Mi chiamo Amal e sono arrivata clandestina

Mi chiamo Amal che vuol dire speranze. Mi piace questo nome e mi aiuta a pregare Allah. Per esempio quando ero clandestina sull’aereo e poi sui pullman che mi portavano da Tangeri, in Marocco, dove sono nata, ad Algeciras in Andalucia, che è stata la prima tappa in Europa e poi attraverso la Francia e finalmente in Italia dove mi attendevano i genitori. Allora le mie “speranze” erano di non essere scoperta. Sono stata quattro anni senza documenti, nascosta. Facevo la lavapiatti al ristorante. Quando ho trovato un lavoro vero sono tornata in Marocco per fare i documenti. Ora sono regolare e faccio la mediatrice culturale in ospedale, aiuto le donne arabe che non vogliono farsi vedere dal medico uomo e neanche parlarci. In Marocco avevo preso la laurea in teologia islamica e qui partecipo alle attività della parrocchia dove vivo perché l’ho conosciuta con la Caritas e il prete un giorno mi ha invitato a una riunione dicendo ‘così vedi la nostra fede e noi la tua’. Le pagine dei Vangeli che mi piacciono sono quelle dove Gesù parla con la donna di Samaria e con le sorelle Marta e Maria. Sto organizzando un viaggio della parrocchia in Marocco dove andremo, loro cattolici e io musulmana, a conoscere il monaco sopravvissuto alla strage di Thiberine“. La conversazione con Amal è avvenuta il 17 agosto in automobile, scendendo io da Barbagelata a Chiavari. Per la questione su che possa venire di buono da Barbagelata vedi qui.

36 Comments

  1. gino gandolfo

    Quanti incontri inaspettati e quanti incontri arricchiscono la nostra quotidianetà appena siamo capaci di aprirci “all’altro”, quando mettiamo da parte le nostre “certezze” e siamo capaci di ascoltare, confrontarci e accogliere il fratello. Quest’anno al campo giovanissimi dell’Azione cattolica sono venuti alcuni ragazzi del centro di accoglienza di Trapani, 3 erano musulmani e uno cattolico, abbiamo vissuto un pomeriggio bellissimo dove ognuno ha cercato di far capire cosa significa avere fede e credere in Dio. abbiamo pregato insieme e i nostri fratelli hanno spiegato ai nostri giovanissimi (15-18 anni) cosa significa e come vivono il ramadan. Alla fine della giornata uno di loro Jonathan ha voluto partecipare al campo giovani…..un caro saluto.

    11 Settembre, 2012 - 11:08
  2. Mabuhay

    Grazie Luigi per la tua facilita’ nel creare e ri-creare immagini di “buona vita”, atteggiamento che non puo’ che contagiare e facilitare altra bonta’.

    E’ un altro chiaro esempio che l’unico dialogo che funziona e’ quello della vita. Alle universita’ fanno le loro conferenze e publicano libri (per loro stessi); negli incontri mondiali dei leader religiosi fanno qualche bella fotografia (ad uso e consumo degli stessi); nella vita di tutti i giorni, di vicinato, di relazioni, di incontri, succedono le cose piu’ belle che danno speranza e sostengono nel cammino verso una umanita’ intesa come famiglia di Dio. E chissa’ quanti ce ne sono di esempi come questo.

    11 Settembre, 2012 - 12:16
  3. luca73

    Sempre belli ed interessanti i discorsi e le esperienze di vita inter-culturale ed inter-religiosa.
    Però senza voler fare il solito bastian contrario, alcune osservazioni critiche le vorrei fare.

    Primo: la signorina è stata irregolare. Esistono delle leggi e vanno rispettate. Non perché sono leghista, o fascista (tutt’altro!) ma perché la legge va rispettata, altrimenti subentra in ogni ambito l’anarchia e saremmo tutti con i fasci-comunistoidi, che vorrebbero abbattere ogni frontiera e cantano siamo tutti clandestini (!?).
    E questo pur ritenendo insuperabile il dovere evangelico della solidarietà e dell’ospitalità – che non è in contrasto con il dovere di far rispettare le leggi.

    Secondo: “aiuto le donne arabe che non vogliono farsi vedere dal medico uomo e neanche parlarci”. Io penso che questa situazione di “accettata” subordinazione passiva della donna islamica sia intollerabile ed offensiva della condizione umana.
    Io vorrei fare una domanda a tutti: ma quando il Signore Gesù ci ha invitato a proclamare il Vangelo e a battezzare tutti i popoli della terra nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, ha per caso escluso i maomettani?
    Voglio dire: la proclamazione del Vangelo include sicuramente, fra l’altro, l’affermazione dell’eguaglianza di tutti gli uomini e donne, senza alcuna distinzione. Se un immigrato si permette di ritenersi inferiore/superiore alle persone di sesso diverso per incomprensibili motivazioni religiose, non sarebbe doveroso – e conforme alla missione assegnataci da Gesù – fargli capire che questo pregiudizio non ha nessun senso?
    Non è che in nome del “politicamente-islamicamente corretto” rinunciamo alle parole del Signore? Non è che per presunte ragioni socio-economiche (“non si trovano italiani disposti a fare certi lavori” – lavapiatti nel caso presente) mettiamo in secondo piano le conquiste di millenni di cristianesimo?.
    Io dico che è nostro compito annunciare il Signore a tutti, a tutti coloro che non Lo conoscono e per questo motivo assumono comportamenti altamente offensivi e dispregiativi del prossimo (della donna, nel caso de quo).
    Diffido fortissimamente di ogni discorso che, in nome del politicamente corretto e di un indifferentismo (relativismo?) valoriale, invita a sopportare e giustificare ogni comportamento dichiaratamente non cristiano e non umano, come quello implicitamente accettato nel post (spero di sbagliarmi ovviamente).

    Terzo: il monaco sopravvissuto alla strage di Thiberine“. Vorrei sapere: la violenza nell’Islam è componente essenziale o meramente accidentale. E come viene considerata la persecuzione anticristiana? E cosa si dice di quelli che si proclamano martiri mentre uccidono bambini israeliani?
    Oggi – 11 settembre – ci si è ricordati della strage delle torri gemelle?

    Cioè, io non vorrei che in nome di un irenismo di facciata e di un relativismo esagerato, si cancellassero le differenze innegabili di religione e di cultura e si equiparasse l’islam di maometto al Vangelo di Gesù Cristo.

    Ringrazio chi crede nel dialogo, chi ha meno pregiudizi di me e saluto tutti e spero di non essere stato frainteso e di essermi fatto capire.

    11 Settembre, 2012 - 13:24
  4. Federico B.

    Condivido la riflessione di Luca73.
    La convivenza può offrire momenti di arricchimento reciproco, ma non dobbiamo trascurare le difficoltà e i problemi.

    11 Settembre, 2012 - 14:06
  5. lorenzo

    Trovo l’iniziativa della parrocchia di cui si parla bella, evangelica e costruttiva.
    “Così tu vedi la nostra fede, e noi la tua”.- “Loro cattolici, io musulmana”
    Capisco i timori e le puntualizzazioni di Luca73.
    Ma qui non vedo né irenismo “di facciata”, nessun relativismo di sorta, nessuna intenzione di cancellare le differenze tra islam e cristianesimo.
    Solo voglia di conoscersi, magari di fare delle cose insieme, di confrontarsi e di dialogare. La stessa che ha animato Giovanni Paolo II e Benedetto XVI nell’incontrare i muftì delle moschee…

    11 Settembre, 2012 - 14:29
  6. Salve, Mabuhai. A Luca73 dico che venire incontro ai pudori ancestrali delle donne mussulmane non significa rinnegare il Vangelo. Il cambiamento di mentalità avverrà poco a poco. In quanto all’annuncio del Vangelo penso che ci sia stato; il parroco ha fatto bene ad annunciarlo in modo dialogante; in ogni caso la ragazza ora si interessa di Gesù e dei religiosi uccisi.
    Caro Luigi, andare a Barbagelata ti ha portato fortuna comunque.

    11 Settembre, 2012 - 14:51
  7. Mabuhay

    Salve, signora. Ammiro la sua squisita sensibilita’ (non sto sviolinando…). Grazie. 🙂

    Resto basito dalla valanga di ma/perche’/tuttavia/per come/se/chissa’…di Luca 73 davanti alla concreta testimonianza di Luigi circa quella donna. Nel dialogo della vita e’ dove avvengono i fatti piu’ belli, evangelici e dove l’Annuncio (=testimonianza) puo’ passare, diretto, cordiale e -se Dio vorra’- anche in un modo effettivo. Pensa tu che io penso -per quanto te ne possa importare- che il dialogo teorico/ideologico con l’Islam e’ perfettamente impossibile, se non inutile. Che l’unico che funziona e che puo’ “cambiare” le cose, tra loro e noi, e tra loro stessi (compresa la mentalita’), e’ il dialogo di vita. (qui un esempio vivente di cio’: http://www.silsilahdialogue.com/). Anche se ci vorranno secoli. Come e’ stato per noi, che non abbiamo ancora finito di imparare ad essere umani, buoni cristiani.

    Quando scrivo (perdonami l’imperdonabile autocitazione…) “nella vita di tutti i giorni, di vicinato, di relazioni, di incontri, succedono le cose piu’ belle che danno speranza e sostengono nel cammino verso una umanita’ intesa come famiglia di Dio” affermo esplicitamente che la famiglia di Dio non e’ fatta di soli cattolici.

    11 Settembre, 2012 - 15:09
  8. Gioab

    @ luca73
    <i<“spero di non essere stato frainteso e di essermi fatto capire.”
    Chiaro e netto.

    “Io dico che è nostro compito annunciare il Signore a tutti, a tutti coloro che non Lo conoscono e per questo motivo assumono comportamenti altamente offensivi e dispregiativi del prossimo (della donna, nel caso de quo).”

    Magari si tratta di capire che cosa significa annunciare il Signore !
    Io ho capito che significa informare tutti che tornerà per fare i conti con quelli che non hanno capito il suo sistema di giustizia. E’ scritto nel Vangelo:

    “Vieni, lascia che io ti avvisi di ciò che questo popolo farà poi al tuo popolo alla fine dei giorni” (Num. 24.14) “ egli certamente renderà giudizio fra le nazioni e metterà le cose a posto rispetto a molti popoli.” ( Isa 2.4) “perché il Signore stesso scenderà dal cielo con una chiamata di comando, con voce di arcangelo” (1 Tess 4.16) “allorchè il Signore Gesù dal cielo con i suoi potenti angeli in un fuoco fiammeggiante, recherà vendetta su quelli che non conoscono Dio e su quelli che non ubbidiscono alla buona notizia intorno al nostro Signore Gesù. Questi stessi subiranno la punizione giudiziaria della distruzione eterna dalla presenza del Signore e dalla gloria della sua forza, al tempo in cui verrà per essere glorificato riguardo ai suoi santi e per essere considerato in quel giorno con meraviglia riguardo a tutti quelli che esercitarono fede, perché la testimonianza che demmo fu accolta con fede fra voi.” ( 2 Tess 1.7-10)

    Fa luce ? Non mi pare politicamente corretto !

    11 Settembre, 2012 - 17:26
  9. Gioab

    @ antonella lignani
    “il parroco ha fatto bene ad annunciarlo in modo dialogante; in ogni caso la ragazza ora si interessa di Gesù e dei religiosi uccisi.”

    Eh si, più facile che divengano essi mussulmani piuttosto che il contrario.

    11 Settembre, 2012 - 17:30
  10. Gioab

    @ lorenzo
    “La stessa che ha animato Giovanni Paolo II e Benedetto XVI nell’incontrare i muftì delle moschee…”

    Ecco perché dicono che sono eretici …..tutto si spiega !

    11 Settembre, 2012 - 17:31
  11. Gioab

    @ gino gandolfo ?
    “quando mettiamo da parte le nostre “certezze” e siamo capaci di ascoltare, confrontarci e accogliere il fratello.”

    Mettiamo da parte le nostre certezze ???

    “chi mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli.” ( Mt 10.33) ” Non pensate che io sia venuto a mettere pace sulla terra; non sono venuto a mettere pace, ma spada.”

    11 Settembre, 2012 - 17:35
  12. Gioab

    “sono arrivata clandestina”

    Caro Luigi, non ti pare che favorendo i clandestini, che non osservano la legge si incorra nel reato di complicità e istigazione a delinquere ? Senza dire del Vangelo:

    “Chi distoglie l’orecchio dall’udire la legge, perfino la sua preghiera è qualcosa di detestabile.” ( Prov 28.9)

    “Ogni anima sia sottoposta alle autorità superiori, poiché non c’è autorità se non da Dio; le autorità esistenti sono poste nelle loro rispettive posizioni da Dio. Perciò chi si oppone all’autorità si mette contro la disposizione di Dio; quelli che si mettono contro di essa ne riceveranno giudizio.” ( Rm 13.1-2)

    “Per amore del Signore sottoponetevi a ogni creazione umana: sia al re come superiore sia ai governatori come mandati da lui per infliggere la punizione ai malfattori, ma per lodare gli operatori di bene. Poiché questa è la volontà di Dio, che facendo il bene mettiate a tacere il parlar da ignoranti degli uomini irragionevoli.”( 1 Pie 2.13-15)

    “Continua a ricordare loro di essere sottoposti e di essere ubbidienti ai governi e alle autorità come governanti,” ( Tito 3.1)
    Non pi pare scorretto illudere i poveracchi con false speranze ?

    11 Settembre, 2012 - 17:57
  13. Leopoldo

    Da tutti gli interventi, perfino da quello che dice che si dovrebbero “mettere da parte le nostre certezze” emerge che la religione, qulunque sia, è un ostacolo da superare – difficoltà e problemi, dice FedericoB. – per poter vivere in relazione con gli altri. Un altro dei motivi…

    11 Settembre, 2012 - 18:02
  14. Mi spiace, Leopoldo, non credo questo sia un motivo valido.
    Non è la religione l’ostacolo, ma le persone religiose.
    Che spesso sono proprio ‘solo’ religiose.

    11 Settembre, 2012 - 18:18
  15. Leopoldo

    @Nico
    Io sto a ciò che vedo, perfino in un luogo piccolo come il pianerottolo. Certamente, in alcuni casi non è così ma ciò che accade il più delle volte è questo. Poi, sai, anch’io sono soggetto alla regola per cui si vede ciò che si vuol vedere. Anch’io, come tutti.

    11 Settembre, 2012 - 19:06
  16. Clodine

    Il problema non è la religione, ma la falsa religiosità, quella mercenaria, fatta a misura d’uomo i quali, anziché seguire Dio e le sue Leggi seguono la loro dottrina. Un esempio illuminante ci viene dal popolo eletto il quale, benchè avesse ricevuto i comandamenti obbediva fedelmente la Torah e le sue oltre 600 prescrizioni…. Dottrine d’uomo!

    11 Settembre, 2012 - 19:13
  17. Luigi Accattoli

    Luca73: “ma quando il Signore Gesù ci ha invitato a proclamare il Vangelo e a battezzare tutti i popoli della terra nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, ha per caso escluso i maomettani?” No, ovviamente. Ma se un parroco dice a una musulmana “vieni alle nostre riunioni così vedi la nostra fede e noi la tua”, non credi che quel parroco stia cercando la via dell’annuncio? Io lo credo e lo dico conoscendo il parroco, la musulmana e – un poco – la parrocchia.

    11 Settembre, 2012 - 21:31
  18. Mabuhay

    Buon giorno signor Leopoldo!
    Scrive ieri pomeriggio: “Da tutti gli interventi, … emerge che la religione, qulunque sia, è un ostacolo da superare – difficoltà e problemi, per poter vivere in relazione con gli altri. Un altro dei motivi…”.

    Le ha gia’ risposto bene Nico; io aggiungo solo che se e’ vero che “la religione” e’ spesso un ostacolo da superare, la Fede non lo e’, anzi…-almeno per me- e’ il PONTE piu’ solido per creare profondi legami/rapporti umani e per aprire nuovi mondi! E se non e’ SEMPRE cosi’, e’ perche’ la mia Fede e’ deboluccia/fragilina e preferisce nascondersi comodamente dentro (‘dietro”) la religione.

    12 Settembre, 2012 - 10:40
  19. Federico B.

    @Leopoldo,
    la religione può essere un ostacolo, come la cultura, le tradizioni, la lingua, la razza…
    A proposito, negli USA bianchi e neri erano tutti cristiani, anche appartenenti alle stesse chiese/congregazioni, eppure c’era la segregazione…
    Senza religioni sarebbero più evidenti altre differenze. D’altro canto la religione può anche facilitare il superamento delle differenze, come hanno potuto sperimentare i giovani alle GMG o le famiglie all’incontro mondiale di Milano dello scorso giugno.

    12 Settembre, 2012 - 10:45
  20. lorenzo

    Però, nonostante i distinguo e le precisazioni, Leopoldo dice un cosa vera.
    La religione, nei fatti, è un ostacolo da superare nelle relazioni con gli altri.
    Non solo gli uomini di religione. E lo è anche la fede e l’avere fede e il vivere la fede. Lo dimostra non solo la storia , ma anche la cronaca e l’attualità…persino quella dei blog, persino quella di questo blog, dove ” problemi e difficoltà” saltano fuori continuamente . Perché la religione e la fede si dimostrano un ostacolo da superare nelle relazioni anche tra chi crede nello stesso modo, come si vede dalle nostre discussioni…
    Però, chi dice che gli ostacoli da superare siano di per sé un male?
    Sono sempre un’occasione di verifica, uno stimolo al superamento, il pepe vero di una relazione viva. Che una relazione senza ostacoli sia piu’ facile, è tutto da dimostrare, anzi io credo sia vero il contrario…com dimostra la storia di ogni matrimonio riuscito 🙂
    Se però io di ogni ostacolo faccio, in buona o in cattiva fede non importa, un muro che gelosamente rendo invalicabile, bè, fine della storia.
    E qui entrano in gioco la volontà e la fede degli uomini di religione.

    12 Settembre, 2012 - 12:13
  21. luca73

    Ho letto con attenzione le risposte alle mie volute “provocazioni” sul caso Amal.
    Luigi – parlando di “via dell’annuncio” intrapresa dal parroco che ha invitato la ragazza mussulmana in parrocchia – forse ha colto nel segno: parlare senza nascondimenti e confrontarsi nel concreto può smuovere le coscienze più di alte disquisizioni teologiche!

    Però, penso, che vi sia tanta, troppa, confusione e paura in materia.
    Non appena venga anche solo sommessamente ipotizzato l’avvicinamento di una mussulmana [non Amal direttamente] al cristianesimo, ecco che spuntano le resistenze e l’indifferentismo/relativismo di chi accusa le persone religiose di essere ostacolo alla convivenza umana (!?): la religione, quella di Gesù Cristo, non è un ostacolo, ma lo strumento principe per cogliere il Perchè ultimo dell’Uomo.
    E certamente, come dice Mabulay, la “famiglia di Dio non e’ fatta di soli cattolici”. Però non è fatta nemmeno di soli maomettani o appartenenti ad altre religioni!
    Il mio timore è che, se non si è adeguatamente preparati/attrezzati, ci perdiamo in giochetti di parole e, soprattutto, in sterili scambi di cortesia che finiscono per produrre società e culture divise, incomunicabili fra loro e sovente auto-ghettizzate.
    Temo che il multi-culturalismo sia affrontato e dai nostri governanti e da noi stessi con eccessiva semplicità e semplicismo, come se fosse la soluzione di ogni problema.

    Prima di rapportarci a chi viene da culture diverse, è necessario avere una lucida consapevolezza di noi stessi, delle nostre tradizioni, della nostra cultura. E della nostra religione, senza annacquamenti e concessioni relativiste. Il che non significa intolleranza o ostracismo verso chi non è come noi.
    Ma conoscenza approfondita ed amore sincero per la nostra religione. E per Gesù, unico vero Redentore dell’umanità tutta.
    Oggi è della più grande importanza annunciare che il Dio in cui crediamo è il Dio vicino, amico e salvatore dell’uomo, il Dio di Gesù Cristo che ha scelto liberamente di donarsi a noi.

    Grazie a Luigi e saluti a tutti gli utenti del “pianerottolo” per il confronto che è sempre piacevole e costruttivo.

    12 Settembre, 2012 - 12:37
  22. discepolo

    Più che di multiculturalismo, un’ utopia che si è rivelata fallimentare in tanti paesi europei, bisognerebbe parlare di “pacifica convivenza” e “rispetto reciproco fra le religioni. E’ indubbio però che alcune religioni sono più “pacifiste”, multiculturaliste, ecumeniche, altre un po’ meno: la violenza dovrebbe essere bandita da OGNI religione , e come il Papa aveva ricordato coraggiosamente a Ratisbona, anche la religione musulmana dovrebbe bandire la violenza e predicare la pace ma non a parole, coi fatti.:
    Ricordo che ieri 11 settembre in Libia è sono state ammazzate 4 persone fra cui l’ambasciatore americano, con la scusa che negli Usa hanno prodotto un film “blasfemo” su Maometto…. , e in Egitto continuano le stragi di cristiani copti, nell’indifferenza totale dei cristiani occidentali.
    per cui multiculturalismo sì, ma indifferentismo e pavida accettazione della violenza altrui per amor del” quieto vivere “no.

    12 Settembre, 2012 - 16:45
  23. discepolo

    A Milano per la fine del Ramadan il cardinale Scola aveva mandato una bellissima lettera di messaggio ai musulmani :
    http://vaticaninsider.lastampa.it/homepage/inchieste-ed-interviste/dettaglio-articolo/articolo/islam-17512/

    Risultato? I musulmani l’hanno snobbato clamorosamente e smaccatamente: quasi a dire non rompeteci le scatole voi cristiani, che le nostre feste religiose sono NOSTRE!
    e allora mi chiedo ma non è che il multiculturalismo è un valore solo per noi, mentre per gli islamici non lo è affatto? Non è che noi scambiamo le nostre
    aspirazioni con le loro pensando che debbano condividerle?
    Insomma non siamo un po’ degli illusi ????

    12 Settembre, 2012 - 17:03
  24. Mabuhay

    Oramai inquieto per il ritardo, aspettavo le ‘eruzioni’ discepolari…prontamente arrivate, (anche se in un tono un po’ minore) che mi hanno calmato e ridato serenita’…

    Il multiculturalismo, carissimo/a, non e’ una ideologia…e’ semplicemente realta’ del XXI secolo ormai per tre quarti dell’umanita’! Anche se nothing can be taken for granted. E tanti musulmani ci sono dentro, volenti o nolenti. Non sono tutti uguali neanche loro, nel loro miliardo e mezzo… Cosi’ come non siamo tutti uguali neanche noi, cristiani. Su, coraggio discy! Non sapevo del messaggio del Card Scola, ma ha fatto benissimo!

    Detto con un banale -ed idiota- pseudosillogismo: “E’ vero che non tutti i musulmani sono terroristi, ma tutti i terroristi sono musulmani! E’ vero che non tutti i bianchi (tedeschi) sono nazisti, ma tutti i nazisti erano-sono bianchi (tedeschi). …etc…etc…” Ma cosi’ non si va da nessuna parte.

    Saluti.

    13 Settembre, 2012 - 6:17
  25. luca73

    Faccio mio quanto osservato dall’amico discepolo:
    “alcune religioni sono più “pacifiste”, multiculturaliste, ecumeniche, altre un po’ meno: la violenza dovrebbe essere bandita da OGNI religione , e come il Papa aveva ricordato coraggiosamente a Ratisbona, anche la religione musulmana dovrebbe bandire la violenza e predicare la pace ma non a parole, coi fatti.”
    Quel che è successo a Bengasi e a Il Cairo i giorni scorsi – in contemporanea con l’anniversario degli attacchi del 11 settembre -, unitamente all’imbarazzante silenzio delle comunità islamiche cosiddette moderate, fa pensare che ancora molto deve essere fatto nella direzione di una “laicizzazione” e/o “umanizzazione” dell’Islam, checchè se ne dica.

    Un ultimo appello: preghiamo per la sorte di Rimsha Masih, la bambina disabile cristiana accusata di blasfemia in Pakistan, il cui futuro è tutt’altro che sicuro.

    13 Settembre, 2012 - 8:19
  26. luca73

    Cara Mabulay,
    non sono “miei nemici”. Non considero nessuno mio nemico. E mi dispiace che tu abbia frainteso le mie parole, che volevano essere solo una provocazione contro l’imperante e sterile relativismo del “volemose tutti bene”.

    Magari sono loro che mi considerano “nemico” perchè cristiano, e perchè non mi arrendo alla marea del “politicamente/islamicamente” corretto.

    Ho letto le mail che hai indicato. Tutte apprezzabili.

    Soprattutto “@NadiaE: Meritiamo davvero tutto quello che ci sta accadendo. Tutto il mondo ci disprezzerà fin quando non ci libereremo dall’ignoranza e dal fondamentalismo in cui siamo immersi. C’è qualcosa di sbagliato in noi e non in uno stupido film.”

    Saluti Mabulay!

    13 Settembre, 2012 - 10:45
  27. Luigi Accattoli

    Da Amal ricevo questo messaggio:

    Signor Accattoli prima voglio ringraziarla per la dedica e se mi permette voglio precisare qualche cosa. Il mio viaggio é stato in traghetto poi in pullman. Il mio incontro con il mondo cattolico é stato a causa di don Gian Emanuele che aveva preparato un campo per ragazzi sul tema dell’incontro di Gesù con la Samaritana e da lì sono iniziati altri incontro bellissimi su altri temi. Per le donne arabe: le aiuto non solo perché qualcuna non vuol essere visitata da medico uomo ma il nostro ruolo di mediatori è di avvicinare le due culture e facilitare la comunicazione con l’utente straniero. Mi scuso se mi sono permessa di fare queste precisazioni e la ringrazio tanto dell’articolo.

    13 Settembre, 2012 - 14:14
  28. Gioab

    @ Luigi
    “il nostro ruolo di mediatori è di avvicinare le due culture e facilitare la comunicazione con l’utente straniero.”

    Hai visto ? Mica dice che vogliono diventare cristiane… dice l’opposto !

    13 Settembre, 2012 - 15:10
  29. amal

    Scusatemi l’imperfezione a scrivere in italiano. Non sono sorpresa di tutto quello che ho letto. La cosa che mi piacerebbe farvi capire è che non bastano le tv o internet a conoscere i musulmani come non sono bastati a me per conoscere i cristiani. Siamo in un paese che ci permette di conoscerci al di là della diversità, nella vita quotidiana,nel lavoro… Ho imparato dalla mia religione gli stessi dieci comandamenti che ci sono nella religione cristiana. La fede ha un livello più importante nella mia vita. In qualsiasi religione la cosa più importante amare Dio in primo e subito amare il prossimo. Il prossimo chiunque sia. Mi ha insegnato la mia religione di volere al prossimo quello che voglio a me stessa. Se leggiamo la storia impariamo che per coprire le violenza gli si dà il nome della religione. Io sono sicura dell’amore che ho verso il prossimo perché e l’unica via per dimostrare che amo il mio creatore il Dio unico che amiamo tutti noi.

    13 Settembre, 2012 - 15:25
  30. Mabuhay

    Mando un caloroso abbraccio -come lei lo voglia ricevere- a Amal…che potrebbe essere Alma!

    P.S. – Gioab…e’ meglio che taci…facendola sempre fuori dal vasino…e ti risparmio una benedizione delle mie -di quelle multiculturali…e interreligiose- solo x rispetto a Amal e Luigi.

    13 Settembre, 2012 - 15:33
  31. luca73

    Beh, se non altro Amal è persona gentile e squisita.
    Che sicuramente non verrebbe mai a romperci sull’uscio di casa… (ogni riferimento a persone è puramente voluto).
    Ciao a tutti!

    13 Settembre, 2012 - 17:04

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