“Rispettare le tradizioni è un modo per rispettare se stessi. Per una donna avere coscienza di sé significa saper dominare il proprio fascino e la forza che la femminilità può avere anche nelle sedi decisionali. Toccando le note giuste, una voce morbida può dirigere l’intera sinfonia”: parole di Maryam Matar, sottosegretario a Dubai, che ho letto il 29 marzo in un’intervista al “Corriere della Sera” intitolata Io, medico con il velo, così concilio Islam e libertà. Voglio bene a Maryam. Le parole che apprezzo di più: “Dominare il proprio fascino”.
Maryam e la forza della femminilità
2 Comments
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Sono d’accordo, perché il “fascino” non gioca sul piano estetico, non è la bellezza oggettiva , ma qualcosa di molto più sottile, di impercettibile direi , ma che però va ad intaccare , a pizzicare, corde sopite e nasce da una necessità più o meno consapevole, anzi, spesso consapevole, di mantere un potere…o di esercitarlo, nei rapporti interpersonali, sull’altro, o gli altri!
Molti sono gli esempi nell’arte ma uno su tutti ritengo sia l’emblema indiscusso di questo “gioco” perverso: il sorriso misterioso ambiguo [tale è il fascino] della “Gioconda”. Fiumi di inchiostro versati in pagine e pagine di critica, letteratura, studi psicanalitici nel tentativo di spiegare razionalmente cos’è questa strana malìa – esercitata anche la musica, e dall’arte- capace di “bucare” strati profondi del nostro inconscio .
@ corrige;
“dalla musica”.