Il 7 marzo se ne è andata ottantanovenne Norina Galavotti: una delle “madri di vocazione” di Nomadelfia, che aveva fatto suoi figli nei decenni 74 orfani e bambini abbandonati. Nata a Mirandola in provincia di Modena, dal 1944 con don Zeno, io l’ho conosciuta in occasione della visita di papa Wojtyla a Nomadelfia nel maggio del 1989 e al suo linguaggio sono venuto intitolando negli anni un capitolo dei miei volumi CERCO FATTI DI VANGELO: “Madri e padri di vocazione”. Leggo qui che ultimamente aveva detto: “Ho 88 anni, vi assicuro che la mia è stata una vita meravigliosa. Dico sempre: ‘Signore, ti ringrazio, perché ho provato delle gioie che le nostre mamme che ci hanno messo al mondo non hanno mai provato’. Ho versato tante lacrime: se la mia stanza avesse le sponde, ci vorrebbe la barca per entrare. Se tornassi indietro, non farei nulla di diverso da ciò che ho fatto”. Al capitolo 12 Madri e padri di vocazione della pagina CERCO FATTI DI VANGELO elencata sotto la mia foto puoi leggere un suo profilo contenuto nel primo dei miei volumi recanti quel titolo, che è del 1995.
Mi chiamo Norina e ho 74 figli
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[Segue dal post] Invito i visitatori a collegare le parole di Norina riportate nel post – “la mia è stata una vita meravigliosa” – con quelle di Pierluigi contenute nel post dell’11 marzo: “Il Signore è stato troppo buono con me. Mi ha dato una vita bellissima”.
Nomadelfia da non dimenticare.
Un fazzole di terra
in cui lo Spirito ha fatto ritrovare insieme straordinarie vocazioni profetiche.
Ricordo in una mia visita anni ’80 (ma senza papa…), la grande semplicità delle persone,
ma non dimentico una inquieta perplessità che quella realtà faceva sentire dentro di me.
Tante erano le domande che avevo dentro,
e non ebbi tempo per cercare risposte.
E’ importante questa testimonianza. Anche mia madre dopo la disgrazia di mio fratello fece un sogno simile. Mio fratello stesso le andò in sogno dicendole di non stare male , di star tranquilla e non piangere perché lui non era solo ma in compagnia di una mamma che “odorava di mamma” ..
Mia madre trovò grandissima consolazione da questa visione che non mancò di ripetere fino all’ultimo istante della sua vita. Ogni madre ha le sue intime pene, i figli sono fonte di gioia, ma anche di grande preoccupazione…
Molto bello, bisognerebbe parlare più spesso di tutte queste belle cose invece che di tante sciocchezze.
Hai ragione Antonella. Ti abbraccio.
Caro Luigi, : “Il Signore è stato troppo buono con me. Mi ha dato una vita bellissima”.” Non ti pare che l’affermazione spinga un pochino verso la superstizione ? Se ad alcuni la da bellissima e ad altri la dà una schifezza, questi ultimi avrebbero motivo di criticarlo no ?
Forse sarebbe più giusto dire “Il Signore mi ha dato una vita.” Poi ciascuno la rende come la vuole e chi si sa accontentare la vede “bellissima” magari era una schifezza. Quegli altri che non si accontentano, la vedono una schifezza magari viaggiavano in Mercedes, vestiti Armani e dopo aver fatto scelte criticabili magari pensano a dare le dimissioni.
Si può ben dire che tutto è relativo, che l’uomo vede la vita con i propri occhiali e che il Signore tollera anche “i capri o le capre ” della parabola, solo per lasciar loro sufficiente corda affinché si appendano da soli, rivendicando diritti e privilegi magari pensando di essere i soli eletti dimenticando che siamo “schiavi buoni a nulla” e anche quando abbiamo fatto tutto è di più bisognerà dire “è ciò che dovevamo fare”.
Pensavo alla concubina di Agostino d’Ippona che fu abbandonata insieme al figlio dopo 15 anni, per andare a fare il vescovo filosofo. Avrà detto anche lei “Ho avuto una vita bellissima ?” E’ vero secondo te che la chiesa permetteva il concubinato in quel tempo come afferma Mommsen ?
Ma la domanda più importante è : “Se la vita è bellissima”, perchè alcuni voglio andare in Paradiso ? Forse perchè sono egoisti avidi ? E la vogliono ancora “più” bellissima ? Non sanno accontentarsi, secondo me.
M’ero fermato a riflettere sulle parole di TONIZZO, sul post di prima. Scriveva: “so solo che più gente vedo morire e più credo in Dio.”
Queste persone, Norina, Pierluigi, Achille…che ne hanno viste e passate letteralmente di tutti i colori, arrivano a proclamare -si’, proclamare e’ la parola giusta-… una vita bellissima, una vita meravigliosa, il Signore e’ stato buono con me… Perche’ sara’? In mezzo a tanti problemi, tanta violenza, tanta sofferenza…cosa hanno visto di bellissimo, di meraviglioso, di cosi’ buono?
Probabilmente hanno visto cio’ che Tonizzo ha appena abbozzato…
«In verità vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi a causa mia e a causa del vangelo, che non riceva già al presente cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e nel futuro la vita eterna”.
Mc 10, 29-30.
Affidiamo a Norina e a Maria i 22 bambini che sono morti nell’incidente sul pullman e pensiamo alle loro 22 famiglie distrutte dal dolore.
Grazie, Elsa, per questo splendido pensiero.
Quando è accaduto questo scempio! Ne apprendo solo ora la notizia…Oh Signore, vado a sintonizzarmi sul TG1.
Grazie elsa…
Hai ragione, cara Clo. É uno scempio: proprio oggi leggevo un libro di Paolo Curtaz in cui egli afferma che il dolore é osceno. Si’, osceno, straziante, drammatico.
Non ha senso il dolore dico io, nessun senso. Dico cio` mentre una mia giovane cugina di secondo grado sta per lasciare questo mondo, oltre ai genitori, il marito e i figli.
É osceno il dolore.
Scusatemi,
V.ro aff.to Fabricianus
«Cara mamma, papà e Jakob. È stupendo qui. Il cibo è molto buono. Con gli sci funziona tutto molto bene. Ma mi mancate».
E’ il diario di uno dei bambini scomparsi nell’incidente, scritto in questi giorni di settimana bianca.
Madri piegate in due dal dolore, madri dal petto squarciato dallo spasimo, madri che cessano di sorridere e di vivere.
Perché, mio Dio, questo destino osceno, assurdo, crudele?
Eloì, eloì, lemà sabactàni?
Ciao Mabu, forse può darsi che loro abbiano visto Dio più di noialtri che stiamo sicuramente più al sicuro di loro, se posso essere banale ma chiaro. Ho appena abbozzato, dici giusto. E ripeto: “Signore, il tuo mare è così grande e la mia barca è così piccola!”.
Dio ci abbandona?! No,Dio ci ama! “veglia come l’aquila sui suoi nati ,ci custodisce come pupilla del suo occhio”. Comprendo la difficoltà di questo asserto che s’infrange come i flutti sugli scogli dinnanzi a notizie tanto dolorose e tragiche.Decine di filosofi da Cartesio ad Heghel a Kierkegaard fino a Sartre si sono adoperati tentando una spiegazione talvolta maldestra, confezionando una sorta di teologia dell’ esistenzialismo dove l’assurdità atea e nichilista del pensiero moderno prese il sopravvento alimentando l’idea di un atto originario di Dio come autoeliminazione creativa.
In realtà l’esperienza della croce non trova di per sé una spiegazione se non nell’ottica di una fede totale e totalizzante perché risposte non ce ne sono. Solo silenzio e preghiera… preghiera silenzio e null’altro.
Mi schiero per istinto in difesa di Dio, certa come sono che non ha creato il dolore, certa come sono che il Suo progetto per l’ umanità non prevedeva la sofferenza, no! Non la prevedeva..
Dio non ha fatto la morte, né gode che periscano i vivi. Egli creò tutte le cose perché esistessero…per l’invidia del diavolo entrò nel mondo la morte…
“Mi schiero per istinto in difesa di Dio, certa come sono che non ha creato il dolore, certa come sono che il Suo progetto per l’ umanità non prevedeva la sofferenza, no! Non la prevedeva..
Dio non ha fatto la morte, né gode che periscano i vivi. Egli creò tutte le cose perché esistessero…per l’invidia del diavolo entrò nel mondo la morte…”
Pensa chi non ha quell’istinto come avrebbe motivo per lamentarsi con Dio che lo ha fatto diverso.
“certa come sono che non ha creato il dolore” chissà cosa sentiva il povero Adamo quando gli cadeva una pietra sul dito, forse il sistema nervoso è stato un errore, non era previsto che trasmettesse il dolore così se metteva la mano sul fuoco non si accorgeva nemmeno se andava a fuoco. Interessante.
E se il Dio Creatore non ha fatto la morte, chi l’ha fatta ? Un altro Creatore ?
“Nè gode che periscano vivi” Ma se sono vivi come fanno a perire ? Non possono perire neanche i morti perché sono già morti, quindi possono perire solo i vivi ma se “Egli non è l’Iddio dei morti, ma dei viventi, poiché per lui sono tutti viventi”. ( Lc. 20.38) Allora non ci sono morti…….
“Per l’invidia del Diavolo entrò la morte nel mondo” Boh… di che cosa avrebbe dovuto essere invidioso ? che c’era l’uomo ? Ma l’uomo è una formichina in paragone, invidia di che ? forse della donna, voleva le tette e le cosce anche lui !
Quanto sei volgare, Gioab.
Cosa trova di volgare la logica ?
La “logica” illogica fa ridere, la volgarità fa piangere.
Se le pare offensivo dire “tette e cosce” la prossima volta dirò :”Parapetto e colonne o se preferisce balcone e pilastri” Per ora accetti un pacco di fazzoletti virtuali per le lacrime.
p.s. non sapevo che anche lei facesse parte dei calvinisti….. una sopresa puritana.
I fazzoletti virtuali se li tenga per ripulirsi dalla bava che ogni tanto le scende dalla bocca senza che lei se ne accorga.
Non sono puritana manco per niente, ma la volgarità (da chiunque provenga) non mi piace.
Perché dire “mammelle” le pare volgarità ? Oh che signora di classe (media) !