Sono a Padova per l’annuale appuntamento con il mondo del carcere che quest’anno è al “Due Palazzi” di Padova. Ci risentiamo domenica. Ma salutando volevo dirvi che mi dispiace che il blog sia un luogo dove si parla male del Papa. Comunque vi voglio bene lo stesso. Nel primo commento dispiego il dispiacere, nel secondo dico che vado a fare in carcere.
Mi dispiace che qui nel blog si parli male del Papa
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Cialtrone eretico. Dicevo che m’addolora leggere nel blog ogni giorno violente diatribe antipapali. Nel mio blog: “a mia”, come diceva quel siculo in trincea quando si vide sfiorato da una pallottola nemica. “Spararono a mia”: il racconto è di Montanelli e i gesti con cui l’accompagnava valevano un film. “E’ un cialtrone eretico – predica a vanvera – è ignorante di tutto – è un rozzo materialista – la sua elezione non è legittima – il Papa è ancora Benedetto”. Mi rendo conto che sarebbe più ad effetto se quelli che sparlano di Francesco in casa mia io li mandassi al diavolo: del resto l’invio sarebbe senza problemi, trattandosi di persone ben certe di dove sia il Satana. E anche il mittente – che sono io – ne è certo. Invece nessuna posta prioritaria per l’inferno: dico solo che mi dispiace.
Al carcere “Due Palazzi”. Come si può vedere nell’archivio del blog, ogni anno in ottobre torna questo mio appuntamento con il carcere, sempre in un luogo diverso: nel 2012 Forlì, nel 2013 Mantova, nel 2014 Bari, nel 2015 Bollate, nel 2016 Augusta, quest’anno Padova. La giornata di domani 6 ottobre la passerò al “Due Palazzi” e non potrò collegarmi e non avrò telefonino. Ci hanno suggerito di lasciarlo in albergo. Se qui nel blog ci saranno baruffe, le vedrò a sera. Ma anche sabato sono impegnato con questa trasferta e tornerò al blog domenica. Le mie visite alle carceri avvengono sempre di venerdì. Non è una mia scelta ma trovo buono che sia così. Qualcosa come un venerdì della misericordia senza iniziali maiuscole. Del Premio Castelli ho parlato più volte nel blog. Ecco un link per sapere che cosa avvenga domani: http://www.sanvincenzoitalia.it/settori-di-intervento/carcere/premio-castelli/. E un altro per ciò che avvenne l’anno scorso: http://www.luigiaccattoli.it/blog/maria-giovanni-caterina-angelina-e-la-grazia-del-perdono/.
Chi usa termini offensivi per colpire gli altri non si rende conto che in realtà colpisce se stesso.
Caro Luigi, permettimi questo aggettivo. Ci conosciamo un po’, no?
Mezzanotte è passata da nove minuti, ma voglio dirti che capisco molto il tuo addolorarti per le violente diatribe anti-papali del tuo blog. Tu sei un signore e non mandi al diavolo quelli che sparlano di Papa Francesco a casa tua, e io mi congratulo con te. Oltre ad essere un signore, sei un buon cristiano disposto a porgere l’altra guancia a chi non segue il tuo più volte ripetuto invito a moderare i termini. E a fornire le prove di certe a volte gravissime affermazioni.
Io che sono nessuno, mi taccio e non intervengo anche per timore, a volte, di perdere le staffe verbali…
Ti saluto cordialmente…
Vedi Luigi,io comprendo la tua amarezza è giusto il sentimento che provi.Anche questo blog, purtroppo,è uno spaccato di umanità e l’umanità,è quella che è: ‘umanità appunto. Ferita, ma anche omicida perché le persone si possono uccidere con le parole, basta una menzogna, basta dire che una persona ha “gli scheletri nell’armadio”, coprirla di maldicenze, per inficiarne la moralità, la credibilità e, distruggerne l’intera vita. Persone si sono suicidate per questo, ed è un gravissimo peccato…
L’umanità è anche dispersa:in cerca di valori che non trova più. E’divisa politicamente, a livello dottrinale. E’ invidiosa dei doni altrui, del benessere altrui, della fecondità altrui , intesa come capacità di generare e dare frutti spirituale, e di generare anche fisicamente..
E’ stolta e in dissoluzione. E’ ha compartimenti stagni: il ricco si sazia il povero crepa, il sano gode di salute il malato è solo e abbandonato al suo dolore. Perfino l’Eucaristia che è il sacramento dell’unità è partecipata in solitudine, ciascuno dentro i propri pensieri, le proprie verità, e pregiudizi,e calunnie e maldicenze. Beviamo all’unico calice da divisi ed è il peccato più grave d’ogni altro peccato. Solo la Carità è in grado di unirla e vivificarla e spesso la fede, o almeno la fede sola, non basta è necessario,che ciascuno esamini il suo stato interiore , basterebbe confrontarsi con San Paolo : se uno si compiace solo della verità storica, non metafisica, non rivelata, non celeste, non potrà mai essere un costruttore di fraternità perché non vede l’altro con gli occhi di Gesù Cristo, e non può amarlo come Cristo lo ama e perciò lo disprezza e lo annienta col pungiglione della cattiveria.
Ma, tornando a Papa Francesco, Luigi, non farti il sangue amaro.
I Papi, si sa, sono sempre stati bersaglio di fuochi incrociati e te Luigi, che la Urbe la conosci, i feroci libelli affissi su Pasquino dovrebbe dire qualcosa.
Poi,diciamocelo francamente: sarebbe ipocrisia non riconoscere in papa Francesco singolarità difficili da rintracciare in un papa. Non c’è da offendersi.
A me, quando penso a Papa Francesco, per assonanza sovviene il famoso abate Martino, di Asello, XVI sec. il quale cosa fece: per far più bella e accogliente l’abbazia affisse sul portale in lettere cubitali un benvenuto ma combinò un pasticciaccio.
Egli voleva scrivere: “Porta patens esto. Nulli claudatur honesto” -ossia- “La porta sia aperta. A nessuna persona onesta sia chiusa”. Ma galeotto un punto e modificò l’intero messaggio evangelico senza rendersene conto scrivendo : “Porta patens esto nulli. Claudatur honesto”, ovvero: “La porta non sia aperta a nessuno. Sia chiusa alle persone oneste.
Da cui il famoso motto: ” per un punto Martin perse la cappa”. Io trovo questa similitudine, piuttosto emblematica, ma ripeto, sono pareri, non farti il sangue amaro Luigi Accattoli.
Un bacio.
Clodine
Altrimenti detta “vignarola svuotavanzi”, come vedi…se tanto ci da tanto, perché stupirsi. C’est la vie!
caro Luigi, sai come si dice :” la tolleranza arriva fino alla linea del rispetto reciproco, oltrepassato il quale, si trasforma.”
Siccome son perspicace ho compreso perfettamente la sinestesia: beh, che dire: se è per questo hai centrato il segno!
Il fatto è che si viene qui “da Luigi” soprattutto per parlare di papa Bergoglio. Basta un’occhiata all’andamento degli ultimi post.
4 ottobre, con papa = 72 commenti
3 ottobre, senza papa = 11
2 ottobre, senza papa = 8
1 ottobre, con papa = 146
1 ottobre, con papa = 74
30 settembre, senza papa = 5
29 settembre, senza papa = 2
28 settembre, con papa = 10 (l’eccezione che conferma la regola)
27 settembre, senza papa = 7
26 settembre, senza papa = 4
25 settembre, con papa = 296
Può bastare. Sul perché poi quando si parla di papa Bergoglio le persone si scaldino così tanto, pro e contro, sarebbe interessante discutere, (E ci sarebbero tanti commenti, immagino).
Rispetto il disagio di Luigi Accattoli che un blog filo-bergogliano ospiti così tanti interventi ostili o critici a Francesco. Potrebbe fare un filtro degli interventi. certi blog lo fanno e lo dichiarano anche . su questo blog non si può criticare il pontefice. Punto.
vorrei però dire che l’espressione usata da Giuseppe di Melchiorre
“quelli che sparlano di Papa Francesco ” non è esatta.
quelli che sparlano di papa francesco infatti non lo fanno apertamente, su un blog, firmandosi con nome e cognome.
Il verbo “sparlare” vuol dire dire male dietro le spalle , in privato, anonimamente , sussurrando maldicenze. Quelli che sparlano di papa Francesco lo fanno in separata sede e non certo pubblicamente.
Dire male a viso aperto e con franchezza non si difinisce “sparlare” ma giustamente come dice Luigi Accattoli “parlare male”.
Chi parla male per esempio di un tiranno o dittatore e lo fa mettendoci la faccia e magari rischiando la vita non “sparla” ma disssente, critica, si oppone.
Visto però che il “parlare male a viso aperto e con franchezza “non è sopportato perchè fa male , ( e questo lo posso capire , solo che sembra valido solo nei confronti del papa, mentre si sopporta benissimo ogni parlar male della religione, della fede, della chiesa, della Madonna ecc.ecc) voi non fate che invitare i critici di Francesco alla vecchia cara ipocrisia clericale, proprio allo sparlare dietro le spalle , al sussurro anonimo, oppure al tacere ma pensare in cuor proprio quello che il labbro non proferisce.
Fossi un monarca sarebbe più inquietante per me il silenzio serbato nei cuori
dentro i quali non posso vedere che le critiche e a viso aperto e franche.
Del papa non si può parlare male. va bene, ma si può pensare male , senza dirlo. Preferite questo? a ognuno i suoi gusti.
Blog ” filo-bergogliano” ?!!
Maria Cristina: non hai capito nulla in radice.
Vocabolario Italiano “Sabatini Coletti”:
Sparlare [spar-là-re] v.intr. (aus. avere):
• [sogg-v] Parlare a sproposito e in modo volgare
• [sogg-v-prep.arg] Malignare, parlare male di qlcu. o di qlco. SIN: denigrare, diffamare: non s. di lui!
Non vi si parla di anonimato, come sostenuto dalla Venturi. Usare bene le parole è importante, perché possono far parte, ovviamente in senso metaforico ma non meno eloquente, dei “segni particolari” dell’identità di una persona.
Pax et Bonum! Vado…
MCV nennuno ti invita all’ipocrisia: fatti un tuo blog , dove con il tuo nome strepiti quanto vuoi.
Cristina vicquery
Un vecchio “Garzanti” riporta la seguente :
” Mormorare, Sparlare, dir Male. Dicasi di chi, essendo in brigata con altri, parla con poca carità fraterna di una persona, biasimandola;quegli MORMORA – Più generico, meno accorto, o almeno, fatto senza rea intenzione, è il dir male”
Condivisibile ed anche pertinente la tua citazione, Clodine. Ma nemmeno in essa si parla di anonimato.
Ti saluto, scappo e chiudo davvero, questa volta…
Ciao!
caro Giuseppe di Melchiorre ,
va bene allora quando qualcuno parlerà male di Burke o dei lefreviani diremo che “sparla” di Burke o dei lefreviani’ . Quando qualcuno parlerà male di
di Trump o di Putin diremo che “sparla” di Trump o di Putin?
Allora i giornalisti di opinioni sono tutti degli sparlatori e metà della carta stampata e dei blog è fatta di sparlate.
Comico questo etichettare come “sparlare” le critiche negative su PERSONAGGI PUBBLICI.
Per dott.ssa Venturi.
Ancora una volta non ha sfogliato il vocabolario italiano. Lo faccio io per lei:
TRECCANI:
Criticare v. tr. [der. di critica] (io crìtico, tu crìtichi, ecc.). – 1. Sottoporre a esame critico un autore o un’opera, esprimere su essi il proprio giudizio (e s’intende per lo più sfavorevole): c. un film, un dramma, una dottrina, un’opera d’arte. 2. Biasimare, censurare, trovar da ridire su qualche cosa: il tuo contegno è stato molto criticato; devi sempre c. tutto!; c’è poco da c.; farsi c., attirarsi il biasimo altrui.
Criticare è più che lecito, sparlare è un’altra cosa, come a volta le succede, provocando dispiacere anche a un giornalista come Luigi Accattoli che del mondo della carta stampata fa parte da alcuni decenni. E non penso si sia mai espresso come lei nelle sue critiche, quando lui le ha scritte.
E per favore non mi chiami “caro”, perché non ci conosciamo personalmente. Per me le parole sono importanti. E se non mi risponde non mi offendo, perché fra un po’ vado a prendere il treno… Comunque la saluto cristianamente: la pace sia con lei!…
“perché le persone si possono uccidere con le parole, basta una menzogna, basta dire che una persona ha “gli scheletri nell’armadio”, coprirla di maldicenze, per inficiarne la moralità, la credibilità e, distruggerne l’intera vita. Persone si sono suicidate per questo, ed è un gravissimo peccato…”
Peccato è anche prendere solenni fischi per fiaschi e avere sempre voglia di attaccar briga con chi non si sopporta per un qualsiasi motivo.
Peccato è anche assumere la maschera della vittima per farsi compiangere dagli altri.
Peccato è anche mentire ogni volta che si può addebitando ad altri maldicenze inesistenti, con lo scopo volgare e malefico ( “luciferino”) di metterli in cattiva luce per attirarsi la benevolenza altrui.
Peccato è anche travisare volutamente le parole altrui per giustificare le proprie vomitevoli parole scagliate addosso a chi non si trova sulla stessa linea e non ossequia la vanità di una persona.
Peccato è anche provocare gli altri con frasi irripetibili che meriterebbero una querela.
Peccato è anche imporre il silenzio a qualcuno in un blog non suo, considerato inopinatamente come proprio.
Ecco, tutto ciò è peccato ma è anche indice di una personalità infantile e nevrotica.
Impagabile Victoria Boe che si sente in diritto di dare giudizi da psicoterapeuta navigata sulla personalita’
“infantile e nevrotica”.Questo secondo il pignolo Giuseppe Di Melchiorre suppongo non sia considerato “sparlare”di una altra persona.
“E’ invidiosa dei doni altrui, del benessere altrui, della fecondità altrui , intesa come capacità di generare e dare frutti spirituale, e di generare anche fisicamente..”
Clodine, si parlava dei frequentatori del blog, ce ne sono di invidiosi perché non possono avere figli mentre tu sì?
“Dire male a viso aperto e con franchezza non si difinisce “sparlare” ma giustamente come dice Luigi Accattoli “parlare male”.”
Senza troppo distinguere sul significato delle parole, l’affermazione sopra riportata a me sembra un salto mortale non riuscito per affermare le proprie ragioni.
“Parlare male” è assai blando rispetto al parlare rabbiosamente di qualcuno. E qui nel blog questa rabbia la si avverte assai spesso.
Non ci si limita a parlar male del Papa e della Chiesa dei nostri giorni.
Si scaricano veleni e molte sciocchezze sul clero “moderno” e sui laici che aderiscono a questa Chiesa e a questo Papa. Li si considera eretici o addirittura pagani rispetto alla Chiesa eminentemente dottrinale ante Concilium, vista con nostalgia e collocata in una mitica età dell’oro che però, in realtà, niente aveva di aureo. E, soprattutto, ben poco aveva di evangelico. Gli estimatori del tempo passato sono sempre esistiti nella storia umana, ma quando questi si trovano nella Chiesa, producono una più sgradevole impressione, perché in essi si vedono come delle statuine di gesso ricorrenti ad un linguaggio alquanto anacronistico che ha accenti stonati. Un linguaggio che non arriva al cuore della gente e non genera quel flusso vitale che è il vero legame fra il popolo del Signore e il Vangelo cui quel popolo deve fare continuo riferimento.
Maria Cristina, per cautelarmi , hai visto mai, mi sono benedetta con l’acqua esorcizzata. Giusto l’ho presa fresca fresca presso il Santuario di San Salvatore in Lauro, vicino Castel Sant’Angelo,.Santuario che custodisce reliquie di Giuda Taddeo e il manto, oltre i guanti, di san Padre Pio; ed essendo il 23 Settembre, a termine della Santa Messa Pontificale presieduta dal Cardinal Vicario di Roma De Donatis,ho ricevuto una bottiglietta di acqua esorcizzata e speciale benedizione sotto il manto del Santo di Pietrelcina.
Questa persona è una persecuzione, mia cara, sono anni ed anni che mi tormenta, non è un giorno, ma anni.E perciò, Maria Cristina Venturi, non è cosuccia di poco combattere con queste genere di situazioni, triste chi ha la disavventura di imbattercisi. Purtroppo…che devo fare…
Dallo spirito di rancore Liberatemi Gesù
Dallo spirito di insofferenza Liberatemi Gesù
Dallo spirito di contestazione Liberatemi Gesù
Dallo spirito di collera Liberatemi Gesù
Dallo spirito di sdegno Liberatemi Gesù
Mio Dio
mia rupe in cui mi rifugio,mio scudo, mia potente salvezza e mio baluardo.Ti invoco Signore degno di lode, e sarò salvata dai miei nemici.
Amen
Leopoldo io parlavo dell’umanità, era un discorso in senso lato. Io non conosco nessuno del blog, né le vite dei frequentatori, come potevo avere dei riferimenti particolari. Invece mi sembra che sia tu piuttosto a riferirti a me…che vuoi?
Pensavo piuttosto alla maternità surrogata cui fanno ricorso persone prive di organi riproduttivi femminili . Il riferimento all’umanità era palese: umanità narcisistica con tutte le sue sfaccettature nelle quali rientra anche l’invidia di non poter generare. L’umanità che brama e non riesce a fermarsi dove si ferma la natura …
Era questa l’intenzione, invece non capisco dove volevi andare a parare Calò. Non ti facevo così maligno.
lo sei?
Hai ragione, stavolta ho sbagliato. Scusami, se puoi.
Luigi,
considera che a volte si eccede nella critica perchè si soffre o perchè si vive un momento “critico”. In questo blog tu ci inviti spesso a essere tutti cortesi o perlomeno diplomatici, ma è l’amore per la Chiesa e per il Papa che porta persino ad eccedere nelle critiche. Può essere molto doloroso esprimere giudizi “negativi” quando si vorrebbe unirsi al coro degli elogi e dell’entusiasmo generale. Questo può rappresentare un’attenuante.
Spero nella tua umana e cristiana comprensione .
Ma certo che ti perdono, vieni qui..ssmmmakkk
Se Luigi, vaticanista estimatore del papa, applicasse i metodi dominanti nel web, molte persone qui da tempo sarebbero state bannate.
Per questo una maggior sobrietà negli interventi e nei toni, quando ospiti in casa d’altri, non sarebbe inopportuna.
Caro Andrea Salvi
come ho detto anche io basterebbe che si usasse un filtro, come usano altri siti, per cui.automaticamente chi critica il papa viene bannato.
Si risolverebbe tutto.
Si avrebbe un.blog omogeneo, tutto con interventi favorevoli al.papa, ed ogni.problema sarebbe risolto.
Ma oso dire che Luigi Accattoli, per il.suo carattere e per il suo diciamo “stile” non e persona da bannare od escludere certi interventi, e non e’persona da volere un blog “omogeneo”e tutti d’accordo di “default”.
Sembra che invece su questo blog fino ad ora chiunque possa esprimere liberamemte le proprie opinioni.
E’il bello di questo blog.Esprimere liberamente e senza censure le proprie opinioni
Certo.si capisce che a Luigi Accattoli non facciano piacere,personalmente, le opinioni contrarie al papa, ma le tollera, almeno.fino ad ora.
Quello che proponi tu caro Andrea Salvi cioe’di bannare le persone inoportune, farebbe si’che il.blog di Accattoli diventerebbe di “nicchia”c ioe’solo persone i un.certo tipo che la pensano tutti in. un certo modo.
Nessuna discussione.Tutti d’accordo. NOIA TOTALE.
Ripeto
Per questo una maggior sobrietà negli interventi e nei toni, quando ospiti in casa d’altri, non sarebbe inopportuna.
Il paradosso della situazione e’questo:i cattolici progressisti non vogliono il rovescio della medaglia
Vogliono da una parte una “umanizzazione”della figura del pontefice romano, che da ieratica “pietra”,posto fra cielo e mondo a far da tramite, si trasformi in “uno di noi”, uno del popolo, in mezzo al popolo, vicino alla “gente comune”,insomma un grande laeder popolare. Dall’altra pero’non accettano i rischi che porta questa “umanizzazione”e popolarizzazione della figura del papa.
E i rischi sono proprio quelli di qualsiasi”personaggio”che si presenta come umano, come laeder carismatico, cioe’una buona dose di applausi e consensi ma anche qualche fischio e persino qualcuno che grida “Buffone”.
La reverenza quasi mistica l’ossequio totale verso la ieratica “pietra”, non ci puo’essere verso una figura che si presenta come “uno di noi”.
E’il rovescio della,medaglia:gliapplausi ma anche i fischi.
I selfie con Francesco, ma anche gli apprezzamenti ironici e le prese in giro sul web.
L’infallibilita’papale, che e’legata a pronunciamenti ex-catedra su materia di dottrina e di morale, non si puo’invocare sulle interviste aeree, o sui discorsi politici sui migranti.Nessuna reverenza assoluta puo’circondare una persona che spesso parlando a braccio sbaglia o che ha discutibili simpatie politiche.
Ma i cattolici progressisti non vedono questo paradosso, sembra non si vogliano rende conto che ogni umanizzazione ogni de-sacralizzazione ha un rovescio della medaglia.
Anche quella della figura del papa:ed e’difficile poi, non si torna piu’indietro, non si puo’piu’fare appello alla reverenza e obbedienza assoluta al Romano Pontefice, alla proibizione di “dir male del papa” quando si e voluta trasformare la figura del Romano Pontefice in una “icona pop”.
Per questo fioccano insieme agli elogi e alla popolarita’ planetaria, sul capo di Bergoglio, anche le critiche piu’feroci, le prese in giro piu’ mici d iali, i giudizi piu sprezzanti.
Il popolo ,il “pueblo”che per Begoglio e’un concetto “mitico”,ha sempre portato in trionfo i suoi beniamini, salvo poi, per un variare di umore, ricoprirli di insulti.
Nel “mito”questo viene accettato come facente parte dell’ordine delle cose ,direi del “meccanismo”che sta alla base della popolarita’.
La trasformazione della figura del papa in grande laeder popolare non e’iniziata con papa Francesco ma con Giovanni Paolo II.E infatti gia’ai tempi di Woytjla a far da “rovescio della medaglia”alle folle plaudenti, ai giovani papaboys adoranti, c’erano critiche feroci, sprezzanti sul suo personaggio.
Anche il mite e schivo Benedetto, pur non volendo di suo carattere essere popolare, ha dovuto seguire l’andazzo, i viaggi , le grandi riunioni, le Giornate della Gioventu’ eecc, perche’indietro e’difficile tornare, e l’unica volta che uso’una pedana mobile invece di camminare si becco’una bordata di critiche.Arrivati ai tempi nostri direi che la de-costruzione della figura papale e’ giunta quasi a compimento.E il dolore, comprensibile, che coglie Luigi Accattoli davanti a chi “parla male”del papa, e’ simile al dolore, altrettanto comprensibile, di chi vede la figura del papa sempre piu’allontanarsi dall’essere Pietro, la pietra, e sempre piu’sbriciolarsi come sabbia..
Sono due dolori paralleli.
“Decostruzione della figura papale” è certamente una opinione, ma anche una interpretazione -molto poco fondata – della missione del papa così come è andata delineandosi dai tempi di Pio IX – Leone XIII. Senza dimenticare l’apporto teorico dato, in tempi recenti, dalla “Ut unum sint”. Che è una enciclica, non di papa Francesco.
A me pare molto corretta la analisi di Maria Cristina Venturi anche se la decostruzione della figura papale e in qualche modo anticipata dalla ut unum Sint, In realtà io non l’ho letta e quindi non so se questo è il senso dell’intervento di padre amigoni, non per questo non è qualcosa che è in atto e che ha avuto una accelerazione notevole con questo pontificato. Non sono però certo che il fenomeno sia irreversibile. A mio parere dipenderà da quelle che saranno le condizioni del mondo nel futuro
Forse p.amigoni voleva dire che non di decostruzione si deve parlare ma di evoluzione della figura papale per meglio rispondere alla missione affidata dal Signore. Tuttavia questa evoluzione comporta una laicizzazione della figura papale In altri termini una decostruzione dell’aspetto sacrale del Pontefice
Diro’una cosa che fara’rizzare icapelli a padre Amigoni:andando avanti con questa evoluzione della figura del papa l’esito finale, magari fra duecento anni, sara’l’abolizione totale della figura del papa.
Il papa, i cardinali e persino i preti saranno SUPERFLUI, inutil.La religione dal basso, la religione del pueblo non ha bisogno di alcuna figura gerarchica.
Sto dicendo che la conseguenza logica di una visione della chiesa come non piu'”gerarchica”,con a capo il papa la cui autorita’viene direttamente da Dio, poi i vescovi la cui autorita’viene dalla successione apostolica, e poi i preti e poi i laici, ma dal “basso”col popopo, il mitico pueblo al primo posto ,porta inevitabilmente alla fine della gerarchia ecclesiatica, e’solo questione di tempo.
Lutero aveva combattuto proprio contro la gerarchia ecclesistica, la quale a sua volta si rifaceva alle Gerarchie celesti ritenute nel MedioEvo e da Dante modello della gerarchia terrestre, secondo l’insegnamento di San Dionigi Aeropagita.
La trasformazione della figura del papa a cui stiamo assistendo va verso la visione luterana , e quindi alla fine, si evolvera’ulteriormente nella auto-eliminazione
.Se..se naturalmente si pensa che tutto evolva secondo le leggi immanenti alla Storia.Ma l’Irruzione del Divino potrebbe sovvertire e scompaginare tutti i pronostici come e’gia’avvenuto tante volte.
MA DIO.AVEVA ALTRI PROGETTI scrisse la mistica Caterina Emmerich alla fine della sua visione su “una chiesa strana”.
Maria Cristina Venturi i nsiste in una lettura del mondo manichea, dove le cose sono viste come una mela spaccata, di qua il bene assoluto, di là il male assoluto, e queste due categorie ( già soggettivissime, impalpabili e capricciose, compeltmente individualizzate come sono) le fa per giunta collimare con le etichette di ” tradizionalista” e ” progressista”: altra cosa quanto mai scivolosa e relativa. Per dire, Giovann XXIII, uomo della Tradizione come pochi, generò la madre di tutti mali come il Concilio, Benedetto XVI, reso una icona fortunatamente vivente di restaurazione delle tradizioni, desacralizzò cone nessunio prima il ruolo petrino con le sue dimissioni, e solo per fermarsi a due casi eclatantisimi.
Per cui: infondata la premessa, vien giù, davvero come sabbia, tutto il ragionamento poggiato sopra.
Poi: che la figura del ” Romano Pontefice” sia stata progressivamente “normalizzata” e “umaniazzata” – cosa indubbia – con gli ultimi vescovi di Roma , non c’entra un cappero sotto sale con il discorso , chiarissimo e puntuto, che ha ficcato Accattoli più sopra.
Le frasi che vengono riportate come simpatico quanto sinteticissimo e poco rappresentativo zibaldino nel suo post iniziale sono tutta, ma tutta, ma tutta un’altra roba. Non si tratta di “critiche”, non si tratta di ” prese in giro ” ( un demonimatore comune dei latranti antibergogliani militanti è, al contrario, una plumbea e ossessiva tragicità verbosa e l’assenza di ogni ironia degna di questo nome ) e, soprattutto hanno un NOME E UN COGNOME precisi.
Quindi, inutile sperticarsi per la tangente dei discorsoni che spaziano nell’ecclesialoide e nel teologoide. Ci sono persone in carne e ossa, nome e cognome, che , ogni giorno, con lievi e goffe variazioni sul tema ( non è che la cretaività sia il loro forte) martellano e rimartellano su pochi concetti chiaramente espressi e identificati.
Eccoli:
“E’ un cialtrone eretico – predica a vanvera – è ignorante di tutto – è un rozzo materialista – la sua elezione non è legittima – il Papa è ancora Benedetto”
Ora:
Il problema NON E’ sociologico, lessicale, di educazione, di analisi (?!) delle cose di chiesa.
IL problema è strettamente personale e investe e interroga, PER COME CORRETTAMENTE E’ STATO POSTO , la coscienza e la responsabilità individuale di tutti i singoli cattolici, uno per uno presi.
Non solo i pronunciatari dello zibaldino quotidianamente predicato
nel tentativo di evangelizzare al contrario l’uditorio, i
Interroga anche tutti gli altri.
Quelli che assistono a queste pedate fangose , dal peso di una tonnellata l’una, che vengono sparate tutti i santi giorni scieintemente nelle terga della Chiesa Cattolica. Insomma, tutti noi, ogni giorno “aggrediti”- si fa per dire- da una canea urlante di beceri improperi su papa & Chiesa.
CIASCUNO, come gli aggrada e magari senza esprimerlo a parole, l’importante è al contrario nei fatti, è chiamato a guardare bene in faccia questa canea urlante, a capire bene la distruzuione che vuole, a valutarne la gravità sostanzaile , a non minimizzare, e ad AGIRE in senso diametralmente opposto al loro.Non ad agire “contro” di loro: si autobombardano da soli, in questo Luigi ha ragione da vendere. Ma AGIRE CON e PER la CHiesa cattolica: quella che c’è, questa, la nostra.
Prosciugare il brodo di cultura ,e le connivenze si sarebbe detto al tempo degli anni di piombo.
Anche se quii , più che di piombo, si tratta di carta stagnola, fortunatamente.
Direi di lasciare alle mistiche le suggestive visioni, sempre da verificare e
‘interpretare esclusivamente sotto l’autorità della Chiesa ( l’unica esistente in materia, Socci non si è ancora ripreso dallo choc), rinunciando a proporre le proprie sul futuro, che valgono segatura.
Mi limiterei a constatare che se uno, come fa la Venturi (non perché lo dico io, ma perché lo raccontano i suoi interventi quotidiani) elavora con ardore e zelo per abbattere l’autorevolezza del Papa e della Chiesa, cercando goffissimamente di delegittimare entrambi ( diciamo meglio, sforzandosi inutilmente di cercare in tutii i modi di arlo) e gettando sopra di essi ogni sorta di discredito e di calunnia, a partire dai pastori, number one in testa…….certo che le riesce con buona facilità prevedere una sparizione della gerarchia e una sua autodemolizione.
Piuì che una previsione, pardon, una profezia, la definirei una “pia illusione”.
Chi è che aveva tirato fuori quella sparata del ” non prevalebunt”?
🙂 🙂 🙂 🙂 🙂
Mi dispiace replicare. Ma il “non volevo dire o volevo dire” non c’è (non servono interpreti). Nè si alzano i capelli o altro.
Ma di “decostruzione della figura papale giunta quasi a compimento” si parla alle 7.59 di oggi. E non ne parlo io,
Tutti quelli che parlano hanno diritto di esprimere la propria opinione, ma quando gli interventi sono a capocchia, il diritto alla controreplica è un DOVERE.
Qui ce ne sono alcuni che in verità fanno piangere. E sono quelli di chi vorrebbe che il Papa, ogni papa, fosse messo su un trono come fosse un santo o Gesù stesso, da venerare o adorare; mancano solo le candeline da accendere. Qui siamo proprio alla farsa.
Ancora non si vuol capire che il papa è la guida della Chiesa cattolica del mondo e per quanto venga ritenuto il successore di Pietro, non ha affatto bisogno né di trono né di venerazione né di candeline.
Il suo compito essenziale è quello di essere guida ma anche SERVO degli uomini. Questo lo ha detto e lo ha indicato con chiarezza Gesù ponendosi, Lui per primo, al servizio degli altri con la lavanda dei piedi. Ed è questo che va predicato continuamente e non deve suscitare indignazione. Lui ha detto che tutti, proprio tutti, nella Sua Chiesa devono essere al servizio degli altri. LUI si era scelto come discepoli degli uomini semplici ( chissà mai perché!) e un giorno a loro che discutevano su chi dovesse essere il primo, aveva risposto che non vi era alcuna gerarchia cui aspirare e da rispettare, anzi l’ultimo di essi doveva essere ritenuto il primo , e viceversa chi si riteneva il primo, proprio quello era da ritenersi l’ultimo.
Pare che qualcuno in questo blog abbia dimenticato questo passo.
Ora abbiamo un Papa che sta rispettando in pieno ogni dettato evangelico, e si nota che i mormoratori che trovano lacci e lacciuoli per squalificarlo, vorrebbero rimettere su un alto piedistallo la figura papale, ben distanziata dal popolo dei fedeli. Mi dispiace, ma sento il dovere di dire che questi signori non hanno capito niente di niente del Vangelo,forse non lo hanno neanche sfiorato, il Vangelo. E finché nella Chiesa cattolica esisteranno cattolici di tanta ignoranza, e che seguono un loro miraggio sbagliato di Chiesa e di papa, l’essenza del messaggio del Cristo non potrà mai passare, e questo, sì, è un peccato grave-gravissimo.
La Chiesa cattolica è una cosa seria, non un’ Istituzione mitologica dell’immaginario. Chi la vuole così, ha completamente sbagliato strada. La sua guida, il papa, deve sentirsi fratello tra fratelli, e tutti devono sentire il calore umano che proviene dalla sua vicinanza. È ciò che è successo con alcuni papi, che non a caso hanno ricevuto l’applauso corale dei cattolici.
È ciò che accade oggi con questo Papa che è proprio sceso dal piedistallo, e tutti lo vedono come un fratello al loro fianco.
Devo dire che se mi sono dichiarato d’accordo con l’analisi che Maria Cristina Venturi ha fatto di quanto sta avvenendo – come cioè alla “desacralizzazione” della figura del papa in atto da Giovanni XXIII in poi e accentuatasi con quest”ultimo pontificato – ne consegua anche una maggior “libertà di espressione” e “critiche più violente” ( la correlazione tra i due fenomeni è confermata dal perido della Riforma : basta guardare le vignette che Lutero – grande desacralizzatore della figura del papa – pubblicava all’epoca ) non sono invece d’accordo con lei nelle sue precisioni future, in un tempo di duecento anni.
Premesso che nemmeno sappiamo se abbia senso immaginare come sarà il mondo tra duecento anni – se siamo tutti cristiani dobbiamo infatti sapere che la fine di questo nondo avverra’ d’improvviso e senza preavviso – io ritengo che l’evoluzione in atto della figura del pontefice dipendera’ da come andrà a modificarsi la Chiesa terrena.
È evidente che c’è in corso un processo di “dimagrimento” della Chiesa – la percentuale dei “cristiani”, registrati come tali sta rapidamente dimunuendo, quella dei cristiani che si riconoscono tali si sta riducendo ancora di più.
La storia della Chiesa è stata attraversata da un lungo dibattito : Chiesa di “moltitudine” o chiesa di “Professanti”? I due “tipi” di Chiesa richiedono ministri ( il termine ministro significa servo ) diversi.
La domanda che ci possiamo porre è questa: visto che, almeno apparentemente, i “grandi numeri” non avranno più neanche un riferimento la bile con la organizzazione ecclesiastica, la Chiesa si strutturera’ ancora cone una Chiesa “moltitudinista” che opera su una base ridotta oppure su una chiesa di “professanti”?
Io penso che il tema sia interessante e mi farebbe piacere consocere il pensiero di Luigi Accattoli in primis e degli altri partecipanti al blog poi.
Auspico che tutti, e dico tutti, lascino da parte preconcetti e opinioni malevole nei confronti degli altri e si possa avere un dialogo sereno.
Non dubito che il tema di un dibattito sul futuro della Chiesa, Beppe, possa risultare molto interessante.
Ma in questo specifico post, l’accento posto da Luigi è sui comportamenti personali tenuti PUBBLICAMENTE (= nel suo blog) nei confronti del papa, sulle condanne pubbliche espresse PUBBLICAMENTE ( = nel suo blog) , sul parlar male del Papa ( che è cosa che c’entra niente con le critiche, ripeto) pubblicamente ( = nel suo blog) da parte di singole e specifiche persone.
Visto che su questo Accattoli ha voluto richiamare la nostra attenzione e farci conoscere il suo pensiero per primo, mi sembrerebbe una occasione da non sprecare quella di stare per una volta ” sul pezzo” a cui ci inchioda, senza rifugiarci dietro i soliti, bellissimi e del tutto teorici dibattiti di accademia.
Ci sarà tempo anche per quello.
Io penso invece di non essere fuori tema.
Le critiche PUBBLICHE , il parlar male del Papa PUBBLICAMENTE ( mi spiegherai poi quale differenza ci vedi tra il “parlar male” e il “criticare” ) non è niente di strano in un blog nel quale possono parlare persone che hanno una diversa visione del riolo del Papa nella Chiesa di oggi. Dire che uno non lo può o non lo deve fare PUBBLICA!ENTE equivale a negargli la possibilità di scrivere sul blog. E questo diritto spetta solo al moderatore del blog e non ad altri. Al quale, e a lui solo a lui, può essere rivolta la richiesta : escludi dal blog tizio o caio. Ma nessuno lo fa. Perché? Perché chiedere di escludere qualcuno con nome e cognome dal blog “non sta bene” ( cristianamente parlando ) e allora si scrivono parole e parole che nulla aggiungono al tema posto.
Io penso che certe persone parlino male del Papa ed altre lo difendano a spada tratta, a prescindere da qualsiasi cosa, perché hanno diverse visioni della Chiesa e verso dove questo papato la sta conducendo. Quindi le due cose sono in relazione tra lror.
Grandissima è la confusione sotto il cielo: sia pure il pezzettino di cielo mignon dei commenti a questo post.
Gioverebbe ricordare un po’ di robetta, per iniziare:
a) che non si puo’ equiparare la- perenne- baruffa da blog con (tanto di contorno di minaccia di querele, va ammorì ammazzato, dillo a tua sorella, insulti pecorecci a gogò e berci degni di una rissa di mercato dei film del neorealismo di buona memoria) al cocktail di condanne tirate in faccia a un papa, che Luigi ci ricorda sopra. Non fosse altro perché nessuno di noi- cosa inconcepibile per alcuni- è papa, e tutti noi, nessuno escluso, dal capopianerottolo Accattoli all’ultimo che sono io, abbiamo un qualche decimale di importanza o di autorità nell’esprimere le condanne di cui sopra.
b) che il papa , ogni papa, SE SEI CATTOLICO, NON E’ solo un personaggio pubblico. Il fatto che lo sia , è un cascame secondario della sua figura. Quindi, l’affermazione fatta DA UN CATTOLICO, che “dire male del papa ” è lo stesso che dire male di Trump o di Putin o di vattelapesca chi, non sta né in cielo né in terra. SE SEI CATTOLICO, non è la stessa cosa – e non sta né in cielo né in terra – manco dire che è la stessa cosa che ” dire male di Burke” o di questo o quel prelato. Fare osservare che IL PAPA e’ IL PAPA, non è essere fanatico papolatra (?!!) , è , strabanalissimamente, un basicissimo cattolico. Il che significa che se io, che ho detto una serie di cose contrarie a certa linea di condotta tenuta da Burke su alcuni punti, se domani me lo ritrovassi eletto come Papa, avrei verso di lui LO STESSO IDENTICO ATTEGGIAMENTO CHE OGGI HO PER BERGOGLIO, ieri per Benedetto, l’altro ieri per GPII e così via a ritroso. Cose da abc del cattolico di base, stra ovvie. Eppure, per quella certa confusione che si fa montare artatamente, si è nella necessità di ricordarle, perché c’è chi sta cercando in tutti i modi di farle dimenticare.
c) definire questo blog di Accattoli come ” filo bergogliano” è la dimostrazione di come si vuole, da parte di chi lo fa, leggere le cose inforcando gli occhiali della ideologia,e non della realtà. Chiunque abbia seguito il blog sotto Benedetto, sa che l’atteggiamento di Accattoli è restato identico: pur essendo cambiato papato e papa.
SONO CAMBIATI ENTRAMBI ( vedi ultimo punto del cocktail di condanne ricordato in apertura)….Ma non l’atteggiamento accattoliano.
Che è quello di INFORMARE in modo più possibile obiettivo, sulle parole , gesti e atti di governo del papa. Tutto qua.
Se c’è chi spara del papa “E’ un cialtrone eretico – predica a vanvera – è ignorante di tutto – è un rozzo materialista – la sua elezione non è legittima – il Papa è ancora Benedetto”, non è che chi se ne dissocia sia filobergogliano.
E’ un normalissimo cattolico. E’ chi “spara” quelle sparate che è ANTIbergogliano e, a mio modo di veder le cose, si mette da tutta , ma proprio tutta un’altra parte rispetto a quella della Chiesa CAttolica.
Questo per chiamare semplicemente le cose con il loro nome di fatti.
Te lo dico eccome, e credo per la ottava o nona volta, Beppe, che differenza ci vedo tra “criticare e parlar male del papa”.
Te lo dico con le parole testuali di Accattoli, stavolta: chissà che serva.
“E’ un cialtrone eretico – predica a vanvera – è ignorante di tutto – è un rozzo materialista – la sua elezione non è legittima – il Papa è ancora Benedetto”
Ancora una volta, ma sarò lieto di ripetertelo se lo desidererai, queste NON SONO CRITICHE.
E ancora una volta ti spiego perché, che è cosa peraltro ovvia.
Io posso pensarla come voglio e come mi garba sul papa: pure tutto il male possibile. Posso agire pure in modo apertamente opposto a quello che lui mi dice.Posso anche spiegare perché lo faccio: anche se questo generalmente importa di più al mio ego, che non al resto delle persone che non si vede pèrché dovrebbe esserne interessato.
Dopodiché , resta chiaro che quello è un mio parere personale, un mio friccico del momento, un mio uzzolo, un mio pensiero: tutta roba eccezionalmente bella e alta per me che la esprimo e muoio dalla voglia di farla conoscere al mondo intero, di importanza nulla per tutti gli altri, nessuno escluso.
Se invece io dico: il papa è eretico, il papa non è legittimo, quello non è il papa, e via discorrendo, ABBATTO LA LEGITTIMITA’ E LA AUTOREVOLEZZA del papa alla radice. E, se lo faccio pubblicamente, dico a chi pubblicamente mi ascolta: questo è illegittimo, quiesto è eretico, questo è un cialtrone. Fottitene.
Mi pare che la differenza sia eclatante.
Tu scrivi:
“Dire che uno non lo può o non lo deve fare PUBBLICA!ENTE equivale a negargli la possibilità di scrivere sul blog.”
Ma neanche per idea.
Dirgli che uno , CATTOLICO, non puo’ o non deve scrivere che il papa è illegittimo o eretico, significa dirgli che non ha LA AUTORITA’ per farlo e dirgli che sta facendo qualcosa che è un attacco diretto, violento e personale alla Chiesa Cattolica. Lo faccia pure, ma ESCLUDA di poterlo fare come se dicesse: perdirindindina, oggi fa un freddo da golfino.
Ci possono essere idee le più diverse e strampalate tra i cattolici su questo e su quel papa: ma il papa è il papa, e da lì, un cattolico non si muove nemmeno con le cannonate.Criticalo fin che vuoi, se sono aspetti su cui è criticabile legittimamente ( robetta) , ma IL PAPATO NON LO TOCCHI, se sei cattolico.
Altro che ” diverse” concezioni e idee e compagnia a briscola.
“Il “parlar male” del Papa PUBBLICAMENTE…. non è niente di strano in un blog nel quale possono parlare persone che hanno una diversa visione del riolo del Papa nella Chiesa di oggi. ”
Benissimo.
Dire : ” E’ un cialtrone eretico – predica a vanvera – è ignorante di tutto – è un rozzo materialista – la sua elezione non è legittima – il Papa è ancora Benedetto” non ha un pelo di tubo a che fare con la diversa visione del ruolo del Papa nella Chiesa di oggi.
Proprio sono generi di affermazioni completamente diverse, per niente correlate tra loro.
Il sig. Beppe continua a parlare di ” critiche PUBBLICHE , il parlar male del Papa PUBBLICAMENTE” , mentre qui si sta parlando in tutta evidenza di MODI di espressione delle critiche.
Lui, come è suo solito, considera le parole secondo un criterio tutto suo di significarle. Continui pure come crede.
In attesa del pensiero di Accattoli, se vorrà dirlo, io esprimo il mio pensiero circa il tema accennato dal sig. Zezza su Chiesa di “moltitudine” o chiesa di “Professanti”
Dato il fatto certo che la “moltitudine” di un tempo era fatta di fedeli che solo obbedivano al dovere del precetto della Messa domenicale o comunque festiva, imposto con la sicurezza del “peccato mortale” degno dell’inferno; e acquisita la deduzione che molti o moltissimi frequentanti erano cristiani più formali che di sostanza, io auspico che la Chiesa sia quella dei “professanti” che abbiano piena consapevolezza del vero significato della Messa.
E poiché i ministri-servi, ordinati sempre da una commissione di esperti giudicanti sulla loro vocazione, sono coscienti– almeno si spera– dell’importanza della Messa, non si vede perché essi, oggi, debbano essere “diversi” da quelli della Chiesa di “moltitudine” di ieri.
Dico, insomma, che il problema dei ministri è un FALSO PROBLEMA.
Caso mai il vero problema è da vedersi nei cattolici che giudicano che una Chiesa debba essere ritenuta necessariamente efficiente solo sulla base del numero di chi frequenta le chiese o su quel che si fa nelle chiese.
Se poi i giudizi sono di una superficialità scandalosa o si formulano sul sentito dire o su una falsa interpretazione, a questo punto si può parlare di malignità che è peccato vero e proprio.
E in questo blog è ben presente questo modo di fare.
Sbagli grande è porre in relazione il numero dei frequentanti con la fede vista come religiosità.
Le due cose–fede e religiosità–sono differenti.
Infatti, la fede può esserci senza religiosità; viceversa, la religiosità può esserci senza vera fede.
Ecco, a me pare che prima prevalesse questa seconda categoria, a prescindere da ministri o altre cose.
Del resto, i ministri niente altro fanno che seguire una propria, soggettiva, idea di fede. Lo si vede anche dall’abito che indossano e dalla lingua che usano nelle celebrazioni fatte ad hoc per i nostalgici dell’età, solo mitica, dell’oro. E lo si vede anche dallo stile delle loro omelie. A me, per esempio, non interessa affatto che un prete abbia il clerygman o un semplice abito da borghese facendosi però riconoscere subito, anche con una sola parola, come ministro del culto. Non mi interessa se abbia scarpe o sandali e via dicendo. Mi interessa molto, invece, che mostri la sua autentica sequela del Cristo.
Quelli poi che continuano a mettere in collegamento la Chiesa di oggi, poco frequentata (ma anche questo è da vedersi) nella liturgìa e nei sacramenti, con la “corrotta” società di questi tempi, sbagliano. Non prendono in considerazione che ogni cosa va guardata almeno con un grano di sale. Ossia, va detto innanzi tutto che in ogni tempo è risonato il ritornello dell’ “oggi” molto peggio dell’ “ieri”; va detto anche che la corruzione si vede di più oggi ad opera dei mezzi di comunicazione globali più veloci ed immediati; va detto ancora che la Chiesa è almeno in parte colpevole del distacco della gente da essa a motivo della corruzione, o “sporcizia”, in essa presente dai tempi antichi, ma sempre ben nascosta o forse anche giustificata, mentre oggi tutti conoscono come sono andate le cose lì, e come ancora in qualche misura vanno. E guarda caso, il Papa che oggi guida la Chiesa e che si sta adoperando in ogni modo, con parole giustamente dure, per rimuovere la sporcizia dalla Chiesa, stranamente trova opposizione in quei rigidi censori della “fede” che invocano una Chiesa più seguita.
Le contraddizioni sono proprio dure a morire. Il paradosso risalta in tutta la sua enormità, se si guardano le cose con obiettività e con coscienza limpida.
” mi spiegherai poi quale differenza ci vedi tra il “parlar male” e il “criticare”
Questa fa ridere, però.
Sa qual è la differenza? È tra il suo “criticare” il Papa e il “parlar male” del Papa da parte della signora Venturi e di qualcun altro.
Mi sono spiegata?
Però, in verità, qui si vede che lei appoggia, in sotterraneo, quel “parlar male”; proprio non può nascondere a nessuno questa sua larvata affinità con loro.
Caro Lorenzo
Dunque secondo il tuo pensiero dire che un blog è “filobergogliano” è gravissimo e non deve essere consentito. E chi su questo blog dice che il papa è eretico non è cattolico e DUNQUE non dovrebbe scirvere su questo blog.
Ti ripeto: difendere il blog non è compito tuo.
E da parte mia aggiungo difendere la Chiesa e il Papa nel modo che fai tu è oltremodo irritante. Posso condividere la sostanza di quello che dici ( che un cattolico serio può anche criticare il papa ma lo deve fare entro certi modi e entro certi limiti ) ma non certo il modo in cui lo fai .
Le espressioni che tu stigmatizzi sono state certamente usate, sono decisemante sopra le righe, ma tu – per protestare contro chi le ha usate – non fai che ripeterle ad ogni pie’ sospinto e non ci vuole una laurea in comunicazione per dire che è il sistema migliore per amplificarle ( cioè esttamente l’obiettivo opposto al tuo desiderio )
Dunque se proprio vuoi difendere la Chiesa e il Papa, modera i toni delle tue reazioni e non usare sempre e solo gli stessi argomenti.
Veniamo a Victoria.
Concordo assolutamente che fede e religiosità sono due cose diverse. Si può essere uomini di fede profonda e di scarsa religiosità e uomini di grande religiosità e poca fede.
Una chiesa di “professanti” cercherà di sviluppare e mantenere la fede, i suoi “ministri” avranno questo come scopo principale della loro azione, poco curandosi della ” religiosità ” che è comune a tutti gli uomini.
Una chiesa di “moltitudine” cercherà di mantenere e aumentare il numero degli aderenti. I suoi ministri avranno questo come scopo principale della loro azione.
È quindi comprensibile che nella loro attività privilegino la religiosità, che è comune a tutti gli uomini di tutte le latitudini, rispetto alla “fede”.
La Chiesa cattolica ha seguito dall’epoca costantiniana in poi la scelta “moltitudinista”, con successo variabile nel tempo.
Ora la “moltitudine” sta scemando ma la scelta di fondo rimane la medesima: attrarre il maggior numero possibile di persone nell’orbita cristiana, mettendo in secondo piano l’aspetto “fede” che ha poca presa sulla massa. ( questa è una delle critiche che si muove al papa il quale sposa alcune tendenze “di moda” come “la difesa dell’ambiente”).
Ora nella attuale situazione della Chiesa molti “professanti” si situano nella schiera di quelli che vengono definiti “tradizionalisti” ( non tutti i “tradizionalisti” possono essere semplicisticamente annoverati tra i “religiosi con poca fede ” ).
E gli “innovatori” puntano su una strategia “moltitudinista” che poco si cura della fede.
Ora, a mio parere, ma io non sono nessuno e quindi il mio parere vale quello che vale, è necassario puntare più sui “professanti” ( e quindi sulla “fede” ) e meno sulla “moltitudine” ( e quindi sul consenso )
🙂
Hai una bizzarra abitudine ad attribuire significati e interpretazioni tue alle parole altrui, caro Beppe.
Chi ha mai detto che chi dice che il papa è eretico DUNQUE non puo’ scrivere su questo blog?
Te lo sogni.
Io dico: lo scriva finché vuole; o scriverò finché voglio che dice una somarata , non avendo l’autorità per dirlo, e che nel farlo si allontana dalla Catholica.
Chi ha mai detto che è ” gravissimo” definire questo blog filobergogliano?
Possiamo anche definirlo a luci rosse, se ci gira.
Banale constatazione: non lo è.
Ripeto: è l’idea peregrina di valutare le cose in questo modo pro/contro che è farlocca.
Ragionar così significa: certo che Accattoli si dispiace a sentir quelle cose del papa: lui è un filobergogliano. Mentre invece il dispiacere è ( dovrebbe essere) abbondantemente giustificato , banalmente, dall’essere cattolico.
Prendo atto che tu non condivida il modo in cui mi esprimo.
Benissimo.
Il blog non ha bisogno della mia difesa:
Tantomeno ha bisogno della tua dalla mia.
Si difende benissimo da sè per la parte imputabile a Luigi.
Per l’altra, ognuno è libero e responsabile diretto ( anche se non vuole manco sentirne parlare) di comportarsi come crede.Nella libertà altrettanto assoluta che gli altri gli facciano fino all’ultima buccia.
Non c’è storia, al riguardo.
se oggi le Chiese sono poco frequentate non è perché la società è “corrotta”, ma perché la “religiosità ” ha meno spazio nella vita quotidiana ed è stata cancellata dall’orizzonte culturale.
Poiché i frequentatori delle Chiese erano per lo più gente “religiosa” ecco che , essendoci meno “religiosi” c’è meno gente che va in Chiesa.
Se la “religiosità” è in crisi, alcuni pensano che può essere sostituita con l’ecologismo o con il terzomondismo o quant’altro. Io non credo, la religiosità può essere una base di partenza per arrivare alla fede crstiana, l’ecologismo puo condurre al massimo al panteismo.
I papimdevono tenere conto di tutto. GPII in primis aveva puntato molto sulla “fede”, BXVI aveva anche forte rispetto per la religiosità ( per la quale il modo di celebrare il culto è di grande importanza).
Torno al primo motivo del tema assegnato ieri: il premio per la solidarietà, che interessa il mondo delle carceri italiane.
Ho avuto motivo di leggere e di presentare: Sete di perdono, di autori vari pp. 128 – Società di san Vincenzo de Paoli, 2016.
Per tenere vivo il tempo della misericordia c’è anche questo libro (da richiedere direttamente alla società) testimonianza del “premio per la solidarietà”, che al suo nono anno, nel 2016, per il Giubileo della misericordia di papa Francesco, ha lanciato – senza interrogativi di dubbio – il tema “il cuore ha sete di perdono”. Nelle tre opere premiate (con giuria presieduta da Luigi Accattoli) e nelle dieci segnalate il trinomio colpa-giustizia-perdono viene incrociato da tutti, senza sconti e senza buonismi. Il perdono, prima chiesto a Dio e poi alle vittime e ai loro familiari, è sempre all’inizio e alla fine di un percorso integrale in cui si scopre la pervasività del male, si accetta l’angoscia della colpa e si pesa il bisogno di una giustizia riparativa (“che non è qualcosa di meno della giustizia retributiva”, che si sconta in carcere in proporzione del male commesso). Essa “vuol rimediare al male commesso rendendo nuovamente giusti i rapporti prima segnati da prevaricazione e violenza”. Appartiene a tale giustizia riparativa anche la memoria del dolore recato a tanti offesi e a tanti con loro affettivamente coinvolti. Quelli che hanno subito i torti (viventi e loro congiunti) sono essenziali per una giusta e duratura conciliazione. Essi, nelle testimonianze riportate, da tutti vengono menzionati e ammirati perchè “pronti a perdonare e a desiderare la salvezza e il bene di chi li ha offesi”.
“c) definire questo blog di Accattoli come ” filo bergogliano” è la dimostrazione di come si vuole, da parte di chi lo fa, leggere le cose inforcando gli occhiali della ideologia,e non della realtà.”
“Dirgli che uno , CATTOLICO, non puo’ o non deve scrivere che il papa è illegittimo o eretico, significa dirgli che non ha LA AUTORITA’ per farlo e dirgli che sta facendo qualcosa che è un attacco diretto, violento e personale alla Chiesa Cattolica. Lo faccia pure, ma ESCLUDA di poterlo fare come se dicesse: perdirindindina, oggi fa un freddo da golfino.”
Sarò io che capisco male.
Ma quale AUTORITÀ devo avere per esprimer una opinione?
“Un attacco diretto, violento e personale alla Chiesa Cattolica ” è un attacco al Papato, istituzione. Non lo è se è un attacco al pontefice regnante. Questo era vero sempre, ma tanto di più oggi nel quale il papa regnante ha voluto chiarire che spesso e volentieri dice “idee personali” e che ha poca dimestichezza con la teologia
Ripeto anche io fino alla noia che ritengo poco civile usare espressioni poco riguardose nei confronti di chicchessia e che questo è particolarmente vero quando ci si qualifica come cristiani e ancora più grave quando chi usa espressioni poco riguardose è un cattolico nei riguardi di colui che è la massima autorità
🙂
Credo che il nostro sia un bel dialogo tra sordi.
Tu non capisci affatto male, Beppe. Capisci benissimo: e siccome quello che capisci non ti piace, fai finta di capire male.
“E’ un cialtrone eretico – predica a vanvera – è ignorante di tutto – è un rozzo materialista – la sua elezione non è legittima – il Papa è ancora Benedetto”
NON SONO OPINIONI.
Lo ripeto ancora, e poi basta, perché non se ne cava un ragno dal proverbiale buco.
Te gusta così?
Accomodati….e auguri.
“…ma la scelta di fondo rimane la medesima: attrarre il maggior numero possibile di persone nell’orbita cristiana, mettendo in secondo piano l’aspetto “fede” che ha poca presa sulla massa. ( questa è una delle critiche che si muove al papa il quale sposa alcune tendenze “di moda” come “la difesa dell’ambiente”)…..E gli “innovatori” puntano su una strategia “moltitudinista” che poco si cura della fede….l’ecologismo puo condurre al massimo al panteismo.”
Spigolando qua e là nel suo discorso, Beppe Zezza, si capisce che lei opina che l’aspetto “fede” oggi viene trascurato e che la strategia della Chiesa punta ugualmente alla moltitudine, magari parlando di ecologia, ovvero di difesa dell’ambiente, come oggi fa il Papa.
Da dove evince questa strana convinzione, scusi? A lei risulta che papa Francesco parli solo di ambiente? Lei lei le ascolta le omelie del Papa o fa finta di ascoltarle ( ammesso che lei ascolti)? Lei ne sta parlando come di uno che a me è proprio sconosciuto.
Le moltitudini: lei crede forse che le giornate mondiali della gioventù, che vedono ogni anno migliaia e migliaia di giovani partecipanti, siano rivolte a ragazzi senza fede? Mi dica, lei lo crede davvero? Allora, lasci che le dica che lei è fuori del mondo, caro mio.
Il fatto è che lei ha uno stranissimo concetto di “fede” e crede che tutti debbano avere il suo stesso strano concetto di fede.
Lei da ultratradizionalista qual è di fatto, anche se non vuole ammetterlo, è convinto più che mai che la fede debba giungere dalle Scritture. Solo da quelle, cioè da un Libro. Ma così non è.
La fede giunge di più, molto di più, dall’esempio che la Chiesa dà nella vita, mettendo al centro la figura del Cristo.
Tutta la Chiesa si costruisce intorno alla figura del Cristo.
E Cristo lo si trova nella vita quotidiana di ognuno: in casa, nel posto di lavoro, laddove ci sono ammalati nel corpo e nello spirito, negli immigrati, nei giovani che vogliono vivere aiutando gli altri e in quelli che hanno la “pretesa” di gioire delle bellezze della vita, compreso l’ambiente che pure è dono di Dio; altro che “panteismo”!
Dio lo si trova in tutto questo, e la fede pure.
Gesù attrae gli esseri umani in tutti quei modi che a lei e a quelli come lei sembrano insignificanti o addirittura blasfemi. Ma invece hanno grande significato. La presenza del Cristo la si percepisce, viva, nelle realtà altrettanto vive dell’esistenza umana, perché Gesù si fa compagno dell’uomo lì e solo lì. LUI lo ha detto.
Non si è più cristiani perché si recitano più preghiere e si fanno più celebrazioni e si leggono molte pagine del Libro, caro signor Beppe.
Lei è abbastanza fuori strada. La sua è una fede imposta, poco incisiva, se mi permette. È proprio la fede dei benpensanti, abitudinaria e obsoleta.
Certo è che bisogna EDUCARSI a vedere Gesù Cristo in modo diverso da quello considerato da certi ( non da tutti, per fortuna) tradizionalisti cresciuti alla scuola di una Chiesa arcaica, che ha fatto il suo tempo, grazie a Dio.
Ancora le consiglio la visione di un bellissimo film di Olmi.
Il titolo è “Cento chiodi”. Tutte le volte che lo vedo, mi sento rafforzata nella fede.
“… e che ha poca dimestichezza con la teologia”
È sicuro, sig. Beppe, che abbia detto questo il Papa? O è una sua illazione?
Stia attento a non attribuirgli frasi non dette. È questione di onestà.
Dante , fece di peggio che definire “cialtrone eretico”un papa. NE mise uno all’Inferno, Niccolo III, nella terza bolgia di Malebolgie, conficcato a testa ingiu’, e gli fece predire che un altro papa, Bonifacio VIII, sarebbe venuto a occupare quella buca.
Per i cultori della papolatria, Dante sarebbe da censurare.E infatti anche all’epoca il Sommo Poeta ebbe delle grane con i preti e il suo De Monarchia venne messo all’INDICE
I censori ci sono sempre stati.Per fortuna solo nelle dittature hanno pieni poteri.Dove vige la liberta’ possono sono solo abbaiare ma non mordere.Finora nessuno e’stato bruciato a Campo dei Fiori per aver definito Bergoglio un cialtrone eretico.Ma nel futuro chissa’, in prima fila fra,le tricoteuses ci sara’sicuramente Lorenzo Cuffini, che aggiungera’legna alla catasta.
Maria Cristina, dovresti chiarirti un po’ le arruffate idee.
Sulla papolatria, ad esempio.
Al mattino incarni papolatria viva , piangendo come un salice spezzato sulla sacralità perduta della figura del Romano Pontefice, la sera sprizzi spregio verso non meglio identificati papolatri che abbaino e non mordono.
Puo’ darsi: non è raro che i i cani abbaino ai somari.
Per cui, scegli. Se no, mi cadi in confusione doppia.
Per il resto, tranquilla:nessuno pensa di darti una scaldatina.
Quella è “la Chiesa ” che rimpiangi tu, che ti avrebbe già bella abbrustolita.
🙂
Gentile padre Amigoni, lei dice che la giustizia riparativa va di pari passo con quella retributiva. Mi sembra giusto.
La pietra d’inciampo però è il perdono. Difficile perdonare chi ti ha tolto un marito o un figlio o un fratello. Difficilissimo.
So di una persona cattolicissima, buona e onesta, che non riusciva a dormire per il dolore causato dall’uccisione del marito. E nel contempo la sofferenza era acuita di molto dal non riuscire a perdonare chi glielo aveva ucciso. Passava nottate a camminare ossessivamente in su e in giù senza requie.
E i familiari, che neppure loro potevano prendere sonno per il gran camminare di lei, non riuscivano a lenire la sua angoscia.
So anche di una madre divenuta mezzo pazza per il dolore causato dall’uccisione del figlio ancora adolescente, colpito da un proiettile di fucile sparato da un vecchio verso un gruppo di ragazzi che entravano nel suo orto-giardino per rubare qualche frutto. Giochi di ragazzi non cattivi, solo un po’ monelli.
Questa madre non riuscì mai a perdonare quell’uomo, e tutti gli anni faceva affiggere sui muri della città dei manifesti con la foto del ragazzo ( mite e buono) e con delle scritte che richiamavano quel fatto per lei imperdonabile. Andava tutti i santi giorni presso la tomba del figlio per portargli i fiori freschi.
Questo fino a che non morì anche lei, ed ora riposa nella stessa tomba.
Voglio dire che il perdono non è una medicina facile da prendersi. Più realisticamente è bene dire che bisogna dare tempo al tempo perché si arrivi a perdonare davvero chi ha atrocemente tolto la vita a chi ti è stato caro. Ogni altra considerazione lascia il tempo che trova.
“Per i cultori della papolatria, Dante sarebbe da censurare”
“Papolatria” è una parola assai divertente, e infatti mi fa ridere.
Se poi ci si vuol mettere a confronto con il sommo Dante, allora non resta che ridere ma anche piangere nello stesso tempo. O meglio: ridere fino alle lacrime.
Ma la frase: «E’ un cialtrone eretico – predica a vanvera – è ignorante di tutto – è un rozzo materialista», in questo blog, da chi è stata pronunciata, oltre che da Luigi nel primo intervento?
Non solo Dante, ma la stessa Chiesa fece di peggio con uno dei Papi di Avignone Giovanni XXII, uomo dalle grandi virtù e intelligenza eccezionale. Cardinale di San Vitale prima: integro, evangelico, semplice.Eletto Papa, in odore di eresia per ben due grandi controversie: sulla povertà di Cristo e degli Apostoli, opposta ai principi francescani, e sulla visione beatifica.
Ma.Se prima coinvolgeva solo gli “ordini”, la seconda l’intera Cattolicità,tanto che la stessa Chiesa lo condannò al rogo fintanto non avesse abiurato, o quanto meno si rendesse evidente la non pertinacia nella volontà.
Questo per dire che tutti e ciascuno siamo Chiesa, ciascuno e tutti siamo chiamati a vivere il suo rapporto con Gesù Cristo, oggi come ieri, nella forma in cui l’ha dato una volta per sempre, ma anche così come si è sviluppato e, sotto certi aspetti arricchito per il fatto stesso di essere stato vissuto, pensato, espresso da generazioni di fedeli.Ora se io,una Clodine qualsiasi, battezzata, comunicata, cresimata, innestata nel Corpo di Cristo il quale, in forza di questi Sacramenti, resa partecipe a tutti gli effetti della Sua vita e della Sua missione. Non sarà certo un Cuffino qualsiasi, ma neppure Luigi Accattoli a delegittimarmi, o tapparmi la bocca, e se dico che quei Dubia irrisolti mi han lasciato l’amaro , se dico che quello stallo non può fare bene alla Chiesa, se anche dicessi che per me Ratzinger è e resta un Papa, fosse anche virtuale, e se dico, in conformità al Vaticano I tutti gli asserti validi a fronte di quell’ermeneutica della continuità (che sta diventando una barzelletta) che il Potere del Papa ha i suoi limiti (limitatio) attivamente da Cristo, passivamente dagli Apostoli e loro successori e che non ha nessun potere di togliere all’Episcopato i suoi diritti, né può sconvolgere il diritto al loro ministero compreso quello di essere ascoltati e ricevere lumi, lo posso dire.
Se poi mi vuole irretire con minacce, e quant’altro allora, siamo al “bella ciao”, e attendiamo il sol dell’avvenir.
In effetti Leonardo, la frase: «E’ un cialtrone eretico – predica a vanvera – è ignorante di tutto – è un rozzo materialista», in questo blog, personalmente non l’ho letta…
Mi assumo la paternità, o maternità dipende, sui due papi, a mio avviso vigenti nella Chiesa odierna. Per quanto mi riguarda ritengo Benedetto XVI un Papa a tutti gli effetti in quanto, se è vero che non fu il primo a rinunciare al Ministero, è però il primo a definirsi “emerito” , e-me-ri-to- ovvero colui il quale non esercitando più il proprio ufficio, ne gode tuttavia il grado e gli onori. Questo è il senso vero del termine.
Pertanto
Papa era e Papa resta, lo attesta il fatto che è rimasto , stessi abiti bianchi tipici dei papi, all’interno del Vaticano.
Gentile Victoria
lei si è formata una idea su di me, talmente granitica che niente la può scalfire.
IO credo che la fede venga dalla Scrittura?
Mai pensato e mai detto!
Secondo la Scrittura – e io credo alla Sacra Scrittura ma la mia fede non ha origine da essa – la Fede nasce dall’annuncio del Kerigma!
Dire che la fede nasce dall’esempio semplicemente non è vero.
“La fede giunge di più, molto di più, dall’esempio che la Chiesa dà nella vita”
Questa opinione è sbagliata. L’esempio che la Chiesa dà nella vita quotidiana può “avvicinare” o “allontanare” dalla fede, ma non “dà” la fede a nessuno.
La “testimonianza” – che è cosa diversa dall’ “esempio” – è condizione perché l’annuncio sia “credibile”.
Un cristiano – che ha fede – sa bene che Cristo è “presente” in tutti gli uomini
in quanto questi condividono con lui la “umanità” della quale è partecipe, e che è presente nella creazione che è stata fatta da Lui – nella sua divinità .
Un cristiano “professante” ( anche se ci vuole molta fede per “scorgere” Gesù in un clochard puzzolente )
Quando parlo di adesione al “panteismo” non sto parlando di persone che hanno “fede” ma di quelli che appartenendo alla “moltitudine” sono interessati ai discorsi papali a favore dell’ecologia.
Chi ha mai detto che il papa parla SOLO di ecologismo? e che non parli d’altro? Le sembra che una persona intelligente possa mai pensare o dire una simile sciocchezza? Lei, oltre a un tradizionalista, mi considera anche uno sciocco!
Quanto al riferimento alle “moltitudini”, lei non ha capito o forse non mi sono spiegato bene: significa puntare alla “quantità” invece che sulla “qualità”.
E’ una mia impressione. Forse è sbagliata, non ho nessuna certezza al riguardo. Lei è di idea diversa. Non ci sono problemi.
Chi ha mai detto o pensato che ” si è più cristiani se si recitano più preghiere e si fanno più celebrazioni e si leggono molte pagine del Libro ” ? Questo se lo immagina lei che mi ha affibbiato la etichetta di “ultradizionalista” in incognito!
Altro è dire, come faccio, che un cristiano ha necessità ASSOLUTA di pregare per avere un rapporto personale con Dio e di CONOSCERE le Sacre Scritture che sono il modo attraverso il quale Dio ha voluto che le sue azioni nel mondo fossero tramandate perché queste forniscono la CHIAVE DI INTERPRETAZIONE della realtà nella quale si è immersi ( privi di questa CHIAVE si possono prendere lucciole per lanterne )
” La sua è una fede imposta, poco incisiva, se mi permette. È proprio la fede dei benpensanti, abitudinaria e obsoleta.” Se lei conoscesse la storia della mia vita e del mio cammino di fede non parlerebbe così. Poiché io, invece conosco bene la mia storia per averla vissuta e perché la sto vivendo, deduco da questa affermazione “apodittica” che lei parla “ideologicamente”.
Avendo accettato come “postulato” un certo principio (Beppe Zezza è un tradizionalista nascosto) ne trae le conseguenze secondo lo schema ideologico che ha in mente, senza curarsi se quanto afferma corrisponda o meno alla realtà.
Purtroppo il ragionare “ideologico” è uno schema mentale che si applica ovunque. Io lo intravedo anche in questa affermazione : “Certo è che bisogna EDUCARSI a vedere Gesù Cristo in modo diverso da quello considerato da certi ( non da tutti, per fortuna) tradizionalisti cresciuti alla scuola di una Chiesa arcaica, che ha fatto il suo tempo, grazie a Dio”. Io ritengo, al contrario, che il “vedere Gesù in modo diverso” non è frutto di una “educazione” ma di una “conoscenza” legata a un incontro “personale!
Infine “che poca dimestichezza con la teologia” non sono sue parole “virgolettate” ma il concetto lo ha espresso più volte.
Comunque grazie per avere espresso il suo pensiero.
Ancora per Victoria. A proposito del perdono.
A mio parere il “perdono” non è frutto della volontà umana ma è dono di Dio, è grazia.
Come di norma avviene nelle “grazie” , la “grazia” è sempre dono di Dio ma si “attua” solo con il consenso dell’uomo.
Nel concreto: non si riesce a “perdonare” SOLO volendolo : occorre che Dio conceda la sua grazia.
Personalmente ho fatto questa “esperienza”: avevo un forte rancore nei confronti di una persona che mi aveva fatto un torto. Sapevo che da cristiano avrei dovuto perdonarle. Ma non potevo, la mia “carne” si rivoltava.
Come si è risolta la cosa? Ho chiesto, ripetutamente, al Signore che mi concedesse la “grazia” di perdonare. E così è stato.
E’ chiaro che la esperienza personale non esaurisce tutte le possibilità ma è comunque un “mattone”.
Sig.Beppe, non ho tempo per replicare puntualmente al commento suo penultimo.
Le faccio osservare solo che è lei ad aver scritto queste parole: “Questo era vero sempre, ma tanto di più oggi nel quale il papa regnante ha voluto chiarire che spesso e volentieri dice “idee personali” e che ha poca dimestichezza con la teologia”
Lei qui afferma che il papa regnante ha detto che spesso dice “idee personali” e che ha poca dimestichezza con la teologia”.
Io non ho mai sentito dire dal Papa di avere detto di avere poca dimestichezza con la teologia né io ho mai detto questo.
Quindi si tratta di sue illazioni o di fraintendimenti.
Quanto al “perdono”, non ho dubbi sulla sua esperienza, però io ho parlato di perdono per chi ti uccide marito o figlio o fratello. Non per altri torti.
E gli esempi riportati erano quelli di persone cattoliche che frequentavano i sacramenti, eppure, a quanto pare, non avevano ricevuto quella Grazia di cui lei parla. Mi chiedo il perché.
Infine: se lei non è sciocco, neppure io lo sono. Per cui avevo ben capito che
che lei parlava di moltitudini per dire quantità piuttosto che qualità; e mi pareva di aver replicato giusto.
Tanto per la precisione:
a) a chi ,sventatamente, scrive ” mi vuol irretire con minacce” qui dentro esiste SOLO UNA PERSONA che ha fatto uso ripetuto di minacce, compresa quella di querela.
Cosa che fa né caldo né freddo a nessuno, ovviamente.Nè mai lo farà.
Si chiama Claudia Floris Leo.
b)la medesima si assume ” la paternità/maternità” sui due papi.
Tradotto, della affermazione “il Papa è ancora Benedetto”.
A victoria boe
Il fatto che lei non abbia maisentito dire papa Bergoglio che certe cose le dice a tirolo personale e che poco si intende di teologia, non vuole dire che non le abbia dette. O lei conosce tutte le olte cose che il papa dice?
Il punto è: lei è sicuro che abbia detto che poco si intende di teologia?
Se non lo è e lo ha solo sentito dire da qualcuno, non deve neanche accennarlo.
Io mi attengo sempre a quel che so per certo, non al sentito dire.
Per quanto riguarda le conoscenze di papa Francesco, io credo invece che molto sappia di teologia; solo che preferisce parlare non ricorrendo ad essa ma ai fatti concreti. Cosa che io condivido in pieno.
Tornando al prima tema del post, vale la pena sottolineare come, nel commentare col solito metodo del minestrone – caccia dentro di tutto, pure qualche falsità e/o calunnia su papa & chiesa, che poi qualcosa nell’orecchio resta – , si è colta l’occasione per far passare questa idea. Che il papa stia togliendo ai vescovi i suoi diritti ( sic) e stia sconvolgendo ( sic) il diritto al loro ministero (sic) compreso quello di essere ascoltati e ricevere lumi.
Ecco la citazione letterale
“se dico che non ha nessun potere di togliere all’Episcopato i suoi diritti, né può sconvolgere il diritto al loro ministero compreso quello di essere ascoltati e ricevere lumi, lo posso dire.”
Ora: che questa limitatio (anvedi) ci sia , è evidente.
La domanda è : chi mai toglie all’Episcopato i suoi diritti? Chi sconvolge il diritto al loro ministero? Compreso quello di essere ascoltati e ricever lumi?
E tanto per spiegarmi meglio: anche il nostro vescovo emerito ( che io non considero affatto un altro vescovo in carica oltre a quello di nuova nomina) diceva del mio parroco, uomo di chiesa con grande intelligenza e conoscenze teologiche e filosofiche, che poco sapeva di teologia.
Eppure, questo prete è laureato in teologia e ben la conosce, ma nelle sue omelie non fa mai citazioni teologiche e parla sempre di fatti concreti partendo dalle letture della liturgia della parola.
E le sue parole suscitano sempre grande interesse.
Questo per dire che si possono prendere dei granchi colossali quando si giudica qualcuno sulla base di antipatie o simpatie.
A volte gioca un ruolo importante nelle valutazioni l’invidia, che c’è anche nell’ambito ecclesiastico, oltre che in quello dei laici.
Carcere e carcerati. Qui trovate una cronaca dell’appuntamento di Padova del quale dicevo nel post:
https://www.contattonews.it/2017/10/08/amnistia-indulto-carceri-e-detenuti-le-ultime-news-ad-oggi-8-ottobre-2017/682404/
Grazie Luigi: per il link, per le info sul Premio e per il punto sulla situazione amnistia-indulto-carceri.