Mattinata di luce a Firenze

Mattinata di luce e di onne splendore a Firenze, tra la chiesa e il museo di San Marco. Nella chiesa ho preso le Ceneri e ho salutato Giorgio La Pira al secondo altare sulla sinistra. Nel museo non finivo di riandare ai detti e ai fatti di fra Girolamo nella sala del Capitolo in compagnia della campana La Piagnona che suonò affannata la notte dell’8 aprile 1498. Poi il giro delle celle del Dormitorio. L’Angelico così contenuto in ogni immagine ma che non trattiene il cuore quando avvista le ali degli angeli.

32 Comments

  1. Quando dai di queste descrizioni, Luigi, è come essere lì con te e camminare per le strade o dentro le chiese, significa guardare le cose che ci mostri e vivere insieme a te le sensazioni che ci comunichi.
    Penso onestamente che questo vada oltre l’essere giornalista o gestore di un blog, è qualcosa che ha più a che fare con la sensibilità profonda e con il “sentire” il cuore di chi ti circonda.
    Le tastiere e i cavi sottomarini che ci collegano gli uni agli altri, in questo caso si annullano facendoci ritrovare tutti insieme dinanzi alle tante bellezze che visiti anche per noi.
    Grazie

    17 Febbraio, 2010 - 20:45
  2. Clodine

    Luigi è favoloso! E’ il “pittore” della penna che spinta dalla sua mano si trasforma in un magico pennello il quale, intriso nella tavolozza, tinge di meraviglia e d’incanto tutto ciò che osserva: i tetti, le case, fontane, piazze, la gente, tutto appare magicamente…tutto si anima, tutto vive. Sono talmente vive le immagini che arrivano che…in Piazza Signoria se annusiamo profondamente si può sentire l’odore di bruciaticcio del povero fra Girolamo: domenicano, profeta scomodo e contestatore che urlava contro la sodomia, lussuria e decadenza della Chiesa [siamo sotto il dissoluto, lussurioso, papa Borgia]. Povero Girolamo che finiva impiccato e arrostito quando Martin Lutero era ancora un ragazzo. L’unico riformatore religioso italiano che aveva unito alla fede la cultura, il coraggio e un progetto politico. Echi di savonarolesca memoria si odono di tanto in tanto nella Chiesa che non dimentica la sua missione profetica e Benedetto XVI secondo me è un papa dalla forte componente profetica…

    17 Febbraio, 2010 - 21:29
  3. Clodine

    .Luigi..è peccato sentire una piccola sana invidia di saperti davanti a quegli Angeli stupendi dell'”Annunciazione” del Beato Angelico? ed a quell “unicum assoluto” nella storia dell’arte che sono le 42 celle ciascuna delle quali con un affresco di devozione di incomparabile bellezza -in ogni cella dei frati un affresco con un episodio tratto dal Nuovo Testamento o una Crocifissione o le virtù da coltivare (prostrazione, compassione, preghiera, meditazione, ecc.).
    E poi quel capolavoro che è ” La trasfigurazione”- Io soffro della sindrome di Stendhal…mi sento male davanti a quelle opere, e che ci posso fare!?…Propongo a Principessa, quando scenderà in Italia di farmi compagnia al Museo di San Marco a Firenze…ti farò da guida…e ti illustrerò tutte le meraviglie…

    17 Febbraio, 2010 - 22:08
  4. Guarda che ti prendo in parola Clo!!…….quando sarà che potrò permettermelo di ritornare in Italia nuovamente….Ti abbraccio

    17 Febbraio, 2010 - 22:21
  5. Per ora viaggio – e mi accontento – con le parole e le descrizioni di Luigi

    17 Febbraio, 2010 - 22:22
  6. Clodine

    …Luigi…che è il nostro artista della penna! Anch’io cara Principessa, sapessi che voli pindarici mi faccio con la fantasia…quella, non ha steccati né confini, e mi fa arrivare in capo al mondo!

    Ti abbraccio!

    17 Febbraio, 2010 - 22:37
  7. fiorenza

    Le ali degli angeli, sì, lo trascinavano. Solo nell’Annunciazione della cella n. 3, che a me pare la meditazione più alta, altissima visione, anche le ali sono tenute su un tono sommesso. Non smaglianti, eppure paradiso.
    Luigi, se in questi giorni non mi avesse dato tanto dolore visitare il blog, non mi sarebbe sfuggito il calendario delle tue conferenze e sarei uscita dalla mia cella e sarei venuta alle Laudi a salutarti. Molte ore di beatitudine ho trascorso là, nella biblioteca dei francescani. E molte nella biblioteca Levasti, in San Marco, non senza un nuovo saluto all’Angelico, ogni volta, prima di tornare a casa. Sei stato proprio nei luoghi della mia anima. Là dove tutto “fila / luce, fila anni luce misteriosi / fila un solo destino in molte guise, / dice: “guardami sono la tua stella” / e in quell’ attimo punge più profondo/ il cuore la spina della vita” (Mario Luzi).
    Forse è stata “la spina della vita” che mi ha ferito, il 2 febbraio: proprio in una data che mi è carissima. Non lo so. A me è sembrato, quel giorno ,che il cuore mi venisse fatto a pezzi come quello di un uccello di passo colpito in volo da uno sparo. Non era diretto a me, il colpo, ma a discepolo, eppure è sempre ognuno di noi che viene ucciso, quando viene ucciso un fratello. E questo sarebbe ancora il meno. Al di là di discepolo, o di me, o di chiunque altro abbia avvertito sulla sua pelle questa violenza, al di là di tutti noi che non siamo niente (cenere), è l’Albatro che è stato ucciso: il simbolo di un certo modo di esistere del blog, nel “buon vento da sud”, nella legge dell’amore e dell’ospitalità. Era già accaduto, e la conseguenza è stata, infine, la perdita di Sump e di Syriacus che se ne sono andati portando via con sé l’”elfica luce” ( cito ancora dalla “Ballata del vecchio marinaio”) e il senso della Bellezza. Era già accaduto, nel pianerottolo, che ci fossero scontri di opinioni, ironia, reazioni ringhiose all’ironia, Questo non mi scandalizza. Sono abituata, a Firenze, ad incontri in cui lo scherno e l’aggressione verbale sono la regola. E certo non mi scandalizzano, specialmente quando sono conditi di arguzia, quando sono un gioco. E anche qui a volte assisto a un gioco simile, e spesso, devo dire, è divertentissimo. Ma mai era accaduto, qui, quello che è accaduto il 2 febbraio. Mai era stata offesa con tale accanimento una persona. Non le idee, non le parole, le “colpe” di una persona ma la persona stessa. Io non riuscivo a credere ai miei occhi, mentre leggevo quello che Clodine ha scritto il 2 febbraio alle 17,13 e alle 17, 19 nel post intitolato “Gloria e il samaritano…” E il peggio è venuto dopo Ma non si può nemmeno dire, questo peggio, perché dovrei dire, per esempio, che ho orrore, anch’io, della retorica, quella retorica che poi è dilagata. E, qui, dire che la retorica non ci fa star bene non si può.
    La mia quaresima è cominciata, quest’anno, con un certo anticipo. Ho rotto il silenzio solo per spiegarti il motivo della mia assenza, Luigi. E anche per dire a discepolo che mi manca. E per dire a te che sono molto contenta per la tua “mattinata di li luce”.

    18 Febbraio, 2010 - 0:47
  8. Clodine

    La sua valutazione gratuita, egregia signora Fiorenza è dettata non già dalla sua pseudo indignazione nei confronti dei “poveri discepoli oltraggiati e mal-trattati dalla Clodine maldestra, traviata, e malvagia, bensi da una forma assai subdola –simile a grande quercia- di ’orgoglio” ferito e da una malcelata e larvata ostilità e invidia che la induce a palesare il suo risentimento, per piccoli quanto banali screzi avuti in un recente passato e che la Clodine ha cancellato e dimenticato immediatamente, mentre lei, egregia Fiorenza, li ha conservati nel suo cuore -e la bocca parla dalla pienezza del cuore-. Ma non la sto giudicando vede, lei, in questo momento sta prendendo a pretesto l’accaduto discepoli”- situazione che chiameremo invidiogena- non tanto per una forma di difesa o legame di amicizia con loro, quanto per una sorta assai subdola di vendetta e di rivalsa .
    Mi sembra che lei ami l’arte Fiorenza, vero? Dunque, la ESORTO ad andarsi a vedere come descrive Giotto “l’ Invidia, nella Cappella Scrovegni…ci potrebbe vedere il suo volto sa’, cara Fiorenza?Vada! GIOTTO “L’INVIDIA” CAPPELLA – PADOVA! E ci troverà il suo ritratto

    ad maiora!

    18 Febbraio, 2010 - 9:03
  9. Clodine

    si esamini, Fiorenza…qual momento più propizio è la quaresima per mettersi dinnanzi alle proprie bassezza: io lo faccio, lo faccia anche lei…
    se non considera il “confiteor” retorica!

    18 Febbraio, 2010 - 9:37
  10. Clodine

    Retorica della quale è infarcita, forbita, e condita la sua lunga quanto smielata e ipocrita requisitoria!

    18 Febbraio, 2010 - 9:58
  11. Clodine

    E per fortuna che ne ha orrore…della retorica la signora Fiorenza..immaginiamo se non ne avesse avuto…O Gesù d’amore acceso, non t’avessi mai offeso! Direbbe la cara suor Maria, la mia madre salesiana spirituale. Vado ad iniziare la mia giornata sotto una Roma coperta di nubi, ma tiepida.

    Buona giornata messere Luigi e buona giornata a tutti

    Clo

    18 Febbraio, 2010 - 10:06
  12. fiorenza

    Datti pace, Clodine.

    18 Febbraio, 2010 - 10:37
  13. Clodine

    Idem Florence! Colpita eh!?

    18 Febbraio, 2010 - 10:45
  14. Clodine

    E mi dia del “lei”, poca confidenza!

    18 Febbraio, 2010 - 10:49
  15. Nino

    Un caro saluto a Clodine, Principessa e a tutte le simpatiche donne del blog, da me e dal grande Giacomo.

    Passata è la tempesta:
    Odo augelli far festa, e la gallina,
    Tornata in su la via,
    Che ripete il suo verso. Ecco il sereno
    Rompe là da ponente, alla montagna;
    Sgombrasi la campagna,
    E chiaro nella valle il fiume appare.
    Ogni cor si rallegra, in ogni lato
    Risorge il romorio
    Torna il lavoro usato.
    L’artigiano a mirar l’umido cielo,
    Con l’opra in man, cantando,
    Fassi in su l’uscio; a prova
    Vien fuor la femminetta a còr dell’acqua
    Della novella piova;
    E l’erbaiuol rinnova
    Di sentiero in sentiero
    Il grido giornaliero.
    Ecco il Sol che ritorna, ecco sorride
    Per li poggi e le ville. Apre i balconi,
    Apre terrazzi e logge la famiglia:
    E, dalla via corrente, odi lontano
    Tintinnio di sonagli; il carro stride
    Del passeggier che il suo cammin ripiglia.
    Si rallegra ogni core.
    Sì dolce, sì gradita
    Quand’è, com’or, la vita?
    Quando con tanto amore
    L’uomo a’ suoi studi intende?
    O torna all’opre? o cosa nova imprende?
    Quando de’ mali suoi men si ricorda?
    Piacer figlio d’affanno;
    Gioia vana, ch’è frutto
    Del passato timore, onde si scosse
    E paventò la morte
    Chi la vita abborria;
    Onde in lungo tormento,
    Fredde, tacite, smorte,
    Sudàr le genti e palpitàr, vedendo
    Mossi alle nostre offese
    Folgori, nembi e vento.
    O natura cortese,
    Son questi i doni tuoi,
    Questi i diletti sono
    Che tu porgi ai mortali. Uscir di pena
    È diletto fra noi.
    Pene tu spargi a larga mano; il duolo
    Spontaneo sorge e di piacer, quel tanto
    Che per mostro e miracolo talvolta
    Nasce d’affanno, è gran guadagno. Umana
    Prole cara agli eterni! assai felice
    Se respirar ti lice
    D’alcun dolor: beata
    Se te d’ogni dolor morte risana.
    —-
    Un saluto anche al caro Luigi che si sta beando della mia seconda città d’adozione, dove spesso ritorno a farmi il giro degli amici e delle cose belle così ben descritte da lui.
    PS. se hai tempo e voglia di fare uno spuntino con un ottimo pollo fritto con visita all’oservatorio di Arcetri, proprio li a Pian de’ Giullari c’è Omero, un negozietto di alimentari con trattoria e belvedere su Firenze.

    18 Febbraio, 2010 - 12:26
  16. Clodine

    Un saluto a te, carissimo Nino. E grazie per la “quiete” di Leopardiana memoria…ma quella che più m’agrada rimembrare è “il naufrar m’è dolce in questo mare”.

    18 Febbraio, 2010 - 12:50
  17. “Nel gioco, serio al pari d’un lavoro,
    corsero a un tratto, con stupor de’ tigli,
    tra lor parole grandi più di loro.”

    18 Febbraio, 2010 - 13:14
  18. Buona sera a tutti.
    Scusate, ma è stata indetta una campagna Anti-Clodine di cui non sono a conoscenza?
    Avrei preferito che Clodine non fosse caduta nella trappola provocatoria tesale da fiorenza, ma mi accorgo che invece il sottile gioco di provacazioni ha ottenuto il suo frutto. Dico questo, cara fiorenza, perchè altrimenti non riesco a spiegarmi il tuo silenzio di ben 15 giorni dall’accaduto che ti ha ferito e le tue spiegazioni sul silenzio che ti sei autoimposta, che però rompi ora e che non fa altro che rivampare le amarezze dei giorni scorsi.
    Ciascuno di noi, nella vita e su questo blog, fa le sue scelte e parteggia per un lato piuttosto che per un altro, è innegabile ed è umano. Da una persona come te, però, fiorenza, – con la tua preparazione,fede,esperienza e intelligenza – mi sarei aspettata qualcosa di diverso di una condanna ( o di un giudizio senza appello) verso Clodine. Senza dubbio, alcuni di noi, talvolta si lasciano andare all’uso di linguaggi e termini che ben poco hanno a che fare con la buona educazione, ma è proprio la nostra imperfezione ( di tutti!!) che ci rende umani e ci fa aggrappare gli uni agli altri per sostegno e non per essere affogati. Compito di chi sa mantenere la calma non è certo giudicare o schierarsi, ma – a mia modestissima opinione – sarebbe di aiutare il processo di distensione, come hanno cercato di ottenere molti frequentatori in diversi post sin dall’accaduto.Io meno di altri, lo confesso, ma solo perchè mi è parso che fosse diventato lo sport del blog dare addosso a Clodine ( che, tra l’altro,ha già detto che quando viene provocata vede rosso e, comunque, aveva offerto strette di mano che sono state ignorate).
    Sump, Syriacus e quanti hanno lasciato la scrittura su questo blog (perchè continuano a leggerlo, stanne certa!), è vero che hanno portato con sè un alito di bellezza, ma è anche vero che chiunque si aggrega alla nostra compagnia giunge con un bagaglio di bellezza propria che arricchisce noi e il blog. Se una lucina si spegne perchè qualcuno decide di non partecipare più attivamente alle conversazioni è una scelta personale di quell’individuo ed è immaturo e malizioso volerlo attribuire al comportamento di altri, per quanto esso possa essere discutibile.
    Ribadisco che, secondo me, siamo tutti qui per scelta (non ce lo ha ordinato nè il medico e nè alcun altro con una pistola alla tempia di stare qui a leggere e scrivere) e che questa esperienza di scambio dovrebbe arricchirci tutti, anche quando i toni sono alti ed accesi.
    La Quaresima sia di aiuto alla ricerca interiore di ciascuno di noi, perchè possiamo sempre riconoscere di essere umani, imperfetti, alla continua ricerca di luce che viene dal Cristo. Ma soprattutto,che nessuno è migliore di un altro.
    E se tutto questo è retorico, scusate tanto………

    18 Febbraio, 2010 - 20:59
  19. Clodine

    Cara Principessa, ti sono grata veramente per la tua amicizia, così come lo sono per quella di Sump del quale mi manca assai la presenza e con il quale ho scambiato momenti di vero godimento. Se legge lo saluto con l’amore di sempre. Ti dico la verità: il mio intervento di questa mattina non è stato dettato da amor proprio ferito o perché provocata, sono intervenuta per fare chiarezza e smascherare il motivo VERO che soggiace a certi giudizi e prese di posizione gratuite…Non mi sono sentita provocata…ma semplicemente perchè non serbo alcuna stima né della signora Fiorenza, né men che meno dei discepoli, se li avessi stimati si che mi sarei sentita ferita, ma così…flatus vocis…parole che sono scivolate senza tangermi punto
    Il mio intervento è servito a fare chiarezza sulle vere intenzioni che non erano quelle palesate, un po’ come farebbe un cinico, che quando annusa i fiori perché cerca intorno la bara. Tutto qui!
    Ti abbraccio.

    18 Febbraio, 2010 - 21:47
  20. Clodine

    spero si sia capito a chi mi riferisco circa il cinico che annusa i fiori perché cerca intorno la bara…ovvio a chi mi riferisco!

    18 Febbraio, 2010 - 22:01
  21. fiorenza

    Che l’esprimere con franchezza il vissuto di dolore per un evento che ci è sembrato tanto grave ( con la speranza segreta che in qualche modo si ponga rimedio) possa essere un atto d’amore, possibile che non si capisca? Possibile?

    18 Febbraio, 2010 - 22:16
  22. E’ possibilissimo fiorenza!
    e quelli come me ,che non capiscono certe finezze e non riescono a vedere nelle tue parole un atto d’amore ma solo un dito teso alle responsabilità, ti chiedono con umiltà e genuina voglia di capire una spiegazione più semplice. Ma non di quelle che dicano che discepolo -o chiunque altro- , poverino/a è stato attaccato!!, bensì di quelle che riconoscano a ciascuno pregi e difetti e l’incoerenza di pontificare su Cristo e i suoi insegnamenti mentre ci si sputa addosso anche senza conoscersi.
    Perchè se proprio vogliamo mettere i puntini sulle “i” , Maria Cristina poteva fare a meno di quello show sulla retorica (che non piacque neppure a Luigi) che non avrebbe così intaccato la sensibilità e , forse, la permalosità di Clodine. Non era un commento necessario.
    Sai quante volte mi succede di leggere cose su cui non concordo, altre a cui vorrei rispondere in malo modo? ci sono stati momenti in cui vado a fare una corsa in giardino per evitare parolacce!
    Perciò, guardiamoci tutti allo specchio.E, se ci teniamo agli amici (tutti) di questo blog, facciamo ognuno i nostri sacrifici e impariamo a dialogare tra di noi.I gesti distensivi cominciano anche con il non rispondere o attaccare le posizioni diverse dalle nostre.
    Un abbraccio

    18 Febbraio, 2010 - 22:35
  23. errata: “… con il non rispondere o NON attaccare……

    Scusate

    18 Febbraio, 2010 - 22:39
  24. fiorenza

    Principessa, “una spiegazione più semplice”, se vuoi, la trovi in S. T. Coleridge, “La ballata del vecchio marinaio” a cui mi riferivo quando dicevo che la cosa terribile non era solo che era stato ucciso discepolo ( perché adirarsi contro un fratello è una delle forme dell’uccidere), ma che era stato ucciso l’Albatro. Nella “ballata”, nel dire “semplice” della poesia, il marinaio racconta di questo uccello “del buo auspicio” giunto “attraverso la nebbia” con “un buon vento da sud,” e che ogni giorno si posava sull’albero della nave. Gioia e ospitalità lo circondavano. Era lui stesso l’immagine, il simbolo, della gioia silenziosa, dell’ospitalità, del dono, di questo senso di bellezza e di bene. Un giorno, così, senza motivo, il vecchio marinaio uccide l’Albatro. E poi comincia quella che io chiamo “la retorica”, e, infine.. . Non ti dico il seguito, per non toglierti il piacere della scoperta, se leggerai. Ti dico solo l’ultima frase del marinaio, quando finalmente ha compreso ed è salvo e anche la sua parola è, ormai, puro dono:
    “Prega bene colui che ama bene”.

    19 Febbraio, 2010 - 1:35
  25. Clodine

    ops, da che pulpito!

    19 Febbraio, 2010 - 5:03
  26. Clodine

    Sa chi mi ricorda la signora Fiorenza? Una maestra che ebbi in seconda elementare [ma solo in seconda perché poi venne radiata] la quale amava poetare e aveva una vera fissazione per le scienze naturali : portava farfalle sezionate,grilli e insetti di ogni tipo e dimensione conservati in uno strano liquido -il ricordo mi procura i brividi a distanza di decenni– e per classificarle usava delle candide rime tipo: ” Oh leggiadra farfalla marrone, ti proteggerò dall’estinzione”, oppure “cri cri cri cri canta il grilletto, notate le zampe a pungoletto” ecc… Ebbene accadde che entrò dalla finestra un grosso farfallone, io indetreggiai cadendo dalla sedia, e questi si posò sulla spalla del mio amichetto di banco il quale, instintivamente e preso dal ribrezzo se lo scrollò di dosso lasciandolo a terra tramortito. La maestra si alzò di cattedra con occhi di fuori e iniziò a sferzargli violente librate sul capo fino allo svenimento: aveva osato prendere per le ali una farfalla, e mentre lo picchiava -ricordo come fosse ora- ripeteva con voce stridula: “piccolo insolente, malvagio, sono giorni che vado ripetendo quanto soavi e fragili siano le alette di queste povere, indifese crature” ..e intanto picchiva picchiava..picchiava..picchiava…
    Della serie: “paradossi ed altre stranezze!”

    19 Febbraio, 2010 - 5:47
  27. fiorenza

    C’è una cosa che non ho evidenziato stanotte, nel rispondere a principessa.. Non volevo andare a dormire senza rispondere alla tua domanda, principessa, ma ero un po’stanca, così riprendo il discorso ora. L’espressione “è stato ucciso l’Albatro” mi è abituale per descrivere il senso di degradazione che pervade tutto dopo che i cuori si sono fatti duri, non accoglienti, e comincia a regnare una gran confusione emotiva. E proprio questo era accaduto qui., il 2 febbraio. Sarebbe stato saggio che Clodine si fosse fatta una corsa in giardino come fai tu, prima di offendere discepolo, ma non è certo questo, come ho già detto, che mi scandalizza. Può succedere, e poi il dialogo continua. Quello che, invece, mi ha fatto sentire irrespirabile l’aria e mi ha spinto ad andar via è stato il perseverare nell’aggressione, quella serie di violentissimi insulti che tutti hanno letto e che a me sono suonati (puoi concedermelo?) come spari.. E, più ancora, la distorta percezione della realtà per cui è cominciata la retorica della povera Clodine che era stata provocata, e insultata. Ma quando, ma da chi? Io non ho visto questo. Ho visto il solito discepolo di tante altre volte, con quel suo atteggiamento di critica e a volte di pessimismo per il quale, se vi ricordate, a volte mi sono anche dispiaciuta o preoccupata, ma che accettavo e amavo così com’è, o come vuol sembrare, come mi sforzo di accettare e amare tutti proprio così come sono. Anche Clodine ho accettato, e anche pensandola con affetto, quando ha reagito male alla tirata di discepolo contro la sua retorica. Ma dopo…Quello che di discepolo ha detto dopo mi ha profondamente addolorato E ho preferito tacere. Anzi, non ho avuto nemmeno da preferirlo, il silenzio, perché ero ammutolita. Non riconoscevo più il pianerottolo, il senso di incontro gioioso con cui mi capitava di sostare qui. L’Albatro non c’era più. Non potevo non romperlo, questo silenzio, quando Luigi ha parlato di Firenze, che è la mia città, e del Beato Angelico che è tanta parte della mia vita. E non potevo non dirgli, e non dirvi, in quello che sapevo essere il mio saluto definitivo, il motivo del mio allontanarmi. Che Clodine avrebbe reagito di nuovo infuriandosi, e questa volta contro di me, lo immaginavo, e mi dispiace tanto per lei, per la sua pace, non certo per me. “O Cesarea Philippi: accettare la condanna come frutto e presupposto del proprio intervento, accettarla nel momento in cui la comprendi e la scegli” (Mt. 16, 13-28, in particolare vv. 24-25): è una frase che mi è cara, di Dag Hammarskjold, che mi è carissimo. Ora vedo che tu, Clodine, continui a sparare e ad offendere Ma che ti ha preso? E perché mai? Ma sono domande a vuoto. Non voglio darmi risposte né le attendo, e, comunque, non credo che le leggerei. Immagino che tornerò a leggervi, con la solita gioiosa attesa di sempre, ma per ora rientro nel viola della mia quaresima. Vi abbraccio tutti, tutti, uno ad uno. Un saluto speciale per Leonardo, e per lycopodium, e per Adriano e per maioba, e per il moralista e per…

    19 Febbraio, 2010 - 9:59
  28. fiorenza

    Ciao, Luigi.

    19 Febbraio, 2010 - 9:59
  29. Luigi Accattoli

    Ciao Fiorenza. E Discepolo e Clodine e Principessa e tutte e tutti.

    19 Febbraio, 2010 - 10:13
  30. Clodine

    Signora fiorenza, lei mi nomima troppo e troppe volte, la deve smettere! io non ho mortificato proprio nessuno,personalmente non mi collego al blog di Luigi Accattoli per attaccare briga, tutt’altro: mi piace interloquire,scambiare opioni anche molto vivaci e interessanti dove talvota mi capita anche di accalorarmi per difendere ciò in cui credo, portando le mie esperienze di vita e del mio vissuto personale senza ombre, senza timore di dimostrare finanche le mie fragilità. Tra l’altro, il ventaglio di argomenti è talmente vasto, dalla storia all’arte, alla Chiesa, al pontefice a Cristo, di omosessualità, argomenti che veramente ti scuotono e ti rovesciano come un sacco…altro che…per cui,ciascuno di noi tenta, arraccando talvolta anche goffamente, di mettere in campo le proprie conoscenze in un confronto reciproco talvolta arricchente ed edificante, talvolta mugugnando per i divergenti parereri e opinioni che ovviamente sono contrastanti: ci si urta, e ci scappa pure la parola grossa. Sicchè mi è capitato di ruggire con maioba, ci siamo anche insultati e alla fine abbracciati e perdonati, per non parlare di ignigo74 -solo chi è vecchio del blog lo può sapere- sono volati anche insulti molto pesanti, ma non ci siamo scandalizzati più di tanto: è la vita, ciascuno vede le cose dal proprio punto di vista il quale, anche se a me risulta da sguincio alla fine tento di aggiustare il tiro o la prospettiva per poter vedere dove il mio interlocutore mi vuol portare ed è così che si cresce, così che gli orizzonti si allargano, pur restando fedeli a quei principi che non sono negoziabili. Ora, quanto accaduto con la signora discepola e consorte esula totalmente da tutto questo: nessun tipo di confronto, nessuna diatriba, nulla che facesse presagire quel bruttissimo gesto che mi arrivò come un graffio, un unghiata in pieno volto: ripetendo a pappagallo le mie parole: “povero san Giovanni Bosco ecc ecc” usando termini quale “vomitare”, mi hanno urtata assai: mai mi era capitata un’esperienza del genere MAI !altro che critica alla RETORICA, “critica alla retorica” un tubo! Quella è stata una vera e propria provocazione che ha innescato una logica reazione: li ho definiti squallidi, perché la loro azione improvvisa e soprattutto IMMOTIVATA l’ho letta come ignobile e meschina, proprio per il loro modus operandi assolutemente infame…se a lei questo termine le fa orrore e ritiene che abbia ucciso il loro amor proprio, mi dispiace fiorenza ma non è una persona obiettiva: è di parte, forse perché le sto antipatica per motivi che ignoro (nulla di che, succede, siamo umani no!?) ma la pregherei di tenersi per se certe considerazioni e di evitare di nominarmi, la prego : noli me tangere!
    Pace e bene

    19 Febbraio, 2010 - 11:40
  31. Clodine

    tra l’altro signora fiorenza, a lei sfugge un passaggio non indifferente -o forse lo elude volutamente questo non lo so- ma io ho teso anche la mano
    ai discepoli….che loro abbiano fatto orecchie da mercante ignorando non mi fa problema più di tanto, non mi strappo i capelli voglio dire, ci mancherebbe…ma che poi continuino con interventi che hanno del ridicolo e sottolineo r i d i c o l o dove si ironizza e si fa il siparietto ” me ne vado però…eccomi ancora qui..per dirvi che…ma…vi dispiace? Non vi dispiace?” ….e dai…dai…si sfiora il patetico e che lei fiorenza le dan pure man forte…ma mi meraviglio di lei Fiorenza che mi sembra una personcina a modo, intelligente e colta suvvia…eh…

    19 Febbraio, 2010 - 12:40
  32. roberto 55

    L’episodio che coinvolse Maria Cristina e Clodine risale, appunto, ad oltre due settimane or sono e mi sembrava, ormai, del tutto superato: per quel (pochissimo) che vale la mia opinione, Fiorenza, non mi pareva il caso di riesumarlo.

    Buona notte, comunque, a te, Fiorenza, ed a tutti gli amici del “pianerottolo”.

    Roberto 55

    20 Febbraio, 2010 - 0:07

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