanto. Le chiavi affidate a Pietro comportano un trascinamento – in parte inevitabile in parte abusivo – di poteri umani il cui esercizio abbisogna di una continua purificazione.
Luigi, sul tuo:
3 settembre 2010 @ 11:55
Come dire che all’Osservatore Romano organo ufficiale dello Stato Città del Vaticano, è subentrato il Giornale.
Non è tutto queesto una presa per i fondelli?
—-
Come dire :
Giro giro in tondo,
cavallo imperatondo,
cavallo d’argento,
che costa cinquecento.
Centocinquanta,
la gallina canta,
lasciatela cantare,
si vuole maritare.
Le voglio dar cipolla:
Cipolla è troppo dura,
le voglio dar la luna;
la luna è troppo bella,
c’è dentro mia sorella,
che fa i biscottini
per darli ai bambini.
Ma i bambini stanno male:
vanno tutti all’ospedale.
L’Ospedale sta lassù,
dagli un calcio e buttalo giù.
È ufficiale: NIno è rimbambito.
Breaking news : un sacerdote cinquantenne da Cuneo/Fossano è il nuovo Nunzio in Iraq (e Giordania) .
http://press.catholica.va/news_services/bulletin/news/25967.php?index=25967&lang=en
Beh, se è di Cuneo … come diceva Totò …
http://www.youtube.com/watch?v=k9OVbzxjGxg
“…tosavo anche il colonnello…”
(“…Poi dice che uno si butta a sinistra!”)
(“…Poi dice che uno si butta al centro!”)
“..Se la mette, se la mette….Anche a Cuneo si mettevano le trombette in bocca.. – Glielo dico io, che sono un nuomo di mondo..!”
[“…e basti questo.”]
“Attenda la chiamata.”
”
…Perchè, è scoppiata la guerra?
[…]
(Ma allora) …è una chiamata civile?
[…!]
…E’ una chiamata parastatale, glielo dico io! ”
(“Lei non sa chi sono io: non sono un pubblico impiegato, ma lo sarò.”)
Non si sa che cosa ne pensino MOLTI piani sopra.
Non si sa. Però si sa che ridono. “Se ne ride chi abita i cieli, / li schernisce dall’alto il Signore.”
Ora che tutti ce l’hanno con Sarkozy è stato utile che mons. Marchetto abbia parlato.